La vocazione paolina - Societa San Paolo

Capitolo III
DAL “PROBLEMA” VOCAZIONALE AL CAMMINARE
“NELLE VIE SEGNATE DA GESÙ MAESTRO”
L’ampia raccolta di testi riportati nel capitolo precedente ci ha
documentato l’importanza che Don Alberione annetteva al tema
vocazionale. Il Fondatore ha illustrato, con chiarezza e abbondanza
di interventi, tutti gli aspetti del tema vocazionale: l’origine
della vocazione, la bellezza e la “novità” della vocazione paolina,
le qualità che essa richiede nel soggetto, la responsabilità di ogni
Paolino nel campo vocazionale, la necessità di preparare alle vocazioni
un ambiente spiritualmente adeguato…
Pur con tali luminosi orientamenti, ci troviamo ancora di
fronte ad una sfida estremamente impegnativa. Una sfida che ci
coinvolge tutti, e oggi in misura ancor più accentuata. È quanto intendeva
il Fondatore con l’espressione “problema” vocazionale 12 :
una sfida che egli, come sempre, risolve al positivo: modellarsi su
Gesù per “formare il religioso, e il religioso paolino”. Solo così si
supera la difficoltà, e si crea l’ambiente santo e apostolico, verso il
quale il Signore può indirizzare quelli che chiama.
Si tratta di un impegno che Don Alberione ha sentito e vissuto
in prima persona. La sua esperienza personale di uomo chiamato da
Dio ad una missione grande e applicato in una risposta sempre più
coerente gli ha poi suggerito gli orientamenti che ci ha consegnato.
Pensiamo sia utile riflettere ancora, insieme, su questo aspetto.
Lo faremo in primo luogo ricordando, soprattutto attraverso le
pagine sacre delle sue note spirituali – conosciute come i suoi
Taccuini (TC) –, la consapevolezza con la quale egli si rapportava
con Colui che lo aveva costituito suo intermediario per noi; quindi
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12 Don Alberione parla più abitualmente di “problema vocazionario”.
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