URBS-CIVITAS-THERMAE
Nuove prospettive per il termalismo del futuro
Nuove prospettive per il termalismo del futuro
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<strong>URBS</strong>-<strong>CIVITAS</strong>-<strong>THERMAE</strong><br />
nuove prospettive per il termalismo del futuro
EVOLUZIONE DELLA CITTÀ TERMALE NELLA STORIA
CITTÀ TERMALI, IL TERMALISMO<br />
Il culto del benessere nella storia
Aix en Provence fu<br />
fondata nel 123 a.C.<br />
L’ingresso alle terme<br />
da libero accesso agli<br />
800 metri quadrati<br />
dedicati al fitness<br />
con sauna, bagno<br />
turco, idromassaggio<br />
e piscina esterna.<br />
Attraverso le vetrate<br />
e i pavimenti in<br />
vetro si vedono le<br />
vestigia archeologiche<br />
della piscina<br />
romana fatte costruire<br />
da Caïus Sextius.<br />
Napoleone III, contribuì<br />
alla profonda<br />
trasformazione alla<br />
città di Vichy: Allier<br />
dotato di argini, parchi<br />
all’inglese, nuove<br />
direttrici urbane,<br />
edificazione di chalet<br />
e ville residenziali.<br />
Tra il Secondo Impero<br />
e la Belle Epoque,<br />
Vichy conoscerà<br />
il suo apogeo, sia in<br />
termini di frequentazione<br />
che di sviluppo<br />
architettonico.
Il termalismo è un fenomeno millenario che ha interessato<br />
tutta l’Europa e che ancora oggi per la sua valenza<br />
economica interessa il panorama storico economico<br />
europeo e non solo. Inoltre è una tematica sempre più<br />
attuale in quanto la cura del corpo e il culto del benessere<br />
sono ritornati a rappresentare un’esigenza sempre<br />
più presente nel turismo odierno. Per poter al meglio<br />
descrivere il fenomeno bisogna innanzitutto distinguere<br />
le città a struttura e finalità monofunzionale, dai luoghi<br />
del termalismo vero e proprio, Luoghi nei quali l’industria<br />
della salute e del lavoro si affianca ad altre risorse,<br />
come ad esempio, Castellamare, Tivoli, Monticelli.<br />
Dal punto di vista della forma urbana, si possono individuare<br />
diverse morfologie, la città circolare, di cui è un<br />
esempio Aix in Provenza dove la viabilità radiale di ramifica<br />
permettendo una connessione dal centro ad ogni<br />
punto del perimetro urbano, rispondendo così positivamente<br />
alle esigenze di pedonalizzazione. Vi sono inoltre<br />
le città longitudinali, dove il fiume o il rettilineo stradale<br />
diventano i generatori del complesso urbano, ad esempio<br />
Vichy, Vittel, Chianciano e Montecatini. In una vasta<br />
schedatura degli organismi termali, città come Abano<br />
e Montegrotto si distinguono per la loro individualità; la<br />
realtà albergo-stabilimento termale diventano la struttura<br />
portante dell’organizzazione del territorio, creando<br />
delle località in cui tutti i servizi da quelli della cura a<br />
quelli ricreativi e della socialità sono centralizzati. Lo<br />
stabilimento termale diventa così quasi un luogo sacro<br />
per il corpo e per la mente, correlato da simbologie e<br />
gestualità di rito, una sorta di mescolanza tra medicina<br />
e sacralità che storicamente trovano fondamento<br />
nel passato delle terme romane oppure nell’adozione<br />
di tipologie architettoniche analoghe a quelle dei templi<br />
cristiani come a Mont-Dore, Baragge oppure a gallerie,<br />
navate come nel caso di Bad Kissingen. Per sottolineare<br />
che la sacralità riferita a questi luoghi non è<br />
casuale, basta ricordare che la chiesa di Santa Maria<br />
degli Angeli era la sala principale delle terme di Diocleziano.<br />
Alla base della struttura urbanistica dei com-
I resti delle antiche<br />
terme si possono ancora<br />
ammirare all’interno<br />
delle Thermes<br />
du Mont Dore, un<br />
complesso termale<br />
in grado di offrire<br />
un’ampia gamma<br />
di trattamenti curativi.<br />
Le Terme sono<br />
affascinanti e ricordano<br />
un passato di<br />
grande splendore:<br />
costruite tra il 1817<br />
e il 1823 in stile<br />
neo-bizantino, sono<br />
ancor oggi perfettamente<br />
funzionanti.<br />
Le Terme di Diocleziano<br />
(Thermae<br />
Diocletianae), le più<br />
grandi Terme della<br />
Roma antica, si<br />
trovavano tra le attuali<br />
piazza della<br />
Repubblica, piazza<br />
dei Cinquecento,<br />
via Volturno e<br />
via XX Settembre, in<br />
un’ampia area in cui<br />
sono ancora conservati<br />
cospicui resti.
plessi termali sette-ottocenteschi vi è invece la cultura<br />
razionale basata sull’igienismo medico oltre alla moda<br />
della vacanza, infatti le città termali sono le prime città<br />
dedicate allo svago e al benessere contrapposte alle<br />
città del lavoro. Diventano i luoghi della guarigione e<br />
quindi del benessere, della socializzazione e della felicità.<br />
Diventano quindi città taumaturgiche e non solo<br />
per quanto riguarda il benessere fisico ma anche per il<br />
benessere mentale che riescono a donare. Nella realtà<br />
dei Bagni di Montecatini come non ricordare il Teatro<br />
Kursaal, oppure il Kursaal di Abano Terme con casinò<br />
annesso, quale struttura dalle molteplici funzioni tra le<br />
quali il gioco e lo svago mondano, capace di rispondere<br />
a pieno a quella che era la ventata vitalistica da anteporre<br />
alla fase di malattia in questi luoghi. Un aspetto<br />
da evidenziare nella formazione di questi stabilimenti<br />
termali, è che spesso queste città possiedono un “disegno<br />
d’autore”, ossia il progetto originale risale alla volontà<br />
o alla decisione di un sovrano, ad un imprenditore<br />
lungimirante, oppure ad un architetto. Ad esempio il<br />
granduca Pietro Leopoldo per Montecatini, la duchessa<br />
Maria Luigia per Tabiano, Napoleone per Vichy oppure<br />
l’architetto Giuseppe Jappelli per Abano Terme. Di conseguenza<br />
la realtà urbana si forma per una sommatoria<br />
di diverse componenti architettoniche e gli spazi aperti<br />
diventano anch’essi architetture finite. All’inizio si trova<br />
il connubio albergo-stabilimento termale a cui si aggiungono<br />
successivamente altri servizi come nel caso<br />
del Kursaal di Abano Terme, il casinò. Di conseguenza<br />
l’albergo diventa una trasposizione della villa per villeggiatura<br />
sei-settecentesca, inoltre lo stabilimento termale<br />
diventa il primo esempio di fabbrica per il benessere<br />
del corpo che vedrà il suo sviluppo più tardi con gli<br />
sviluppi moderni dell’industria del turismo, scegliendo<br />
come stile quello Neoclassico. Il disegno urbanistico, si<br />
completa con altre strutture quali la chiesa, la piazza<br />
e più tardi con la ferrovia e la stazione. Tra la strutture<br />
architettoniche da ricordare vi sono il porticato e il<br />
colonnato, capaci di fornire percorsi urbani attrezzati e
Nel 1907 il Kursaal<br />
diventa il simbolo<br />
del costume di<br />
una epoca con il suo<br />
stile Liberty. Il teatro<br />
ebbe la sua vera<br />
consacrazione nel<br />
1910 con la rappresentazione<br />
de “ Lo<br />
Sciopero delle Acque<br />
“ di Gioacchino<br />
Forzano, lavoro teatrale<br />
con tematica<br />
sulle Acque Termali.<br />
Bath è una città inglese.<br />
Il suo nome<br />
prende origine dai<br />
bagni romani, in inglese<br />
“bath”. Le sue<br />
terme sono le uniche<br />
terme naturali<br />
del Regno Unito. La<br />
costruzione dell’attuale<br />
centro storico<br />
avvenne nel XVIII secolo,<br />
in stile Georgiano,<br />
per soddisfare il<br />
crescente bisogno di<br />
benessere e comfort<br />
da parte dei visitatori<br />
delle terme.
protetti. Tra gli schemi urbani più esemplificativi vanno<br />
ricordati quelli di Montecatini e di Abano, uno dell’ing.<br />
Antonio Capretti del 1787 e l’altro dell’arch. Giuseppe<br />
Jappelli del 1825. Nella prima conformazione urbana di<br />
Montecatini l’importanza della strada regia che collegava<br />
alle Terme Leopoldine è esplicita nel disegno urbano.<br />
Infatti nell’Ottocento intorno a questa spina viaria<br />
si aggiungeranno la chiesa (1833) e la ferrovia (1853).<br />
Fin dall’inizio le località termali sette-ottocentesche<br />
scelgono come criterio il “fuori scala” anticipando un<br />
effetto urbano che giustifica l’appellativo ville d’eaux. Il<br />
primo esempio in Europa è Bath , la città d’acque-museo<br />
che nel 1987 è stata dichiarata d’interesse mondiale.<br />
Progettata da John Wood e suo figlio, viene immaginata<br />
dal padre in un primo momento con una pianta<br />
con un foro reale, un grande circo ginnasio di natura<br />
imperiale. Il figlio li realizza tra il 1750 e il 1770, oltre al<br />
Circus di forma rotonda realizza con una forma semiellittica<br />
il Royal Crescent, una grande piazza che si allarga<br />
in direzione della valle dell’Avon. Un progetto che<br />
sottolinea un forte rapporto tra natura e architettura.<br />
La città d’acque per eccellenza però è in Francia a<br />
Vichy, che nel 1812 Napoleone volle fosse decorata<br />
con fontane e con una passeggiata segnata da filari<br />
di platani e tigli al fine di congiungere Sources<br />
Chomel e Hopital ai bagni distanti 400 metri.<br />
Le decisioni importanti sul termalismo risalgono al<br />
Secondo Impero, nel 1861 Napoleone III introdusse<br />
per decreto tutte le misure per la definizione del complesso<br />
termale di Vichy all’interno di un parco sulle rive<br />
dell’Allier. Questa concezione del luogo termale capace<br />
di coniugare natura e architettura, era già presente nel<br />
disegno dello Jappelli che potrebbe essere considerata<br />
una pianificazione lungimirante. L’architetto sovrapponeva<br />
all’antico impianto settecentesco un enorme parco<br />
all’inglese, all’interno dello stabilimento all’Orologio.<br />
C’è già in questa proposta seppur non realizzata,<br />
la convinzione che l’architettura dovesse fondersi con<br />
la natura, dando vita così ad un progetto globale di cit-
In Boemia il triangolo<br />
formato da Karlovy<br />
Vary, Františkovy<br />
Lázne e Marienbad,<br />
si trova in una vasta<br />
area termale.<br />
Nei suoi dintorni si<br />
trovano circa 160<br />
sorgenti termali,<br />
e circa 50 sono<br />
nella città stessa.<br />
Il centro di questa<br />
cittadina è costellato<br />
di sfarzose casette<br />
a schiera e pomposi<br />
edifici ottocenteschi.<br />
Il turismo curativo<br />
e ricreativo, che<br />
raggiungerà il suo<br />
culmine nel primo<br />
decennio del XX<br />
secolo, venne sostenuto<br />
dalla rete<br />
ferroviaria, come<br />
ad esempio la linea<br />
dell’acqua in francia<br />
“Train des eaux”,che<br />
consentiva a<br />
migliaia di persone<br />
di raggiungere la destinazione<br />
di cura, in<br />
cui natura e architettura<br />
si fondevano<br />
in modo armonioso.
tà termale. Infatti per tutto l’Ottocento e il Novecento<br />
le città termali si svilupparono attraverso il connettivo<br />
del verde,la presenza inoltre dell’elemento acquatico,<br />
attraverso fontane enfatiche, nelle trinkhalle o buvettes<br />
rappresentavano l’altro elemento cardine, l’acqua e il<br />
passaggio dei fiumi adiacente agli stabilimenti contribuiva<br />
ad accrescere il significato pittorico del paesaggio<br />
composto. Città che vivano continuamente la contrapposizione<br />
tra agreste e urbanizzato. Ad esempio in Boemia<br />
Marienbad che nel 1817 aveva già un progetto di<br />
città giardino, con la natura che prevale sul costruito.<br />
Baden Baden è un esempio di città termale aperta, infatti<br />
il costruito si sfuma all’interno della foresta Nera<br />
con un passaggio naturale tra verde progettato e natura<br />
selvatica. Tutto corredato da percorsi che attraversano<br />
città e natura selvaggia permettendo al visitatore<br />
di passeggiare per ore in un continuum urbano. I grandi<br />
investimenti effettuati in Francia nelle città termali<br />
come nel resto d’Europa risalgono al 1870-80 con lo svilupparsi<br />
delle reti viarie e delle ferrovie. In Francia tra il<br />
1890 e il 1915 il grande sviluppo delle città termali è riscontrabile<br />
anche attraverso l’elevata frequenza di treni<br />
come l’Express des Pyrenes e le Train des eaux. Nella<br />
Gazette des Eaux il 15 settembre 1881, viene descritta la<br />
città d’acqua ideale, dando così inizio alla fase dei pergolati,<br />
delle gallerie metalliche e al gusto Art Nouveau,<br />
prevalgono un gusto esotico e lussureggiante da paesi<br />
caldi. È la moda del colonialismo che si sovrappone a<br />
quella del Secondo Impero, allo stile Charles Garnier<br />
oltre che al recupero dello stile pompeiano. Una ricerca<br />
di nuovi materiali, ad esempio la ghisa, dando vita ad<br />
una nuova architettura e urbanistica con diverse denominazioni<br />
dall’Art Nouveau, Liberty allo Jugendstil ben<br />
rappresentativi della nuova classe borghese. Influente<br />
è la lezione della Wagnerschule che oltre a progettare<br />
edifici si concentra su piani articolati e complessi<br />
termali con ispirazione esoterica. La cittadella ideale<br />
a sfondo simbolico di Otto Wytrlik sottolinea come in<br />
mitteleuropa prevalgano ingredienti architettonici lai-
Il Palazzo delle Terme<br />
Berzieri, simbolo<br />
del termalismo<br />
europeo è stato dedicato<br />
al medico<br />
Lorenzo Berzieri, il<br />
primo che fece uno<br />
studio sistematico<br />
sulle proprietà terapeutiche<br />
delle acque<br />
salsobromojodiche.<br />
Fu ideato all’inizio<br />
del 1900 nella stessa<br />
area delle saline<br />
farnesiane, che<br />
ospitarono il vecchio<br />
stabilimento di<br />
cure datato 1860.<br />
Nel 1940 a Chianciano<br />
le terme divennero<br />
demaniali; fu<br />
progettato un nuovo<br />
piano regolatore<br />
(architetti Loreti e<br />
Marchi dei quali è<br />
anche il disegno del<br />
“Salone delle Feste”<br />
e del Salone di<br />
mescita nel parco<br />
Acqua Santa) che è<br />
stato poi modificato<br />
nel 1958 dall’Ufficio<br />
Tecnico Comunale<br />
di Chianciano ed<br />
approvato nel 1961.
ci, simbolismi floreali, elementi naturali antropomorfizzati.<br />
Una moda che arriva in Italia e il palazzo delle<br />
Terme Berzieri di Salsomaggiore ne è un esempio.<br />
Elementi come portici, colonnati, cupole che rivestono<br />
le fonti e templi diventano consueti oltre alle intitolazioni<br />
a divinità pagane di monumenti ad esempio Igiea ed<br />
Esculapio. Il monumentalismo diventa così un elemento<br />
determinante della città termale che determina la qualità<br />
urbana. Ad esempio a Salsomaggiore il parco circolare<br />
Regina Margherita disegnato da Giuseppe Roda<br />
nel 1912. Nel 1900 l’industria del turismo che occupa un<br />
posto rilevante nella politica del fascismo, investe grandi<br />
capitali per la valorizzazione dei luoghi termali. Ne<br />
conseguì che nel 1929 Salsomaggiore e nel 1932 Montecatini<br />
ottengono il riconoscimento di città. Nell’ambito<br />
della pianificazione si inserì la legge del 15 aprile<br />
del 1926 n.765 riconoscendo che i comuni, le borgate<br />
e le frazioni “ai quali conferiva importanza essenziale<br />
nell’economia locale il concorso dei forestieri in tutte o<br />
in alcune stagioni dell’anno” erano da considerare stazioni<br />
di cura, di soggiorno o di turismo. A queste località<br />
in base all’art. 20 s’imponeva l’elaborazione di piani regolatori<br />
anche nel caso in cui la popolazione non fosse<br />
di diecimila abitanti. Il piano era da attuare ai sensi<br />
e per l’effetto della legge del 25 giugno 1865; inoltre i<br />
comuni, potevano avvalersi per opere di miglioramento,<br />
delle disposizioni risalenti alla legge per il risanamento<br />
di Napoli del 15 gennaio 1885. Negli anni venti grandi<br />
investimenti si accompagnano alla ristrutturazione<br />
dei complessi termali, ad esempio a Chianciano la zona<br />
termale ormai sopravanzava quella del centro storico.<br />
Il termalismo aveva bisogno di elevati investimenti e la<br />
demanializzazione emblematica, anche in altri settori in<br />
risposta alla politica economica del regime. Inoltre lo<br />
Stato impose lo sviluppo e la promozione termale nello<br />
spirito della specializzazione curativa anticipando lo sviluppo<br />
di tale settore. Infatti la prima proposta di legge<br />
che garantiva l’assistenza termale ai lavoratori parastatali<br />
risale al 1939. Nelle aziende di Stato si inserì an-
Giuseppe Samonà<br />
agli inizi degli anni<br />
Settanta riceve l’incarico<br />
dall’amministrazione<br />
comunale<br />
di Sciacca della redazione<br />
di un piano<br />
di sistemazione urbanistica<br />
delle zone<br />
termali e dell’area<br />
di Cammordino,<br />
nell’ambito della<br />
quale si prevedono<br />
la realizzazione di<br />
strutture alberghiere<br />
e per il tempo libero<br />
e di un teatro.<br />
Aix le Bains fu una<br />
delle città principali<br />
dell’antica provincia<br />
di Savoia. Vi si<br />
conserva un grande<br />
stabilimento termale<br />
che sfruttava le<br />
sorgenti calde. Nel<br />
cuore storico sono<br />
ancora visibili i lussuosi<br />
alberghi di un<br />
tempo: lo Splendide,<br />
il Royal e il Bernascon.<br />
Notevole il fastoso<br />
Casino Grand<br />
Cercle, che ospita<br />
un teatro romantico<br />
alla francese.
che Castrocaro la prediletta di Mussolini, per anni questa<br />
città termale si trovò al centro di relazioni politiche<br />
internazionali e si trasformò in una sorta di foresteria<br />
di lusso per gli ospiti del Duce. Negli ultimi decenni le<br />
città termali a fronte di un’espansione edilizia quantitativa<br />
e incontrollata, hanno scelto per l’adeguamento<br />
delle strutture termali professionisti di chiara fama.<br />
Vittoriano Viganò a Salsomaggiore, Pier Luigi Nervi a<br />
Chianciano, Luigi Moretti a Fiuggi oltre alle terme Zoja<br />
di Franco Albini, sottolineano la svolta verso un termalismo<br />
assistenziale tra gli anni cinquanta e sessanta. Con<br />
un piano particolareggiato per Sciacca Terme, Giuseppe<br />
e Alberto Samonà tentarono di riformulare un codice<br />
urbanistico adeguato alla specificità del luogo di cura.<br />
Anche in Francia vi furono massicci interventi di ristrutturazione<br />
dei complessi termali dopo la crisi del 1976.<br />
Ma soprattutto in Germania che negli anni Ottanta si<br />
sperimenta in chiave postmoderna la più recente progettazione<br />
termale, come ad esempio ad Aalen o a Baden<br />
Baden. In Francia l’industria del termalismo si avvale<br />
di 140 stabilimenti ripartiti in 40 dipartimenti e non<br />
tutti con lo stesso ordinamento giuridico. Ne conseguì<br />
una mancanza di coesione sia sul piano della ricerca<br />
scientifica che sul piano degli investimenti e delle promozioni.<br />
A Vichy ad esempio la decadenza termale è stata<br />
compensata da altri turismi a carattere congressuale,<br />
sportivo e culturale. Il numero dei curisti calcolato in<br />
29.000 nel 1958, è sceso a 13.000 nel 1983, assestandosi<br />
a 12.784 nel 1991 e 13.999 nel 1992. La maggior affluenza<br />
dei curisti francesi si riscontra ad Aix le Bains. Aix le<br />
Bains vantava 45.321 unità nel 1991 e 44.135 nel 1992.<br />
La stessa città ne vantava 47.00 già nel 1978. Si può concludere<br />
che le villes d’eaux francesi sono polivalenti in<br />
quanto accumulano diversi tipologie e flussi turistici. In<br />
Germania la cura non è limitata alla sola rimessa in forma<br />
degli utenti, infatti riconoscendo i benefici dell’ambiente<br />
esterno questo viene quindi progettato e regolamentato.<br />
Ecco perché questi centri termali mantengono<br />
una connotazione architettonica, urbana e ambientale
I Romani la chiamarono<br />
la città “Aquae<br />
Aurelie”. Baden-Baden,<br />
piena di parchi<br />
e giardini invita<br />
il visitatore a delle<br />
piacevoli passeggiate.<br />
Particolarmente<br />
amata dai russi nel<br />
passato ancora oggi<br />
questi, costituiscono<br />
con 30-40.000 visitatori<br />
all’anno, una<br />
delle fonti di entrata<br />
più cospicue per i negozianti<br />
della città.<br />
Wiesbaden è nota<br />
per essere una delle<br />
più antiche città termali<br />
d’Europa, con<br />
26 sorgenti termali<br />
calde ed una fredda.<br />
Alla fine dell’Ottocento<br />
risalgono<br />
alcuni quartieri residenziali,<br />
ai quali si<br />
sono aggiunti numerosi<br />
edifici pubblici<br />
come il palazzo delle<br />
terme (Kurhaus)<br />
con annesso parco,<br />
il teatro di Stato<br />
dell’Assia, la chiesa<br />
Marktkirche, ecc.
di elevata qualità. Avvalendosi di diversi alternativi da<br />
proporre dalla cultura all’enogastronomia. Negli anni<br />
Ottanta sono stati creati in Germania nuovi quartieri<br />
termali correlati da verde, parchi e questi stabilimenti<br />
si riuniscono in uno stabilimento, un ospedale termale,<br />
case di cura e cliniche con servizi di cura paratermali.<br />
Nei grandi centri come Baden Baden e Wiesbaden questi<br />
quartieri sono rimasti marginali, un satellite della<br />
città. Altri sono sorti più o meno recentemente come<br />
Limen ad Aalen in precedenza a vocazione agricolo mineraria<br />
e che invece ha avuto maggior successo con gli<br />
investimenti rivolti al termalismo. Una città modello è<br />
Baden Baden, al più alto livello di classificazione, che<br />
fino dal 1958, a seguito di un calo delle presenze ha rivisto<br />
il suo programma di pianificazione a lungo termine.<br />
Essendo il suo impianto urbano lineare e costretto<br />
all’interno di una valle, il problema del traffico è stato al<br />
centro di uno studio specifico. Si è adottato un sistema<br />
di percorsi periferici, di posteggi sotterranei e di lunghe<br />
gallerie per salvaguardare l’ambiente. Altro punto<br />
di forza di questa cittadina termale è stato il restauro<br />
del centro storico sia quello di origine medioevale che<br />
quello Novecentesco. Inoltre propone una infinita lista<br />
di attività collaterali alla cura e al benessere come mostre,<br />
eventi musicali e casinò dai quali riesce a ricavare<br />
introiti. In conclusione anche per le nostre città termali<br />
ciò che vale è una ricerca di salubrità non solo atmosferica<br />
ma anche del segno, città belle, modelli di ambiente<br />
ecologicamente preservato ed esteticamente incisivo.<br />
Il “bello” è terapeutico e dunque nostro dovere ricercare<br />
tale bellezza nelle nostre città e nel nostro modo di amministrarle,<br />
ancora di più se questi centri urbani hanno<br />
come peculiarità quella di curare e dare benessere alle<br />
persone, siano esse residenti o turisti. Effettuando una<br />
riqualificazione del patrimonio esistente, fornendo nuove<br />
peculiarità e punti cardine che fungano da poli attrattori<br />
per nuovi flussi turistici. Città capaci di trasformarsi<br />
dinamicamente a seconda delle richieste del pubblico.<br />
Creando eventi culturali e turistici, valorizzando e non
La città di oggi se<br />
vuole essere competitiva<br />
deve avere<br />
mordente di carattere<br />
internazionale,<br />
attraendo anche<br />
quei flussi extraterritoriali<br />
con una offerta<br />
flessibile che<br />
si adatti agli usi più<br />
richiesti. Il dinamismo<br />
che si richiede<br />
oggi alle città, è<br />
rappresentato da un<br />
impegno culturale<br />
non indifferente, ed<br />
una attenzione al<br />
panorama globale.<br />
La città della salute<br />
, sarà metà per chi<br />
si vuole curarsi e<br />
chi vuole stazionare<br />
in un ambiente più<br />
vicino all’uomo. Coltivando<br />
arte, benessere<br />
e cultura. Non<br />
si intende solo salute<br />
fisica ma anche<br />
mentale. Riapprendere<br />
quei ritmi di<br />
vita che sono propri<br />
dell’uomo. Trovare il<br />
modo di reimparare a<br />
vivere la propria vita.
solo conservando staticamente l’esistente. In un’ottica<br />
propositiva ed economicamente competitiva. La città<br />
della salute, non può non tenere conto di questi aspetti<br />
che contribuiscono a creare ambienti coinvolgenti e vivi.
LE CITTÀ TERMALI STORICHE ITALIANE
SALSOMAGGIORE TERME,<br />
PARMA<br />
ABANO TERME E MONTEGROTTO<br />
TERME, PADOVA<br />
MONTICELLI TERME, PARMA<br />
CASTROCARO TERME, FORLÌ-CESENA<br />
BAGNO DI ROMANGNA, FORLÌ-CESENA<br />
MONTECATINI TERME, PISTOIA<br />
CHIANCIANO TERME, SIENA<br />
TIVOLI,<br />
ROMA<br />
FIUGGI, FROSINONE<br />
CASTELLAMMARE DI STABIA,<br />
NAPOLI
Le pagine seguenti sono composte da elaborati fatti a<br />
seguito di uno studio basato sulla lettura delle cartografie,<br />
si può concludere che non si può parlare di un’unica<br />
tipologia di città termale, per i comuni osservati si<br />
può affermare viceversa vi siano delle tipologie ricorrenti<br />
fra le diverse città che possono essere riassunte<br />
nelle classificazioni seguenti indicatori dell’organizzazione<br />
dell’offerta termale di ogni comune. È possibile<br />
osservare relazioni morfologico-funzionali ricorrenti<br />
tra le città prese in esame e il territorio che le circonda,<br />
oltre alle relazioni che vi sono tra le differenti parti<br />
che compongono la città termale stessa: le residenze,<br />
gli alberghi, l’impianto termale, le aree commerciali,<br />
le infrastrutture principali. Di conseguenza è possibile<br />
riscontrare delle modalità insediative tipiche, che<br />
sono state determinate dalle relazioni tra i componenti<br />
precedentemente citati, i manufatti urbani, gli usi della<br />
città termale e il territorio. Basandosi su alcune riflessioni<br />
fatte sulle città termali in passato, attraverso libri<br />
e pubblicazioni oltre ad una nostra personale interpretazione<br />
della realtà termale stessa e della sua composizione,<br />
siamo giunti a considerare principalmente<br />
quattro tipologie di città termale ricorrenti: le terme e il<br />
verde, le terme e i confini, le terme e le isole, le terme<br />
e il recupero. Le tipologie che andremo ad analizzare<br />
prendono in esame; l’organizzazione della città termale,<br />
il funzionamento e la morfologia insediativa sia<br />
dell’edificato che delle strutture alberghiere oltre alla<br />
distribuzione sull’area termale e il rapporto con le fonti<br />
termali stesse. Seguiranno delle pagine composte da<br />
tavole confrontabili che evidenziano i caratteri di somiglianza<br />
e differenza tra i diversi comuni presi in esame.
LE TERME CHE SI ISOLANO DALLA CITTÀ<br />
Abano, Montegrotto<br />
LE TERME CHE RECUPERANO LA CITTÀ<br />
Bagno di Romangna<br />
LE TERME E IL VERDE SONO LA CITTÀ<br />
Fiuggi, Chianciano, Montecatini, Salsomaggiore<br />
LE TERME CONFINATE DALLA CITTÀ<br />
Tivoli, Monticelli, Castrocaro, Castellamare di Stabia
ABANO TERME<br />
21,57 Kmq
Queste due realtà termali sono caratterizzate da una<br />
tipologia di strutture ricettive che in linguaggio tecnico<br />
vengono definite “a isola”. Per definire meglio il termine<br />
bisogna spiegare come è strutturato tecnicamente;<br />
l’albergo si insedia all’interno di un lotto di grandi dimensioni,<br />
all’interno del quale si trovano: parcheggi,<br />
parco e attrezzature termali, attrezzature sportive, di<br />
conseguenza la struttura ricettiva non ha alcun rapporto<br />
con lo spazio esterno pubblico e di conseguenza<br />
collettivo. Di conseguenza la permanenza dell’ospite<br />
è pensata in queste realtà per essere trascorsa integralmente<br />
all’interno della struttura alberghiera. Questa<br />
tipologia insediativa non ha permesso la presenza<br />
di elementi che strutturino la città, in queste città la<br />
struttura urbana è caratterizzata da un’omogeneità<br />
di massima. Abano e Montegrotto si differenziano<br />
però nel rapporto tra le aree alberghiere e quelle residenziali.<br />
Ad Abano l’area degli alberghi è separata<br />
da quella residenziale, inoltre la crescita degli alberghi<br />
ha portato ad una incrementale espulsione della<br />
residenza. Ne consegue l’immagine odierna di Abano<br />
dove i servizi principali sono collocati nel centro della<br />
città oltre alla maggior parte degli alberghi, viceversa<br />
se non con alcune eccezioni la residenza è per lo più<br />
all’esterno del centro. A Montegrotto viceversa i lotti<br />
degli alberghi sono intervallati da aree residenziali<br />
ed aree in procinto di essere edificate. In conclusione<br />
per entrambe le città vale la conclusione che questo<br />
sviluppo a pezzi e con la componente forte degli alberghi<br />
a isola, ha fatto sì che i luoghi della centralità<br />
e collettività diventassero, viali, percorsi o strade.
MONTEGROTTO TERME<br />
15,25 Kmq
BAGNO DI ROMAGNA<br />
233,44 Kmq
Il centro della cittadina di Bagno di Romagna è situata<br />
su di una terrazza fluviale, formatasi dopo gli spostamenti<br />
del letto del fiume Savio, in una valle racchiusa<br />
tra rilievi montuosi. La difficile possibilità di espansione,<br />
a causa della condizione morfologico-orografica,<br />
ha fatto sì che lo sviluppo del centro alberghiero sia<br />
avvenuto attraverso un recupero del patrimonio edilizio<br />
situato nel centro storico. Le strutture termali e<br />
ricettive sono situate all’interno degli edifici preesistenti<br />
situati nell’antico borgo. In questa realtà troviamo<br />
invertito il rapporto tra strutture ricettive, verde<br />
e città. Qui è il sistema dell’edificato a stabilire i luoghi<br />
e le modalità delle relazioni con lo spazio aperto.
CHIANCIANO TERME<br />
36,52 Kmq
L’aspetto preponderante in queste città è che il nucleo<br />
termale si forma e si organizza, all’interno del<br />
centro urbano, in una zona ben riconoscibile ed evidenziata<br />
dal verde e dal trattamento a parco che la<br />
contraddistinguono. Il rapporto tra il verde e la città<br />
è importante in quanto è la via prescelta per l’organizzazione<br />
e il funzionamento tra le differenti parti<br />
di città. Il verde (parchi, viali, porticati, piazze etc.) è<br />
pensato e basato su un progetto a lungo periodo, in<br />
questo modo il verde e i suoi elementi, hanno il tempo<br />
per poter entrare in relazione con le parti di città, se<br />
non con la città stessa (come nel caso di Salsomaggiore).<br />
Il ruolo assunto dal verde, dal parco o da elementi<br />
analoghi assume una duplice funzione; quella<br />
di organizzare lo spazio e agevolare le relazioni urbane<br />
connettendo tutta la città. Il progetto di queste<br />
città è improntato sull’antica tradizione termale, per<br />
la quale la città di cura era anche il luogo dello star<br />
bene, a contatto con la natura, una città che esprimesse<br />
qualità e benessere per il corpo e lo spirito.
FIUGGI<br />
33,06 Kmq
MONTECATINI TERME<br />
17,66 Kmq
SALSOMAGGIORE TERME<br />
81,68 Kmq
CASTELLAMMARE DI STABIA<br />
17,71 Kmq
L’insediamento termale in questi casi, si costituisce<br />
come un’area racchiusa da un confine, all’interno del<br />
quale sono racchiuse tutte le funzioni relative alla cura<br />
e al benessere del fruitore. Tra questi si riscontrano;<br />
i luoghi della cura, del passeggio, gli spazi collettivi<br />
per la condivisione, la strutture ricettiva stessa. L’unico<br />
momento in cui la città entra a contatto con il centro<br />
termale è “l’ingresso”. Ad esempio il caso di Castellamare<br />
di Stabia è identificativo di ciò, e sorgenti<br />
di acqua termale sono ventotto localizzate nel raggio<br />
di cinquecento metri l’una dall’altra nel sito delle terme<br />
antiche sulla parte che affaccia al mare lontane<br />
dal centro urbano. Viceversa le nuove terme risalenti<br />
agli anni cinquanta, sono localizzate a ridosso del<br />
centro urbano, ne consegue che se le terme più antiche<br />
non hanno nessun rapporto con la città, quelle<br />
più recenti sono parte integrante della struttura urbana.<br />
Quest’ultime ben rispondono alle esigenze di<br />
cura da parte dei curanti anche quelli pendolari. Altro<br />
caso significativo di come alcune realtà termali<br />
siano confinate e racchiuse all’interno di un recinto è<br />
quello di Monticelli area termale del comune di Montechiarugolo,<br />
un’area prevalentemente agricola nella<br />
quale Monticellied all’interno del suo confine contiene<br />
le strutture ricettive. L’essere confinate per queste<br />
realtà non ha un significato solo materiale ma anche<br />
economico, come insegna quest’ultimo esempio<br />
di città l’economia non ha come aspetto principale il<br />
termalismo e questo può rappresentare un confine.
CASTROCARO TERME<br />
38,92 Kmq
MONTICELLI TERME<br />
48,01 Kmq
TIVOLI<br />
68,50 Kmq
TERME CONTEMPORANEE
LE HAVRE, FRANCIA<br />
AMÉLIE-LES-BAINS<br />
PALALDA<br />
RIGI KALTBAD, SVIZZERA<br />
VALS, SVIZZERA<br />
MERANO, ITALIA<br />
SALONICCO,<br />
GRECIA
RIGI KALTBAD2012<br />
MARIO BOTTA
Un ambiente naturale,<br />
nel quale ha<br />
saputo adattarsi l’idea<br />
di un progetto<br />
innovativo. In stretta<br />
relazione sia con<br />
il contesto naturale<br />
che con la piccola<br />
realtà cittadina di<br />
Rigi Kaltbad. Lo spazio<br />
diviso in due parti<br />
collegate tra loro: la<br />
prima è la piazza del<br />
paese e i nuovi bagni<br />
e la spa posizionati<br />
sotto di essa. La<br />
nuova piazza viene<br />
presentata come un<br />
“giardino minerale”<br />
sulla quale si aprono<br />
otto lucernari, che durante<br />
il giorno riflettono<br />
la luce all’interno<br />
degli spazi del centro<br />
termale sottostante.<br />
La principale ispirazione<br />
è quella della pietra<br />
come, che dona all’acqua<br />
proprietà curative.<br />
Una miscela di storia e<br />
innovazione capaci di<br />
dare nuovi significati al<br />
sito termale e rendere<br />
più accattivante l’’offerta<br />
termale stessa.
VALS1991-1996<br />
PETER ZUMTHOR
L’esatta origine dei<br />
bagni di Vals non è<br />
conosciuta, ciò che è<br />
certo è che i materiali<br />
ceramici presenti<br />
in situ risalgono alla<br />
cultura Crestaula<br />
(1500 - 1300 a.C.).<br />
Nel 1991 l’architetto<br />
Peter Zumthor<br />
ha realizzato il progetto<br />
che ha fatto di<br />
Vals un esempio per<br />
l’architettura termale<br />
di tutto il mondo.<br />
Le terme di Vals<br />
definiscono “nuove”<br />
situazioni che riguardano<br />
la corporeità<br />
ed il coinvolgimento<br />
dei sensi. L’architetto<br />
stesso afferma che:<br />
“...i visitatori avvertono<br />
il significato degli<br />
edifici e sperimentano<br />
e percepiscono molte<br />
sensazioni muovendosi<br />
entro gli spazi<br />
in cui è racchiuso un<br />
progetto. Il pubblico<br />
osserva gli ambienti<br />
e ha la sensazione<br />
di conoscerli già ma<br />
di non averli mai visti<br />
in questo modo...”.
AMÉLIE-LES-BAINS2014<br />
FRANCISCO MANGADO
La proposta di ristrutturazione<br />
del<br />
Centro thermoludique<br />
di Amélieles-Bains-Palalda-Montalba<br />
sovrappone una nuova<br />
costruzione, più<br />
leggera di superfici e<br />
volumi di vetro luce<br />
sulle solide pareti<br />
in muratura di contenimento<br />
del complesso<br />
esistente. “Il<br />
punto di partenza<br />
del nostro intervento”,<br />
spiega il brief di<br />
progetto, “è quello<br />
di cercare di rispettare<br />
la vecchia costruzione<br />
dell’ospedale termico<br />
in tutto ciò che<br />
è di natura massiccia<br />
e permanente”…”In<br />
termini concettuali gli<br />
sforzi di progetto hanno<br />
visto la creazione<br />
di un complesso integrato<br />
di cui un’interpretazione<br />
di tempo,<br />
di diversi periodi di<br />
tempo, è facilmente<br />
riconoscibile attraverso<br />
le forme architettoniche<br />
e materiali.
SALONICCO2013<br />
NOT A NUMBER ARCHITECTS
Il progetto rappresenta<br />
l’idea per un<br />
bagno pubblico sotterraneo<br />
posizionato<br />
al di sotto una piazza<br />
urbana. La vista non<br />
viene frenata dalla<br />
pavimentazione<br />
in quanto il soffitto<br />
vetrato permette di<br />
osservare il sottosuolo.<br />
La proposta<br />
mira a ristabilire la<br />
cultura di lunga durata<br />
di Salonicco di<br />
bagni pubblici come<br />
forma di spazio per<br />
la collettività e socialità.<br />
Terme romane,<br />
bagni bizantini e turchi<br />
ottomani sono ancora<br />
evidenti nel tessuto<br />
urbano, una serie di<br />
archi invertiti e cupole<br />
organizzano lo spazio<br />
come un insieme quasi<br />
labirintico formato da<br />
piscine interconnesse<br />
per i diversi trattamenti<br />
curativi. La sala<br />
principale ha la funzione<br />
di preparare il<br />
visitatore per un’esperienza<br />
cerimoniale di<br />
benessere del corpo.
LE HAVRE 2006-2008<br />
JEAN NOUVEL
Un’architettura monocroma<br />
e monomaterica,<br />
influenzata<br />
dalle terme romane.<br />
L’impianto del complesso<br />
viene scoperto<br />
progressivamente<br />
attraverso la temperatura<br />
dell’acqua<br />
e il sapiente uso<br />
della luce zenitale<br />
che filtra all’interno.<br />
L’ingresso, scavato,<br />
introduce il visitatore<br />
all’interno di un ambiente<br />
che mescola<br />
diverse tipologie di<br />
linguaggio tra l’immagine<br />
della cittadina<br />
di Le Havre, con i suoi<br />
colori e lo spazio bianco.<br />
Un solo ambiente si<br />
distacca dal bianco attraverso<br />
un’esplosione<br />
cromatica: questa<br />
stanza, scavata all’interno<br />
di un volume<br />
adiacente ad una delle<br />
vasche principali, è dedicata<br />
ai bambini. Un<br />
luogo elegante, esternamente<br />
imponente<br />
e scuro, ma internamente<br />
dotato di una<br />
complessità pensata.
MERANO2005<br />
MATTEO THUN
Un cubo trasparente,<br />
un dialogo tra<br />
città e campagna,<br />
un collegamento<br />
fluido tra acqua e<br />
montagna, ospita le<br />
Terme di Merano.<br />
Il progetto cattura<br />
la bellezza dell’ambiente:<br />
il “paesaggio<br />
artificiale” delle<br />
terme assomiglia al<br />
paesaggio naturale<br />
di montagna circostante.<br />
Materiali<br />
naturali non trattati:<br />
legno, granito, inducono<br />
una esperienza<br />
tattile e sensoriale indisturbato<br />
dalla tecnologia,<br />
che è presente<br />
ma invisibile. Con un<br />
totale di venticinque<br />
piscine e otto saune, il<br />
centro termale di Merano<br />
utilizza moderne<br />
tecniche ambientali finalizzate<br />
al risparmio<br />
energetico e idrico. Un<br />
impianto di cogenerazione<br />
produce energia<br />
elettrica utilizzando il<br />
calore residuo prodotto<br />
per il riscaldamento<br />
del bagno termale.
STORIA DI ABANO TERME
PA DOV APADO<br />
VAPA DOVAPADOVAPADOVA P<br />
ADOVAPA DOVAPADOVAPADOVAPAD OV APAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO V<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO V<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
V<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO VAP ADOV APADOVAP<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVA PADOVAPADOVAPADOVAPADOV APADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAP ADOVAPADOVAPADOVAPADO VAPADOVAPADOVAP<br />
ABA NOABAN<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADO VAPADOVAPADOVAPADOVAP ADO V APADOV<br />
OABANOABANOABANOA<br />
APADOVAPADOVAPADOV APADOVAPADOVAPADOVAPADOV A PADOVA<br />
BANOABANOABANOABANOA<br />
PADOVAPADOVAPADOVA PADOVAPADOVAPADOVAPAD OVA<br />
BANOABANOABANOABANOA<br />
PADOVAPADOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOVA<br />
BANOABANOABANOABANOABAN<br />
PADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPA<br />
OABANOABANOABANOABANOABANO<br />
DOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOV<br />
ABANOABANOABANOABANOABANOABANOA<br />
APAD<br />
OVAPADOVAPADOVAP<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
ADOVAPADOVAPAD<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
OVAP ADOVAPAD<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
OVAPADOV<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOAB<br />
APADOVAPAD<br />
ANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
OVAPADOVA<br />
NOABANOAB A NOABANOABANOAB<br />
PAD<br />
ANOABA MON TEGROTT NOABANOAB<br />
ANOABA OMONTEGROTTOMO NOABA<br />
NO NTEGROTTOMONTEG ABA<br />
ROTTOM ONTEGROTTOMONTE N<br />
GROTTOMONTEGROTTOMONTEGROT<br />
TOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTE<br />
GROTTOMONTEGROTTOMONTEGR<br />
OTTOMONTEGROTTOMONTEGRO<br />
TTOMONTEGROTTOMONTEGROT<br />
TOMONTEGROTTOMONTEGROT<br />
TOMONTEGROTTOMONTE<br />
GROTT O MO<br />
NTEG<br />
R<br />
OTT<br />
O
Proprio il termine<br />
Aponus indicava anticamente<br />
il territorio<br />
nord-orientale dei<br />
Colli Euganei, quello<br />
che corrisponde agli<br />
attuali Comuni di<br />
Abano, Montegotto<br />
e Battaglia Terme.<br />
Sin dal VII° secolo<br />
a.C. si narra delle<br />
salutari polle sorgive<br />
che acquistando<br />
sempre più fama<br />
fino agli splendori<br />
dell’età romana,<br />
hanno segnato il successo<br />
di queste zone.<br />
Le acque in profondità<br />
raggiungono una<br />
temperatura elevata.<br />
Dopo una permanenza<br />
in profondità<br />
di non meno di 60<br />
anni, le acque meteoriche<br />
divenute ormai<br />
acque termali,<br />
trovano a ridosso dei<br />
corpi eruttivi euganei<br />
le condizioni geologiche<br />
favorevoli ad<br />
una rapida risalita.
La città di Abano Terme sorge alle pendici dei Colli Euganei<br />
formatisi circa 34 milioni di anni fa in seguito alle<br />
alluvioni della pianura Padana e a fenomeni di vulcanesimo<br />
sottomarino. L’elemento caratterizzante del territorio<br />
aponense è la presenza di sorgenti termominerali<br />
famose fin dall’antichità. Il “misterioso” fenomeno,<br />
chiarito negli anni ‘60 da studiosi dell’Università di Padova,<br />
si realizza attraverso un circuito geotermico della<br />
durata di circa 50 anni. Inizia nelle Piccole Dolomiti dove<br />
l’acqua fredda, proveniente dalle zone di ricarica naturale,<br />
confluisce in un percorso sotterraneo, che talvolta<br />
giunge alla profondità di circa 4000 metri, attraversando<br />
banchi di rocce e acquisendo così le tipiche proprietà<br />
termali e si conclude nel bacino euganeo che, per la sua<br />
conformazione geologica, permette all’acqua di risalire<br />
naturalmente in superficie. Il toponimo Abano contiene<br />
un evidente riferimento all’acqua sia per la presenza<br />
della radice indoeuropea - ap, sia per l’associazione<br />
al dio Aponus, nume tutelare delle fonti termali in età<br />
paleoveneta e romana. Le origini delle cure termali risalgono<br />
all’VIII secolo a. C., quando gli antichi abitanti<br />
della zona si recavano al vicino lago sacro per compiere<br />
riti legati al recupero della salute. La ricostruzione<br />
del profilo dell’area termale sia in epoca paleoveneta<br />
che successivamente romana, risulta per gli archeologi<br />
assai difficoltosa a causa della poca documentazione<br />
a disposizione. A partire dal I secolo d. C., ritrovamenti<br />
archeologici attestano sul colle Montirone di Abano<br />
la presenza di un tempio dedicato al dio Apono e, nei<br />
pressi, un emporium di vasellame destinato a rifornire<br />
i visitatori che molto probabilmente utilizzavano il recipiente<br />
per bere l’acqua terapeutica. In occasione di uno<br />
scavo sono stati infatti rinvenuti dei raffinati esemplari<br />
di vasi di tipo Aco e rhytà che testimoniano la presenza<br />
di un’utenza raffinata e in grado di apprezzare elementi<br />
di gusto ellenistico e celtico. L’antica frequentazione<br />
delle terme, se pur con momenti di relativo abbandono<br />
è documentata fino a tutto il V secolo d. C.. Le successive<br />
vicende politiche che videro succedersi nel terri-
Pietro d’Abano<br />
(1257 - 1315) è stato<br />
un professore di<br />
medicina a Padova.<br />
Egli nacque ad Abano<br />
Terme che successivamente<br />
prese<br />
il suo nome. Ha<br />
guadagnato la fama<br />
scrivendo Conciliatore<br />
Differentiarum<br />
e Philosophos Medicos<br />
Versantur. Fu<br />
accusato di eresia e<br />
di ateismo, e morì in<br />
carcere prima della<br />
fine del suo processo.<br />
Can Francesco della<br />
Scala detto Cangrande<br />
I (1291–1329)<br />
è stato un condottiero<br />
italiano. Signore<br />
di Verona dal 1308<br />
al 1311, consolidò<br />
il potere della sua<br />
famiglia ed espanse<br />
quello della sua<br />
città. Cangrande fu<br />
anche uno scaltro<br />
politico e un generoso<br />
mecenate, è<br />
noto infatti anche<br />
perché fu amico e<br />
protettore del poeta<br />
Dante Alighieri.
torio l’occupazione longobarda, carolingia e sassone<br />
sconvolsero la vita di queste campagne e i primi documenti<br />
che ci offrono informazioni su Abano risalgono<br />
al X secolo epoca in cui è attestata la presenza della<br />
pieve di San Lorenzo, localizzata nell’area dell’attuale<br />
Duomo, che naturalmente si sosteneva grazie alla comunità<br />
agricola che si era riorganizzata nel territorio.<br />
Alla fine dell’XI secolo fu fondato un monastero benedettino<br />
sul colle di San Daniele che, attraverso l’opera dei suoi<br />
monaci, uniti a quelli del monastero di Praglia, contribuì<br />
in modo significativo a realizzare opere di bonifica del territorio<br />
che aumentarono le superfici delle aree coltivabili<br />
a frumento, frutteti, orti o semplicemente a pascolo.<br />
Dal XII secolo il villaggio di Abano si sviluppa come centro<br />
rurale, soggetto all’autorità vescovile padovana che<br />
alla metà del 1100 investe Manfredo della famiglia Conti<br />
di un vasto possedimento ad Abano. Originario di questo<br />
piccolo villaggio è l’illustre medico filosofo Pietro d’Abano<br />
sostenitore della dottrina aristotelica nell’interpretazione<br />
del filosofo arabo Averroè, condannato per<br />
eresia e in seguito riabilitato. In più occasioni la piccola<br />
comunità aponense fu testimone di incursioni belliche<br />
dovute alla rivalità tra i signori di Padova, Da Carrara e<br />
i signori di Verona, della Scala ed è rimasto memorabile<br />
l’assalto che distrusse la città nel 1314 ad opera di<br />
Cangrande della Scala. Nel 1318 la dominazione dei Da<br />
Carrara si estese stabilmente nel padovano operando<br />
una riorganizzazione amministrativa del territorio che<br />
vide Abano sottoposto alla vicaria di Arquà. La conquista<br />
della terraferma da parte della Repubblica di Venezia e<br />
nel 1405 del padovano, segna per il territorio aponense<br />
un importante momento di riorganizzazione non tanto<br />
amministrativo, poichè rimane sostanzialmente immutato<br />
il regime carrarese, ma del sistema della proprietà<br />
fondiaria che vede subentrare il patriziato veneziano nei<br />
territori confiscati ai nobili padovani ribelli. In tal modo ad<br />
Abano giunge la nobile famiglia Malipiero che si prodigò<br />
in interventi di bonifica del territorio e alla fine del 1500<br />
realizzò una splendida villa in stile palladiano tutt’oggi
Nel primo 700, risanati<br />
in parte i terreni<br />
e rese redditizie le<br />
colture, i Mocenigo<br />
fecero costruire l’attuale<br />
villa e ristrutturarono<br />
tutte le<br />
proprietà della terraferma.<br />
Costruendo<br />
la villa in quelle terre<br />
aponensi che opportunamente,<br />
confinavano<br />
con il canale<br />
di Battaglia, navigabile<br />
e percorso da<br />
ampi barconi, comodi<br />
nel trasporto di<br />
derrate alimentari.<br />
Il Santuario della<br />
Madonna della Salute<br />
di Monteortone<br />
eretto nel 1428<br />
sul luogo del rinvenimento<br />
di una miracolosa<br />
immagine<br />
della Madonna celata<br />
nelle acque di<br />
una fonte termale,<br />
ancora oggi segnalata<br />
da una statua<br />
in pietra della Vergine.<br />
L’antico convento<br />
Agostiniano oggi<br />
è proprietà dei Salesiani<br />
ed è adibito<br />
ad albergo termale.
apprezzabile nella sua notevole struttura architettonica.<br />
Successivamente ad Abano arriva un’altra famiglia<br />
veneziana: quella dei Mocenigo tra i cui esponenti ci furono<br />
dogi, ambasciatori e gran capitani. Principalmente<br />
durante il XVIII secolo i suoi membri si prodigarono per<br />
bonificare un territorio denominato Guazzi proprio per le<br />
sue frequenti inondazioni, ricavandone terreni che vennero<br />
destinati alla coltivazione della vite del frumento e<br />
del granoturco col quale si faceva la polenta, l’alimento<br />
base della popolazione contadina. i Mocenigo realizzarono<br />
anch’essi una villa, ancor oggi apprezzabile, all’interno<br />
della loro proprietà che comprendeva oltre alle<br />
dimore per i massari e i braccianti, ai magazzini e luoghi<br />
per l’attività agricola anche un’osteria e una fornace<br />
di mattoni situate al cosiddetto ponte della fabbrica.<br />
L’influenza veneziana nel territorio si manifestò anche<br />
nella vicenda legata alla nascita e realizzazione<br />
dell’importante complesso monastico di Monteortone<br />
che sorse nel 1428 in seguito all’apparizione della<br />
Vergine che annunciò la fine di una terribile pestilenza.<br />
La cura del luogo sacro fu affidata ai frati agostiniani<br />
tra i quali ci fu un certo frate Simone da Camerino<br />
uomo di fiducia del doge Francesco Foscari e brillante<br />
diplomatico i cui servigi alla Repubblica procurarono<br />
alla congregazione generose offerte che permisero la<br />
realizzazione del complesso dotato di una chiesa notevolmente<br />
affrescata da pittori di scuola mantegnesca.<br />
L’affermazione dell’Illuminismo e degli interessi “enciclopedici”<br />
per tutti i saperi e in modo particolare per<br />
quelli legati alla natura determinarono nel settecento<br />
una totale riconsiderazione del termalismo dedicandovi<br />
una grande quantità di studi che contribuì a riscoprire<br />
questa pratica terapeutica che anche se non era scomparsa,<br />
era di fatto poco considerata. Si avviò così nella<br />
zona del Montirone, ricca di sorgenti naturali, un’attività<br />
di ristrutturazione edilizia di edifici per bagni realizzando<br />
anche un piccolo oratorio per i malati. La nobile<br />
famiglia padovana dei Dondi dall’Orologio, proprietaria<br />
in Abano di un consistente patrimonio fondiario e di
L’antica stazione termale<br />
di Abano Terme<br />
ha il suo centro<br />
tradizionale e storico<br />
sul Colle Montirone,<br />
da dove sgorgavano<br />
le caldissime acque<br />
termali in grado di<br />
alimentare tutte le<br />
strutture circostanti.<br />
In epoca preromana<br />
e romana questa<br />
zona era molto ambita<br />
e in breve tempo<br />
sorsero ville e<br />
residenze lussuose.<br />
Grand Hotel Trieste<br />
& Victoria di Abano<br />
Terme, sede del<br />
Comando Supremo<br />
di Stato Maggiore<br />
dell’Esercito nel<br />
corso della Prima<br />
Guerra mondiale.<br />
Dalla stanza 101<br />
partirà il messaggio<br />
scritto dal Gen Diaz<br />
a 201 capi di governo<br />
degli stati indipendenti<br />
della terra.
due ville delle quali una in centro al paese e oggi sede<br />
del Museo Civico, realizzò lo stabilimento termale più<br />
importante che, grazie al suo successivo proprietario,<br />
godette dell’intervento del noto architetto neoclassico<br />
Giuseppe Jappelli. Egli realizzò anche un monumento<br />
celebrativo oggi inserito nel Parco del Montirone.<br />
Alla metà dell’ottocento<br />
gli stabilimenti attivi ad Abano erano 8.<br />
Con l’unificazione italiana la città cominciò gradualmente<br />
ad organizzarsi, fu realizzato il palazzo municipale,<br />
inizialmente anche sede della scuola elementare. L’occupazione<br />
principale della popolazione continuava ad<br />
essere quella agricola, l’unica realtà industriale era rappresentata<br />
dalla fornace di mattoni. Tra la fine dell’ottocento<br />
e i primi del novecento il passaggio della ferrovia<br />
nel Comune di Abano ed il collegamento tramviario della<br />
cittadina con Padova incrementarono l’afflusso turistico<br />
tanto che gli operatori del settore per soddisfare<br />
le esigenze della clientela finanziarono la costruzione<br />
di un delizioso teatrino liberty, oggi andato perduto.<br />
Le vicende finali della prima guerra mondiale portarono<br />
Abano a rivestire un ruolo di primo piano dal momento<br />
che il generale Armando Diaz, nel 1917 dopo la disfatta<br />
di Caporetto, trasferì il Comando Supremo delle<br />
Forze Armate nella cittadina, allestendo il proprio quartier<br />
generale nell’albergo Trieste che dopo la guerra si<br />
chiamò Trieste-Vittoria. Inoltre ad Abano vennero anche<br />
stampati i volantini che Gabriele D’Annunzio lanciò su<br />
Vienna decollando nei pressi della vicina villa Zaborra,<br />
oggi Museo dell’Aria. Nel dopoguerra la tradizionale<br />
attività legata alle cure termali conobbe un formidabile<br />
sviluppo dovuto alle nuove conoscenze tecnologiche<br />
che permisero l’apertura di pozzi artificiali nei pressi dei<br />
quali furono realizzati molteplici stabilimenti termali.<br />
Nel 1926 fu approvata una legge che aboliva la gestione<br />
privata delle risorse termali e stabiliva un nuovo regime<br />
regolato dal sistema delle concessioni pubbliche la cui<br />
gestione fu affidata alle Aziende di Cura e Soggiorno. La
Nel dopoguerra, con<br />
l’inserimento delle<br />
terapie termali<br />
nel Sistema Sanitario<br />
Nazionale, si<br />
ebbe la stagione del<br />
“termalismo sociale”,<br />
che permetteva<br />
costi contenuti per<br />
ampie fasce di popolazione.<br />
Oggi, le<br />
difficoltà economiche<br />
e le comodità<br />
dei viaggi all’estero<br />
hanno in parte ridotto<br />
il successo<br />
dei centri termali.<br />
Uno dei simboli di<br />
Abano Terme: l’Hotel<br />
Orologio. Si tratta<br />
di un elegante<br />
edificio, costruito nel<br />
XVIII secolo dai nobili<br />
Dondi dell’Orologio<br />
ed ampliato nell’800<br />
con l’aggiunta della<br />
facciata neoclassica<br />
di Giuseppe Jappelli,<br />
che sistemò anche<br />
il vasto giardino<br />
che circonda l’albergo.<br />
Oggi chiuso<br />
da una decina d’anni<br />
rimane uno degli<br />
emblemi della città.
icaduta di questo provvedimento non tardò a manifestarsi<br />
e nel 1931 gli alberghi segnalati ad Abano erano<br />
21. Nel secondo dopoguerra fu sviluppata una politica<br />
sanitaria di tipo assistenziale che permetteva la fruizione<br />
delle terapie termali ad un vastissimo pubblico. L’incremento<br />
delle presenze aumentò in modo vertiginoso<br />
e di conseguenza furono aperti numerosi pozzi artificiali<br />
e costruiti nuovi stabilimenti. La città conobbe un rapido<br />
sviluppo urbanistico: alla fine degli anni cinquanta<br />
gli stabilimenti segnalati erano 54, vennero costruite<br />
due nuove chiese: Sacro Cuore alle Terme e Santa<br />
Maria a Giarre per soddisfare le esigenze della accresciuta<br />
popolazione. La tradizionale occupazione agricola<br />
degli abitanti gradualmente si ridusse a vantaggio<br />
delle nuove opportunità offerte dall’attività alberghiera<br />
e commerciale. Le indiscutibili proprietà terapeutiche<br />
dei trattamenti termali e l’abilità degli imprenditori turistici<br />
locali (nel 1990 gli stabilimenti erano 90), hanno<br />
reso possibile un continua crescita della città termale<br />
che oggi si sviluppa lungo un viale sul quale si affacciano<br />
giardini e raffinati negozi, collegando l’antico insediamento<br />
termale, oggi parco del Montirone, con l’antico<br />
centro urbano organizzatosi attorno alla chiesa di<br />
San Lorenzo ove sono situati il Comune e la Biblioteca.
STORIA DI MONTEGROTTO TERME
PA DOV APADO<br />
VAPA DOVAPADOVAPADOVA P<br />
ADOVAPA DOVAPADOVAPADOVAPAD OV APAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO V<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO V<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
V<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO VAP ADOV APADOVAP<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVA PADOVAPADOVAPADOVAPADOV APADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAP ADOVAPADOVAPADOVAPADO VAPADOVAPADOVAP<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADO VAPADOVAPADOVAPADOVAP ADO V APADOV<br />
ABA NOABAN<br />
OABANOABANOABANOA<br />
APADOVAPADOVAPADOV APADOVAPADOVAPADOVAPADOV A PADOVA<br />
BANOABANOABANOABANOA<br />
PADOVAPADOVAPADOVA PADOVAPADOVAPADOVAPAD OVA<br />
BANOABANOABANOABANOA<br />
PADOVAPADOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOVA<br />
BANOABANOABANOABANOABAN<br />
PADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPA<br />
OABANOABANOABANOABANOABANO<br />
DOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOV<br />
ABANOABANOABANOABANOABANOABANOA<br />
APAD<br />
OVAPADOVAPADOVAP<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
ADOVAPADOVAPAD<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
OVAP<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOAB<br />
ANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOAB A NOABANOABANOAB<br />
ANOABA MON TEGROTT NOABANOAB<br />
ANOABA OMONTEGROTTOMO NOABA<br />
NO NTEGROTTOMONTEG ABA<br />
ROTTOM ONTEGROTTOMONTE N<br />
GROTTOMONTEGROTTOMONTEGROT<br />
TOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTE<br />
GROTTOMONTEGROTTOMONTEGR<br />
OTTOMONTEGROTTOMONTEGRO<br />
TTOMONTEGROTTOMONTEGROT<br />
TOMONTEGROTTOMONTEGROT<br />
TOMONTEGROTTOMONTE<br />
GROTT O MO<br />
NTEG<br />
OTT<br />
R<br />
O<br />
ADOVAPAD<br />
OVAPADOV<br />
APADOVAPAD<br />
OVAPADOVA<br />
PAD
Nella ricostruzionesono<br />
visibili i resti di<br />
un esteso complesso<br />
termale, costruito<br />
a partire dalla<br />
seconda metà del I<br />
secolo a.C. e utilizzato<br />
fino al III secolo<br />
d.C. Se ne conservano<br />
tre grandi vasche,<br />
un piccolo teatro,<br />
un edificio con<br />
vasca circolare al<br />
centro e absidi laterali,<br />
e altre strutture<br />
complementari.<br />
All’interno del comune<br />
sono stati<br />
rinvenuti numerose<br />
sculture “ex voto”<br />
riferibili a un luogo<br />
di culto, frequentato<br />
assiduamente<br />
tra la seconda metà<br />
del VII e il III secolo<br />
a.C. (età del Ferro)<br />
e incentrato su uno<br />
specchio d’acqua,<br />
ora scomparso, alimentato<br />
dall’affioramento<br />
di polle<br />
d’acqua fumante.
Non si hanno tracce certe di popolazioni che hanno<br />
vissuto in epoca preistorica nel territorio. Alcuni ritrovamenti<br />
possono far pensare alla popolazione degli<br />
Euganei durante il Neolitico e nell’Età del Bronzo.<br />
Nel secondo millennio A.C. i boschi lussureggianti che<br />
ricoprivano la pianura, da cui spuntavano le cime dei colli<br />
ed emanavano i loro vapori fumanti laghi di acqua calda,<br />
erano il territorio della popolazione degli Euganei, cui<br />
succedette nel I° sec. A.C. quella dei veneti, che giunsero<br />
dall’Illiria. Questi conoscevano molto bene le proprietà<br />
terapeutiche delle acque calde di questi luoghi e ne attribuivano<br />
la loro origine agli dei. Infatti, oggi rimangono<br />
piccole sculture rappresentanti parti del corpo umano,<br />
dette “ex voto”, che altro non erano che particolari offerte<br />
fatte ai malati che erano stati guariti dalle acque; con<br />
il bronzo venivano, infatti, ricreate quelle parti del corpo<br />
guarite per poi essere gettate nel lago votivo in segno<br />
di riconoscenza. Il lago fu interrato nel III secolo a.C.<br />
Il popolo Veneto accolse festosamente l’arrivo<br />
dei Romani nel territorio, infatti la popolazione<br />
si sentiva esposta alle scorribande dei Galli.<br />
Colonia romana nel 184 avanti Cristo, Montegrotto trovò<br />
la sua consacrazione ufficiale quando Plinio il Vecchio,<br />
dall’alto della sua autorità imperiale, celebrò le proprietà<br />
medicamentose delle sue acque riferendosi alle acque<br />
che vi proliferano. Testimonianze vive ed ancora oggi visibili<br />
del ruolo che Montegrotto Terme ha avuto in epoca<br />
romana come stazione termale, sono proprio gli scavi<br />
romani presenti lungo la via principale della località.<br />
Nel 49 a.C. con il decreto di Giulio Cesare gli abitanti veneti<br />
divennero a tutti gli effetti cittadini romani grazie anche<br />
alla forte alleanza che si era stabilita dai due popoli.<br />
Grazie a questo accordo per il territorio euganeo ma soprattutto<br />
per Montegrotto Terme si aprì in grande periodo<br />
di splendore con la creazione delle terme e con lo sfruttamento<br />
graduale e coscienzioso delle acque termali.<br />
Grazie a questo sviluppo l’antico comune di Montegrotto,<br />
insieme all’agglomerato urbano di Abano che era<br />
utilizzato con funzione residenziale, si sviluppò e visse
l carattere peculiare<br />
di Gerione dell’oracolo<br />
patavino è quello<br />
non d’un mostro<br />
che abita lontano<br />
dall’umano consorzio,<br />
ma di un eroe<br />
che dimora presso<br />
benefiche e salutari<br />
acque termali, quasi<br />
come protettore e<br />
consigliere benevolo.<br />
Rappresentazione di<br />
Padova del 1300 ad<br />
opera di Giusto de’<br />
Menabuoi. Padova<br />
vista come città di riferimento<br />
dei borghi<br />
limitrofi come Montegrotto.<br />
Città che<br />
attraversava tempi<br />
difficili docuti alle<br />
devastazioni delle<br />
continue guerre.
un importante periodo di sviluppo. Ad Abano aveva sede<br />
un antico centro religioso dedicato ad “Aponus” che era<br />
ritenuta un’importante divinità delle acque. Sempre ad<br />
Abano si collocava, secondo la tradizione, la presenza<br />
di un culto oracolare del mostro triforme “Gerione”.<br />
Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente nel 476<br />
d.C. il territorio termale euganeo attraversò un periodo<br />
di forte crisi e cade in decadenza. La zona fu invasa<br />
più volte dai Barbari e colpita da fenomeni bradisismici.<br />
Nell’anno Mille l’antico comune di Montegrotto entrò<br />
sotto il dominio della famiglia Da Montagnone di origine<br />
arimanna. Dalla metà del Duecento il territorio euganeo<br />
fu posto sotto il controllo del comune di Padova che<br />
impose delle leggi a tutti gli abitanti della zona. Queste<br />
leggi stabilivano che era compito del proprietario del<br />
terreno tenere in ordine le strade a fondo naturale e la<br />
pulizia dei fossi. Padova in questo periodo attraversava<br />
una lunga decadenza, infatti la città era in ginocchio<br />
dopo le diverse occupazioni e devastazioni che dovette<br />
subire. Per ristabilire benessere, pace e giustizia si<br />
proclamò signore unico della città Giacomo da Carrara.<br />
Inizia ora il lungo dominio carrarese che si protrarrà<br />
a Padova e nelle terre circostanti per ben 87 anni.<br />
A partire dai primi anni del XV secolo, Padova passò<br />
sotto il dominio della Serenissima Repubblica di<br />
Venezia. Sotto la guida repubblicana, il territorio euganeo<br />
iniziò a risollevarsi, infatti, la Serenissima di<br />
Venezia iniziò una progressiva e graduale opera di ricostruzione.<br />
Nel 1797 la Serenissima Repubblica di<br />
Venezia cadde e i due comuni di Montegrotto e Montagnone<br />
furono uniti a quello di Battaglia. Con il trattato<br />
di Campoformio il Veneto con Padova passò agli<br />
austriaci e Montegrotto ritornò un comune a sé stante.<br />
Durante l’Ottocento gli austriaci svilupparono e sistemarono<br />
la zona termale di Montegrotto emanando<br />
molte leggi per la conservazione dell’acqua termale.<br />
Già agli inizi del Novecento Montegrotto era un ragguardevole<br />
centro alberghiero che si avviava a conquistare<br />
la supremazia tra i centri fangoterapeutici in Europa.
Gran carta del padovano<br />
realizzata da<br />
G. A. Rizzi Zannoni<br />
nel 1778. Qui troviamo<br />
rappresentato il<br />
territorio ad opera<br />
dell’istituto geografico<br />
militare dove<br />
è possibile vedere<br />
la conformazione<br />
ancora approssimativa<br />
di Abano e<br />
Montegrotto Terme,<br />
allora chiamata San<br />
Pietro Montagnon.<br />
Nel 1950 Montegrotto<br />
divenuta stazione<br />
di cura, soggiorno e<br />
turismo si avviava ad<br />
affermarsi tra le poche<br />
città italiane termali<br />
a vivere il boom<br />
delle cure termali.
Durante la prima guerra mondiale, la zona termale diventò<br />
con Padova il quartier generale delle forze militari<br />
italiane. A Battaglia Terme, nel castello di Lispida,<br />
ci fu la residenza del re Vittorio Emanuele III. Fino al<br />
1934, Montegrotto era chiamata San Pietro Montagnòn<br />
dal nome della famiglia che nel Medioevo ne deteneva<br />
il feudo; l’attuale nome risale, invece, al latino Mons<br />
Aegrotorum, “il monte dei malati” ed è una testimonianza<br />
ulteriore dell’uso terapeutico dei fenomeni termali<br />
fin nell’antichità. Nella seconda guerra mondiale<br />
la zona euganea fu un importante centro della resistenza<br />
al nazifascismo. Dopo la fine della guerra le Terme<br />
Euganee vissero un importante periodo di sviluppo<br />
e nel 1950 al nome di Montegrotto Terme si aggiunse<br />
la dicitura “stazione di cura, soggiorno e turismo”.
ANALISI DI PROGETTO
PA DOV APADO<br />
VAPA DOVAPADOVAPADOVA P<br />
ADOVAPA DOVAPADOVAPADOVAPAD OV APAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO V<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO V<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
V<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO VAP ADOV APADOVAP<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVA PADOVAPADOVAPADOVAPADOV APADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAP ADOVAPADOVAPADOVAPADO VAPADOVAPADOVAP<br />
ABA NOABAN<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADO VAPADOVAPADOVAPADOVAP ADO V APADOV<br />
OABANOABANOABANOA<br />
APADOVAPADOVAPADOV APADOVAPADOVAPADOVAPADOV A PADOVA<br />
BANOABANOABANOABANOA<br />
PADOVAPADOVAPADOVA PADOVAPADOVAPADOVAPAD OVA<br />
BANOABANOABANOABANOA<br />
PADOVAPADOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOVA<br />
BANOABANOABANOABANOABAN<br />
PADOVAPADOV<br />
APADOVAPADOVAPA<br />
OABANOABANOABANOABANOABANO<br />
DOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOV<br />
ABANOABANOABANOABANOABANOABANOA<br />
APAD<br />
OVAPADOVAPADOVAP<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
ADOVAPADOVAPAD<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
OVAP ADOVAPAD<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
OVAPADOV<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOAB<br />
APADOVAPAD<br />
ANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
OVAPADOVA<br />
NOABANOAB A NOABANOABANOAB<br />
PAD<br />
ANOABA MON TEGROTT NOABANOAB<br />
ANOABA OMONTEGROTTOMO NOABA<br />
NO NTEGROTTOMONTEG ABA<br />
ROTTOM ONTEGROTTOMONTE N<br />
GROTTOMONTEGROTTOMONTEGROT<br />
TOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTE<br />
GROTTOMONTEGROTTOMONTEGR<br />
OTTOMONTEGROTTOMONTEGRO<br />
TTOMONTEGROTTOMONTEGROT<br />
TOMONTEGROTTOMONTEGROT<br />
TOMONTEGROTTOMONTE<br />
GROTT O MO<br />
NTEG<br />
R<br />
OTT<br />
O
POPOLAZIONE DI ABANO<br />
ETA MEDIA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE
DISTRIBUZIONE DEI RESIDENTI<br />
DISTRIBUZIONE DEI RESIDENTI STRANIERA<br />
La componente degli<br />
immigrati dev’essere<br />
quindi considerata<br />
fondamentale<br />
nell’ottica attuale di<br />
politica e progettazione<br />
comunitaria.<br />
Questi attori ormai<br />
presenti e partecipi<br />
della vita cittadina<br />
si trovano ad essere<br />
parte integrante<br />
anche di quel mondo<br />
che un tempo<br />
non li contemplava<br />
neanche. Oggi la<br />
maggior parte dei<br />
cittadini stranieri<br />
residenti, molti cittadini<br />
dell’Est Europa<br />
soprattutto provenienti<br />
da Albania,<br />
Romania e Moldova<br />
trovano occupazione<br />
con diverse mansioni<br />
all’interno degli<br />
alberghi dell’area<br />
termale oppure trovano<br />
occupazione<br />
nei diversi ristoranti<br />
presenti sul territorio.<br />
La comunità cinese<br />
diviene partecipe<br />
delle realtà locali<br />
attraverso la sempre<br />
maggiore gestione di<br />
luoghi di ritrovo (bar,
POPOLAZIONE DI MONTEGROTTO<br />
ETA MEDIA DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE
DISTRIBUZIONE DEI RESIDENTI<br />
DISTRIBUZIONE DEI RESIDENTI STRANIERA<br />
locali) sia per anziani<br />
che per giovani andando<br />
così ad inserirsi<br />
all’interno delle<br />
interrelazioni cittadine.<br />
Da sottolineare<br />
comunque come<br />
la maggior concentrazione<br />
della popolazione<br />
immigrata<br />
si trovi a stanziare<br />
nei comuni attorno<br />
all’rea metropolitana<br />
del capoluogo, il<br />
fenomeno è spiegabile<br />
tenuto conto che<br />
in quest’area insiste<br />
la maggior parte dei<br />
residenti e che esercita<br />
una naturale<br />
attrazione sui flussi<br />
migratori viste le<br />
maggiori opportunità<br />
occupazionali. Ritornando<br />
al turismo,<br />
il movimento turistico<br />
gioca un ruolo<br />
fondamentale, nella<br />
provincia di Padova<br />
il bilancio è stato<br />
positivo con buona<br />
performance nel Bacino<br />
Termale Euganeo.<br />
Nel panorama<br />
delle regioni italiane<br />
il Veneto mantiene<br />
da diversi anni un
AFRICA<br />
AFRICA<br />
ASIA<br />
ASIA<br />
EUROPA<br />
EUROPA<br />
primato anche nel<br />
settore turistico, rafforzato<br />
dalla capacità<br />
di tenuta rispetto<br />
alle difficoltà che<br />
si sono manifestate<br />
negli ultimi anni.<br />
Il turismo risulta, in<br />
questo modo, uno<br />
dei punti di forza<br />
dell’economia veneta.<br />
Gli arrivi di turisti<br />
italiani che stranieri,<br />
conferma l’attrattività<br />
del Veneto, sempre<br />
presente tra le<br />
mete turistiche a<br />
livello mondiale per<br />
il proprio territorio<br />
e per ciò che offre.<br />
Una buona parte del<br />
movimento turistico<br />
della provincia di<br />
Padova e della realtà<br />
alberghiera si<br />
concentra nell’area<br />
delle terme euganee,<br />
uno dei centri<br />
termali tra i più importanti<br />
in Europa.
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
ABAN<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
OABANOA<br />
BANOABANOA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
BANOABANOABA NOABANOABANOABA VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
NOABANOABANOABANO ABANOABANOABANOA DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABAN OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANO<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
ABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA OVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOAB A ADOVAPADOVAPADOVA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA<br />
VAPADOVAPADOV<br />
DOVAPADOVAP<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOAB DOVAPADOVA<br />
ANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABAN OVAPADO<br />
OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA OVA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABAN<br />
OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOAB<br />
ANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
Abbazia di Monteortone<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
Fonte del Montirone<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABAN<br />
OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANO<br />
ABANOABANOABANOABANOABANOABAN OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANO ABAN MONTEG OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOA ROTTOMO NTEGROTTOMONT BANOABANOABANOABANOABANOABAN<br />
OABANOABANOABAN E GROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTT OABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABAN OMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGRO OABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABAN TTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTT OABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABAN OMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOM OABANOABANOA<br />
O BANOABANOABA NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEG NOABANOABA<br />
ROTTOM NOABAN ONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTE OABANOAB<br />
GROTTOMONTEGRO ANOAB TTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOM ANOABAN<br />
ONTEGROTTOMONTEG OA ROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROT BANOA<br />
TOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONT BAN<br />
EGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTO OA<br />
MONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGR<br />
OTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMON<br />
Scavi Romani<br />
TEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTO<br />
Villa Draghi<br />
MONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEG<br />
ROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTT<br />
OMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOM<br />
ONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMON<br />
TEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMON<br />
TEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOM<br />
ONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTT<br />
OMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEG<br />
ROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTO<br />
MONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGRO TTOMONTEGROTT<br />
OMONTEGROTTOMONTEGROTT<br />
OMONTEG<br />
ROTTOMONTEG ROTT OMONT<br />
EGROTTOMON<br />
TEGR<br />
OTTOMONTEG<br />
ROTT<br />
OMONTEGR<br />
OTTO<br />
MONTEG<br />
ROTT<br />
OMONTE<br />
GRO<br />
TTOM<br />
ONT<br />
EG<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
AP ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
ADOVAPADOV<br />
ADOVAPADOV<br />
DOVAPADOVAP<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO VAPAD<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA DO<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
A PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
OVAPADOVAP A DOVAPADO<br />
ADOVA PA DOVAPADOV<br />
SISTEMA ACQUE<br />
DOVA<br />
PADOV<br />
PADO<br />
VAPAD<br />
D
Fonte del Montirone<br />
Abbazia di Monteortone<br />
Villa Draghi<br />
Scavi Romani<br />
Il tessuto urbano riscontrabile<br />
nei due<br />
comuni risente sia<br />
delle forti influenze<br />
storiche, culturali<br />
che sociali. Lo storico<br />
utilizzo di Montegrotto<br />
come luogo<br />
termale e di Abano<br />
come località residenziale,<br />
ha fatto sì<br />
che la conformazione<br />
del territorio<br />
cambiasse. I primi<br />
esempi sono visibili<br />
nella maglia urbana<br />
che in parte riprende<br />
il vecchio tracciato<br />
romano. Dai primi<br />
studi è possibile vedere<br />
che un gran<br />
numero di terme situate<br />
a Montegrotto<br />
sorge seguendo le<br />
canalizzazioni delle<br />
acque iniziate dai<br />
romani e continuate<br />
dai popoli successivi.<br />
La localizzazione<br />
delle strutture termali<br />
di Montegrotto<br />
e Abano non solo risiede<br />
nei motivi sopraccitati<br />
ma anche<br />
al diverso periodo<br />
di costruzione degli<br />
stabilimenti stessi.
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
ABAN<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
OABANOA<br />
BANOABANOA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
BANOABANOABA NOABANOABANOABA VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
NOABANOABANOABANO ABANOABANOABANOA DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABAN OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANO<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
ABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA OVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOAB A ADOVAPADOVAPADOVA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA<br />
VAPADOVAPADOV<br />
DOVAPADOVAP<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOAB DOVAPADOVA<br />
ANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABAN OVAPADO<br />
OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA OVA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABAN<br />
OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOAB<br />
ANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
Abbazia di Monteortone<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
Fonte del Montirone<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABAN<br />
OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANO<br />
ABANOABANOABANOABANOABANOABAN OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANO ABAN MONTEG OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOA ROTTOMO NTEGROTTOMONT BANOABANOABANOABANOABANOABAN<br />
OABANOABANOABAN E GROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTT OABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABAN OMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGRO OABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABAN TTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTT OABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABAN OMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOM OABANOABANOA<br />
O BANOABANOABA NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEG NOABANOABA<br />
ROTTOM NOABAN ONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTE OABANOAB<br />
GROTTOMONTEGRO ANOAB TTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOM ANOABAN<br />
ONTEGROTTOMONTEG OA ROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROT BANOA<br />
TOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONT BAN<br />
EGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTO OA<br />
MONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGR<br />
OTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMON<br />
Scavi Romani<br />
TEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTO<br />
Villa Draghi<br />
MONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEG<br />
ROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTT<br />
OMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOM<br />
ONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMON<br />
TEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMON<br />
TEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOM<br />
ONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTT<br />
OMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEG<br />
ROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTO<br />
MONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGRO TTOMONTEGROTT<br />
OMONTEGROTTOMONTEGROTT<br />
OMONTEG<br />
ROTTOMONTEG ROTT OMONT<br />
EGROTTOMON<br />
TEGR<br />
OTTOMONTEG<br />
ROTT<br />
OMONTEGR<br />
OTTO<br />
MONTEG<br />
ROTT<br />
OMONTE<br />
GRO<br />
TTOM<br />
ONT<br />
EG<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
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OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
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OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
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ADOVAPADOV<br />
DOVAPADOVAP<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO VAPAD<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA DO<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
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OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
A PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
OVAPADOVAP A DOVAPADO<br />
ADOVA PA DOVAPADOV<br />
SISTEMA DEI TRASPORTI PUBBLICI<br />
DOVA<br />
PADOV<br />
PADO<br />
VAPAD<br />
D
Fonte del Montirone<br />
Abbazia di Monteortone<br />
Villa Draghi<br />
Scavi Romani<br />
Sul territorio si sovrappongono<br />
diversi<br />
periodi storici che<br />
hanno modificato il<br />
tessuto urbano conformandone<br />
quei caratteri<br />
tipici del tempo<br />
–dai romani con<br />
le loro prime sistemazioni<br />
idrauliche,<br />
fino ad arrivare al<br />
secondo dopo guerra<br />
con la nascita delle<br />
strutture ricettive<br />
liberty-. Il tracciato<br />
fluviale e le canalizzazioni<br />
artificiali<br />
a pelo libero delle<br />
acque piovane sono<br />
stati il primo layer<br />
su cui fondare il sistema<br />
dei trasporti.<br />
I flussi turistici di<br />
passaggio ma anche<br />
d’interscambio sulle<br />
linee ferroviarie<br />
e stradali descritte<br />
sono in primo luogo<br />
da imputare a Padova,<br />
centro culturale<br />
a soli 10 km (F.S. 13<br />
min.), con la Basilica<br />
di S. Antonio, la<br />
cappella degli Scrovegni,<br />
la Reggia degli<br />
antichi signori Da<br />
Carrara e una del-
CONNESSIONI FERRATE
VICENZA<br />
BOLOGNA<br />
VERONA<br />
PADOVA<br />
VENEZIA<br />
le piazze più grandi<br />
del mondo, Prato<br />
della Valle. Vicenza,<br />
a 35 km (F.S. 45<br />
min.), posta ai piedi<br />
dei Colli Berici, rivela<br />
gli splendori delle<br />
ville palladiane, di un<br />
centro storico conservatosi<br />
ancora intatto,<br />
con bellissime<br />
architetture rinascimentali.<br />
Venezia, a<br />
42 km (F.S. 43 min.),<br />
con Piazza S. Marco<br />
e l’omonima Basilica,<br />
il Palazzo Ducale<br />
e il pittoresco Canal<br />
Grande. Verona, a<br />
circa 90 km (F.S. 80<br />
min.), con la suggestiva<br />
Arena romana<br />
che ogni estate diventa<br />
sede di una<br />
delle più prestigiose<br />
stagioni liriche internazionali.<br />
È evidente<br />
che i tracciati<br />
ferroviari abbiano<br />
potenziato l’accesso<br />
al sistema termale<br />
Abano-Montegrotto<br />
utilizzando lo scalo<br />
ferroviario Terme<br />
Euganee di Montegrotto<br />
come porta<br />
d’accesso per tutti
Fonte del Montirone<br />
Abbazia di Monteortone<br />
Scavi Romani<br />
Villa Draghi<br />
ALBERGHI E URBANIZZATO
Fonte del Montirone<br />
Abbazia di Monteortone<br />
i turisti provenienti<br />
da Bologna, Padova<br />
e Venezia. Collegamenti<br />
spesso doppiati<br />
da linee pubbliche<br />
e private di<br />
trasporto su gomma<br />
che consentono al<br />
fruitore di poter accedere<br />
in maniera<br />
più capillare all’offerta<br />
turistica collegando<br />
le strutture<br />
termali con gli spazi<br />
pubblici potenziali.<br />
Scavi Romani<br />
Villa Draghi
Abbazia di Monteortone<br />
Villa Draghi<br />
Fonte del Montirone<br />
Scavi Romani<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
ABAN<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
OABANOA<br />
BANOABANOA<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
BANOABANOABA NOABANOABANOABA VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
NOABANOABANOABANO ABANOABANOABANOA DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABAN OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANO<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
ABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA OVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOAB A ADOVAPADOVAPADOVA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA<br />
VAPADOVAPADOV<br />
DOVAPADOVAP<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOAB DOVAPADOVA<br />
ANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABAN OVAPADO<br />
OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA OVA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOA<br />
BANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABAN<br />
OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOAB<br />
ANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABAN<br />
OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANO<br />
ABANOABANOABANOABANOABANOABAN OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABANOABANO ABAN MONTEG OABANOABANOABANOABANOABANOABANOABA<br />
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NOABANOABANOABAN OMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGRO OABANOABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABAN TTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTT OABANOABANOABA<br />
NOABANOABANOABAN OMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOM OABANOABANOA<br />
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NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMO<br />
NTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOM<br />
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OMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEG<br />
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MONTEGROTTOMONTEGROTTOMONTEGRO TTOMONTEGROTT<br />
OMONTEGROTTOMONTEGROTT<br />
OMONTEG<br />
ROTTOMONTEG ROTT OMONT<br />
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TEGR<br />
OTTOMONTEG<br />
ROTT<br />
OMONTEGR<br />
OTTO<br />
MONTEG<br />
ROTT<br />
OMONTE<br />
GRO<br />
TTOM<br />
ONT<br />
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VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
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APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOV<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
VAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
ADOVAPADOV<br />
ADOVAPADOV<br />
DOVAPADOVAP<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO VAPAD<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA DO<br />
DOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVA<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
OVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAP<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADO<br />
APADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
ADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPAD<br />
A PADOVAPADOVAPADOVAPADOVAPA<br />
OVAPADOVAP A DOVAPADO<br />
ADOVA PA DOVAPADOV<br />
LE TERME NEL LORO INSIEME<br />
DOVA<br />
PADOV<br />
PADO<br />
VAPAD<br />
D
Fonte del Montirone<br />
Abbazia di Monteortone<br />
Dagli elaborati grafici<br />
è evidente come<br />
i tracciati delle linee<br />
di trasporto pubblico<br />
danno priorità alle<br />
strutture alberghiere,<br />
ma proprio intorno<br />
a queste strutture<br />
sono nate dell’attività<br />
collaterali-integrative<br />
all’offerta che<br />
Abano e Montegrotto<br />
offriva e offre.<br />
Scavi Romani<br />
Villa Draghi
LUOGHI DEL GUSTO
DAI TOSI<br />
EUROPA<br />
ROYAL DINASTY<br />
AUBERGINE<br />
LA VECCHIA MARINA<br />
EL GAUCIO<br />
DAL BIONDO<br />
AL FILÒ<br />
DARIO<br />
DA MARIO<br />
HUGEL KELLER<br />
LA BETTOLA DEL REFOSCO<br />
ALLA VIGNA<br />
ALIBARDI<br />
GHIRALDO<br />
SOTTO SOTTO<br />
LA SCALA<br />
ALLA VOLPE<br />
AL BOSCO<br />
VILLA DRAGHI<br />
DA CENCIO<br />
LES ARCS<br />
LIVIANGIOR<br />
AI PORTICI<br />
AL GAMBERO<br />
DA BACCO<br />
LA SCUDERIA<br />
UC BEER & MORE<br />
L’ORLANDO FURIOSO<br />
DA NICOLA<br />
Il panorama urbano<br />
e extraurbano dei<br />
comuni di Abano e<br />
Montegrotto è caratterizzato<br />
dalla presenza<br />
di molteplici<br />
nodi o aree nelle<br />
quali si concentrano<br />
attività o iniziative<br />
capace di coinvolgere<br />
allo stesso tempo<br />
turisti, visitatori e residenti.<br />
Per questo<br />
motivo si è deciso di<br />
indagare tale realtà<br />
attraverso una mappatura<br />
dei principali<br />
luoghi di ritrovo per<br />
quanto concerne l’enogastronomia,<br />
bisogna<br />
ricordare che<br />
entrambi i comuni<br />
si trovano all’interno<br />
del Parco Regionale<br />
dei Colli Euganei,<br />
una realtà capace di<br />
attirare visitatori e<br />
appassionati dall’Italia<br />
e non solo. Inoltre<br />
vi sono diversi percorsi<br />
ciclo-pedonali<br />
che connettono tra di<br />
loro diversi comuni<br />
oltre ai due presi in<br />
esame, il più famoso<br />
e la strada del vino<br />
dei Colli Euganei un
9<br />
8<br />
10<br />
1 2<br />
4 3 5<br />
6<br />
7<br />
11<br />
12<br />
21<br />
22<br />
18<br />
13<br />
14<br />
15<br />
16<br />
17<br />
19<br />
20<br />
LUOGHI DELLA COLLETTIVITÀ
percorso che si snoda<br />
tra le colline e la<br />
pianura e raccoglie<br />
diverse tappe nelle<br />
quali poter degustare<br />
vino e prodotti<br />
tipici. Oltre a questi<br />
“percorsi canonici e<br />
tematiche conosciute,<br />
il panorama di<br />
Abano e Montegrotto<br />
è caratterizzato<br />
dalla molteplicità<br />
di ristoranti-trattorie<br />
che con prodotti<br />
a Km 0 offrono<br />
a turisti e abitanti<br />
sia del luogo che<br />
dei comuni limitrofi<br />
un’ottima occasione<br />
per visitare la realtà<br />
comunale e i suoi<br />
dintorni. Per questo<br />
motivo il percorso<br />
creato attraverso la<br />
ricostruzione della<br />
costellazione di questi<br />
punti attrattori<br />
che simboleggiano<br />
da un lato una realtà<br />
viva basata su<br />
una clientela locale<br />
ma dall’altro anche<br />
la forza dei rapporti<br />
intrapersonale che<br />
distinguono i gestori<br />
e proprietari di que-
1_CENTRO CULTURALE VILLA BASSI E CENTRO IPPICO<br />
2_BIBLIOTECA CIVICA DI ABANO<br />
3_CRC CENTRO RICREATIVO CULTURALE<br />
4_ PIAZZA MERCATO DI ABANO TERME
6_MUSEO INTERNAZIONALE DELLA MASCHERA<br />
9_PARCO SAN DANIELE<br />
7_VIALE DELLE TERME<br />
10_MONTIRONE<br />
sti luoghi del gusto.<br />
Ciò è dimostrato dal<br />
fatto che molti turisti<br />
si ritrovino negli<br />
anni oltre che negli<br />
stessi luoghi, negli<br />
stessi locali, diventati<br />
ormai una metà<br />
fissa. Luogo di incontro<br />
e scambio di<br />
esperienze e di momenti<br />
vissuti nella<br />
realtà euganea. Oltre<br />
a questi luoghi<br />
sono state rintracciate<br />
altre realtà urbane<br />
che rispondo<br />
all’identificativo di<br />
luoghi della collettività,<br />
questi data la<br />
realtà frammentaria<br />
dei due comuni<br />
caratterizzati da<br />
una conformazione<br />
urbana che in Abano<br />
ha prediletto uno<br />
sviluppo del centro<br />
basato principalmente<br />
sugli alberghi<br />
e in Montegrotto una<br />
maggiore alternanza<br />
nell’edificato ma pur<br />
sempre una mancanza<br />
di fondo di<br />
veri e propri luoghi<br />
dell’incontro. Diventano<br />
fondamentali
11_ PARCO URBANO TERMALE 14_PIAZZA MERCATO<br />
16_ BUTTERFLY ARC 17_AREA ARCHEOLOGICA VIA SCAVI
19_PIAZZA 1° MAGGIO<br />
21_VILLA DRAGHI<br />
20_TERME NERONIANE<br />
22_MUSEO INTERNAZIONALE DEL VETRO D’ARTE<br />
le due piazze denominate<br />
del “mercato”<br />
e le vie storiche,<br />
una la via della stazione<br />
a Montegrotto<br />
è un’antica via che<br />
nel suo percorso incontra<br />
diverse realtà<br />
potenziali e concrete<br />
del panorama collettivo,<br />
ma soprattutto<br />
il vecchio impianto<br />
termale romano. Sito<br />
ancora oggi utilizzato<br />
sia dai residenti<br />
per le visite culturali<br />
nel weekend ma<br />
soprattutto dai turisti<br />
e da studiosi. Ad<br />
Abano diviene importantissimo<br />
viale<br />
delle Terme luogo<br />
di incontro e di passeggio<br />
sia dei residenti<br />
che dei turisti.<br />
Abano e Montegrotto<br />
sono inseriti in<br />
un contesto ben più<br />
ampio dei limiti amministrativi.<br />
I luoghi<br />
della collettività di<br />
entrambi i comuni<br />
si integrano bene<br />
nei percorsi enogastronomici<br />
proposti<br />
dalla regione e dalla<br />
provincia. Tra que-
STRADA DEL VINO COLLI EUGANEI
sti non possono che<br />
spiccare la Strada<br />
del Vino Colli Euganei<br />
e l’anello ciclabile<br />
attorno ai colli.<br />
La strada del vino è<br />
stata pensata come<br />
connessione tra<br />
produttori vitivinicoli,<br />
agriturismo,<br />
ristoranti, trattorie,<br />
alberghi, bed & breakfast,<br />
enoteche e<br />
negozi di prodotti tipici,<br />
associazioni e<br />
enti pubblici. Dando<br />
la possibilità di conoscere<br />
la cultura<br />
del cibo locale anche<br />
a chi non è della<br />
zona. Invece l’anello<br />
ciclabile intorno ai<br />
colli offre la possibilità<br />
di ammirare i<br />
paesaggi del Parco<br />
Regionale dei Colli<br />
Euganei tramite percorsi<br />
ciclopedonali<br />
passanti anch’essi<br />
per Montegrotto e<br />
riprendendo in buona<br />
parte il tracciato<br />
della strada del vino.<br />
ANELLO CICLABILE ATTORNO AI COLLI
ASSOCIAZIONISMO
Le associazioni presenti<br />
sul territorio<br />
sono molte e di diversa<br />
natura. Abbiamo<br />
fatto una cernita<br />
nel nominarle, perché<br />
la nostra intenzione<br />
è sempre stata<br />
quella di individuare<br />
in maniera capillare<br />
i dati rilevanti. Interessante<br />
l’azione<br />
promozionale ma<br />
anche fondativa degli<br />
albergatori termali,<br />
che hanno puntato<br />
sulla cultura ed il<br />
tempo libero. Scelte<br />
mirate ad accrescere<br />
l’offerta turistico-attrattiva<br />
di Abano e<br />
Montegrotto potenziando<br />
così l’appetibilità<br />
di questi luoghi<br />
ed incrementanto/<br />
consolidando i flussi<br />
turistici. Le associazioni<br />
in questione<br />
sono state rappresentate<br />
nello schema<br />
qui riportato.
SUPERFICIE DEI LOTTI<br />
P.R.G. 1992
REPERTORIO DEI TIPI DEGLI EDIFICI<br />
Nel 1992 l’incarico<br />
di redigere il nuovo<br />
P.R.G. di Abano<br />
viene assegnato al<br />
prof. ing. Bernardo<br />
Secchi, docente universitario<br />
e saggista<br />
in materia urbanistica,<br />
che a quel tempo<br />
ha già redatto alcuni<br />
piani urbanistici della<br />
cosiddetta “terza<br />
generazione“ come<br />
quello di Jesi (1988)<br />
e di Siena (1990).<br />
Riteniamo utile proporre<br />
qui alcune tavole<br />
del lavoro svolto.<br />
Concetti che poi<br />
verranno disattesi in<br />
seguito a numerose<br />
varianti al piano ideato<br />
e consegnato al<br />
comune Aponense.<br />
Seppure modificato<br />
e denaturato dalle<br />
idee iniziali con cui<br />
è stato fatto il piano.<br />
Oggi rimane l’unico<br />
strumento vigente<br />
che da un indirizzo<br />
pianificatorio al<br />
comune di Abano.<br />
DESTINAZIONE D’USO DEGLI EDIFICI
NORMATIVA URBANISTICA<br />
NAZIONALE<br />
NORMATIVA URBANISTICA<br />
REGIONALE<br />
NAZIONE<br />
L. 1150/1942<br />
gerarchia delle fonti; pianificazione comunale<br />
divisa in programmatica e attuativa; licenza edilizia;<br />
zonizzazione<br />
REGIONE<br />
L.R. 11/2004<br />
Legge regionale del Veneto che propone una diversa articolazione<br />
del governo del territorio<br />
PTC<br />
Piani territoriali di<br />
coordinamento<br />
PI<br />
Piani<br />
intercomunali<br />
PTRC<br />
Piano territoriale<br />
regionale di<br />
coordinamento<br />
PROVINCIA<br />
PTCP<br />
Piano territoriale<br />
di coordinamento<br />
provinciale<br />
ENTI LOCALI<br />
PRG<br />
Piani regolatore<br />
generale<br />
PF<br />
Piano di<br />
fabbricazione<br />
PAT<br />
Piano di assetto<br />
del territorio<br />
PUBBLICO<br />
PP<br />
Piani particolareggiati<br />
PI<br />
Piano d’intervento<br />
PUA<br />
Piano urbanistici<br />
attuativi<br />
PRIVATO<br />
PL<br />
Piani di lottizzazione<br />
STRUMENTI URBANISTICI VIGENTI
NORMATIVA TERMALE<br />
R.D. 1433/1927<br />
Regolamenta la ricerca e la coltivazione di sostanze<br />
minerali e le energie del sottosuolo.<br />
D.P.R. 616/1977<br />
Demandate alle Regioni le funzioni amministrative<br />
relative alla materia di acque minerali e termali e<br />
le funzioni amministrative relative alla materia<br />
“cave e torbiere”<br />
D.Lgs. 112/1998<br />
Trasferisce le competenze inerenti alle risorse minierarie alle<br />
Regioni con il conferimento di funzioni e compiti amministrativi<br />
dello Stato alle Regioni e agli Enti Locali.<br />
L.R. 40/1989<br />
Disciplina la ricerca, coltivazione ed utilizzo delle acque minerali e termali. Prevede<br />
che il consiglio regionale approvi un Piano Regionale delle Acque Minerali e Termali<br />
P.R.A.M.T..<br />
Provvedimento del Consiglio Regionale 1111/1980<br />
Da il via all’approvazione del Piano di Utilizzazione della Risorsa Termale (P.U.R.T.)<br />
finalizzato alla salvaguardia della risorsa idrotermale e valorizzazione del bacino<br />
euganeo.<br />
PURT<br />
Piano di utilizzazione<br />
della risorsa<br />
termale<br />
PATI<br />
Piani di Assetto del<br />
Territorio<br />
Intercomunali<br />
PRAMT<br />
Piano regionale<br />
delle acque<br />
minerali e termali<br />
Il quadro legislativo<br />
delineato sembra<br />
rispondere, seppure<br />
in ritardo e con strumenti<br />
ormai sorpassati,<br />
alle esigenze<br />
del territorio. Il cambiamento<br />
legislativo<br />
regionale, che ha<br />
obbligato i comuni a<br />
cambiare il proprio<br />
PRG con PAT e PI, si<br />
basa su un disegno<br />
di legge di grandi<br />
vedute, però, dopo<br />
aver parlato con chi<br />
pianifica realmente<br />
il territorio, la legge,<br />
almeno quella<br />
italiana in merito,<br />
è molto lontana dal<br />
chiarire e dare linee<br />
d’indirizzo valide<br />
allo sviluppo del<br />
territorio. Non solo<br />
le linee guida delle<br />
norme sono confuse<br />
e spesso poco precise,<br />
ma a causa della<br />
loro incomprensione<br />
delle dinamiche del<br />
territorio, tendono a<br />
bloccare quella poca<br />
innovazione che viene<br />
portata avanti<br />
solo da alcuni tecnici.
PAT PARASSITA<br />
Società mista<br />
Creazione di una società composta da rappresentanti<br />
dei cittadini, associazioni, imprenditori,<br />
ricercatori, ecc. Con la collaborazione forte degli<br />
enti di ricerca e università locali.<br />
Mediatore/Facilitatore<br />
Giunta comunale<br />
Elabora un documento preliminare e propone ai<br />
soggetti interessati un Accordo di pianificazione<br />
Documento preliminare<br />
Contiene gli obiettivi generali del futuro piano e<br />
delle indicazioni sullo sviluppo sostenibile del<br />
territorio<br />
Accordo di pianificazione<br />
Recepisce il documento preliminare informando<br />
i soggetti coinvolti degli obblighi reciproci. Definisce<br />
come fare il quadro conoscitivo del piano.<br />
Redazione piano<br />
Sottoscritto l’accordo si procede alla redazione<br />
del piano<br />
Organo di controllo<br />
Partecipa alla redazione del piano, concretizzando<br />
le direttive della società mista ed inserendo le<br />
basi per la creazione di piani integrati.<br />
Consiglio comunale<br />
Il piano viene adottato dal consiglio comunale e<br />
depositato in sede pubblicamente.<br />
Consultazione pubblica<br />
Il piano può essere visionato per 30 giorni dopo<br />
la sua pubblicazione. I successivi 30 giorni serviranno<br />
alla raccolta delle osservazioni.<br />
Organo di controllo<br />
Partecipa alla conferenza dei servizi confermando<br />
le idee proposte dalla società mista e<br />
dall’organo di controllo.<br />
Conferenza dei servizi<br />
A cui partecipera un singolo esponente<br />
dell’organo rappresentante. La conferenza<br />
servirà per poter dibattere sulle osservazioni<br />
raccolte. Solo se si raggiungerà un accordo il<br />
piano si considererà approvato.<br />
Consiglio comunale<br />
Fatte le controdeduzioni alle osservazioni raccolte,<br />
potrà modificare il piano secondo le osservazioni<br />
pervenute.<br />
Provincia<br />
Il piano viene inviato in provincia insieme alle<br />
osservazioni, controdeduzioni e eventuali modifiche.<br />
Mediatore/Facilitatore<br />
Giunta provinciale<br />
Dal momento di presa in carico la giunta provinciale<br />
avrà 240 giorni per invalidare il documento<br />
prima del silenzio assenso. Inoltre questa potrà<br />
modificare il piano sostituendosi al consiglio<br />
comunale per aggiunte d’ufficio.<br />
Società mista<br />
Società mista composta da attori di rilievo provinciale/regionale,<br />
portatori di diversi interessi<br />
che spaziano da quelli legati alla qualità del<br />
terriotrio fino agli aspetti economici<br />
Giunta comunale<br />
Recepisce la conferenza dei servizi, attende<br />
risposta dalla giunta provinciale e in fine ratifica<br />
il piano. Lo strumento urbanistico diverrà operativo<br />
dopo 15 giorni dalla sua pubblicazione nel<br />
BUR.<br />
Giunta provinciale<br />
Lo strumento urbanistico diverrà operativo dopo<br />
15 giorni dalla sua pubblicazione nel BUR.<br />
PAT<br />
PROPOSTA PARASSITA
PI PARASSITA<br />
Società mista<br />
Creazione di una società composta da rappresentanti<br />
dei cittadini, associazioni, imprenditori,<br />
ricercatori, ecc. Con la collaborazione forte degli<br />
enti di ricerca e università locali. Avendo un<br />
indirizzo più tecnico-territoriale<br />
Sindaco<br />
Presenta all’interno del consiglio comunale un<br />
documento dove evidenzia le priorità, trasformazioni<br />
urbanistiche, interventi e opere pubbliche<br />
da realizzare.<br />
Consiglio comunale<br />
il Sindaco illustra gli effetti attesi del piano.<br />
Consiglio comunale<br />
Il consiglio adotta e approva il piano proposto.<br />
Consiglio comunale<br />
Dopo il termine dei 30 giorni il consiglio ha 60<br />
giorni per decidere sulle osservazioni pervenute<br />
ed approvare il piano.<br />
Libera visione del piano<br />
Il piano è messo a disposizione all’internod el<br />
comune per la libera consultazione.<br />
Comune<br />
Approva il piano e dopo 15 giorni dalla pubblicazione<br />
sul BUR il piano sarà operativo.<br />
Mediatore/Facilitatore<br />
Consultazione<br />
Confronto tra altri enti pubblici<br />
Partecipazione<br />
Tavolo di lavoro condiviso con altre associazioni<br />
economiche<br />
Concertazione<br />
Incontro con associazioni sociali e tutti gli<br />
interessati al piano<br />
Consultazione pubblica<br />
Entro 8 giorni dall’adozione il piano è a disposizione<br />
del pubblico per 30 giorni. Dando la possibilità<br />
di poter raccogliere le osservazioni pubbliche.<br />
Provincia<br />
Una copia del piano viene inviata alla provincia<br />
per i controli con gli altri strumenti sovraordinati.<br />
Tavoli tematici<br />
I tavoli tematici in una prima fase saranno<br />
divisi per tematiche riguardanti le priorità<br />
delineate dal sindaco e dalla società<br />
mista. In una seconda fase quando saranno<br />
delineate le proposte progettuali,<br />
queste saranno sottoposte alla revisione<br />
della pop olazione interessata. La quale<br />
sarà coinvolta sia in chiave progettuale<br />
che contenutistica al fine di poter creare<br />
una visione urbana collettiva, figlia della<br />
commistione di sapere ed esperienze sia<br />
di chi vive sia di chi studia il territorio.<br />
La prima proposta,<br />
utilizza come base<br />
lo schema di costruzione<br />
dei piani delineato<br />
dal quadro<br />
normativo vigente.<br />
La nostra modifica<br />
inserisce degli attori<br />
che possano annullare<br />
il gap informativo<br />
che manca agli<br />
operatori, favorendo<br />
lo scambio d’idee<br />
tra stakeholders diversi,<br />
e alimentando<br />
una visione più ampia<br />
e più vicina alla<br />
realtà. La proposta<br />
è chiamata “parassita”,<br />
perché come<br />
in natura il parassita<br />
utilizza gli organismi<br />
superiori per espletare<br />
le funzioni, in<br />
maniera astratta la<br />
nostra proposta vuole<br />
utilizzare la struttura<br />
politico amministrativa<br />
già presente<br />
modificandone in<br />
parte i contenuti<br />
e quindi i risultati.<br />
PI
SOCIETÀ MISTA
Gli elementi d’innovazione che abbiamo inserito<br />
all’interno della proposta di PAT e PI parassita<br />
sono due: “la società mista“ e “l’organo di controllo“.<br />
Le nostre modifiche sono partite dal PAT. Secondo criteri<br />
di legge, la giunta comunale presenta in comune<br />
un documento preliminare che contiene gli obiettivi generali<br />
del futuro piano e delle indicazioni sullo sviluppo<br />
sostenibile del territorio. La proposta parassita, invece,<br />
propone un documento creato da una “società mista”<br />
che collaborerà con la giunta comunale per la redazione<br />
del documento preliminare. Questo documento sarà<br />
redatto in un ambiente partecipato da chi il territorio lo<br />
vive e lo crea con le scelte quotidiane. La società mista<br />
sarà composta da rappresentanti dei cittadini, associazioni,<br />
imprenditori, ricercatori, e tutti coloro che vorranno<br />
partecipare alla prima bozza di piano, supervisionati<br />
da tecnici comunali che poi avranno il compito di redigere<br />
il piano vero e proprio. Questa si doterà di uno statuto<br />
riconosciuto da tutte le parti in causa, ricercherà nuove<br />
modalità di risoluzione delle problematiche, e si avvarrà<br />
di figure specializzate per la mediazione e facilitazione<br />
dei dibattiti durante i tavoli di coprogettazione. Il vantaggio<br />
di questa società, rispetto alla situazione attuale,<br />
sarà di lavorare sull’”inatteso” ricercando l’innovazione<br />
e volontà di cambiare le logiche decisionali classiche.<br />
I tecnici dell’amministrazione interessata supervisioneranno<br />
il processo e provvederanno a gestire il dialogo tra<br />
le varie parti insieme ai facilitatori già descritti. I tecnici<br />
dovranno restituire i vari output creati il giorno prima,<br />
per il giorno dopo e delineare il documento preliminare.<br />
Questo documento redatto insieme alla giunta comunale<br />
non potrà che essere condiviso per poter divenire<br />
documento preliminare. Durante tutto l’iter d’approvazione,<br />
sono previste delle attività parallele, di carattere<br />
temporaneo, che consentano di testare in tempo reale, o<br />
quasi, le decisioni prese in itinere. Dando la possibilità di<br />
registrare feedback positivi o negativi sulle scelte prese.
ORGANO DI CONTROLLO E TAVOLI TEMATICI
Per consentire un controllo a valle del documento redatto<br />
abbiamo inserito un organo di controllo. Il quale<br />
ha preso in carico il disegno di piano fatto all’inizio del<br />
processo, ha raccolto tutti i risultati ottenuti dalle sperimentazioni<br />
su campo e li confronterà con il disegno di<br />
piano proposto poi dal consiglio comunale. Il documento<br />
complessivo segue l’iter procedurale normativo: consiglio<br />
comunale, consultazione pubblica e conferenza<br />
dei servizi. Sempre in virtù di controllo e affermazione<br />
delle idee proposte sulla base partecipata iniziale, l’organo<br />
di controllo partecipa alla conferenza dei servizi<br />
avendo un peso superiore rispetto agli altri partecipanti.<br />
Segue il consiglio comunale e l’invio del piano alla<br />
provincia. Quando il piano giunge in giunta provinciale,<br />
la società mista interviene modificando il target dei sui<br />
interessi. Questa volta il piano, che giunge in provincia<br />
per avere una visione più ampia rispetto alla sfera comunale,<br />
viene modificato in collaborazione con la società<br />
mista che sarà strutturata ed avrà compiti di concertazione<br />
a più ampia scala. Approvato il piano dalla<br />
giunta provinciale, si attenderà la sua completa ratifica.<br />
Nel PI troviamo sempre la società mista che pur mantenendo<br />
la sua multidisciplinarità, conterrà gli stessi<br />
attori che parteciparono al PAT aiutando il sindaco<br />
a concretizzare le linee guida descritte nel PAT. L’iter<br />
burocratico prevede che il sindaco consegni il documento<br />
delle priorità al consiglio comunale. Successivamente<br />
partirà la fase di consultazione, partecipazione<br />
e concertazione della proposta di piano supervisionata<br />
da tavoli tematici. Questi si divideranno in relazione<br />
alle tematiche proposte dal sindaco e dalla società<br />
mista. Le proposte progettuali realizzate, verranno<br />
poi esposte e spiegate alla popolazione interessata<br />
orientando le scelte alle proposte in oggetto e spiegandone<br />
le ragioni. In questa fase non si escludono<br />
laboratori partecipati con le scuole di secondo livello<br />
che potranno dare, a seconda del loro indirizzo, un<br />
apporto culturale-tecnico alla popolazione li presente.
PAT BOTTOM-UP<br />
Società mista<br />
Creazione di una società composta da rappresentanti<br />
dei cittadini, associazioni, imprenditori,<br />
ricercatori, ecc. Con la collaborazione forte degli<br />
enti di ricerca e università<br />
+<br />
locali.<br />
Giunta comunale<br />
Elabora un documento preliminare e propone ai<br />
soggetti interessati un Accordo di pianificazione<br />
Documento preliminare<br />
Contiene gli obiettivi generali del futuro piano e<br />
delle indicazioni sullo sviluppo sostenibile del<br />
territorio<br />
Accordo di pianificazione<br />
Recepisce il documento preliminare informando<br />
i soggetti coinvolti degli obblighi reciproci. Definisce<br />
come fare il quadro conoscitivo del piano.<br />
Redazione piano<br />
Sottoscritto l’accordo si procede alla redazione<br />
del piano<br />
Organo di controllo<br />
Partecipa alla redazione del piano, concretizzando<br />
le direttive della società mista ed inserendo le<br />
basi per la creazione di piani integrati<br />
Consiglio comunale<br />
Il piano viene adottato dal consiglio comunale e<br />
depositato in sede pubblicamente.<br />
Consultazione pubblica<br />
Il piano può essere visionato per 30 giorni dopo<br />
la sua pubblicazione. I successivi 30 giorni serviranno<br />
alla raccolta delle osservazioni.<br />
Organo di controllo<br />
Partecipa alla conferenza dei servizi confermando<br />
le idee proposte dalla società mista e<br />
dall’organo di controllo<br />
Conferenza dei servizi<br />
A cui partecipera un singolo esponente<br />
dell’organo rappresentante. La conferenza<br />
servirà per poter dibattere sulle osservazioni<br />
raccolte. Solo se si raggiungerà un accordo il<br />
piano si considererà approvato.<br />
Consiglio comunale<br />
Fatte le controdeduzioni alle osservazioni raccolte,<br />
potrà modificare il piano secondo le osservazioni<br />
pervenute.<br />
Provincia<br />
Il piano viene inviato in provincia insieme alle<br />
osservazioni, controdeduzioni e eventuali modifiche.<br />
Società mista<br />
Società mista composta da attori di rilievo provinciale/regionale,<br />
portatori di diversi interessi<br />
che spaziano da quelli legati alla qualità del<br />
territorio fino agli aspetti economici. Questa<br />
collaborerà con la giunta comunale in termini di<br />
coprogettazione finale delle specifiche del piano.<br />
Giunta comunale<br />
Recepisce la conferenza dei servizi, attende<br />
risposta dalla giunta provinciale e in fine ratifica<br />
il piano. Lo strumento urbanistico diverrà operativo<br />
dopo 15 giorni dalla sua pubblicazione nel<br />
BUR.<br />
Giunta provinciale<br />
Dal momento di presa in carico la giunta provinciale<br />
avrà 240 giorni per invalidare il documento<br />
prima del silenzio assenso. Inoltre questa potrà<br />
modificare il piano sostituendosi al consiglio<br />
comnale per aggiunte d’ufficio.<br />
Giunta provinciale<br />
Dal momento di presa in carico la giunta provinciale,<br />
facente funzione di controllore per conto<br />
della regione, avrà 90 giorni per invalidare il<br />
documento prima del silenzio assenso. Inoltre<br />
questa potrà modificare il piano solo per le<br />
difformità rispetto ai piani sovraordinati e agli<br />
standard/indicatori di nuova generazione.<br />
Giunta provinciale<br />
Lo strumento urbanistico diverrà operativo dopo<br />
15 giorni dalla sua pubblicazione nel BUR.<br />
PAT<br />
Durata complessiva per la formazione del piano:<br />
-minimo 2 anni (Montegrotto Terme ha impiegato<br />
6 anni)<br />
-tassativamente 1 anno e 3 mesi<br />
PROPOSTA BOTTOM-UP
PI BOTTOM-UP<br />
Società mista<br />
Creazione di una società composta da rappresentanti<br />
dei cittadini, associazioni, imprenditori,<br />
ricercatori, ecc. Con la collaborazione forte degli<br />
enti di ricerca e università locali. Avendo un<br />
indirizzo più tecnico-territoriale<br />
Sindaco<br />
Presenta all’interno del consiglio comunale un<br />
documento dove evidenzia le priorità, trasformazioni<br />
urbanistiche, interventi e opere pubbliche<br />
da realizzare.<br />
Consiglio comunale<br />
il Sindaco illustra gli effetti attesi del piano.<br />
Mediatore/Facilitatore<br />
---------------------<br />
---------------------<br />
---------------------<br />
---------------------<br />
---------------------<br />
---------------------<br />
--------------------<br />
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---------------------<br />
--------------------<br />
Mediatore/Facilitatore<br />
Consultazione<br />
Confronto tra altri enti pubblici<br />
Partecipazione<br />
Tavolo di lavoro condiviso con altre associazioni<br />
economiche<br />
Tavoli tematici<br />
I tavoli tematici in una prima fase saranno<br />
divisi per tematiche riguardanti le priorità<br />
delineate dal sindaco e dalla società<br />
mista. In una seconda fase quando saranno<br />
delineate le proposte progettuali,<br />
queste saranno sottoposte alla revisione<br />
della pop olazione interessata. La quale<br />
sarà coinvolta sia in chiave progettuale<br />
che contenutistica al fine di poter creare<br />
una visione urbana collettiva, figlia della<br />
commistione di sapere ed esperienze sia<br />
di chi vive sia di chi studia il territorio.<br />
Concertazione<br />
Incontro con associazioni sociali e tutti gli<br />
interessati al piano<br />
Consiglio comunale<br />
Il consiglio adotta e approva il piano proposto.<br />
Consultazione pubblica<br />
Entro 8 giorni dall’adozione il piano è a disposizione<br />
del pubblico per 30 giorni. Dando la possibilità<br />
di poter raccogliere le osservazioni pubbliche.<br />
Consiglio comunale<br />
Dopo il termine dei 30 giorni il consiglio ha 60<br />
giorni per decidere sulle osservazioni pervenute<br />
ed approvare il piano.<br />
Libera visione del piano<br />
Il piano è messo a disposizione all’internod el<br />
comune per la libera consultazione.<br />
Provincia<br />
Una copia del piano viene inviata alla provincia<br />
per i controli con gli altri strumenti sovraordinati.<br />
Comune<br />
Approva il piano e dopo 15 giorni dalla pubblicazione<br />
sul BUR il piano sarà operativo.<br />
PI<br />
Durata complessiva per la formazione del piano:<br />
-minimo 2 anni<br />
-tassativamente 1 anno e 3 mesi
INDICATORI DI QUALITÀ
---------------------<br />
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