qui montecampione n° 2 ottobre - novembre - dicembre 2008

qui montecampione n° 2 ottobre - novembre - dicembre 2008 qui montecampione n° 2 ottobre - novembre - dicembre 2008

consorziomontecampione.it
from consorziomontecampione.it More from this publisher
28.10.2014 Views

ASSEMBLEA ORDINARIA DEI RESIDENTI è fissata in prima convocazione per le ore 7,00 del giorno 2 gennaio 2009 e in seconda convocazione SABATO 3 GENNAIO 2009 alle ore 16.00 presso il Cinema d'Alpiaz di Montecampione con il seguente ordine del giorno: 1 Introduzione. 2 Relazione economico-finanziaria: informazione sui dati del bilancio consuntivo esercizio 2008 e presentazione bilancio preventivo 2009. 3 Relazione Revisori dei Conti. 4 Presentazione candidature. 5 Discussione generale. 6 Votazione per l’elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio dei Revisori dei Conti. Votazione bilancio consuntivo 2008 e preventivo 2009. I seggi elettorali saranno aperti in anticipo presso gli uffici del Consorzio dal giorno 28 dicembre 2008 ore 10.00. Udite… Udite ! L’innovazione passa per Montecampione P ochi anni orsono ho salutato, su questo giornale, il ritorno di Caporossi a Montecampione dopo che, all’apice della sua straordinaria e invidiata carriera di costruttore, aveva ritenuto logico e temporalmente maturo spostare la sua presenza ed i suoi interessi più ad est, attratto forse dalla straordinaria bellezza del paesaggio e delle ville venete, ma ancor più da una nuova realtà industriale. Ho salutato il suo ritorno perché speravo che l’esperienza da lui vissuta fuori da Montecampione, non solo lo avesse reso più umano ma l’avesse convinto ad abbandonare certe sue famose trovate ed a comportarsi come un esperto uomo di mattoni e di finanza quale lui è sempre stato. Alludo, evidentemente, alla ormai risaputa vendita “a corpo” di alcuni nostri appartamenti, che non è una storiella inventata per far ridere i lettori, ma una realtà da me, purtroppo, vissuta. Il giochetto era semplice: se l’architetto, l’ingegnere, il geometra o un muratore qualsiasi si sbagliavano a tracciar linee o tirar su muri, niente di male, anzi tutto bene. Chi (è il caso del mio amico Giovanni) al momento del rogito, si fosse trovato un appartamento cui mancava qualche metro quadro, questi metri li pagava ugualmente perché la vendita era “a corpo” mentre chi (come il sottoscritto) si è trovato qualche metro in più, pur avendo comprato a corpo questi metri li ha dovuti, giocoforza, pagare in più e a parte. Quello però che colpisce di più di questa allucinante vicenda è che io ed il mio amico Giovanni eravamo insieme quando abbiamo fatto il rogito. Era un affare nell’affare. L’uovo di Colombo o più esattamente la gallina dalle uova d’oro. C’era soltanto da augurasi - noi compratori evidentemente - che la gallina non facesse troppe uova, cioè che il fatto non si ripetesse con troppa frequenza. Scherzi a parte la cosa era di una semplicità estrema: se funzionava la “stanza di compensazione” ogni metro che non fosse stato costruito volutamente, d’accordo con il compratore, ma risultasse in più perché a scapito di un altro compratore che ne aveva ricevuto uno in meno, veniva pagato due volte al costruttore. Non so se questo originale ed elegante “gioco di società” sia in voga ancor oggi o se invece del tutto Si ricorda che: la convocazione viene inviata per Raccomandata 30 giorni prima della riunione; - è prevista la possibilità di delegare un altro Consorziato o famigliare utilizzando l’apposito spazio di delega, unito alla convocazione; - coloro che perdono o dimenticano la convocazione possono ritirarne il duplicato presso gli uffici del Consorzio firmando l’apposito registro; - la scheda di votazione deve essere ritirata presentando la convocazione al seggio elettorale che ne effettuerà la convalida immediata. La scheda è composta da due parti: 1 la prima è nominativa e riporta il valore milionesimale della caratura di pertinenza; 2 la seconda è anonima, riporta la caratura milionesimale, serve per esprimere il voto; - convalida: la scheda deve essere convalidata dal seggio elettorale che tratterrà la prima parte per calcolare il quorum e consentire la valida costituzione dell’Assemblea a norma di Statuto. Si ricorda che chi volesse candidarsi come componente del Consiglio di Amministrazione e/o Revisore dei Conti deve darne comunicazione al seggio elettorale entro il 31 dicembre 2008. Si raccomanda vivamente di partecipare o delegare

scomparso a causa del nuovo status dell’edilizia in questa nostra originale enclave. Se mi concedete la grazia di seguirmi nel discorso apparentemente contorto che sto per farvi, riusciremo forse a capire insieme come e perché sia potuto accadere che a Montecampione sia arrivata, incredibile, l’edilizia rotativa. Rotativa? Si, rotativa! Questo è l’esatto termine, partorito non si sa da quale fervida mente, che la società Alpiaz ha adottato, senza perdere tempo. Perché? Per farla finita una volta per tutte con lo scandaloso e antisociale malvezzo di comprare e usare gli appartamenti per abitarli tutto l’anno da soli, con la famiglia o, contro ogni concetto di economia e altruismo, lasciarli liberi per mesi e mesi. Questa brutta abitudine va decisamente cambiata! avrà pensato la società Alpiaz. Un mese deve bastare, due al massimo, se proprio qualcuno ama sia lo sci che le passeggiate estive nei boschi. Gli altri 10 o 11 mesi le case devono essere assolutamente abitate da inquilini completamente diversi: e se non si conoscono tra loro, meglio ancora. E non cerchiamo di nasconderci dietro il dito della ormai superata e deprecata “multiproprietà” - ci avvertono i bene informati - non sarà fatta alcuna concessione ai furbetti di turno. Sono per questo allo studio ferme e inderogabili regole cui tutti dovranno attenersi. Molti di noi residenti avranno sicuramente passato notti e notti insonni per cercare di capire il perché di questa straordinaria innovazione. Il risultato è stato quello che sono cominciate a circolare voci allarmanti… da far girare la testa. Una serata di fine estate Non ci aveva invitati a cena, la sera di martedì 9 settembre, la signora Lorenzetti, che tutti sappiamo essere Sindaco di Artogne. Per l’esattezza non aveva invitato a cena il presidente Lanna ma gli aveva telefonato per chiedergli se era disposto ad un incontro con lei e alcuni rappresentanti della sua giunta comunale, autorizzandolo anche a farsi accompagnare, se lo riteneva opportuno, da qualche collaboratore. Però, poiché la signora aveva fissato l’appuntamento alle ore 20 a persone che sapeva benissimo venire da Milano, qualcuno di noi si era illuso, sia pure per un attimo, che qualche “ghiotta” sorpresa potesse arrivare. Sappiamo bene infatti che il Sindaco ha un fratello e un assessore comunale, che tutti noi a Montecampione conosciamo bene, apprezzandone le ottime qualità in cucina. Qualche residente è arrivato anche al Consorzio con aria molto preoccupata a dire che noi vecchi residenti avevamo il diritto di essere rassicurati, e in maniera non solo formale ma scientifica, da Alpiaz, dalla Montecampione Impianti, dai Comuni, dalla Provincia, dalla Comunità Montana, dalla Regione e dai ministeri competenti, che potremo continuare a prendere la seggiovia del Corniolo o una pizza da Bettino senza correre il pericolo di finire nel vortice di una rotazione anomala e non prevista dai nostri vecchi rogiti. Ma per fortuna a salvare capra e cavoli, arriva il nostro grande fratello alias il dott. Francesco Caporossi che borbottando tra i denti: “Non mi posso allontanare un momento che mi combinano un sacco di guai” viene in nostro soccorso e ordina di arrestare immediatamente questo tipo di cervellotica definizione edilizia. Vuole con questo evidentemente rimettere ogni cosa al suo posto e tranquillizzare tutti noi Montecampionesi. Basterà questo suo atto inaspettato ma generoso e provvido per rimettere tutte le cose al loro posto? Ai posteri l’ardua sentenza. Non so se sono riuscito a farmi capire. Confesso infatti che io stesso ho grosse difficoltà a muovermi indisturbato tra queste rotative soprattutto quando sono di turno. L’unico suggerimento per tutti voi è quello di intervenire il 3 Gennaio alla assemblea consortile e se proprio non potete intervenire delegare qualcuno di cui vi fidate. Arrivederci quindi e buon Natale. Mario Abriani No! No niente di tutto questo neanche un normale, elementare bicchierino di grappa locale, inscindibile dal paesaggio camuno che ci avrebbe almeno fatto sperare in un meno glaciale saluto di benvenuto o, ad un ancora più improbabile, brindisi di commiato dopo un proficuo scambio di opinioni. Sul grande e nudo tavolo della sala consigliare, abbiamo trovato ad attenderci soltanto alcune bottiglie di acqua minerale. Non un’espressione di accoglienza, né una particolare attenzione all’ospite, ma arredamento comunemente ritenuto indispensabile in ogni riunione. Scusate, sto divagando. Quello che ho scritto va bene ma, per maggiore chiarezza, dobbiamo risalire a un mese prima. L’11 di agosto nella sala del cinema di Montecampione, come sempre, si è tenuto il comitato consultivo che il Consorzio indice due volte all’anno per aggiornare i residenti delle azioni intraprese e per sentire le istanze e i pareri di tutti. Eravamo un centinaio e chi, essendo presente a Montecampione, non è intervenuto ha perso una ottima occasione per rendersi conto di quanto la maggioranza dei residenti abbia preso coscienza dei reali problemi che ci affliggono e partecipi, in modo sempre più attivo, alle iniziative del Consorzio. Dopo una lunga relazione del presidente Lanna e numerosi interventi esplicativi di alcuni consiglieri, hanno parlato molti residenti, sottolineando l’importanza di una assoluta intransigenza nei confronti sia della società Alpiaz che dei Comuni sottostanti. Nei confronti di questi e soprattutto nei confronti di quello di Artogne, per i presenti, andava esercitata subito un’azione di responsabilità ponendo dei termini temporali precisi per una chiarificazione. Tutto questo ha generato una lettera che ha raccolto più di 500 firme di consorziati. In questa lettera inviata al Presidente e ai consiglieri, e per conoscenza ai Sindaci dei due Comuni, i firmatari chiedevano di intraprendere le vie legali nei confronti della debitrice Alpiaz e di intervenire presso i Comuni per chiedere di essere più disponibili nei confronti di noi consorziati che abbiamo sempre pagato l’ICI, di cui non abbiamo riscontro nel nostro territorio. Pian Camuno ha risposto immediatamente che l’ICI viene destinata alla manutenzione della strada che va da Vissone al Laghetto e alla gestione della farmacia. Artogne invece, dopo una certa riflessione, ha invitato telefonicamente il nostro Presidente a partecipare, accompagnato da alcuni collaboratori, ad una riunione informale di chiarimento con molti componenti del consiglio comunale, minoranza compresa. La nostra delegazione era nutrita, io ho chiesto cortesemente, subito in apertura, di poter usare un registratore in modo da evitare qualsiasi errore di trascrizione o interpretazione errata, ma questo mi è stato seccamente negato dal Sindaco. Abbiamo così subito percepito che l’aria che tirava non era particolarmente respirabile, anche se il Sindaco nel suo discorso introduttivo ha cercato di farci credere il contrario. Una prima incrinatura dell’apparente disponibilità a discutere di tutti i problemi, come noi ci aspettavamo, l’abbiamo quindi ravvisata quando l’ex sindaco Quetti si è dilungato sulle resistenze del Consorzio alle sue passate, presunte aperture, ed al suo operato di Sindaco e di presidente della Montecampione Impianti. A questo punto il presidente Lanna ha brevemente illustrato le ragioni che ci hanno condotto a questa riunione e sottolineato la necessità di un aperto confronto con l’amministrazione comunale poiché, soltanto in questo modo, è possibile arrivare concretamente alla soluzione dei problemi che ci assillano da anni. L’atteggiamento di buona parte di chi ci sedeva di fronte era di malcelata indifferenza. La nostra sensazione di indisponibilità da parte di tutti loro ad affrontare una chiara discussione, aumentava sempre di più. Abbiamo avuto la assoluta certezza di questo quando ha preso la parola il vicesindaco ing. Ravelli con una alterigia e aggressività, assolutamente fuori luogo. Questo signore pretendeva da noi delle scuse per la lettera che i Montecampionesi avevano sottoscritto ritenendola offensiva per toni e pretestuose richieste. “Non abbiamo obbligato nessuno a comprare un appartamento a Montecampione e chi ha comprato deve ricordarsi che questo è il nostro territorio. Nessuno può pensare di comandare a casa nostra”. Poi continuava, a ruota libera, le sue originali riflessioni sempre in modo duro e offensivo. “Un tempo gli amministratori del Consorzio, che erano dei signori, chiedevano udienza e venivano a valle a discutere”, ed altre amenità del genere, accusandoci di ingerenza nelle loro cose, quando pretendiamo un reimpiego dell’ I.C.I., al quale non abbiamo alcun diritto poiché l’ I.C.I. è una imposta. Concludeva l’intervento dicendo testualmente “Se avessi saputo quale sarebbe stato il vostro atteggiamento e le vostre assurde pretese non avrei sollecitato questa riunione”. Evidentemente sia durante che al termine dell'intervento sopracitato è scattata, a più riprese, la nostra legittima reazione che ha fatto comprendere, sia al Sindaco che ai componenti del consiglio, che la pazienza, di cui i nostri amministrati ci hanno accusato, è finita e che perciò non dilazioneremo ulteriormente tutte le azioni necessarie per far valere i nostri diritti. Il contenuto delle nostre parole, ma soprattutto la fermezza con cui sono state espresse da quelli di noi che sono intervenuti, ha apparentemente bloccato l’atteggiamento di non sopportazione per cui i loro interventi successivi sono stati espressi con un tono diverso anche da parte dello stesso Ravelli. Ma… Soltanto a fine ottobre, siamo venuti a conoscenza che il collaudo della strada di loro competenza, che abbiamo continuato a chiedere dal 2001, è stato effettuato fin dal 1985. Il comune di Artogne, come tutti sanno, ha sempre negato l’esistenza del collaudo, giustificando per questo, l’impossibilità a prendersi carico della strada e di accollandosene i costi di manutenzione. Lascio a voi trarre le conclusioni, io mi limito a ricordare che una volta gli amministratori comunali, sia in movimento che stanziali, avevano la bella abitudine di non tenere secretati, soprattutto per 20 anni, convenzioni, concessioni o collaudi che i loro amministrati avevano interesse e diritto di conoscere. Mario Abriani

scomparso a causa del nuovo status dell’edilizia in<br />

questa nostra originale enclave. Se mi concedete<br />

la grazia di seguirmi nel discorso apparentemente<br />

contorto che sto per farvi, riusciremo forse a capire<br />

insieme come e perché sia potuto accadere che a<br />

Montecampione sia arrivata, incredibile, l’edilizia<br />

rotativa.<br />

Rotativa? Si, rotativa! Questo è l’esatto termine, partorito<br />

non si sa da quale fervida mente, che la società<br />

Alpiaz ha adottato, senza perdere tempo.<br />

Perché? Per farla finita una volta per tutte con lo<br />

scandaloso e antisociale malvezzo di comprare e<br />

usare gli appartamenti per abitarli tutto l’anno da<br />

soli, con la famiglia o, contro ogni concetto di economia<br />

e altruismo, lasciarli liberi per mesi e mesi.<br />

Questa brutta abitudine va decisamente cambiata!<br />

avrà pensato la società Alpiaz. Un mese deve bastare,<br />

due al massimo, se proprio qualcuno ama sia lo<br />

sci che le passeggiate estive nei boschi. Gli altri 10<br />

o 11 mesi le case devono essere assolutamente abitate<br />

da in<strong>qui</strong>lini completamente diversi: e se non si<br />

conoscono tra loro, meglio ancora.<br />

E non cerchiamo di nasconderci dietro il dito della<br />

ormai superata e deprecata “multiproprietà” - ci<br />

avvertono i bene informati - non sarà fatta alcuna<br />

concessione ai furbetti di turno. Sono per questo<br />

allo studio ferme e inderogabili regole cui tutti<br />

dovranno attenersi.<br />

Molti di noi residenti avranno sicuramente passato<br />

notti e notti insonni per cercare di capire il perché<br />

di questa straordinaria innovazione.<br />

Il risultato è stato quello che sono cominciate a<br />

circolare voci allarmanti… da far girare la testa.<br />

Una serata di fine estate<br />

Non ci aveva invitati a cena, la sera di martedì<br />

9 settembre, la signora Lorenzetti, che tutti<br />

sappiamo essere Sindaco di Artogne.<br />

Per l’esattezza non aveva invitato a cena il presidente<br />

Lanna ma gli aveva telefonato per chiedergli se era<br />

disposto ad un incontro con lei e alcuni rappresentanti<br />

della sua giunta comunale, autorizzandolo anche a farsi<br />

accompagnare, se lo riteneva opportuno, da qualche<br />

collaboratore. Però, poiché la signora aveva fissato<br />

l’appuntamento alle ore 20 a persone che sapeva<br />

benissimo venire da Milano, qualcuno di noi si era<br />

illuso, sia pure per un attimo, che qualche “ghiotta”<br />

sorpresa potesse arrivare. Sappiamo bene infatti che<br />

il Sindaco ha un fratello e un assessore comunale,<br />

che tutti noi a Montecampione conosciamo bene,<br />

apprezzandone le ottime qualità in cucina.<br />

<br />

Qualche residente è arrivato anche al Consorzio<br />

con aria molto preoccupata a dire che noi vecchi<br />

residenti avevamo il diritto di essere rassicurati, e in<br />

maniera non solo formale ma scientifica, da Alpiaz,<br />

dalla Montecampione Impianti, dai Comuni, dalla<br />

Provincia, dalla Comunità Montana, dalla Regione e<br />

dai ministeri competenti, che potremo continuare a<br />

prendere la seggiovia del Corniolo o una pizza da<br />

Bettino senza correre il pericolo di finire nel vortice<br />

di una rotazione anomala e non prevista dai nostri<br />

vecchi rogiti.<br />

Ma per fortuna a salvare capra e cavoli, arriva<br />

il nostro grande fratello alias il dott. Francesco<br />

Caporossi che borbottando tra i denti: “Non mi<br />

posso allontanare un momento che mi combinano<br />

un sacco di guai” viene in nostro soccorso e<br />

ordina di arrestare immediatamente questo tipo di<br />

cervellotica definizione edilizia. Vuole con questo<br />

evidentemente rimettere ogni cosa al suo posto e<br />

tran<strong>qui</strong>llizzare tutti noi Montecampionesi.<br />

Basterà questo suo atto inaspettato ma generoso e<br />

provvido per rimettere tutte le cose al loro posto? Ai<br />

posteri l’ardua sentenza.<br />

Non so se sono riuscito a farmi capire. Confesso<br />

infatti che io stesso ho grosse difficoltà a muovermi<br />

indisturbato tra queste rotative soprattutto quando<br />

sono di turno.<br />

L’unico suggerimento per tutti voi è quello di intervenire<br />

il 3 Gennaio alla assemblea consortile e se<br />

proprio non potete intervenire delegare qualcuno di<br />

cui vi fidate.<br />

Arrivederci <strong>qui</strong>ndi e buon Natale.<br />

Mario Abriani<br />

No! No niente di tutto questo neanche un normale,<br />

elementare bicchierino di grappa locale, inscindibile<br />

dal paesaggio camuno che ci avrebbe almeno fatto<br />

sperare in un meno glaciale saluto di benvenuto o,<br />

ad un ancora più improbabile, brindisi di commiato<br />

dopo un proficuo scambio di opinioni.<br />

Sul grande e nudo tavolo della sala consigliare,<br />

abbiamo trovato ad attenderci soltanto alcune<br />

bottiglie di acqua minerale. Non un’espressione di<br />

accoglienza, né una particolare attenzione all’ospite,<br />

ma arredamento comunemente ritenuto indispensabile<br />

in ogni riunione.<br />

Scusate, sto divagando. Quello che ho scritto va bene<br />

ma, per maggiore chiarezza, dobbiamo risalire a un<br />

mese prima.<br />

L’11 di agosto nella sala del cinema di Montecampione,<br />

come sempre, si è tenuto il comitato consultivo che il<br />

Consorzio indice due volte all’anno per aggiornare i<br />

residenti delle azioni intraprese e per sentire le istanze<br />

e i pareri di tutti.<br />

Eravamo un centinaio e chi, essendo presente a<br />

Montecampione, non è intervenuto ha perso una<br />

ottima occasione per rendersi conto di quanto la<br />

maggioranza dei residenti abbia preso coscienza dei<br />

reali problemi che ci affliggono e partecipi, in modo<br />

sempre più attivo, alle iniziative del Consorzio.<br />

Dopo una lunga relazione del presidente Lanna e<br />

numerosi interventi esplicativi di alcuni consiglieri,<br />

hanno parlato molti residenti, sottolineando l’importanza<br />

di una assoluta intransigenza nei confronti sia<br />

della società Alpiaz che dei Comuni sottostanti. Nei<br />

confronti di questi e soprattutto nei confronti di quello<br />

di Artogne, per i presenti, andava esercitata subito<br />

un’azione di responsabilità ponendo dei termini temporali<br />

precisi per una chiarificazione.<br />

Tutto questo ha generato una lettera che ha raccolto<br />

più di 500 firme di consorziati.<br />

In questa lettera inviata al Presidente e ai consiglieri, e<br />

per conoscenza ai Sindaci dei due Comuni, i firmatari<br />

chiedevano di intraprendere le vie legali nei confronti<br />

della debitrice Alpiaz e di intervenire presso i Comuni<br />

per chiedere di essere più disponibili nei confronti di<br />

noi consorziati che abbiamo sempre pagato l’ICI, di<br />

cui non abbiamo riscontro nel nostro territorio.<br />

Pian Camuno ha risposto immediatamente che l’ICI<br />

viene destinata alla manutenzione della strada che va<br />

da Vissone al Laghetto e alla gestione della farmacia.<br />

Artogne invece, dopo una certa riflessione, ha invitato<br />

telefonicamente il nostro Presidente a partecipare,<br />

accompagnato da alcuni collaboratori, ad una riunione<br />

informale di chiarimento con molti componenti del<br />

consiglio comunale, minoranza compresa.<br />

La nostra delegazione era nutrita, io ho chiesto cortesemente,<br />

subito in apertura, di poter usare un registratore<br />

in modo da evitare qualsiasi errore di trascrizione<br />

o interpretazione errata, ma questo mi è stato seccamente<br />

negato dal Sindaco.<br />

Abbiamo così subito percepito che l’aria che tirava<br />

non era particolarmente respirabile, anche se il<br />

Sindaco nel suo discorso introduttivo ha cercato di<br />

farci credere il contrario.<br />

Una prima incrinatura dell’apparente disponibilità a<br />

discutere di tutti i problemi, come noi ci aspettavamo,<br />

l’abbiamo <strong>qui</strong>ndi ravvisata quando l’ex sindaco Quetti si<br />

è dilungato sulle resistenze del Consorzio alle sue passate,<br />

presunte aperture, ed al suo operato di Sindaco e<br />

di presidente della Montecampione Impianti.<br />

A questo punto il presidente Lanna ha brevemente<br />

illustrato le ragioni che ci hanno condotto a questa<br />

riunione e sottolineato la necessità di un aperto confronto<br />

con l’amministrazione comunale poiché, soltanto<br />

in questo modo, è possibile arrivare concretamente<br />

alla soluzione dei problemi che ci assillano da anni.<br />

L’atteggiamento di buona parte di chi ci sedeva di<br />

fronte era di malcelata indifferenza.<br />

La nostra sensazione di indisponibilità da parte di tutti<br />

loro ad affrontare una chiara discussione, aumentava<br />

sempre di più. Abbiamo avuto la assoluta certezza di<br />

questo quando ha preso la parola il vicesindaco ing.<br />

Ravelli con una alterigia e aggressività, assolutamente<br />

fuori luogo.<br />

Questo signore pretendeva da noi delle scuse per la<br />

lettera che i Montecampionesi avevano sottoscritto<br />

ritenendola offensiva per toni e pretestuose richieste.<br />

“Non abbiamo obbligato nessuno a comprare un<br />

appartamento a Montecampione e chi ha comprato<br />

deve ricordarsi che questo è il nostro territorio. Nessuno<br />

può pensare di comandare a casa nostra”.<br />

Poi continuava, a ruota libera, le sue originali riflessioni<br />

sempre in modo duro e offensivo.<br />

“Un tempo gli amministratori del Consorzio, che<br />

erano dei signori, chiedevano udienza e venivano<br />

a valle a discutere”, ed altre amenità del genere, accusandoci<br />

di ingerenza nelle loro cose, quando pretendiamo<br />

un reimpiego dell’ I.C.I., al quale non abbiamo<br />

alcun diritto poiché l’ I.C.I. è una imposta.<br />

Concludeva l’intervento dicendo testualmente “Se<br />

avessi saputo quale sarebbe stato il vostro atteggiamento<br />

e le vostre assurde pretese non avrei sollecitato<br />

questa riunione”.<br />

Evidentemente sia durante che al termine dell'intervento<br />

sopracitato è scattata, a più riprese, la nostra legittima<br />

reazione che ha fatto comprendere, sia al Sindaco<br />

che ai componenti del consiglio, che la pazienza, di<br />

cui i nostri amministrati ci hanno accusato, è finita e<br />

che perciò non dilazioneremo ulteriormente tutte le<br />

azioni necessarie per far valere i nostri diritti.<br />

Il contenuto delle nostre parole, ma soprattutto la<br />

fermezza con cui sono state espresse da quelli di noi<br />

che sono intervenuti, ha apparentemente bloccato<br />

l’atteggiamento di non sopportazione per cui i loro<br />

interventi successivi sono stati espressi con un tono<br />

diverso anche da parte dello stesso Ravelli. Ma…<br />

Soltanto a fine <strong>ottobre</strong>, siamo venuti a conoscenza che<br />

il collaudo della strada di loro competenza, che abbiamo<br />

continuato a chiedere dal 2001, è stato effettuato<br />

fin dal 1985.<br />

Il comune di Artogne, come tutti sanno, ha sempre<br />

negato l’esistenza del collaudo, giustificando per questo,<br />

l’impossibilità a prendersi carico della strada e di<br />

accollandosene i costi di manutenzione.<br />

Lascio a voi trarre le conclusioni, io mi limito a ricordare<br />

che una volta gli amministratori comunali, sia in<br />

movimento che stanziali, avevano la bella abitudine di<br />

non tenere secretati, soprattutto per 20 anni, convenzioni,<br />

concessioni o collaudi che i loro amministrati<br />

avevano interesse e diritto di conoscere.<br />

Mario Abriani

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!