Buongiorno Principessa! - Garzanti Libri
Buongiorno Principessa! - Garzanti Libri Buongiorno Principessa! - Garzanti Libri
- Page 2 and 3: Titolo originale: ¡Buenos días, P
- Page 4 and 5: « Tira in dentro la pancia, Vale.
- Page 6 and 7: « Va bene, tanto la tua gonna di j
- Page 8 and 9: ete solo un diversivo di consolazio
- Page 10 and 11: ancora sotto il metro e quaranta, n
- Page 12 and 13: « Raúl ha già risolto la faccend
- Page 14 and 15: Occhiali o lenti c’è poca differ
- Page 16 and 17: Raccontarglielo? Sì, certo. Come f
- Page 18 and 19: in direzione di Puerta del Sol. Eli
- Page 20 and 21: « Resto senza saperlo. » « E per
Titolo originale: ¡Buenos días, Princesa!<br />
Traduzione dall’originale castigliano<br />
di Silvia Bogliolo<br />
Per essere informato sulle novità<br />
del Gruppo editoriale Mauri Spagnol visita:<br />
www.illibraio.it<br />
www.infinitestorie.it<br />
PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA<br />
© Francisco de Paula Fernández, 2012<br />
© Editorial Planeta, S.A., 2012<br />
Diagonal, 662, 08034 Barcelona (España)<br />
Illustrazioni interne: © Anastasiya Zalevska / Shuterstock<br />
Casa Editrice Corbaccio è un marchio di <strong>Garzanti</strong> <strong>Libri</strong> S.p.A.<br />
Gruppo editoriale Mauri Spagnol<br />
© 2013 <strong>Garzanti</strong> <strong>Libri</strong> S.p.A., Milano<br />
www.corbaccio.it<br />
ISBN 978-88-6380-564-2
Sabato<br />
1<br />
« Ci entri? »<br />
« No, non ci entro. »<br />
« Dai, forza, sì che ci entri. »<br />
« È inutile, non ce la farò mai. »<br />
Però Elísabet non si arrende. Un ultimo sforzo. Stringe<br />
i denti, afferra i jeans blu scuro di Stradivarius e li spinge<br />
verso l’alto con tutta la forza che ha. Con impegno e determinazione.<br />
Riversando completamente i suoi cinquantaquattro<br />
chili nella causa. E... vittoria! La stoffa sale sulle<br />
gambe della sua amica e le fascia cosce e fianchi avvolgendoli<br />
stretti.<br />
« Lo vedi? Lo vedi che ci entri? » grida euforica mentre<br />
Valeria si alza in piedi. Però c’è ancora qualcosa che<br />
non va.<br />
« Sì, ci entro, ma adesso c’è da chiudere il bottone e tirare<br />
su la cerniera, amore! »<br />
« Be’, che ci vuole? »<br />
La ragazza si solleva la maglietta ma scuote la testa. Eli<br />
si alza da terra e le si avvicina. Sono una di fronte al l’al tra.<br />
Una nuova sfida. Una testa bruna e una castana con colpi<br />
di sole davanti a una zip e a un bottone.<br />
3
« Tira in dentro la pancia, Vale. »<br />
« Ma a che serve? Finirà che esplodo! »<br />
« Non fare l’isterica! Qui non scoppia nessuno. Fai<br />
sparire il sedere. »<br />
« Cosa? »<br />
« Fai sparire il culo! Tiralo in dentro. »<br />
La ragazza ubbidisce. Ritira la pancia, contrae il sedere...<br />
trattiene perfino il fiato il più a lungo possibile. Tuttavia,<br />
per quanti sforzi facciano tra tutte e due per allacciare<br />
quel maledetto bottone, l’impresa si converte in una<br />
missione impossibile. Non si chiude.<br />
Elísabet, scoraggiata, rinuncia e si butta sul letto con<br />
un sospiro. Guarda Valeria, che ha un’aria scontenta.<br />
« Sono grassa! » sbotta quest’ultima, gesticolando avvilita.<br />
« Dai, non sei grassa, non dire sciocchezze. »<br />
« O io sono grassa, o tu sei dimagrita un casino. Prima<br />
ci stavano le stesse cose! »<br />
« Prima? Parli di parecchio tempo fa. »<br />
« Che differenza fa? Il fatto è che ormai la quaranta<br />
non è più la mia taglia. »<br />
« Sì, me ne sono accorta. »<br />
Valeria sbuffa ed entra nel bagno a passo di marcia. Si<br />
siede sul coperchio del water, si sfila i pantaloni prestati<br />
da Eli. Li piega, sconfitta, e li appoggia da una parte,<br />
guardandoli con tristezza. I jeans di Stradivarius sono bellissimi!<br />
Non è stata una buona idea provarsi i vestiti dell’ami<br />
ca. Quando le aveva proposto di passare da casa sua<br />
per cambiarsi lì prima di uscire di nuovo, avrebbe dovuto<br />
dire di no. Si è allargata di fianchi. E il sedere non è più<br />
quello che aveva a quindici anni. Okay. Ne ha solo sedici,<br />
ma il 13 febbraio, tra meno di tre mesi, ne compirà diciassette.<br />
È ingrassata troppo! La colpa è dei brackets che ha<br />
portato nell’ultimo anno. Stupido apparecchio per i denti!<br />
Se i gelati e quelle brioche così soffici non fossero stati<br />
tanto facili da mandare giù... Ora i denti si sono raddriz-<br />
4
zati, praticamente sono perfetti, però non è più magra. O<br />
almeno non così magra come le piacerebbe.<br />
Eli si avvicina all’amica e l’aiuta a tirarsi su. Le fa un<br />
sorriso e le dà una pacca sul sedere. Tutte e due si guardano<br />
allo specchio.<br />
« Tu non mi vedi grassa? »<br />
« Neanche un po’. »<br />
« Sicura? »<br />
« Sicurissima. »<br />
« Non ti credo. »<br />
« Credimi, sei molto carina. »<br />
« No, sono troppo normale. »<br />
« Non sei normale, amore. Sei molto più bella della<br />
maggior parte delle ragazze che conosco. »<br />
« Quanto mi dai, un sei? »<br />
« Come minimo un otto. »<br />
Valeria si osserva il viso; di profilo, di fronte, l’altro<br />
profilo. Magari Eli ha ragione, non è poi tanto male. Il<br />
punto è che... accanto a lei Elísabet è uno schianto: capelli<br />
lunghi nerissimi, occhi verdi che ipnotizzano, labbra<br />
spettacolari, magrissima ma non scheletrica... E una quarta<br />
di reggiseno! E senza imbottiture! Lei a mala pena<br />
riempie una terza.<br />
Fino a qualche tempo fa non era così. Erano tutte e<br />
due, si potrebbe dire, alla pari. Poi una di loro ha fatto<br />
uno strepitoso salto in avanti mentre l’altra, banalmente, è<br />
rimasta lì. Eli è più donna di lei. Si vede che è diventata<br />
più matura, meno bambina. E i ragazzi lo capiscono al volo.<br />
Quanti ne ha avuti negli ultimi mesi? Sei più di lei. Ovvero,<br />
nella classifica da gennaio a novembre 2011: Elísabet<br />
sei, Valeria zero. Ma su questo – e solo su questo –<br />
non le importa particolarmente che la sua amica la surclassi.<br />
Il suo cuore batte solo per un ragazzo: l’unico che<br />
le interessa. Ed è per lui che si sta preparando. In segreto.<br />
Perché neanche la sua amica nello specchio lo sa.<br />
« Dovrò uscire con i vestiti che avevo addosso prima. »<br />
5
« Va bene, tanto la tua gonna di jeans è carinissima. »<br />
« Sì, ma mi piacevano i pantaloni di Stradivarius » ripete<br />
con un sospiro. « Tu cosa ti metti? »<br />
« Il vestito nero. »<br />
« Quello fasciante? »<br />
« Sì, quello fasciante. »<br />
No! No! No! Quel vestito le sta troppo bene! Guarderanno<br />
tutti lei. Be’, ultimamente tanto la guardano lo stesso.<br />
Speriamo solo che venga anche lui. E che lui non la<br />
guardi. Che lui si concentri solo sulla sua gonna di jeans e<br />
la sua camicetta rosa chewing-gum. Perché oggi... oggi è il<br />
gran giorno.<br />
« Non avrai freddo? »<br />
« Che importa? Tanto in discoteca farà caldo. E comunque<br />
mi porto il giubbotto grigio. E le calze. »<br />
« E le scarpe col tacco alto? »<br />
« Sì, quelle. »<br />
E che cavolo! È un sabato sera in discoteca, non un veglione<br />
di capodanno!<br />
« Farai un figurone. »<br />
« Grazie. Lo spero. »<br />
Scambio di sorrisi. Ed Eli esce dal bagno dopo aver dato<br />
un bacio all’amica.<br />
Valeria sospira un’altra volta. La verità è che malgrado<br />
Eli sia quanto di più vicino alla perfezione, e appena le si<br />
mette accanto praticamente Valeria scompaia e non se la<br />
fili più nessuno, le vuole un mondo di bene. Sul serio. Sono<br />
amiche da tanto e hanno affrontato insieme ogni genere<br />
di avvenimenti. Positivi e negativi. Orribili e favolosi. E<br />
per di più appartengono entrambe al selezionatissimo<br />
gruppo del Club degli Incompresi.<br />
Essere gelosa di Elísabet è un’idiozia. Si guarda intorno.<br />
Vede su un ripiano una trousse per truccarsi. La apre<br />
e prende una matita per gli occhi. Le starà bene? Oggi deve<br />
essere perfetta. È il gran giorno. È il gran giorno!<br />
6
« Ehi, Eli, posso usare il tuo ombretto? » grida senza<br />
smettere di guardarsi allo specchio.<br />
« Certo, amo! » risponde l’altra ragazza. « Usa tutto<br />
quello che vuoi. »<br />
« Grazie. »<br />
Un po’ di trucco non guasta mai. Naturalmente senza<br />
esagerare. Glielo ha sentito dire più di una volta, che non<br />
gli piacciono le ragazze troppo truccate.<br />
« Sai, Vale? Credo che questa sarà una serata memorabile.<br />
La nostra prima festa con gli universitari! » esclama<br />
Eli rientrando nella stanza da bagno. « Ehi, ti sta benissimo!<br />
»<br />
« Davvero? »<br />
« Sì... aspetta » si fa passare la matita, allunga appena la<br />
linea degli occhi dell’amica, le scioglie i capelli e glieli pettina<br />
con le mani, lasciandoglieli cadere sulle spalle. Poi,<br />
con un rossetto rosa, le colora delicatamente le labbra.<br />
« Ecco fatto. Sei una favola. »<br />
Valeria si inumidisce le labbra e sorride allo specchio.<br />
È vero. Niente male. Proprio niente, niente male. Sente<br />
un brivido pensando a cosa dirà lui quando la vedrà. Si<br />
accorgerà che è più bella del solito? Dovrà pure notarlo!<br />
Si sta mettendo in tiro solo per i suoi occhi. E che occhi!<br />
Azzurri, quasi turchesi. Gli occhi più belli che abbia mai<br />
visto nella vita! Sì! Quegli occhi stasera dovranno vedere<br />
solo lei!<br />
« Allora, vado così, okay? »<br />
« Sei da paura! »<br />
« Dai!!! »<br />
« Sul serio! Gli universitari stasera ti cadranno ai piedi.<br />
Ti porterai a casa quello che ti piace di più! »<br />
Che le piace di più? Ce n’è solo uno che le piace. E, sì:<br />
questa è la serata giusta. Ormai sono passati i venti giorni<br />
di intervallo. L’ha letto una volta su una rivista: Se il ragazzo<br />
di cui siete perdutamente innamorate si lascia con la fidanzata,<br />
non fatevi avanti immediatamente. Altrimenti sa-<br />
7
ete solo un diversivo di consolazione. Uscirà con voi soltanto<br />
per non pensare ai suoi dolori e sarete una storia passeggera.<br />
Però attenzione: se aspettate troppo c’è il rischio<br />
che ritorni con la sua ex o che magari un’altra ve lo soffi da<br />
sotto il naso. Aspettate venti giorni dalla rottura del rapporto<br />
precedente e poi buttatevi!<br />
« Non so... »<br />
« Forza, sei carina. Sarà una serata indimenticabile. E<br />
tu avrai un successone! »<br />
« Be’... »<br />
Il sorriso di Eli rincuora Valeria. Anche se qualche<br />
compagna di classe dice che ormai è diventata una stronza,<br />
Valeria non ci crede. Sono solo invidiose del suo fisico<br />
e del successo che riscuote tra i ragazzi.<br />
« Sai, amo? Credo che questa sarà la serata giusta » annuncia<br />
la ragazza dagli occhi verdi mentre si spoglia. La<br />
sua amica la osserva attentamente. Ha un corpo incredibile.<br />
Senza dubbio molto più bello del suo.<br />
« Giusta per cosa? » chiede confusa.<br />
« Per farmi avanti. »<br />
« Farti avanti? »<br />
« Sì, credo che sia il momento di accantonare le stupidaggini<br />
e iniziare qualcosa di serio con un ragazzo che mi<br />
ami davvero. Sono stufa dei mocciosetti. »<br />
Di cosa sta parlando? Valeria non capisce una parola<br />
di quel che dice l’amica. Le piace qualche ragazzo? E da<br />
quando? E perché non gliene ha mai parlato finora?<br />
« Hai intenzione di dichiararti a qualcuno proprio stasera?<br />
»<br />
« Sì, ho deciso: e stasera non voglio lasciarmelo scappare.<br />
Parlo di Raúl. »<br />
8
2<br />
Uno squillo. Qualcuno gli ha scritto sull’iPhone. Raúl lo<br />
recupera dal letto, dove l’aveva appoggiato, e guarda lo<br />
schermo. È Ester che gli chiede dei biglietti. La tastiera<br />
miniaturizzata ormai non è più un problema, come sembrava<br />
al l’ini zio, e Raúl risponde con rapidità.<br />
Tutto a posto. Ci vediamo tra poco.<br />
Con un sorriso, ritorna in bagno e si guarda allo specchio.<br />
Si allaccia l’ultimo bottone della camicia celeste che indosserà<br />
stasera e si mette qualche goccia di Hugo Boss sul<br />
collo. Poi sui polsi. Annusa per verificare che non sia<br />
troppo poco. Un po’ di più ci può stare. Quindi, con<br />
grande meticolosità, si sistema i capelli con una spazzola<br />
speciale e il soffio caldo del phon, in modo che rimangano<br />
esattamente come li vuole. Strizza un occhio a se stesso e<br />
annuisce soddisfatto. Pronto!<br />
Esce dal bagno canticchiando una canzone degli One<br />
Direction e si avvicina al tavolo dove tiene i soldi. A quel<br />
punto, un colpetto di tosse che proviene dalla soglia della<br />
camera gli rivela che non è solo.<br />
« Cosa ci fate qui? » domanda ancora prima di voltarsi.<br />
Due bambine biondissime, identiche, con i pigiami<br />
uguali anche se di colore diverso, lo guardano serie.<br />
« La mamma ci ha detto di dirti di non tornare tardi »<br />
riferisce quella vestita di rosa.<br />
« E perché non me lo dice lei? »<br />
« Di sicuro si è stufata di dirti le cose. »<br />
Raúl alza le spalle senza guardarle. Le sue sorelle gemelle<br />
non sono esattamente campionesse di diplomazia.<br />
Né Bárbara, né Daniela. Anche loro hanno subìto la faccenda<br />
di papà. Sono cresciute molto in fretta e il loro modo<br />
di pensare e di comportarsi è diverso da quello delle<br />
bambine della loro età. Se non fosse che per altezza sono<br />
9
ancora sotto il metro e quaranta, nessuno direbbe che<br />
hanno appena compiuto undici anni. Spazientito, il ragazzo<br />
si volta verso di loro, perché le piccole sono rimaste lì.<br />
« Cosa c’è? Cosa volete ancora? »<br />
« Il portatile » risponde quella col pigiama rosso.<br />
« E perché? »<br />
« Per scaricare la puntata di questa settimana del Mondo<br />
di Patty. »<br />
« Non capisco cosa ci troviate in quei telefilm. »<br />
« È la migliore serie tv del mondo. »<br />
« Solo perché ci recita quel figo di Benjamin Rojas, dite<br />
la verità! »<br />
Le due bambine arrossiscono e si scambiano qualche<br />
parola sottovoce, senza che Raúl riesca a cogliere neppure<br />
mezza sillaba. Che tipe!<br />
Il ragazzo si avvicina all’angolo della stanza dove c’è il<br />
computer e lo spegne, dopo aver cancellato la cronologia<br />
recente. Non gli va che le sue sorelle ficchino il naso nella<br />
sua vita cibernetica privata. Lo stacca dalla spina e lo consegna<br />
a Bárbara.<br />
« Grazie » dicono all’unisono e, senza aggiungere altro,<br />
corrono nel corridoio fino alla loro stanza.<br />
Di nuovo solo. Un sospiro di sollievo. Ogni volta gli<br />
costa di più riuscire ad avere la propria intimità, malgrado<br />
la sua camera abbia un bagno privato e lui esca di lì, quando<br />
è in casa, solo per pranzo e per cena. Ma Bárbara e Daniela<br />
sono diventate grandi. Questo significa che capiscono<br />
e scoprono molte più cose. E che ne vogliono sapere<br />
sempre di più. Sono insaziabili. Poco a poco, si è trasformato<br />
nel loro principale obiettivo. Quando, tre settimane<br />
fa, aveva rotto con la sua ex, lo avevano sorpreso tra sorrisini<br />
ironici con un lapidario « Era prevedibile ».<br />
Prevedibile? Ma che ne sapevano, quei microbi di<br />
scuola elementare, di relazioni sentimentali?<br />
Le sue relazioni... Ecco un altro argomento spinoso.<br />
Nessuna ha mai funzionato. Sono tutte clamorosamen-<br />
10
te fallite. E, per di più, è sempre stato lui a rompere. È che<br />
Raúl ogni volta cercava qualcosa di diverso da ciò che volevano<br />
le ragazze con cui stava. Con Beatriz, l’ultima,<br />
quella che ha appena lasciato, è andato tutto a rotoli. Uno<br />
sfacelo. Ma non c’erano alternative.<br />
Avevano ragione le gemelle?<br />
Era prevedibile?<br />
In ogni caso, da ora in poi sarà diverso. Sì. Queste settimane<br />
gli sono servite per riflettere e rendersi conto che è<br />
il momento di cercare qualcosa di più serio. Una relazione<br />
vera. Basta con le bambinate; vuole inaugurare i diciotto<br />
anni, che ormai sono alle porte, a gennaio, con una fidanzata<br />
vera. Una di quelle che non vedi l’ora che ti chiami,<br />
a qualunque ora del giorno. E che ti fa sentire il ragazzo<br />
più fortunato del mondo quando ti bacia. Una che ti<br />
sorprenda con un « ti amo » e che basta che ti guardi per<br />
lasciarti senza fiato. Una fidanzata che meriti di essere la<br />
protagonista del tuo film. Perché Raúl ha un sogno, un<br />
grande sogno: diventare regista. Ma finora non ha mai<br />
trovato una musa ispiratrice.<br />
Un’altra volta il trillo dell’iPhone. Apre WhatsApp.<br />
Questa volta è Bruno.<br />
Zio, ho appena sconfitto l’Olanda ai rigori. Sono campione<br />
del mondo!<br />
Dai... ormai per questo ragazzo non c’è più rimedio. Non<br />
si sta ancora preparando per uscire? E poi si lamenta se<br />
nessuno lo considera! Raúl e Bruno sono diversi praticamente<br />
in tutto. Hanno interessi differenti. Un diverso modo<br />
di vedere la vita. Un fisico praticamente opposto. Eppure<br />
sono ottimi amici e appartengono entrambi... al<br />
Club degli Incompresi.<br />
11
« Raúl ha già risolto la faccenda dei biglietti. »<br />
Un’icona gialla sorridente appare nella finestra della<br />
chat di Messenger tra Ester e María. Stanno chiacchierando<br />
già da un po’, scrivendosi senza webcam mentre si preparano<br />
per uscire.<br />
« Ottimo! »<br />
« Speriamo che non siano troppo cari. »<br />
« Stamani ha detto dieci euro a testa. »<br />
« Se sono dieci, va bene. Ma di più non posso pagare,<br />
non ho più soldi » digita Ester dal suo portatile. « Aspetta<br />
un attimo, Meri, che mi metto il regalo dei miei genitori.<br />
Poi mi dici come ti sembra. »<br />
« Okay. »<br />
María sospira e un momento dopo anche lei si alza dalla<br />
sedia. Va alla piccola specchiera che c’è nella sua stanza<br />
e sospira un’altra volta. Non sa proprio come andrà la serata.<br />
Ha paura. Riuscirà a controllarsi ancora? È da tanto<br />
che sopporta quella pressione dentro di sé, che giorno dopo<br />
giorno la opprime sempre di più. Però deve essere forte.<br />
Sì, deve.<br />
Strizza gli occhi e guarda lo schermo del PC. C’è una<br />
richiesta dell’amica per iniziare una videochat. Si avvicina<br />
lentamente e accetta. Davanti a lei compare un’incantevole<br />
ragazzina bruna con la frangetta compatta che le copre<br />
la fronte, che posa davanti alla videocamera del suo computer.<br />
Gli occhi castani di María, sgranati dietro alle lenti<br />
degli occhiali, si illuminano quando la vede.<br />
« Che splendore! » esclama mentre la guarda e sorride.<br />
« Ti piace il vestito? »<br />
« È bellissimo. Ti sta a meraviglia. »<br />
Ester fa una piroetta e sfodera un sorriso di soddisfazione.<br />
Il suo nuovo vestito bianco la fa impazzire. I suoi<br />
genitori glielo hanno regalato due giorni fa per il suo sedicesimo<br />
compleanno. Anche se sa che per loro comprarlo<br />
è stato un sacrificio, è felice di poterlo indossare.<br />
« Grazie mille, Meri. »<br />
12
« Stai davvero benissimo » insiste. « Non sai cosa darei<br />
per poterti assomigliare un pochino. »<br />
María si aggiusta gli occhiali dalla montatura blu e arrossisce.<br />
Da questo punto di vista non sarà mai all’altezza<br />
della sua amica. Lei è così bella... E in più, la sua personalità<br />
e il suo carisma la rendono una persona speciale. Ester<br />
sarebbe la fidanzata perfetta per qualsiasi ragazzo e la<br />
nuora che ogni madre sogna di avere. Però, non ha mai<br />
avuto una storia da quando la conosce. E da allora è passato<br />
più di un anno. Si ricorda come fosse ieri del momento<br />
in cui l’ha vista per la prima volta. Era il primo giorno<br />
di scuola. Ed era stata lei a presentarla al Club degli Incompresi.<br />
« Ma se sei un incanto! Dai, Meri! » esclama la ragazza<br />
col vestito bianco mentre arriccia il naso.<br />
A María piace moltissimo quella smorfia. È adorabile!<br />
« Okay. »<br />
« Dico sul serio! Guarda come stai bene, rossa! »<br />
« Uff... lo sai, anche se metti il rossetto al maiale... »<br />
« Ora non dire idiozie e tirati su. Via gli occhiali e mettiti<br />
quelle lentine verdi che ti stanno da favola! »<br />
« È che poi mi bruciano gli occhi. »<br />
« Ma è solo per una sera! »<br />
Una sera... sarà la sera giusta? Dovrebbe ubriacarsi per<br />
trovare il coraggio. Altrimenti è impossibile che osi fare il<br />
grande passo... Però non ha mai assaggiato niente di alcolico.<br />
Né ha mai avuto voglia di sentire com’è. Ritiene che<br />
bere sia un’autentica sciocchezza. Perdere il controllo per<br />
non avere più inibizioni è una stupidaggine. Ma... chi può<br />
dirlo? Magari, per una sera...<br />
« D’accordo, mi hai convinto. »<br />
Si allontana dalla videocamera del computer e torna allo<br />
specchio. Lì si toglie gli occhiali e li mette da parte.<br />
Apre una scatolina da cui estrae una lente. Con perizia se<br />
la mette nell’occhio sinistro. Poi ripete l’operazione con<br />
quella del destro. Si guarda allo specchio e si sorride.<br />
13
Occhiali o lenti c’è poca differenza: il maiale è rimasto<br />
maiale. E non c’è niente da fare. Arriccia il naso per imitare<br />
la smorfia che fa l’amica quando ride. Non è la stessa<br />
cosa. Lei ed Ester sono come il giorno e la notte. Rassegnata,<br />
fa ritorno al computer. L’altra ragazza si sta pettinando<br />
la frangetta davanti alla webcam. Appena la vede si<br />
alza ed esclama con euforia:<br />
« Guardati! Hai un viso da favola! »<br />
« Non dire bugie o ti si allunga il naso. »<br />
« Io non dico mai bugie. »<br />
Anche se quest’ultima affermazione non corrisponde<br />
certo a verità. Se sapessero che non tutto è come sembra...<br />
Ma anche Ester sa tenere un segreto.<br />
« Bene. A che ora è l’appuntamento? »<br />
« Tra quaranta minuti al l’in gres so della metro a Puerta<br />
del Sol. »<br />
« Rientreremo tardi? »<br />
« Io no. Domani ho la partita » risponde Ester mentre<br />
si controlla sullo schermo del computer la piega della<br />
frangetta.<br />
« Io nemmeno. È già tanto che abbia convinto mia madre<br />
a farmi uscire. Non le piace sapermi in giro di notte. Le<br />
ho detto che dobbiamo festeggiare il tuo compleanno. »<br />
« A te sì che si allungherà il naso! »<br />
María preferirebbe che le crescessero altre cose. A mala<br />
pena è sviluppata. Continua a sembrare una bimba.<br />
Quando se ne accorgerà il suo corpo che è una teenager?<br />
« È che se le dico che vado a una festa di universitari...<br />
non mi fa nemmeno mettere un piede fuori. »<br />
« Ti capisco. Io ai miei ho detto che vado a una festa<br />
ma non ho precisato chi ci sarà. Comunque è così: non<br />
posso tornare tardi perché domani giochiamo contro le<br />
prime e devo essere riposata. »<br />
« A che ora è la partita? »<br />
« All’una. »<br />
« Vengo a vederti. »<br />
14
« Grazie, sei un’amica! »<br />
« Be’, spero che vincerete. »<br />
« An ch’io! »<br />
Si guardano entrambe attraverso lo schermo, in silenzio.<br />
Ester sorride entusiasta. Domani lo rivedrà. Lui...<br />
Quanto le manca. Quanto le manca! Spera solo che questa<br />
volta il suo adorato allenatore la metta nella squadra<br />
titolare.<br />
3<br />
Non è possibile. Cos’è questa storia che le piace Raúl? E<br />
da quando? Valeria cammina per strada in silenzio. Si limita<br />
a sorridere quando Eli dice qualcosa. Ma non ha più<br />
voglia di fare niente. La sua amica sta per dichiararsi al ragazzo<br />
di cui lei è innamorata persa da tantissimo tempo.<br />
È la fine. Non c’è più nulla da fare.<br />
Nel momento stesso in cui Eli gli dirà che vuole essere<br />
la sua ragazza, Raúl cadrà ai suoi piedi.<br />
« Val, cos’hai? »<br />
« Come? »<br />
La ragazza guarda l’amica e di nuovo sorride.<br />
« Che cos’hai? » insiste Elísabet. « Quando ti parlo è<br />
come se non sentissi una parola di quello che dico. Non<br />
mi ascolti nemmeno. »<br />
« No, non è vero. »<br />
« Come no? Ti ho appena detto che ti si vede il tanga e<br />
tu sorridi e mi fai sì con la testa! »<br />
« Cosa? Mi si vede il... » chiede Valeria in panico, mentre<br />
si butta un occhio dietro e si tira su la gonna di jeans.<br />
« Ma se porto le mu... »<br />
« È uno scherzo! Non ti si vede nulla! » ride Eli interrompendola<br />
e dandole un buffetto sul naso. « È per dimostrarti<br />
che sei sulle nuvole. A cosa pensi? Raccontamelo! »<br />
15
Raccontarglielo? Sì, certo. Come fa a spiegarle che è<br />
innamorata persa del tipo a cui lei sta per dichiararsi questa<br />
sera?<br />
« Non ci fare caso. Sono un po’... non lo so. »<br />
« Non sarà per la storia dei jeans? »<br />
« Quali jeans? »<br />
« I miei. I pantaloni di Stradivarius che non ti sono entrati.<br />
»<br />
Bella scusa. Non le era venuta in mente.<br />
« Sì, mi hai beccato » mente. « Sono preoccupata. »<br />
« Per i chili? »<br />
« Per i chili, il sedere, i fianchi... Sono ingrassata parecchio<br />
in questi mesi per colpa dell’apparecchio. »<br />
« Guarda che sei strana. Tutti quelli che si mettono<br />
l’apparecchio dimagriscono perché non riescono a mangiare<br />
bene. »<br />
« E invece io ingrasso. Si vede che... »<br />
« Dai, ma nemmeno si nota. Per me sei perfetta. »<br />
« Non saprei. »<br />
« Sei splendida, credimi! Non ci pensare più » la incoraggia<br />
Eli, dopo essersi fermata davanti a lei.<br />
L’abbraccia, le dà un bacio sulla guancia e un altro sulla<br />
fronte. Valeria sbuffa e sorride. È realmente un’amica,<br />
ma quello che sta per fare stanotte non sa se glielo perdonerà.<br />
Le due ragazze continuano a camminare lungo Cava de<br />
San Miguel e arrivano alla calle Mayor. C’è molta gente, le<br />
vie sono affollate.<br />
« Da quando ti piace Raúl? » chiede Valeria timidamente.<br />
« Non lo so. »<br />
« Non lo sai? »<br />
« No » conferma Eli sorridente. « Immagino da sempre.<br />
»<br />
E allora perché ha già una lista di fidanzati lunga un<br />
chilometro? Valeria non capisce più niente. A lei sì che<br />
16
piace davvero. Lo ama con tutta se stessa. Ed è per questo<br />
che si è riservata solo per lui.<br />
« Magari è una cotta e basta. »<br />
« No. Credo che Raúl sia quello giusto. Potrebbe essere<br />
l’uomo della mia vita. »<br />
« Ma se non sai neppure da quando ti piace! »<br />
« E questo che cambia? »<br />
« Be’... non lo so. »<br />
« Non ha alcuna importanza. Raúl è sempre stato un<br />
vero amico e un grande appoggio per me. Lo amo da<br />
quando lo conosco. È solo che fino a pochi giorni fa non<br />
mi ero resa conto che in realtà vorrei che tra noi ci fosse<br />
qualcosa di più. Non mi basta essere solo una sua amica.<br />
Sono cose che succedono, no? »<br />
Soffia un refolo di vento che le spettina leggermente.<br />
Nello stesso istante, tutte e due si tolgono i capelli dal<br />
viso.<br />
« Immagino di sì. »<br />
« E poi era mezzo impegnato con quella tizia, quella<br />
scema di Beatriz Montarroso. Che stronza! E ho preferito<br />
aspettare un po’ prima di farmi avanti. Ma adesso è arrivato<br />
il momento giusto! È la serata perfetta. »<br />
Troppe coincidenze. Avrà letto anche Elísabet la sua<br />
stessa rivista?<br />
« Spero che ti vada tutto bene » risponde seria Valeria.<br />
« An ch’io. Ci morirei se non ne volesse sapere di me. »<br />
Esagerata. Si conoscono da tantissimo tempo, si è appena<br />
resa conto che le piace e dice che morirebbe se lui<br />
non ci sta? La sua amica è un tantino melodrammatica.<br />
« Non credo che Raúl ti dirà di no. Siete amici, siete entrambi<br />
molto belli, vi conoscete bene... starete benissimo<br />
insieme. »<br />
« Dici davvero? »<br />
« Sì. »<br />
L’affermazione esce in un sussurro che quasi non si<br />
sente. Poi Valeria abbassa la testa e continua a camminare<br />
17
in direzione di Puerta del Sol. Eli accanto a lei è raggiante.<br />
Il suo sguardo allegro si perde tra la folla di persone<br />
che vanno e vengono. Si prefigura una bellissima storia<br />
d’amore. Non sa bene come sia arrivata alla conclusione<br />
che il suo amico è il ragazzo perfetto per lei. Quello giusto<br />
per lasciarsi alle spalle le avventure passeggere, i legami<br />
con ragazzini che non vedevano oltre il loro naso. Raúl è il<br />
tipo che l’aiuterà a diventare grande. Ormai non è più<br />
una bambina, né un’ingenua che sfarfalla di fiore in fiore.<br />
Quella fase è finita e ora intende dimostrarlo a tutti.<br />
« Guarda: ci sono Meri ed Ester! » esclama Elísabet<br />
quando arrivano a Puerta del Sol.<br />
Le due ragazze sono davanti alla vetrina dei libri del<br />
Corte Inglés. Quando vedono le amiche sorridono e si avvicinano<br />
di corsa. Pioggia di baci e abbracci tra tutte e<br />
quattro e complimenti a non finire all’indossatrice dell’abito<br />
bianco, regalo di compleanno.<br />
« Ma siete voi quelle elegantissime! » dice la brunetta<br />
dalla frangia compatta per interrompere quel torrente in<br />
piena di lodi. « Siete in caccia stasera o cosa? »<br />
« Avanti, stendiamoli tutti! » dichiara Eli dopo aver<br />
lanciato un grido di battaglia.<br />
María e Valeria si guardano e si scambiano un sorriso<br />
più timido. Sembrano meno felici delle loro due amiche.<br />
Ciascuna per un motivo diverso che le altre ignorano.<br />
« E i maschi? »<br />
« Naturalmente sono in ritardo » protesta Elísabet, impaziente.<br />
Non vede l’ora che uno dei due arrivi.<br />
« E poi dicono di noi. »<br />
« Sono un disastro. Sicuro che Raúl è stato due ore davanti<br />
allo specchio a pettinarsi. »<br />
« E Bruno di certo arriva tardi perché non si stacca dalla<br />
Play » aggiunge Ester sorridendo.<br />
« Tanto per cambiare. »<br />
« Poverino, dai, non prendetevela con lui. »<br />
« Non difenderlo, sempre, Meri! È la verità! » afferma<br />
18
Eli che non smette di setacciare con gli occhi la massa di<br />
gente che riempie la piazza.<br />
« Non lo sto difendendo. »<br />
Invece sì. María gli perdona sempre tutto. Si espone<br />
per lui in moltissime occasioni. Quando non si presenta a<br />
qualche riunione del Club degli Incompresi, quando arriva<br />
in ritardo, quando fa qualche pasticcio... è sempre la<br />
prima a giustificarlo.<br />
« Se non avessi un debole per lui, di sicuro non lo difenderesti<br />
così tanto » insiste Elísabet. « Quando ti decidi<br />
a dirgli qualcosa? »<br />
« Non ho un debole per lui! » risponde imbarazzata.<br />
« Non c’è niente di male, Meri. Se ti piace, ti piace, tutto<br />
qui » insiste Eli. « Siamo tue amiche, siamo con te. »<br />
Il viso da bambina di María arrossisce a gran velocità.<br />
Sposta lo sguardo altrove e sospira.<br />
« Forza, lasciala in pace. Se non vuole dire nulla, avrà le<br />
sue buone ragioni » interviene Valeria dandole un colpetto<br />
sulla spalla.<br />
« Care mie, in amore è meglio essere sincere e dire le<br />
cose come stanno il prima possibile. Sennò, rischi che arrivi<br />
un’altra e te lo porti via. »<br />
Lo sguardo di Valeria incenerisce Elísabet, malgrado<br />
questa non se ne accorga. Le starà leggendo nel pensiero?<br />
Si sarà resa conto di ciò che sente?<br />
« Io credo che non confessare i propri sentimenti non<br />
significhi affatto non essere sinceri. »<br />
« Ah, no? »<br />
« No. »<br />
« E cosa significa? »<br />
« Be’... se non sei sicura che quel ragazzo sia interessato<br />
ad avere una storia con te, magari gli dici che ti piace e poi<br />
fai una figura da scema. »<br />
« Sciocchezze. Se un ragazzo non ti vuole, ce ne saranno<br />
altri che invece ti vorranno eccome. Ma se nemmeno<br />
glielo dici, come fai a saperlo? »<br />
19
« Resto senza saperlo. »<br />
« E perché? »<br />
« Per la paura di essere rifiutata. »<br />
« Paura di essere rifiutata? Bah! Siamo noi ad avere il<br />
coltello dalla parte del manico. Se vuoi una relazione seria,<br />
una storia, o qualunque cosa sia con un tipo, devi dirglielo.<br />
»<br />
María ed Ester osservano con curiosità la conversazione<br />
tra le loro amiche. Si sono perse qualcosa?<br />
« Non è così semplice. Tu sei bella e puoi avere chiunque.<br />
»<br />
« Io non voglio chiunque. »<br />
« Non ho detto questo, Eli. Dico solo che per te è più<br />
semplice che per le altre. »<br />
« Credo che chiunque di noi, se vuole qualcuno, lo può<br />
avere. Sempre che glielo dica, però... Se stiamo zitte, come<br />
Meri, non lo sapremo mai. Perché campa cavallo se<br />
aspettiamo che siano loro a farsi avanti! I tempi sono<br />
cambiati! »<br />
Le parole di Elísabet fanno riflettere le altre tre. Magari<br />
ha ragione lei, ma non tutto è così ovvio. L’amore non è<br />
per niente facile, e le relazioni alla loro età sono molto<br />
complicate.<br />
« Salve signorine! Aspettate da tanto? »<br />
Tutte e quattro guardano verso il punto da cui proviene<br />
la voce. Un ragazzo alto, sorridente, perfettamente pettinato<br />
e molto ben vestito, accanto a uno più bassino, con<br />
i capelli scompigliati e una felpa rossa che gli sta troppo<br />
larga si stanno avvicinando a grandi passi.<br />
Finalmente sono arrivati Raúl e Bruno.<br />
« Due ore! » grida Eli, che è la prima a salutare l’amico<br />
con due baci e un abbraccio. Il suo sguardo si inchioda<br />
per un secondo negli occhi del ragazzo con la camicia celeste,<br />
che risponde con un sorriso.<br />
« Esagerata... »<br />
E le regala un bacio sulla fronte, sotto lo sguardo im-<br />
20
placabile di Valeria, che avverte come una pugnalata al<br />
petto. È una situazione spiacevole. Brutta. E la fa soffrire.<br />
Sì, soffre a vedere Raúl che bacia in fronte Eli. E l’abbraccia.<br />
E i loro occhi che si sono incontrati nello stesso istante<br />
in mezzo a tutta quella gente. Come se esistessero solo<br />
loro due.<br />
La fa soffrire da matti.<br />
Se se ne andasse a casa? No, non può andarsene così.<br />
Sono i suoi amici. Dovrà sopportare tutto quello che succederà.<br />
Non sarà facile.<br />
Ma la serata è appena cominciata. E nelle prossime ore<br />
tutto può succedere.<br />
21