La vocazione paolina - Societa San Paolo
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9) Meglio si riuscirà a conoscere il giovane e più sicuro sarà il giudizio su la sua vocazione; perciò: conoscenza diretta, relazioni attendibili, informazioni segrete ecc. “Ma si farà opera stabile e veramente efficace ed ampia cercando, aiutando, formando vocazioni” SP, secondo numero di luglio 1949 Primo passo: mirare alle vocazioni indigene ed alla loro formazione. I primi atti del Maestro Divino, che è Via, Verità e Vita anche in questo (e specialmente in questo!) furono le chiamate di Andrea, Pietro, Giacomo, Giovanni, ecc.: formarsi il nucleo eletto, i migliori e più ben preparati a capirLo e seguirLo, i continuatori della sua missione. Ad essi dedicò la parte più abbondante e migliore del suo ministero pubblico. Nella prima Casa di S. Paolo si chiamarono, prepararono, scelsero, prima di tutto, delle vocazioni; poi si pensò al nido (casa), macchinari, iniziative, ecc. È possibile un fecondo apostolato in casa d’affitto, privi di macchinari, senza denari... Ma si farà opera stabile e veramente efficace ed ampia cercando, aiutando, formando vocazioni. Perdonate se lo ripeto sino alla noia: vi sono Case e Sacerdoti e Chierici e Discepoli che si lasciano sfuggire troppe occasioni di proporre la parte migliore, specialmente agli adulti. A questa opera danno poco tempo... e, senza preoccuparsene, molto insistono per avere altro personale. Io prego di considerare le cose in un buon Ritiro Mensile e prima di chiedere, domandarsi: «Faccio in questo la parte mia?». Voglia il Signore che per nostra indolenza non abbia a perdersi nessuna vocazione... E vi sono Case, Sacerdoti, Chierici e Discepoli che invece zelano davvero. A questi cari Fratelli è riservato un gran merito. E si abbia cura dei Sacerdoti e Discepoli più giovani, e degli Aspiranti che il Signore ha già mandati! Verrà allora esaudita la invocazione: «Mandate buoni operai alla vostra messe». “Ognuno può qualcosa” SP, aprile 1950 Ricerca e formazione dei chiamati, compresi i giovani dai 15 ai 23 anni. Certamente il Signore manda alla sua Chiesa un sufficiente numero di vocazioni. Che nessuno fallisca per causa nostra!... 92
Occorre, in primo luogo, reclutare le vocazioni. Ognuno può qualcosa. “Curare le vocazioni è l'opera delle opere” SP, gennaio 1951 Primo e fondamentale [apostolato]: il reclutamento e la formazione delle vocazioni. Il sacerdozio non deve morire: si consumano le particole dell’Eucarestia, ma continua la presenza di Gesù nel Tabernacolo. Curare le vocazioni è l’opera delle opere. Primo apostolato di Gesù fu quello di cercare e formare i suoi continuatori: gli Apostoli. Prima di cominciare la predicazione già si era raccolto un gruppetto di futuri apostoli. Attorno ad essi spese la parte migliore della sua vita pubblica. Le altre opere si faranno se vi saranno gli operai. “Più con una vita esemplare che con artifici e con parole” SP, giugno 1951 A questo riguardo è tanto utile ricordare che: la Famiglia Paolina ebbe il miglior sigillo (digitus Dei est hic!) delle vocazioni ottime per virtù, intelligenza, pietà, zelo... Il Paolino ami la sua Congregazione in Cristo e nella Chiesa. È la sua famiglia! è il campo della sua santificazione! del suo mirabile apostolato. Conseguenze: Reclutamento e formazione delle vocazioni. A questo proposito, in questi nostri tempi, si è tentati di introdurre un nuovo metodo di educazione, disprezzando quello usato come antiquato... e con quali delusioni?! Siamo saggi in Cristo, ricordando i grandi formatori di vocazioni; e specialmente l’Educatore per eccellenza Gesù Cristo, nel metodo divino quale risulta dal Vangelo. Le vocazioni si guadagnano e formano più con una vita esemplare che con artifìci e con parole. “I Superiori non hanno dovere più grave ed impegnativo” UPS I, 219 I Superiori non hanno dovere più grave ed impegnativo della ricerca e formazione degli Aspiranti: siano indirizzati alla vita sacerdotale oppure alla vita del Discepolo. 93
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Occorre, in primo luogo, reclutare le vocazioni. Ognuno può qualcosa.<br />
“Curare le vocazioni è l'opera delle opere”<br />
SP, gennaio 1951<br />
Primo e fondamentale [apostolato]: il reclutamento e la formazione<br />
delle vocazioni. Il sacerdozio non deve morire: si consumano le<br />
particole dell’Eucarestia, ma continua la presenza di Gesù nel Tabernacolo.<br />
Curare le vocazioni è l’opera delle opere. Primo apostolato di Gesù fu<br />
quello di cercare e formare i suoi continuatori: gli Apostoli. Prima di<br />
cominciare la predicazione già si era raccolto un gruppetto di futuri<br />
apostoli. Attorno ad essi spese la parte migliore della sua vita pubblica.<br />
Le altre opere si faranno se vi saranno gli operai.<br />
“Più con una vita esemplare che con artifici e con parole”<br />
SP, giugno 1951<br />
A questo riguardo è tanto utile ricordare che: la Famiglia Paolina<br />
ebbe il miglior sigillo (digitus Dei est hic!) delle vocazioni ottime<br />
per virtù, intelligenza, pietà, zelo...<br />
Il Paolino ami la sua Congregazione in Cristo e nella Chiesa. È la<br />
sua famiglia! è il campo della sua santificazione! del suo mirabile<br />
apostolato.<br />
Conseguenze: Reclutamento e formazione delle vocazioni. A questo<br />
proposito, in questi nostri tempi, si è tentati di introdurre un nuovo<br />
metodo di educazione, disprezzando quello usato come antiquato... e<br />
con quali delusioni?! Siamo saggi in Cristo, ricordando i grandi formatori<br />
di vocazioni; e specialmente l’Educatore per eccellenza Gesù<br />
Cristo, nel metodo divino quale risulta dal Vangelo.<br />
Le vocazioni si guadagnano e formano più con una vita esemplare<br />
che con artifìci e con parole.<br />
“I Superiori non hanno dovere più grave ed impegnativo”<br />
UPS I, 219<br />
I Superiori non hanno dovere più grave ed impegnativo della ricerca<br />
e formazione degli Aspiranti: siano indirizzati alla vita sacerdotale<br />
oppure alla vita del Discepolo.<br />
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