La vocazione paolina - Societa San Paolo
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va in loro dei segni che facevano intravedere una possibile vocazione religiosa o sacerdotale, non esitava a far balenare ai loro occhi la prospettiva e a formulare l’invito. Allorché maturò la decisione di avviare la Famiglia Paolina, il suo interessamento per le vocazioni di speciale consacrazione si accentuò, ben consapevole che “le opere di Dio si fanno con gli uomini di Dio” (SP, luglio-agosto 1964). E prima di acquistare e- difici o di provvedere strumenti per l’apostolato, si preoccupò di individuare coloro che il Maestro Divino chiamava alla nuova missione e di prepararli ad essa, seguendo anche in questo l’esempio di Gesù, il quale prima di intraprendere il ministero pubblico raccolse attorno a sé coloro che ne avrebbero dovuto continuare la missione. Non è un caso che l’ultima Congregazione religiosa da lui fondata abbia come missione specifica l’apostolato vocazionale. Il tema vocazionale rimase una costante nell’impegno di animazione di Don Alberione rivolto ai suoi figli e figlie. Ancora in uno degli ultimi appunti che si legge nei Taccuini personali è presente il pensiero delle vocazioni: «Signore misericordioso, concedi che tutta la Famiglia Paolina cresca in persone e santità». – Di volta in volta, nei suoi vari interventi, pur non avendo in mente di redigere un trattato formale, ci offre una dottrina sulla vocazione che può considerarsi esauriente. Nel realizzare il compito assegnatogli dal Superiore generale, il primo lavoro al quale il Centro di Spiritualità si è dedicato è stato la ricerca dei testi del Fondatore. Fra tutti gli scritti disponibili, la precedenza è stata accordata a quelli indirizzati alla Società San Paolo e, più in particolare, a quelli che sono considerati più significativi: il bollettino interno “San Paolo”, “Abundantes divitiae gratiae suae”, “Ut perfectus sit homo Dei”. Ne è risultata una sovrabbondanza di materiale. Del tutto comprensibile, dal momento che il Fondatore nel corso degli anni, a motivo della costante attualità del problema, sovente si è sentito in dovere di intervenire, richiamando su di esso l’attenzione, spronando all’azione, offren- 12
do indicazioni. Egli stesso riconosceva la frequenza di tali interventi, che, a suo dire, potevano anche ingenerare la noia. Si imponeva, quindi, una selezione, allo scopo di snellire il Compendio, ma condotta in modo tale da non sminuire la ricchezza dell’insegnamento e non attenuare la forza dei suoi richiami a collaborare per la soluzione del problema. – Il materiale così raccolto e selezionato è stato, in seguito, organizzato secondo uno schema predefinito che prevedeva quattro capitoli. Il primo costituisce una specie di preambolo e si intitola «Dalla prassi alla teoria». Vi sono riportate le testimonianze di alcuni dei primi discepoli di Don Alberione, che mostrano concretamente come il Fondatore agiva con i giovani, guidandoli progressivamente e con tatto alla scoperta e alla scelta vocazionale. Il secondo capitolo, «La vocazione “preziosissima gemma”», il più corposo, raccoglie la dottrina e le indicazioni pratiche del Fondatore circa la vocazione: la sua natura, la sua origine, il fine per il quale viene offerta da Dio, a quale età si rivela; le caratteristiche della vocazione paolina, i criteri che devono guidare nella scelta e nella valutazione dei candidati; i soggetti della promozione vocazionale e i mezzi con i quali realizzarla; il ruolo delle comunità e le condizioni ambientali che favoriscono la maturazione dei giovani aspiranti. Il terzo capitolo, «Dal “problema vocazionale” al camminare “nelle vie tracciate da Gesù Maestro”», prendendo le mosse dall’esperienza personale di Don Alberione, raccoglie i caldi e rinnovati inviti da lui rivolti ai suoi figli in ordine all’impegno per promuovere le vocazioni: il problema numero uno, alla cui soluzione tutti sono obbligati. Il quarto capitolo rappresenta come un’appendice a tutto il lavoro che precede e mette a confronto l’insegnamento del Fondatore circa la vocazione e la pastorale vocazionale con due dei più recenti documenti del magistero che si sono occupati dell’argomento: l’Esortazione post-sinodale “Vita Consecrata” di 13
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do indicazioni. Egli stesso riconosceva la frequenza di tali interventi,<br />
che, a suo dire, potevano anche ingenerare la noia. Si imponeva,<br />
quindi, una selezione, allo scopo di snellire il Compendio,<br />
ma condotta in modo tale da non sminuire la ricchezza dell’insegnamento<br />
e non attenuare la forza dei suoi richiami a collaborare<br />
per la soluzione del problema. – Il materiale così raccolto e selezionato<br />
è stato, in seguito, organizzato secondo uno schema predefinito<br />
che prevedeva quattro capitoli.<br />
Il primo costituisce una specie di preambolo e si intitola<br />
«Dalla prassi alla teoria». Vi sono riportate le testimonianze di alcuni<br />
dei primi discepoli di Don Alberione, che mostrano concretamente<br />
come il Fondatore agiva con i giovani, guidandoli progressivamente<br />
e con tatto alla scoperta e alla scelta vocazionale.<br />
Il secondo capitolo, «<strong>La</strong> <strong>vocazione</strong> “preziosissima gemma”»,<br />
il più corposo, raccoglie la dottrina e le indicazioni pratiche del<br />
Fondatore circa la <strong>vocazione</strong>: la sua natura, la sua origine, il fine<br />
per il quale viene offerta da Dio, a quale età si rivela; le caratteristiche<br />
della <strong>vocazione</strong> <strong>paolina</strong>, i criteri che devono guidare nella<br />
scelta e nella valutazione dei candidati; i soggetti della promozione<br />
vocazionale e i mezzi con i quali realizzarla; il ruolo delle comunità<br />
e le condizioni ambientali che favoriscono la maturazione<br />
dei giovani aspiranti.<br />
Il terzo capitolo, «Dal “problema vocazionale” al camminare<br />
“nelle vie tracciate da Gesù Maestro”», prendendo le mosse<br />
dall’esperienza personale di Don Alberione, raccoglie i caldi e<br />
rinnovati inviti da lui rivolti ai suoi figli in ordine all’impegno per<br />
promuovere le vocazioni: il problema numero uno, alla cui soluzione<br />
tutti sono obbligati.<br />
Il quarto capitolo rappresenta come un’appendice a tutto il<br />
lavoro che precede e mette a confronto l’insegnamento del Fondatore<br />
circa la <strong>vocazione</strong> e la pastorale vocazionale con due dei<br />
più recenti documenti del magistero che si sono occupati<br />
dell’argomento: l’Esortazione post-sinodale “Vita Consecrata” di<br />
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