La vocazione paolina - Societa San Paolo

smettere agli altri quanto si è ricevuto, sia attraverso l’esempio della
propria vita, sia attraverso il ministero della catechesi... E se il
catechista è anche prima di tutto un testimone, tale dimensione vocazionale
risalterà ancor più evidente.
Inoltre, i delegati al Congresso non hanno mancato di ricordare
a chi non è impegnato direttamente nella promozione vocazionale,
e anche “a chi ritiene di non aver alcun obbligo in tale direzione”,
che risulta efficace solo la “testimonianza corale”. Per cui,
mentre rimarcano la particolare gravità della “latitanza” di qualche
testimone, giustamente sottolineano la beatitudine dei consacrati
che vivono con gioia il privilegio di servire il Signore nella
fedeltà: “Beati voi, allora, se saprete dire con la vostra vita che
servire Dio è bello e appagante...”.
NVNE 6. (...) Vorremmo ricordare a costoro che solo una testimonianza
corale rende efficace l’animazione vocazionale, e che la cosiddetta
crisi vocazionale è prima di tutto legata alla latitanza di
qualche testimone che rende debole il messaggio. In una Chiesa tutta
vocazionale, tutti sono animatori vocazionali. Beati voi, allora, se
saprete dire con la vostra vita che servire Dio è bello e appagante, e
svelare che in Lui, il Vivente, è nascosta l’identità d’ogni vivente
(cf. Col 3, 3).
4.3. LE CINQUE “CARATTERISTICHE CENTRALI
DEL MINISTERO VOCAZIONALE”:
SEMINARE, ACCOMPAGNARE, EDUCARE, FORMARE, DISCERNERE.
Dopo aver analizzato la situazione vocazionale in Europa oggi,
ed essersi soffermato sulla teologia della vocazione e sulla pastorale
delle vocazioni, nella IV parte, intitolata “Pedagogia delle
vocazioni”, il Documento in parola offre piste di riflessione e di
applicazione pratica che ci interpellano molto da vicino.
Ogni promotore vocazionale – e pertanto ogni Paolino – è
chiamato a modellarsi sull’«agire vocazionale» di Gesù. Ne derivano
prospettive importanti: ognuno di noi è chiamato ad essere
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