La vocazione paolina - Societa San Paolo
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denza, visite, vacanze moderate; a vita disciplinata e convivenza<br />
informata a carità; all’amore all’Istituto ed al suo apostolato;<br />
alla delicatezza di coscienza, obbedienza, povertà; alla<br />
riservatezza, a piccole mortificazioni, all’uso santo dei<br />
mezzi tecnici; a comprendere come è ordinata la formazione,<br />
anno per anno”.<br />
• Si dovrà esigere “un lavoro spirituale ordinato, insistere<br />
sopra la schietta apertura con il Maestro di spirito, infondere<br />
un tenero amore alla Madre, Maestra e Regina degli Apostoli<br />
ed a <strong>San</strong> <strong>Paolo</strong>, formare il senso della <strong>vocazione</strong> ed una personalità<br />
robusta”.<br />
Non è difficile vedere questa Istruzione come una riuscita sintesi<br />
dei principali insegnamenti che il Fondatore ha offerto sul tema<br />
della <strong>vocazione</strong> lungo tutta la sua vita.<br />
Si tratta di un cammino che ha riempito tutta la sua esistenza.<br />
Ne intendiamo ora ripercorrere insieme i momenti e gli aspetti essenziali.<br />
2.2. LA VOCAZIONE<br />
2.2.1. Che cosa è la <strong>vocazione</strong><br />
Chi potrebbe numerare le volte in cui Don Alberione è intervenuto<br />
– tra scritti, prediche e colloqui occasionali –, per presentare<br />
ai suoi figli e figlie 9 la natura della <strong>vocazione</strong>?<br />
______<br />
9 Don Alberione sentiva fortemente l’ansia vocazionale ancor prima della fondazione<br />
della Famiglia Paolina. Già nei “consigli pratici di teologia pastorale” che<br />
egli dava agli alunni del seminario di Alba nell’anno scolastico 1911-12 – raccolti<br />
poi nella prima stesura del volume Appunti di Teologia pastorale –, egli affermava:<br />
«A me sembra che ogni Sacerdote che ascende la prima volta l’altare, ogni religioso<br />
che fa professione, ogni missionario che risolve di partire per terre lontane dovrebbero<br />
fare un proposito fermo : adoperarsi in tutta la vita con l’opera, la parola, le<br />
preghiere per formare e lasciare dietro di sé almeno due sacerdoti o suore, o missionari.<br />
Sarebbe troppo? A me pare di no: molti anzi faranno assai più» (ATP 355).<br />
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