La vocazione paolina - Societa San Paolo
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• L’autentica spiritualità e lo spirito di fede liberano anche dal pericolo della defezione: SP, aprile 1950. Se tutti, sempre, ovunque, si appoggiassero a Maria ed a Giuseppe, non vi sarebbero le defezioni; e non avremmo la grave pena di pensare alla responsabilità, innanzi a Dio, di ognuno di noi, Maestri ed Educandi! SP, luglio-agosto 1953. Le cause delle defezioni sono due: o mancanza di vocazione od incorrispondenza alla vocazione per difetto di pietà, o di virtù o sopratutto di spirito di fede. • Don Alberione non manca di ricordare che il “primo fine” della vocazione è la santificazione. La libertà che viene donata è sempre orientata a “far meglio”! Il che, per il Paolino, coincide con la dedizione nell’apostolato. SP, febbraio 1950. “...attendendo alla propria santificazione come a primo fine della vocazione abbracciata. È la libertà per far meglio, non la libertà per far nulla, o fare il male, o il minor bene. Modernizzare non è corrompere: ma progredire nello spirito religioso e nell’apostolato per salvare gli uomini di oggi. Il Religioso Paolino ha poi ancora un’altra necessità, un altro dovere: l’apostolato, anche nella sua parte tecnica. È parte della nostra missione, mezzo di bene, strumento di propagazione del Regno di Dio. Ad esso tutti siamo obbligati, anche se in diversa misura...”. • Con la “formazione completa”, crescerà anche “l’orgoglio di appartenere all’Istituto”, tanto che i Paolini si distingueranno per generosità e dedizione senza misura. Così ci vuole il Fondatore: “sempre più vivi ed operanti”. E il frutto sarà lietissimo: “calamite che attraggono” nuove vocazioni! SP, marzo 1958 La formazione del Paolino dev’essere infatti completa; e la sua anima è costituita dall’amore, attaccamento alla Congregazione; le qualità ne costituiscono solo il corpo, sono requisiti necessari. Si potrà 118
avere, ad esempio, un po’ più o un po’ meno d’intelligenza e si potrà quindi compiere un ufficio od un altro; ma l’attaccamento, la stima, l’orgoglio di appartenere all’Istituto devono essere tali da donarsi ad esso completamente: e nonostante le sempre insorgenti difficoltà, sempre più vivi ed operanti! fatti calamite che attraggono. 119
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avere, ad esempio, un po’ più o un po’ meno d’intelligenza e si potrà<br />
quindi compiere un ufficio od un altro; ma l’attaccamento, la stima,<br />
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esso completamente: e nonostante le sempre insorgenti difficoltà,<br />
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