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URBS-CIVITAS-THERMAE

Nuove prospettive per il termalismo del futuro

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che Castrocaro la prediletta di Mussolini, per anni questa<br />

città termale si trovò al centro di relazioni politiche<br />

internazionali e si trasformò in una sorta di foresteria<br />

di lusso per gli ospiti del Duce. Negli ultimi decenni le<br />

città termali a fronte di un’espansione edilizia quantitativa<br />

e incontrollata, hanno scelto per l’adeguamento<br />

delle strutture termali professionisti di chiara fama.<br />

Vittoriano Viganò a Salsomaggiore, Pier Luigi Nervi a<br />

Chianciano, Luigi Moretti a Fiuggi oltre alle terme Zoja<br />

di Franco Albini, sottolineano la svolta verso un termalismo<br />

assistenziale tra gli anni cinquanta e sessanta. Con<br />

un piano particolareggiato per Sciacca Terme, Giuseppe<br />

e Alberto Samonà tentarono di riformulare un codice<br />

urbanistico adeguato alla specificità del luogo di cura.<br />

Anche in Francia vi furono massicci interventi di ristrutturazione<br />

dei complessi termali dopo la crisi del 1976.<br />

Ma soprattutto in Germania che negli anni Ottanta si<br />

sperimenta in chiave postmoderna la più recente progettazione<br />

termale, come ad esempio ad Aalen o a Baden<br />

Baden. In Francia l’industria del termalismo si avvale<br />

di 140 stabilimenti ripartiti in 40 dipartimenti e non<br />

tutti con lo stesso ordinamento giuridico. Ne conseguì<br />

una mancanza di coesione sia sul piano della ricerca<br />

scientifica che sul piano degli investimenti e delle promozioni.<br />

A Vichy ad esempio la decadenza termale è stata<br />

compensata da altri turismi a carattere congressuale,<br />

sportivo e culturale. Il numero dei curisti calcolato in<br />

29.000 nel 1958, è sceso a 13.000 nel 1983, assestandosi<br />

a 12.784 nel 1991 e 13.999 nel 1992. La maggior affluenza<br />

dei curisti francesi si riscontra ad Aix le Bains. Aix le<br />

Bains vantava 45.321 unità nel 1991 e 44.135 nel 1992.<br />

La stessa città ne vantava 47.00 già nel 1978. Si può concludere<br />

che le villes d’eaux francesi sono polivalenti in<br />

quanto accumulano diversi tipologie e flussi turistici. In<br />

Germania la cura non è limitata alla sola rimessa in forma<br />

degli utenti, infatti riconoscendo i benefici dell’ambiente<br />

esterno questo viene quindi progettato e regolamentato.<br />

Ecco perché questi centri termali mantengono<br />

una connotazione architettonica, urbana e ambientale

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