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La vocazione paolina - Societa San Paolo

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Madre del Buon Consiglio per capire la sua <strong>vocazione</strong>, e quindi<br />

gli prospettò la vita apostolica. «Gli parlai del sacerdozio – testimoniò<br />

il Fondatore; – gli parlai della Buona Stampa, e mi accorsi<br />

che Maggiorino era entusiasta di questo nuovo apostolato. Allora<br />

andai a parlarne ai suoi genitori».<br />

Maggiorino entrò in Alba il 15 ottobre 1916, a dodici anni. Il<br />

suo coetaneo <strong>Paolo</strong> Marcellino testimoniò di lui: «Non dimenticherò<br />

mai la sua avidità di imparare, visibile anche nella espressione<br />

del viso. Durante le prediche, gli avvisi, gli insegnamenti di Don<br />

Alberione, era tutt’occhi e tutt’orecchi. Egli fu, fin dal primo giorno,<br />

uno di quegli aspiranti ideali che ogni educatore sogna che gli<br />

vengano affidati». 2 E ancora: «Maggiorino aveva capito molto bene<br />

la dedizione all’apostolato come servizio a Dio e per fare del bene<br />

alle anime attraverso la stampa. Aveva captato bene l’idea semplice<br />

ed originale della nostra <strong>vocazione</strong>, e vi lavorava con tutto il suo<br />

impegno... Credo sia per questo che il Primo Maestro lo ha voluto<br />

presentare come modello, in vista dei giovani che entravano». 3<br />

3. Torquato Armani (Don Tito: 1899-1980), anch’egli originario<br />

di Benevello, conobbe Don Alberione in parrocchia. «Quando<br />

lui parlava – testimoniò, – io pendevo completamente dal suo<br />

labbro: era semplice, incisivo, affascinante... Ai vespri faceva la<br />

catechesi in forma discorsiva col nostro parroco... Una volta che<br />

gli avevo servito messa, mi chiese: “Non ti faresti prete?”... Mi<br />

disse di pensarvi e di recitare ogni giorno un’Ave Maria... Più tardi,<br />

quando gli dissi che l’avrei desiderato ma non avevo soldi per<br />

gli studi, mi rispose: “Non preoccuparti di questo; provvederò io”.<br />

Da quel momento gli appartenni per la vita».<br />

Torquato, allora undicenne, fu avviato a un collegio di Torino.<br />

Tre anni dopo, nel 1914, Don Alberione lo invitò a trascorrere<br />

le vacanze con lui ad Alba, mettendolo in contatto con una tipografia<br />

locale; il 20 agosto il ragazzo fu associato con Desiderio<br />

Costa alla nascente Scuola Tipografica. Quanto agli studi, Albe-<br />

______<br />

2 Dichiarazione al processo canonico di Beatificazione.<br />

3 Intervista a D. Roatta, Tokyo, agosto-settembre 1974.<br />

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