La vocazione paolina - Societa San Paolo

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29.10.2014 Views

Sentire con Cristo il quotidiano assillo: «la messe è molta ma gli operai sono pochi». Diffondere la divozione a Maria Regina degli Apostoli e di ogni apostolato è preparare il terreno per buone vocazioni. “I giovani entrati invitino i giovani non entrati, scegliendo tra i migliori” UPS I, 119 1. I giovani entrati invitino i giovani non entrati, scegliendo tra i migliori. Trovandosi bene nell’Istituto, durante l’anno scolastico per mezzo di corrispondenza, nel periodo delle vacanze anche con contatti personali, invitino compagni e giovanetti della parrocchia o della parentela, che vedono ben disposti, a seguirlo. Via molto buona, questa. 2. Servirsi largamente di stampati: programmi, illustrazione dell’Istituto, delle sue finalità ed opere. Distribuirli largamente. “Occorre formare una coscienza vocazionaria” UPS I, 120 3. Settimane, tridui o giornate vocazionarie nelle parrocchie, collegi, scuole o associazioni, che comprendano istruzioni ai genitori od ai fanciulli; si promuovano confessioni e comunioni generali, funzioni solenni eucaristiche e mariane. Maria è Madre delle buone vocazioni. 4. Ritiri spirituali nelle Case dell’Istituto; ospitare giovanetti per alcuni giorni nell’Istituto stesso per farsi conoscere e conoscerli; corsi di S. Esercizi, anche chiusi, alle madri ed ai padri. 5. Visite alle famiglie ed alle parrocchie in cui si trovano giovani di età conveniente, fatte da Sacerdote o Discepolo di zelo e pio. 6. Servirsi dell’opera dei Cooperatori; perché questi, oltre che pregare, possono operare e dare anche aiuto materiale. 7. Vi sia sempre uno o più vocazionisti; questo è ufficio fondamentale per ogni Congregazione. 8. Ogni Istituto ha pure mezzi propri, conformi alla sua natura: noi possiamo molto servirci dei periodici (Vita Pastorale, Cooperatore, Famiglia Cristiana); inoltre del cinema, radio, televisione. 86

9. Occorre formare una coscienza vocazionaria. Conosco una quarantina di edizioni – filmine, pellicole, libri e periodici – che si occupano di questo massimo problema della Chiesa. Oggi, mentre il numero delle vocazioni è dolorosamente scarso, occorre un sapiente reclutamento ed una formazione piena. Anche per questi altissimi fini dobbiamo mettere a servizio della Chiesa il nostro apostolato, le tecniche audiovisive. SP, gennaio 1965 Mezzi di reclutamento 1) I Discepoli professi, novizi, aspiranti possono operare tra conoscenze o amicizie, con visite o corrispondenza. 2) Giornate di preghiera in comune, e quotidiana preghiera indiv i- duale. 3) Giornate o settimane vocazionarie: visitare famiglie, associazioni di giovani, scuole. 4) In ogni Casa vi sia il Vocazionista. 5) Pubblicazioni secondo la nazione: periodici, pellicole, filmine, diapositive, ecc., per far conoscere la vita del Discepolo. 6) Anche le Suore possono dare notizie ed aiuto tra la parentela, nella Parrocchia di origine, nelle visite di apostolato alle case. 7) Ritiri e brevi corsi di Esercizi; accaparrarsi i Parroci, i Maestri, i Cooperatori. 8) Tener presente che un tempo i giovani bussavano alle nostre porte, ora invece è necessario muoversi a cercarli, nelle loro case. Non solo il certificato di buona condotta ma vederli e trattenersi alquanto con loro, con la famiglia, col Parroco; farne buona scelta. 9) Eliminare le rette mensili, se è possibile; ma quando son necessarie è preferibile uguale trattamento fra studenti e discepoli. 10) Far sentire che il nostro Religioso Discepolo è molto diverso dal Religioso laico come tra i Cappuccini, Gesuiti, Benedettini, ecc. 11) Invitare i giovani a passare alcuni giorni nelle nostre Case (specialmente nelle vacanze dalla scuola), per prenderne conoscenza, sentirli, scegliere. 12) Una scelta intelligente: in primo luogo la qualità, non la quantità; cento possono valere meno di cinquanta; e cinquanta possono valere cento. 87

Sentire con Cristo il quotidiano assillo: «la messe è molta ma gli<br />

operai sono pochi». Diffondere la divozione a Maria Regina degli<br />

Apostoli e di ogni apostolato è preparare il terreno per buone vocazioni.<br />

“I giovani entrati invitino i giovani non entrati,<br />

scegliendo tra i migliori”<br />

UPS I, 119<br />

1. I giovani entrati invitino i giovani non entrati, scegliendo tra i<br />

migliori. Trovandosi bene nell’Istituto, durante l’anno scolastico<br />

per mezzo di corrispondenza, nel periodo delle vacanze anche con<br />

contatti personali, invitino compagni e giovanetti della parrocchia o<br />

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questa.<br />

2. Servirsi largamente di stampati: programmi, illustrazione<br />

dell’Istituto, delle sue finalità ed opere. Distribuirli largamente.<br />

“Occorre formare una coscienza vocazionaria”<br />

UPS I, 120<br />

3. Settimane, tridui o giornate vocazionarie nelle parrocchie, collegi,<br />

scuole o associazioni, che comprendano istruzioni ai genitori od<br />

ai fanciulli; si promuovano confessioni e comunioni generali, funzioni<br />

solenni eucaristiche e mariane. Maria è Madre delle buone<br />

vocazioni.<br />

4. Ritiri spirituali nelle Case dell’Istituto; ospitare giovanetti per alcuni<br />

giorni nell’Istituto stesso per farsi conoscere e conoscerli; corsi<br />

di S. Esercizi, anche chiusi, alle madri ed ai padri.<br />

5. Visite alle famiglie ed alle parrocchie in cui si trovano giovani di<br />

età conveniente, fatte da Sacerdote o Discepolo di zelo e pio.<br />

6. Servirsi dell’opera dei Cooperatori; perché questi, oltre che pregare,<br />

possono operare e dare anche aiuto materiale.<br />

7. Vi sia sempre uno o più vocazionisti; questo è ufficio fondamentale<br />

per ogni Congregazione.<br />

8. Ogni Istituto ha pure mezzi propri, conformi alla sua natura: noi<br />

possiamo molto servirci dei periodici (Vita Pastorale, Cooperatore,<br />

Famiglia Cristiana); inoltre del cinema, radio, televisione.<br />

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