La vocazione paolina - Societa San Paolo

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29.10.2014 Views

Capitolo IV DOCILI AI RECENTI APPELLI DEL MAGISTERO Ogni Paolino conosce bene quanto grandi fossero l’amore e la venerazione che il Fondatore nutriva per la persona del Papa, di ogni Papa, e con quanta cura egli cercasse di conoscerne e tradurne in pratica gli insegnamenti. Anche oggi egli ci ripeterebbe che “via sicura si è: essere secondo la Chiesa per essere secondo Gesù Cristo. La S. Sede è guida nostra; il suo magistero è la continuazione del magistero di Gesù Cristo” 15 . Fedeli a tale orientamento, tutti i Paolini riconoscono il Papa quale “supremo e dolcissimo Padre e Pastore, oltreché Supremo Superiore: gli professano una ubbidienza di figli, anche eroica nell’apostolato; oltre l’onore, la dipendenza nel triplice suo potere universale sopra tutta la Chiesa e tutti i religiosi” 16 . Non potremmo, pertanto, concludere questa nostra ricerca senza metterci in ascolto di quanto il Magistero pontificio ha recentemente raccomandato in merito al tema vocazionale. Faremo riferimento in modo particolare a due documenti: ú Vita consecrata (VC), Esortazione apostolica post-sinodale di Giovanni Paolo II sulla vita consacrata e la sua missione nella Chiesa e nel mondo, pubblicata il 25 marzo 1996; ú Nuove vocazioni per una nuova Europa (NVNE), Documento finale del Congresso sulle Vocazioni al Sacerdozio e alla Vita Consacrata in Europa, svoltosi in Roma dal 5 al 10 maggio 1997. Il Documento è stato pubblicato a cura delle Congregazioni per l’Educazione Cattolica, per le Chiese orientali, e per gli Istituti di vita consacrata e le Società di vita apostolica, l’8 dicembre 1997. ______ 15 SP, marzo 1936. 16 SP, ottobre 1956. 120

4.1. L’«APPELLO FIDUCIOSO» DI GIOVANNI PAOLO II: “TESTIMONIARE SEMPRE PIÙ SPLENDIDAMENTE LA GRAZIA CHE TRASFIGURA L’ESISTENZA CRISTIANA” A conclusione dell’Esortazione apostolica Vita consecrata, lo scomparso Pontefice, ben consapevole che nessuna animazione vocazionale può sostituire l’esempio affascinante di una esistenza totalmente donata al Signore e alla missione, indirizza ai religiosi questo toccante “appello fiducioso”: VC 109. Ma è soprattutto a voi, donne e uomini consacrati, che al termine di questa Esortazione rivolgo il mio appello fiducioso: vivete pienamente la vostra dedizione a Dio, per non lasciar mancare a questo mondo un raggio della divina bellezza che illumini il cammino dell’esistenza umana. (...) Voi sapete bene di aver intrapreso un cammino di conversione continua, di dedizione esclusiva all’amore di Dio e dei fratelli, per testimoniare sempre più splendidamente la grazia che trasfigura l’esistenza cristiana. Il mondo e la Chiesa cercano autentici testimoni di Cristo. E la vita consacrata è un dono che Dio offre perché sia posto davanti agli occhi di tutti l’«unico necessario» (cf. Lc 10, 42). Dare testimonianza a Cristo con la vita, con le opere e con le parole è peculiare missione della vita consacrata nella Chiesa e nel mondo. Voi sapete a Chi avete creduto (cf. 2Tm 1, 12): dategli tutto! I giovani non si lasciano ingannare: venendo a voi, essi vogliono vedere ciò che non vedono altrove. Avete un compito immenso nei confronti del domani: specialmente i giovani consacrati, testimoniando la loro consacrazione, possono indurre i loro coetanei al rinnovamento della loro vita. L’amore appassionato per Gesù Cristo è una potente attrazione per gli altri giovani, che Egli nella sua bontà chiama a seguirlo da vicino e per sempre. I nostri contemporanei vogliono vedere nelle persone consacrate la gioia che proviene dall’essere con il Signore. Persone consacrate, anziane e giovani, vivete la fedeltà al vostro impegno verso Dio, in mutua edificazione e con mutuo sostegno. Nonostante le difficoltà che talvolta avete potuto incontrare e l'indebolimento della stima per la vita consacrata in una certa opinione 121

Capitolo IV<br />

DOCILI AI RECENTI APPELLI DEL MAGISTERO<br />

Ogni Paolino conosce bene quanto grandi fossero l’amore e la<br />

venerazione che il Fondatore nutriva per la persona del Papa, di<br />

ogni Papa, e con quanta cura egli cercasse di conoscerne e tradurne<br />

in pratica gli insegnamenti. Anche oggi egli ci ripeterebbe che<br />

“via sicura si è: essere secondo la Chiesa per essere secondo Gesù<br />

Cristo. <strong>La</strong> S. Sede è guida nostra; il suo magistero è la continuazione<br />

del magistero di Gesù Cristo” 15 . Fedeli a tale orientamento,<br />

tutti i Paolini riconoscono il Papa quale “supremo e dolcissimo<br />

Padre e Pastore, oltreché Supremo Superiore: gli professano una<br />

ubbidienza di figli, anche eroica nell’apostolato; oltre l’onore, la<br />

dipendenza nel triplice suo potere universale sopra tutta la Chiesa<br />

e tutti i religiosi” 16 .<br />

Non potremmo, pertanto, concludere questa nostra ricerca<br />

senza metterci in ascolto di quanto il Magistero pontificio ha recentemente<br />

raccomandato in merito al tema vocazionale. Faremo<br />

riferimento in modo particolare a due documenti:<br />

ú Vita consecrata (VC), Esortazione apostolica post-sinodale<br />

di Giovanni <strong>Paolo</strong> II sulla vita consacrata e la sua missione nella<br />

Chiesa e nel mondo, pubblicata il 25 marzo 1996;<br />

ú Nuove vocazioni per una nuova Europa (NVNE), Documento<br />

finale del Congresso sulle Vocazioni al Sacerdozio e alla Vita<br />

Consacrata in Europa, svoltosi in Roma dal 5 al 10 maggio 1997.<br />

Il Documento è stato pubblicato a cura delle Congregazioni per<br />

l’Educazione Cattolica, per le Chiese orientali, e per gli Istituti di<br />

vita consacrata e le Società di vita apostolica, l’8 dicembre 1997.<br />

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15 SP, marzo 1936.<br />

16 SP, ottobre 1956.<br />

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