III lezione_le organizzazioni tipologiche. - Luigifranciosini.com
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Le <strong>organizzazioni</strong> <strong>tipologiche</strong><br />
Centra<strong>le</strong>, lineare, radia<strong>le</strong>, griglia,<br />
corte , pettine, labirintica.<br />
ar<br />
A. Kostantinidis , variazioni <strong>tipologiche</strong>
0rganizzazione dello spazio<br />
La logica insediativa: programma, luogo, gerarchie relazionali tra <strong>le</strong> parti e il tutto<br />
L’inizio: la logica insediativa.<br />
Lo studente_ dovrà formulare e analizzare idee progettuali mediante disegni concettuali, modelli tridimensionali e<br />
<strong>com</strong>menti scritti.<br />
Temi :<br />
• interpretazione del luogo del suo orientamento e della sua forma (morfologia ).<br />
• organizzazione dell’organismo architettonico e sue qualità spaziali.<br />
L. Kahn
0rganizzazione dello spazio<br />
L.Kahn, Motherhouse, Domenican sisters convent , 1965-1968<br />
Le Corbusier, Convento della Tourette, 1953_1960 Eveux- l’Arbres<strong>le</strong>, Francia
0rganizzazione centra<strong>le</strong><br />
A. Mantegna 1431_1506 Camera degli sposi
Organizzazione centralizzata:<br />
Spazialità inclusive<br />
Una organizzazione centralizzata è una configurazione spazia<strong>le</strong><br />
unitaria, assimilabi<strong>le</strong> geometricamente ad un punto e consiste<br />
o di una aula semplice o di spazi secondari raggruppati intorno<br />
ad una spazialità dominate centra<strong>le</strong>.<br />
Esso è l’e<strong>le</strong>mento unificante della <strong>com</strong>posizione ed assume<br />
gerarchicamente il ruolo ordinatore della organizzazione.<br />
Gli spazi secondari sono normalmente ambiti subordinati<br />
rispetto all’aula centra<strong>le</strong>, e possono essere equiva<strong>le</strong>nti l’uno<br />
con l’altro per funzione, forma e dimensioni o differire quando<br />
sono introdotte variazioni funzionali che tendono a modificare i<br />
rapporti di uguaglianza tra gli e<strong>le</strong>menti costituenti l’insieme.<br />
La forma centra<strong>le</strong> non ammette direzioni preva<strong>le</strong>nti. Solo in<br />
alcuni casi il moto di avvicinamento è direzionato dalla<br />
presenza di un corpo che impone un accostamento principa<strong>le</strong> al<br />
volume. ( Pantheon)<br />
In ogni caso l’ordine di movimento all’interno ad uno spazio<br />
centra<strong>le</strong> si configura in modo radia<strong>le</strong> o a spira<strong>le</strong> e termina<br />
sull’asse vertica<strong>le</strong> del centro geometrico.<br />
L’<strong>organizzazioni</strong> centralizzate svolgono un ruolo importante sul<br />
piano fisico-percettivo quando:<br />
a- fissano luoghi nello spazio, introducendo riferimenti<br />
geometrici e dimensionali all’interno di una area in estensione.<br />
b- concludono <strong>com</strong>posizioni assiali;<br />
C- svolgono il ruolo di forma-oggetto all’interno di un campo<br />
definito.
Organizzazioni centralizzate<br />
Leonardo , progetti per chiese centrali<br />
S. Serlio, Esempi di chiese a pianta centra<strong>le</strong><br />
A.Palladio, La Rotonda Vicenza 1550
Organizzazioni centralizzate<br />
1954/59L. Kahn, Centro della <strong>com</strong>unità ebraica ,Trenton New Jersey
Organizzazioni centralizzate<br />
S.Fehn, villa a Norrkoping Svezia 1963
Organizzazioni centralizzate<br />
F. O. Gehry , Schnabel house 1989
Organizzazioni centralizzate<br />
The tower house , A. van Eyck 1958
Organizzazione lineare<br />
A.Libera, villa Malaparte Capri 1938/40<br />
Caspar David Friedrich , Viandante sul mare di nebbia, 1818, Amburgo,
Organizzazioni lineari<br />
Una configurazione lineare è costituita da una spazialità direzionata.<br />
Essa stabilisce da un lato una relazione funziona<strong>le</strong> tra un luogo di<br />
inizio ed una meta fina<strong>le</strong>, dall’altro descrive lo spazio <strong>com</strong>e luogo<br />
dell’attraversamento.<br />
Una spazialità direzionata segna la progressione nel tempo<br />
attraverso il movimento includendo la possibilità della sosta.<br />
Possiamo sinteticamente descrivere alcune <strong>organizzazioni</strong> lineari:<br />
a. Una organizzazione lineare può essere semplicemente costituita da<br />
un involucro direzionato, una semplice aula rettangolare. Questo<br />
schema può arricchirsi attraverso la giustapposizione di “cappel<strong>le</strong>”,<br />
spazi minori subordinati che si succedono secondo un ritmo<br />
regolare lungo la direzione principa<strong>le</strong>.<br />
b. Una organizzazione lineare può essere costituita da una serie di<br />
spazi simili uniti l’uno con l’altro mediante uno spazio <strong>com</strong>une. Sul<br />
piano percettivo potremo definire ta<strong>le</strong> organizzazione <strong>com</strong>e una<br />
sequenza di spazi ritmati dal succedersi regolare secondo la<br />
variazione A b A b A …. In questa organizzazione assume particolare<br />
significato architettonico la soglia <strong>com</strong>e luogo che descrive il<br />
passaggio da un ambiente all’ altro.<br />
c. Una organizzazione lineare può essere costituita da spazi simili uniti<br />
attraverso uno spazio distinto per funzione, forme e dimensione.<br />
Quest’ultimo costituisce una cana<strong>le</strong> direzionato servente sul qua<strong>le</strong><br />
si organizzano in modo irregolare o regolare gli ambienti serviti.<br />
d. Una organizzazione lineare può essere costituita da spazi dissimili<br />
per funzione, forma e dimensione uniti da uno spazio <strong>com</strong>une.<br />
c. Una organizzazione lineare può essere costituita da spazi dissimili o<br />
uguali per funzione forma e dimensione contenuti all’interno di uno<br />
spazio <strong>com</strong>une contenitore.
Organizzazione lineare<br />
Simultaneità, sequenza e successione.<br />
Una strada vuol essere una costruzione. Questi spazi emergono da progetti e desunti da un ordine del<br />
movimento che distingua il movimento intermittente da quello continuo e che includa l’idea di fermata ….<br />
L. Kahn.<br />
Ci sono immagini che vanno <strong>le</strong>tte in una sequenza prescritta, viceversa ci sono opere e configurazioni che<br />
non sono sequenziali ma che esprimono sul piano visivo e simbolico la simultaneità e la succesione.<br />
La simultaneità è una qualità percettiva dello spazio direzionato e non, che consente/impone l’assimilazione<br />
sia in senso concettua<strong>le</strong> che visivo dell’opera attraverso un immediato e contemporaneo possedimento<br />
del rapporto tra cana<strong>le</strong> e meta. La qualità essenzia<strong>le</strong> e struttura<strong>le</strong> di questa configurazione è la semplicità<br />
dello schema di base: un’aula intesa <strong>com</strong>e “stanza” direzionata, un’unità spazia<strong>le</strong> introversa che mediante<br />
forti contrasti “luce/ombra”, materico/immaterico, scabro/<strong>le</strong>vigato, dinamico/statico, orienta l’osservatore<br />
in un cammino concettua<strong>le</strong> atempora<strong>le</strong> .<br />
La sequenza è la condizione necessaria che manifesta la volontà di uno spazio direzionato di raccontarsi<br />
attraverso il tempo, mediante una serie ordinata di e<strong>le</strong>menti sintatticamente e gerarchicamente connessi<br />
l’uno all’altro atti ad esprimere un nuc<strong>le</strong>o narrativo unitario. L’opera a poco a poco diventa un tutto e man<br />
mano che se ne ac<strong>com</strong>pagna lo svolgimento , ogni nuovo e<strong>le</strong>mento in arrivo trova posto nell’ordine<br />
<strong>com</strong>p<strong>le</strong>ssivo, ogni nuovo e<strong>le</strong>mento in arrivo trova posto nell’ordine <strong>com</strong>p<strong>le</strong>ssivo che regolamenta il nostro<br />
procedere ritmato dal cana<strong>le</strong> verso la meta.<br />
La successione è una sequenza spezzata di eventi spaziali non regolamentati che si susseguono l’uno<br />
all’altro in un costante mutamento. Queste fasi assumono valore momentaneo in modo ta<strong>le</strong> che ilnostro<br />
percorrere all’interno di uno spazio direzionato, sia costituito da una mera sommatoria di eccezione<br />
trattenute insieme da un e<strong>le</strong>mento autonomo di connessione. Il rapporto tra cana<strong>le</strong> e meta viene<br />
continuamente interrotto, ral<strong>le</strong>ntato , facendo si che ogni variazione assuma una propria identità.<br />
L’architettura spesso esprime il contrasto paradossa<strong>le</strong> tra diversi livelli d’intenzionalità includendo<br />
all’interno di una stessa configurazione molteplici tensioni spaziali.
Organizzazione lineare<br />
La simultaneità, la sequenza e la successione
Organizzazione lineare<br />
Simultaneità, sequenza e successione.<br />
.<br />
La simultaneità è una qualità percettiva dello spazio direzionato e non, che consente/impone l’assimilazione<br />
sia in senso concettua<strong>le</strong> che visivo dell’opera attraverso un immediato e contemporaneo possedimanto del<br />
rapporto tra cana<strong>le</strong> e meta. La qualità essenzia<strong>le</strong> e struttura<strong>le</strong> di questa configurazione è la semplicità dello<br />
schema di base: un’aula intesa <strong>com</strong>e “stanza” direzionata, un’unità spazia<strong>le</strong> introversa che mediante forti<br />
contrasti “luce/ombra”, materico/immaterico, scabro/<strong>le</strong>vigato, dinamico/statico, orienta l’osservatore in un<br />
cammino concettua<strong>le</strong> atempora<strong>le</strong> .<br />
.
Organizzazione lineare<br />
Simultaneità, sequenza e successione.<br />
La sequenza è la condizione necessaria che manifesta la volontà di uno spazio direzionato di raccontarsi<br />
attraverso il tempo, mediante una serie ordinata di e<strong>le</strong>menti sintatticamente e gerarchicamente connessi<br />
l’uno all’altro atti ad esprimere un nuc<strong>le</strong>o narrativo unitario. L’opera a poco a poco diventa un tutto e man<br />
mano che se ne ac<strong>com</strong>pagna lo svolgimento , ogni nuovo e<strong>le</strong>mento in arrivo trova posto nell’ordine<br />
<strong>com</strong>p<strong>le</strong>ssivo, ogni nuovo e<strong>le</strong>mento in arrivo trova posto nell’ordine <strong>com</strong>p<strong>le</strong>ssivo che regolamenta il nostro<br />
procedere ritmato dal cana<strong>le</strong> verso la meta.<br />
.
Organizzazione lineare<br />
Simultaneità, sequenza e successione.<br />
La successione è una sequenza spezzata di eventi spaziali non regolamentati che si susseguono l’uno<br />
all’altro in un costante mutamento. Queste fasi assumono valore momentaneo in modo ta<strong>le</strong> che ilnostro<br />
percorrere all’interno di uno spazio direzionato, sia costituito da una mera sommatoria di eccezione trattenute<br />
insieme da un e<strong>le</strong>mento autonomo di connessione. Il rapporto tra cana<strong>le</strong> e meta viene continuamente<br />
interrotto, ral<strong>le</strong>ntato , facendo si che ogni variazione assuma una propria identità. L’architettura spesso<br />
esprime il contrasto paradossa<strong>le</strong> tra diversi livelli d’intenzionalità includendo all’interno di una stessa<br />
configurazione molteplici tensioni spaziali.
Organizzazione lineare<br />
Souto de Moura<br />
Sean Godsell<br />
Kengo Kuma
Organizzazione lineare<br />
I percorsi possono essere relazionati agli spazi che uniscono nei seguenti modi.<br />
Procedere tra gli spazi<br />
Secondo questo criterio il percorso lineare si sviluppa tra i<br />
singoli spazi : ognuno di questi mantiene una propria<br />
integrità ed identità funziona<strong>le</strong> e forma<strong>le</strong>.<br />
Procedere attraverso gli spazi<br />
Un percorso può attraversare uno spazio o più spazi<br />
assialmente, obliquamente o lungo il suo bordo.<br />
Nell’attraversare uno spazio il percorso distingue ambiti<br />
di sosta quelli per il movimento.<br />
Procedere in direzione di uno spazio.<br />
Il posizionamento di uno spazio determina la necessità<br />
del percorso.
Organizzazione lineare<br />
Procedere attraverso gli spazi<br />
Un percorso può attraversare uno spazio o più spazi<br />
assialmente, obliquamente o lungo il suo bordo.<br />
Nell’attraversare uno spazio il percorso distingue ambiti<br />
di sosta quelli per il movimento.
Organizzazione lineare<br />
Procedere attraverso gli spazi<br />
Un percorso può attraversare uno spazio o più spazi<br />
assialmente, obliquamente o lungo il suo bordo.<br />
Nell’attraversare uno spazio il percorso distingue ambiti<br />
di sosta quelli per il movimento.
Organizzazione lineare<br />
Procedere in direzione di uno spazio.<br />
Il posizionamento di uno spazio determina la<br />
necessità del percorso.
Organizzazione lineare<br />
Procedere in direzione di uno spazio.<br />
Il posizionamento di uno spazio determina la<br />
necessità del percorso.
Procedere attraverso gli spazi<br />
Un percorso può attraversare uno spazio o più spazi<br />
assialmente, obliquamente o lungo il suo bordo.<br />
Nell’attraversare uno spazio il percorso distingue ambiti<br />
di sosta quelli per il movimento.<br />
Tracciato regolatore<br />
struttura<br />
distribuzione<br />
serventi /serviti<br />
servente<br />
servito<br />
R. MeierNeugebauer House Nap<strong>le</strong>s, Florida<br />
1995 - 1998
Procedere attraverso gli spazi<br />
servente<br />
servito<br />
R. MeierNeugebauer House Nap<strong>le</strong>s, Florida1995 - 1998
Procedere tra gli spazi<br />
Secondo questo criterio il percorso lineare si<br />
sviluppa tra i singoli spazi : ognuno di questi<br />
mantiene una propria integrità ed identità<br />
funziona<strong>le</strong> e forma<strong>le</strong>.<br />
servente<br />
servito<br />
Carlos Ferrater, casa unifamiliare 1999-01
Procedere tra gli spazi<br />
servente<br />
servito<br />
Carlos Ferrater, casa unifamiliare 1999-01
Procedere in direzione di uno spazio.<br />
Il posizionamento di uno spazio determina la<br />
necessità del percorso.<br />
A. Libera, casa Malaparte, Capri 1938/40
Procedere in direzione di uno spazio.<br />
Il posizionamento di uno spazio determina la<br />
necessità del percorso.<br />
Y HOUSE<br />
Catskills, NY, United States, 1997-1999
Procedere in direzione di uno spazio.<br />
Il posizionamento di uno spazio determina la<br />
necessità del percorso.
L’attacco a terra e la ricerca dell’orizzontalità<br />
Radicamento, appoggio e sospensione.<br />
Stilobati e terrazzamenti.<br />
Acropoli d’Atene e la città di Machu Picchu ,Perù, XV sec. d.C
Organizzazione lineare e orografia<br />
Disposizione del corpo di fabbrica paral<strong>le</strong>lamente<br />
al<strong>le</strong> curve di livello: sequenze tra muri e<br />
terrazzamenti<br />
Disposizione del corpo di fabbrica ortogonalmente<br />
al<strong>le</strong> curve di livello: simultaneità tra canali e<br />
macchine prospettiche<br />
Granada, Alhambra
Organizzazione lineare<br />
A.Libera, villa Malaparte Capri 1938/40
Sospensione appoggio radicamento, terrazzamento<br />
sospensione/scollamento<br />
appoggio<br />
radicamento<br />
terrazzamento<br />
Sverre Fehn, Padiglione Paesi Nordici , Venezia 1958<br />
Mies Van der Rohe, Padiglione Esposizione Universa<strong>le</strong>,Barcellona 1929<br />
Peter Zumthor, Terme di Vals, Svizzera 1999
Organizzazione lineare<br />
Sospensione<br />
Il rapporto tra edificio e terreno è stabilito in modo indiretto<br />
attraverso la sospensione del corpo di fabbrica. Questo<br />
principio costruttivo ed abitativo deriva dal sistema a palafitta e<br />
nella sua evoluzione tecnica e tecnologica si identifica oggi con<br />
il sistema a telaio. Il peso è ricondotto e concentrato<br />
incontrando travi e pilastri e da quest’ultimi ri-condotto al<br />
terreno sottostante attraversando i plinti di fondazione.<br />
Fienili in Galizia<br />
Le Corbusier, Convento della Tourette , 1957<br />
Mies Van der Rohe, Villa Fanswort
Appoggio su basamento su terreno in declivio<br />
Il rapporto tra edificio e terreno è stabilito attraverso il<br />
contatto diretto del corpo di fabbrica. Unica<br />
mediazione tra suolo natura<strong>le</strong> e piano artificia<strong>le</strong> è la<br />
presenza di un podio ( stilobate, basamento,<br />
piattaforma, terrazza ) necessario a regolarizzare e a<br />
<strong>com</strong>pensare l’irregolarità del piano base e suolo.<br />
L’organizzazione funziona<strong>le</strong> segue <strong>le</strong> opportunità<br />
suggerite dalla morfologia del suolo. Se dall’alto, dove è<br />
ubicato l’ingresso della casa e la zona notturna, la zona<br />
più privata, preva<strong>le</strong> un’osservazione mediata della<br />
natura, sulla zona basamenta<strong>le</strong>, dove si sviluppa la zona<br />
giorno ,il rapporto con il giardino è più diretto per<br />
quanto ancora una volta, tra casa e bosco, tra<br />
dimensione domestica e natura c’è un basamento.<br />
Mies van der Rohe, Villa Tugendhat, Brno<br />
1929/30
Il rapporto tra logica insediativa, morfologia e<br />
paesaggio: Gal<strong>le</strong>rie e Terrazzi<br />
Mies van der Rohe, Villa Tugendhat, Brno<br />
1929/30
Il rapporto tra logica insediativa, morfologia e<br />
paesaggio: Gal<strong>le</strong>rie e Terrazzi<br />
Mies van der Rohe, Villa Tugendhat, Brno<br />
1929/30
Radicamento al suolo su terrazzamento<br />
Il terazzamento è un dispositivo tecnico che ha qua<strong>le</strong> scopo<br />
quello di regolarizzare i pendii rendendoli così utilizzabili per<br />
finalità antropiche. L’obiettivo è quello di realizzare mediante scavi<br />
o riporti di terreno dei piani orizzontali accessibili; in entrambe <strong>le</strong><br />
soluzioni , scavo o riporto, è necessario introdurre, per contenere<br />
ed opporsi alla natura<strong>le</strong> tendenza allo smottamento dei terreni,<br />
dei muri contro terra o muri di contenimento. Costruire su<br />
terrazzamento rappresenta un archetipo della storia del<strong>le</strong> civiltà e<br />
della tettonica dell’ architettura. Gli edifici si organizzano in serie o<br />
isolati lungo i pianori accuratamente modellati dall’ andamento<br />
del<strong>le</strong> isometriche.<br />
La spazialità della casa costruita su terrazzamento è in linea di<br />
principio orientata visivamente verso l’unico fronte aperto<br />
all’intorno; è qui, lungo questo limite, dove si mostra la luce, dove<br />
spira la brezza e dove contemplare il paesaggio , che si garantisce<br />
il rapporto con l’esterno. L’altro fronte, quello opposto, è il muro<br />
contro terra ad una sola faccia.<br />
Spazio servito e spazio servente si dispongono paral<strong>le</strong>lamente<br />
l’un l’altro, rispettando l’ordinamento stabilito dal grado di<br />
permeabilità dell’involucro: la fascia servente si dispone lungo il<br />
muro contro terra, tanto da apparire <strong>com</strong>e una cavità funziona<strong>le</strong><br />
ricavata nello stesso spessore murario; la fascia servita, invece, si<br />
distende tra muro abitato e paesaggio, espandendosi senza<br />
soluzione di continuità verso lo spazio esterno. E’ questa una<br />
architettura dove il rapporto tra risorse del luogo e tecniche<br />
costruttive, descrive una estetica e un carattere in cui preva<strong>le</strong><br />
l’organico <strong>com</strong>penetrarsi tra la dimensione natura<strong>le</strong> e quella<br />
cultura<strong>le</strong>, espressione del lavoro dell’uomo. Una architettura<br />
mimetica dove, gli scarti geometrici del<strong>le</strong> sca<strong>le</strong>ttature dei<br />
terrazzamenti e gli allineamenti del<strong>le</strong> murature a secco ( mimetici<br />
tanto da apparire una parete di roccia) rendono identificabi<strong>le</strong> inel<br />
paesaggio il lavoro dell’uomo.<br />
Souto de Moura, Mo<strong>le</strong>do, Portugal
Organizzazione lineare<br />
Alcuni casi di organizzazione tipologica<br />
1 -Sistema lineare asimmetrico costituito da<br />
due campate a sviluppo paral<strong>le</strong>lo e<br />
contiguo , contraddistinto dal rapporto tra spazi<br />
serviti e spazio servente. La configurazione è<br />
caratterizzato da un fronte chiuso ed introverso<br />
e un fronte aperto estroverso.<br />
2- Sistema lineare simmetrico costituito da tre<br />
campate a sviluppo paral<strong>le</strong>lo e contiguo,<br />
contraddistinto dal rapporto servito/servente/servito<br />
; configurazione caratterizzata da un fronte chiuso ed<br />
introverso e un fronte aperto.<br />
3- Sistema lineare costituito da una sequenza<br />
regolare o irregolare di ambiti spaziali relazionati<br />
l’uno all’altro con strutture ripetitive a carattere<br />
servente, con andamento trasversa<strong>le</strong> rispetto a<br />
quello principa<strong>le</strong>. Lo schema della configurazione<br />
presenta la dualità tra un fronte chiuso e un fronte<br />
aperto.
4. Sistema lineare asimmetrico costituito da spazi simili<br />
uniti attraverso uno spazio distinto per funzione, forme<br />
e dimensione. Quest’ultimo costituisce una cana<strong>le</strong><br />
direzionato servente sul qua<strong>le</strong> si organizzano in modo<br />
irregolare o regolare gli spazi serviti.<br />
5. Sistema lineare costituito da un unico invaso<br />
direzionato ad unica campata all’interno del qua<strong>le</strong><br />
vengono contenuti dei volumi serventi secondo una<br />
disposizione libera sia in senso longitudina<strong>le</strong> che<br />
trasversa<strong>le</strong> regolamentata dal rispetto di una griglia<br />
struttura<strong>le</strong> modulare di base e dell’organizzazione del<strong>le</strong><br />
funzioni. Lo schema della configurazione può presentare<br />
la dualità tra un fronte chiuso ed introverso e un fronte<br />
aperto estroverso.
Organizzazione lineare<br />
A.Konstantinidis, casa studio dell’architetto, 1978<br />
1. Sistema lineare asimmetrico costituito da due campate a sviluppo paral<strong>le</strong>lo e contiguo, contraddistinto dal rapporto tra<br />
spazi serviti e spazio servente. La configurazione è caratterizzata da un fronte chiuso ed introverso e un fronte aperto<br />
estroverso.
Organizzazione lineare<br />
R. Meier, Neugebauer House Nap<strong>le</strong>s,<br />
Florida, 1995 - 1998<br />
2. Sistema lineare simmetrico costituito da tre campate a sviluppo paral<strong>le</strong>lo e contiguo, contraddistinto dal rapporto<br />
servito/servente/servito ; configurazione caratterizzata da un fronte chiuso ed introverso e un fronte aperto.
Organizzazione lineare<br />
3. Sistema lineare costituito da una sequenza regolare o irregolare di ambiti spaziali relazionati l’uno all’altro con strutture<br />
ripetitive a carattere servente, con andamento trasversa<strong>le</strong> rispetto a quello principa<strong>le</strong>. Lo schema della configurazione<br />
presenta la doppia possibilità tra un fronte chiuso e un fronte aperto o entrambi i fronti aperti aperti.
Organizzazione lineare<br />
F.L. Wright<br />
4. Sistema lineare asimmetrico costituito da spazi simili uniti attraverso uno spazio distinto per funzione, forme e<br />
dimensione. Quest’ultimo costituisce una cana<strong>le</strong> direzionato servente sul qua<strong>le</strong> si organizzano in modo irregolare o<br />
regolare gli spazi serviti.
Organizzazione lineare<br />
S. Fehn<br />
5. Sistema lineare costituito da un unico invaso direzionato ad unica campata all’interno del qua<strong>le</strong> vengono contenuti dei<br />
volumi serventi secondo una disposizione libera sia in senso longitudina<strong>le</strong> che trasversa<strong>le</strong> regolamentata dal rispetto di una<br />
griglia struttura<strong>le</strong> modulare di base e dell’organizzazione del<strong>le</strong> funzioni. Lo schema della configurazione può presentare la<br />
dualità tra un fronte chiuso ed introverso e un fronte aperto estroverso.
Organizzazione lineare<br />
Da uno spazio direzionato ad unica campata<br />
Caso 1<br />
Il principio insediativo nel contesto<br />
La griglia di riferimento e <strong>le</strong> misure fondamentali<br />
Sistema della circolazione e dell’orientamento nello spazio<br />
Sistema del<strong>le</strong> funzioni: rapporto tra spazi serviti e serventi<br />
Sistema della struttura e principi tettonici<br />
K. Kuma, Hiroshige Museum, 2000
Organizzazione lineare<br />
K. Kuma, Hiroshige Museum, 2000
L’organizzazione a corte<br />
chiuso/ aperto _ limite/soglia _ dentro/ fuori _<br />
introverso/estroverso _<br />
La corte è <strong>com</strong>e un “pozzo”<br />
La corte isolata è prodotta da un recinto<br />
Un tessuto di più corti regolare e irregolare<br />
Una organismo a più corti<br />
Can Hassan. Pianta dei nuc<strong>le</strong>i residenziali<br />
anatolici- mesopotamici V mil<strong>le</strong>nnio a.c.<br />
Ur, Palazzo Naram-Sin, 2100 c.a. a.C<br />
P. Mondrian
L’organizzazione a corte<br />
Mies Van der Rohe, Padiglione di Barcellona 1929<br />
Peristilio casa pompeiana . Castel del Monte Andria X<strong>III</strong> sec. d.C
L’organizzazione a corte<br />
La civiltà mesopotamica<br />
Babilonia . La grande casa<br />
Catal Ooyuk ( Anatolia del sud) V mil<strong>le</strong>nnio a.C
L’organizzazione a corte<br />
Catal Ooyuk ( Anatolia del sud) V mil<strong>le</strong>nnio a.C
L’organizzazione a corte<br />
Ur.Quartiere occidenta<strong>le</strong><br />
<strong>III</strong> mil<strong>le</strong>nnio a.C
L’organizzazione a corte<br />
Knossos. Creta XV_XVI sec. a.C
L’organizzazione a corte<br />
Abitare la città<br />
Delo, <strong>le</strong> insulae e due case con corti<strong>le</strong>,<strong>III</strong>, IV sec. a.C.
Olinto dopo l’ampliamento Ippodameo, tre isolati e la Casa della buona<br />
fortuna. 432 a.C.
L’organizzazione a corte<br />
Abitare la città<br />
Marzabotto, città etrusca V sec. a.C.<br />
Planimetria della città di fondazione<br />
Planimetria dell’insula dell Regiona IV<br />
Casa con corti<strong>le</strong>
L’organizzazione a corte<br />
La casa urbana pompeiana<br />
Casa di Pansa, Pompei , II sec.a.C.<br />
(1 atrium, 2 ala, 3 tablinum, 4 peristylium,<br />
triclinium )
L’organizzazione a corte<br />
La villa romana<br />
C.Plnio al suo amico Gallo.<br />
…Ti meravigli per il fatto che mi sia di tanto di<strong>le</strong>tto Laurentino - se preferisci Laurento; cesserai di<br />
meravigliarti quando conoscerai la grazia della villa, la bella disposizione del luogo, lo spazio litoraneo.<br />
Dista da Roma 17 mila passi. Vi si giunge non per una sola via; la raggiungono infatti sia la Laurentina che la<br />
Ostiense, ma bisogna abbandonare la Laurentina dalla 14° pietra miliare e l'Ostiense dall'11°; con il cavallo<br />
il viaggio è breve e <strong>le</strong>ggero. La via è è tra boschi a tratti, talora il paesaggio si distende e si apre in vastissimi<br />
prati; molte greggi di pecore, molte mandrie di cavalli e di buoi, mandrie che che di inverno allontanatesi<br />
dai monti si ingrassano in quegli abbondanti pascoli al tepore primaveri<strong>le</strong>..<br />
La mia villa di campagna è sufficiente al<strong>le</strong> necessità, e dalla gestione non dispendiosa. Nella zona anteriore<br />
un atrio modesto ma non meschino poi il portico che ruota in forma di <strong>le</strong>ttera D e che racchiude un corti<strong>le</strong><br />
piccolo ma al<strong>le</strong>gro. .Eccel<strong>le</strong>nte rifugio nel temp avverso; infatti tutto è protetto da vetrate molto alte in<br />
senso vertica<strong>le</strong>. Di fronte si trova un corti<strong>le</strong> interno piacevo<strong>le</strong>, poi un triclinio alquanto bello che va a<br />
declinare verso il litora<strong>le</strong>, quando il mare è mosso dal vento africano è <strong>le</strong>ggermente sfiorato dalla risacca.<br />
Da ogni parte imposte o finestre non più picco<strong>le</strong> del<strong>le</strong> porte e così dai lati e dalla fronte guarda <strong>com</strong>e tre<br />
mari; da tergo un corti<strong>le</strong> un portico - gal<strong>le</strong>ria, un corti<strong>le</strong>, di nuovo un portico, e subito dopo un atrio che<br />
guarda i boschi e i lontani monti. Alla sua sinistra alquanto più interno - o nascosto - si trova un ampio<br />
cubicolo e subito accanto un cubicolo più piccolo, questi con una finestra guoarda a oriente mentre una<br />
seconda finestra si volge a occidente; la marina sotto scivola per lungo tratto ma con più sicurezza per la<br />
villa. Di contro a questo cubicolo c'è uno spazio chiuso che trattiene il so<strong>le</strong> purissimo e lo accende, è il mio<br />
appartamento inverna<strong>le</strong> e pa<strong>le</strong>stra dei miei. Qui tacciono i venti, eccetto quelli che portano nembi, . Si<br />
annette a questo angolo un cubicolo curvato,a forma ricurva, che segue da ogni finestra il passare del so<strong>le</strong><br />
Alla sua parete è incassato un armadio a forma di biblioteca, adatto non tanto a studiare libri ma a<br />
<strong>le</strong>ggiucchiare. Adiacente un vano camera da <strong>le</strong>tto , inserito un passaggio che, sospeso in alto un tabulato<br />
fornito di tubi, dirige e distribuisce qui e là il vapore prodotto a temperatura salubre<br />
.La parte restante di questo lato è riservata a servi e liberti, é cosi ben messa che potrebbe ricevere gli i miei<br />
ospiti. Dall'altro lato si trova un e<strong>le</strong>gantissimo cubicolo, e indi o un vasto cubicolo o media stanza da pranzo,<br />
questa risp<strong>le</strong>nde di so<strong>le</strong> e di mare .Accanto un cubicolo<br />
con anticamera , per altezza adatto all'estate e per <strong>le</strong> protezioni inverna<strong>le</strong>.é infatti sottratto ad ogni vento.<br />
Si congiungono a questo un altro cubicolo e una anticamera con una parete <strong>com</strong>une.. Indi la stanza per il<br />
bagno freddo, spaziosa e larga, al<strong>le</strong> pareti si insinuano due vasche <strong>com</strong>e fossero esiliate, abbondantemente<br />
capaci ,se penserai che il mare è in prossimità.. Sono adiacenti un untorio, una stanza sotterranea che<br />
irradia aria calda, e ancora adiacente una stanza di bagno caldo, poi due picco<strong>le</strong> stanze più e<strong>le</strong>ganti che<br />
sontuose;poi si affianca una meravigliosa piscina calda da cui mentre si nuota si guarda il mare, e non<br />
lontano lo sferisterio. Qui si erige una torre, sottostante due appartamenti- stanze- e altrettante<br />
all'interno..Si alza un'altra torre, in cui è un cubicolo , il so<strong>le</strong> vi nasce e tramonta., una vasta cella del<strong>le</strong><br />
provviste e un granaio, al di sotto un triclinio che sente del mare se non il suono e lo sciabordio., che infatti<br />
il rumore giunge ormai languente .Un via<strong>le</strong> di busso o rosmarino ,quando il busso si spoglia ; il busso , ove è<br />
protetto da muri, cresce vigoroso; a cielo libero e aperto ai venti e, sebbene lontani gli spruzzi marini, si<br />
inaridisce. Vicino al via<strong>le</strong> in zona alquanto interna in forma circolare una tenera e ombrosa vigna..il moro e<br />
il fico, in gran numero, riveste l'orto , la terra vi è infatti molto ferace per questi tipi di alberi,,meno per altri.<br />
Di li parte e si estende una gal<strong>le</strong>ria coperta Dall'una e dall'altra parte finestre , più dalla parte del mare,<br />
dall'orto singo<strong>le</strong> alternate a più picco<strong>le</strong>…. Di fronte al criptoportico un via<strong>le</strong> alberato odorato di vio<strong>le</strong>. Il<br />
criptoportico accresce il tepore per il rif<strong>le</strong>sso del so<strong>le</strong>, così <strong>com</strong>e trattiene il so<strong>le</strong> allontana il vento aquilone<br />
del nord, ugualmente si ferma il vento del sud .Spazio piacevo<strong>le</strong> in inverno e ancor più in estate.Infatti<br />
antimeridie iil porticoo-via<strong>le</strong>, e postmeridie il via<strong>le</strong> e la zona vina dell'orto con <strong>le</strong> sue obrecosi' <strong>le</strong> ombre<br />
cadono più brevi e più lunghe col crescere e rramontare del giorno. Il criptoportico è soprattutto priva di<br />
so<strong>le</strong> quando questi brucia a picco.<br />
In cima al via<strong>le</strong> , dopo il criptoportico dell'orto-giardino, c'è lo spazio I miei amori: lo ho posizionato da me.<br />
In essa l'eliocamino (...)<br />
Gaio Plinio Cecilio Secondo 61-113 detto Plinio il Giovane Epistolario
L’organizzazione a corte<br />
La villa romana<br />
Vil<strong>le</strong> dell’otium e fattorie rusticae<br />
Configurazione <strong>com</strong>patta strutturata all’interno di<br />
un recinto che <strong>com</strong>prende unità funzionali distinte<br />
e organizzate intorno ad una corte o ad un<br />
peristilio. La ragione fondamenta<strong>le</strong> di questa<br />
struttura <strong>com</strong>positiva è la necessità di sicurezza.<br />
Le vil<strong>le</strong> più antiche, databili al II sec.a.C. sono<br />
semplici case sub- urbane, contadine dove non<br />
esiste una chiara distinzione tra gli spazi produttivi<br />
e quelli residenziali.<br />
Virgilio, Georgiche - Bucoliche, edizione franco fiamminga,<br />
XV sec. Hall, Lord Leicester Library<br />
N.Poussin, Paesaggio con i funerali di Focione. 1648
L’organizzazione a corte<br />
Aggregazioni chiuse / introverse e organiche/estroverse<br />
Due modelli contrastanti si affermano ai tempi dell’antica Roma: la forma cubica e <strong>com</strong>patta e quella aperta e articolata .<br />
La forma <strong>com</strong>patta , <strong>com</strong>e la Villa di Settefinetre è dovuta non solo a motivi di sicurezza ma anche dalla stretta relazione di<br />
analogia che ancora la relaziona con il tipo urbano. Essa è caratterizzata dall’uso di geometrie chiuse e regolari, all’interno<br />
del<strong>le</strong> quali peristili, impluvi, logge e porticati offrono molteplici e differenziati sistemi di relazione con il contesto<br />
ambienta<strong>le</strong> . La presenza di podi e basamenti tendono arimarcare che il rapporto con l’ambiente natura<strong>le</strong> deve essere<br />
fisicamente distaccato e escusivamente di tipo percettivo.<br />
La villa di forma aperta,organica, <strong>com</strong>e Piazza Armerina, è più congenia<strong>le</strong> ad esaltare i caratteri ambientali e morfologici del<br />
luogo. Essa si espande in modo “informa<strong>le</strong>” con una modalità <strong>com</strong>positiva di tipo aggregativo. Essa si espande mediante<br />
giustapposizione di blocchi edilizi caratterizzati sul piano tipologico descrivendo una <strong>com</strong>posizione mutevo<strong>le</strong> ed organica.<br />
L’assetto cubico esalta l’ambiente natura<strong>le</strong>, diventando contrappunto figura<strong>le</strong> finito rispetto al continuum spazia<strong>le</strong><br />
dell’ambiente, mentre la struttura aperta ne diventa parte integrante, imitando <strong>le</strong> forme naturali e l’irregolarità del profilo<br />
orografico.
L’organizzazione a corte<br />
La villa romana a schema <strong>com</strong>patto<br />
Villa di Boscorea<strong>le</strong>. I sec.a.C.<br />
Configurazione <strong>com</strong>patta strutturata all’interno di un<br />
recinto che <strong>com</strong>prende unità funzionali distinte e<br />
organizzate intorno ad una corte o ad un peristilio.<br />
Le vil<strong>le</strong> più antiche, databili al II sec.a.C. sono semplici<br />
case sub- urbane, contadine, dove non esiste una chiara<br />
distinzione tra gli spazi produttivi e quelli residenziali.
L’organizzazione a corte<br />
La villa romana a schema <strong>com</strong>patto<br />
Capua, La villa di San Rocco a Francolise 30 a.C.
L’organizzazione a corte<br />
La villa romana a schema <strong>com</strong>patto<br />
Villa di Settefinestre, I a.C. IV d.C.
La villa romana con sviluppo<br />
aperto/organico<br />
Villa Adriana a Tivoli, II sec. d.C.
L’organizzazione a corte<br />
La villa romana con sviluppo aperto/ organico<br />
Villa di Piazza Armerina , <strong>III</strong> sec. d.C.
L’organizzazione a corte<br />
Palladio e l’uso dei modelli classici<br />
Dagli organismi costituiti da blocchi isolati , residenziali e<br />
agricoli del tipo toscano , i veneti e Palladio <strong>com</strong>inciano a<br />
riunire <strong>le</strong> singo<strong>le</strong> funzioni della villa in un organismo<br />
serrato. Palladio dice nei Quattro libri dell’architettura che:<br />
“la Città non è altro che una casa grande e per lo contrario<br />
la casa è una piccola città.” J. Ackerman , Palladio.
L’organizzazione a corte<br />
Palladio e l’uso dei modelli classici<br />
Andrea Palladio Villa Thiene 1547<br />
Interpretazione palladiana di villa romana
L’organizzazione a corte<br />
Palladio e l’uso dei modelli classici<br />
Andrea Palladio Villa Barbaro 1570
Oganizzazione a corte<br />
K.F. Schinkel<br />
Progetti per vil<strong>le</strong> antiche<br />
1840/1852
Oganizzazione a corte<br />
K.F. Schinkel<br />
Progetti per vil<strong>le</strong> “antiche”<br />
1840/1852
Oganizzazione a corte<br />
K.F. Schinkel<br />
Progetti per vil<strong>le</strong> antiche<br />
1840/1852
Oganizzazione a corte<br />
K.F. Schinkel<br />
Progetti per vil<strong>le</strong> antiche<br />
1840/1852
Organizzazione a corte<br />
Una organizzazione a corte parte da un’idea di recinto,<br />
da una chiara separazione tra spazio in estensione e<br />
intimità protetta di un luogo contenuto nell’interno.<br />
L’organizzazione a corte assume qua<strong>le</strong> fondamento<br />
geometrico un reticolo modulare; da un lato se ne<br />
caratterizza il limite esterno <strong>com</strong>e bordo invalicabi<strong>le</strong> ed<br />
introverso e dall’altro se ne scopre una stanza interna<br />
ma a cielo aperto, un vuoto posto tra il cielo e la terra: la<br />
corte che assume qua<strong>le</strong> nuc<strong>le</strong>o centra<strong>le</strong><br />
dell’organizzazione il ruolo di fulcro della struttura<br />
spazia<strong>le</strong> e funziona<strong>le</strong>.<br />
Luce, ventilazione , approvvigionamento del<strong>le</strong> acque,<br />
relazioni funzionali e distributive sono regolamentate<br />
dal rapporto tra essa e gli ambienti che gli si organizzano<br />
perimetralmente.<br />
L’organizzazione a corte può consentire varianti<br />
tipologico-strutturali in base al grado di permeabilità e<br />
chiusura dell’involucro: configurazioni ad U, ad L,ad I, a<br />
più corti , documentano il grado di f<strong>le</strong>ssibilità che questa<br />
tipo di organizzazione consente in relazione al<strong>le</strong><br />
caratteristiche morfologiche del contesto e del<br />
programma funziona<strong>le</strong>.
Organizzazione a corte<br />
Priene gymnasium 130 a.C.<br />
La casa del Fauno , Pompei 120 a.C.
L’organizzazione a corte<br />
Scavata/ costruita<br />
Giardino Zen . Uno spazio interno/ esterno contemplativo
Lalibela, Etiopia chiesa rupestre copta, XII sec d.C
L’organizzazione a corte<br />
Scavata/ costruita<br />
Lalibela, Etiopia chiesa rupestre copta, XII sec d.C
L’organizzazione a corte<br />
Scavata/ costruita<br />
Castel del Monte, Andria, X<strong>III</strong> sec.
L’organizzazione a corte<br />
Accesso<br />
Due modalità di accesso al tema del recinto:<br />
A_l’ingresso è strutturato attraverso una sequenza di spazi che<br />
culminano nella corte, fulcro interno dal qua<strong>le</strong> si delineano tutte <strong>le</strong><br />
relazioni funzionali tra i deversi spazi della casa.<br />
B_ L’ingresso alla corte è di tipo indiretto: essa è meta,scena e<br />
rappresentazione, contrappunto luministico all’internità della casa.<br />
Mies van der Rohe, Case a Tre<br />
Corti,1938 ( progetto)<br />
Padiglione di Barcellona, 1929
Due modalità di accesso al tema del recinto:<br />
A_l’ingresso è strutturato attraverso una sequenza di<br />
spazi che culminano nella corte, fulcro interno dal qua<strong>le</strong><br />
si delineano tutte <strong>le</strong> relazioni funzionali tra i deversi spazi<br />
della casa.<br />
B_ L’ingresso alla corte è di tipo indiretto: essa è<br />
meta,scena e rappresentazione, contrappunto<br />
lluministico all’internità della casa.
L’organizzazione a corte (approfondimenti)<br />
Il recinto del danteum a Roma<br />
Giuseppe Terragni 1938_40
L’organizzazione a corte (approfondimenti)<br />
Il recinto del danteum a Roma<br />
Giuseppe Terragni 1938_40
Il recinto del danteum a Roma<br />
Giuseppe Terragni 1938_40
L’organizzazione a corte (approfondimenti)<br />
Recinti<br />
Padiglione tedesco alla esposizione universa<strong>le</strong> di Barcellona<br />
Mies van der Rohe 1929
L’organizzazione a corte (approfondimenti)<br />
Recinti<br />
Padiglione tedesco alla esposizione universa<strong>le</strong> di Barcellona<br />
Mies van der Rohe 1929
L’organizzazione a corte<br />
Ingresso e rapporto tra servito e servente<br />
Nell’edificio a corte, <strong>com</strong>unque configurato ( U,T,Z,L , ecc.) <strong>le</strong> parti<br />
serventi sono disposte secondo due principali criteri distributivi e<br />
geometrico spaziali, rafforzando così la natura <strong>com</strong>positiva<br />
dell’impianto tipologico: il primo è quello che vede la parte servente<br />
organizzata in fascia disposta lungo il perimetro murario esterno; ta<strong>le</strong><br />
soluzione determina un “ispessimento” del muro così da garantire il<br />
potenziamento dell’involucro sia sul piano espressivo che tettonico<br />
/impiantistico ; l’altro è quello che vede lo spazio servente concentrato<br />
in unità funzionali, blocchi serventi, disposti in prossimità degli angoli<br />
del fabbricato.<br />
A.Mateus<br />
P.Zumthor
L’organizzazione a corte<br />
Trasformazione della forma<br />
Configurazione:<br />
Chiusa<br />
Aperta ad U;<br />
Aperta ad U con loggia;<br />
Aperta con corpi paral<strong>le</strong>li;<br />
Chiusa con nuc<strong>le</strong>o intercluso;<br />
Ad L,T ecc.;<br />
Chiusa con corpi di fabbrica diseuguali;<br />
Recinto con un corpo semplice;<br />
Recinto con un corpo semplice traslato;<br />
Chiusa con corte interna di forma e posizione irregolare;<br />
Chiusa con corpi giustapposti a corona;<br />
Aperta con corpi traslati;<br />
Aperta con e<strong>le</strong>menti raggruppati;<br />
Chiusa a due o più corti.
Avvicinamento ad un edificio a corte<br />
Assia<strong>le</strong><br />
Tangenzia<strong>le</strong>
L’organizzazione a corte<br />
Configurazione ad U<br />
J. Navarro Baldweg, La casa della pioggia, Santander 1979.
L’organizzazione a corte<br />
Configurazione chiusa ipogea<br />
Wang Shu, Ceramic House, 2004_06
Wang Shu, Ceramic House, 2004_06
Wang Shu, Ceramic House, 2004_06
L’organizzazione a corte<br />
Configurazione a tre corti
Organizzazioni centralizzate<br />
C. Baeza Casa Gaspar
Organizzazione a corte<br />
Configuazione ad unico corpo di fabbrica<br />
Questo tipo di organizzazione è definita da un recinto chiuso o aperto – a seconda dell’andamento orografico del terreno –<br />
all’intero del qua<strong>le</strong> si giustappone un unico corpo di fabbrica costituito da due fasce funzionali una a carattere servente l’altra,<br />
quella contigua alla corte, a carattere servito.<br />
Mentre lungo i perimetri esterni dovrà essere garantito un forte grado di chiusura, all’interno il rapporto con la corte sarà diretto.
Organizzazione a corte<br />
Configurazione ad unico corpo di fabbrica<br />
Organizzazione a doppia corte<br />
Se il corpo di fabbrica viene traslato in modo ta<strong>le</strong> che la sua posizione risulta <strong>com</strong>presa all’interno di due corti il<br />
rapporto tra servito e servente si modifica. Questa organizzazione rende possibi<strong>le</strong> un più diretto ed organico<br />
rapporto con gli spazi esterni recinti. Gli spazi serventi si dispongono al<strong>le</strong> due estremità del corpo di fabbrica<br />
svolgendo il ruolo di e<strong>le</strong>menti di delimitazione dello spazio servito.
Organizzazione a corte<br />
Configurazione ad unico corpo di fabbrica<br />
Organizzazione a doppia corte<br />
Questa organizzazione tipologica si basa sulla concentrazione degli spazi serventi in un unico corpo “cavo” in grado di<br />
svolgere o contribuire alla tettonica dell’edificio, liberamente disposto all’interno del corpo di fabbrica.
Organizzazione a corte /patio<br />
Configurazione del corpo di fabbrica ad U<br />
Sezioni
Organizzazione a griglia<br />
Una organizzazione a griglia consiste in una spazialità regolata da<br />
un modello di riferimento tettonico-spazia<strong>le</strong> sulla base di una<br />
maglia geometrica cartesiana .<br />
La organizzativa di una griglia risulta dalla sua regolarità e<br />
continuità, che permea tutti gli e<strong>le</strong>menti che organizza.<br />
Il suo modello geometrico stabilisce una riferimento costante per<br />
l’organizzazione spazia<strong>le</strong> degli e<strong>le</strong>menti anche se dissimili per<br />
funzione, forma e dimensione.<br />
Una griglia in architettura rappresenta l’ordine tettonico , l’ossatura<br />
struttura<strong>le</strong> dell’edificio: un reticolo murario costituito da unità<br />
modulari (stanze) tridimensionali ripetute o una maglia di pilastri<br />
e travi. ( sche<strong>le</strong>tro)<br />
Entro il campo della griglia gli spazi possono coincidere<br />
omogeneamente con la struttura geometrico-spazia<strong>le</strong> di<br />
riferimento attraverso la ripetizione del modulo base , - un reticolo<br />
murario di un palazzo, una grande sala di una moschea- o<br />
coincidere solo parzialmente producendo una serie di eventi<br />
isolati regolati nel loro sviluppo dimensione e forma<strong>le</strong> dalla griglia<br />
medesima.<br />
Nell’organizzazione a griglia è consentito operare , rispetto alla<br />
configurazione di base , del<strong>le</strong> aggiunte o del<strong>le</strong> sottrazioni del<strong>le</strong><br />
unità modulari. Queste manipolazioni formali -una corte interna,<br />
un pronao d’ingresso- possono essere adottate per migliorare il<br />
funzionamento dell’organismo architettonico senza mutare<br />
l’identità della struttura di base.<br />
Una griglia può essere costruita anche in modo irregolare in una o<br />
più direzioni : queste differenze dimensionali introducono del<strong>le</strong><br />
variazioni sul modulo in modo ta<strong>le</strong> da determinare del<strong>le</strong> relazioni<br />
gerarchiche all’interno della struttura.
L’ipostilo è un spazio orizzonta<strong>le</strong>, una autentica foresta di colonne. Queste sorreggono archi<br />
di modeste dimensioni ordinati secondo una sequenza regolare. Né <strong>le</strong> sa<strong>le</strong> iposti<strong>le</strong> dei templi<br />
dei faraoni, ( Karnak, Luxor ) né <strong>le</strong> basiliche romane ( basilica Ulpia ) né quel<strong>le</strong> tardo antiche<br />
avevano descritto una così permeabi<strong>le</strong> e trasparente atmosfera .<br />
Una griglia geometrica regolare, contenuta da un recinto murario sordo, costituisce la matrice<br />
sulla qua<strong>le</strong> si costituisce la tettonica dell’edificio. Diciannove campate regolari si succedono<br />
fino ad intercettare la massività del muro coincidente con l’involucro.
Organizzazione radia<strong>le</strong><br />
Una organizzazione radia<strong>le</strong> di spazi unisce e<strong>le</strong>menti del<strong>le</strong><br />
due <strong>organizzazioni</strong> centralizzate e lineari. Consiste in uno<br />
spazio centra<strong>le</strong> dominante dal qua<strong>le</strong> si estendono in<br />
modo radia<strong>le</strong> una serie di <strong>organizzazioni</strong> lineari. Mentre<br />
una organizzazione centra<strong>le</strong> rappresenta uno spazialità<br />
introversa, una organizzazione radia<strong>le</strong> è uno schema<br />
estroverso che si estende da un nuc<strong>le</strong>o centra<strong>le</strong> verso in<br />
contesto che si sviluppa nell’intorno.<br />
Come nell’organizzazione centra<strong>le</strong> il nuc<strong>le</strong>o è<br />
generalmente di forma regolare mentre gli e<strong>le</strong>menti<br />
lineari possono avere funzione forma e dimensione<br />
ugua<strong>le</strong> o differire l’uno dall’altro.