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La vocazione paolina - Societa San Paolo

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Il Religioso Paolino ha poi ancora un’altra necessità, un altro dovere:<br />

l’apostolato, anche nella sua parte tecnica. È parte della nostra<br />

missione, mezzo di bene, strumento di propagazione del Regno di<br />

Dio. Ad esso tutti siamo obbligati, anche se in diversa misura. Si va<br />

invece accentuando la tendenza a sganciarci dall’apostolato, a disinteressarsene.<br />

Come pure si sfugge la fatica, nobile fatica, di indirizzare<br />

in esso i fanciulli, guidandoli all’apprendimento dell’arte tipografica,<br />

all’amore, alla stima dell’apostolato nostro, coefficiente<br />

della nostra <strong>vocazione</strong>. S. <strong>Paolo</strong> non disdegnava il lavoro anche<br />

manuale, e mostrava i calli delle proprie mani, quando esclamava:<br />

Quae mihi opus erant... ministraverunt manus istae (Atti, 20,34).<br />

Vi sono: prima, errori di mente; poi, errori di volontà, errori nel<br />

parlare, errori nella condotta. Ci si chiude la via della santificazione;<br />

dall’educazione si ricavano frutti scarsissimi; non si ha più la<br />

grazia di attirare le anime e formare le vocazioni...<br />

Il progresso di ogni anima, di ogni Casa, dell’Istituto, richiede due<br />

cose: 1. la fuga del peccato e delle occasioni di peccato, con un lavoro<br />

costante per la emendazione dei difetti; 2. aspirazione decisa,<br />

risoluta e fattiva verso la santità.<br />

Il nostro Maestro è uno solo, Gesù Cristo; non il mondo. Il nostro<br />

Padre S. <strong>Paolo</strong> lo ha seguito con dedizione piena e costante sino alla<br />

morte. <strong>La</strong> nostra Madre è Immacolata e piena di grazia. Guardiamo i<br />

santi Religiosi; guardiamo alla Chiesa; guardiamo alla santità canonizzata;<br />

guardiamo ai migliori; guardiamo alle Costituzioni...<br />

Nell’Istituto non vi è né educazione prima, né educazione seconda.<br />

Non vi è né nuova, né vecchia generazione. Non è giusto dire: pr i-<br />

mo ceppo e secondo ceppo. Neppure vi è una educazione e formazione<br />

e santità italiana e un’altra americana, asiatica, ecc. Vi è soltanto<br />

una santità sapiente che tiene conto di ogni circostanza di<br />

tempo, di luogo, di persone: ma che sempre porta ad amare Dio con<br />

tutta la mente, la volontà, il cuore. Il difetto è sempre difetto; la virtù<br />

è sempre virtù. Vi è soltanto una vita religiosa secondo che ha<br />

insegnato con l’esempio e la parola Gesù Cristo. Egli è l’Istitutore,<br />

il Legislatore, l’aiuto, il conforto, il premio del vero Religioso.<br />

E per chi lo segue con tutto il cuore, “pax super illos et misericordia<br />

Dei”: che a tutti auguro e per tutti prego.<br />

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