ON SHOW IN VENICE DURING THE BIENNALE - Il Giornale dell'Arte

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UMBERTO ALLEMANDI & C.V 

N. 3 GIUGNO-NOVEMBRE 2013 

enezia 

What’s on 

il giornale dell’arte 

Patrick Mimran, «Ghosts», Palazzo Malipiero, Campo San Manuel (© 2013) 

ON SHOW IN VENICE DURING THE BIENNALE 

SUPPLEMENTO A «IL GIORNALE DELL’ARTE» N. 332 GIUGNO 2013

La 55ma Biennale The 55th Biennale 

L’invasione della città: la Biennale entra 

ed esce da tutti gli storici Palazzi 

Rinuncia a voler essere la summa enciclopedica dello stato dell’arte 

internazionale: l’intera città diventa un ipertesto dove ognuno degli artisti 

invitati può costruirsi un proprio percorso nell’arte 

Il palazzo enciclopedico 

La grande attesa, alimentata anche dal plauso internazionale 

con il quale era stata accolta la nomina a curatore di 

Massimiliano Gioni (nella foto), arriva ormai a compimento. 

Il primo giugno, infatti, nelle sedi tradizionali dei Giardini di 

Castello e in quella del complesso dell’Arsenale apre i battenti 

la 55ma Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale 

di Venezia. Titolo: «Il Palazzo Enciclopedico»; sei mesi la 

durata fino al 24 novembre; costo 13 milioni di euro, in gran 

parte autofinanziati. 

Mostra di ricerca, la definisce Paolo Baratta, presidente della 

Biennale (nella foto); d’impronta antropologica puntualiz- 

Paolo Baratta, 

presidente della 

Biennale e 

Massimiliano 

Gioni direttore della 

55ma Esposizione 

Internazionale d’Arte 

Paolo Baratta, president 

of the Biennale, and 

Massimiliano Gioni, 

director of the 55 th 

International Art 

Exhibition 

za Gioni, preso atto dell’impossibilità di rappresentare lo stato 

dell’arte ogni due anni. Punto di riferimento l’edificio posto 

all’inizio del percorso dell’Arsenale, progettato da Marino Auriti 

(1891-1980) per contenervi un’impossibile sintesi del sapere 

universale. Un’utopia rimasta tale. Che fornirà il pretesto per 

un’ideale camera delle meraviglie, fianco a fianco oggetti di 

varia natura, selezionati da un gusto soggettivo, e opere che 

aspirano allo statuto d’arte. 

Lo stesso criterio seguito da Gioni nell’invitare i 150 selezionati, 

di 37 diverse nazioni. Nomi collaudati come Peter Fischli 

& David Weiss; Walter De Maria, a cui spetta l’onore di 

chiudere la rassegna; Steve McQueen o come Cindy Sherman 

che, all’Arsenale, presenta una mostra nella mostra mettendo 

in scena un suo personale museo a cui concorrono anche 

i carcerati. Nomi meno noti come lo statunitense John Outterbridge 

e il rumeno Stefan Bertalan o declinazioni collettive 

quali l’universo mitologico della comunità americana 

degli Shaker. 

Il lato inconscio 

L’altro filone prende spunto dal «Libro 

Rosso» di Carl Gustav Jung, una summa 

del suo pensiero posto all’inizio 

del padiglione centrale ai giardini, 

un viatico per penetrare nei segreti 

dell’anima Gli si affiancano i disegni 

di Rudolf Steiner che tanta 

influenza ebbe su artisti come 

Josef Beuys. Dall’inconscio al 

corpo: ecco un altro percorso 

ricco di suggestioni, per lo più 

declinato al femminile nelle 

opere di Marisa Merz o Maria 

Lassnig o Carol Rama. 

Giovani? Pochi, soprattutto 

se si considera la natura 

di mostra di arte contemporanea. 

Ma forse è da loro 

che verranno le sorprese e 

quelle indicazioni sul futuro 

dei prossimi trent’anni che, 

almeno a parole, Gioni si 

rifiuta di enumerare. Quattordici 

gli artisti italiani 

selezionati: Yuri Ancarani, 

Enrico Baj; Gianfranco Baruchello; 

Rosella Biscotti; 

Roberto Cuoghi; Enrico David; 

Domenico Gnoli; Marisa 

Merz; Marco Paolini; Diego 

Perrone; Walter Pichler; Carol 

Rama; Yervant Gianikian 

e Angela Ricci Lucchi. 

I padiglioni 

Drastico ridimensionamento, 

per il Padiglione Italia, 

dei numero dei partecipanti 

dopo l’alluvione della precedente 

edizione sgarbiana. 

Il nuovo curatore, Bartolomeo 

Pietromarchi, ha scelto 

14 artisti divisi in 7 coppie. 

Giulio Paolini e Marco 

Tirelli; Francesco Arena e 

Fabio Mauri; Luigi Ghirri 

e Luca Vitone; Flavio Favelli 

e Marcello Maloberti 

(nella foto); Piero Golia 

e Sislej Xhafa, Francesca 

Grilli e Massimo Bartolini; 

Gianfranco Baruchello e 

Elisabetta Benassi. Abbinamenti 

che costituiscono 

«una serie di concetti polarmente 

coniugati» secondo la 

definizione di Giorgio Agamben. 

Dodici delle quattordici 

installazioni sono inedite e 

plurisensoriali sollecitando 

il giornale dell’arte 

Società editrice 

Umberto allemandi & C. spa, 

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Sommario 

6 La 55ma Biennale invade 

tutta Venezia 

7 Le gallerie veneziane e la Biennale 

7 Leonesse d’oro 

9 Manet a Palazzo Ducale 

10 Le mostre dei Musei Civici 

10 Tàpies al Museo Fortuny 

10 Silk Map al Padiglione Venezia 

11 Vedova Plurimo e Lichtenstein 

Sculptor 

11 The Panza Collection a Ca’ Pesaro 

12 Eventi collaterali della Biennale 

13 Anthony Caro al Museo Correr 

13 Disegni di Leonardo alle Gallerie 

dell’Accademia 

14 Althamer e Osmolovsky alla Casa 

dei Tre Oci 

14 «When Attitudes Become Form: 

Bern 1969/Venice 2013» alla 

Fondazione Prada 

16 Rudolf Stingel a Palazzo Grassi 

16 Fang Lijun a Palazzo Marcello 

16 Il nuovo Spazio dell’arte Louis Vuitton 

17 Alla Fondazione Peggy Guggenheim 

17 Not Vital all’Abbazia di San Giorgio 

Maggiore 

17 «Fragile?» e Martinuzzi alla Fondazione 

Giorgio Cini 

18 Prima materia alla Punta della Dogana 

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4 

Venezia 

è una testata edita 

dalla Società editrice 

Umberto allemandi & C. 

nell’ambito della linea di periodici 

«Vedere a...» 

Curatrici 

Lidia Panzeri 

Veronica Rodenigo 

Traduzione 

Lucian Comoy, Words of Art Ltd 

Coordinamento redazionale 

Lina Ocarino 

Referente commerciale a Venezia 

Luciana Cicogna 041 5209695 

lucianacicogna@libero.it 

18 Marc Quinn alla Fondazione 

Giorgio Cini 

20 Le mostre della Fondazione Querini 

Stampalia 

20 Dalla Galleria Maggiore tre Matta 

e Hashimoto 

22 Cabrita Reis a Palazzo Falier 

22 Mostre della Fondazione Bevilacqua 

La Masa 

22 Daniel Pešta, «I was born in your bed» 

23 Intervista a Patrick Mimran 

24 La Galleria Massimo de Luca 

24 Omar Galliani per il Caffè Florian 

24 Delphine Lucielle per Venice Projects 

25 Le mostre della Galleria Giudecca 

25 Le sculture di Gianmaria Potenza 

26 Le sei mostre della Galleria 

Michela Rizzo 

27 Le quattro mostre dell’associazione 

Italo-Tedesca 

27 La notte bianca dell’arte 

28 Artisti alle prese con l’acqua 

28 Diana Al-Hadid alla Galleria Workshop 

28 Due Franchetti alla Ca’ d’Oro 

29 Arienti alla Marignana/arte 

29 Arthur Kostner a Totem-Il Canale 

30 Le mostre della Galleria Bugno 

30 Chi e dove a Venezia 

32 Calendario delle mostre 

il giornale non riSPonde dell’aUtentiCità delle attriBUzioni delle oPere riProdotte, in 

PartiColare del ContenUto delle inSerzioni PUBBliCitarie. le oPinioni eSPreSSe negli arti- 

Coli firmati e le diChiarazioni riferite dal giornale imPegnano eSClUSiVamente i riSPetti- 

Vi aUtori. Si ConSiglia di VerifiCare telefoniCamente gli orari delle manifeStazioni. 

anche il tatto l’udito. Raggiunto l’obiettivo di raccogliere, con 

l’innovativa formula del crowdfunding, i 120.000 euro. 

Intanto le partecipazioni internazionali salgano a 88, con 

dieci nuove presenze: la più prestigiosa quella della Santa 

Sede, inserita nel percorso dell’Arsenale. Tema: la Genesi, 

illustrata da Studio Azzurro, Josef Koudelka, Lawrence Carroll 

e Tano Festa. 

La Biennale ancorata ad un’anacronistica formula ottocentesca, 

modello Expo? C’è chi cerca di scardinare questo schema 

obsoleto. Francia e Germania si scambiano i padiglioni. 

Qualcuno, ironizzando, fa presente che, per fortuna, sono di 

fronte l’uno all’altro. Ed anche la scelta degli artisti è piuttosto 

eccentrica. Per il padiglione francese l’albanese Anri Sala. Per 

quello tedesco Ai Wewei (cinese); Dayanita Singh (indiana); Santu 

Mofokeng (sudafricano) e finalmente, l’ultimo, un tedesco, 

Romuald Karmakar. 

Tutti i musei civici aperti al contemporaneo 

Tutti coinvolti i Musei Civici nell’operazione del contemporaneo. 

Segno di una volontà propositiva di riprendere il filo, in 

passato un po’ diradato, e con la finalità di incrementare, ove 

possibile, le collezioni, specie quelle di Ca’ Pesaro. Due gli indirizzi: 

la proposizione di personali di maestri come Anthony 

Caro (Museo Correr) o Tàpies (Palazzo Fortuny) o di monografie 

come la collezione di Ileana Sonnabend (Ca’ Pesaro), 

da un lato. Occasione, quest’ultima, per un riallestimento delle 

collezioni. Dall’altro lato, l’inserimento di opere contemporanee 

nel contesto tradizionale. Avviene al Museo della Scienza 

con il «Bestiario Contemporaneo» (compresi i «Musicanti di 

Brema» di Cattelan); a Ca’ Rezzonico dove il tema scelto è 

quello della luce (tra gli altri Airò, Ontani e Flavio Favelli). Esiste, 

inoltre, la specificità di due settori tipicamente veneziani: 

il vetro a Murano con una retrospettiva dedicata alla fabbrica 

di vetri d’arte Seguso (1932-1973) e due antologiche di Anna 

Skibska e Eraldo Mauro. A Flora Viale il compito di rinnovare la 

tradizionale arte del merletto a Burano. 

segue a pag. 6

COURTESY L’ARTISTA E GALLERIA RAFFAELLA CORTESE, MILANO/ FOTO G. MESCHIARI 

La 55ma Biennale The 55th Biennale 

La Biennale invade 

tutta Venezia 

continua da pag. 4 

Movimenti rivisitati 

Nel clima generale di revival sotteso tanto alla mostra principale 

al Padiglione Italia, centrali sono gli anni Settanta del secolo 

scorso: Domenico Gnoli, Enrico Baj, Carol Rama e Marisa 

Merz, per limitarci agli esempi italiani della 55ma Biennale; 

Giulio Paolini, Fabio Mauri e Luigi Ghirri per il padiglione 

italiano. Il primato della rivisitazione lo detiene, però, la 

Fondazione Prada che riproduce, alla lettera, a distanza di 44 

anni, la mostra «cult» di Harald Szeemann «When attitudes 

Become Form: Bern 1969/Venice 2013». Un omaggio all’Arte 

Povera si ha anche in «Prima Materia», nel nuovo allestimento 

di Punta della Dogana ma, e questa è la novità, messa a 

confronto con il movimento giapponese, per certi versi analogo, 

Mono-ha degli anni Sessanta. 

Artisti a confronto 

È «Vedova Plurimo» al centro di dialoghi che lo vedono interagire 

con i Musei Civici (Correr, Ca’ Rezzonico e Ca’ Pesaro) 

e soprattutto porsi in colloquio con il Tintoretto, sua 

dichiarata fonte d’ispirazione, alla Scuola Grande di San Rocco. 

Sul versante dell’attualità il raffronto è con le sculture di Roy 

Lichtenstein ai Magazzini del Sale. 

Alla Fondazione Bevilacqua La Masa, invece, lavori inediti 

Edvard Munch (150 anni dalla nascita) e il film di Lene Berg affrontano 

il dilemma dell’emancipazione, tra istanze del nuovo 

e rischio della solitudine. 

Marcello Maloberti, «La voglia 

matta - Bolide 13», 2013 

Artisti in solitaria 

Patrick Mimran con il suo ciclo sui fantasmi a Palazzo Malipiero, 

dove dal 28 maggio al 3 giugno saranno anche proiettate 

le scritte in laser verde di Arthur Duff. Marc Quinn 

alla Fondazione Cini, con 

50 opere tra cui «Evolution» 

(2005), il ciclo di dieci marmi 

raffiguranti i feti in uno speciale 

allestimento dello stesso 

artista. Robert Motherwell 

con i suoi collage alla Peggy 

Guggenheim. Bernar Venet 

all’Abbazia di San Gregorio 

con i suoi dipinti di grande 

formato in cui inserisce 

testi matematici (in arabo) ed 

equazioni. Un omaggio a Al 

Khwarizmi (c. 783-850) considerato 

l’inventore dell’algebra. 

Alla Fondazione Querini 

Stampalia, invece, espone 

per la prima volta l’artista 

cinese Qiu Zhije, fautore di 

«un’arte totale» come ai tempi del Rinascimento. Con il suo approccio 

cartografico esplora le relazioni che intercorrono tra 

l’Oriente e l’Occidente. 

All’inizio della modernità 

Se in tanti labirintici percorsi il rischio è quello di perdere la 

bussola, un buon viatico potrebbe essere quello di tornare all’origine. 

Un salto a Palazzo Ducale per la mostra «Manet. Ritorno 

a Venezia». Uno dei protagonisti dell’arte moderna che 

dialogava con i maestri antichi. Veneziani ma non solo. 

q Lidia Panzeri 

The Biennale invades the city and 

spread out across the historic palazzi 

Rather than attempting to “sum up” the contemporary art world in its 

entirety, the Biennale aims to allow the invited artists to take a scenic 

route through the art world 

T 

he encyclopaedic palace 

The long wait, fed in part by the international acclaim 

greeting the nomination of Massimiliano Gioni (in the 

photograph) as curator, is now all but over, for on 1st June, the 

traditional venues of the Giardini di Castello and the Arsenale 

complex open their doors for the 55th International Art Exhibition 

of the Biennale di Venezia. The title is “The Encyclopaedic 

Palace”, and the exhibition will last six months. It has 

cost €13 million, for the most part self-financed. 

Paolo Baratta, president of the Biennale (in the photograph) 

defines it a research exhibition, while Gioni stresses that it is 

also of an anthropological nature, given the impossibility of 

presenting the whole situation as regards art every two years. 

The point of reference is the building placed at the start of 

the exhibition in the Arsenal, designed by Marino Auriti (1891- 

1980) to contain an impossible synthesis of universal knowledge. 

A utopia that remained such, but which provides the 

pretext for an ideal Wunderkammer, placing objects of various 

forms, selected by a subjective taste, next to works aspiring to 

the status of art. 

The same criterion was adopted by Gioni in inviting the 150 

selected artists from 37 different nations. There are established 

names like Peter Fischli & David Weiss, Walter De Maria 

– who will have the honour of closing the exhibition –, Steve 

McQueen and Cindy Sherman who presents an exhibition at 

the Arsenale comprising of a personal museum to which prisoners 

contribute. And there are less well-known names like 

the American John Outterbridge and Stefan Bertalan of Romania, 

together with collectives such as the legendary universe of 

the American Shaker community. 

The unknown side 

The other front takes as its starting point the “Red Book” by 

Carl Gustav Jung, a summum of his thinking located at the start 

of the central pavilion in the Giardini, a means to penetrate 

the secrets of the soul. This is flanked by the drawings of Rudolf 

Steiner who had such an influence on artists like Josef 

Beuys. From the unconscious to the body: another front that 

this year is full of appeal, and for the most part produced by 

women artists such as Marisa Merz, Maria Lassnig or Carol 

Rama. 

The young? Few, especially if one considers the nature of 

contemporary art exhibitions as such. But it is perhaps they 

who will provide the surprises and pointers towards the future, 

what will happen over the next 30 years; something that 

Gioni refuses to foresee. 

There are 14 artists selected: Yuri Ancarani, Enrico Baj; Gianfranco 

Baruchello; Rosella Biscotti; Roberto Cuoghi; Enrico 

David; Domenico Gnoli; Marisa Merz; Marco Paolini; Diego 

Perrone; Walter Pichler; Carol Rama; Yervant Gianikian and 

Angela Ricci Lucchi. 

The pavilions 

In the Italian Pavilion, there has been a drastic downsizing 

in terms of the number of participants after the floods of 

the preceding edition under Sgarbi. The new curator, Bartolomeo 

Pietromarchi, has chosen fourteen artists divided 

into seven pairs. Giulio Paolini 

and Marco Tirelli; Francesco 

Arena and Fabio Mauri; 

Luigi Ghirri and Luca Vitone; 

Flavio Favelli and Marcello 

Maloberti; Piero Golia and 

Sislej Xhafa, Francesca Grilli and Massimo Bartolini; Gianfranco 

Baruchello and Elisabetta Benassi. These combinations constitute 

“a series of ‘polarly’ combined concepts” to use Giorgio 

Agamben’s definition. Twelve of the fourteen installations are 

new and multi-sensorial, making use of the sense of hearing 

too. Using the innovative formula of crowdfunding, the goal of 

€120,000 has been achieved. 

Meanwhile, the international participations have risen to 

88, with ten new presences: the most prestigious of these 

being the Holy See, given a space in the Arsenale site. Its 

theme: Genesis, illustrated by Studio Azzurro, Josef Koudelka, 

Lawrence Carroll and Tano Festa. 

Is the Biennale anchored to an anachronistic 19th-century 

model, a sort of Universal Expo? Some have sought to dismiss 

this obsolete framework. France and Germany swap pavilions. 

Others ironically point out that luckily, they’re located next to 

each other. And the choice of artists is also rather eccentric. 

Anri Sala of Albania for France. Ai Weiwei (China), Dayanita 

Singh (India), Santu Mofokeng (South Africa) and – at last – 

Romuald Karmakar (Germany) for Germany. 

City museums involved with contemporary 

All the city museums are involved with contemporary art 

for the next few months, which is a sign of wanting to keep 

up with the times, something that was rather adrift in the 

past, and where possible to increase the collections, especially 

those of Ca’ Pesaro. Two roads have been taken: the 

proposal of one-man exhibitions of such towering figures 

as Sir Anthony Caro (Museo Correr) and Tàpies (Palazzo 

Fortuny), and of monographic shows such as the Ileana 

Sonnabend collection (Ca’ Pesaro), on the one hand (and 

6 

Bartolomeo Pietromarchi, curatore 

del Padiglione Italia 

The curator of Padiglione Italia, 

Bartolomeo Pietromarchi

7 

Behind the scenes Dietro le quinte 

this last show also provides the opportunity for a rehanging 

of the permanent holdings). On the other is the inclusion of 

contemporary works of art within a traditional context. This 

occurs in the Museo della Scienza with “Bestiario Contemporaneo” 

(“Contemporary Bestiary”) (which includes 

Cattelan’s “Musicanti di Brema” - “Musicians of Bremen”); at 

Ca’ Rezzonico, where the theme chosen is light (artists include 

Airò, Ontani and Flavio Favelli). And also included are 

two typically Venetian media: glass in Murano, with a retrospective 

dedicated to the Seguso art glassworks (1932-1973), 

and two anthologies by Anna Skibska and Eraldo Mauro. And 

Flora Viale has been given the task of renewing the traditional 

art of lace on Burano. 

Movements revisited 

Within the general climate of revival running through both 

the main exhibition and the Italian Pavilion, the 1970s play a 

particularly significant role: Domenico Gnoli, Enrico Baj, Carol 

Rama and Marisa Merz, to mention only the Italians at the 

55th Biennale; Giulio Paolini, Fabio Mauri and Luigi Ghirri for 

the Italian Pavilion. However, top marks for revival must go to 

the Fondazione Prada which, 44 years later, has reproduced 

a life-size reconstruction of the cult exhibition curated by Harald 

Szeemann: “When attitudes become form: Bern 1969/ 

Venice 2013”. There is a tribute to Arte Povera also in “Prima 

Materia” (“Prime matter”) in the new layout at Punta 

della Dogana but – and this is the interesting point – shown 

side by side with the Japanese movement of the 1960s called 

Mono-ha, which is in many ways analogous. 

Artists compared 

“Vedova Plurimo” in dialogue is the central figure in placements 

within the city museums of Correr, Ca’ Pesaro and 

Ca’ Rezzonico, and above all with Tintoretto, his declared 

source of inspiration, at the Scuola Grande di San Rocco. On 

Leone d’oro al femminile 

Golden lionesses 

Maria Lassnig e Marisa Merz condividono il Leone d’Oro alla 

Carriera, assegnato in occasione della 55ma Esposizione Internazionale 

d’Arte della Biennale di Venezia. Al centro della 

loro arte la rappresentazione del corpo femminile. Nel caso 

di Maria Lassnig (austriaca, nata nel 1919) si tratta, più propriamente 

di un’autorappresentazione «in uno stato di irrequietezza, 

eccitazione e disperazione», come si legge anche 

nella motivazione per il premio. Una personale enciclopedia e 

un esempio unico di ostinazione 

e indipendenza. 

Di Marisa Merz (Torino, 

1931) si sottolinea 

come, all’interno del movimento 

dell’Arte Povera, 

si distinguesse «per 

la riflessione sulla sfera 

dello spazio domestico 

e femminile». Una ricerca 

proseguita negli anni, 

spesso in solitudine e che 

ha come esito immagini 

all’apparenza arcaiche e 

primordiali. «In queste 

icone contemporanee, si 

legge nella motivazione, 

Maria Lassnig, «Selbst mit 

Meerschweinchen», 2000 

volti stilizzati affiorano 

alla superficie come apparizioni 

divine». 

a more topical note, the comparison is with the sculptures of 

Roy Lichtenstein at the Magazzini del Sale. 

At the Fondazione Bevilacqua La Masa, instead, the visitor 

will find unpublished works by Edvard Munch (on the 150th 

anniversary of his birth) and Lene Berg’s film exploring the 

dilemma of emancipation, between the emergence of the new 

and the risk of solitude. 

Solo artists 

Patrick Mimran and his cycle of ghosts will be making an 

apparition at Palazzo Malipiero, which from 28th May to 3rd 

June will also constitute the screen for green laser texts by Arthur 

Duff. Marc Quinn will be at the Fondazione Cini with 

50 works, including “Evolution” (2005), a cycle of ten marbles 

depicting foetuses and presented in a special layout designed 

by the artist. 

Robert Motherwell and his early collages at Peggy Guggenheim. 

Bernar Venet will be at the Abbazia di San Gregorio 

with his large-format paintings into which he inserts mathematical 

texts (in Arabic) and equations. The whole forms a 

tribute to Al Khwarizmi (c. 783-850), considered the inventor 

of algebra. The Fondazione Querini Stampalia, meanwhile, 

will for the first time be exhibiting the Chinese artist Qiu Zhije, 

promoter of a “total art”, of a sort seen during the Renaissance. 

With his cartographic approach, he explores the links 

between East and West. 

At the start of modernity 

If the risk in many labyrinths is that of losing one’s bearings, a 

good way forward might be to return to the start. In this case, 

a hop over to the Doge’s Palace for the “Manet. Return to 

Venice” exhibition, and to one of the forefathers of modern 

art who himself maintained a dialogue with the Old Masters, 

from Venice and further afield. 

q Lidia Panzeri 

Maria Lassnig and 

Marisa Merz share the 

Golden Lion for lifetime 

Marisa Merz, «Senza titolo», 2004 

achievement awarded 

during the 55th International 

Art Exhibition of 

the Venice Biennale. The 

depiction of the female 

body lies at the centre 

of their art. In the case 

of Maria Lassnig (born 

in Austria in 1919), this 

is actually a matter of 

self-portraiture “in a 

state of restlessness, 

excitement and desperation” 

as the motivation 

for the prize puts 

it. A personal encyclopaedia 

and a unique example of obstinacy and independence. 

In the case of Maria Merz (Turin, 1931), it is worth stressing 

how, within the Arte Povera movement, she stood out “for her 

reflection about the sphere of domestic and female space”. 

A research that she continued over the years, often alone, 

resulting in images that are seemingly archaic and primitive. 

“In these contemporary icons”, states the motivation, “stylised 

faces emerge from the surface like divine apparitions”. 

q L.P. 

COURTESY FONDAZIONE MERZ, PHOTO PELLION, TURIN 

Gli intrecci delle 

gallerie veneziane 

con la Biennale 

I 

l 2013 è un anno horribilis anche per le gallerie private. La 

crisi, ovviamente, ma anche la pressione fiscale e una burocrazia 

assillante. Molte hanno dovuto chiudere. Questo 

finora non è avvenuto a Venezia e tuttavia segni di rallentamento 

ci sono stati. Nella dilatazione degli eventi espositivi, 

ad esempio, e nella più rarefatta partecipazione alle diverse 

fiere. 

In controtendenza la galleria Marignana/arte che apre a 

Dorsoduro, una zona quanto mai connotata da presenze 

artistiche, il 25 maggio con la mostra «Stefano Arienti/Copertine». 

Nella generale situazione di difficoltà la Biennale rappresenta 

una boccata d’ossigeno. Ma questa è una visione riduttiva. 

In realtà molte gallerie svolgono un ruolo propositivo 

nell’organizzazione delle mostre; nella collaborazione ad 

eventi, collaterali o no, e dibattiti; nell’offrire supporto a padiglioni 

stranieri. Alcune, poi, rivendicano con orgoglio 

di aver presentato in anteprima artisti, poi consacrati 

dalla Biennale. 

Ai direttori delle diverse gallerie il «Vedere a Venezia» ha 

posto due domande. La prima: «Le gallerie traggono giovamento, 

in termini di pubblico e vendite, dalla presenza della 

Biennale di Venezia? Se sì, solo durante i mesi della Biennale 

o anche sul lungo termine? La seconda: «Come si spiega lo 

“scollamento” esistente tra le proposte dell’arte contemporanea 

“ufficiale”, quella proposta dalla Biennale, e la proposta 

delle gallerie?». 

Sui benefici in termini di contatti e vendite indotti dalla 

Biennale concordano quasi tutti. Il più convinto, Stefano 

Contini titolare dell’omonima galleria. «La Biennale è molto 

importante, fin dal 1895, uno dei pochi fattori positivi della Città». 

Storicizza questo rapporto Massimo De Luca, «Certo negli 

anni passati, fino alla fine degli anni Cinquanta inizi anni Sessanta, 

le gallerie in città traevano reale giovamento dalla Biennale grazie al 

fatto che sia le gallerie che la Biennale proponevano gli stessi artisti 

o comunque relativi allo stesso periodo storico. Oggi, invece, è molto 

cambiato il sistema dell’arte: nelle gallerie si guarda molto al business, 

mentre alla Biennale, nella maggioranza dei casi, il business è 

legato alla ricerca». 

Un’altra puntualizzazione viene da Vittorio Urbani della 

Nuova Icona: «La Biennale di Venezia è un coltello a doppio taglio. 

Da un lato porta alla città e alle gallerie un fresco flusso di relazioni 

internazionali; d’altra parte, però, tutto quello che qui si fa va in 

competizione con la retorica dei “Grandi Eventi”, e la loro promozione 

curata da ditte di PR internazionali, a cui difficilmente può 

accedere una produzione “locale”. E non dico locale per bassa qualità, 

ma per minore potenza produttiva». 

Quanto ai vantaggi: sicuri quelli circa i contatti, ma per le 

vendite il discorso si fa più complesso. Un buon riscontro 

per Massimiliano Bugno, ma afferma Michela Rizzo, «Il 

discorso delle vendite è più complesso e richiede un lavoro capillare e 

più a lungo termine». Caterina Tognon distingue tra le grandi 

gallerie internazionali, presenti a Venezia, dalle quali gli amministratori 

dei musei acquistano, e le gallerie italiane che 

non usufruiscono positivamente della Biennale. Tanto meno 

le gallerie veneziane. 

Quanto alla durata degli effetti, questi, a parere di Aurora 

Fonda che dirige da 15 anni la galleria AplusA, «scompaiono 

alla fine della manifestazione». Dello stesso parere anche 

segue a pag. 8

Dietro le quinte Behind the scenes 

Gli intrecci delle 

gallerie veneziane 

con la Biennale 

continua da pag. 7 

Bugno. Puntualizza, invece, Michela Rizzo: «Penso che il contemporaneo 

a Venezia non esista solo durante i mesi della Biennale, 

ormai la città è sufficientemente strutturata da poter essere considerata, 

tutto l’anno, tra le città più interessanti per l’arte attuale». 

Contini, invece, rilancia una sua vecchia proposta: invitare 

gli artisti ad esporre nei campi anche nei mesi invernali. «Venezia 

è la città ideale per questo, ma quando ho proposto 

Botero ho ricevuto un sacco di critiche». Poi aggiunge: «Rimpiango 

le code a Palazzo Grassi». 

Per quanto riguarda lo «scollamento» tra le proposte dell’arte 

«ufficiale» e il programma delle gallerie, le risposte divergono 

molto. Con un certo orgoglio Michela Rizzo rivendica 

di lavorare con artisti che hanno partecipato alla Biennale: 

Muntadas presente al Padiglione Spagnolo; Opalka in quello 

polacco; Leon Ferrari insignito del Leone d’Oro, Fabio 

Mauri (nella foto) invitato al Padiglione Italia. Dello stesso 

parere Vittorio Urbani, «Nessun scollamento: Mike Nelson, che ha 

rappresentato la Gran Bretagna alla 54. Biennale, ha fatto la sua 

maggiore installazione alla Nuova Icona una decina di anni fa; così 

Corban Walker per il Padiglione irlandese sempre per la 54. edizione, 

anni dopo la sua presenza in galleria. Il discorso vale anche per 

Fabio Mauri (nella foto), Flavio Favelli e Elisabetta Benassi, tre dei 14 

artisti che partecipano al Padiglione Italia». Per Caterina Tognon 

la differenza dell’offerta è quantitativa ma non qualitativa. 

Di scollamento parlano Bugno, De Luca e Fonda, con sottolineature 

diverse. Per Bugno «le gallerie d’arte, a differenza della 

Biennale, hanno una visione più commerciale e quindi propongono 

opere acquisibili da collezioni private». De Luca, invece, pone il 

focus sulla figura del collezionista che richiede tempo e risorse 

economiche. «Non bisogna fidarsi solo del proprio intuito 

estetico, ma anche della capacità di comprendere le opere per poterle 

apprezzare. Invece, in moltissimi casi, le persone che si avvicinano al 

mondo dell’arte lo fanno dalla porta sbagliata». 

Diversa la motivazione di Aurora Fonda: «La Biennale, ad ogni 

edizione si avvale dell’esperienza di un curatore che giustamente 

presenta una sua visione e i suoi artisti. La realtà della APlusA è, 

invece, centrata sulle sperimentazioni dei giovani, privilegiando i 

contributi legati ai nuovi linguaggi (vedi Toolkit Festival). In questo 

senso siamo “scollati” dalla Biennale, in quanto il nostro spazio è 

più una fucina di futuri talenti, mentre la Biennale risulta spesso 

esserne il consolidamento». Tira dritto per la sua strada Contini: 

«Picasso sosteneva di doversi porre fuori dalla storia per essere 

la “storia”: ritengo che ognuno debba esprimersi nel proprio 

linguaggio e c’è chi ha il coraggio di essere controcorrente. Certo io 

sono un indipendente, non legato ad alcuna appartenenza politica 

o artistica e il programma della mia galleria è coerente con questo 

mio modo di pensare». 

q L.P. 

The relationship between the Biennale 

and Venice’s galleries 

he year 2013 is proving an annus horribilis for private galleries 

as for almost everyone else. It is not just the crisis that 

T is crushing, but also the tax burden and there all-pervasive, 

self-serving bureaucracy. Many have had to close, but this 

has not yet happened in Venice, although there have been signs 

of a slow-down. Exhibitions, for example, taking place at longer 

intervals, and a reduced preserve in different fairs being the 

norm. The Marignana/arte gallery is one that is bucking the 

trend: on 25th May, it opens an exhibition, “Stefano Arienti/Copertine” 

at Dorsoduro, an area rich with artists. Amidst this generalised 

hardship, the Biennale offers a much-needed injection 

of energy. But this is a reductive vision: in reality, many galleries 

play an active part in organising exhibitions, in collaborating 

in events, whether collateral or not, and in debates. They offer 

support to foreign pavilions and some proudly claim to have 

launched artists who subsequently earn their laurels at 

the Biennale. “Vedere a Venezia” set the directors of the various 

galleries two questions. The first: “Do galleries benefit in 

terms of public and sales from the presence of the Biennale di 

Venezia? If so, only during the months the Biennale is actually 

open, or in the long term too?” The second: How do you explain 

the “discrepancy” between “official” contemporary art, what is 

offered by the Biennale and that presented by galleries?” Almost 

everyone agrees as regards the contacts and sales made thanks 

to the Biennale. The surest of all is Stefano Contini, owner of 

the gallery bearing his name. “The Biennale has been very important 

since 1895, and one of the few positive factors in the city”. Massimo 

De Luca takes a historical point of view: “Of course, in the past – 

until the end of the fifties and start of the sixties – galleries in town drew 

real benefit from the Biennale thanks to the fact that both galleries and 

Biennale offered the same artists, or at least artists drawn from the same 

historical period. Today, instead, the art system has changed radically: 

galleries very much look to business, while at the Biennale, in most cases, 

the business is linked to research”. Another view is offered by Vittorio 

Urbani of Nuova Icona: “The Biennale di Venezia is a two-edged 

sword. On the one hand, it brings a fresh flow of international relations 

to the city and galleries, but on the other, however, everything done here 

competes with the rhetoric of “Great Events”, and their promotion by international 

PR firms, against which it is hard to compete with a “local” 

production. And I don’t mean local as in low-quality, but as in lesser productive 

power”. As for the benefits: certainly everything pertaining 

to contacts, but with regard to sales, the matter becomes 

more complicated. Massimiliano Bugno confirms the link, 

but Michela Rizzo states that “The matter of sales is more complex 

and requires a broad-ranging and more long-term work”. Caterina 

Tognon draws a distinction between the major international 

galleries present in Venice, from which museum directors buy, 

and the Italian galleries which do not make positive use of the 

Biennale. And the Venetian galleries even less so. As for how 

long the effects last, according to Aurora Fonda who has been 

director of AplusA for the past 15 years, “they disappear with the 

end of the event”. Bugno is of the same opinion. Michela Rizzo, in- 

stead, points out: “I believe that 

contemporary art does not exist 

in Venice only during the months 

of the Biennale. The city has sufficient 

institutions now to be considered 

one of the most interesting 

cities for art today throughout the 

year”. Contini revives a former 

proposal he made in the past: 

to invite artists to exhibit 

their work in the campi during 

the winter months too. “Venice 

is the ideal city for this, but when I 

suggested Botero, all I got was a lot 

of criticism”. And he adds: “I’m 

nostalgic for the queues at Palazzo 

Grassi”. As for the “discrepancy” 

between the offerings of 

“official” art and the galleries’ own programmes, the replies 

given varied considerably. With a certain pride, Michela Rizzo 

claims to work with artists who have taken part in the Biennale: 

Muntadas present in the Spanish Pavilion; Opalka in the Polish 

one; Leon Ferrari, awarded the Golden Lion, Fabio Mauri 

(photo), invited to the Italian Pavilion. Vittorio Urbani is of the 

same opinion: “There’s no discrepancy: Mike Nelson, who represented 

Great Britain in the 54th Biennale, produced his greatest installation 

at the Nuova Icona some ten years ago; and likewise for Corban Walker 

at the Irish Pavilion, also at the 54th edition, some years after his presence 

in the gallery. And the same is true for Fabio Mauri, Flavio Favelli 

and Elisabetta Benassi, three of the 14 artists participating in the Italian 

Pavilion”. For Caterina Tognon, the difference of what is on offer 

is quantitative rather than qualitative. Bugno, De Luca and 

Fonda do speak of a discrepancy, albeit with different stresses. 

For Bugno, “unlike the Biennale, art galleries have a more commercial 

vision and so propose works that can be bought for private collections”. 

De Luca, instead, underlines the focus on the collector, which 

requires time and financial resources. “One mustn’t trust merely to 

one’s aesthetic intuition, but also one’s capacity to understand the works 

to be able to appreciate them. But in many, many cases, those attracted to 

the world of art go through the wrong door”. The motivation of Aurora 

Fonda is a different one: “For every edition, the Biennale makes use 

of the experience of a curator who, rightly, presents his or her vision and 

artists. The reality of APlusA is instead geared to the experiments of the 

young, focusing more on the what is being done with the new languages 

available (see Toolkit Festival). In this sense, we are “detached” from the 

Biennale, as our space is more a melting pot for future talent, while the 

Biennale acts more as a consolidator”. Contini takes his own line: “Picasso 

maintained that one has to place oneself outside history to be “history”: 

I believe that everyone should express himself in his own language, 

and that there are some with the boldness to swim against the current. 

Naturally, I’m an independent, not tied to any political or artistic agenda, 

and my gallery’s programme is in line with this way of thinking”. q L.P. 

8 

Fabio Mauri, «Ideologia e Natura», 

1973 

PHOTO E. CATALANO, COURTESY STUDIO FABIO MAURI, ROMA

9 

Manet aveva un’anima italiana 

Manet had an Italian soul 

L 

a sensualità della «Venere di Urbino» (c. 1538) di Tiziano 

e quella dell’«Olympia» (1863) di Édouard Manet. È su 

questo confronto, prezioso per la qualità delle opere, 

due capolavori assoluti e quasi un unicum per l’eccezionalità 

dei prestiti (dagli Uffizi, nel primo caso, dal Musée d’Orsay 

nel secondo), che si punta per il successo di pubblico 

della mostra «Manet. Ritorno a Venezia», in programma 

dal 24 aprile al 18 agosto a Palazzo Ducale, focalizzata sul 

ruolo che la tradizione italiana ha occupato nel linguaggio 

e nel pensiero del pittore. Un grande evento espositivo che 

tenta di superare il successo ottenuto con la rivisitazione di 

Klimt del 2012. Non a caso a coprodurre la mostra sono la 

Fondazione dei Musei Civici di Venezia e 24 Ore Cultura-Gruppo 

24 Ore, con la collaborazione speciale del 

Musée d’Orsay di Parigi. 

Un altro confronto non meno intrigante è quello tra le 

«Due dame veneziane» di Carpaccio (c. 1490) e «Le Balcon» 

(1868-69) di Manet, 

due quadri accomunati 

da «una certa 

fissità sognatrice», 

per dirla con il curatore 

della mostra, 

Stéphane Guégan, 

affiancato da Guy 

Cogeval (Musée 

d’Orsay) e Gabriella 

Belli (Musei Civici). 

Soprattutto 

questi confronti con 

capo-lavori veneti, e 

non solo, intendono 

documentare l’inclinazione 

italiana di 

Manet, l’influenza 

Édouard Manet, «Le Balcon» (1868-69) 

dell’arte veneziana 

(e più generalmente 

italiana) sul maestro 

francese. 

On show Le mostre 

Tra le fonti dell’arte di Manet non solo Velazquez e Goya, 

dunque, ma anche Tiziano (ispiratore dell’opera clou, quel 

«Déjeuner sur l’herbe» (1863-68) che fece esplodere, insieme 

allo scandalo, la fama), Tintoretto, Longhi, Tiepolo, Michelangelo 

e il prediletto Andrea del Sarto. Il tutto esemplificato 

dalle 80 opere, molte provenienti dal Museo d’Orsay, compresa 

«Le fifre» («Il pifferaio», del 1866), ma anche dal Metropolitan 

di New York, dalla National Gallery di Washington, 

dal Courtauld Institute di Londra. Capolavori in cui prevale 

l’inclinazione per il figurativo, ma con qualche buon esempio 

di vedute: si è pur sempre nei dintorni dell’Impressionismo. 

Il catalogo della mostra è di Skira. 

A complemento dell’eccezionale raccolta, nell’Appartamento 

Dogale e nella Sala dello Scrutinio di Palazzo Ducale è 

allestita una mostra sull’immagine della Venezia vista 

da Manet nei suoi due soggiorni (del 1857 e del 1874), con 

fotografie e documenti d’epoca conservati negli archivi della 

Fondazione Musei Civici di Venezia e nell’Archivio 

Fotografico Naya. 

T 

he sensuality of Titian’s “Venus of Urbino” (ca. 1538) 

and that of Édouard Manet’s “Olympia” (1863): it is 

with such a comparison, a remarkable one in terms of 

the quality of the works, both absolute masterpieces, and 

the exceptional nature of the loans (the “Venus” hails from 

the Uffizi, the second from the Musée d’Orsay) that public 

success is expected for the “Manet. Return to Venice” 

exhibition running from 24th April to 18th August in the 

Doge’s Palace. The intention of the show is to focus on the 

role of Italian Old Masters on the style and thinking of the 

French painter. This is a major exhibition that seeks to go 

beyond the success achieved with the Klimt show of 2012. It 

has been co-produced by the Fondazione dei Musei Civici 

di Venezia and 24 Ore Cultura-Gruppo 24 Ore with the 

special collaboration of the Musée d’Orsay in Paris. 

Another, and no less intriguing comparison is that between 

Carpaccio’s “Two Venetian ladies” (ca. 1490) and Manet’s 

“Le Balcon” (1868-69). Both pictures share “a certain dreamy 

fixity”, states the exhibition’s curator, Stéphane Guégan, 

flanked by Guy Cogeval 

(Musée d’Orsay) 

and Gabriella 

Belli (Musei Civici). 

Above all, these sideby-side 

comparisons 

with Venetian and 

other masterpieces 

aim to document 

Manet’s inclination 

for Italian art, and to 

demonstrate the influence 

of Venetian 

art (and Italian painting 

more generally) 

on the French artist. 

The sources of 

Manet’s art were not 

just Velazquez and 

Goya, therefore, but 

also Titian (who inspired 

the key work 

that is “Déjeuner sur 

l’herbe” (1863-68), 

which caused such 

scandal and brought 

Carpaccio, «Due dame» (c. 1490) 

him such fame), Tintoretto, Longhi, Tiepolo, Michelangelo 

and his favourite, Andrea del Sarto. The links are made clear 

with 80 works, many of which from the Musée d’Orsay, including 

“Le fifre” of 1866, while others have been loaned by 

the Metropolitan Museum of New York, the National Gallery 

of Washington and the Courtauld Institute in London. In 

these masterpieces, the stress is placed on figures, but there 

are also some good examples of views: Impressionism, after 

all, was just around the corner. The catalogue is published 

by Skira. 

To round off this exceptional collection of works, the Doge’s 

Apartment and Sala dello Scrutinio in the Doge’s Palace will 

be hosting an exhibition of the image of Venice seen by 

Manet during his two stays here (in 1857 and 1874), with 

period photographs and documents from the archives of the 

Fondazione Musei Civici di Venezia and Archivio Fotografico 

Naya. q L.P. 

Manet. Ritorno a Venezia, 24 aprile/April-18 agosto/August 

Palazzo Ducale, San Marco 1, ☎ 041 8520154, www.palazzoducale.visitmuve. 

it, www.mostramanet.it, orario/hours: do-gi/Sun-Thu 9-19, ve-sa/Fry-Sat 9-20

Le mostre On show 

Le sorprese dei Musei Civici 

Surprises in store at the Musei Civici 

I 

n ordine di tempo è «Wunderkammer», al Museo Correr, 

ad aprire il nuovo progetto di valorizzazione e parziale 

riallestimento che vede interessate alcune collezioni 

museali dei Civici veneziani. Dal 17 aprile 260 opere escono 

dai depositi dopo accurati interventi di catalogazione, 

nuovi studi e restauri e grazie all’allestimento di Andrea 

Bellieni, trovano collocazione al primo piano del Correr. 

L’operazione diventa così occasione anche per far conoscere 

al grande pubblico l’esito di studi e nuove attribuzioni 

come quella operata da Giorgio Fossaluzza per la piccola 

tavola raffigurante una «Pietà» e ricondotta all’attività 

giovanile del Carpaccio. Accanto ad essa, dipinti, disegni, 

manufatti in avorio e cristallo, smalti romanico-gotici di 

Limoges, oreficerie, cammei e gemme preziose (antiche o 

rinascimentali), bronzetti, codici miniati. 

A Ca’ Pesaro, la Galleria internazionale d’Arte Moderna, 

accanto al nuovo percorso allestitivo dal titolo «Colloqui», 

dal primo giugno al 29 settembre il museo si arricchisce di 

70 capolavori della Sonnabend Collection di New York 

(con opere di Andy Warhol, Richard Serra, Jeff Koons, 

Schifano, Candida Höfer). Tra queste, alcuni esempi della 

Pop Art resteranno esposti in maniera permanente al primo 

piano. 

Infine a Palazzo Mocenigo da fine giugno sarà possibile 

scoprire l’intervento di restyling affidato a Pierluigi Pizzi 

in cui trovano spazio tessuti, capi d’abbigliamento e accessori 

settecenteschi (provenienti dai depositi museali) con 

una nuova sezione riservata alla storia del profumo che include 

«stazioni olfattive» didattiche. 

T 

he first result in the new project to highlight and rearrange 

some of the collections in the Musei Civici of 

Venice in chronological terms is “Wunderkammer” at 

the Museo Correr. From 17th April, 260 works, removed 

from storage and carefully catalogued, studied and restored, 

will be put on show on the first floor of the Correr 

in a display designed by Andrea Bellieni. The operation 

becomes an opportunity to show the general public the 

results of studies and new attributions, including Giorgio 

Fossaluzza’s research into a small panel showing a “Pietà”, 

newly attributed to the young Carpaccio. Alongside 

this panel are displayed other paintings, drawings, ivory 

and crystal works of art, Romanesque and Gothic enamel 

from Limoges, jewels, cameos and precious gems (antique 

and Renaissance), bronzes and illuminated manuscripts. 

At Ca’ Pesaro, the Galleria internazionale d’Arte Moderna, 

visitors will not only discover a new layout entitled “Colloqui” 

(“Dialogues”), but also 70 masterpieces from the 

È incentrato sull’arte della seta il Padiglione Venezia, ai Giardini 

della Biennale dal primo giugno al 24 novembre. Il che significa 

il ritorno, dopo più di mezzo secolo, all’antica funzione per la 

quale fu costruito nel 1932: essere lo spazio dedicato alle arti 

applicate. La seta è tessuto prezioso, all’origine di fitti intrecci 

commerciali. Quelli che nei secoli si sono sviluppati lungo il tracciato 

della via della seta o «silk map», come recita il titolo del 

progetto promosso da Fondaco e curato da Ewald Stastny. Paesaggi, 

universi stellati, miti, stratificazioni storiche, intrecci di 

culture e conflitti: questo è la via della seta. Poi c’è anche il filo, 

l’ordito e la trama. Tutte possibili interpretazioni con le quali si 

sono confrontati i sei artisti scelti: il gruppo russo AES + F; Marya 

Kazoun di origine libanese; Mimmo Roselli; Anahita Razmi, 

di origine iraniana; Marialuisa Tadei e Yiking Yin, cinese. Lo straordinario 

è che a questo livello internazionale fa da risvolto un 

impegno a livello di territorio: a introdurre, infatti, ai segreti e a 

supportare gli artisti, accogliendoli nei loro atelier, sono state tre 

prestigiose ditte veneziane, Bevilacqua, Fortuny e Rubelli, eredi 

della secolare arte del tessitura, quella preziosa. 

The Venice Pavilion in the Giardini della Biennale will focus on the 

art of silk from 1st June to 24th November. Which means it returns 

– after half a century – to the function intended for it when 

it was built in 1932: a space dedicated to the applied arts. Silk 

is a precious fabric at the origin of a number of busy commercial 

networks. Those that over the centuries developed along the Silk 

Road, or on the “silk map”, as the title of the project promoted 

by Fondaco and curated by Ewald Stastny puts it. Landscapes, 

starry universes, legends, historic layers, meetings of culture 

and conflicts: this is the silk road. Then there are also the yarn, 

Vittore Carpaccio, «Madonna con il Bambino», Museo Correr 

Sonnabend Collection of New York (with works by Andy 

Warhol, Richard Serra, Jeff Koons, Schifano and Candida 

Höfer). Among these are some examples of Pop Art, 

which will remain on permanent display on the first floor. 

And from the end of June, it will be possible to explore 

the restyling of Palazzo Mocenigo by Pierluigi Pizzi, 

with new spaces being given over to fabrics, garments and 

18th-century accessories (from the museum’s holdings), 

with a new section reserved for the history of perfume 

which includes didactic “fragrance stations”. 

q Veronica Rodenigo 

Fondazione Musei Civici di Venezia, Piazza San Marco 52 30124, ☎ 041 

2405211 / 041 5200935, info@fmcvenezia.it 

Silk Map. 

Il Padiglione Venezia ritorna all’antica funzione 

The Venice Pavilion returns to its former function 

Padiglione Venezia The Venice Pavilion 

the warp and weft. All possible interpretations explored by the 

six artists chosen to exhibit: The Russian AES + F group; Marya 

Kazoun, of Lebanese origin; Mimmo Roselli; Anahita Razmi, 

of Iranian origina; Marialuisa Tadei and Yiking Yin from China. 

The extraordinary thing is that this international level is echoed 

by use at a local one, for it was three prestigious Venetian firms 

that introduced the secrets and gave support to artists, welcoming 

them to their workshops: Bevilacqua, Fortuny and Rubelli, 

the heirs to the centuries-old art of weaving this precious thread. 

q L.P. 

«Silk Map», 1 giugno/June-24 novembre/November 

Padiglione Venezia, Giardini della Biennale, ☎ 041 2748290, 041 0991300, 

www.comune.venezia.it, www.fondacovenezia.org, orario/hours 10-18, chiuso il lunedì/closed 

on Monday 

Quello sguardo 

di Tàpies 

Tàpies’ eyes 

N 

on una collettiva, come 

in precedenza, ma una 

personale di Antoni 

10 

Tàpies, maestro dell’informale, 

scomparso lo scorso 

anno. Che si confronta con 

un luogo dalle molteplici 

sollecitazioni quale Palazzo 

Fortuny. Tàpies era affascinato 

da quest’ambiente e, nello 

stesso tempo, legato da più 

di un’affinità con Mariano 

Fortuny, di cui condivideva 

la nazionalità spagnola e i 

molteplici interessi in vari 

campi, dalla pittura alla musica. 

Non ultima la passione per il collezionismo. «Tàpies. Lo 

sguardo dell’artista» è il titolo della mostra in programma al 

Museo Fortuny dal 1 giugno al 24 novembre: a cura di Daniela 

Ferretti, Natasha Hébert, Toni Tàpies e Axel Vervoordt, 

con la direzione scientifica di Gabriella Belli. Catalogo Skira. 

Lo sguardo: quello del collezionista è uno solo dei possibili 

significati. Tàpies non è mosso solo dalla volontà di possedere 

sculture di antiche tribù o pietre preistoriche ma anche 

dall’urgenza di un confronto con gli artisti a cui si sente legato. 

Di cui raccoglie le opere: Mirò; Picasso; Kazuo Shiraga, il 

Pollock giapponese; lo stesso Pollock, Franz Kline e Kounellis. 

Gli oggetti, compresi i dipinti, provengono tutti dall’abitazione 

dell’artista e sono inediti. L’altro aspetto è rappresentato 

dai suoi dipinti. Per sintesi emotiva più che cronologica. Con 

la ricorrente iconografia della croce «Ulls i creus in vertical» 

(2008) oppure con uno dei suoi ultimi dipinti «Cossos» 2011. 

In più esempi della sua straordinaria abilità incisoria e, come 

sottofondo, le musiche dei compositori da lui prediletti da 

Schoenberg a John Cage. 

Poi l’omaggio a Tàpies da parte di artisti viventi: da Anthony 

Caro (che ha una sua personale al Correr) a Lawrence Carroll; 

dal conterraneo Antoni Llena fino a Marisa Merz e 

Gunther Uecker. Per affinità elettive o, più probabilmente, 

sul cammino, anche filosofico, della ricerca di un assoluto irraggiungibile. 

N 

Un’opera di Antoni Tàpies 

A work by Antoni Tàpies 

ot a collective show this time, as in the past, but a oneman 

exhibition for Antoni Tàpies, master of the informal, 

who died last year. And an exhibition, moreover, 

that has to react to the multiple stimuli offered by Palazzo 

Fortuny. Tàpies was fascinated by this setting and at the same 

time shared a special affinity with Mariano Fortuny. With 

whom he shared his Spanish nationality and many interests 

in a number of fields, from painting to music. And last but 

not least, for collecting. “Tàpies. Lo sguardo dell’artista” 

(“Tàpies. The artist’s gaze”) is the title of the exhibition 

planned for Museo Fortuny from 1st June to 24th November. 

Curated by Daniela Ferretti, Natasha Hébert, Toni Tàpies 

and Axel Vervoordt, and with the scientific direction of Gabriella 

Belli. Catalogue by Skira. 

His eye: that of the collector is only of the possible meanings. 

Tàpies was moved not only by the desire to possess the sculptures 

of ancient tribes or prehistoric stones, but also by the 

urgency of a comparison with artists to whom he felt in some 

way bound. And whose works he collected: Mirò; Picasso; Kazuo 

Shiraga, the Japanese Pollock; Pollock himself, Franz 

Kline and Kounellis. The objects, including the pictures, 

all come from the artist’s own home and have never been on 

public display before. Another aspect is revealed by his own 

pictures, through emotive synthesis more than a chronological 

one. With the recurrent iconography of the cross in “Ulls i 

creus in vertical” (2008 

) or with one of his last paintings, “Cossos”, of 2011. And in 

several examples of his extraordinary skill as printmaker and, 

as background, the music of the composers he most enjoyed, 

from Schoenberg to John Cage. 

There is also a tribute to Tàpies by living artists: from Anthony 

Caro (who has a one-man show at the Correr) to Lawrence 

Carroll; by his fellow-Catalan, Antoni Llena, and from such 

artists as Marisa Merz and Gunther Uecker. Through elective 

affinities or, more probably, through a philosophical striving 

for an unattainable absolute. 

q L.P. 

Tapies. Lo sguardo dell’artista, 1 giugno/June-24 novembre/November 

Museo Fortuny, San Marco 3958, ☎ 041 5200995, www.visitmuve.it, orario/hours: 

10-18, chiuso il mardedì/closed on Tuesday

11 

È 

davvero «plurimo», come recita il titolo della rassegna, 

Emilio Vedova nella sua anteprima della Biennale. Presente 

in tre musei civici, e per la prima volta alla Scuola 

Grande di San Rocco, il luogo consacrato a Tintoretto. Questo 

a cominciare dal 18 maggio. Poi si entra in zona Biennale e il 

confronto avviene, come di consuetudine, in due sedi: nello 

studio del maestro con il ciclo «...Cosiddetti Carnevali...» e nei 

Magazzini del Sale che si aprono alle sculture di Lichtenstein, 

dal 28 maggio fino al 24 novembre. 

Acune magistrali opere del celebre maestro veneziano si confrontano 

con la storia artistica della città in tre luoghi culto 

della museografia lagunare. Il Museo Correr presenta il disco 

«Chi brucia un libro brucia un uomo» del 1993, realizzato in 

occasione dell’incendio che distrusse la biblioteca di Sarajevo. 

Ca’ Pesaro espone «Multiplo» (1964) e «Omaggio a Dada Berlin» 

(1964/65) creato durante il soggiorno nella capitale tedesca, 

un’opera di svolta che segna il passaggio dell’artista dal dipinto 

al multiplo. Infine, Ca’ Rezzonico, sede del museo del Settecento 

veneziano, ospita di Vedova opere dal ciclo «Frammenti/ 

Schegge». 

L’appuntamento con la Scuola Grande di San Rocco è ricco 

di significati: Vedova non ha mai fatto mistero della sua ammirazione 

per Tintoretto, che faceva esplodere la luce nei suoi 

quadri. Per l’occasione sono stati scelti i disegni «in conversazione 

e lacerazione» con le opere da Tintoretto, le architetture 

barocche e i teleri degli anni Ottanta. Si tratta della prima iniziativa 

che intende aprire un confronto tra l’arte contemporanea 

e la Scuola. 

Nello Spazio Vedova, l’ultimo grande atelier dell’artista, si 

possono invece ammirare i suoi «...Cosiddetti Carnevali...», 

un ciclo di opere datate dal 1977 al 1991, esposte finora solo 

episodicamente, attraverso le quali Vedova dà vita a un’interpretazione 

multimaterica e drammatica del tema Carnevale. 

Il Magazzino del Sale, altro spazio della Fondazione Emilio 

e Annabianca Vedova, ospita la mostra «Roy Lichtenstein 

Sculptor» che comprende 45 opere tra disegni, collage, bozzetti 

e sculture in bronzo, realizzate tra il 1965 e il 1997 e provenienti, 

la maggior parte, dalla Roy Lichtenstein Foundation 

e dall’Estate Roy Lichtenstein di New York. Una selezione che 

spazia dalle prime configurazioni in ceramica, dedotte da icone 

popolari, alle sculture «di profilo» che danno profondità a oggetti 

quotidiani, fino alle decorazioni plastiche ispirate all’Art 

Déco. L’esposizione è curata da Germano Celant, l’allestimento 

dallo Studio Gae Aulenti, il catalogo è di Skira. 

Al centro della stagione autunnale 

di Ca’ Pesaro c’è «The 

Panza Collection» il progetto 

espositivo a cura di Gabriella 

Belli, Giuseppina Panza e Pietro 

Caccia Dominoni che porta in laguna 

una selezione dei massimi 

protagonisti di Pop Art, Minimal 

e Arte concettuale. Un omaggio 

al noto collezionista Giuseppe 

Panza di Biumo realizzato in 

collaborazione con il Museum of 

Contemporary art di Los Angeles, 

il Guggenheim di New York 

e Panza Collection (Lugano) che offrirà al pubblico 

una sessantina di opere, «la parte più fortunata 

della raccolta», in cui compaiono personalità 

artistiche della fama di Rauschenberg 

(«Kickback», 1959), Lichtenstein («Man with 

folded arms», 1962), Rothko, Ryman, Dan Flavin, 

Joseph Kosuth, James Rosenquist («Waves», 

1962), Franz Kline («Monitor», 1956), 

Sol LeWitt oltre a una serie di opere scultoree 

di Claes Oldenburg realizzate nel 1961 con tessuto, 

gesso e pittura. 

The autumn season at Ca’ Pesaro will be dominated 

by “The Panza Collection”, an exhibition 

curated by Gabriella Belli, Giuseppina Panza 

and Pietro Caccia Dominoni 

which will see a selection of 

works by the greatest exponent 

of Pop, Minimal and Conceptual 

art showcased in Venice. This 

tribute to the noted collector, 

Giuseppe Panza di Biumo, has 

been organised in collaboration 

with the Museum of Contemporary 

art of Los Angeles, the 

Guggenheim of New York and 

the Panza Collection (Lugano). 

It will offer the public about 60 

works – “the most significant 

part of the collection” – featuring such famed 

artists as Rauschenberg (“Kickback”, 1959), 

Lichtenstein (“Man with folded arms”, 1962), 

Rothko, Ryman, Dan Flavin, Joseph Kosuth, 

James Rosenquist (“Waves”, 1962), Franz Kline 

(“Monitor”, 1956) and Sol LeWitt, together with 

a series of sculptures by Claes Oldenburg dating 

from 1961 and made of fabric, plaster and paint. 

q V.R. 

The Panza Collection, 26 ottobre/October 2013-2 marzo/ 

March 2014 

Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, 

Santa Croce 2076; ☎ 041 721127, www.capesaro.visitmuve.it, 

orario/hours: 10-18, chiuso il lunedì/closed on Monday 


Vedova alla Scuola Grande (con Tintoretto), 

Lichtenstein nei Magazzini del Sale 

Vedova at the Scuola Grande (with Tintoretto), 

Lichtenstein in the Magazzini del Sale 

L’artista veneziano Emilio Vedova 

Venetian artist Emilio Vedova 

Capolavori della collezione Panza a Ca’ Pesaro 

Masterpieces from the Panza Collection 

Roy Lichtenstein, «Man with 

folded arms», 1962 

I 

n his first preview 

at the Biennale, 

Emilio Vedova is 

truly “Plurimo”, as 

the title suggests. On 

show in three city 

museums and, for 

the first time, at the 

Scuola Grande di San 

Rocco, famous for 

its Tintoretto frescos. 

This from 18th 

May. Then we enter 

the Biennale period 

and, as usual, there 

will be exhibitions 

in two venues: in 

Vedova’s own studio 

with the “...Cosiddetti 

Carnevali…” cycle 

and in the Magazzini 

del Sale, which 

will welcome some 

sculptures by Lichtenstein, from 28th May to 24th November. 

Some masterly works by the great Venetian artist will be 

shown against the backdrop of the city’s art history in three 

central venues as regards the Venetian museum scene. 

The Museo Correr presents the disc called “Chi brucia un 

libro brucia un uomo” (“He who burns a book burns a man”) 

(1993), made by Emilio Vedova in the wake of the destruction 

of the library at Sarajevo during the conflict in Yugoslavia. 

Ca’ Pesaro will be showing “Multiplo” (1964) and “Omaggio a 

Dada Berlin” (“Tribute to Dada Berlin”, 1964/65) created when 

the artist was living in Berlin; it marks a turning point in his 

career, as he shifted form painting to the multiple. And finally, 

Ca’ Rezzonico, devoted to 18th-century Venetian art, will 

be offered works from Vedova’s “Frammenti/Schegge” (“Fragments/Splinters”) 

cycle. 

The appointment with the Scuola Grande di San Rocco is 

full of significance: Vedova never concealed his admiration 

for Tintoretto, who was able to make light erupt in his paintings. 

For this occasion, Vedova’s drawings “in conversation 

and laceration” with Tintoretto’s works, the baroque architecture 

and the Teleri of the ’80s. This is the first time that 

contemporary art and the Scuola have been brought together. 

In the Spazio Vedova, the artist’s last large studio, visitors 

can instead admire his “...Cosiddetti Carnevali…”, a cycle of 

works dating from 1977 to 1991, so far only shown at irregular 

intervals, and through which Vedova interpreted the theme 

of the Carnival in dramatic multi-material terms. 

The Magazzino del Sale, another space administered by the 

Fondazione Emilio e Annabianca Vedova, houses the “Roy Lichtenstein 

Sculptor” exhibition, with 45 works, including 

drawings, collage, sketches and bronze sculptures, produced 

between 1965 and 1997 and, for the most part, loaned by the 

Roy Lichtenstein Foundation and the Estate of Roy Lichtenstein 

of New York. The selection ranges from early ceramics 

based on popular icons, and “side-view” sculptures that give 

depth to everyday objects, to the three-dimensional decorations 

inspired by Art Deco. The exhibition is curated by Germano 

Celant, the layout is by the Studio Gae Aulenti, and 

the catalogue is published by Skira. 

q L.P. 

Vedova Plurimo, 31 maggio/May-13 ottobre/October 

Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, Santa Croce 2076, 

☎ 041 721127, www.capesaro.visitmuve.it, orario/hours: 10-18, chiuso il lunedì/ 

closed on Monday 

Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento, 18 maggio/May-13 ottobre/October 

Dorsoduro 3136, ☎ 041 2410100, www.carezzonico.visitmuve.it, orario/hours: 

10-18, chiuso il martedì/closed on Tuesday 

Museo Correr, 18 maggio/May-13 ottobre/October 

San Marco 52, ☎ 041 2715911, www.correr.visitmuve.it, orario/hours: 8.30-19 

Tintoretto Vedova, 24 maggio/May-3 novembre/November 

Scuola Grande di San Rocco, S. Polo 3054, ☎ 041 5234864, www.scuolagrandesanrocco.it, 

orario/hours: 9.30-17.30, chiuso il sabato/closed on Saturday 

Emilio Vedova. «...Cosiddetti Carnevali...», 28 maggio/May - 24 novembre/November 

Fondazione Emilio e Annabianca Vedova - Spazio Vedova, Dorsoduro 

50, ☎ 041 5226626, www.fondazionevedova.org, orario/hours: 10.30-18, chiuso 

il martedì/closed on Tuesday 

Roy Lichtenstein Sculptor, 28 maggio/May-24 novembre/November 

Fondazione Emilio e Annabianca Vedova - Magazzini del Sale, Dorsoduro 

266, ☎ 041 5226626, www.fondazionevedova.org, orario/hours: 10.30-18, 

chiuso il martedì/closed on Tuesday

Eventi collaterali Collateral Events 

12 

CANNAREGIO 

Scotland + Venice 2013 

Sworn / Campbell / Tompkins 

Palazzo Pisani (Santa Marina), 

Cannaregio 6103 (Calle delle 

Erbe) 

1 giugno/June - 24 novembre/ 

November 

Organizzazione/Organization: 

Scotland + Venice 

www.scotlandandvenice.com 

OVERPLAY 

Associazione Culturale 

Italo-Tedesca, Palazzo Albrizzi, 

Cannaregio 4118 


November 


Associazione Culturale Italo- 

Tedesca 

www.acitve.it 

Pabellon de la urgencia: 

rebuilding utopia 

Teatro Fondamenta Nuove, 

Cannaregio 5013 


November 


MAC (Museo de Arte 

Contemporaneo de Santiago 

de Chile); Fundacion CorpArtes; 

www.mac.uchile.cl 

www.corpartes.cl 

www.emergencypavilion.org 

Who is Alice? 

Spazio Light Box, Cannaregio 

3831 (San Felice) 

31 maggio/May - 24 novembre/ 

November 

Organizzazione/organization: 

National Museum of 

Contemporary Art, Korea 

www.moca.go.kr 

CASTELLO 

25%: Catalonia at Venice 

Cantieri Navali, Castello 40 (San 

Pietro di Castello) 


November 


Institut Ramon Llull 

www.llull.cat 

Bedwyr Williams: The Starry 

Messenger - il Messaggero 

Sidereo 

Santa Maria Ausiliatrice 

(Ludoteca), Castello 450 

(Fondamenta San Gioacchin) 


November 


Cymru yn Fenis / Wales in Venice 

www.walesvenicebiennale.org.uk 

Breath 

Arsenale di Venezia, Torre di 

Porta Nuova 


November 


Solomon R. Guggenheim 

Museum and Foundation 

Imago Mundi 

Fondazione Querini Stampalia, 

Castello 5252 (Santa Maria 

Formosa) 

27 agosto/August - 27 ottobre/ 

October 


Fondazione Querini Stampalia 

onlus 

www.querinistampalia.it 

In Grimani 

Palazzo Grimani di Santa Maria 

Formosa, Castello 4858 (Ruga 

Giuffa) 

30 maggio/May - 29 settembre/ 

September 


Ministero per i Beni e le Attività 

Culturali, Soprintendenza 

speciale per il patrimonio 

Storico, 

Artistico ed Etnoantropologico 

e per il Polo museale della città 

di Venezia e dei comuni della 

Gronda lagunare 

www.palazzogrimani.org 

“Love me, Love me 

not” Contemporary Art 

from Azerbaijan and its 

neighbours 

Arsenale Nord, Tesa 111 


November 


YARAT Contemporary Art 

Organisation 

www.loveme-lovemenot.com 

www.yarat.az 

Mind Beating 

Arsenale Novissimo, Spazio 

Thetis; Castello 925 


November 


Nanjing Sanchuan Modern Art 

Museum 

www.sanchuanmuseum.com 

Passaggio nella Storia: 

20 Anni di Biennale 

di Venezia e Arte 

Contemporanea Cinese 

Arsenale Nord, Nappa 89 


November 


Museum of Contemporary Art, 

Chengdu 

www.chengdumoca.org/en/index. 

php?do=show&id=261 

PATO.MEN PAlace 

Theatre Of Memory 

ENcyclopaedic 

Arsenale, Castello, 2126/A 

(Campo della Tana) 


November 


Civic and Municipal Affairs 

Bureau of Macao (IACM); The 

Macao Museum of Art (MAM) 

www.iacm.gov.mo 

www.mam.gov.mo 

Rhapsody in Green 

Istituto Santa Maria della Pietà, 

Castello 3701 

1 giugno/June - 31 agosto/ 

August 


National Taiwan University of Arts 

http://portal2.ntua.edu.tw/enntua/ 

index.htm 

The Grand Canal 

Museo Diocesano, Sale 

espositive, Castello 4312 


November 


National Youth Center of the 

Chinese Central Government 

Organs; China Grand Canal 

Application for World Heritage 

List Office in Yangzhou; 

West Lake International Artists 

Association; Jiangdu District 

Government of Yangzhou, 

Jiangsu Province (China) 

www.grandcanalart.org 

The Intimate Subversion 

Scuola di San Pasquale, 

Castello 2786 (San Francesco 

della Vigna) 

1 giugno/June - 30 settembre/ 

September 


MUSAC. Museo de Arte 

Contemporáneo de Castilla 

y León 

www.musac.es 

The Museum of Everything 

Serra dei Giardini Viale Giuseppe 

Garibaldi, Castello 1254 

29 maggio/May - 28 luglio/ 

July 


The Museum of Everything 

www.musevery.com 

www.musevery.it 

This Is Not A Taiwan 

Pavilion 

Palazzo delle Prigioni, 

San Marco, Castello 4209 

(San Marco) 


November 


Taipei Fine Arts Museum of 

Taiwan 

www.tfam.museum 

www.venicebiennaletaiwan.org 

Voice of the Unseen. 

Chinese Independent art 

1979/today 

Arsenale, Tesa alle Nappe 

n. 91, Tese di San Cristoforo 

n. 92-93-94 


November 


Guangdong Museum of Art 

www.gdmoa.org 

www.voiceoftheunseen.org 

www.unive.it/confuciovenezia 

Woman’s Universe 

Museo Storico Navale, Castello 

(Calle San Biagio/Fondamenta 

Arsenale) 


November 


Marina Militare 

www.marina.difesa.it 

www.lilianaconsoli.blogspot.com 

‘You(you).’ - Lee Kit, 

Hong Kong 

Arsenale, Castello 2126 

(Campo della Tana) 


November 


M+, Museum for Visual Culture; 

Hong Kong Arts Development 

Council 

www.venicebiennale.hk 

www.wkcda.hk/en/museum/ 

www.hkadc.org.hk 

DORSODURO 

About Turn: Will Gill 

& Peter Wilkins, 

Terranova a Venezia 

Galleria Ca’ Rezzonico, 

Dorsoduro 2793 


November 


Terra Nova Art Foundation 

www.tnaf.ca 

Future Generation 

Art Prize @ Venice 2013 

Palazzo Contarini Polignac, 

Dorsoduro 874 (Accademia) 


September 


Victor Pinchuk Foundation; 

PinchukArtCentre 

www.pinchukartcentre.org 

www.pinchukfund.org 

Katya 

Dorsoduro 417 (Fondamenta 

delle Zattere) 


September 


Moscow Museum of Modern Art 

(MMOMA) 

www.mmoma.ru 

Lost in Translation 

Università Ca’ Foscari, 

Dorsoduro 3484 


September 


Moscow Museum of Modern Art 

(MMOMA) 

www.mmoma.ru 

Otherwise Occupied 

Liceo Artistico Statale di 

Venezia, Palazzo Ca’ Giustinian 

Recanati, Dorsoduro 1012 

(Accademia) 

29 maggio/May - 30 giugno/June 


Al Hoash 

www.alhoashgallery.org 

RHIZOMA (Generation in 

Waiting) 

Magazzino del Sale, Dorsoduro 

262 (Fondamenta delle Zattere) 


November 


Edge of Arabia 

www.edgeofarabia.com 

Salon Suisse 

Palazzo Trevisan degli Ulivi, 

Dorsoduro 810 (Campo 

Sant’Agnese) 

1-2 giugno/June; 13-15 

giugno/June; 12-14 settembre/ 

September; 17-19 ottobre/ 

October; 21-23 novembre/ 

November 


Swiss Arts Council Pro Helvetia 

www.prohelvetia.ch 

www.biennials.ch 

Steel-Lives, Still-Life 

Centro Studi e Documentazione 

della Cultura Armena, Loggia del 

Temanza, Dorsoduro 1602 (Corte 

Zappa) 


November 


Centro Studi e Documentazione 

della Cultura Armena 

www.steel-lives.com 

Transitions 

Dorsoduro 453 (Rio Terà San 

Vio) 

1 giugno/June - 29 giugno/June 


Nuova Icona 

www.nuovaicona.com 

GIUDECCA 

Ai Weiwei - Disposition 

Zuecca Project Space/Complesso 

delle Zitelle, Giudecca 32 

(Fondamenta delle Zitelle) 


September 


Zuecca Project Space 

www.zueccaprojectspace.com 

The Joycean Society 

Punch Space, Giudecca 800/o 


November 


Fondation Prince Pierre de 

Monaco 

www.fondationprincepierre.mc 

ISOLA DI SAN GIORGIO 

MAGGIO/MAYRE 

Perspectives by John Pawson 

Isola di San Giorgio Maggio/ 

Mayre, Basilica di San Giorgio 

Maggio/Mayre 


November 


Swarovski Foundation 

www.swarovskifoundation.org 

LIDO DI VENEZIA 

I libri d’acqua 

Monastero di San Nicolò, Riviera 

San Nicolò 26, Lido di Venezia 


November 


EIUC - European Inter-University 

Centre For Human Rights and 

Democratisation 

www.eiuc.org 

www.ilibridacqua.it 

SANTA CROCE 

Ink Brush Heart, 

XiShuangBanNa 

Chiesa di San Stae, 

Campo San Stae, 

Santa Croce 


November 


Museo di Arte Contemporanea, 

Shanghai 

Noise 

Ex Magazzini di San Cassian, 

Santa Croce 2254 (Calle 

della Regina, Campo San 

Cassian) 

1 giugno/June - 20 ottobre/ 

October 

Organizzazione/Organization: De 

Arte Associazione 

www.dearteassociazione.org 

United Cultural Nations 

Palazzo Bacchini delle Palme, 

Santa Croce 1959-1961 (San 

Stae) 


November 


Tongli Academic Exchange 

Center Foundation 

SAN MARCO 

A Remote Whisper 

(Un Sussurro lontano) 

Palazzo Falier, San Marco 2906 


November 


Direção-Geral das Artes 

www.pedrocabritareispalazzofalier.org 

Art and Knowledge - 

The spirit of the place in the 

Platonic Solids 

Biblioteca Nazionale Marciana, 

Piazza San Marco 


November 

Organizzazione/Organization: van 

der Koelen Foundation for Arts 

and Science 

www.marciana.venezia.sbn.it 

www.zkw.vanderkoelen.de 

LAWRENCE WEINER: 

THE GRACE OF A GESTURE 

Palazzo Bembo, San Marco 4793 

(Riva del Carbon) 


November 


Written Art Foundation 

www.writtenartfoundation.de 

PERSONAL STRUCTURES 

Palazzo Bembo, San Marco 4793 

(Rialto, Riva del Carbon) 


November 


GlobalArtAffairs Foundation 

www.personalstructures.org 

www.globalartaffairs.org 

www.palazzobembo.org 

The Dream of Eurasia. 

987 Testimonials 

The Italian Attitude 

Palazzo Barbarigo Minotto, 

San Marco 2504 (Fondamenta 

Duodo o Barbarigo) 


November 


Fondazione Antonio Mazzotta 

www.eurasiadream.org 

www.mazzotta-as.com 

Thomas Zipp - Comparative 

investigation about the 

disposition of the width 

of a circle 

Palazzo Rossini-Revedin, 

San Marco 4013 

(Campo Manin) 


November 


Arthena Foundation 

www.kaistrasse10.de 

SEDI VARIE 

Back to back to Biennial - 

Free expression 

Campo Sant’Agnese, 

Dorsoduro 809 

Ca’ Bonvicini, Santa Croce 2161 


November 


Associazione Arte Eventi 

www.bb2biennale.com 

Culture Mind Becoming 

Palazzo Mora, Strada Nuova 

3659 (San Felice) 

Palazzo Marcello, 

San Marco 3699 (Rio Terà degli 

Assassini) 


November 


Global Art Center Foundation 

www.globalartcenter.org 

Glasstress, White Light / 

White Heat 

Istituto Veneto di Scienze 

Lettere ed Arti, Palazzo Cavalli 

Franchetti, Campo S. Stefano 

2847 

Berengo Centre for Contemporary 

Art and Glass, Campiello della 

Pescheria, Murano; 

Scuola Grande Confraternita 

di San Teodoro, 

San Marco 4810 


November 


LCF-London College of Fashion 

www.fashion.arts.ac.uk 

Nell’acqua capisco 

Ateneo Veneto, 

San Marco 1897 (Campo San 

Fantin) 

Procuratie Vecchie, 

Piazza S. Marco 153/A 


November 


CIAC - Centro Internazionale per 

l’Arte Contemporanea Castello 

Colonna; The Hart Foundation 

www.castello-colonna.it/ciac 

www.the-hart-foundation.org

13 

Anthony Caro. 

La prima grande 

retrospettiva 

italiana 

The first major 

retrospective 

in Italy 

D 

al primo giugno, sulla scia di un nuovo programma tutto 

dedicato ai linguaggi dell’arte contemporanea dei Musei 

Civici Veneziani durante il periodo della 55ma Biennale, 

arriva al Museo Correr la prima antologica italiana di 

Sir Anthony Caro. L’artista britannico (New Malden, Surrey 

1924) è ad oggi considerato come uno dei più importanti 

scultori viventi nonché figura centrale nello sviluppo di un 

nuovo linguaggio dell’arte plastica del Ventesimo secolo. 

L’esposizione, concepita anche per rendere omaggio alla figura 

dell’artista, è promossa dalla Fondazione Anthony 

Caro con il patrocinio del British Council per la curatela 

di Gary Tinterow e la direzione scientifica di Gabriella 

Belli. 

L’intera carriera dell’artista, dall’esordio figurativo sotto l’influenza 

del maestro Henry Moore, viene ripercorsa sino alla 

dirompente innovazione avviata negli anni Sessanta (pionieristica 

l’esibizione alla Whitechapel Gallery nel 1963) e alle 

esperienze più recenti. 

Accanto quindi ad una selezione di disegni ascrivibili agli 

esordi della sua carriera, il percorso include le famose opere 

in acciaio di grandi dimensioni come «Red Splash» (1966), 

«Garland» (1970) e «Cadence» (1968/1972) fino al suo ultimo lavoro: 

«River Song» (2011/2012). 

A 

s part of a new programme dedicated wholly to the languages 

of contemporary art by the Fondazione Musei 

Civici di Venezia during the period of the 55th Biennale, 

the Museo Correr will be dedicating the first anthological 

exhibition in Italy of Sir Anthony Caro. The British 

artist (New Malden, Surrey 1924) is today considered one of 

the most important living sculptors and a central figure in 

the development of a new language in 20th-century sculpture. 

The exhibition, planned also to pay tribute to the artist himself, 

is promoted by the Anthony Caro Foundation with 

the patronage of the British Council and is curated by 

Gary Tinterow, with Gabriella Belli as scientific director. 

The artist’s entire career is explored, from his his figurative 

debut under the influence of his teacher, Henry Moore, to the 

explosive innovative period of the 1960s (with the pioneering 

show at the Whitechapel Gallery in 1963) and his most 

recent work. Alongside a selection of early drawings, the exhibition 

includes some of his famous large steel sculptures, 

such as “Red Splash” (1966), “Garland” (1970) and “Cadence” 

(1968/1972), as well his latest work, “River Song” (2011/2012). 

q V.R. 


Disegni di Leonardo all’Accademia 

Drawings by Leonardo da Vinci at the Accademia 

Torna visibile al pubblico (dopo il 1980) nella sua interezza 

il fondo pubblico del maestro rinascimentale conservato nelle 

raccolte veneziane dal 1822. Ventiquattro fogli autografi, 

dal 1490 al 1516 (tra cui spicca il noto «Uomo vitruviano») 

affiancati ad altrettanti provenienti da prestigiose istituzioni 

italiane (Biblioteca Reale di Torino, Uffizi, Galleria Nazionale 

di Parma) ed estere (Windsor, British Museum, Louvre, Ashmolean). 

A corredo, una decina di volumi originali a stampa 

documentano le fonti storiche del sapere leonardiano, mentre 

una sezione sulla sua eredità è documentata dai disegni 

di allievi e imitatori. Mostra e catalogo a cura di Annalisa 

Perissa, direttrice del Gabinetto dei Disegni delle Gallerie 

dell’Accademia. 

The public holdings of the Renaissance master’s work, preserved 

in the Venetian museum since 1822, go on display 

once more in their entirety (for the first time since 1980). 

Twenty-four autograph sheets dated from 1490 to 1516 

(and including the famous “Vitruvian man”), accompanied 

by the same number of sheets from leading museums in Italy 

(Biblioteca Reale di Torino, Uffizi, Galleria Nazionale di 

Parma) and abroad (Windsor Castle, British Museum, Musée 

du Louvre, Ashmolean Museum). In addition, there will be 

about ten original printed volumes documenting the historic 

sources of Leonardo’s knowledge, while a section on his 

legacy is supported by drawings by pupils and imitators. The 

exhibition and catalogue are by Annalisa Perissa, director of 

the Drawings Cabinet at the Gallerie dell’Accademia. q V.R. 

Leonardo da Vinci. L’uomo, la natura, la scienza, 1 settembre/September-1 

dicembre/December 

Gallerie dell’Accademia, Campo della Carità 1050, ☎ 041 5200345, www. 

gallerieaccademia.org, orario/hours: 8.15-19.15, chiuso il lunedì pomeriggio/ 

closed on Monday afternoon 

Anthony Caro scultore, 1 giugno/June-27 ottobre/October 

Museo Correr, San Marco 52, ☎ 041 2715911, www.correr.visitmuve.it, orario/ 

hours: 8.30-19 

Anthony Caro con una sua scultura / The artist and his sculpture


Tre Oci, il vento 

dell’Est 

Tre Oci, winds from 

the East 

S 

ono le «convergenze 

parallele» 

di Pawel Althamer 

e Anatoly Osmolovsky 

a caratterizzare 

l’esposizione ospitata 

alla Casa dei Tre Oci a 

cura di Nicholas Cullinan 

e organizzata dalla 

V-A-C Foundation, 

istituzione no-profit 

moscovita impegnata 

nella produzione e 

sviluppo dell’arte contemporanea 

russa. Il primo polacco, il secondo russo, entrambi 

formatisi durante il decisivo passaggio dal comunismo al 

post-comunismo, i due artisti dialogano utilizzando tecniche 

diverse che includono sculture, installazioni e video. 

Althamer (Varsavia, 1967) presenta nella sua versione completa 

la serie di video «So-called Waves and Other Phenomena of 

the Mind 2003-2004»: otto schermi proiettano cortometraggi 

che documentano gli esperimenti con una serie di sostanze in 

grado di alterare la mente, dall’hashish, LSD e i funghi allucinogeni 

al siero della verità. 

Anatoly Osmolovsky (Mosca, 1969) porta in laguna una mappatura 

dei suoi lavori attraverso differenti tecniche utilizzate 

dai primi anni Novanta fino a oggi, la maggior parte dei quali 

raramente esposti al di fuori dei confini russi. 

T 

Pawel Althamer, «Still from Peyotl», 

2003-2004 

he “parallel convergences” of Pawel Althamer and Anatoly 

Osmolovsky characterise the exhibition hosted at 

the Casa dei Tre Oci, curated by Nicholas Cullinan and 

organised by the V-A-C Foundation, a Muscovite charity involved 

in the production and development of Russian contemporary 

art. Althamer is Polish, Osmolovsky, Russian, but both 

trained during the world-changing shift from communism to 

post-communism. The two artists maintain a dialogue using 

different techniques, including sculpture, installations and 

video. 

Althamer (Warsaw, 1967) presents the complete version of his 

series of videos entitled “So-called Waves and Other Phenomena 

of the Mind 2003-2004”. Eight screens project short films 

documenting experiments with a series of substances able 

to alter the mind, from hashish to LSD and hallucinogenic 

mushrooms to truth drugs. 

Anatoly Osmolovsky (Moscow, 1969) brings an overview of his 

works to Venice showing the different techniques he has employed 

since the early 1990s; most of these have only rarely 

been shown outside Russia. 

q V.R. 

Pawel Althamer and Anatoly Osmolovsky: Parallel Convergences, 1 giugno/June-6 

ottobre/October 

Casa dei Tre Oci - Centro di Ricerca per la Fotografia Contemporanea, 

Fondamenta delle Zitelle, 43 ☎ 041 2412332 / 041 2410775, www.treoci.org, orario/ 

hours: 10-18, chiuso il lunedì/closed on Monday 

Per la Fondazione Prada il futuro 

è alle spalle 

For the Prada Foundation, the future 

is in the past 

V 

ia le decorazioni barocche: 

Ca’ Corner della 

Regina, sede della 

Fondazione Prada, si dota 

di asettiche pareti bianche, 

stile minimalista da museo 

degli anni Settanta. Obiettivo: 

ricostruire in scala 1:1 la 

Kunsthalle di Berna, sede, 

nel 1969, di una mostra che 

fece epoca. Perché segnò l’esordio 

delle avanguardie di 

quel decennio e, soprattutto, 

per allestimento di Harald 

Szeemann, così strettamente 

connesso alle opere da 

diventarne una parte integrante. 

Cruciale, quindi, nella 

rivisitazione di quel famoso 

intervento era ricostruire, 

il più possibile, l’ambiente 

originale, affiancando al curatore, 

Germano Celant, un 

fotografo come Thomas Demand 

e un architetto come 

Rem Koolhaas. 

A più di quarant’ani di distanza 

è, infatti, riproposta 

«When Attitudes Become 

Form: Bern 1969/Venice 

2013», con l’omissione della 

frase iniziale «Live in your 

Head». Un progetto ambizioso e dalla lunga genesi, almeno due 

anni, il tempo necessario per rintracciare le opere esposte all’epoca. 

Grazie anche ai documenti messi a disposizione dal Getty 

Research Institute di Los Angeles, depositario dell’archivio 

di Szeemann. Con il risultato straordinario di riuscire a riproporne 

a Venezia il 95 per cento. Opere messe in dialogo o in 

opposizione tra di loro, in un flusso volutamente indefinito: Joseph 

Beuys e Richard Serra; Mario Merz e Robert Ryman; 

Giovanni Anselmo e Claes Oldenburg; Bruce Naumann e 

Sol LeWitt; Process Art e Arte Povera; Conceptual e Land 

Art. Il filo in comune: non l’opera in sé ma il processo creativo. 

Imponente il catalogo con il contributo di storici, curatori e 

critici e le immagini, molte inedite, relative al grande evento, 

sottoposto, ora, a verifica. Omaggio a Szeemann a parte. 

A 

PHOTOS: SHUNK KENDER © ROY LICHTENSTEIN FOUNDATION 

PHOTO: SIEGFRIED KUHN © STAAG / RBA 

way with the baroque decorations: Ca’ Corner della Regina, 

site of the Fondazione Prada, is endowing itself 

with ascetic white walls and a minimalist style typical of 

a 1970s museum. The aim being to reconstruct a 1:1 scale copy 

of the Kunsthalle in Berne, which in 1969 hosted an exhibition 

that proved a milestone, because it marked the beginning 

of the avant-garde movements of that decade, but above all for 

Harald Szeemann’s layout, which was so closely linked to 

the works themselves as to become an integral part of them. 

PHOTO CLAUDIO ABATE 

14 

Harald Szeemann e and Germano 

Celant, 1969; Ca’ Corner della 

Regina, 2011; Kunsthalle Bern, 

1969; Veduta dell’installazione di 

Berna Bern installation view 

In any reconstruction of that 

famous exhibition, therefore, 

it was crucial that the original 

space be copied as faithfully 

as possible, which is why the 

curator, Germano Celant, 

was assisted by a photographer, 

Thomas Demand, and 

an architect, Rem Koolhaas. 

More than 40 years later, 

“When Attitudes Become 

Form: Bern 1969/Venice 2013” comes to life again, although 

without the initial phrase, “Live in your Head”. It is an ambitious 

project and has had a long genesis of at least two years, needed 

to trace the works exhibited in the original show. Thanks in 

part to documents made available by the Getty Research Institute 

of Los Angeles, which holds Szeemann’s archive, and 

with the extraordinary result of succeeding in showing 95% of 

the original show in Venice. The works are placed in dialogue 

or in opposition to each other in a deliberately undefined flow: 

Joseph Beuys and Richard Serra; Mario Merz and Robert 

Ryman; Giovanni Anselmo and Claes Oldenburg; Bruce 

Naumann and Sol LeWitt; Process Art and Arte Povera; 

Conceptual and Land Art. The common thread is not the 

work of art in itself but the creative process. The catalogue is an 

impressive publication, with contributions by historians, curators 

and critics and with the images, many of which published 

for the first time, checked and verified. The whole constituting 

a great tribute to Szeemann. 

q L.P. 

When Attitudes Become Form, 1 giugno/June-3 novembre/November 

Fondazione Prada - Ca’ Corner della Regina, Calle de Ca’ Corner, Santa Croce 

2215, ☎ 041 8109161, www.fondazioneprada.org, orario / hours: 10-18, chiuso il 

martedì/closed on Tuesday 

PHOTO: A. OSIO. COURTESY: FONDAZIONE PRADA


Rudolf Stingel trasfigura Palazzo Grassi 

Rudolf Stingel transforms Palazzo Grassi 

U 

n intero edificio, Palazzo Grassi di Venezia, che cambia 

fisionomia, rivestito nelle pareti e nei pavimenti da 

consunte (volutamente) riproduzioni di antichi tappeti 

afgani: è questo lo scenario che Rudolf Stingel ha preteso e 

ottenuto, grazie alla disponibilità di François Pinault, per 

collocare le sue opere. Si cammina a passi felpati nel nuovo 

ambiente, l’impressione è di sconcerto, che però innesta un 

processo di riflessione. Sui riferimenti storici e sulla collocazione 

delle opere. L’Oriente e la Venezia del XV e XVI secolo, 

ma anche la Mitteleuropa di Sigmund Freud, la Vienna 

dove il padre della psicoanalisi riceveva, in uno studio, ricco 

di tappeti, i suoi clienti. Una citazione per il cinquantaseienne 

artista dalle origini altoatesine. Poi la collocazione e 

il significato delle opere in un contesto così soverchiante. 

In dialogo, parrebbe, al primo piano, dove sono collocati i 

quadri astratti di Stingel, con i loro eleganti arabeschi. In 

contrapposizione, al secondo piano, dove, invece, l’artista si 

ispira alla tradizione altoatesina degli altari e delle statue di 

santi in legno. Che sembrano inesorabilmente consegnati a 

un tempo di non ritorno, esemplificato dalla barocca rappresentazione 

della morte. In contrapposizione anche i due 

ritratti: quello dell’amico Franz West, scomparso l’anno 

scorso, al posto d’onore nel salone del primo piano e l’autoritratto, 

defilato, dell’artista all’ingresso. Quasi un volersi 

sottrarre alla vista e, forse, al giudizio dei visitatori. L’allestimento 

è dello stesso artista con l’aiuto di Elena Geuna. Il 

catalogo è Electa. 

A 

Veduta della mostra di Rudolf 

Stingel a Palazzo Grassi e il ritratto 

di Franz West 

View of Rudolf Stingel show in 

Palazzo Grassi and the portrait of 

Franz West 

n entire building, Palazzo Grassi in Venice, changes 

look, with walls and floors covered by (deliberately) 

shabby reproductions of antique Afghan rugs. This is the 

scenario requested and obtained by Rudolf Stingel in which 

to show his works, thanks to the willingness of François Pinault. 

Disconcertedly, one walks silently through this new setting, 

which nevertheless triggers a process of reflection with 

regard to the historic references and placing of the works. 

The East and Venice of the 15th and 16th century, but also 

the central Europe of Sigmund Freud, the Vienna in which 

the father of psychoanalysis received his clients in a study 

full of rugs. Which is a deliberate reference chosen by the 

56-year-old artist from the South Tyrol. Then there are the 

position and meaning of the works in such an overpowering 

context. They appear to be in dialogue on the first floor, 

which houses Stingel’s abstract works, with their elegant arabesques. 

In contrast, on the 

second floor, the artist draws 

inspiration from the South 

Tyrolese tradition of wooden 

statues and altars. These 

appear inexorably consigned 

to a period of non-return, 

exemplified by the baroque 

depiction of death. Two portraits also offer a contrast: one is 

of his friend, Franz West, who died last year, and is shown 

in pride of place in the salon on the first floor, while the second 

is a half-concealed self-portrait at the entrance. In this, it 

is as though he wished to hide from the sight and, perhaps, 

judgement of the visitors. The layout is by the artist himself, 

with the help of Elena Geuna. The catalogue is by Electa. 

q L.P. 

Rudolf Stingel, fino al 31 decembre/until December 31 

Palazzo Grassi - Fondazione François Pinault, Campo San Samuele 3231, 

☎ 041 5231680, www.palazzograssi.it, orario/hours, 10-19, chiuso il martedì/closed 

on Tuesday 

PHOTO BY STEFAN ALTENBURGER 

Il realismo cinico d’Oriente 

The Cynical Oriental realism 

16 

Rientra in una delle tre sezioni 

di «Culture Mind Becoming», 

l’esposizione organizzata dalla 

Global Art Center Foundation 

tra gli eventi collaterali della 

55ma Biennale, la mostra 

«Fang Lijun: A Cautionary 

Vision» a cura di Danilo 

Eccher. All’interno di una più Fang Lijun, «2011.1» 

ampia riflessione sull’impatto 

che la globalizzazione esercita sulla cultura cinese, Fang 

Lijun (Handan, 1963), rappresentante del Realismo cinico 

sviluppatosi in Cina a partire dal 1989, permea le sue opere di 

immagini metaforiche. Nei lavori presenti a Palazzo Marcello 

«luminosità solare e tragicità notturna convivono in opere che 

liberano pipistrelli e topi, accalcano folli festanti sul bordo di un 

baratro, rinchiudono bimbi neonati in bolle claustrofobiche». 

Così la sua arte diventa riflessione su di un procedere complesso 

del pensiero: un’apparente proliferazione disordinata di idee 

che può attivare inattese pratiche interpretative e di analisi. La 

poetica di Fang Lijun, esprime il racconto di un’arte del caos 

che rifiuta l’interpretazione lineare e che affonda nell’ingorgo 

di linguaggi e significati. 

The “Fang Lijun: A Cautionary Vision” exhibition organised 

by the Global Art Center Foundation as one of the collateral 

events of the 55 th Biennale falls into one of the three sections 

of “Culture Mind Becoming”. Curated by Danilo Eccher, the 

exhibition takes a broad look at the impact of globalisation 

on Chinese culture, within which Fang Lijun (Handan, 1963), 

a representative of the Cynical realism movement that has 

emerged in China since 1989, permeates his works with metaphorical 

images. In the works present at Palazzo Marcello 

“sunny luminosity and a nocturnal tragic nature appear together 

in works filled with bats and rats, throng the partying 

crowds on the edge of an abyss and enclose babies within 

claustrophobic bubbles”. His art thus becomes a reflection 

on a complex process of thought: an apparent disordered proliferation 

of ideas that can activate unexpected interpretative 

and analytic practices. Fang Lijun’s poetic expresses the narration 

of an art of chaos that rejects a linear interpretation 

and plunges into a melting pot of languages and meanings. 

q V.R. 

Fang Lijun: A Cautionary Vision, 1 giugno/June-24 novembre/November 

Palazzo Marcello, San Marco 3699, www.globalartcenter.orgo, orario/hours: 

10-18, chiuso il martedì/closed on Tuesday 

Il nuovo Espace Culturel Vuitton esordisce col binomio 

Molmenti e Oursler 

The new Louis Vuitton Cultural Space opens 

with Molmenti and Oursler 

D 

opo Parigi, Tokyo, Hong Kong, Taipei e Singapore, la 

prestigiosa griffe francese inaugura anche in laguna 

il suo spazio culturale. Location d’eccezione, 

a pochi passi da Piazza San Marco, l’ultimo piano della 

Maison Louis Vuitton Venezia, aperta al pubblico dal 

21 aprile dopo l’opening con esclusivo cocktail di rito. Ora, 

in concomitanza con la 55ma Biennale d’Arte, a partire dal 

1 giugno e fino al 24 novembre, «La Morte di Otello» (1866) 

di Pompeo Molmenti, verrà posta in dialogo con l’installazione 

audiovisiva dell’artista newyorkese Tony Oursler 

(1957): «Strawberry-Ecstasy-Green». 

L’iniziativa, a cura di Adrien Goetz ed Hervé Mikaleoff, 

sarà la prima di un programma che mira a rapportare 

la produzione contemporanea con opere d’arte 

appartenenti al passato grazie alla partnership con la 

Fondazione Musei Civici Veneziani. Così come avvenuto 

per il quadro di Molmenti (attualmente conservato presso 

Ca’ Pesaro) e recentemente restaurato proprio grazie al 

contributo della maison francese, altre opere appartenenti 

alle collezioni museali saranno oggetto di recupero per 

poi diventare protagoniste del futuro calendario espositivo 

dell’Espace Culturel in Calle del Ridotto. 

A 

fter Paris, Tokyo, Hong Kong, Taipei and Singapore, 

the prestigious French label is now inaugurating 

a cultural space in the Venetian Lagoon. And in an 

Pompeo Molmenti, «La Morte di Otello», 1866; Tony Oursler 

exceptional location, just a few steps from Saint Mark’s 

Square on the top floor of the Maison Louis Vuitton 

Venezia, which opened to the public on 21st April after an 

opening marked by the obligatory exclusive cocktail party. 

Now, on the occasion of the 55th Biennale, Pompeo Molmenti’s 

“La Morte di Otello” (‘Death of Othello’, 1866) will 

be shown next to the audio-visual installation of New York 

artist Tony Oursler (1957), “Strawberry-Ecstasy-Green”, in an 

exhibition running from 1st 

June to 24th November. 

The initiative, curated by 

Adrien Goetz and Hervé 

Mikaleoff, will be the first 

event in a programme that 

aims to offer comparisons 

between contemporary 

production and works of 

art from the past, made 

possible thanks also to the 

partnership with the Fondazione 

Musei Civici Veneziani. 

Molmenti’s painting 

(currently conserved at Ca’ 

Pesaro) has been recently restored 

thanks to the contribution 

of the French maison, 

and other works in the museum collections will likewise be 

restored before starring in the future exhibitions calendar of 

the Espace Culturel in Calle del Ridotto. 

q V.R. 

Where should Othello go?, 1 giugno/June-24 novembre/November 

Espace Louis Vuitton, Calle del Ridotto 1353, orario/hours: lu-sa/Mon-Sa 

10-19.30, do/Sun 10.30-19.30

17 

Guggenheim sempre più ricca 

The Guggenheim: increasingly rich 

È 

tempo di Biennale e 

la Fondazione Guggenheim, 

come da 

programma, anticipando la 

vernice della kermesse, dal 

22 maggio svela nella sua 

interezza la collezione Hannelore 

e Rudolph B. Schulhof: 

80 opere del secondo 

dopoguerra, lascito della 

collezionista americana che 

entrano a far parte così del 

percorso permanente. 

La proposta espositiva protagonista 

della stagione estiva 

di Palazzo Venier dei Leoni è 

interamente dedicata a quella 

Robert Motherwell, «Jeune Fille», 

1944 

che Robert Motherwell definiva «la più grande tra le nostre 

scoperte [artistiche]» ovvero la tecnica del papier collé. Una 

monografica che la Fondazione riserva all’artista americano 

a partire dal 26 maggio per la curatela di Susan Davidson e 

che dopo la tappa veneziana volerà oltreoceano al Solomon 

R. Guggenheim Museum di New York dal 27 settembre al 5 

gennaio 2014. Una cinquantina di lavori, in prevalenza provenienti 

da collezioni private, eseguiti tra il 1941 e il 1951 rendono 

omaggio non solo alle figure astratte che fecero di Motherwell 

il «nuovo e originale portavoce dell’arte americana del secondo 

dopoguerra» ed uno dei massimi interpreti dell’Espressionismo 

astratto americano ma anche a Peggy Guggenheim stessa, sua 

mecenate e sostenitrice. Fu lei difatti, presentatagli dall’amico 

e artista cileno Roberto Sebastián Antonio Matta Echaurren, 

a incoraggiare Motherwell all’utilizzo della tecnica del collage. 

Dal 29 settembre arriveranno poi le avanguardie parigine 

fin de siècle. La curatrice Vivien Greene sceglie in tutto 100 

opere in rappresentanza delle maggiori avanguardie francesi 

di fine Ottocento, focalizzando in particolar modo l’attenzione 

su Neo-Impressionisti, Nabis, Simbolisti e sui maggiori 

esponenti di tali movimenti tra cui figureranno Paul Signac, 

Maximilien Luce, Pierre Bonnard, Maurice Denis, Felix Vallotton, 

Odilon Redon. 

Le bolle vitree di Not Vital 

Glass balls by Not Vital 

Fino al 29 settembre 700 sfere 

di vetro soffiato invadono l’ala sinistra 

dell’Abbazia di San Giorgio 

Maggiore, quasi come palle di neve 

distribuite casualmente sul pavimento. 

Si tratta dell’installazione 

dell’artista Not Vital dall’emblematico 

titolo «700 Snowballs», appositamente 

create dalla vetreria 

muranese Signoretto. In concomitanza 

con la programmazione delle 

Stanze del Vetro, La Fondazione elvetica 

Pentagram Stiftung aggiunge 

un tassello d’arte vetraria sull’isola di San Giorgio per la 

Not Vital, «Snowball», 2001 

curatela di Alma Zevi. L’opera presenta «sinteticamente e poeticamente 

la dualità della forma dell’acqua quando gela facendoci 

anche riflettere sull’importanza di questo elemento per la 

città di Venezia, sia nelle sue qualità fascinose e pittoresche, 

sia nel più recente ruolo di grave minaccia». 

Until 29th September, 700 hand-blown glass spheres will be 

filling the left wing of the Abbazia di San Giorgio Maggiore, 

dotted casually on the floor like snowballs. They constitute 

the installation of Not Vital in an exhibition called “700 

Snowballs”. The glass spheres have been specially made for 

the occasion by the Murano glassmaker, Signoretto. In this 

show curated by Alma Zevi which runs at the same time as 

the Glass Rooms programme, the Swiss Pentagram Foundation 

thus adds its own touch of glassmaking art to the island 

of San Giorgio. “Synthetically and poetically”, the work presents 

the “duality of the form of water when it freezes, making 

one reflect on the importance of this element for the city of 

Venice, both in terms of its fascinating and picturesque qualities, 

and as regards its more recent role of serious threat”. 

q V.R. 

Not Vital: 700 Snowballs, 1 giugno/June-29 settembre/September 

Abbazia di San Giorgio Maggiore, Isola di San Giorgio, ☎ 041 5230869, 

www.lestanzedelvetro.it, www.notvital.com, orario/hours: 10-19 chiuso il mercoledì/closed 

on Wednesday 

© DEDALUS FOUNDATION, INC./LICENSED BY VAGA, NEW YORK, NY 

COURTESY THE ARTIST. PHOTO ERIC GREGORY POWELL 

D 


uring the Biennale season, the Guggenheim Collection 

will as usual be anticipating the art-fest with an exhibition 

opening on 22nd May revealing the entire collection 

of Hannelore and Rudolph B. Schulhof: 80 works from the 

post-War years bequeathed by the American collector, which 

will now become part of the permanent holdings. 

The main exhibition of the summer at Palazzo Venier dei Leoni 

is dedicated entirely to what Robert Motherwell defined “the 

greatest of our [artistic] discoveries”, the technique of papier 

collé. The exhibition at the Guggenheim Collection, curated 

by Susan Davidson, opens on 26th May and after Venice will 

travel overseas to the Solomon R. Guggenheim Museum in 

New York from 27th September to 5th January, 2014. It comprises 

about 50 works, mainly from private collections and 

made between 1941 and 1951. The works pay tribute not only to 

Nelle «stanze di vetro» 

della Fondazione Cini 

Within the Fondazione Cini’s 

“Glass Rooms” 

U 

n anno fa, in un tardo pomeriggio di fine agosto, con la 

mostra «Carlo Scarpa. Venini 1932-1947» inaugurava al 

pubblico la singolare sezione che la Fondazione Cini, in 

collaborazione con Pentagram Stiftung, ha scelto di dedicare 

all’arte vetraria attraverso un programma espositivo pluriennale 

(ad entrata gratuita) volto a valorizzarne storia e forme artistiche. 

Per il 2013, dall’8 aprile, il secondo appuntamento porta 

il titolo di «Fragile?», la mostra a cura di Mario Codognato 

che vede 28 artisti del panorama contemporaneo, da Marcel 

Duchamp a Pipilotti Rist, cimentatisi con l’utilizzo della materia 

vitrea frutto della produzione industriale. Gli oggetti in 

mostra sono esempi di vetri riutilizzati, frantumati o ricollocati 

nello spazio in una selezione eterogenea di messaggi e personalità 

artistiche: dalla sequenza di vetri verticali di Gerhard 

Richter con «6 Panes of Glass» ai vasi di Joseph Beuys nell’opera 

«Terremoto in Palazzo» (1981) realizzata per il sisma in Irpinia 

s’incontrano poi, in successione, le fistule di vetro cromato nelle 

quali Carsten Nicolai imprigiona onde sonore, la frantumazione 

dei pannelli di Barry Le Va quasi deflagrati sulla superficie 

di calpestio, le note sequenze di Fibonacci che Merz («Senza 

titolo», 1971) posiziona su riquadri trasparenti lungo una linea 

di terriccio. Né mancano Hirst, Kounellis, le bottiglie sezionate 

trasversalmente dell’opera di Mona Hatoum (come inglobate 

dallo stesso pavimento su cui giacciono). Suggestiva 

l’installazione del francese Cyril De Commarque («Migrants», 

2013): bottiglie con all’interno cuori battenti le cui pulsazioni 

si alternano all’audio delle testimonianze dei rifugiati. Dopo 

l’aria di Parigi racchiusa in un’ampolla da Duchamp (1919-39) 

affiancata ad Ai Weiwei in un’unica teca, il visitatore conclude 

l’iter con il video di Pipilotti Rist dove a fare da protagonista 

è la spensierata performance distruttrice d’una fanciulla che 

passeggiando per le strade di Zurigo armata di un lungo pistillo 

si diverte a frantumare, apparentemente senza logica preferenziale, 

i vetri delle macchine in sosta. 

Rimanendo all’interno delle Stanze del Vetro, a settembre sarà 

la volta di «Napoleone Martinuzzi. Venini, 1925-1932». Figlio 

di vetrai, lo scultore muranese nel 1925 entrò in società 

con Paolo Venini e assunse la direzione artistica della famosa 

vetreria per la quale ideò oggetti fino al 1931. 

A 

year ago, one late afternoon towards the end of August, 

an exhibition called “Carlo Scarpa. Venini 1932-1947” was 

inaugurated to mark the opening of the unusual section 

dedicated by the Fondazione Cini in collaboration with Pentagram 

Stiftung to the art of glass, thereby initiating a programme 

of exhibitions planned over a number of years. These 

exhibitions are free and aim to stress the history and artistic 

forms of glass. The second appointment opened on 8th April 

2013 and is called “Fragile?”. The exhibition, curated by Mario 

Codognato, presents the work of 28 contemporary artists, 

from Marcel Duchamp to Pipilotti Rist, who have used glass 

made industrially. The items on show are examples of glass 

that has been re-used, broken or placed in space in a heterogeneous 

selection of messages and artistic personalities: from 

the sequence of vertical glass by Gerhard Richter with “6 

the abstract figures that made Motherwell the “new and original 

spokesman for American art in the post-War years” and 

one of the greatest interpreters of American abstract Expressionism, 

but also to Peggy Guggenheim herself, who was his 

patron and supporter. It was she who, after being introduced 

to Motherwell by a friend and artist, the Chilean Roberto Sebastián 

Antonio Matta Echaurren, who encouraged him to 

use collage. Then it will be the turn of the Parisian fin-de-siècle 

avant-gardes, which open on 29th September. Curator Vivien 

Greene has chosen 100 works in all to represent the leading 

French avant-garde movements of the late 19th century, 

focusing in particular on the Neo-Impressionists, Nabis and 

Symbolists and on the leading exponents of these movements, 

including such artists as Paul Signac, Maximilien Luce, Pierre 

Bonnard, Maurice Denis, Felix Vallotton and Odilon Redon. 

q V.R. 

Robert Motherwell: i primi collages, 26 maggio/May-8 settembre/September 

Le avanguardie parigine fin de siècle: Signac, Bonnard, Redon e i loro 

contemporanei, 29 settembre/September 2013-6 gennaio/January 2014 

Collezione Peggy Guggenheim, Palazzo Venier dei Leoni, Dorsoduro 701, ☎ 041 

2405411, www.guggenheim-venice.it, orario/hours: 10-18, chiuso il martedì/closed on 

Tuesday 

Barry Le Va, «Set I A placed B placed; Set II A dropped B dropped; Set III 

A placed B dropped; Set IV placed», 1968: Opere di Works by Napoleone 

Martinuzzi 

Panes of Glass” to Joseph Beuys with his “Terremoto in Palazzo” 

(1981), made to recall the earthquake at Irpinia. Also included 

are the coloured glass bulbs in which Carsten Nicolai 

imprisons sound waves, the fragments of panels of Barry le 

Va which almost explode on the floor one walks on, and the 

noted Fibonacci series Merz positioned on transparent panels 

on a length of soil (“Senza titolo”, 1971). Nor should we overlook 

Hirst and Kounellis, the bottles cut horizontally in the work 

of Mona Hatoum (as though swallowed up by the floor on 

which they stand). Of great interest too is the installation by 

a French artist, Cyril De Commarque (“Migrant”, 2013): bottles 

containing beating hearts, whose pulsations alter with the 

sound track of the accounts recorded by migrants. Following 

the Paris air enclosed in a glass bulb by Duchamp (1919-39) and 

the work of Ai Weiwei in the same cabinet, the visitor ends the 

excursus with a video by Pipilotti Rist starring the carefree yet 

destructive performance of a young girl who walks along the 

streets of Zurich armed with a long stalk that she uses to smash 

the windows of parked cars, apparently without any rhyme or 

reason in terms of which to choose. 

In September, the same space “Stanze del Vetro” will house 

“Napoleone Martinuzzi. Venini, 1925-1932”. The son of 

glassmakers, this Murano-born sculptor joined forces with 

Paolo Venini in 1925 and became artistic director of the famous 

glassmaker, for which he designed objects until 1931. 

q V.R. 

Fragile?, fino al 28 luglio/until July 28 

Napoleone Martinuzzi. Venini, 1925-1932, 8 settembre/September-1 dicembre/ 

December 

Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio, ☎ 041 5223563, www.lestanzedelvetro.it, 

orario/hours: 10-19, chiuso il mercoledì/closen on Wednesday


La materia prima (la scommessa di rappresentare gli opposti) 

Prime matter (the challenge of showing opposites) 

I 

l mito è quello della materia primordiale che sottende a tutti 

gli opposti, cercando di conciliarne gli estremi. Sostrato nel 

Medio Evo dei quattro elementi, nell’era della globalizzazione 

è la sostanza di cui sono costituiti i media e che pervade le 

diverse forme espressive. 

«Prima materia» è il titolo della mostra, curata da Caroline 

Bourgeois e Michael Govan, per la spazio di Punta della 

Dogana della Fondazione François Pinault. Quello degli 

eventi di lunga durata (un anno e mezzo). Il catalogo è Electa. 

Sono ottanta le opere esposte con una datazione che varia dagli 

anni Sessanta del Novecento ai giorni nostri. Con alcune ricorrenze 

come David Hammons, Thomas Schütte ed Adel 

Abdessemed e opere, invece, appositamente commissionate a 

Loris Gréaud, quello della foresta con la luna a Palazzo Grassi; 

a Philippe Parreno e a un performer come Theaster Gates. 

Tra le presenze, un maestro dell’arte alchemica, quanto mai 

consona al soggetto della mostra come James Lee Byars; 

rimosso, invece, il cavallo di Cattelan. In partenza anche il 

«Ragazzo con la rana» di Charles Ray. Un interessante confronto 

è quello tra l’Arte Povera e il movimento giapponese 

Mono-ha, più o meno coevo e che ricorre agli stessi elementi 

naturali: corda, vegetali, rami. Il posto di onore nel Cubo al 

centro dell’edificio spetta ai quadri espressionisti del cinese 

Zeng Fanzhi. Per un anno, poi si ruota. In contemporanea si 

inaugura il teatro, restaurato da Tadao Ando, vicino a Palazzo 

Grassi. Vi saranno proiettati film di Parreno, Gréaud ed Anri 

Sala. 

© LLYN FOULKES 

Llyn Foulkes, «Rape of the Angels» 1991 

T 

he myth is that of the primitive matter underlying all 

opposites, seeking to reconcile their extremes. Extracted 

during the Middle Ages from the four elements, in 

this era of globalisation this is the substance from which the 

media are made and which pervades all expressive forms. 

“Prima materia” is the title of the exhibition curated by 

Caroline Bourgeois and Michael Govan for Punta della 

Dogana administered by the Fondazione François Pinault 

in a space used for long-term exhibitions (a year and a 

Dopo «The Overwhelming World of Desire» 

(realizzata nel 2003 alla Fondazione Peggy 

Guggenheim) Marc Quinn dal 29 maggio 

torna a Venezia con una personale a cura 

di Germano Celant. Oltre 50 opere di cui 13 

esposte per la prima volta vengono dislocate 

in spazi diversi (anche esterni) per offrire 

al pubblico una sorta di «viaggio alle origini 

della vita» proponendo al tempo stesso una 

riflessione sulla società contemporanea. 

Sculture, dipinti, disegni realizzati da quello 

che è considerato uno dei più noti esponenti 

della generazione dei «Young British Artists» 

sono organizzati attraverso uno specifico 

allestimento che comprende anche il ciclo 

«Evolution» (2005): 10 monumentali blocchi 

marmorei racchiudono altrettanti feti di 

diverse dimensioni. Sull’isola di San Giorgio 

non mancano inoltre sette colossali conchiglie 

della serie «The Archaeology of Art» 

composte da minuscole creature prive di cervello e la marmorea 

imponente figura di «Alison Lapper Pregant» (2005), dedicata 

all’omonima artista inglese focomelica. Un modello di eroismo 

femminile scelto da Quinn e divenuto l’icona della cerimonia di 

chiusura dei Giochi Paralimpici londinesi dello scorso anno. 

After “The Overwhelming World of Desire” (produced in 

2003 at the Fondazione Peggy Guggenheim) Marc Quinn 

18 

half). The catalogue is published by Electa. 

Eighty works will be on display, dating from the 1960s to 

the present day. With some artists re-appearing, like David 

Hammons, Thomas Schütte and Adel Abdessemed, and 

other works that have instead been specially commissioned 

from Loris Gréaud, responsible for the forest with the 

moon at Palazzo Grassi, from P hilippe Parreno and from 

Theaster Gates, the performer. 

Among the artists present is a master of alchemical arts, 

who is thus neatly in tune with the subject of the exhibition: 

James Lee Byars. The horse of Cattelan, instead, has been removed, 

and so also Charles Ray’s “Ragazzo con la rana” (“Boy 

with frog”). There is an interesting comparison between Arte 

Povera and the Japanese Mono-ha movement, which was 

more or less contemporary, and made use of the same natural 

elements: rope, plants, branches. The place of honour 

in the Cube at the centre of the building is given over to the 

expressionist pictures of a Chinese artist, Zeng Fanzhi. For a 

year, then it’s all change. At the same time, the theatre near 

to Palazzo Grassi and restored by Tadao Ando, is being inaugurated. 

It will be used to screen films by Parreno, Gréaud 

and Anri Sala. q L.P. 

Prima Materia, 30 maggio 2013/May-31 dicembre/December 2014 

Punta della Dogana - Fondazione François Pinault, Dorsoduro 2, ☎ 199 

112 112, www.palazzograssi.it, orario/hours: 10-19, chiuso il martedì/closed on 

Tuesday 

Lo splendido isolamento di Marc Quinn a San Giorgio 

The splendid isolation of Marc Quinn at San Giorgio 

L’artista inglese Marc Quinn 

The English artist Marc Quinn 

returns to Venice from 29th May with a 

one-man exhibition curated by Germano 

Celant. Over 50 works, of which 13 displayed 

for the first time are being shown 

in different spaces (including outdoors) to 

offer the public a sort of journey to the 

origins of life, at the same time presenting 

a reflection on contemporary society. 

Sculptures, paintings and drawings by 

one of the most noted exponents of the 

Young British Artists are organised in a 

specific arrangement that includes the 

Evolution cycle (2005): 10 monumental 

marble blocks enclose foetuses of varying 

size. The island of San Giorgio will 

also host seven colossal snails from The 

Archaeology of Art series, made from 

tiny brainless creatures, and the imposing 

marble figure of Alison Lapper Pregnant» 

(2005), dedicated to the English 

phocomelic artist of the same name. A model of female 

heroism chosen by Quinn, who became the icon of the closing 

ceremony at the London Paralympic Games last year. 

q V.R. 

Marc Quinn, 29 maggio/May-29 settembre/September 

Fondazione Giorgio Cini, Isola di San Giorgio, ☎ 041 2710229, orario/hours: 

10-19


Fondazione Querini Stampalia. 

Cercate qui le immagini del mondo 

Look here for images of the world 

L’ 

offerta espositiva alla Fondazione Querini Stampalia 

è molteplice. Si comincia il 29 maggio con l’apertura, in 

contemporanea, di cinque mostre: «Qiu Zhijie. L’Unicorno 

e il Dragone»; la personale di Nick Devereux; la monografica 

di Chiara Fumai, artista romana vincitrice della nona edizione 

del Premio Furla; il lavoro site-specific di Jacob Hashimoto 

«GAS GIANT» e la mostra dedicata a Roberto Sebastian Matta 

e ai suoi due figli: Gordon Matta-Clark e Pablo Echaurren, 

quest’ultime due organizzate in collaborazione con Galleria 

d’Arte Maggiore di Bologna. 

L’artista cinese Qiu Zhijie elabora per gli spazi della fondazione 

veneziana (a cura di Chiara Bertola e Davide Quadrio) 

un lavoro site-specific, prima tappa di «New Roads» il progetto 

triennale di Collaborazione tra Cina e Italia che vede coinvolti, 

accanto alla Querini, il Museo Aurora di Shanghai e Arthub 

Asia. Una serie inedita di mappe impresse su carta con una 

tecnica secolare cinese di rubbing attraverso il tamponamento 

con spugne si materializza sulle pareti tracciando itinerari spaziali 

e temporali tra Occidente e Oriente. 

Il panamense Nick Devereux propone una personale rilettura 

del testo in cui Pausania descrive gli affreschi perduti di 

Polignoto a Delfi in un sottile dialogo tra storia, arte e mitologia 

mentre Chiara Fumai ripensa, con la curatela di Stefano 

Collicelli Cagol, il progetto vincitore del Premio Furla 

collocando una performance negli spazi museali e una videoperformance 

diffusa in spazi di servizio confrontandosi con la 

relazione problematica tra identità femminile e violenza. 

Gli aquiloni di Jacob Hashimoto, ben 10mila in carta e bambù 

realizzati a mano dallo stesso artista attendono lo spettatore 

all’ultimo piano del palazzo; nell’area Carlo Scarpa tre 

grandi nomi appartenenti alla stessa stirpe familiare, i 

Matta, vengono affiancati da Danilo Eccher e posti in dialogo. 

Infine, sempre negli spazi Scarpa, a chiudere la stagione estiva 

sarà l’evento collaterale «Imago Mundi»: 752 opere collezionate 

da Luciano Benetton durante i suoi viaggi e dal formato 

singolare, 10 centimetri per 12. 

A 

lessia Calarota, giovane direttrice della Galleria Maggiore 

di Bologna, illustra le due scelte espositive presentate in 

Querini Stampalia e organizzate con la partecipazione 

di Jacob Hashimoto in collaborazione con la galleria veronese 

Studio La Città. 

«La mostra dei tre Matta è un progetto al quale mio padre, 

Franco Calarota, pensava da diverso tempo. Si tratta di tre 

grandi star internazionali che hanno influenzato diverse 

generazioni. 

Noi lavoriamo da sempre su due fronti: uno è il mercato ma 

il nostro impegno si è anche confrontato con una produzione 

culturale che da sempre ha visto mio padre in prima linea 

nella curatela e nell’organizzazione di mostre pubbliche. Solo 

quest’anno abbiamo inaugurato un’esposizione all’Estorick 

Collection di Londra su Morandi; arriviamo adesso da 

Washington dalla Phillips Collection per quella su De Chirico 

e in Italia ne abbiamo inaugurate tre in spazi museali...». 

Perché avete scelto Hashimoto? 

«Abbiamo un rapporto molto stretto con Hélène de Franchis 

di Studio la Città (Verona) che ci ha fatto conoscere questo 

artista. Quando la Fondazione Querini ci ha prospettato 

questi spazi ci siamo innamorati dell’area Scarpa e visto che 

c’era una piccola zona all’ultimo piano ci sembrava così di 

spezzare un percorso tra le offerte espositive. Hashimoto è 

sicuramente molto valido e giovane. Ci piaceva l’idea di fare 

una mostra con un artista giovane, meno affermato». 

Come va il mercato in questi tempi di crisi? 

«Devo dire che io sono entusiasta di questo cambiamento. Non 

ho mai visto tanta attenzione a livello globale sull’arte come 

negli ultimi anni. Ciò è sicuramente dovuto alla globalizzazione 

del mercato ma questo interesse è solo positivo. Ben venga 

tutto quello che lo ha fatto crescere. Poi, chiaramente, c’è 

una selezione maggiore e il mercato è molto più competitivo 

rispetto a prima. Bisogna esser abbastanza furbi e abbastanza 

bravi da esser competitivi a livello mondiale. 

La crisi ci ha spinto maggiormente ad uscire dall’Italia 

Installazione di Hashimoto Hashimoto’s installation. L’artista Qiu Zhijie al lavoro Artist Qiu Zhijie at work 

T 

he Fondazione Querini Stampalia will be offering a 

series of exhibitions over the next few months. The programme 

starts on 29th May with the simultaneous opening 

of no less than five: “Qiu Zhijie. The Unicorn and the Dragon”; 

a one-man exhibition of Nick Devereux; the monographic 

exhibition of Chiara Fumai, an artist from Rome who won the 

ninth edition of the Furla prize; the site-specific work, “Gas 

Giant”, by Jacob Hashimoto, and an exhibition dedicated to 

Roberto Sebastian Matta and his two sons: Gordon Matta-Clark 

and Pablo Echaurren. The last two of these exhibitions have 

been organised in collaboration with the Galleria d’Arte Maggiore 

di Bologna. 

Qiu Zhijie has created a site-specific work for the Fondazione’s 

spaces in Venice (exhibition curated by Chiara Bertola and 

Davide Quadrio); this marks the first step in “New Roads”, 

the three-year collaborative project between China and Italy 

that sees the involvement not only of the Querini Stampalia, 

but also of the Aurora Museum of Shanghai and of Arthub Asia. 

A series of maps impressed on paper using a centuries-old Chinese 

technique of rubbing, or dabbing with sponges, appears 

on the walls, tracing out spatial and temporal voyages between 

West and East. 

anche se noi lo abbiamo fatto ben prima del 2008, puntando 

soprattutto sugli Stati Uniti e oggi questo lavoro ci è stato 

riconosciuto. 

In anni più recenti abbiamo inoltre aperto anche al mercato 

cinese. Detto questo, l’Italia non avrebbe nulla da invidiare 

all’estero. Credo che la cultura sia il nostro oro nero. È il 

materiale che dobbiamo esportare. Abbiamo anche giovani 

artisti forti ma dovremmo esser supportati di più a livello 

politico ed economico». 

A 

lessia Calarota, the young director of the Galleria Maggiore 

in Bologna, discusses the two exhibition choices 

presented at the Querini Stampalia and organised, as 

regards the participation of Jacob Hashimoto, in collaboration 

with the Studio La Città gallery of Verona. 

“The exhibition of the three Mattas is a project my father, 

Franco Calarota, had been considering for some time. They 

are three important international stars who have influenced 

several generations. 

We have always worked on two fronts: one is the market, but 

20 

Nick Devereux of Panama 

instead offers a personal 

re-reading of the text in 

which Pausanoas describes 

the lost frescos of Polygnotus 

at Delphi, in a subtle dialogue 

between history, art 

and mythology, while Chiara 

Fumai reviews her winning 

project for the Furla prize in 

an exhibition curated by Stefano 

Collicelli Cagol. She 

places a performance within 

the museum itself and a video-performance 

in the service areas, exploring the problematic 

relationship between female identity and violence. Jacob 

Hashimoto’s kites await the visitor on the top floor of the 

palazzo; no less that 10,000 of them, made by hand by the artist 

from paper and bamboo. And in the Carlo Scarpa area, three 

great names from the same family dynasty, the Matta, 

will be accompanied by Danilo Eccher and shown together. 

And finally – again in the Scarpa spaces – the summer season 

will close with a collateral event: “Imago Mundi”, comprising 

752 works collected by Luciano Benetton during his travels, 

and all of an unusual format: 10 centimetres by 12. q V.R. 

Qiu Zhijie. L’Unicorno e il Dragone, 29 maggio/May-19 agosto/August 

Nick Devereux. Inpainting, 29 maggio/May-30 giugno/June 

Chiara Fumai. I did not Say or Mean «Warning», 29 maggio/May-30 June 

Jacob Hashimoto: GAS GIANT, 29 maggio/May-1 settembre/September 

Roberto Sebastian Matta, Gordon Matta-Clark, Pablo Echaurren, 29 maggio/May-18 

agosto/August 

Imago Mundi, 28 agosto/August-27 ottobre/October 

Fondazione Querini Stampalia, Campo Santa Maria Formosa, Castello 5252 ☎ 

041 2711411, www.querinistampalia.it, orario/hours: 10-18, chiuso il lunedì/closed 

on Monday 

Galleria Maggiore. Tre Matta tre e un nugolo di aquiloni 

Three Mattas and a swarm of kites 

Alessia Calarota; 

Roberto Sebastian 

Matta, «Senza 

titolo», c. 1952 

COURTESY GALLERIA D’ARTE MAGGIORE G.A.M., BOLOGNA 

our efforts have also focused on a cultural production that 

has always seen my father in the front line of curating and 

organising public exhibitions. Just this year, we have inaugurated 

an exhibition at the Estorick Collection in London on 

Morandi; we have just returned from the Phillips Collection 

in Washington with an exhibition of De Chirico, and in Italy 

we have inaugurated three in museums..” 

Why, instead, the choice of Hashimoto? 

“We have very close contacts with Hélène de Franchis of Studio 

la Città (Verona) who introduced us to the artist. When 

the Fondazione Querini offered us these spaces, we fell in love 

with the Scarpa area, and given that there was a small zone 

on the top floor, we thought it appropriate to offer different 

artists in each of these. Hashimoto is certainly a very good 

artist and young. We liked the idea of doing a show with a 

young, not so well-established artist.” 

How is the market doing in this time of crisis? 

“I have to say that I’m enthusiastic about the change. I have 

never seen so much attention to art on a global level as in 

recent years. This is certainly because of the globalisation of 

the market, but this interest is only positive. Anything that 

makes it grow can only be welcome. And then, of course, 

there’s more selectiveness and the market is far more competitive 

than before. You have to be pretty quick on your feet 

and skilled to be competitive on a worldwide level. 

The crisis has made us look outside Italy much more, even 

though we were already doing this well before 2008, focusing 

especially on the United States, and today this work is bearing 

fruit. 

In more recent years, we have also opened to the Chinese 

market. Having said that, Italy has no reason to be in thrall 

to what happens abroad. I believe that culture is our own personal 

black gold. This is the material we should be exporting. 

We also have young and talented artists, but we should be 

receiving more support on a political and economic level.” 

q V.R.


I sussurri 

di Cabrita Reis 

The whisperings 

of Cabrita Reis 

U 

n sussurro remoto («A remote 

whisper») si diffonde nelle 

stanze del piano nobile 

Palazzo Falier. È questo il titolo 

prescelto per l’intervento in situ 

(tra gli eventi collaterali della 

55ma Biennale) dell’artista 

portoghese Pedro 

Cabrita Reis. 

Un lavoro «monumentale» 

che 

abita pavimenti 

e pareti. Alluminio, 

vetro, 

lampade 

fluorescenti, 

disegni, quadri, 

Pedro Cabrita Reis, 2013 

foto: tra il fruitore, elaborazione artistica e lo spazio che la 

accoglie viene ad instaurarsi una stretta interrelazione che 

conduce il visitatore a non seguire uno specifico percorso 

bensì traiettorie casuali, suggerendo un’intricata percezione 

dell’opera. 

Sabrina van der Ley, Direttore per l’Arte Contemporanea 

del National Museum of Art, Architecture and Design 

di Oslo e curatrice della mostra, spiega come il lavoro 

di Cabrita Reis appaia «inventario continuo del mondo e allo 

stesso tempo come un modello per la sua percezione». Interventi 

di natura principalmente site-specific che sin dall’inizio 

degli anni Novanta si concentrano su tematiche quali 

la casa, l’abitare, le costruzioni e il territorio. Nelle opere, 

complementi della vita quotidiana come sedie, tavoli accanto 

a porte e finestre, s’impossessano dello spazio espositivo 

con strutture complesse e pervasive. 

Cabrita Reis, nato a Lisbona nel 1956, è oggi considerato uno 

degli artisti portoghesi più importanti della sua generazione 

in grado di spaziare tra vari media: pittura, fotografia, disegno 

e sculture a volte composte da materiali di recupero e 

oggetti industriali. 

Tra le diverse realtà che hanno ospitato le sue personali, la 

Tate Modern di Londra, il Macro di Roma, il Musée Carré 

d’Art (Nîmes), il Centro de Arte Moderna - Fundação 

Calouste Gulbenkian (Lisbona) e la Kunsthaus di Graz. 

A 

remote whisper” spreads through the rooms of the 

piano nobile of Palazzo Falier. This the name of the 

installation in situ by the Portuguese artist, Pedro 

Cabrita Reis, which is one of the collateral events of the 

55th Biennale. His is a “monumental” work covering floors 

and walls, made of aluminium, glass, fluorescent lights, 

drawings, pictures, photographs. A close interconnection is 

formed between the spectator, the ‘artistic elaboration’ and 

the space hosting it, which leads the visitor not along a specific 

itinerary but encourages casual trajectories, suggesting 

an intricate perception of the work,. 

Sabrina van der Ley, Director for Contemporary Art at 

the National Museum of Art, Architecture and Design 

of Oslo and curator of the exhibition, explains how Cabrita 

Reis’ work appears as a “continuous inventory of the world 

and at the same time a model for its perception”. His mainly 

site-specific interventions have since the early 1990s concentrated 

on such themes as the home, home life, constructions 

and territory. In his works, features of everyday life – chairs, 

tables nect to doors and windows – take over the exhibition 

space with complex, pervasive structures. 

Born in Lisbon in 1956, Cabrita Reis is today considered one 

of the most important Portuguese artists of his generation, 

able to range between various media: paint, photography, 

drawing and sculptures that are sometimes made using recycled 

materials and industrial objects. 

Among the locations that have hosted his one-man exhibitions 

are the Tate Modern of London, the Macro of 

Rome, the Musée Carré d’Art (Nîmes), the Fundação 

Calouste Gulbenkian (Lisbon) and the Kunsthaus at 

Graz. 

q V.R. 

A remote whisper, 30 maggio/May-24 novembre/November 

Palazzo Falier, San Marco 2906, Calle Falier 30124, 

www.pedrocabritareis-palazzofalier.org, orario/hours: ma-do/Tue-Sun 10-18 

PHOTO JOÃO FERRO MARTINS 

Norvegesi e Giapponesi alla Bevilacqua 

Norwegian and Japanese at the Bevilacqua 

I 

l Padiglione norvegese trova 

casa quest’anno negli 

spazi della Fondazione 

Bevilacqua La Masa, presso 

la sede della Galleria di Piazza 

San Marco. Titolo dell’esposizione 

(piuttosto singolare, 

impossibile dimenticarlo): 

«Attenzione alla puttana 

santa: Edvard Munch, Lene 

Berg e il dilemma dell’emancipazione». 

Il progetto, 

organizzato dall’Office for 

Contemporary Art Norway e 

dalla Fondazione stessa per la 

curatela di Marta Kuzma, Angela Vettese e Pablo Lafuente, 

include 28 inediti di Edvard Munch (disegni, schizzi e dipinti 

conservati presso il Museo Munch di Oslo) a cui si aggiunge 

il film commissionato all’artista norvegese Lene Berg. Il fine è 

quello di focalizzare l’attenzione «sull’idea di emancipazione 

come prospettiva eternamente contraddittoria, sospesa tra il 

regno della libertà e le conseguenze di quell’isolamento che 

spesso accompagna la ricerca di una vita qualitativamente diversa». 

Sempre in concomitanza con l’apertura della Biennale, 

Palazzetto Tito accoglie «Paesaggio incompiuto», una 

panoramica sulle arti contemporanee giapponesi che 

abbraccia molteplici tecniche tra cui perfomance, grafica, design, 

video e letteratura. Realizzata dalla Japan Foundation 

e curata da Didier Fiuza Faustino, Akiko Miyake e Angela 

Vettese, la mostra cerca di rispondere al quesito: può un 

territorio culturale comune creare dei sentimenti di identità? 

E ancora: che cosa s’intende per territorio culturale comune? 

Un’occasione che invita e «autorizza lo stesso visitatore a tracciare 

le linee del suo personale territorio». 

T 

MUNCH MUSEUM, OSLO 

he Norwegian Pavilion this year is located in the spaces of 

the Fondazione Bevilacqua La Masa, in its gallery in St 

Mark’s Square. The exhibition’s title (a rather unforgettable 

one) is “Attenzione alla puttana santa: Edvard Munch, 

Lene Berg e il dilemma dell’emancipazione” (“Watch out 

for the holy whore: Edvard Munch, Lene Berg and the dilemma 

of emancipation”). The project, organised by the Office for Contemporary 

Art Norway and the Fondazione itself, and curated 

by Marta Kuzma, Angela Vettese and Pablo Lafuente, 

includes 28 unpublished works by Edvard Munch (drawings, 

L’artista ceco Daniel Pešta porta nell’ex Convento dei Santi 

Cosma e Damiano, sull’isola della Giudecca, giovanissimi 

rom. Sono questi ultimi difatti i protagonisti delle due video 

installazioni «I was born in your bed» e «Am a gipsy and you?» 

attraverso le quali Pešta punta a focalizzare l’attenzione su 

questa minoranza, sui pregiudizi divenuti luoghi comuni e sul 

problema dell’integrazione sociale delle future generazioni, 

cercando di far luce sui sentimenti dei ragazzi e sull’ambiente 

in cui essi vivono. «Se pensiamo alla vita dei rom, spesso lo 

facciamo come se questa fosse qualcosa di estraneo al nostro 

modo di essere. Ma immaginiamo di avere un destino diverso, 

vale a dire di nascere rom. Forse ci scopriremmo capaci di 

modi di agire che attualmente per noi inimmaginabili (…) forse 

dovuti alla lotta per la sopravvivenza, forse scaturiti dalla paura 

o anche dalla rassegnazione (…) e fondamentalmente sempre 

incompatibili con la parola speranza» afferma l’artista. Nel 

primo video due classi di bambini rispondono diligentemente 

all’appello coprendosi il capo con sacchetti bianchi o neri 

diventando così, alla fine, massa indistinta priva di un’identità 

fisiognomica; la seconda proiezione consta nel ciclo di ritratti 

dei ragazzi che hanno partecipato al progetto artistico. 

L’esposizione, a cura di Jürgen Kaumkötter, è organizzata dal 

Museo Montanelli di Praga con il patrocinio del Comune di 

Venezia e della città di Praga. 

Czech artist Daniel Pešta brings some young gypsies to the 

former convent of Santi Cosma e Damiano on the Giudecca. 

It is they who are the protagonists of the two video installations 

called “I was born in your bed” and “Am a gipsy and 

you?”, with which Pešta examines this minority group, the 

prejudices that have become cliches and the problem of social 

integration of future generations, trying to shed some light 

on the children’s feelings and the setting they live in. “If we 

consider the lives of the Rom, we often do so as though they 

Edvard Munch, «Social Studies. Cause and effect», 1910; Maurizio Cattelan, Pierpaolo Ferrari, «Toilet Paper 

0153», 2012 

Immaginiamo di essere nati Rom 

Pretending to be born a Rom 

22 

sketches and paintings from the Munch Museum in Oslo), plus 

a film commissioned from the Norwegian artist, Lene Berg. The 

intention is to focus attention on “the idea of emancipation as 

an eternally contradictory perspective, suspended between the 

kingdom of liberty and the consequences of that isolation that 

often accompanies a striving for a qualitatively different life”. 

At the same time as the opening of the Biennale, Palazzetto 

Tito will be hosting “Unfinished landscape”, a survey of 

Japanese contemporary art that embraces a number of media, 

including performance, graphic work, design, video and literature. 

Organised by the Japan Foundation and curated by 

Didier Fiuza Faustino, Akiko Miyake and Angela Vettese, 

the exhibition seeks an answer to the question of whether a 

common cultural territory can create feelings of identity. And 

more: what is meant by a common cultural territory? An opportunity 

that invites “and allows the visitor to trace out the 

lines of his own personal territory”. 

q V.R. 

Attenzione alla puttana santa: Edvard Munch, Lene Berg e il dilemma 

dell’emancipazione, 1 giugno/June-22 settembre/September 

Fondazione Bevilacqua La Masa, Galleria di Piazza San Marco San Marco 

71/c, ☎ 041 5237819, www.bevilacqualamasa.it, www.oca.no, orario/hours: 11-18, 

chiuso lunedì e martedì/closed on Monday and Tuesday 

Unattained Landscape / Paesaggio incompiuto, 1 giugno/June-20 ottobre/ 

October 

Fondazione Bevilacqua La Masa, Palazzetto Tito Dorsoduro 2826, ☎ 041 

5207797, www.bevilacqualamasa.it, orario/hours: 11.30-17.30 chiuso lunedì e martedì/closed 

on Monday and Tuesday 

Un’immagine tratta dal video di Daniel Pešta / A still from Daniel Pešta’s 

video 

were alien to our own way of being. But let’s imagine we have 

a different destiny, that we are born Rom. Perhaps we might 

find ourselves able to act in ways that are unimaginable for 

us today (…), perhaps resulting from the struggle for survival, 

perhaps the result of fear or even resignation (…), and fundamentally 

they are anyway incompatible with the word ‘hope’”, 

states the artist. In the first video, two classes of children reply 

diligently to the roll call, covering their heads with white or 

black bags and thus, in the end, becoming an indistinct mass 

without physiognomic identity; the second screening consists 

of portraits of the children who participated in the art project. 

Curated by Jürgen Kaumkötter, the exhibition is organised 

by the Montanelli Museum of Prague, with the patronage of 

the Municipalities of Venice and of the city of Prague. q V.R. 

I was born in your bed, 30 maggio/May-30 settembre/September 

Ex Convento dei SS. Cosma e Damiano, Sala del Camino, Giudecca, Campo 

San Cosmo 621, orario/hours: 12-18, chiuso il lunedì/close on Monday

23 


Chi sono i fantasmi di Patrick Mimran? 

Who are Patrick Mimran’s ghosts? 

G 

hosts (Fantasmi) è il titolo della mostra di Patrick 

Mimran, a Palazzo Malipiero, in campo San Samuele, in 

coincidenza con la Biennale. Si tratta di un ciclo di dipinti, 

in bianco e nero, a cui si sovrappone una pittura per lo più 

blu, con un effetto un’astrazione, che però è ingannevole. Si 

tratta, infatti di presenze, per il quale l’artista usa il termine 

di «resurrezione». Mimran vi ha lavorato per due anni, concludendo 

il ciclo il 2 settembre del 2012, il giorno del capodanno 

ebraico. Per questo esiste una doppia datazione, secondo il calendario 

universale e secondo quello ebraico: 2010-5771 e 2012- 

5773. L’annotazione è importante perché il termine «Ghosts» 

in questo caso, indica il ritorno di persone scomparse. Lo precisa 

lo stesso Mimran. 

«Esiste in questa serie di dipinti una dimensione mistica, ma, 

per quanto possa sembrare strano, non si tratta di un fenomeno 

irrazionale. Dopo aver avuto differenti esperienze, in luoghi 

differenti, di incontri con dei fantasmi, questo non è più 

un evento che considero irrazionale, ma semplicemente una 

realtà. Questa esperienza al di fuori del comune mi ha, ben 

inteso, molto impressionato ed è diventata, per me, la fonte 

di ispirazione per questa nuovo ciclo che presento a Venezia». 

Lei dal 2004 (la prima volta alla Querini Stampalia) ha 

sempre esposto a Venezia in occasione della Biennale. A 

cosa è dovuta questa sua scelta? 

«Amo molto Venezia e spesso vi ho presentato in anteprima 

le mie nuove creazioni. È un luogo magico e unico dove si 

incontrano persone di tutte le nazioni e di tutti i ceti sociali. 

È un modo eccellente di testare la reazione del pubblico sulle 

mie nuove creazioni. È come un laboratorio dove si possono 

sperimentare nuove formule». 

Tuttavia la sua sembra una presenza molto autonoma, 

al di fuori del «sistema dell’arte». 

«Non credo sia così perché il pubblico, che visita le mie mostre 

e che acquista le mie opere, è lo stesso che visita i musei e 

le gallerie private. Sono gli stessi collezionisti. È vero, invece, 

che sono molto indipendente, è il mio carattere. Non è il sogno 

di ogni artista? Invitatemi, comunque, alla Biennale e io 

vi esporrò volentieri le mie opere». 

Patrick Mimran, «Billbord 24th Street» 

È noto che Lei usa diversi media artistici: pittura, video, 

musica, fotografia. I diversi media rappresentano per 

lei differenti fasi del Suo lavoro? 

«In effetti li uso in maniera ciclica, non si può fare tutto nello 

stesso tempo. Cerco di trovare, ogni volta, il media che ritengo 

più adatto rispetto a quanto desidero esprimere. Per esempio 

per la serie “Ghosts” è stato ben presto evidente che il 

media più appropriato era la pittura». 

Da anni con i suoi billboard, esposti in tutto il mondo, 

qualche volta un po’ provocatori, lei stimola un dibattito 

sull’arte contemporanea. 

«Questo mi sembra un po’ esagerato. Io esprimo delle idee 

personali nelle quali credo, niente di più. Liberi gli altri di 

condividerle o di non condividerle. Piuttosto spetta ai direttori 

delle biennali e dei musei; ai curatori e ai mercanti spiegare 

cos’è l’arte contemporanea. Hanno molto lavoro da fare e devono 

dare prova di una grande immaginazione». 

G 

hosts is the name of Patrick Mimran’s exhibition at 

Palazzo Malipiero, in campo San Samuele, at the same 

time as the Biennale . It consists of a cycle of black 

and white paintings overlaid by mainly blue paint to give an 

abstract effect which, however, tricks the eye. For they are 

presences; the artist uses the term “resurrection” for them. 

Mimran has worked for two years on the series, concluding 

the cycle on 2nd September 2012, the Hebrew new year’s day. 

For this reason, the cycle bears a double date, that of the universal 

calendar and the Hebrew one: 2010-5771 and 2012-5773. 

The note is important as the term “Ghosts” in this case indicates 

the return of deceased individuals, a point stressed by 

Mimran himself. 

“In this series of paintings, there is a mystical dimension, 

but however strange it may appear, this is not an irrational 

phenomenon. After having had various experiences of encounters 

with ghosts in different locations, this is no longer 

an event I consider irrational, but simply a reality. This uncommon 

experience made a great impressionism on me, of 

course, and it became the source of inspiration for this new 

cycle I’m presenting in Venice”. 

Since 2004, you have always had an exhibition during 

the Biennale (the first time being at the Querini Stampalia). 

Why is this? 

“I love Venice, and I have often premiered my new creations 

there. It’s a magical, unique place where people of all nations 

and all social classes meet. It’s an excellent way to test the reaction 

of the public to my new creations. It’s like a lab where 

you can test new formulae.” 

However, your presence seems very autonomous, outside 

the “art system”. 

“I don’t think that’s so because the public that visits my exhibitions 

and buys my work is the same as that visiting museums 

and private galleries. They are the same collectors. It’s 

true, on the other hand, that I am very independent; that’s 

how I am. Isn’t that the dream of every artist? But invite me 

to the Biennale and I’d be happy to show my works there.” 

It’s well known that you use various media: paint, video, 

music, photography. Do the different media represent 

different phases of your work? 

“In fact I use them in a cyclical way; it’s not possible to do 

everything at the same time. Every time, I try to find the medium 

that seems best-suited to me to what I want to express. 

For example, for the “Ghosts” series, it very soon became evident 

that the most appropriate medium was paint”. 

With your sometimes rather provocative billboards, 

which are on display throughout the world, you stimulate 

debate about contemporary art. 

“That seems a bit over the top to me. I express personal ideas 

in which I believe, nothing more. Everyone else is free to 

agree with them or not. Rather, it is up to the directors of the 

Biennales and museums, the curators and dealers to explain 

what contemporary art is. They have a lot to do and have to 

show great imagination.” 

q L.P.


Doppio spazio per 14 under trenta 

A double venue for 14 artists under 30 

L 

a surreale titolazione «Yellowing of the Lunar Consciousness» 

sembra essere stata scelta per rimanere impressa 

nella mente e per ricorrervi attraverso il tentativo 

di scioglierne il nesso criptico. 

Andrea Bruciati riunisce sotto l’egida di questo singolare titolo 

giovani artisti under 30 (tutti nati negli anni ottanta) che 

durante il periodo della Biennale collocano le proprie opere 

tra la sede della galleria mestrina Massimo De Luca e la location 

lagunare di Palazzo Bonvicini. 

La mostra, dopo la fotografia e la performance, riporta al centro 

del progetto espositivo della galleria la pittura e proprio a 

quest’ultima forma espressiva vuole riferirsi il titolo prescelto 

che nasce da una suggestione riconducibile all’approccio alchemico 

della tecnica pittorica. 

Quattordici in tutto gli artisti invitati: Paola Angelini, Marco 

Basta, Juliette Bonneviot, Mihut Boscu Kafchin, Tomasz 

Kowalski, Dario Pecoraro, Gianni Politi, Florian & Michael 

Quistrebert, Matthieu Ronsse, James Ryan, Giovanni 

Sartori Braido, Vito Stassi e Joris Van De Moortel, alcuni 

già affermati nel circuito internazionale, altri alla loro prima 

rilevante esperienza. 

«Venezia durante la Biennale diventa il centro del mondo 

dell’arte contemporanea e la galleria ha voluto proporre una 

mostra che avesse un respiro internazionale» spiega la direttrice 

dello spazio espositivo Marina Bastianello. Sempre però 

proseguendo nel segno caratterizzante della galleria, inaugurata 

nell’ottobre scorso nel loft di via Torino, ossia quello di 

dare voce e promuovere l’arte delle nuove generazioni. 

T 

he surreal title “Yellowing of the Lunar Consciousness” 

seems to have been deliberately chosen to remain 

impressed on one’s mind as one attempts to discover its 

cryptic meaning. 

Under the banner of this unusual title, Andrea Bruciati has 

brought together a number of young artists under 30 (all born 

in the 1980s) who during the Biennale will be placing their 

works in the Mestre gallery of Massimo De Luca and in Palazzo 

Bonvicini in Venice itself. 

After photography and performance, the exhibition focuses 

Mihut Boscu Kafchin, «Spatial garden», 2012 

on painting, which gives a hint as to the origin of the exhibition 

title, being in some way referable to the alchemical approach 

of painting. 

Fourteen artists have been invited: Paola Angelini, Marco 

Basta, Juliette Bonneviot, Mihut Boscu Kafchin, Tomasz 

Kowalski, Dario Pecoraro, Gianni Politi, Florian & Michael 

Quistrebert, Matthieu Ronsse, James Ryan, Giovanni 

Sartori Braido, Vito Stassi and Joris Van De Moortel, 

some of whom already well-established in the international 

circuit, while others are enjoying their major debut here. 

“During the Biennale, Venice becomes the world capital of 

contemporary art and the gallery wanted to offer an exhibition 

with an international scope”, explains the director of the 

exhibition space, Marina Bastianello. But one that conforms 

to the vocation of the gallery, which was inaugurated last October 

in the lost of via Torino; namely, to give a voice to an 

promote art of the new generations. 

q V.R. 

Yellowing of the Lunar Consciousness, 24 maggio/May-29 settembre/September 

Galleria Massimo de Luca, via Torino 105/Q, Mestre, ☎ 336 6875619, www. 

massimodeluca.it, orario/hours: lu-ve/Mon-Tue 10-17; sabato su appuntamento/Saturday 

by appointment 

Palazzo Bonvicini, 31 maggio/May- 

29 settembre/September 

Santa Croce 2164, Venezia, ☎ 336 

6875619, www.premioceleste.it, www. 

massimodeluca.it 

L’Oriente sceglie Florian 

The Orient opts for Florian 

La sala cinese del Caffè Florian 

The Chinese Room of the Caffè Florian 

24 

Da fine maggio il celebre caffè veneziano che si affaccia su 

piazza San Marco accoglierà una nuova presenza: quella della 

principessa Lyu Ji che rivivrà attraverso l’opera di Omar 

Galliani. Un’immagine doppia del suo volto dai tratti orientali 

abiterà le pareti della Sala Cinese mentre tutt’intorno fiori, 

libri, pergamene, strumenti musicali, adorneranno pavimento, 

soffitto, tavolini, divanetti e sedie. L’esposizione, a cura di 

Stefano Stipitivich, rientra nel programma di «Temporanea 

- Le realtà possibili del Caffè Florian», l’appuntamento con 

un interprete dell’arte contemporanea che il caffè rinnova ad 

ogni Biennale. 

As of the end of May, the famous Venetian café on Saint 

Mark’s Square will be welcoming a new presence: Princess 

Lyu Ji, who will come to life through the art of Omar Galliani. 

A double image of her face with its Oriental features 

will appear on the walls of the Chinese Room while around, 

flowers, books, parchments, musical instruments will adorn 

the floor, ceiling, tables, sofas and chairs. Curated by Stefano 

Stipitivich, the exhibition is part of the “Temporanea - Le realtà 

possibili del Caffè Florian” (“Temporary - the possible 

realities of the Caffè Florian”) project, in which a contemporary 

artist is invited to work in the cafe at every Biennale. 

q V.R. 

Sogno della Principessa Lyu Ji, 30 maggio/May-30 settembre/September 

Caffè Florian, Sala Cinese, Piazza San Marco 56, ☎ 041 5205641, www. 

caffeflorian.com 

Delphine: il vetro dentro la pietra 

Delphine: glass in stone 

Il suo nome compare tra gli oltre 60 artisti 

partecipanti alla terza edizione di Glasstress, 

la rassegna a cura di da Adriano Berengo e 

James Putnam dedicata al vetro come forma 

espressiva dell’arte contemporanea nonché 

evento collaterale della Biennale dislocato 

nelle sedi dell’Istituto Veneto di Scienze Lettere 

ed Arti, il Berengo Centre for Contemporary 

Art and Glass (Murano) e la Scuola Grande 

di San Teodoro. Lei è Delphine Lucielle, 

artista d’origine francese (classe 1971) ma 

oramai californiana d’adozione votata ad una 

continua tensione sperimentale nella scelta 

dei materiali utilizzati e delle tecniche. Dopo 

la personale alla Saatchi Gallery di Londra 

dello scorso aprile, Delphine giunge in laguna 

con un’altra mostra dal titolo «Through 

the stone» che da fine maggio trova collocazione 

negli spazi di Venice Projects. Le sue 

opere in questo caso possono definirsi veri 

e propri glass sculptural paintings. In maniera 

innovativa l’artista è attratta dalla volontà 

d’indagare la natura scistosa delle rocce, affascinata 

al tempo stesso dalla loro struttura 

cristallina. 

She is one of the over 60 artists taking part 

in the third edition of Glasstress, the exhibition 

curated by Adriano Berengo and James 

Putnam dedicated to glass as an expressive 

form of contemporary art. It has been 

included as collateral event to the Biennale 

in several venues: the Istituto Veneto di 

Scienze Lettere ed Arti, the Berengo Centre 

for Contemporary Art and Glass (Murano) 

Delphine Lucielle, «Creation», 2010 

and the Scuola Grande di San Teodoro. Her 

name is Delphine Lucielle and she was born 

in France (in 1971), although she is now Californian 

by adoption. In her art, she focuses 

on a continuous experimental tension in the 

choice of materials and techniques used. After 

her personal show at the Saatchi Gallery 

in London last April, Delphine has arrived in 

the Lagoon with another exhibition, called 

“Through the stone”, which will be hosted 

from the end of May in the spaces of Venice 

Projects. In this case, her works might be defined 

as veritable glass sculptural paintings. 

Adopting an innovative approach, the artist 

is attracted by a desire to explore the shaley 

nature of stones, fascinated at the same 

time by their crystalline structure. q V.R. 

Through the stone, 26 maggio/May-31 luglio/July 

Venice Projects, Dorsoduro 868, ☎ 041 2413189, 

www.veniceprojects.com, www.berengo.com, orario/hours: 

10-18

25 


Alla Giudecca l’arte è nel grand hotel Hilton 

The Giudecca gallery heads for the Hilton 

È una nutrita programmazione (pianificata sino al mese di 

dicembre) quella offerta dalla galleria Giudecca 795, situata 

sull’isola omonima a poca distanza dal Mulino Stucky, oggi hotel 

della catena statunitense Hilton. E forse per questa prossimità 

geografica che la galleria ha pensato di curare anche la 

rassegna denominata ART@Hilton, portando negli spazi della 

nota struttura ricettiva un apposito calendario di mostre d’arte. 

Ad aprire la stagione (il 24 maggio) nella storica sede di Palazzo 

Foscari, poco prima della vernice per la 55ma Biennale, è 

Giulio Rigoni, artista trentaseienne soggetto al fascino dell’arte 

prerinascimentale tanto da riprenderne le forme espressive attraverso 

pitture ad olio con foglia d’oro. 

Sempre dal 24 maggio e fino al periodo natalizio nell’ambito 

di ART@Hilton si alterneranno l’antologica di Monica Marioni; 

una Venezia ripresa dall’alto attraverso gli scatti di Agostinelli e 

Arici; la giovanissima Lulù Nuti; il progetto «Venezia Storming» 

di Francesco Zavatta. 

A Palazzo Foscari, il calendario espositivo propone ad agosto 

«Cholla Chambers»: acquerelli realizzati da un singolarissimo 

artista appartenente alla razza equina (ma già scomparso) per 

poi proseguire con i già citati Nuti e e Zavatta (presenti quindi 

sia all’Hilton che in galleria) senza però dimenticare l’intermezzo 

settembrino «LiberArti» il Festival delle Arti Giudecca e Sacca 

Fisola al quale la galleria prende parte con la performance 

di Luca Rigon. 

The Giudecca 795, located on Giudecca just a short distance 

from Mulino Stucky, today a hotel that is part of the Hilton 

chain, is offering a packed programme running until December. 

It is perhaps because of this geographic proximity that the 

gallery has thought to include the series called ART@Hilton, 

which will introduce a calendar of art exhibitions to the hotel. 

Opening the season (on 24th May) shortly before the vernissage 

of the 55th Biennale and set in the historic venue 

of Palazzo Foscari will be the exhibition of Giulio Rigoni, 

a 36-year-old artist so passionate about pre-Renaissance 

art as to paint in similar manner, using oils and gold leaf. 

The first of the ART@Hilton series opens on the same day and 

lasts until Christmas, with an anthological exhibition of Monica 

Marioni, followed by Venice seen from above in photographs 

by Agostinelli and Arici, and then the early works of Lulù Nuti 

Lulù Nuti, «Uovo in gabbia» 

and the “Venezia Storming” project of Francesco Zavatta. 

At Palazzo Foscari, August will see the arrival of “Cholla Chambers” 

(watercolours produced by a most unusual artist, a horse, 

now deceased), followed by the above-mention Nuti and Zavatta 

(who will thus be on show both at the Hilton and in the gallery). 

An intermezzo appears in September in the form of “LiberArti”, 

the Festival delle Arti Giudecca e Sacca Fisola, in which 

the gallery participates with the performance of Luca Rigon. 

q V.R. 

Giulio Rigoni. Contemporary Renaissance, 24 maggio/May-28 luglio/July 

Cholla Chambers, 1-11 e/and 21-31 agosto/August 

Lulù Nuti. La forma dei Climi - The Shape of Climates, settembre/September 

Giudecca 795 Art Gallery, Fondamenta San Biagio, ☎ 3408798327, www. 

giudecca795.com, orario/hours: 15-19 e su appuntamento/and by appointment, 

chiuso il lunedì/closed on Monday 

Monica Marioni, 24 maggio/May-28 luglio/July 

Venezia dal Cielo, Venice from the Sky, Venise vue du ciel, 2 agosto/ 

August-2 settembre/September 

Lulù Nuti, 6 settembre/September-14 ottobre/October 

Francesco Zavatta, 18 ottobre/October-23 dicembre/December 

Hilton Molino Stucky Venice (Lounge Campiello), Giudecca 810, ☎ 

3408798327, www.giudecca795.com 

LiberArti, Festival delle Arti Giudecca e Sacca Fisola, 13-16 settembre/ 

September 

Una dorata eredità bizantina 

A golden Byzantine legacy 

Gianmaria Potenza, «Giano bifronte» 

Tre statue di «Giano bifronte» dell’artista Gianmaria Potenza 

saranno esposte, per tutto il periodo della Biennale, sul 

Canal Grande all’altezza di Ca’ Rezzonico e di fronte a Palazzo 

Grassi. Di grande impatto visivo, realizzate in bronzo, 

sono ambiguamente in bilico tra l’antica tradizione classica e 

le potenzialità di un’opera moderna. Una sintesi del percorso 

dell’artista veneziano, ben memore, nelle sue lucentezze dorate, 

dell’eredità bizantina della città lagunare, ma felicemente 

aperto a continue innovazioni. Alle quali si deve il suo successo 

a livello internazionale. 

Three statues of “Giano bifronte” (“Double-faced Janus”) 

by Gianmaria Potenza will go on show for the entire duration 

of the Biennale on the Grand Canal, near Ca’ Rezzonico 

and opposite Palazzo Grassi. Made of bronze, these 

impressive works lie somewhere between the antique classic 

tradition and the potential of a modern work. They are 

a synthesis of the development of the Venetian artist, who 

harks back to the golden glow passed down by Venice’s Byzantine 

legacy, but who is also open to continuous innovation. 

To which he owes his success at an international level. 

q L.P.


Sei mostre: la Biennale privata di Michela Rizzo 

(Protocolli, Correlazioni a distanza e Vertical lines) 

Six exhibitions: Michela Rizzo’s private Biennale 

(Protocols, Remote connections and Vertical lines) 

S 

ono sei le esposizioni, dislocate in più punti della città 

lagunare, che la Galleria Michela Rizzo organizza in 

occasione della 55ma Biennale. Nella sede di Palazzo 

Palumbo Fossati i «Protocolli Veneziani» di Muntadas narrano 

dinamiche dell’abitare oggi in laguna. Protocolli, appunto, 

del viver quotidiano raccolti nelle immagini dell’artista, sempre 

sulla scia del suo modus operandi: l’utilizzo dei media in 

funzione sociale e politica. In quella che è diventata la nuova 

sede della galleria, (già atelier dell’artista americano Lawrence 

Carroll), all’Ex Birreria Giudecca, David Tremlett (con la curatela 

di Rachele Ferrario), ispirato anche dall’ampiezza dallo 

slancio verticale delle pareti, realizza i suoi wall drawings che 

entrano in dialogo con David Rickard e le sue «All Vertical Lines 

Intersect»: linee create da fili a piombo sospesi (a cura di Elena 

Forin). 

A Palazzo Pesaro Papafava, Vito Acconci e Franco Vaccari 

sviluppano un percorso artistico parallelo che comprende la 

poesia visiva, performances, fotografia, la pellicola ed il video. 

26 

Antoine Poncet 

Splendido equilibrio di forme 

Chevalier de l’Ordre 

National du mérite 

Officier dans l’Ordre 

des Palmes académiques 

Mostra a cura di Francesca Alix Nicoli 

Con interventi di anna V. laghi e giovanna Bernardini 

Antoni Muntadas, «G#1», dalla serie / from the series PVI, 2013 

Un’esposizione che consente di percorrere le tappe più significative 

del loro lavoro, dagli esordi ad oggi (a cura di Valerio 

Dehò). 

Infine, ai Magazzini del Sale, Nanni Balestrini mette in scena 

«Tristanoil»: oltre 150 videoclip raccontano gli effetti distruttivi 

del petrolio sul pianeta mentre Sebastiano Mauri porta a Ca’ 

Bonvicini la sua «God Machine», un sarcastico distributore di 

spiritualità. Christianity, Islam, Pachamamism, Judaism, Sikhism, 

Buddhism, Yoruba, Hinduism: insert coin. Entrambe le mostre 

sono a cura di Martina Cavallarin. 

T 

he Galleria Michela Rizzo will be offering six exhibitions 

at various venues around Venice for the 55th 

Biennale. At Palazzo Palumbo Fossati the “Protocolli 

Veneziani” (“Venetian Protocols”) of Muntadas recount some 

dynamics of what it means to live in the lagoon today. Protocols, 

in other words, of daily life, gathered in the artist’s images, 

and always in accordance with his modus operandi: the use 

of media in a social and political key. In what has become the 

gallery’s new site (the former studio of Lawrence Carroll, the 

American artist, and former Giudecca brewery), inspired by 

the soaring vertical walls, David Tremlett (curated by Rachele 

Ferrario) has produced some wall drawings that set up a dialogue 

with David Rickard and his “All Vertical Lines Intersect”: 

lines created by suspended plumb lines (curated by Elena Forin). 

At Palazzo Pesaro Papafava, Vito Acconci and Franco Vaccari 

develop a parallel artistic project encompassing visual poetry, 

performance, photography, film and video. An exhibition that 

makes it possible to examine the most significant moments in 

their development as artist since their debut (curator: Valerio 

Dehò). 

And finally, at the Magazzini del Sale, Nanni Balestrini presents 

“Tristanoil”: over 150 videoclips illustrating the destructive 

effects of oil on the planet, while at Ca’ Bonvicini, Sebastiano 

Mauri will be showing his “God Machine”, a sarcastic 

vending machine selling spirituality. Christianity, Islam, Pachamamism, 

Judaism, Sikhism, Buddhism, Yoruba, Hinduism: 

insert coin. Both exhibitions curated by Martina Cavallarin. 

q V.R. 

Muntadas. Protocolli veneziani I, 30 maggio/May-31 agosto/August 

Galleria Michela Rizzo, Palazzo Palumbo Fossati, San Marco 2597, ☎ 041 

2413006, www.galleriamichelarizzo.net, orario/hours: ma-sa/Tue-Sat 10-13, 15-18 

David Tremlett. Different walls / David Rickard. All vertical lines intersect, 

31 maggio/May-31 agosto/August 

Galleria Michela Rizzo, Ex Birreria Giudecca, 800Q, ☎ 0412413006, www.galleriamichelarizzo.net, 

orario/hours: ma-sa/Tue-Sat 11-18 

Centro Internazionale di Arti Plastiche con Allestimenti a cielo aperto 

CARRARA Via Canal de Rio 2 e Piazza XXVII Aprile 

29 giugno – 8 settembre Vernissage Sabato 29 giugno ore 18 

ComUne di Carrara 

decorato di medaglia d’oro al merito Civile 

Sebastiano Mauri. The God Machine, 31 maggio/May-30 settembre/September 

Ca’ Bonvicini, calle de Ca’ Bonvicini, Santa Croce 2160, ☎ 041 2413006, www. 

galleriamichelarizzo.net 

Nanni Balestrini. TRISTANOIL, 31 maggio/May-30-settembre/September (agosto 

chiuso/August closed) 

Magazzini del Sale (Sale Docks), Dorsoduro 265, www.galleriamichelarizzo.net, 

orario/hours: gi-do/Thu-Sun 14.30-19.30 

Intersection. Vito Acconci/Acconci Studio e Franco Vaccari, 1 giugno/ 

June-7 settembre/September 

Palazzo Pesaro Papafava, Calle de la Rocchetta, Cannaregio 3764, ☎ 335 

1643181 / 320 5635213, www.galleriamichelarizzo.net, www.p420.it, orario/hours: lusa/ 

11-18 e su appuntamento/and by appointment

27 


Quattro mostre in nome dell’amicizia italo-tedesca 

Four shows in the name of Italo-German friendship 

S 

ono diverse le proposte che l’Associazione Culturale Italo-Tedesca 

offre nelle sale di Palazzo Albrizzi. «Overplay», 

esposizione facente parte degli eventi collaterali 

della Biennale, focalizza l’attenzione sul rapporto tra arte e 

crisi. Partendo da una ricognizione storica della produzione 

storico-artistica (Caporali, Correggio, Jordaens, Guardi, 

Rousseau, Von Stuck, Schifano, Vedova, Santomaso) 

l’attenzione si sposta successivamente all’installazione di 

T 

he Associazione Culturale Italo-Tedesca will be offering 

a variet of proposals in Palazzo Albrizzi. “Overplay”, 

an exhibition that is part of the collateral events of the 

Biennale, focuses on the relationship between art and crisis. 

Starting from a historic recognition of art-historical production 

(Caporali, Correggio, Jordaens, Guardi, Rousseau, 

Von Stuck, Schifano, Vedova, Santomaso), attention 

then shifts to the installation of Emiliano Bazzanella 

(where, using an iPad, one can pose an infinite number of 

questions without reply), without excluding the participation 

of a large number of contemporary artists. 

Moreover, the “Brandes&Brandes” exhibition is dedicated to 

the meeting of the two Brandes, Matthias and Juliane, with 

miniature jewels by Julian and a series of paintings by Matthias. 

In “Der Wald”, Ricarda Peters, a former assistant of Emilio 

Vedova, transposes nostalgic views of Romantic derivation 

into a wooded landscape, while “Also sprach Zarathustra” 

aims to offer an examination of Friedrich Nietzsche’s personality 

through “innovative and unusual means of access”. 

q V.R. 

Overplay, 1 giugno/June-24 novembre/November 

Brandes&Brandes. Convergenze, 1 giugno/June-31 luglio/July 

Der Wald, 8 agosto/August-15 settembre/September 

Also sprach Zarathustra, 21 settembre/September-21 novembre/November 

Associazione Culturale Italo-Tedesca, Palazzo Albrizzi, Cannaregio 4118, 

☎ 041 5225475, www.acitve.it, orario/hours: 10-18, chiuso il lunedì/closed on 

Monday 

Matthias Brandes, «Acqua alta», 2010 

Emiliano Bazzanella (dove attraverso un iPad si liberano 

infinite domande prive di risposta) senza escludere la partecipazione 

di un nutrito gruppo di artisti contemporanei. 

Inoltre, è dedicata alle convergenze dei due Brandes, 

Matthias e Juliane, la mostra «Brandes&Brandes» che ai 

gioielli in miniatura di Juliane accosta una serie di dipinti 

realizzati da Matthias. 

In «Der Wald» Ricarda Peters, già assistente di Emilio Vedova, 

traspone nel paesaggio boschivo nostalgie di derivazione 

romantica mentre «Also sprach Zarathustra» mira a proporre 

un approfondimento sulla personalità di Friedrich Nietzsche 

«attraverso innovative e inconsuete vie d’accesso». 

La notte bianca di Ca’ Foscari 

Ca’ Foscari’s art by night 

Il cortile di Ca’ Foscari durante la scorsa edizione della notte bianca 

dell’arte / The courtyard of Ca’ Foscari during the last edition of the 

night art show 

Per il terzo anno consecutivo si ripete in laguna la notte 

bianca dell’arte, organizzata dall’Università Ca’ Foscari in 

collaborazione con il Comune di Venezia. Sabato 22 giugno 

a partire dall’apertura ufficiale delle 17 presso la sede dell’Ateneo 

si susseguiranno in tutta la città sino all’una di notte, 

performance di danza, musica, cinema, esposizioni temporanee, 

incontri, proiezioni, letture, eventi da seguire live sulla 

piattaforma di Instagram. Filo conduttore del 2013: omaggio 

al talento femminile. Info: www.unive.it/artnightvenezia. 

For the third consecutive year, the night art show will be repeated 

in Venice, organised by the Università Ca’ Foscari in 

collaboration with the municipality of Venice. From the official 

opening at 5 pm on Saturday 22nd June at the Ateneo venue 

until one in the morning, the city will offer a succession of 

dance, music, film, temporary exhibitions, meetings, screenings, 

readings and other events that can be followed live on the 

Instagram platform. The common thread running the 2013 series 

is: a tribute to female talent. www.unive.it/artnightvenezia. 

q V.R.


Artisti alle prese con l’acqua 

Artists take to the water 

D 

iciasette artisti e un unico denominatore 

comune: l’acqua. 

Ecco il tema della collaterale 

«Nell’acqua capisco» organizzata 

dalla The Hart Foundation 

e il Centro Internazionale per 

l’Arte Contemporanea Castello 

Colonna (CIAC) nella duplice sede 

dell’Ateneo Veneto e delle Procuratie 

Vecchie del Sansovino, in Piazza 

San Marco. Nata da un progetto di 

Lea Mattarella e Claudio Libero 

Pisano, l’esposizione vede impegnati 

sia giovani nomi che personalità 

già affemate: Gregorio Botta, 

Simone Cametti, Paolo Canevari, 

Davide D’Elia, Alberto Di Fabio, Bruna 

Esposito, Andrea Galvani, Laurel 

Holloman, Regina José Galindo, Donatella 

Landi, Marina Paris, Simone 

Pellegrini, Gioacchino Pontrelli, Annie 

Ratti, Barbara Salvucci, Donatella 

Spaziani, Francesco Vaccaro. Secondo 

l’idea curatoriale, l’elemento 

liquido diventa così il tema con cui 

confrontarsi inteso come veicolo di Laurel Holloman, «Swell», 2013 

relazioni, comunicazioni, sentimenti 

e aspirazioni. Ne risultano interpretazioni molteplici: l’acqua 

come zona sospesa, come elemento che unisce o si fa 

portatore di messaggi non immuni da disagio e violenza. Un 

progetto che sembra quasi pensato ad hoc per la città 

d’acqua per eccellenza. 

S 

PHOTO EMANUELLE BAZILLE 

eventeen artists and single common denominator: 

water. This is the theme of the collateral exhibition, 

“Nell’acqua capisco” (“In water, I understand”) exhibition 

organised by The Hart 

Foundation and the Centro Internazionale 

per l’Arte Contemporanea 

Castello Colonna (CIAC) 

in the double venue of the Ateneo 

Veneto and of the Procuratie Vecchie 

by Sansovino, in St Mark’s 

Square. Arising from a project by 

Lea Mattarella and Claudio Libero 

Pisano, the exhibition involves 

both young and established artists: 

Gregorio Botta, Simone Cametti, 

Paolo Canevari, Davide D’Elia, 

Alberto Di Fabio, Bruna Esposito, 

Andrea Galvani, Laurel Holloman, 

Regina José Galindo, Donatella Landi, 

Marina Paris, Simone Pellegrini, 

Gioacchino Pontrelli, Annie Ratti, 

Barbara Salvucci, Donatella Spaziani, 

Francesco Vaccaro. In the 

intention of the curator, water, a 

liquid element, becomes the medium 

to explore, regarded as being a 

vehicle for relationships, communication, 

feelings and aspirations. 

A wide series of interpretations 

emerge water as a suspended zone, 

as an element that unites or bears messages that are not 

immune to want and violence. The project seems perfect 

for the city of water par excellence. 

q V.R. 

Nell’acqua capisco, 29 maggio/May-29 settembre/September 

Ateneo Veneto, San Marco 1897 (Campo San Fantin) 

Procuratie Vecchie, Piazza S. Marco 153/A, www.castello-colonna.it/ciac, 

www.the-hart-foundation.org 

Medardo affascina la scultrice siriana 

A Syrian love for Medardo Rosso 

D 

iana Al-Hadid è una trentaduenne 

scultrice siriana. Emigrata 

da Aleppo a Cleveland 

ancora bambina oggi lavora a Brooklyn. 

Più di un secolo separa la sua 

carriera artistica da quella di Medardo 

Rosso ma l’influenza del celebre torinese 

esercita un fascino singolare sulla 

giovane artista che in occasione della 

mostra organizzata dalla galleria 

Workshop in collaborazione con 

la galleria Marianne Boesky di New 

York e il Museo Medardo Rosso di 

Barzio (Lecco) affianca le sue opere 

a tre sculture femminili di Medardo: 

«Bambina che ride» (1889) «Petite rieuse» 

(1890-91) e «Grande rieuse» (1891). 

Diana cerca e crea un dialogo con 

queste ultime realizzando volti umani 

a grandezza naturale. Teste bronzee 

ma prive di espressione e di un’essenza 

corporea posizionate su piedistalli 

quasi apparentemente instabili, senza 

strutture solide interne. Così, rispetto 

all’intensa espressività delle figure di 

Rosso, le sculture di Diana Al-Hadid sembrano comunicare un 

senso di vuoto interiore. 

La produzione dell’artista siriana vanta, negli ultimi sette anni, 

più di 24 installazioni scultoree, 30 disegni e oltre 60 esposizioni 

in musei e gallerie in tutto il mondo tra cui il Virginia 

Museum of Fine Arts, il Nasher Sculpture Center di Dallas, il 

Centro de Arte Contemporánea, La Conservera, Murcia, (Spagna), 

l’Hammer Museum di Los Angeles. 

Il catalogo della mostra («Walking Through Walls: Medardo 

Rosso and Diana Al-Hadid») è a cura di Sharon Hecker. 

D 

Diana Al-Hadid, «Blind Bust I», 2012 

iana Al-Hadid is a 31-year-old Syrian sculptress. 

She emigrated to Cleveland as a child and today 

lives in Brooklyn. More than a century separates her 

life from that of Medardo Rosso but 

the celebrated Turinese artist exerts 

an unusual influence over the young 

artist who, for the exhibition organised 

at the Workshop gallery 

in collaboration with the Marianne 

Boesky Gallery of New York 

and the Museo Medardo Rosso at 

Barzio (Lecco), is showing her work 

alongside three sculptures of female 

figures by Medardo: “Bambina che 

ride” (“Girl laughing”,1889), “Petite 

rieuse” (1890-91) and “Grande rieuse” 

(1891). Diana seeks and creates a dialogue 

with these, producing life-size 

human faces. Bronze heads deprived 

of expression and bodily essence 

positioned on apparently unsteady 

pedestals, without any solid internal 

structures. Thus, compared to the 

intense expressiveness of Rosso’s figures, 

the sculptures of Diana Al-Hadid 

seem to convey a sense of inner 

emptiness. 

In the past seven years, the Syrian 

artist has produced more than 24 sculptural installations, 

30 drawings and over 60 exhibitions in museums and galleries 

throughout the world, including the Virginia Museum of 

Fine Arts, the Nasher Sculpture Center of Dallas, the Centro 

de Arte Contemporánea, La Conservera, Murcia, (Spain) and 

the Hammer Museum in Los Angeles. 

The exhibition catalogue (“Walking Through Walls: Medardo 

Rosso and Diana Al-Hadid”) has been edited by 

Sharon Hecker. 

q V.R. 

Diana Al-Hadid and Medardo Rosso, 30 maggio/May-5 settembre/September 

Galleria Workshop, Dorsoduro 2793a, Ca’ Rezzonico, www.workshopvenice. 

com, orario/hours: ma/Tue-sa/Sat 10.30-13; 15-18.30 

R 

28 

I due Franchetti 

nella loro Ca’ d’Oro 

Two Franchettis 

in their Ca’ d’Oro 

iflette sull’identità storica della Galleria Franchetti alla 

Ca’ d’Oro puntando contemporaneamente ad un rilancio 

della sua visibilità la mostra che racconta l’avventura 

collezionistica del barone Giorgio, scomparso nel 1922, e 

quella dell’omonimo nipote ingegnere appassionato di 

arte contemporanea, anch’egli scomparso pochi anni fa. 

Al barone Giorgio cui si deve il nucleo fondante (d’arte 

antica) del museo aperto nel 1927, alla sua figura e alla 

biografia collezionistica ancora poco nota è dedicata la prima 

sezione della mostra mentre al secondo piano l’attenzione si 

sposta sul nipote che fu tra i maggiori collezionisti in 

area romana di pittura moderna negli anni Sessanta e 

Settanta, tanto che la sua personalità è strettamente legata 

allo sviluppo della Scuola Romana di Piazza del Popolo. Opere 

di piccolo e medio formato (Giacomo Balla, Pietro Manzoni) 

trovano così collocazione nel palazzo veneziano insieme a 

Twombly, Rotella, Boetti, Paolini, Tano Festa («La grande Odalisca»), 

Mario Schifano («Futurismo rivisitato a colori»). A cura 

di Claudia Cremonini e Flavio Fergonzi. 

Mimmo Rotella, «La tigre», 1962, collezione privata private collection 

A 

n exhibition reflecting on the historical identity of 

the Galleria Franchetti at Ca’ d’Oro, while at the same 

time aiming to revive its visibility by illustrating 

the collecting activities of barone Giorgio, who died in 

1922, and of the grandson bearing the same name, an 

engineer who was an enthusiast of contemporary art 

and who died a few years ago. Barone Giorgio was responsible 

for the central nucleus (of Old Masters) of the 

museum which opened in 1927, and the first section of the 

exhibition is dedicated to the life and collecting career of 

this little-known figure, while on the second floor the focus 

shifts to the grandson, who was one of the leading 

collectors of modern painting in Rome in the 1960s 

and 1970s; indeed, he is closely linked to the development 

of the Roman School of Piazza del Popolo. Small and medium-format 

works (Giacomo Balla, Pietro Manzoni) will be 

on show in the Venetian palace alongside Twombly, Rotella, 

Boetti, Paolini, Tano Festa (“La grande Odalisca”) and Mario 

Schifano (“Futurismo rivisitato a colori”). Curated by Claudia 

Cremonini and Flavio Fergonzi. 

q V.R. 

Da Giorgio Franchetti a Giorgio Franchetti. Un sogno che rivive, 30 

maggio/May-24 novembre/November 

Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro, Cannaregio 3932, ☎ 041 

5200345, www.cadoro.org, orario/hours: lu/Mon 8.15 -14.00; ma-sa/Tue-Sat 

8.15-19.15; do/Sun 10-18

29 


PHOTO NICCOLO GANDOLFI 

Una nuova galleria nel chilometro dell’arte 

A new gallery in the art kilometre 

Stefano Arienti, «Copertine», 2012 

Miracolo a Venezia: apre una nuova galleria, la 

Marignana/arte. A volerlo due imprenditori edili, 

Daniele e Emanuela Cadenti, proprietari di un 

locale alle Zattere, zona quanto mai connotata 

dal punto di vista artistico, vicino a Punta della 

Dogana. Ottanta metri quadri essenziali nella 

struttura e funzionali. Nelle intenzioni non un 

semplice spazio espositivo ma un’officina del 

contemporaneo. Per questo la direzione artistica 

è stata affidata a uno stimato professionista 

del settore, Giorgio Mastinu, che come mostra 

d’esordio ha scelto le «Copertine» di Stefano 

Arienti, un’installazione composta da 230 fogli 

di carta traforata. «Arienti - spiega Mastinu - 

è un artista a cavallo tra due secoli. Che inizia 

dall’Arte Povera per giungere a esiti di grande 

rigore formale». Inaugurazione il 25 maggio e 

fino al 21 settembre. Seguirà una mostra di fotografia. 

La programmazione, infatti, non sarà 

limitata a un solo media. Soprattutto vuol essere 

uno spazio aperto, accessibile dalla strada, 

auspicabile punto di riferimento per giovani 

artisti. 

A miracle of sorts has happened in Venice: a 

new gallery is opening: Marignana/arte. The 

idea was mooted by two developers, Daniele e 

Emanuela Cadenti, proprietors of a space on 

Gavin Rain, Paolo Ventura, 

Gino Blanc, Stefano 

Curto. Questi i 

nomi al centro della 

programmazione della 

Bugno Art Gallery che 

il 29 maggio, accanto 

alla presentazione in 

anteprima dell’opera 

«EvolutionInvolution» 

di Stefano Curto, inaugura 

la personale dedicata 

proprio a Rain. 

the Zattere, close to the Punta della Dogana 

in an area where art is big. The space offers 

80 square metres with structure and functions 

reduced to essentials. The aim is not simply to 

have an exhibition space to hand but instead 

a workshop of contemporary forms. For this 

reason, the art direction has been entrusted 

to an acclaimed professional in the sector, 

Giorgio Mastinu. Who as inaugural exhibition 

has chosen Stefano Arienti’s “Copertine” 

(“Covers”), an installation comprising 230 

holed sheets. “Arienti”, explains Mastinu, “is 

an artist sitting between two centuries. Who 

begins with Arte Povera to arrive at works of 

great formal rigour”. Inauguration on 25th 

May and open until 21st September. This will 

be followed by an exhibition of photographs, 

for the programme will not be limited to a single 

medium. Above all, the space aims to be 

open, accessible from the street and, hopefully, 

a point of reference for young artists. 

q L.P. 

Stefano Arienti. Copertine, 25 maggio/May-21 settembre/September 

Galleria Marignana/arte, Dorsoduro 141, ☎ 347 1828553, 

www.marignanaarte.it, orario/hours lu-sa/Mon-Sat 10-13; 

15-9.30 

Gavin Rain, Paolo Ventura, Gino Blanc, 

Stefano Curto: i quattro assi di Bugno 

Gavin Rain, Paolo Ventura, Gino Blanc, 

Stefano Curto: Bugno’s four aces 

Gavin Rain, «Lena1» 

L’artista sudafricano, 

dopo il contributo alla 

scorsa Biennale attraverso 

un ritratto della pacifista birmana Aung 

San Suu Kyi, partecipa anche alla 55ma edizione 

proponendo per il Padiglione del Bangladesh 

il volto della modella di «Playboy» 

Lena Söderberg (una delle immagini più usate 

nella storia del computer) rielaborato con una 

tecnica denominata da lui stesso neo-pointillism 

o pixelism. 

Nella stessa sede, da fine giugno, l’«Electronic 

Circus» del giovane veneziano Gino Blanc alternerà 

pittura, collage e installazioni mentre 

a luglio sarà la volta della personale di Stefano 

Curto che segue a ruota quella di Paolo 

Ventura allestita dal 29 maggio. 

Gavin Rain, Paolo Ventura, Gino Blanc, Stefano 

Curto. These are the names at the centre 

of the programme offered by the Bugno 

Art Gallery which will present the preview of 

Stefano Curto’s “EvolutionInvolution” at the 

same time as inaugurating a personal exhibition 

dedicated to Rain. 

After his contribution 

to the last Biennale 

with a portrait of the 

Myanmar pacifist, 

Aung San Suu Kyi, the 

South African artist 

is participating again 

in the 55th edition, 

offering the face of 

the “Playboy” model, 

Lena Söderberg 

(one of the most-used 

images in the history 

of the computer) 

at the Bangladesh 

Pavilion, re-processed using a technique 

he calls neo-pointillism or pixelism. 

At the end of June, the same venue will offer 

the “Electronic Circus” by the young 

Venetian Gino Blanc, which will alternate 

painting, collage and installations, while 

in July, the personal exhibition of Stefano 

Curto will replace the show dedicated 

to Paolo Ventura opening on 29th May. 

q V.R. 

Gavin Rain. Supernatural - part 1, 29 maggio/May-26 

giugno/June, San Marco 1996/d 

Paolo Ventura, dal 29 maggio/from 29 May, San Marco 

1904 

Gino Blanc. Electronic Circus, dal 28 giugno/from 28 

June, San Marco 1996/d 

Stefano Curto, dal 26 luglio/from 26 July 

Bugno Art Gallery, San Marco 1996/d, ☎ 041 5231305, 

www.bugnoartgallery.it, orario/hours: ma-gi/Tue-Thu 10- 

19.30, do-lu/Sun-Mon 16-19.30 

Il sinuoso Kostner 

Kostner’s curves 

L’artista bolzanino Arthur Kostner (Appiano, 

1954) torna con una personale alla galleria 

Totem-Il Canale dal titolo «Scultura e colore». 

Risultato della sua espressione artistica sono 

spesso solidi geometrici che diventano policromi 

attraverso laccature ma anche forme elementari 

che sinuosamente si incurvano, come 

accade nella sua attuale fase creativa. Sempre 

alla ricerca di nuove forme espressive, Kostner 

presenta in laguna, fino al 24 luglio, oggetti 

lignei frutto di una pratica artigianale, basati 

«su un principio di estetica dell’essenziale». 

Le sue opere risultano «sobrie, eleganti, armoniose 

e di effetto pregnante. Nella sua molteplice 

creatività egli rimane fedele a se stesso 

nel tentativo di creare una simbiosi tra natura 

ed arte». 

Tra le numerose città italiane ed europee in cui 

Kostner ha già avuto modo di esporre il suo 

lavoro (con mostre sia personali che collettive) 

figurano Salisburgo, Vienna, Milano, Verona, 

Monaco, Torino, Francoforte, Genova e Girona. 

Bolzano-born Arthur Kostner (Appiano, 1954) 

returns with a personal exhibition at the Totem-Il 

Canale with “Sculpture and colour”. 

With his art, he frequently produces solid 

geometric forms that are then coloured, 

but there are also elementary forms that 

curve sinuously, as his current production 

shows. Always on the lookout for new expressive 

forms, until July 24 Kostner will 

be presenting some wooden objects, the 

result of manual craftsmanship, based on 

the “principle of an essential aesthetic”. 

His works are “sober, elegant, harmonious 

and impressive. In his fruitful creativity, he 

remains faithful to himself in an attempt to 

create a symbiosis between art and nature”. 

Among the many Italian and European cities 

in which Kostner has exhibited his work 

Due opere di Arthur Kostner 

Two works by Arthur Kostner 

(in both personal and collective shows) 

are Salzburg, Vienna, Milan, Verona, Munich, 

Turin, Frankfurt, Genoa and Girona. 

q V.R. 

Arthur Kostner. Scultura e Colore, 25 maggio/May-24 

luglio/July 

Galleria Totem-Il Canale, Accademia 878, ☎ 041 

5223641, www.totemilcanale.com, orario/hours: 10-13, 15-19

Chi e dove a Venezia 

Giglio 

Accademia 

Ca’ Rezzonico 

S. Tomà 

S. Angelo 

S. Silvestro 

Rialto 

Rialto (mercato) 

Ca’ d’Oro 

S. Stae 

S. Marcuola 

Riva de Biasio 

Ferrovia 

30 

1 

Salute 

A B C D E F 

Vaporetto Linea 1 

P.le Roma 

2 

21 

4 

1 

17 

3 

27 

7 

25 

13 

4 

2 9 

5 

24 

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19 

10 

20 

23 

28 

18 

5 

6 

Legenda 

Top 10 sights/10 posti da vedere 

Other sights/Altri siti 

Airport/Aeroporto 

Train station/Stazione ferroviaria 

Waterbus boarding point/ 

Imbarco vaporetto 

Traghetto crossing/ 

Servizio gondola 

Bus station/Stazione bus 

Parking/Parcheggio 

Tourist information/ 

Informazioni turistiche 

3 

16 

11 

26 

8 

14 15 

6 

12 

A B C D E F 

Follow our live coverage of the Biennale! 

Minute-by-minute 

from May 29th to June 1st on 

www.theartnewspaper.com/venice 

www.ilgiornaledellarte.com/venezia 

and on our Facebook and Twitter!

31 

Who and where in Venice 

Lido 

S. Elena 

Giardini 

Arsenale 

San Zaccaria 

Valleresso 

G 

G 

Giardini 

H 

H 

Spazi espositivi / Exhibition spaces 

(1) D3 Ca’ Corner della Regina - Fondazione Prada Santa Croce, 2215, ☎ 041 

8109161, www.fondazioneprada.org n (2) B4 Ca’ Foscari Dorsoduro, 3246, ☎ 041 

2348368, www.unive.it n (3) C5 Ca’ Foscari Zattere - Cultural Flow Zone Zattere 

al Pontelungo - Dorsoduro, 1392, ☎ 041 2345811, www.unive.it/bsd n (4) D2 Ca’ 

Pesaro - Galleria internazionale d’Arte moderna Santa Croce, 2076, ☎ 041 

721127, www.capesaro.visitmuve.it n (5) C4 Ca’ Rezzonico - Museo del Settecento 

veneziano Dorsoduro, 3136, ☎ 041 2410100, www.carezzonico.visitmuve.it 

n (6) E6 Casa dei Tre Oci Fondamenta delle Zitelle, 43, ☎ 041 2412332 / 041 

2410775, www.treoci.org n (7) C3 Casa di Carlo Goldoni San Polo, 2794, ☎ 041 

2759325, www.carlogoldoni.visitmuve.it n FM Centro Culturale Candiani Piazzale 

Candiani 7, Mestre, ☎ 041 2386111, www.centroculturalecandiani.it n (8) D5 

Collezione Peggy Guggenheim Palazzo Venier dei Leoni - Dorsoduro, 701, ☎ 041 

2405411, www.guggenheim-venice.it n E4 Espace Louis Vuitton Calle del Ridotto, 

1353, ☎ 02 72334244 n (9) C4 Fondazione Bevilacqua La Masa - Palazzetto 

Tito Dorsoduro, 2826, ☎ 041 5207797, www.bevilacqualamasa.it n (10) E4 Fondazione 

Bevilacqua La Masa - Galleria San Marco Piazza San Marco, 71c, ☎ 

041 5207797, www.bevilacqualamasa.ità n (11) D4 Fondazione Buziol Abbazia di 

San Gregorio - Dorsoduro, 172 n (12) F5 Fondazione Cini Isola di San Giorgio 

Maggiore, ☎ 041 52 23563, www.cini.it n (13) E3 Fondazione Querini Stampalia 

Campo Santa Maria Formosa - Castello, 5252, ☎ 041 2711411, www.querinistampalia. 

it n (14) D5 Fondazione Emilio e Annabianca Vedova - Magazzini del Sale 

Dorsoduro, 266, ☎ 041 5226626, www.fondazionevedova.org n (15) D5 Fondazione 

Emilio e Annabianca Vedova - Spazio Vedova Dorsoduro, 50, ☎ 041 5226626, 

www.fondazionevedova.org n (16) C5 Gallerie dell’Accademia Campo della Carità, 

1050, ☎ 041 5200345, www.gallerieaccademia.org n (17) D2 Galleria Giorgio 

Franchetti alla Ca’ d’Oro Ca Duodo - Cannaregio, 3932, ☎ 041 5200345, www. 

cadoro.org n (18) C5 Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti - Palazzo Franchetti 

Campo Santo Stefano, 2945, ☎ 041 2407711, www.istitutoveneto.it n (19) 

E4 Museo Correr Piazza San Marco, 52, ☎ 041 2715911, www.correr.visitmuve.it 

n FM Museo del Merletto Piazza Galuppi 187, Burano, ☎ 041 730034, www.museomerletto.visitmuve.it 

n FM Museo del Vetro Fondamenta Giustinian 8, Murano, 

☎ 041 739586, www.museovetro.visitmuve.it n (20) E4 Museo Diocesano Santa 

Apollonia Castello, 4312 (Ponte della Canonica), ☎ 041 5229166, www.veneziaupt. 

org n (21) C2 Museo di Storia Naturale Santa Croce, 1730, ☎ 041 2750206, 

www.msn.visitmuve.it n (22) D4 Museo Fortuny San Marco, 3958, ☎ 041 5200995, 

www.fortuny.visitmuve.it n (23) E4 Palazzo Ducale San Marco, 1, ☎ 041 2715911, 

www.palazzoducale.visitmuve.it n (24) C4 Palazzo Grassi - Fondazione François 

Pinault Campo San Samuele, 3231, ☎ 199 112 112, www.palazzograssi.it n (25) E3 

Palazzo Grimani Castello, 4858, ☎ 041 5200345, www.palazzogrimani.org n (26) 

E5 Punta della Dogana - Fondazione François Pinault Dorsoduro, 2, ☎ 199 

112 112, www.palazzograssi.it n (27) C4 Scuola Grande di San Rocco San Polo, 

3054, ☎ 041 5234864, www.scuolagrandesanrocco.it n (28) A5 Università IUAV - 

ex Cotonificio veneziano Spazio espositivo Gino Valle - Dorsoduro, 2196, ☎ 041 

2571801, www.iuav.it 

Gallerie / Galleries 

C4 Galleria AplusA San Marco 3073, Venezia, ☎ 041 27704 66, www.aplusa.it n D4 

Galleria d’Arte Arkè San Samuele, 3211, San Marco, ☎ 041 5224372, www.artearke. 

com n B4 Bac Art Studio Dorsoduro, 862 ☎ 041 5228171, www.bacart.com n E4 

Galerie Bordas San Marco, 1994/b, ☎ 041 5224812, www.galerie-bordas.com n 

E4 Bugno Art Gallery San Marco, 1996/d, ☎ 041 5231305, www.bugnoartgallery.it 

n C1 Françoise Calcagno Campo del Ghetto Novo, 2918, www.calcagnoartstudio. 

com n D4 Galleria il Capricorno San Marco 1994, ☎ 041 5206920, galleriailcapricorno@gmail.com 

n D4 Galleria Contini Calle Larga XXII Marzo, San Marco, 

2288, ☎ 041 5230357, www.continiarte.com n D4 Galleria Contini Campo Santo 

Stefano, San Marco, 2765, ☎ 041 5204942, www.continiarte.com n FM Galleria 

Massimo de Luca via Torino 105/Q, Mestre, ☎ 336 6875619, www.massimodeluca. 

it n B6 Giudecca 795 Art Gallery Fondamenta San Biagio, ☎ 340 8798327, www. 

giudecca795.com n C1 Ikona Gallery Campo del Ghetto Nuovo, Cannaregio, 2909, 

☎ 041 5289387, www.ikonavenezia.com n D5 Ikona Gallery Zattere, Dorsoduro, 

48, ☎ 041 5205854, www.ikonavenezia.com n D4 Galleria Luce San Marco,1922, 

☎ 041 5222949 www.gallerialuce.com n B4 Galleria Marignana/arte Dorsoduro, 

141, ☎ 347 1828553, www.marignanaarte.it n B5 Nuova Icona Oratorio di San 

Ludovico - Calle dei Vecchi, Dorsoduro, 2552, ☎ 333 7649754, www.nuovaicona.org 

n B4 Galleria l’Occhio Dorsoduro, 181, ☎ 041 5226550, www.gallerialocchio.net 

n E4 Galleria Ravagnan San Marco, 50a (Procuratie vecchie di Piazza San Marco), 

041 5203021 www.ravagnangallery.com n D4 Galleria Michela Rizzo Palazzo Palumbo 

Fossati San Marco, 2597, ☎ 041 2413006, www.galleriamichelarizzo.net n 

C6 Galleria Michela Rizzo Ex Birreria Giudecca, 800Q, ☎ 041 2413006, www. 

galleriamichelarizzo.net n E4 Galleria d’arte III Millennio San Marco, 1047, ☎ 

0412413561, www.galleriaterzomillennio.it n D4 Galleria Caterina Tognon Calle 

del Dose, Campo San Maurizio, San Marco, 2476, ☎ 041 5207859, www.caterinatognon.com 

n D4 Galleria Tornabuoni San Marco, 2663 (Campo San Maurizio), ☎ 

041 5231201, www.tornabuoniarte.it n C5 Galleria Totem-Il Canale Accademia, 

878, ☎ 041 5223641, www.totemilcanale.com n D4 Galleria Traghetto San Marco, 

2543, ☎ 041 5221188, www.galleriatraghetto.it n C4 Galleria Venice Design Art 

Gallery-Spazio 1 San Marco, 2543 (salizada San Samuele), ☎ 041 5207915, www. 

venicedesignartgallery.com n E4 Galleria Venice Design Art Gallery - Spazio 

2 San Marco (calle Vallaresso), ☎ 041 5239082, www.venicedesignartgallery.com n 

C4 Galleria Workshop Dorsoduro, 2793/A, www.workshopvenice.com n C4 Holly 

Snapp San Marco, 3133 (calle delle Botteghe), ☎ 041 5210030, www.hollysnappgallery.com 

n D4 Jarach Gallery San Marco, 1997 (Campo San Fantin), ☎ 0415221938, 

www.jarachgallery.com n D4 Juris&Perl San Marco, 2950 (Campo Santo Stefano), 

☎ 041 5285699 n D4 La Fenice Gallery San Marco 1948, ☎ 041 5232 333, www. 

lafenicegallery.com n C5 Venice Projects Dorsoduro, 868, ☎ 041 2413189, www. 

veniceprojects.com 

• Arsenale 

Fermata 

Actv stop 

Arsenale 

Corderie 

1 The Encyclopedic Palace/ 

Il Palazzo Enciclopedico 

Sale d’Armi 

2 Argentina/Argentina 

3 Holy See/Santa Sede 

4 South Africa/Sudafrica 

5 United Arab Emirates/ 

Emirati Arabi Uniti 

Giardini 

n Esposizione 

Exhibition 

n Bar/Restaurant 

Bookstore 

n Padiglione del libro 

Book Pavillon 

n Entrata 

Entrance 

Biglietteria 

Ticket office 

Dep. Bagagli 

Checkroom 

Infopoint 

n Servizi Igienici/ 

Toilets 

Giardini 

1 The Encyclopedic Palace/ 

Il Palazzo Enciclopedico 

2 Netherlands/Olanda 

3 Belgium/Belgio 

4 Spain/Spagna 

5 Switzerland/Svizzera 

6 Venezuela/Venezuela 

7 Russia/Russia 

8 Japan/Giappone 

9 Korea/Corea 

10 France/Francia 

11 Canada/Canada 

To/Per ADACH 

Arsenale Novissimo• 

14 

Giardini 

1 

Giardini 

Fermata Actv stop 

2 3 

4 5 

13 12 

11 

10 

9876 

Artiglierie 

6 Lebanon/Libano 

7 Chile/Cile 

8 Kosovo/Kosovo 

9 Turkey/Turchia 

10 Bahrain/Bahrain 

11 Indonesia/Indonesia 

3 

4 

2 

1 

12 United Kingdom/ 

Gran Bretagna 

13 Germany/Germania 

14 Czech and Slovak Rep./ 

Rep. Ceca e Slovacca 

15 Australia/Australia 

16 Uruguay/Uruguay 

17 Israel/Israele 

18 United States of America/ 

Stati Uniti d’America 

19 Finland/Finlandia 

20 Denmark/Danimarca 

16 17 

15 

Arsenale 

n Esposizione 

Exhibition 

n Entrata 

Entrance 

Biglietteria 

Ticket office 

Dep. Bagagli 

Checkroom 

Infopoint 

n Teatri/ 

Theatres 

Isolotto 

12 Latvia/Lettonia 

13 Italian-Latin American 

Institute/Istituto 

Italo-Latino Americano 

Tese delle Vergini 

14 Bahamas/Bahamas 

15 Italy/Italia 

16 China/Cina 

17 Georgia/Georgia 

24 25 

26 

27 

23 

22 

21 17 

5 

20 

6 

21 Finland/Finlandia 

22 Hungary/Ungheria 

23 Brazil/Brasile 

24 Austria/Austria 

25 Serbia/Serbia 

26 Egypt/Egitto 

27 Venice Pavilion/ 

Padiglione Venezia 

28 Poland/Polonia 

29 Romania/Romania 

30 Greece/Grecia 

San Pietro 

Fermata 

Actv stop 

28 

29 

30 

18 16 15 

14 13 

19 

12 

7 8 

11 

9 10 

© VICI MACDONALD 

© DOMINIC BELL


32 

Spazi espositivi 

Exhibition spaces 

Not Vital: 700 Snowballs 

Sfere di vetro soffiato invadono l’ala sinistra 

dell’Abbazia di San Giorgio Maggiore. A cura 

di Alma Zevi. 

Hand-blownn glass spheres fill the left wing of 

the Abbazia di San Giorgio Maggiore. Curator: 

Alma Zevi. 

Abbazia di San Giorgio Maggiore 

1 giugno/June-29 settembre/September, 

Isola di San Giorgio, ☎ 041 5230869, 

www.lestanzedelvetro.it, www.notvital. 

com, orario/hours: 10-19, closed on 

Wednesday, Actv 2 (San Giorgio) 

Mappa/Map F5 

Giardino Verticale di 

Papaveri and Farfalle Solari 

Danzanti 

Nei pressi della porta d’imbarco n. 11 dell’aeroporto 

di Tessera, Alexandre Dang, artista e 

ingegnere, colloca la sua installazione. Su una 

vetrata, più di mille fiori solari danzano grazie 

all’energia prodotta da una cella fotovoltaica. 

Alexandre Dang, artist and engineer, has placed 

his installation near gate 11 at Venice airport. 

More than a thousand solar-powered flowers 

dance on a glass window thanks to the energy 

produced by a photovoltaic cell. 

Aeroporto Marco Polo, Tessera 

(Venezia) 

1 giugno/June-24 novembre/November, 

www.alexandredang.com 

Mappa/Map FM 

Monumentum of Memory 

Prima personale italiana dell’artista turco Ahmet 

Güne tekin. Tre video e una grande installazione 

propongono un percorso per stimolare una 

riflessione sulle crudeltà inflitte al popolo curdo 

da sempre perseguitato. 

This is the first one-man show for Turkish artist, 

Ahmet Güne tekin, in Italy. Three videos and 

a large installation offer a voyage to stimulate 

reflection about the cruelties inflicted on the 

Kurdish population, forever persecuted. 

Arsenale Docks 

28 maggio/May-25 agosto/August, San 

Pietro di Castello 40, ☎ 324 0930787, 

www.ahmetgunestekin.com, orario/ 

hours 10-18, chiuso lunedì/closed on 

Monday, Actv 1, 4.1 (Giardini) 

Mappa/Map H4 

BRANDES&BRANDES. 

Convergenze 

L’esposizione presenta una serie di dipinti di 

Matthias Brandes cui si aggiungono sculture e 

gioielli in miniatura di Juliane Brandes. 

The exhibition presents a series of paintings by 

Matthias Brandes, accompanied by miniature 

sculptures and jewels by Juliane Brandes. 

Associazione Culturale Italo-Tedesca 

1 giugno/June-31 luglio/July 

Der Wald 

La pittrice tedesca Ricarda Peters, già assistente 

di Emilio Vedova, riempie lo spazio con 

un esercito di colonne variopinte. Un bosco 

quale metafora di un paesaggio di nostalgia 

romantica. 

The German painter, Ricard Peters, a former 

assistant of Emilio Vedova, fills the space with 

an army of multi-coloured columns. A forest as 

metaphor for a landscape of Romantic nostalgia. 


8 agosto/August-15 settembre/September 

Also sprach Zarathustra 

La mostra ha lo scopo di consentire a un ampio 

pubblico di comprendere la personalità di 

Friedrich Nietzsche, autore della celebre opera 

«Così parlò Zarathustra» nonché amante e assiduo 

frequentatore della nostra Penisola. 

The aim of this exhibition is to enable a wide 

public to understand the personality of Friedrich 

Nietzsche, author of the famous “Thus 

spake Zarathustra” and a great lover of Italy and 

assiduous visitor to the country. 


21 settembre/September-21 novembre/ 

November, Palazzo Albrizzi - Cannaregio 

4118, ☎ 041 5225475, www.acitve.it, 

orario/hours 10-18, chiuso lunedì/closed 

on Monday, Actv 1 (Ca’ d’Oro), 4.1, 4.2, 

5.2 (Fondamenta Nove) 

Mappa/Map D2 

The Book Affair 

Una tre giorni interamente dedicata a una fiera 

dell’editoria indipendente del libro d’arte. Giunta 

alla sua seconda edizione e aperta al pubblico 

con ingresso libero, l’iniziativa ospiterà più di 

trenta espositori, selezionati tra editori internazionali, 

distributori e collezionisti che si dedicano 

alla produzione di libri, edizioni limitate, 

cataloghi d’arte, monografie, periodici. 

A three-day session devoted entirely to independent 

publishing of art books. Now at its second 

edition and open to the public with free entry, 

the fair will include more than 30 exhibitors, 

selected from international publishers, distributors 

and collectors who dedicate themselves 

to the production of books, limited editions, art 

catalogues, monographs and periodicals. 

Biblioteca di San Lorenzo 

29-31 maggio/May, Castello 5065, ☎ 

041 5245285, www.automaticbooks. 

com, www.aplusa.it, Actv 1, 2, 4.1, 5.1 

(San Zaccaria) 

Mappa/Map F3 

Ottomané 

Aldo Mondino, oltre a partecipare alla collettiva 

Glasstress, presenta la sua personale nella suggestiva 

antica farmacia sede della Berengo Collection. 

Una ventina di opere (a cura di Valerio 

Dehó) illustrano il rapporto dell’artista torinese 

con le culture dell’Est del mondo e l’Orientalismo 

europeo di fine Ottocento. 

Aldo Mondino is not only participating in the 

Glasstress collective exhibition but is also presenting 

a one-man show in the charming former 

pharmacy that houses the Berengo Collection. 

About 20 works will be on show (curated by 

Valerio Dehó) illustrating the Turinese artist’s 

links with the Far East and with late 19th-century 

European Orientalism. 

Berengo Collection 

2 giugno/June-31 luglio/July, San Marco 

412/413, ☎ 041 5276364, orario/hours 

9-23,30, Actv 1 (San Marco Vallaresso) 

Mappa/Mappa E4 

Sebastiano Mauri. 

The God Machine 

The God Machine è un distributore multireligioso 

di spiritualità. Con dissacrante sarcasmo 

Sebastiano Mauri tratta la materia e l’argomento 

più fragili e pericolosi, un detonatore che è per 

definizione oppio dei popoli. A cura di Martina 

Cavallarin per la Galleria Michela Rizzo. 

The God Machine is a multi-religion spirituality 

dispenser. With irreligious sarcasm, Sebastiano 

Mauri tackles the most fragile and dangerous 

of matters, a detonator that is by definition the 

people’s opiate. Curated by Martina Cavallarin 

for the Galleria Michela Rizzo. 

Ca’ Bonvicini 

31 maggio/May-30 settembre/September, 

calle de Ca’ Bonvicini, Santa Croce 

2160, ☎ 041 2413006, www.galleriamichelarizzo.net, 

Actv 1, 2 (San Tomà) 

Mappa/Map C3 

When Attitudes Become 

Form: Bern 1969/Venice 

2013 

A cura di Germano Celant con Thomas Demand 

e Rem Koolhaas. Il progetto ricostruisce, in un 

inedito rifacimento, «Live in Your Head. When 

Attitudes Become Form», la mostra realizzata 

da Harald Szeemann alla Kunsthalle di Berna 

nel 1969. Nelle sale di Ca’ Corner della Regina 

le stanze novecentesche della Kunsthalle in scala 

1:1. Una sovrapposizione di spazi che genera 

relazioni inattese. 

Curated by Germano Celant with Thomas Demand 

and Rem Koolhaas. With a new look, the 

project reconstructs “Live in Your Head. When 

Attitudes Become Form”, the exhibition organised 

by Harald Szeemann at the Kunsthalle of 

Berne in 1969. The 20th-century rooms of the 

Kunsthalle will be reconstructed on a 1:1 scale 

in the rooms of Ca’ Corner della Regina in an 

overlay of spaces generating unexpected relationships. 

Ca’ Corner della Regina - Fondazione 

Prada 


Santa Croce 2215, ☎ 041 8109161, 

www.fondazioneprada.org, orario/hours 

10-18, chiuso martedì/closed on Tuesday, 

Actv 1 (San Stae) 

Mappa/Map D3 (1) 

Garbage Patch State. 

Maria Cristina Finucci 

Un nuovo Stato, uno dei più estesi del pianeta: 

il Garbage Patch State ovvero lo Stato delle 

Immondizie. Nessuna carta geografica ancora 

lo indica. L’artista italiana Maria Cristina Finucci 

colloca il Padiglione immaginifico del nuovo 

stato federale negli spazi dell’Università. 

A new state, one of the largest on the planet, is 

the Garbage Patch State. As yet, it appears on 

no map. An Italian artist, Maria Cristina Finucci, 

places the image-filled Pavilion of the new 

federal state within the spaces of the University. 

Ca’ Foscari (Università degli Studi) 

29 maggio/May-24 novembre/November, 

Dorsoduro 3246, ☎ 041 2348368, 

www.thegarbagepatchstate.org, Actv 1 

(Ca’ Rezzonico), 2 (San Basilio) 

Mappa/Map B4 (2) 

Capital of nowhere 

A cura di Silvia Burini in collaborazione con 

CYLAND Media Art Lab, San Pietroburgo. 

Collettiva di artisti russi dedicata a esperienze 

di vita nel paesaggio in trasformazione della 

civiltà mediatica. La mostra, che consta di 10 

installazioni multimediali, nasce come laboratorio 

di Ca’ Foscari a cui partecipano studenti, 

dottorandi e assegnisti. 

Curated by Silvia Burini in collaboration with 

CYLAND Media Art Lab, Saint Petersburg. A 

collective of Russian artists dedicated to experiences 

within the changing panorama of the 

media-based culture. The exhibition, comprising 

10 multimedia installations, was first set up 

as a workshop by the university at Ca’ Foscari, 

in which participate students, graduands and 

research assistants. 

CFZ Ca’ Foscari Zattere / Cultural 

Flow Zone 

1 giugno/June-10 luglio/July, Zattere, 

Dorsoduro 1392, www.cyland.ru, www. 

unive.it, orario/hours 1-9 giugno/June 

10-20 (2 giugno/June 14-20), 10 giugno/June-10 

luglio/July, 10-18, chiuso 

lunedì e la domenica pomeriggio/closed 

on Monday and Sunday afternoon, Actv 

2, 5.1 (Zattere) 

Mappa/Map C5 (3) 

The Sonnabend Collection 

Un omaggio alla più grande scopritrice di talenti 

artistici del Secondo Novecento accanto a 

Peggy Guggenheim. A cura di Gabriella Belli, 

con la collaborazione di Antonio Homem, Nina 

Sundell e della Sonnabend Collection Foundation.Oltre 

70 opere dalla Pop Art al New Dada, 

dall’Arte Povera al Minimal. 

A tribute to the greatest female discoverer of 

artistic talent in the late 20th century, alongside 

Peggy Guggenheim. Curated by Gabriella Belli 

and with the collaboration of Antonio Homem, 

Nina Sundell and of the Sonnabend Collection 

Foundation. Over 70 works, from Pop Art to 

New Dada, Arte Povera to Minimal Art. 

Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale 

d’Arte Moderna 

1 giugno/June-29 settembre/September 

Venezia e la grafica 

La mostra, a cura di Silvio Fuso e Cristiano 

Sant, è dedicata alle edizioni veneziane delle 

Biennali dell’Incisione Italiana Contemporanea 

tenutesi dal 1955 al 1961 e dal 1963 al 1968 

e ripercorre l’avventura culturale che allora vide 

la città lagunare al centro del dibattito incisorio 

italiano. 

Curated by Silvio Fuso and Cristiano Sant, the 

exhibition is dedicated to the Venetian editions 

of the Biennali dell’Incisione Italiana Contemporanea 

(Contemporary Italian print biennale), 

held from 1955 to 1961 and from 1963 to 1968, 

and explores the cultural adventure that saw 

Venice as the centre for the latest developments 

in Italian printmaking. 



13 luglio/July-15 settembre/September 

Vedova Plurimo 

A Ca’ Pesaro come a Ca’ Rezzonico e al Correr 

continua il progetto dedicato a Emilio Vedova a 

cura di Germano Celant in collaborazione con 

la Fondazione Emilio e Annabianca Vedova. 

Qui trovano collocazione «Plurimo 1964» e il 

«Plurimo Omaggio a Dada Berlin 1964/1965» 

realizzati a Berlino, città in cui l’artista visse per 

quasi due anni tra il 1964 e il 1965. 

The project dedicated to Emilio Vedova curated 

by Germano Celant in collaboration with 

the Fondazione Emilio e Annabianca Vedova 

continues at Ca’ Pesaro, Ca’ Rezzonico and 

the Museo Correr. Here, the visitor will find 

“Plurimo 1964” and the “Plurimo Omaggio a 

Dada Berlin 1964/1965” he produced in Berlin, 

where he lived for almost two years between 

1964 and 1965. 



31 maggio/May-13 ottobre/October 

The Panza Collection 

Omaggio al noto collezionista Giueppe Panza di 

Biumo (a cura di Gabriella Belli e Giuseppina 

Panza). Una selezione di parte della sua collezione 

porta a Venezia i massimi protagonisti 

della pop art, della corrente minimal e dell’arte 

concettuale. 

A tribute to the noted collector, Giueppe Panza 

di Biumo (curated by Gabriella Belli and 

Giuseppina Panza). A selection of a part of his 

collection brings the greatest exponents of Pop 

Art, Minimal and Conceptual Art to Venice. 



26 ottobre/October-2 marzo/March 2014) 

Camera. 1953/1964 

Il ruolo e l’importanza del fotografo Romeo 

Martinez attraverso i numeri più significativi 

della rivista fotografica «Camera» (pubblicata 

in Svizzera a partire dai primi anni Venti) di cui 

Martinez fu direttore tra il 1953 e il 1964. A cura 

di Francesca Dolzani e Silvio Fuso. 

The role and importance of photographer 

Romeo Martinez through the most significant 

issues of “Camera” magazine (published in 

Switzerland since the early 1920s), of which 

Martinez was editor between 1953 and 1964. 

Curated by Francesca Dolzani and Silvio Fuso. 



5 ottobre/October-8 dicembre/December, 

Santa Croce 2076, ☎ 041 721127, 

www.capesaro.visitmuve.it, orario/hours 

10-18, chiuso lunedì/closed on Monday, 

Actv 1 (San Stae) 


A very light art 

A cura di Cornelia Lauf. Sette artisti (Mario 

Airò, Stefano Arienti, Cerith Wyn Evans, Flavio 

Favelli, Luigi Ontani, Gabriel Orozco, Heimo 

Zobernig) dialogano con spazi e complementi 

d’arredo dello storico palazzo. 

Curated by Cornelia Lauf. Seven artists (Mario 

Airò, Stefano Arienti, Cerith Wyn Evans, Flavio 

Favelli, Luigi Ontani, Gabriel Orozco, Heimo 

Zobernig) create a dialogue with the spaces and 

furnishings of the historic palazzo. 

Ca’ Rezzonico, Museo del Settecento 

veneziano 

1 giugno/June-24 novembre/November 


A cura di Germano Celant in collaborazione con 


Opere magistrali si confrontano con gli spazi 

settecenteschi del museo veneziano. In dialogo 

con Tiepolo saranno esposte «Frammenti e 

Frammenti/Schegge». 

Curated by Germano Celant in collaboration 

with the Fondazione Emilio e Annabianca 

Vedova. Impressive works shown against the 

18th-century spaces of the Venetian museum. 

“Frammenti e Frammenti/Schegge” will be displayed 

in dialogue with Tiepolo. 


veneziano 

18 maggio/May-13 ottobre/October 

Imbarcazioni da Regata 

A cura di Alberto Craievich. Imbarcazioni destinate 

a durare lo spazio di una cerimonia oggi 

pervenuteci soltanto attraverso disegni preparatori 

e stampe. Dal gabinetto di disegni e stampe 

del Correr, una singolare declinazione del decorativismo 

barocco applicato a stravaganti imbarcazioni 

come il bissone, malgarote e peote. 

Curated by Alberto Craievich, this exhibition 

presents boats intended for use in a single 

ceremony and which today survive only in 

preparatory sketches and prints. Drawn from 

the prints and drawings cabinet of the Correr, 

they constitute an unusual example of baroque 

decoration applied to extravagant vessels such 

as the bissone, malgarote and peote. 


veneziano 


Dorsoduro 3136, ☎ 041 2410100, www. 

carezzonico.visitmuve.it, orario/hours 

10-18, chiuso martedì/closed on 

Tuesday, Actv 1 (Ca’ Rezzonico) 


Sogno della Principessa 

Lyu Ji 

Installazione dell’artista Omar Galliani negli storici 

arredi della Sala Cinese del più antico caffè veneziano. 

Al posto delle esotiche figure femminili 

dipinte dal Pascutti ci sarà la Principessa cinese. 

Tutto intorno: fiori, libri, pergamene, strumenti 

musicali, carte di un regno di terra e di acque. 

An installation by Omar Galliani amidst the 

historic furnishings of the Chinese Room in the 

oldest of Venice’s cafes. In the place of the exotic 

female figures painted by Pascutti, there will be 

the Chinese princess. And all around: flowers, 

books, parchments, musical instruments, maps 

of a kingdom of land and sea. 

Caffè Florian, Sala Cinese 


Piazza San Marco 56, ☎ 041 5205641, 

www.caffeflorian.com, Actv 1 (San Marco 

Vallaresso), 2, 4.1, 5.1 (San Zaccaria) 

Mappa/Map E4 

Pawel Althamer and 

Anatoly Osmolovsky: 

Parallel Convergences 

A cura di Nicholas Cullinan. Organizzata dalla 

V-A-C Foundation di Mosca, l’esposizione 

mette per la prima volta a confronto i lavori dei 

due artisti (il primo polacco, il secondo russo) 

formatasi nel decisivo passaggio dal comunismo 

al post-comunismo. 

Curated by Nicholas Cullinan and organised 

by the V-A-C Foundation of Moscow, the exhibition 

for the first time compares the work 

of two artists (one Polish, the other Russian), 

who developed their talent during the crucial 

passage from communism to the post-communist 

world. 

Casa dei Tre Oci 

1 giugno/June-6 ottobre/October, Fondamenta 

delle Zitelle 43, ☎ 041 2412332 

/ 041 2410775, www.treoci.org, orario/ 


Monday, Actv 2, 4.1 (Zitelle) 

Mappa/Map E6 (6) 

Antonella Zaggia 

A cura di Barbara Poli. L’arte applicata dell’artista 

veneziana approda a Casa Goldoni con i suoi 

gioielli in papier mâchè. Oggetti dai materiali 

più diversi (vetro, perle, rafia, rametti di legno, 

metallo, resina, nylon lavorato a caldo) inseriti in 

strutture di carta attraverso varie tecniche. 

Curated by Barbara Poli. The applied art of the 

Venetian artist arrives at Casa Goldoni with a 

series of jewels in papier mâché. Objects of the 

most varied materials (glass, pearls, rafia, twigs, 

metal, resin, heat-treated nylon) are inserted into 

paper structures using a variety of techniques. 

Casa di Carlo Goldoni 


San Polo 2794, ☎ 041 2759325, 

www.carlogoldoni.visitmuve.it, orario/ 

hours 10-17, chiuso mercoledì/closed 

on Wednesday, Actv 1, 2 (San Tomà) 


Photissima Festival 

Il Centro Culturale Candiani unisce un’ampia 

retrospettiva su Fulvio Roiter a una collettiva 

presentata dall’Accademia di Belle Arti di Venezia 

dove ai lavori degli studenti sono affiancati quelli 

dei grandi nomi della fotografia italiana come 

Nino Migliori, Mario Cresci, Giovanni Gastel. 

The Centro Culturale Candiani combines a 

large retrospective of Fulvio Roiter with a collective 

presented by the Accademia di Belle Arti 

di Venezia, in which students’ work is flanked 

by others by well-known Italian photographers, 

such as Nino Migliori, Mario Cresci and Giovanni 

Gastel. 

Centro Culturale Candiani 

20 maggio/May-15 giugno/June, Piazzale 

Candiani 7, Mestre, ☎ 041 2386111, 

www.photissima.it/festival, orario/hours 

10-20 

Mappa/Map FM 

«Non è qui»: sette passi 

verso la luce 

Installazione site specific dell’artista d’origine 

russa Katia Margolis. Nel video dal titolo «Costruiti 

sulla sabbia», mosaici realizzati sull’arenile 

del Lido vengono distrutti dalla marea. Alla proiezione 

si aggiungono opere grafiche, fotografie, 

acquerelli e un’installazione di luci e vetri. 

A site-specific installation by the Russian artist, 

Katia Margolis. In the video entitled “Costruiti 

sulla sabbia” (“Built on sand”), we see some 

mosaics made on the Lido beach destroyed 

by the tide. The screening is accompanied by 

graphic works, photographs, watercolours and 

an installation of lights and glass. 

Chiesa dei Carmini e Scoletta dei 

Carmini 


Campo dei Carmini, Dorsoduro 

2617, ☎ 041 5226553, www.veneziarussia.it, 

orario/hours lu-sa/Mon-Sat 10- 

12; 15-18.30, do/Sun 16.30-19, Actv 1 

(Ca’ Rezzonico), 2 (San Basilio) 

Mappa/Map B4 

Robert Motherwell: 

i primi collages 

Protagonisti i papiers collés di Robert Motherwell 

(1915-1991) e opere su carta a essi 

legate, realizzate tra il 1941 e il 1951. Con una 

sessantina di lavori, l’esposizione a cura di 

Susan Davidson è anche un omaggio a Peggy 

Guggenheim, tra le prime mecenati dell’artista. 

An exhibition of papiers collés by Robert 

Motherwell (1915-1991) and works on paper 

associated with them, produced between 1941 

and 1951. With about 60 items on display, 

the show curated by Susan Davidson is also a 

tribute to Peggy Guggenheim, one of the artist’s 

first patrons. 

Collezione Peggy Guggenheim 

26 maggio/May-8 settembre/September 

Le avanguardie parigine 

fin de siécle: Signac, 

Bonnard, Redon e i loro 

contemporanei 

Circa 100 dipinti e opere su carta (a cura di 

Vivien Greene) rappresentano le maggiori 

avanguardie francesi di fine Ottocento, soffermandosi 

su Neo-Impressionisti, Nabis e Simbolisti 

tra cui Paul Signac, Maximilien Luce, 

Pierre Bonnard, Maurice Denis, Felix Vallotton, 

Odilon Redon. 

About 100 paintings and works on paper (curated 

by Vivien Greene) represent the leading 

French avant-garde movements of the late 19th 

century, focusing especially on the Neo-Impressionists, 

Nabis and Symbolists and the 

workd of such artists as Paul Signac, Maximilien 

Luce, Pierre Bonnard, Maurice Denis, Felix 

Vallotton and Odilon Redon. 

Collezione Peggy Guggenheim 

29 settembre/September 2013-6 gennaio 

2014, Palazzo Venier dei Leoni, 

Dorsoduro 701, ☎ 041 2405411, www. 

guggenheim-venice.it, orario/hours 10- 

18, chiuso martedì/closed on Tuesday, 

Actv 1 (Salute, Accademia) 


I was born in your bed 

L’artista ceco Daniel Pešta presenta, con la curatela 

di Jürgen Kaumkötter, un progetto dedicato 

alla questione rom concentrato soprattutto sulla 

generazione dei giovanissimi e sulla percezione 

che essi hanno delle proprie possibilità di riuscire 

nella vita. 

Under the curatorship of Jürgen Kaumkötter, 

Czech artist Daniel Pešta presents a project 

dedicated to the question of the Roma people, 

concentrating above all on the very young 

and the perception they have of their personal 

chances of succeeding in life. 

Ex Convento dei SS. Cosma 

e Damiano - Sala del Camino 

Giudecca, Campo San Cosmo 621, 30 

maggio/May-30 settembre/September, 

orario/hours 12-18, chiuso lunedì/closed 

on Monday, Actv 2, 4.1 (Palanca) 

Mappa/Map D6 

Unattained Landscape / 

Paesaggio Incompiuto 

A cura di Didier Fiuza Faustino, Akiko Miyake 

e Angela Vettese, con Sumi Hayashi e Sachiko 

Namba. Una panoramica esplorativa delle arti 

contemporanee giapponesi attraverso tecniche 

diverse (perfomance, suono, grafica, design, 

video e letteratura). 

Curated by Didier Fiuza Faustino, Akiko Miyake 

and Angela Vettese, with Sumi Hayashi 

and Sachiko Namba. An explorative survey of 

Japanese contemporary art through various 

techniques (performance, sound, graphic work, 

design, video and literature). 

Fondazione Bevilacqua La Masa, 

Palazzetto Tito 

1 giugno/June-20 ottobre/October, Dorsoduro 

2826, ☎ 041 5207797, www. 

bevilacqualamasa.it, orario/hours 11.30- 

17.30, chiuso lunedì e martedì/closed on 

Monday and Tuesday, Actv 1 (Ca’ Rezzonico), 

2 (San Basilio) 


Bernar Venet: Paintings. 

Omaggio a Al Khwarizmi 

35 lavori recenti all’Abbazia di San Gregorio 

rendono omaggio a uno dei padri della mate-

33 


matica: il persiano Al Khawarizmi, inventore del 

sistema algebrico nel IX secolo. 

35 recent works at the Abbazia di San Gregorio 

pay tribute to one of the fathers of mathematics: 

the Persian Al Khawarizmi, inventor of the algebraic 

system in the 9th century. 

Fondazione Buziol 

31 maggio/May-24 ottobre/October, Abbazia 

di San Gregorio, Dorsoduro 172, 

Actv 1 (Salute) 


Fragile? 

La mostra, a cura di Mario Codognato, presenta 

28 opere di artisti internazionali che hanno utilizzato 

anche il vetro come medium della loro 

poetica: da Marcel Duchamp fino ad Ai Weiwei, 

Damien Hirst, Giovanni Anselmo e Jannis Kounellis 

e rientra nel progetto Le Stanze del Vetro, 

avviato lo scorso anno con la mostra «Carlo 

Scarpa. Venini 1932-1947». 

The exhibition, curated by Mario Codognato, 

presents 28 works by international artists who 

have used glass as the medium for their art: 

from Marcel Duchamp to Ai Weiwei, Damien 

Hirst, Giovanni Anselmo and Jannis Kounellis. 

The exhibition is part of the Glass Rooms project 

launched last year with the “Carlo Scarpa. 

Venini 1932-1947” show. 

Fondazione Giorgio Cini 

8 aprile-28 luglio/July, Isola di San Giorgio, 

☎ 041 5223563, www.lestanzedelvetro.it, 

orario/hours 10-19, chiuso 

mercoledì/closed Wednesday, Actv 2 (San 

Giorgio) 

Marc Quinn 

Oltre 50 opere tra sculture, dipinti e installazioni 

del noto artista britannico esponente dei cosiddetti 

«Young British Artists» indagano il rapporto 

tra cultura e natura dopo gli accadimenti 

dell’11 settembre/September 2011. A cura di 

Germano Celant. 

Over 50 works of sculpture, painting and installation 

by the noted British artist, an exponent of 

the so-called “Young British Artists”, exploring 

the relationship between culture and nature in 

the wake of the events of 11th September 2011. 

Curated by Germano Celant. 



Isola di San Giorgio, ☎ 041 2710229, 

www.cini.it, orario/hours 10-19, Actv 2 

(San Giorgio) 

Napoleone Martinuzzi. 

Venini, 1925-1932 

Il terzo appuntamento espositivo delle Stanze 

del Vetro documenta l’opera di Napoleone Martinuzzi 

per Venini. Figlio di vetrai, lo scultore 

muranese (1892-1977) entrò in società con 

Paolo Venini e assunse la direzione artistica 

della famosa vetreria per la quale ideò oggetti 

straordinari fino al 1931. 

The third exhibition in the Glass Rooms documents 

the work of Napoleone Martinuzzi for 

Venini. The son of glassmakers, the Murano-born 

sculptor (1892-1977) formed a business 

with Paolo Venini and became art director 

for the famous glassmaking company, for which 

he designed extraordinary objects until 1931. 


8 settembre/September-1 dicembre/ 

December, Isola di San Giorgio, ☎ 041 

5223563, www.lestanzedelvetro.it, orario/hours 

10-19, chiuso mercoledì/closed 

on Wednesday, Actv 2 (San Giorgio) 

Mappa/Map F5 (12) 

Hunting Song 

Installazione dell’artista Whitney McVeigh a 

cura di James Putnam. Negli spazi della Fondazione 

Gervasuti l’artista d’origine newyorkese 

che a Venezia partecipa anche all’evento collaterale 

Glasstress, trasforma un preesistente 

charity market in un’installazione che ospita 

i suoi lavori ed una personale collezione di 

oggetti. 

An installation by Whitney McVeigh, curated by 

James Putnam. In the spaces of the Fondazione 

Gervasuti, the New York-born artist, who in 

Venice is also present in the Glasstrees collateral 

event, transforms a pre-existing charity 

market into an installation housing his works 

and a personal collection of objects. 

Fondazione Gervasuti 

1 giugno/June-7 luglio/July, Fondamenta 

Sant’Anna (via Garibaldi), Castello 995, 

www.gervasutifoundation.com, orario/ 


Monday, Actv 1, 4.2, 5.2 (Giardini Biennale) 

Mappa/Map H4 

Qiu Zhijie. L’Unicorno 

e il Dragone 

A cura di Chiara Bertola e Davide Quadrio. 

Progetto site-specific del cinese Qiu Zhijie. Una 

selezione di opere inedite esplora le dinamiche 

d’itinerari spaziali e temporali tra Occidente e 

Oriente. La mostra è la prima tappa di «New 

Roads», progetto triennale di collaborazione 

tra Cina e Italia attraverso l’arte contemporanea. 

Curated by Chiara Bertola and Davide Quadrio, 

this site-specific work by the Chinese Qiu Zhijie 

consists of a series of fresh works exploring the 

dynamics of spatial and temporal itineraries 

between East and West. The exhibition marks 

the first phase of “New Roads”, a three-year 

project of collaboration between China and Italy 

through contemporary art. 


29 maggio/May-19 agosto/August 

Nick Devereux. Inpainting 

A cura di Art at Work in collaborazione con la 

Galleria Bugada&Cargnel. Il progetto del pittore 

e disegnatore Nick Devereux ha come punto di 

partenza il testo di Pausania in cui vengono descritti 

gli affreschi, distrutti, di Polignoto a Delfi. 

Una personale riedizione del testo. 

Curated by Art at Work in collaboration with 

the Bugada&Cargnel gallery. The project by 

Nick Devereux, painter and designer, has as its 

starting point the text by Pausanias describing 

the now-lost frescos of Polygnotus at Delphi. A 

personal re-publication of the text. 


29 maggio/May-30 giugno/June 

I did not Say or Mean 

«Warning» 

A cura di Stefano Collicelli Cagol. Il lavoro 

dell’artista romana Chiara Fumai è una rielaborazione 

del progetto con cui lo scorso gennaio si 

è aggiudicata la nona edizione il Premio Furla per 

l’arte. Il risultato: una performance all’interno delle 

collezioni del museo e una video-performance 

diffusa L’artista si confronta con la relazione problematica 

tra identità femminile e violenza. 

Curated by Stefano Collicelli Cagol, this work 

by Chiara Fumai of Rome is a re-elaboration of 

the project with which she won the ninth edition 

of the Furla prize for art last January. The result: 

a performance within the museum’s collections 

and a video-performance. The artist explores 

the problematic relationship between female 

identity and violence. 



Jacob Hashimoto: 

GAS GIANT 

Mostra organizzata da Studio La Città (Verona) 

e Galleria d’Arte Maggio/Mayre (Bologna). GAS 

GIANT è una grande installazione site specific 

che Jacob Hashimoto ha pensato per gli spazi 

della Fondazione: 10.000 aquiloni in carta e 

bambù realizzati a mano dall’artista stesso. 

The exhibition has been organised by Studio 

La Città (Verona) and Galleria d’Arte Maggio/Mayre 

(Bologna). GAS GIANT is a large 

site-specific installation planned specifically for 

the Fondazione’s spaces by Jacob Hashimoto: 

10,000 paper and bamboo kites made by hand 

by the artist. 



MATTA 

Roberto Sebastian MATTA 

- Gordon MATTA-CLARK - 

Pablo ECHAURREN 

A cura di Danilo Eccher. Organizzata dalla Galleria 

d’Arte Maggiore di Bologna la mostra indaga 

idee e i pensieri che sono stati tramandati da 

Roberto Sebastian Matta ai suoi figli Gordon 

Matta-Clark e Pablo Echaurren. 

Curated by Danilo Eccher and organised by the 

Galleria d’Arte Maggiore di Bologna, the exhibition 

explores the ideas and thinking passed 

down by Roberto Sebastian Matta to his sons, 

Gordon Matta-Clark and Pablo Echaurren. 


29 maggio/May-18 agosto/August, Campo 

Santa Maria Formosa, Castello 5252, ☎ 

041 2711411, www.querinistampalia.it, 

www.fondazionefurla.org, orario/hours 10- 

18, chiuso lunedì/closed on Monday, Actv 

1, 2 (Rialto), 2, 4.1, 5.1 (San Zaccaria) 


Roy Lichtenstein Sculptor 

La mostra, a cura di Germano Celant, si concentra 

sulla produzione scultorea dell’artista. 

In tutto 45 opere tra disegni, collage, bozzetti, 

maquettes, modelli e sculture in bronzo realizzate 

tra il 1965 e il 1997 e provenienti dalla 

Roy Lichtenstein Foundation, dall’Estate Roy 

Lichtenstein of New York, nonché da musei e 

collezioni private. 

Curated by Germano Celant, the exhibition 

concentrates on the sculptural production of the 

artist. In all, 45 drawings, collages, sketches, 

models and bronze sculptures made between 

1965 and 1997 have been selected from the Roy 

Lichtenstein Foundation, from the Estate of Roy 

Lichtenstein of New York, and from museums 

and private collections. 

Fondazione Emilio e Annabianca 

Vedova - Magazzini del Sale 


Dorsoduro 266, ☎ 041 5226626, 

www.fondazionevedova.org, orario/hours 

10.30-18, chiuso martedì/closed on 

Tuesday, Actv 1 (Salute), 2, 5.1 (Zattere) 


Emilio Vedova...Cosiddetti 

Carnevali... 

A cura di Germano Celant con Fabrizio Gazzarri. 

La rassegna raccoglie per la prima volta in maniera 

ampia e significativa i lavori rientranti in 

questo ciclo in parte inedito. De «I…Cosiddetti 

Carnevali...» fanno parte opere realizzate tra 

il1977 e il 1991 attraverso un sapiente uso del 

collage e assemblage di maschere, corde, carte, 

stampe, plastiche, legni. 

Curated by Germano Celant with Fabrizio Gazzarri. 

The exhibition for the first time provides 

a broad-ranging and significant overview of 

the works from this cycle, for the most part 

unpublished. Works produced between 1977 

and 1991 are part of the “I…Cosiddetti Carnevali…” 

cycle, and make use of a skilled blend of 

collage and assemblage of masks, ropes, paper, 

prints, plastic and wood. 

Fondazione Emilio e Annabianca 

Vedova - Spazio Vedova 


Dorsoduro 50, ☎ 041 5226626, www. 

fondazionevedova.org, orario/hours 

10.30-18, chiuso martedì/closed on 

Tuesday, Actv 1 (Salute), 2, 5.1 (Zattere) 


Leonardo Da Vinci. L’uomo, 

la natura, la scienza 

A cura di Annalisa Perissa. La mostra si sviluppa 

attorno al nucleo di fogli autografi del maestro 

conservati nel Gabinetto dei Disegni delle 

Gallerie dell’Accademia: una trentina di opere 

grafiche tra cui il celeberrimo Uomo Vitruviano. 

A loro integrazione, altri 33 preziosi fogli derivanti 

da prestiti italiani e internazionali. 

Curated by Annalisa Perissa, the exhibition develops 

around a nucleus of autograph drawings 

by Leonardo preserved in the Drawings Cabinet 

of the Gallerie dell’Accademia: about 30 sheets, 

including the world-famous Vitruvian Man. A 

further 33 sheets from Italian and international 

loans round off the exhibition. 

Gallerie dell’Accademia 


December, Campo della Carità 1050, ☎ 

041 5200345, www.gallerieaccademia. 

org, orario/hours 8.15-19.15, chiuso 

lunedì pomeriggio/closed on Monday 

afternoon, Actv 1 (Accademia) 


Da Giorgio Franchetti 

a Giorgio Franchetti. 

Un sogno che rivive. 

A cura di Flavio Fergonzi e Claudia Cremonini. 

Filo conduttore: il collezionismo e due raccolte 

a confronto. Quella d’arte antica del barone 

Giorgio Franchetti, nucleo fondante del museo 

e quella d’arte contemporanea del nipote omonimo, 

scomparso pochi anni fa. 

Curated by Flavio Fergonzi and Claudia Cremonini. 

The common thread: collecting and 

two collections compared. The collection of 

Old Masters of barone Giorgio Franchetti, the 

founding nucleus of the museum, and the collection 

of contemporary art of his eponymous 

grandson, who died a few years ago. 

Galleria Giorgio Franchetti alla 

Ca’ d’Oro - Ca Duodo 


Cannaregio 3932, ☎ 041 5200345, 

www.cadoro.org, orario/hours lun 8.15- 

14.00; ma-sa/Tue-Sat 8.15-19.15; do/ 

Sun 10-18, Actv 1 (Ca’ d’Oro) 


Monica Marioni 

Rassegna ART@Hilton a 

cura di Giudecca 795 

Una selezione antologica di lavori realizzati dal 

2008 ad oggi: i volti su tela della serie «Alter 

ego», immagini oniriche in digitale dal progetto 

«Io sono» curato nel 2011 da Vittorio Sgarbi 

e le ultime suggestioni di «Rebus» a cura di 

Ivan Quaroni. 

An anthological selection of works realised 

since 2008: the faces on canvas of the “Alter 

ego” series, digital dreamlike images from the 

“Io sono” project curated in 2011 by Vittorio 

Sgarbi and the latest offerings from “Rebus”, 

curated by Ivan Quaroni. 

Hilton Molino Stucky Venice 

24 maggio/May-28 luglio/July 2013 

Venezia dal Cielo, Venice 

from the Sky, Venise vue 

du ciel 



La mostra è uno sviluppo di un progetto fotografico 

ed editoriale, ampliato con una nuova 

serie di straordinarie immagini che mostrano 

Venezia e la sua laguna da una prospettiva unica. 

Fotografie aeree di G. Agostinelli e G. Arici. 

The exhibition marks a continuation of a photographic 

and publishing project, broadened to 

include a new series of extraordinary images 

showing Venice and the lagoon from a unique 

perspective. 



Lulù Nuti 



Contemporaneamente alla mostra in corso a 

Giudecca 795, l’artista Lulù Nuti creerà una 

scultura dedicata al Molino Stucky che sarà 

esposta negli spazi dell’albergo.

The art newspapers’ international network: 

more than 1,100,000 copies every month 

■ 7 publications 

■ 19 supplements 

■ More than 8,000 pages 

every year 

■ Distributed in more 

than 70 countries 

1983: TURIN 1990: LONDON AND NEW YORK 

1992: ATHENS* 

1994: PARIS* 

2002: TURIN 

2012: MOSCOW* 2013: BEIJING* 

The international network was founded in 1983 by Umberto Allemandi 

*under lincence

35 


At the same time as the exhibition running at 

Giudecca 795, artist Lulù Nuti will create a 

sculpture dedicated to the Molino Stucky, to be 

displayed in the hotel itself. 


6 settembre/September-14 ottobre/October, 

Giudecca 810, ☎ 340 8798327, 

www.giudecca795.com, Actv 2, 4.1, 4.2 

(Palanca) 

Mappa/Map B6 

Francesco Zavatta 

Rassegna ART@Hilton 

a cura di Giudecca 795 

Sviluppo del progetto «Venezia Storming»: le 

pitture ad olio su tela dell’artista ventisettenne 

presentano una Venezia contemporanea, vista 

attraverso gli occhi di un giovane pittore in una 

tempesta che è prima di tutto emozionale. 

A development of the “Venezia Storming” project: 

the oil on canvas pictures of the 27-yearold 

painter present a contemporary Venice seen 

through the eyes of a young painter in a storm 

that is above all emotional. 


18 ottobre/October-23 dicembre/December 

(Lounge Campiello), Giudecca 810, ☎ 

340 8798327, www.giudecca795.com, 

Actv 2, 4.1, 4.2 (Palanca) 

Mappa/Map B6 

I Vetri della Seguso 

per il Bauer (1950-1965) 

Nella mostra allestita all’Hotel Bauer in collaborazione 

con il Museo del vetro di Murano 

e la Fondazione Giorgio Cini, il visitatore ha 

l’opportunità di ammirare alcune delle soluzioni 

d’illuminazione e d’arredo ideate a partire dal 

1950 dal designer Flavio Poli per la Seguso e 

ancor oggi presenti nella struttura ricettiva. 

In the exhibition laid out in the Hotel Bauer in 

collaboration with the Museo del vetro in Murano 

and the Fondazione Giorgio Cini, the visitor 

has the opportunity to admire some of the 

lighting and furnishing articles designed from 

1950 onwards by Flavio Poli for Seguso, and 

still present today in the hotel. 

Hotel Bauer 


San Marco 1459, www.cini.it, orario/ 

hours 10-19, Actv 1 (San Marco Vallaresso) 

Mappa/Map E5 

Nanni Balestrini. 

TRISTANOIL 

A cura di Martina Cavallarin. Il Film Tristanoil di 

Nanni Balestrini è generato attraverso un computer 

che amalgama, in capitoli di dieci minuti 

ciascuno, oltre 150 videoclip. Argomento: gli 

effetti distruttivi del petrolio sul pianeta. La mostra 

è a cura della Fondazione Morra di Napoli e 

della Galleria Michela Rizzo di Venezia. 

Curated by Martina Cavallarin, the Tristanoil film 

by Nanni Balestrini is generated by a computer 

that amalgamates over 150 videoclips in chapters 

lasting ten minutes each. The theme is the 

destructive effects of oil on the planet. The exhibition 

is curated by the Fondazione Morra of 

Naples and the Galleria Michela Rizzo of Venice. 

Magazzini del Sale (Sale Docks) 


(agosto chiuso /August closed), Magazzini 

del Sale, Dorsoduro 265, www. 

galleriamichelarizzo.net, orario/hours 

gi-do/Thu-Sun 14.30-19.30, Actv 1 (Salute), 

2, 5.1 (Zattere) 

Mappa/Map D5 

Sinfonia dei colori 2013 

In concomitanza con la Biennale il Museo d’Arte 

Contemporanea Italiana in America organizza 

un’esposizione d’arte contemporanea a Palazzo 

Merati. 

At the same time as the Biennale, the Museo 

d’Arte Contemporanea Italiana in America is 

organising a contemporary art exhibition at 

Palazzo Merati. 

M.A.C.I.A. Museo d’Arte 

Contemporanea Italiana in America 

8 giugno/June-31 luglio/July, Palazzo Merati 

d’Audiffret de Greoux, Cannaregio, 

☎ 339 4590927 339 2711328, www. 

museomacia.org, orario/hours 16-22, 

Actv 4.1, 4.2, 5.2 (Fondamenta Nove) 

Mappa/Map E2 

Anthony Caro scultore 

Prima grande retrospettiva italiana dedicata ad 

uno dei massimi scultori viventi: Sir Anthony 

Caro. Opere astratte frutto di un nuovo linguaggio 

plastico. In mostra, oltre ai disegni degli 

esordi anche le sculture in acciaio di grandi 

dimensioni che lo hanno reso famoso. A cura 

di Gary Tinterow. 

The first major retrospective in Italy to be dedicated 

to one of the greatest living sculptors: Sir 

Anthony Caro. Abstract works that are the result 

of a new three-dimensional form. On show are 

not only the early drawings but also some of 

the large steel sculptures that have made him 

famous. Curated by Gary Tinterow. 

Museo Correr 

1 giugno/June-24 ottobre/October, 


A cura di Germano Celant in collaborazione con 


Prosegue il progetto di dialogo tra le opere del 

grande maestro, spazi e collezioni museali. Al 

Correr viene installato il disco «Chi brucia un libro 

brucia un uomo» (1993), opera realizzata da 

Emilio Vedova dopo la distruzione della biblioteca 

di Sarajevo negli anni del conflitto jugoslavo. 

Curated by Germano Celant in collaboration 

with the Fondazione Emilio e Annabianca Vedova. 

The project of a dialogue between the 

Venetian artist’s works and museum spaces 

and collections continues. The Correr will see 

the installation of a disc, “Chi brucia un libro 

brucia un uomo” (“He who burns a book burns 

a man”) (1993), made by Emilio Vedova in the 

wake of the destruction of the library at Sarajevo 

during the conflict in Yugoslavia. 

Museo Correr 

18 maggio/May-13 ottobre/October, San 

Marco, 52, ☎ 041 271591, www.correr. 

visitmuve.it, orario/hours 8.30-19, Actv 

1 (San Marco Vallaresso), 2, 4.1, 5.1 


Flora Viale 

L’antica arte dei merletti continua a esercitare 

il proprio fascino sugli artisti contemporanei. 

L’italo-statunitense Flora Viale realizza una serie 

di frammenti carichi di significati e di quesiti a 

cui dare risposta. 

The antique art of lace continues to charm contemporary 

artists. The Italo-American Flora Viale 

has made a series of fragments that are loaded 

with meaning and questions seeking replies. 

Museo del Merletto, Burano 

18 maggio 2013/May-5 gennaio/January 

2014, Piazza Galuppi 187, Burano, 

☎ 041 730034, www.museomerletto. 

visitmuve.it, orario/hours 10-18, Actv 12 

(Burano) 

Mappa/Map FM 

Anna Skibska 

L’artista polacca racconta la metamorfosi delle 

forme utilizzando magistralmente le tecniche 

vetraie. Impercettibili trame di vetro come 

ragnatele geometriche caratterizzano eteree 

sculture in perfetto equilibrio. A cura di Anna 

Skibska e Chiara Squarcina. 

The Polish artist examines the metamorphosis 

of forms, using glassmaking techniques in 

masterly fashion. Imperceptible, geometric 

spider webs of glass typify ethereal sculptures 

in perfect equilibrium. Curated by Anna Skibska 

and Chiara Squarcina. 

Museo del Vetro, Murano 

1 giugno/June-1 dicembre/December 

Eraldo Mauro. 

amera Oscura: Slides 

A cura di Eraldo Mauro e Chiara Squarcina. Il 

progetto artistico si basa sul potere evocativo 

della percezione del colore e sul comune filo 

che lega alchimia, vetro e diapositiva. L’installazione 

ricrea l’interno di un laboratorio fotografico 

in cui sono esposti inediti e opere create 

per l’occasione. 

Curated by Eraldo Mauro and Chiara Squarcina, 

the artistic project is based on the evocative 

power of the perception of colour and 

the common thread binding alchemy, glass 

and transparency. The installation recreates a 

photographic laboratory in which unpublished 

and new works made for the occasion are on 

display. 


1 giugno/June-1 dicembre/December, 

Fondamenta Giustinian 8, Murano, * 

Seguso, Vetri d’arte. 

1932-1973 

A cura di Marc Heiremans. Una carrellata di capolavori 

illustra una delle eccellenze produttive 

del XX secolo: la Seguso vetri d’arte. La vicenda 

di un’imprenditoria familiare, vera e propria dinastia 

del vetro muranese. 

Curated by Marc Heiremans. A selection of 

masterpieces illustrates one of the finest glassmakers 

of the 20th century: Seguso vertri d’arte. 

The evolution of a family business, a dynasty in 

Murano glass. 



Fondamenta Giustinian 8, Murano, 

☎ 041 739586, www.museovetro.visitmuve.it, 

orario/hours 10-18, Actv 3, 4.2 

(Murano museo) 

Mappa/Map FM 

Ana Tzarew. 

The life of flowers 

Gli ultimi lavori della pittrice d’origine croata, 

dal vivace cromatismo, animano le sale del 

Museo Diocesano. Il soggetto favorito è quello 

floreale, spesso rappresentato scegliendo 

grandi formati. 

The brightly-coloured last works of the Croatian-born 

painter animate the rooms of the Museo 

Diocesano. The favourite subject is flowers, 

often shown in large formats. 

Museo Diocesano Santa Apollonia 


Castello 4312, Ponte della Canonica, 

☎ 041 5229166, www.veneziaupt.org, 

orario/hours 10-18, chiuso mercoledì/ 

closed on Wednesday, Actv 1, 2, 4.1, 5.1 



Bestiario Contemporaneo 

Gli artisti della collezione 

ACACIA 

A cura di Giorgio Verzotti e Gemma De Angelis 

Testa. L’arte contemporanea in dialogo con la 

collezione permanente del museo. Accanto a 

reperti naturalistici, opere di artisti affermati. Tra 

questi: Maurizio Cattelan, Francesco Vezzoli, 

Nico Vascellari, Mario Airò, Alighiero Boetti. 

Curated by Giorgio Verzotti and Gemma De 

Angelis Testa. Contemporary art in a dialogue 

with the permanent collection of the museum. 

Alongside the natural history items can be seen 

works by established artists, such as Maurizio 

Cattelan, Francesco Vezzoli, Nico Vascellari, 

Mario Airò and Alighiero Boetti. 

Museo di Storia Naturale 

1 giugno/June-24 ottobre/October, Santa 

Croce 1730, ☎ 041 2750206, www. 

msn.visitmuve.it, orario/hours 10-18, 

chiuso lunedì/closed on Monday, Actv 1 

(San Stae) 


Tàpies. Lo sguardo 

dell’artista 

A cura di Toni Tàpies, Natasha Hébert, Daniela 

Ferretti e Axel Vervoordt. Un omaggio al talento 

di Antoni Tàpies artista e collezionista a un anno 

dalla sua scomparsa. Accanto alle opere del catalano, 

i lavori di Joan Miró, Pablo Picasso, Kazuo 

Shiraga, Franz Kline, Jackson Pollock, Jannis 

Kounellis oltre a sculture orientali e tribali 

provenienti dalla collezione privata del maestro. 

Curated by Toni Tàpies, Natasha Hébert, Daniela 

Ferretti and Axel Vervoordt. A tribute to the 

talent of Antoni Tàpies as artist and collector, a 

year after his death. Alongside the works of the 

Catalan artist are others by Joan Miró, Pablo 

Picasso, Kazuo Shiraga, Franz Kline, Jackson 

Pollock and Jannis Kounellis, plus Oriental and 

tribal sculptures from Tàpies’ private collection. 

Museo Fortuny 


San Marco 3958, ☎ 041 5200995, www. 

fortuny.visitmuve.it, orario/hours 10-18, 

chiuso martedì/closed on Tuesday, Actv 1 

(Sant’Angelo), 2 (San Samuele) 


Yellowing of the Lunar 

Consciousness 

A cura di Andrea Bruciati. Primo progetto espositivo 

della galleria mestrina con autori internazionali 

e strutturato in due sedi: accanto a quella 

di Mestre, la location temporanea in laguna è a 

Palazzo Bonvicini. Tra i giovani selezionati: Paola 

Angelini, Marco Basta, Juliette Bonneviot, Mihut 

Boscu Kafchin, Melissa Gordon, Dario Pecoraro, 

Gianni Politi, James Ryan, Giovanni Sartori Braido, 

Vito Stassi e Joris Van De Moortel. 

Curated by Andrea Bruciati, this is the first 

exhibition by the Mestre-based gallery with 

international artists, and is divided into two 

venues: alongside the Mestre site is a temporary 

location in the lagoon, at Palazzo Bonvicini. 

Among the young artists selected are Paola Angelini, 

Marco Basta, Juliette Bonneviot, Mihut 

Boscu Kafchin, Melissa Gordon, Dario Pecoraro, 

Gianni Politi, James Ryan, Giovanni Sartori 

Braido, Vito Stassi and Joris Van De Moortel. 

Palazzo Bonvicini 


Santa Croce 2164, ☎ 336 

6875619, www.premioceleste.it, www. 

massimodeluca.it, Actv 1, 2 (San Tomà) 

Mappa/Map C3 

Fortezze veneziane del 

Mediterraneo 

A cura di Camillo Tonini e Diana Cristante, la 

mostra ricostruisce attraverso alcuni exempla 

(provenienti dal gabinetto di cartografia e dalla 

biblioteca del Museo Correr) i sistemi militari 

veneziani di difesa e i capisaldi fortilizi dello 

Stato da Mar. 

Curated by Camillo Tonini and Diana Cristante, 

the exhibition uses some examples (from the 

maps cabinet and library of Museo Correr) to 

reconstruct the Venetian defence systems and 

fortresses of the Stato da Mar. 

Palazzo Ducale 

8 marzo/March-22 settembre/September, 

San Marco 1, ☎ 041 2715911, 

www.palazzoducale.visitmuve.it, orario/ 

hours 8.30-19, Actv 1, 2, 4.1, 5.1 (San 

Zaccaria) 

Manet. Ritorno a Venezia 

A cura di Stéphane Guégan. Prestiti eccezionali 

del Musée d’Orsay e musei internazionali: oltre 

80 opere tra dipinti, disegni e documenti. L’esposizione 

ripercorre tutta la vita artistica di Manet 

indagando l’impatto emotivo e creativo che 

la pittura rinascimentale italiana - e quella veneziana 

in particolare - esercitarono sull’artista. 

Curated by Stéphane Guégan. Exceptional 

loans from the Musée d’Orsay and other international 

museums: over 80 works – paintings, 

drawings and documents – for an exhibition 

that covers the whole of Manet’s artistic life, exploring 

the emotive and creative impact of Italian 

– and Venetian in particular –Renaissance 

painting on the artist. 

Palazzo Ducale


36 

24 aprile/April-18 agosto/August, San 

Marco, 1, ☎ 041 8520154, www.palazzoducale.visitmuve.it, 

www.mostramanet. 

it, orario/hours do-gi/Sun-Thu 9-19, vesa/Fry-Sat 

9-20, Actv 1, 2, 4.1, 5.1 (San 

Zaccaria) 

I doni di Shah Abbas 

il Grande alla Serenissima 

A cura di Elisa Gagliardi Mangilli. L’esposizione 

illustra le ottime relazioni diplomatiche che in 

età moderna intercorsero tra la Serenissima e 

la Persia Safavide all’epoca di Shah Abbas I il 

Grande (1587-1629) unite entrambe nell’intento 

di contrastare l’espansione ottomana. 

Curated by Elisa Gagliardi Mangilli, the exhibition 

illustrates the excellent diplomatic relations 

that existed in modern times between the 

Serenissima and Safavid Persia at the time of 

Shah Abbas I the Great (1587-1629) at at time 

when both powers were trying to offset Ottoman 

expansion. 

Palazzo Ducale 

28 settembre/September-12 gennaio, San 

Marco 1, ☎ 041 2715911, www.palazzoducale.visitmuve.it, 

orario/hours 8.30-19, 

Actv 1, 2, 4.1, 5.1 (San Zaccaria) 


Rudolf Stingel 

Personale curata dall’artista con il coordinamento 

di Elena Geuna. Rudolf Stingel vive e lavora tra 

New York e Merano, sua città natale. Il progetto 

si iscrive nel programma di monografie di artisti 

contemporanei, inaugurato nell’aprile 2012 con 

Urs Fischer («Madame Fisscher»). 

A personal exhibition curated by the artist and 

coordinated by Elena Geuna. Rudolf Stingel 

lives and works in New York and Merano, his 

home town. The project is part of a programme 

of monographs on contemporary artists inaugurated 

in April 2012 with Urs Fischer (“Madame 

Fisscher”). 

Palazzo Grassi 

7 aprile/April-31 dicembre/December, 

Fondazione François Pinault, Campo 

San Samuele 3231, www.palazzograssi. 

it, orario/hours 10-19, chiuso martedì/ 

closed on Tuesday, Actv 2 (San Samuele) 


La Bella del Tiziano 

in casa Grimani 

Arriva nelle sale del palazzo patrizio «La Bella» 

del Tiziano, oggi conservata a Firenze a Palazzo 

Pitti. Il restauro del 2011, a opera dell’Opificio 

delle Pietre Dure, ha comportato oltre a 

un’ampia campagna d’indagini scientifiche, un 

intervento di pulitura che ha alleggerito vernici 

Braco Dimitrijevic 

Between the Louvre and the Zoo 

284 pp., 34 x 25,5 cm, € 50,00 

English edition 

ISBN 978-88-422-2171-5 

Mille anni 

di architettura italiana in Russia 

Dmitrij Svidkovskij c 

336 pp., 24 x 33,5 cm, € 90,00 

Russian and italian editions 

ISBN 978-88-422-2152-4 

Villa Carlotta 

Museum, historical park, botanic 

Garden on Lake Como 

Edited by N. Laura e M. Scagliola 

352 pp., 24 x 32 cm, € 18,00 


ISBN 978-88-422-2141-8 

e velature non originali. 

Titian’s “Bella”, today at Palazzo Pitti in Florence, 

enters the patrician house of Grimani. 

The 2011 restoration by the Opificio delle Pietre 

Dure has included not only a wide-ranging series 

of scientific examinations but also a cleaning 

that has lightened the layers of varnish and 

veils that were not original. 

Palazzo Grimani 


December, Castello 4858, ☎ 041 

5200345, www.palazzogrimani.org, orario/hours 

8.15-19.15, chiuso domenica/ 

closed on Sunday, Actv 1, 2 (Rialto) 


GHOSTS («Fantasmi»). 

Pitture, 2010-2012 / 

5771-5773 

Patrick Mimran comincia a lavorare alla sua 

serie Ghosts nel 2010. Utilizzando il bianco e 

il nero, e, in taluni casi, aggiungendovi strati di 

colore, l’artista rappresenta un «passato presente» 

popolato da spettri irrevocabili. Alla conclusione 

di due anni di lavoro, Mimran sceglie 

di datare questa serie seguendo parallelamente 

il calendario di origine cristiana e il calendario 

ebraico (5773), al quale lo lega la sua cultura. 

Patrick Mimran began working on his Ghosts 

series in 2010. Using black and white and, only 

in some cases, layers of colour, the artist depicts 

a “present past” populated by spectres. After two 

years of work, Mimran has decided to date this 

series, following both the Christian and Hebew 

calendar (5773), to which he is linked by culture. 

Palazzo Malipiero 

20 febbraio/February-31 novembre/ 

November, Ramo Malipiero, San Marco 

3078-3079, ☎ 347 8528996, www. 

mimran.com, orario/hours 10-19, Actv 2 

(San Samuele) 

Mappa/Map C4 

Precious Objects - 

Extraordinary Individuals 

L’installazione site specific di Arthur Duff, promossa 

da Studio Oredaria di Roma e Studio la 

Città di Verona, prevede la proiezione di testi 

attraverso l’utilizzo di sistemi laser verdi sulle 

pareti esterne di Palazzo Malipiero durante i 

giorni della vernice della Biennale. 

The site-specific installation of Arthur Duff, 

promoted by the Studio Oredaria of Rome and 

Studio la Città of Verona, foresees the projection 

of texts using green laser systems on to 

the outer walls of Palazzo Malipiero during the 

vernissage days of the Biennale. 

Palazzo Malipiero Barnabò e giardino 

interno 

28 maggio/May-3 giugno/June, Campo 

San Samuele, www.arthurduffvenice.com, 

orario/hours 19-23, Actv 2 (San Samuele) 

Mappa/Map C4 

Overlapping. 

Laura Manfredi 

Organizzata da le5venice contemporary art 

gallery e promossa da Palazzo Molin del 

Cuoridoro in collaborazione con Venice Sotheby’s 

International Reality. Oggetto dell’esposizione 

sono monoprint generati dalla 

sovrapposizione in fase di stampa di parti 

eseguite a monotipo calcografico e di matrici 

realizzate con tecniche tradizionali. 

Organised by the le5venice contemporary art 

gallery and promoted by Palazzo Molin del 

Cuoridoro in collaboration with Venice Sotheby’s 

International Reality, the object of the 

exhibition are the monoprints generated by the 

overlapping during printing of engravings and 

matrices produced using traditional techniques. 

Palazzo Molin del Cuoridoro 

28 maggio/May-25 agosto/August, San 

Marco 1826, ☎ 327 7982608, www.le- 

5venice.com, orario/hours 10.00-18.00, 

chiuso martedì/closed on Tuesday, Actv 

1 (Giglio) 

Mappa/Map D4 

WUNDERKAMMER. 

Camera delle meraviglie 

contemporanea 

Collettiva a cura di Antonio Nardone. Oltre 20 

artisti danno vita ad una camera delle meraviglie 

in chiave contemporanea. Tra i protagonisti: 

Win Delvoye, Jan Fabre, Laurence Delvaux, 

Ivan Piano. 

A collective show curated by Antonio Nardone. 

Over 20 artists create a Wunderkammer in a 

contemporary key. Among the artists are Win 

Delvoye, Jan Fabre, Laurence Delvaux and 

Ivan Piano. 

Palazzo Widmann 


Calle Larga Widmann, ☎ 339 7496818, 

www.wunderkammerexpo.com, orario/ 

hours 11-19, Actv 1, 2 (Rialto) 

Mappa/Map E3 

La Casa Madre 

Biasiucci e Paladino 

Edited by Eduardo Cicelyn 

112 pp., 24 x 28 cm, € 24,00 

Italian and english edition 

ISBN 978-88-422-2149-4 

Eroi 

Edited by Danilo Eccher 

280 pp., 24 x 33,5 cm, € 55,00 


ISBN 978-88-422-2026-8 

Fontana Arte 

Gio Ponti, Pietro Chiesa, Max Ingrand 

Franco Deboni 

300 pp., 24 x 33,5 cm, € 150,00 

Italian edition 

ISBN 978-88-422-2163-0 

Intersection 

Vito Acconci/Acconci 

Studio e Franco Vaccari 

A cura di Valerio Dehò, la mostra è organizzata 

con la collaborazione della galleria Michela Rizzo 

di Venezia e della galleria P420 di Bologna. 

Per la prima volta due tra i maggiori esponenti 

delle avanguardie contemporanee vengono riuniti 

in una grande esposizione che racchiude le 

tappe più significative del loro lavoro. 

Curated by Valerio Dehò, the exhibition has been 

organised with the collaboration of the Galleria 

Michela Rizzo of Venice and of the Galleria P420 

of Bologna. For the first time, two leading figures 

in contemporary avantgarde movements are 

united in a major exhibition presenting the most 

significant phases of their work. 

Palazzo Pesaro Papafava 


Calle de la Rocchetta, Cannaregio 3764, 

☎ 335 1643181 / 320 5635213, www. 

galleriamichelarizzo.net, www.p420.it, 

orario/hours lu-sa/Mon-Sat 11-Actv 1 

(Ca’ d’Oro) 

Mappa/Map D2 

Maxim Kantor. Atlantis 

In collaborazione con il Museo di Stato Russo 

di San Pietroburgo. L’artista moscovita fa oggetto 

del proprio lavoro gli accadimenti storici del 

XX secolo con una particolare attenzione a personaggi 

ed eventi legati alla Rivoluzione russa e 

alla Prima Guerra Mondiale. 

In collaboration with the Russian State Museum 

of Saint Petersburg, the Muscovite artist examines 

the historical events of the 20th century, paying 

particular attention to the events and figures 

of the Russian Revolution and First WOrld War. 

Palazzo Zenobio - Collegio Armeno 

Moorat Raphael 


Dorsoduro 2596, ☎ 041 5228770, www. 

collegioarmeno.com, orario/hours 11- 

18, chiuso lunedì/closed on Monday, 

Actv 1 (Ca’ Rezzonico), 2 (San Basilio) 

Mappa/Map B4 

Prima Materia 

A cura di Caroline Bourgeois e Michael Govan. 

Circa 80 opere in tutto dal 1960 a oggi, realizzate 

da artisti della Collezione Pinault.Un dialogo 

tra movimenti storici, come il Mono-Ha e l’Arte 

Povera, e lavori monografici. 

Curated by Caroline Bourgeois and Michael 

Govan. About 80 works from 1960 to the present 

day, made by artists in the Pinault Collection. A 

dialogue between historic movements, such as 

Mono-Ha and Arte Povera, and monographic 

works. 

Punta della Dogana, Fondazione 

François Pinault 

30 maggio/May-31 dicembre/December 

2014, Dorsoduro 2, ☎ 199 112 112, 

www.palazzograssi.it, orario/hours 10-19, 

chiuso martedì/closed on Tuesday, Actv 1 

(Salute) 


New York Shots 

A boxing tale 

Edited by Gabriele Tinti 

56 pp., 30 x 30 cm, € 22,00 


ISBN 978-88-422-2132-6 

Italian Newbrow 

Cattive compagnie 

Edited by Ivan Quaroni 

96 pp., 24 x 33,5 cm, € 18,00 

Italian and english edition 

ISBN 978-88-422-2169-2 

Porphyry. 

Red Imperial Porphyry Power and Religion 

Dario Del Bufalo 

352 pp., 24 x 33,5 cm, € 95,00 


ISBN 978-88-422-2146-3 

Mostra PREMIO MURANO 

2013 

La Scuola del Vetro Abate Zanetti in collaborazione 

con l’Associazione per lo studio e lo 

sviluppo della cultura muranese, promuove 

l’edizione 2013 del Premio Murano. Progetti e 

opere realizzate in vetro vengono esposti nella 

mostra settembrina. 

The Scuola del Vetro Abate Zanetti in collaboration 

with the Associazione per lo studio e lo 

sviluppo della cultura muranese promotes the 

2013 edition of Murano Prize. Projects and 

works of glass are displayed in the exhibition 

in September. 

Scuola del Vetro Abate Zanetti 

2-30 settembre/September, Calle Briati 

8b 30141 Murano, ☎ 041 2737711, 

www.abatezanetti.it, orario/hours martedì 

e giovedì/Tuesday and Thursday 15- 

18, Actv 3, 4.2 (Murano museo) 

Mappa/Map FM 

TINTORETTO VEDOVA 

A cura di Germano Celant con la collaborazione di 

Stefano Cecchetto. L’esposizione costituisce l’incipit 

del progetto «San Rocco Contemporaneo», 

volto a porre in dialogo maestri del Novecento 

con il ciclo di San Rocco. L’accostamento diretto 

svela le similitudini tra i due artisti: un dialogo inconsueto 

che sottolinea l’ispirazione che Vedova 

trasse dalla pittura del maestro veneziano. 

Curated by Germano Celant with the collaboration 

of Stefano Cecchetto. The exhibition 

marks the start of the “San Rocco Contemporaneo” 

project, which aims to create a dialogue 

between artists of the 20th century and the San 

Rocco cycle of frescos. Placing the different 

works next to each other reveals the similarities 

between the two artists: an unusual dialogue 

that stresses the inspiration Vedova drew from 

the painting of this earlier Venetian master. 

Scuola Grande di San Rocco 


San Polo 3054, ☎ 041 5234864, www. 

scuolagrandesanrocco.it, orario/hours 

9.30-17.30, chiuso sabato/closed on 

Saturday, Actv 1, 2 (San Tomà) 


Athens presents Athens 

L’esposizione al piano terra dello Spazio Rolak 

è frutto dell’iniziativa degli artisti Dionysis 

Christofilogiannis e Georgia Sagri che vivono 

e lavorano tra Atene, New York e Cluj Napoca. 

Lo scopo è quello di focalizzare l’attenzione 

sulla città di Atene, per molti anni al centro di 

trasformazioni sociali e politiche ma il cui il suo 

rinnovamento culturale è ancora sconosciuto. 

The exhibition on the ground floor of the Spazio 

Rolak is the result of an initiative by artists Dionysis 

Christofilogiannis and Georgia Sagri, 

who live and work in Athens, New York and Cluj 

Napoca. The aim is to focus attention on the city 

of Athens, which for many years has been at the 

centre of social and political change, but whose 

cultural revival is still little-known. 

Spazio Rolak 

30 maggio/May-20 giugno/June, Giudecca 

211/b, www.athenscenter.com, Actv 

2, 4.1 (Redentore) 

Mappa/Map D6 

Dominium melancholiae 

L’artista Tony Fiorentino (classe 1987), in collaborazione 

con la galleria Doppelgaenger di 

Bari, presenta la sua prima personale in Italia. 

Un’installazione di sculture «mutanti» formate da 

ampolle in vetro all’interno delle quali è realizzato 

l’albero di Saturno ovvero una vegetazione chimica 

che si forma attraverso l’immersione di zinco 

in acqua distillata e acetato di piombo. 

In collaboration with the Doppelgaenger gallery 

of Bari, Tony Fiorentino (born in 1987) presents 

his first one-man exhibition in Italy. An installation 

of “mutating” sculptures formed of glass 

phials within which appear a “tree of Saturn”, a 

chemical growth formed by immersing zinc in 

distilled water and lead acetate. 

Spazio Salenbauch 

1 giugno/June-31 ottobre/October, Calle 

Larga XXII Marzo, San Marco 2382/a, 

☎ 392 8203006, www.doppelgaenger.it, 

orario/hours ma-sa/Tue-Sat 17-20, Actv 

1 (San Marco Vallaresso) 

Mappa/Map D4 

Biennale 1987 - digital 

fragments 

Una rievocazione digitale di uno scorcio della 

seconda Biennale di Venezia attraverso le opere 

di Raffaele Mainella: paesaggi della Venezia e 

dell’egittomania allo scadere del XIX secolo. 

A digital re-evocation of a view of the second 

Venice Biennale through the works of Raffaele 

Mainella: landscapes of Venice and views of 

Egyptomania at the end of the 19th century. 

Telecom Italia Future Centre 

1-22 giugno/June, Campo San Salvador, 

San Marco 4826, ☎ 041 5213200, www. 

telecomfuturecentre.it, orario/hours 10- 

18, Actv 1, 2 (Rialto) 

Mappa /Map D3 

Giorgio Casali fotografo 

Domus 1951-1983. 

Architettura, design e arte 

in Italia 

A cura di Angelo Maggi e Italo Zannier. La 

mostra offre una scelta d’immagini fotografiche 

Allemandi books. An investment in (lasting) culture 

Allemandi 

at Venice Biennale 2013 

Sergei Nazarov 

Memories 

Edited by 

Afrodite Oikonomidou 

Venice 

Palazzo Zenobio 

Collegio Armeno 

Moorat Raphael 

5 giugno - 31 agosto 

Supernatural 

Venice 

Bangladesh Pavillon 

Officina delle Zattere 

Democracy 

& Dreams 

Venice 

Costa Rica Pavillon 

Palazzo Ca’ Bonvicini 

Information: Allemandi & C. publishing, via Mancini 8, 10121 Torino, Italy, tel. +39 011 8199111, fax +39 011 8193090, allemandi@allemandi.com 

Direct orders: Libro Co., via Borromeo 48, 50026 San Casciano (FI), Italy, tel. +39 055 8228461, fax +39 055 8228462, allemandi@libroco.it

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apparse su «Domus» provenienti dal Fondo 

Casali conservato e gestito presso l’Archivio 

Progetti Iuav. 

Curated by Angelo Maggi and Italo Zannier. 

The exhibition offers a selection of photographs 

published in “Domus” from the Fondo Casali, 

preserved at the Archivio Progetti Iuav. 

Università IUAV 

24 maggio/May-14 giugno/June, ex Cotonificio 

veneziano, Dorsoduro 2196, 

** 041 2571801, www.iuav.it, orario/ 

hours lu-ve/Mon-Fry 9.30-13.30, gi/ 

Thu 15-17.30, Actv 2 (San Basilio) 


Atlante dell’architettura 

italiana degli anni ’50 e ’60 

Frutto di una ricerca che ha visto coinvolte diverse 

università italiane, la mostra presenta oltre 

60 capolavori dell’architettura italiana costruiti 

tra il 1950 e il 1970 (Nervi, Musmeci, Morandi, 

Moretti, Libera, Luccichenti-Monaco, Bottoni, 

BBPR). A cura di Luka Skansi. 

The result of research that has seen a number of 

Italian universities involved, the exhibition presents 

over 60 masterpieces of Italian architecture 

built between 1950 and 1970 (Nervi, Musmeci, 

Morandi, Moretti, Libera, Luccichenti-Monaco, 

Bottoni, BBPR). Curated by Luka Skansi. 


3-22 giugno/June 

Matter & Context. 

Contemporary Chilean 

Architecture 

Matericità e contesto sono i due valori con 

cui leggere le opere di architettura di 10 studi 

cileni selezionati da Iuav. Attraverso disegni, 

schizzi e plastici è riprodotto uno spaccato 

del panorama cileno. A cura di Alberto Sato ed 

Esther Giani. 

A sense of material and context are the two 

values used to measure the architectural works 

of 10 Chilean studies selected by IUAV. An 

overview of the Chilean architectural scene is 

offered through drawings, sketches and models. 

Curated by Alberto Sato and Esther Giani. 


24 giugno/June-12 luglio/July Spazio 

espositivo Gino Valle, ex Cotonificio 

veneziano, Dorsoduro 2196, ☎ 041 

2571801, www.iuav.it, orario/hours luve/Mon-Fry 

9-19, Actv 2 (San Basilio) 


Photissima Art Fair II 

Ideata e organizzata dalla Fondazione Artèvision, 

scuola di fotografia e istituzione che promuove e 

mette a confronto artisti italiani e internazionali, 

questa fiera ha l’obiettivo di diventare un punto 

di riferimento nel panorama dell’arte fotografica. 

Gallerie, collettivi, associazioni, fondazioni, 

scuole e accademie d’arte trovano spazio al Vega 

di Porto Marghera. Accanto a loro, a partire da 

questa edizione, una selezione di artisti midcareer 

presenti con mostre personali. 

Planned and organised by the Fondazione Artèvision, 

a photography school and institution 

promoting Italian and international artists, the 

aim of this fair is to become a point of reference 

in the world of photography. Galleries, collectives, 

associations, foundations, schools and art 

academies are given space at the Vega di Porto 

Marghera. Alongside them, as from this edition, 

there will also be a selection of mid-career artists 

present with a series of one-man shows. 

VEGA, Parco Scientifico e Tecnologico 

di Venezia 

30 maggio/May-2 giugno/June, Porto 

Marghera, ☎ 041 5369445, www.photissima.it/festival/ 

Mappa/Map FM 

Gallerie 

Galleries 

Galleria AplusA 

Per tutta la durata della Biennale svolge le funzioni 

del padiglione sloveno. Artista selezionata: 

Jasmina Cibic. 

For the whole of the Biennale, it will function as 

the Slovene Pavilion. Selected artist: Jasmina 

Cibic. 

A plus A - Centro Espositivo Sloveno 

1 giugno/June-24 novembre, San Marco 

3073, Venezia, ☎ 041 27704 66, www. 

aplusa.it, orario: ma-sa/Tue-Sat 11-14; 

15-18, Actv 1 (Sant’Angelo), 2 (San Samuele) 

Mappa/Map C4 

Teodolinda Caorlin 

Costruttrice silenziosa e paziente, esponente 

della Fiber Art, Teodolinda Caorlin possiede 

una qualità plastica ed un assetto tridimensionale 

dovuto al sapiente utilizzo delle tecniche. È 

il tessuto stesso a fungere da codice. 

A silent and patient builder, Teodolinda Caorlin, 

an exponent of Fiber Art, is able to endow her 

work with a plastic quality and three-dimensional 

look resulting from her skilful application 

of techniques. It is the fabric itself that works 

as code. 

Galleria d’Arte Arkè 


Mappa/Map D4 

Ezio Rizzetto 

Il segno, pur in una svariata gamma di possibilità 

espressive, percorre il cammino della pittura riaffermando 

i valori e i modi della non-figurazione, 

con una rivalutazione del segno e del colore. 

Through a wide-ranging series of expressive 

possibilities, the artistic gesture appears 

throughout painting, reaffirming the values and 

manners of non-figuration, with a re-evaluation 

of sign and colour. 


6 luglio/July-10 agosto/August 

Mario De Luigi 

Nel 1951 a Milano firma il Manifesto dell’arte 

spaziale. La luce è concepita come un valore 

strutturale, non dipinta ma costruita all’interno 

del dipinto, mediante la creazione di segni incisi 

sulla superficie pittorica. Questa tecnica caratterizzerà 

tutta la sua futura produzione artistica: 

il grattage. 

In 1951, he signed the Manifesto dell’arte spaziale 

in Milan. Light is conceived as a structural 

value, not painted but constructed within the 

picture through the creation of signs cut into the 

surface of the paint. This technique will characterise 

all of his future work: grattage. 


14 settembre/September-12 ottobre/ 

October 

Peggy Finzi 

Peggy è nata a Venezia da una famiglia di musicisti 

ed è cresciuta in un ambiente culturale 

tipico della mitteleuropa che ha contribuito non 

poco alla sua formazione. 

Peggy was born in Venice into a family of 

musicians and grew up in a typically Central 

European culture that has greatly influenced 

her education. 


26 ottobre/October-22 novembre/November 

San Samuele, 3211, San Marco, ☎ 

041 5224372, www.artearke.com, orario/hours 

ma-sa/Tue-Sat 10.30-12.30; 

16-18, Actv 1,2 (Giglio) 

Mappa/Map D4 

Mimmo Paladino 

Un’ampia selezione di grafica e libri illustrati 

dell’artista documentate da un catalogo pubblicato 

per l’occasione e presentato da Enzo 

Di Martino. La mostra ricostruisce il percorso 

unico di un artista che ha saputo continuamente 

confrontarsi con le tecniche incisorie. 

A wide selection graphic works and books illustrated 

by the artist documented by a catalogue 

published for the occasion and presented by 

Enzo Di Martino. The exhibition examines the 

unique development of an artist who has always 

explored the various ways of making prints. 

Galerie Bordas 

31 maggio/May-30 giugno/June, San 

Marco 1994/B, ☎ 041 5224812, www. 

galerie-bordas.com, orario/hours 11-13, 

16-19, Actv 1 (San Marco Vallaresso) 

Mappa/Map E4 

Paolo Ventura 

Personale dell’artista. Ricostruzione di un suo 

ipotetico studio con piccoli lavori ambientati a 

New York. 

A one man-show of the artist’s work and reconstruction 

of a hypothetical studio with small 

works set in New York. 

Bugno Art Gallery 

dal/from 29 maggio/May, San Marco 

1904, ☎ 041 5231305, www.bugnoart 

gallery.it, orario/hours ma-gi/Tue-Thu 10- 

19.30, do-lu/Sun-Mon 16-19.30, Actv 1 

(San Marco Vallaresso) 

Mappa/Map E4 

Gavin Rain. Supernatural 

- part 1 

Mostra personale di Gavin Rain, selezionato 

per il Padiglione del Bangladesh che fa rivivere 

i fasti dei celebri ritratti della pop art con i suoi 

cerchi colorati concentrici. In contemporanea, 

nella stessa sede, presentazione ed esposizione 

in anteprima dell’opera «EvolutionInvolution» 

di Stefano Curto. 

A one-man show of Gavin Rain, selected for the 

Bangladesh Pavilion, and restoring the splendour 

of the famous portraits of Pop Art with his 

concentric coloured circles. At the same time. 

the same venue will also present a preview of 

Stefano Curto’s “EvolutionInvolution”. 



Gino Blanc. 

Electronic Circus 

Personale di Gino Blanc, giovane artista veneziano 

che alterna pittura, collage e installazioni. 

A one man-show of Gino Blanc, a young 

Venetian artist alternating painting, collage and 

installations. 


dal/from 28 giugno/June 

Stefano Curto 

Mostra personale dell’artista Stefano Curto. Le 

sue iridescenze infrangono la luce in migliaia di 

riflessi. A cura di Stefano Cecchetto 

A one man-show of Stefano Curto. His iridescent 

works shatter light into a thousand reflections. 

Curated by Stefano Cecchetto. 


Dal/from 26 luglio/July, San Marco 

1996/d, ☎ 041 5231305, www.bugnoartgallery.it, 

orario/hours ma-gi/Tue-Thu 

10-19.30, do-lu/Sun-Mon 16-19.30, Actv 

1 (San Marco Vallaresso) 

Mappa/Map E4 

Verne Dawson 

Personale dell’artista americano che predilige la 

tecnica pittorica come forma espressiva. 

A one-man show of the American artist who 

favours painting as expressive form. 

Galleria il Capricorno 

27 maggio/May - 31 agosto/August 

Christopher Orr 

Personale dell’artista. 

Personal exhibition. 

Galleria il Capricorno 

7 settembre/September-novembre/November, 

San Marco 1994, ☎ 041 5206920, 

galleriailcapricorno@gmail.com, Actv 1, 

2 (Giglio) 

Mappa/Map D4 

Dance this way 

Mikhail Baryshnikov, fotografo russo, dopo 

anni di appostamento con la macchina fissa 

scopre il fascino dei bordi sfocati e del vorticismo 

della danza. 

After years of using a static camera, Mikhail 

Baryshnikov, Russian photographer, discovers 

the appeal of blurred edges and the vortices 

of dance. 

Galleria Contini 

8 giugno/June-30 ottobre/October, Calle 

Larga XXII Marzo, San Marco 2288, ☎ 

041 5230357, www.continiarte.com, 

orario/hours 10.30-13, 14-19.30, Actv 

1 (Giglio) 

Mappa/Map D4 

Autobiografia della pittura 

di Alessandro Papetti 

Esemplare di una figurazione vibratile con opere 

dell’ultimo periodo. 

Exemplary of a vibrant figuration with works of 

his latest period. 

Galleria Contini 

25 maggio/May-3 ottobre/October, Campo 

Santo Stefano, San Marco 2765, ☎ 

041 5204942, www.continiarte.com, 

orario/hours 10.30-13, 14-19.30, Actv 

1, 2 (Accademia) 

Mappa/Map D4 

Yellowing of the Lunar 

consciousness 

A cura di Andrea Bruciati. Primo progetto della 

galleria mestrina con autori internazionali e 

strutturato in due sedi. In questo caso l’esposizione 

è organizzata a Mestre. Una panoramica 

della giovane pittura. Paola Angelini, Marco 

Basta, Juliette Bonneviot, Mihut Boscu Kafchin, 

Melissa Gordon, Dario Pecoraro, Gianni Politi, 

James Ryan, Giovanni Sartori Braido, Vito Stassi 

e Joris Van De Moortel. 

Curated by Andrea Bruciati. The first project 

by this Mestre-based gallery with international 

artists displayed in two venues. In this case, 

the exhibition is at Mestre and offers an overview 

of young painting. Paola Angelini, Marco 

Basta, Juliette Bonneviot, Mihut Boscu Kafchin, 

Melissa Gordon, Dario Pecoraro, Gianni Politi, 

James Ryan, Giovanni Sartori Braido, Vito Stassi 

and Joris Van De Moortel. 

Galleria Massimo de Luca 


via Torino 105/Q, Mestre, ☎ 336 

6875619, www.massimodeluca.it, orario/ 

hours lu-ve/Mon-Fry 10-17; sabato su 

appuntamento/Saturday by appointment 

Mappa/Map FM 

Giulio Rigoni. Contemporary 

Renaissance 

Profondo conoscitore dell’arte pre-rinascimentale, 

il trentaseienne Giulio Rigoni racconta 

storie d’oggi con un’antica capacità tecnica ed 

una personalissima poetica. Pitture ad olio con 

foglia d’oro, preziosi dettagli, riferimenti simbolici 

e architetture ideali. 

A great connoisseur of pre-Renaissance art, the 

36-year-old Giulio Rigoni tells stories of today 

with an ancient technical skill and personal poetic. 

An oil painter who makes use of gold leaf, 

precious details, symbolic references and ideal 

architecture. 

Giudecca 795 Art Gallery 

24 maggio/May-28 luglio/July, 

Cholla Chambers 

Omaggio ad un acquarellista d’eccezione scomparso 

recentemente a 29 anni. La sua mostra personale 

a Venezia nel 2009, dopo la menzione d’onore 

ad un premio internazionale di pittura, fece 

scalpore. Spesso viene scambiato per un pittore 

giapponese ma l’artista è in realtà un cavallo. 

Tribute to an exceptional watercolourist who died 

recently at the age of 29. Her personal exhibition 

in Venice in 2009 caused astonishment and 

came after a special mention and international 

painting prize. She is often mistaken for a Japanese 

painter but the artist is actually a horse.


38 


1-11 agosto/August e/and 21-31 agosto/ 

August 

Scultrice e pittrice ventiduenne, Lulù Nuti ha 

già al suo attivo l’invito alla Biennale di Biwaco 

(Giappone). Tra i premiati del Premio Arte 

Laguna, ha esposto a Parigi ed è alla prima 

mostra personale in Italia che presenta la 

prima fase di un progetto sulle variazioni climatiche 

nella storia del nostro pianeta, viste 

attraverso l’arte. 

A 22-year-old sculptor and painter, Lulù Nuti 

has already been invited to the Biennale of 

Biwaco (Japan). One of the winners of the Arte 

Laguna Prize, she has exhibited in Paris and is 

now in Italy for the first time, presenting the first 

phase of a project on climate change on our 

planet seen through art. 


settembre/September 2013 

LiberArti, Festival 

delle Arti Giudecca 

e Sacca Fisola 

Esposizione delle opere di giovani artisti in 

occasione del festival LiberArti. Performance 

di Luca Rigon. 

An exhibition of the work of young artists for the 

LiberArti festival. Performance by Luca Rigon. 


13-16 settembre/September, Fondamenta 

San Biagio, ☎ 340 8798327, www. 

giudecca795.com, orario/hours 15-19 e 

su appuntamento/and by appointment, 

chiuso lunedì/closed on Monday, Actv 2, 

4.1, 4.2 (Palanca) 

Mappa/Map B6 

Iconography 

In mostra, grandi nomi nazionali ed internazionali. 

Fotografie di Bernice Abbott; John Batho; 

Larry Clark; Robert Doisneau; Gisèle Freund; 

Lisette Model; Dino Pedriali; Caroline Rose; 

Ferdinando Scianna. 

On show are a number of well-known national 

and international artists. Photographs by Bernice 

Abbott; John Batho; Larry Clark; Robert 

Doisneau; Gisèle Freund; Lisette Model; Dino 

Pedriali; Caroline Rose; Ferdinando Scianna. 

Ikona Venezia International School of 

Photography 

28 maggio/May-27 ottobre/October, Campo 

del Ghetto Nuovo, Cannaregio 2909, 

☎ 041 5289387, www.ikonavenezia.com, 

orario/hours 11-19, chiuso sabato/closed 

on Saturday, Actv 4.2, 5.2 (Guglie) 

Mappa/Map C1 

Au bord de l’au 

Dal suolo all’acqua nelle impronte, nelle proiezioni 

e negli incontri. Disegni e pastelli di Živa 

Kraus. 

From the ground to water in prints, screenings 

and meetings. Drawings and pastels by Živa 

Kraus. 

Ikona Gallery 

31 maggio/May-27 ottobre/October, Zattere, 

Dorsoduro 48, ☎ 041 5205854, 

www.ikonavenezia.com, orario/hours 11- 

19, chiuso martedì/closed on Tuesday, 

Actv 1 (Salute) 

Mappa/Map D5 

Stefano Arienti. Copertine 

La galleria Marignana/arte inaugura al pubblico 

con una mostra di Stefano Arienti. Opere recenti 

spaziano tra pittura, disegno e scultura: un’installazione 

ambientale costituita da 230 fogli di 

carta traforata; il lavoro di foratura su dischi di 

vinile; nuove esperienze dell’artista su formelle 

di terracotta. 

The Marignana/arte gallery has its inaugural exhibition 

with Stefano Arienti. Recent works ranging 

from painting to drawing and sculpture an environmental 

installation comprising 230 pierced 

sheets of paper; the piercing of vinyl discs: new 

experiences of the artist using terracotta shapes. 

Galleria Marignana/arte 


Dorsoduro 141, ☎ 347 1828553, 

www.marignanaarte.it, orario/hours lusa/Mon-Sat 

10-13; 15-9.30, Actv 1 (Ca’ 

Rezzonico), 2 (San Basilio) 

Mappa/Map B4 

The Unconnected 

In occasione della Biennale arriva la terza edizione 

del Padiglione Internet, un progetto di Miltos 

Manetas a cura di Francesco Urbano Ragazzi. 

Sulle nude pareti dell’Oratorio di San Ludovico, 

l’artista greco realizza un ciclo di oli su tela. 

Soggetti prescelti sono gli unconnected, persone 

ancora immuni dalla dipendenza dalla rete. 

The third edition of the Internet Pavilion, a project 

by Miltos Manetas curated by Francesco Urbano 

Ragazzi will again take place during the Biennale. 

On the bare walls of the Oratorio di San Ludovico, 

the Greek artist produces a cycle of oil on canvas 

pictures. The subjects chosen are the ‘unconnected’, 

those still immune from a dependence 

on the web. 

Nuova Icona - Oratorio di San 

Ludovico 


L’età dell’utile 

Tre sculture danno forma alla riflessione di 

Francesco Carone, Eugenia Vanni e Nicola Genovese 

sui concetti di maestranza e di maestria. 

Sono il frutto di un laboratorio sviluppato tra 

la Mestna Galerija di Nova Gorica e l’Oratorio 

di San Ludovico. A cura di Francesco Urbano 

Ragazzi e Alice Ginaldi. 

Three sculptures give form to the reflections of 

rancesco Carone, Eugenia Vanni and Nicola 

Genovese on the concepts of mastery and masterliness. 

They are the result of a workshop held 

at the Mestna Galerija in Nova Gorica (Slovenia) 

and the Oratorio di San Ludovico. Curated by 

Francesco Urbano Ragazzi and Alice Ginaldi. 

Nuova Icona - Oratorio di San 

Ludovico 

21 settembre/September-20 ottobre/October, 

Calle dei Vecchi, Dorsoduro 2552, 

☎ 333 7649754, www.padiglioneinternet.com, 

www.nuovaicona.org, orario/ 


Monday (tranne/except 3 giugno/June), 

Actv 2 (San Basilio) 

Mappa/Map B5 

Steven Marshall 

Steven Marshall, pittore inglese che dipinge a 

smalto su tavola o su vetro e tavola, descrive 

scene di vita quotidiana di passanti in piazze o 

stazioni della metropolitana. 

Steven Marshall, an English painter who paints 

using enamel on panel or on glass and panel, 

describes some everyday scenes in squares 

and Underground stations. 

Galleria l’Occhio 


Alessandro Cardinale 

L’artista padovano diplomatosi all’accademia 

di Venezia espone opere che tramite intagli su 

pagine di giornale, inserite in scatole luminose, 

proiettano immagini in bianco e nero. 

This Padua-born artist graduated from the 

Academy in Venice and presents works projecting 

black and white images from cut-out pages 

of newspaper placed in light-boxes. 


22 giugno/June-25 luglio/July, 

Tobia Ravà 

L’artista veneziano dipinge con il suo inconfondibile 

stile fatto di numeri e parole ebraiche. Architetture, 

boschi e lavori tridimensionali pieni 

di significati simbolici. 

The Venetian artist paints with an unmistakable 

style made of Hebrew numbers and words. Architecture, 

woodlands and three-dimensional 

works full of significance. 



Ana Schmidt 

Mostra personale dell’artista spagnola. 

A personal exhibition of the Spanish artist’s 

work. 


28 settembre/September-3 novembre/ 

November, Dorsoduro 181, ☎ 041 

5226550, orario/hours me-lu/Wed-Mon 

11-18, Actv 1 (Ca’ Rezzonico), 2 (San 

Basilio) 

Mappa/Map B4 

Muntadas. Protocolli 

veneziani I 

Sviluppato attraverso una serie d’immagini con 

il tentativo di mostrare una città altra, «Protocolli 

Veneziani I» è un lavoro che esprime la 

volontà di sopravvivenza specifica della città. 

Developed through a series of images in an 

attempt to show a different city, “Protocolli Veneziani 

I” is a work expressing the city’ specific 

will to survive. 

Galleria Michela Rizzo 

30 maggio/May-31 agosto/August, Palazzo 

Palumbo Fossati, San Marco 2597, 

☎ 041 2413006, www.galleriamichelarizzo.net, 

orario/hours ma-sa/Tue-Sat 

10-13, 15-18, Actv 1 (Giglio) 

Mappa/Map D4 

David Tremlett. Different 

walls 

David Rickard. All vertical 

lines intersect 

Si ispirano ai precedenti viaggi in Vietnam i wall 

drawings di David Tremlett (a cura di Rachele 

Ferrario). Gli spazi sono quelli dello studio che 

in questi anni ha ospitato l’atelier dell’artista 

americano Lawrence Carroll, ora nuova sede 

della Galleria Michela Rizzo che inaugura esponendo 

anche le opere di David Rickard (per la 

curatela di Elena Forin). 

David Tremlett’s wall drawings are inspired by 

earlier journeys to Vietnam (curated by Rachele 

Ferrario). The spaces are those of the studio 

that has housed the workshop of American 

Lawrence Carroll in recent years, and is now the 

new site of the Galleria Michela Rizzo, which is 

being inaugurated with the works of David Rickard 

(curated by Elena Forin). 

Galleria Michela Rizzo 

31 maggio/May-31 agosto/August, 

Ex Birreria Giudecca, 800Q, ☎ 041 

2413006, www.galleriamichelarizzo.net, 

orario/hours ma-sa/Tue-Sat 11-18, Actv 

2, 4.1 (Palanca) 

Mappa/Map C6 

Francisco Tropa. 

Terra Platonica 

Oggetti perlopiù inediti in vetro soffiato si ispirano 

a diverse cosmogonie. In un gioco di realtà 

e finzione. Insieme quaranta carte serigrafate. A 

cura di Simone Menegoi e in collaborazione 

con Cotisse. 

Largely unseen works of blown glass inspired 

by different cosmogonies. In a play of reality 

and fiction. With 40 printed cards. Curated by 

Simone Menegoi and in collaboration with 

Cotisse. 

Galleria Caterina Tognon 

31 maggio/May-5 ottobre/October, Calle 

del Dose, Campo San Maurizio, San Marco 

2476, ☎ 041 5207859, www.caterinatognon.com, 

orario/hours ma-sa/Tue- 

Sat 10-13, 15-19, Actv 1, 2 (Accademia) 

Mappa/Map D4 

Arthur Kostner. 

Scultura e Colore 

Arthur Kostner cerca sempre nuove forme 

espressive. Nella sua attuale fase creativa gli 

oggetti in legno vengono ricoperti da uno strato 

di lacca: la superficie liscia attenua il legame 

con la natura creando un nuovo effetto estetico. 

Arthur Kostner always seeks new expressive 

forms. In his current creative phase, wooden 

objects are covered in a layer of lacquer: the 

smooth surface attenuates the link with nature, 

creating a new aesthetic effect. 

Galleria Totem-Il Canale 

25 maggio/May-24 luglio/July, Accademia 

878, ☎ 041 5223641, www.totemilcanale.com, 

orario/hours 10-13, 15-19, 

Actv 1, 2 (Accademia) 

Mappa/Map C5 

Anne-Karin Furunes. 

Portrait of pictures 

Anne-Karin Furunes riproduce volti e paesaggi 

perforando gigantesche tele bianche e nere con 

centinaia di buchi fatti a mano. L’immagine appare 

all’osservatore attraverso i fori, evidenziando 

un livello di lettura metaforico. Osservata da 

vicino si dissolve in un ordine astratto di punti; 

ad una certa distanza la figura viene restituita 

alla nostra percezione. 

Anne-Karin Furunes reproduces faces and 

landscapes, perforating huge white canvases 

with hundreds of holes made by hand. The 

image appears to the observer through the 

holes, highlighting a level of metaphorical interpretation. 

Observed from close-to, the image 

dissolves into an abstract pattern of points; 

from a certain distance, the figure becomes 

clear once more. 

Galleria Traghetto 

25 maggio/May-30 luglio/July, San 

Marco 2543, ☎ 041 5221188, www. 

galleriatraghetto.it, orario/hours lu-sa/ 

Mon-Sat 15-19 e su appuntamento/and 

by appointment, Actv 1 (Giglio) 

Mappa/Map D4 

Through the stone 

L’artista californiana Delphine Lucielle opera 

attraverso innovativi glass sculptural paintings 

tracciando così una nuova frontiera nell’arte 

contemporanea. Il titolo della sua mostra fa 

riferimento alla volontà dell’artista d’indagare 

nella geologia, nella formazione delle rocce, 

nelle loro cristalline strutture. 

Californian artist Delphine Lucielle works using 

innovative glass sculptural paintings, tracing 

out a new frontier in contemporary art. The 

title of her show refers to the artist’s desire to 

examine geology, the formation of rocks, their 

crystalline structure. 

Venice Projects 

26 maggio/May-31 luglio/July, Dorsoduro 

868, ☎ 041 2413189, www.veniceprojects.com, 

www.berengo.com, orario/ 

hours 10-18, Actv Actv 1, 2 (Accademia) 

Mappa/Map C5 

Diana Al-Hadid and 

Medardo Rosso 

Un intero secolo separa le vite e le carriere di 

Medardo Rosso (1858-1928) e Diana Al-Hadid 

(nata nel 1981) trentaduenne scultrice siriana 

che vive e lavora a Brooklyn. Tuttavia Diana sente 

una profonda affinità con il lavoro di Rosso, 

un legame che è rafforzato dall’affiancamento 

delle opere dei due artisti nella stessa galleria. 

A whole century separates the lives and careers 

of Medardo Rosso (1858-1928) and 

Diana Al-Hadid (born in 1981), a 32-year-old 

Syrian sculptress who lives and works in 

Brooklyn. However, Diana feels a deep affinity 

with Rosso’s work, a bond that is strengthened 

by showing the works of the two artists in the 

same gallery. 

Galleria Workshop 


Dorsoduro 2793a, Ca’ Rezzonico, www. 

workshopvenice.com, orario/hours masa/Tue-Sat 

10.30-13; 15-18.30, Actv 1 

(Ca’ Rezzonico) 

Mappa/Map C4

ON SHOW IN VENICE DURING THE BIENNALE - Il Giornale dell'Arte

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