La vocazione paolina - Societa San Paolo
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Per la loro vocazione; Per la loro formazione; Per il loro progresso continuo. Carissimi, «da mihi liberos» ci chiede la Congregazione, nostro ambiente e forma di santificazione... Un carattere schietto e docile, una viva pietà, un’attitudine intellettuale e fisica ai compiti del Discepolo sono gli ordinari segni di vocazione. Spesso si incontrano giovanetti che avrebbero desiderato rendersi sacerdoti; ma, forse, mentre non hanno sufficiente intelligenza per studi sacerdotali, si trovano atti alla vita del Discepolo. Si escludono però i giovanetti che non possono comprendere la vita e voti religiosi e l’apostolato, gli spostati, i caratteri strani, indolenti, instabili. Il Signore li ha preparati: a noi il chiederli e cooperare a Dio: «cooperatores enim Dei sumus»; S. Paolo aveva un gran dono per distinguere e chiamare i suoi cooperatori. La Congregazione deve avere in sé i mezzi per la santificazione dei suoi figli e del suo apostolato; ora i Discepoli entrano in questa santificazione dell’apostolato come parte vitale. I cooperatori, entrano anch'essi a collaborare. Dio benedirà il lavoro per i Discepoli. “I Discepoli ci sono cari come la spina dorsale della Congregazione” SP, 1937 Amerei che in questo anno faceste una larga ed intensa, pia ed intelligente ricerca e coltura dei piccoli Discepoli. I Discepoli ci sono cari come la spina dorsale della Congregazione; da essi io spero dei veri santi: servi fedeli del Padre Celeste, riparatori delle offese che si fanno a Gesù Maestro, ricchi di grazia e di Spirito Santo ... Occorre reclutare queste vocazioni, amarle, formarle, presentarle a Gesù come un’aiuola fiorita ed olezzante di viole, rose, gigli, margherite. Attenti al serpe che tentasse strisciare inosservato tra le pianticelle. Ogni Casa si formi i Discepoli secondo il proprio bisogno: essi non saranno sacerdoti, ma neppure dei servi; non saranno degli scrittori, ma dei fratelli che daranno il necessario complemento allo scrittore; non faranno molto rumore, ma potranno spargere ovunque il bonus odor Christi. 58
SP, 1 dicembre 1938 Prego tanto tutti i cari Fratelli a zelare in questo tempo: … le vocazioni dei discepoli, nostri Fratelli laici, carissimi. “Un’istruzione necessaria…” SP, giugno-agosto 1950 Un’istruzione necessaria, secondo la lettera e lo spirito delle Costituzioni, per i Discepoli, è questa: che essi siano in grado di cooperare e condividere coscientemente l’apostolato edizioni con il Sacerdote. Il Discepolo sappia perché compone, stampa, diffonde quel determinato libro o periodico: che frutto può portare, quale presentazione è più conveniente, come esporlo e diffonderlo. Sia non una macchina, ma una persona; non un esecutore servile, ma un intelligente cooperatore; non un servitore, ma compia il suo ufficio con amore, dedizione, soddisfazione. Come promoverebbe le biblioteche se neppure le conosce? come zelerebbe le vocazioni se non sa distinguere i segni? come propagherebbe le giornate del Vangelo se non ha un interno fuoco? Chi più sa, più può fare. Temere l’ignoranza tra i nostri; poiché si tratta di Istituto docente. Le Case-librerie, specialmente, possono e devono diventare centri: ... per la ricerca di vocazioni Discepoli, usando delle relazioni varie, con il clero e con i fedeli... “L’inclinazione insieme alle attitudini” SP, giugno-agosto 1950 Che cosa distingue la vocazione del Discepolo dal Sacerdote? Non è la salute, l’ingegno, il superiore... Ma l’inclinazione insieme alle attitudini: è la vocazione in una parola. Vi è chi desidera soprattutto scrivere, predicare, confessare, dirigere le anime, amministrare i Sacramenti ecc.: ecco dei segni di vocazione al sacerdozio. Vi è chi ama le macchine, il lavoro tecnico, la propaganda ecc.: ecco dei segni di vocazione allo stato del Discepolo. Nella Pia Società San Paolo occorrono Discepoli intelligenti ed anche intelligentissimi. Siano di buona salute, socievoli, docili per la particolare vita religiosa e per il loro specifico apostolato. 59
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SP, 1 dicembre 1938<br />
Prego tanto tutti i cari Fratelli a zelare in questo tempo:<br />
… le vocazioni dei discepoli, nostri Fratelli laici, carissimi.<br />
“Un’istruzione necessaria…”<br />
SP, giugno-agosto 1950<br />
Un’istruzione necessaria, secondo la lettera e lo spirito delle Costituzioni,<br />
per i Discepoli, è questa: che essi siano in grado di cooperare<br />
e condividere coscientemente l’apostolato edizioni con il Sacerdote.<br />
Il Discepolo sappia perché compone, stampa, diffonde quel determinato<br />
libro o periodico: che frutto può portare, quale presentazione<br />
è più conveniente, come esporlo e diffonderlo. Sia non una macchina,<br />
ma una persona; non un esecutore servile, ma un intelligente<br />
cooperatore; non un servitore, ma compia il suo ufficio con amore,<br />
dedizione, soddisfazione. Come promoverebbe le biblioteche se<br />
neppure le conosce? come zelerebbe le vocazioni se non sa distinguere<br />
i segni? come propagherebbe le giornate del Vangelo se non<br />
ha un interno fuoco?<br />
Chi più sa, più può fare. Temere l’ignoranza tra i nostri; poiché si<br />
tratta di Istituto docente.<br />
Le Case-librerie, specialmente, possono e devono diventare centri:<br />
... per la ricerca di vocazioni Discepoli, usando delle relazioni varie,<br />
con il clero e con i fedeli...<br />
“L’inclinazione insieme alle attitudini”<br />
SP, giugno-agosto 1950<br />
Che cosa distingue la <strong>vocazione</strong> del Discepolo dal Sacerdote?<br />
Non è la salute, l’ingegno, il superiore... Ma l’inclinazione insieme<br />
alle attitudini: è la <strong>vocazione</strong> in una parola.<br />
Vi è chi desidera soprattutto scrivere, predicare, confessare, dirigere<br />
le anime, amministrare i Sacramenti ecc.: ecco dei segni di <strong>vocazione</strong><br />
al sacerdozio.<br />
Vi è chi ama le macchine, il lavoro tecnico, la propaganda ecc.: ecco<br />
dei segni di <strong>vocazione</strong> allo stato del Discepolo.<br />
Nella Pia Società <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong> occorrono Discepoli intelligenti ed anche<br />
intelligentissimi. Siano di buona salute, socievoli, docili per la<br />
particolare vita religiosa e per il loro specifico apostolato.<br />
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