La vocazione paolina - Societa San Paolo

NVNE 34. (...) Si fa animazione vocazionale solo per contagio , per
contatto diretto, perché il cuore è pieno e l’esperienza della bellezza
continua ad avvincere. «I giovani sono molto interessati alla testimonianza
di vita delle persone che sono già in un cammino spirituale.
Sacerdoti e religiosi/e devono avere il coraggio di offrire segni concreti
nel loro cammino spirituale. Per questo è importante spendere
tempo coi giovani, camminare al loro livello, laddove essi si trovano,
ascoltarli e rispondere alle questioni che sorgono nell’incontro» 17 .
Proprio per questo l’accompagnatore vocazionale è anche un entusiasta
della sua vocazione e della possibilità di trasmetterla ad altri;
è testimone non solo convinto, ma contento, e dunque convincente
e credibile.
Solo così il messaggio raggiunge la totalità spirituale della persona,
cuore-mente-volontà, proponendo qualcosa che è vero-bello-buono.
Non ci sfugge questa sottolineatura della totalità della persona,
cuore-mente-volontà. Constatiamo perfetta consonanza con la
preoccupazione della integralità che ha sempre guidato il nostro
Fondatore: “rivelare a tutti il Cristo integrale, Via, Verità e Vita”;
“formazione religioso-paolina integrale”; “in questa devozione v’è
Gesù Cristo integrale; per questa divozione l’uomo viene tutto
preso, innestato in Gesù Cristo...” 18 .
L’urgenza della trasmissione ad altre persone del dono ricevuto
era stata anche espressa in precedenza. Essa è il frutto di una
“coscienza grata” al Dio dei doni, e si manifesta in maniera adeguata
“attraverso l’esempio della propria vita”:
______
NVNE 27. (...) La coscienza grata d’aver ricevuto il dono della fede,
dovrebbe tradursi regolarmente in desiderio e volontà di tra-
17 Proposizioni, 22. E ancora: «il sorgere dell’interesse per il Vangelo e per
una vita dedicata radicalmente ad esso nella consacrazione, dipende in grande mis u-
ra dalla testimonianza personale di sacerdoti e religiosi/e felici della loro condizione.
La maggioranza dei candidati alla vita consacrata ed al sacerdozio dice di attribuire
la propria vocazione ad un incontro avuto con un sacerdote o consacrato/a»
(ivi, 11). (Nota del Documento).
18 Rispettivamente: SP, giugno 1951; SP, maggio-giugno 1952; SP, luglioagosto
1954.
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