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qui montecampione n° 2 ottobre - novembre - dicembre 2008

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NATALE: tempo di cris…ti<br />

No, non è un errore di stampa. Lo so, tutti<br />

dicono che è tempo di crisi, ma a me la<br />

cosa dà un senso di fastidio, misto a misurata<br />

compassione.<br />

Ma quale crisi!? La crisi dei mercati? La crisi delle<br />

banche? La crisi dei portafogli? Ben altre sono le<br />

crisi, di questi tempi…!<br />

Se solo ci si ricordasse dove e in che modo è nato<br />

il Salvatore, ci sarebbe da vergognarsi a riempirsi la<br />

bocca di patetici e ipocrite lamentele!<br />

La vera crisi, oggi, è quella di chi non riconosce<br />

null’altro, nella propria vita, che il conto in banca,<br />

o le disponibilità economiche. La crisi è quella dei<br />

giovani che non si meravigliano più di nulla, perché<br />

hanno già visto e sperimentato tutto; è quella dei<br />

genitori che, considerando un fallimento la propria<br />

vita – personale e di coppia – fanno di tutto per<br />

proteggere i figli da ogni tipo di sacrificio, ipotecandone<br />

così la serenità nell’età adulta; è quella di<br />

quelle persone di mezza età che vogliono a tutti i<br />

costi vivere una giovinezza che nella vera giovinezza<br />

hanno sprecato; è quella degli anziani, considerati<br />

una zavorra e <strong>qui</strong>ndi lasciati soli…<br />

I mass media si sono stupiti che il Papa abbia detto<br />

che il disastro delle banche a livello mondiale non<br />

In ricordo di<br />

Margherita<br />

D'Ettorre<br />

Nessuno muore<br />

per davvero<br />

finchè vive nel cuore<br />

di chi rimane;<br />

un nuovo angelo<br />

è giunto in paradiso<br />

per vegliare su di noi<br />

il suo nome è:<br />

Margherita”<br />

Nel giorno di Ferragosto u.s. la<br />

Madonna ha richiamato a se, sottraendola<br />

All’ affetto dei suoi figli, del marito, dei<br />

Parenti e degli amici tutti, la nostra cara<br />

Margherita.<br />

Ciao, Margherita, la morte non ti ha rimosso<br />

Dai nostri cuori; rimarrai sempre presente tra<br />

Di noi.<br />

sia una così terribile sciagura; magari hanno ironizzato<br />

sul fatto che il Papa vive… come un Papa.<br />

“Stolti”, ci direbbe Gesù: “che vale all’uomo guadagnare<br />

il mondo intero, se poi perde la sua anima?”<br />

(cfr. Mt 16,26).<br />

Il Natale è il tempo della riflessione, della meditazione,<br />

più che della “poesia” e delle spese. Mi chiedo<br />

quale “poesia” abbia il Natale, per i miliardi di<br />

persone, uomini, donne, bambini, a cui manca perfino<br />

il necessario. Mi chiedo dove sia la “poesia” in<br />

una festa che - statene pur certi - darà a molti solo il<br />

motivo di un qualche fastidio in più, perché occorre<br />

fare il regalo alla zia impicciona, e preparare pranzi<br />

e cene, e poi prenotare la palestra per smaltire il<br />

tutto… Chissà dove sta la “poesia” del Natale per<br />

quelle persone che anche quest’anno verseranno<br />

solo qualche lacrima in più!<br />

Noi desideriamo vivere un Natale di Cristi, pregando<br />

per la nostra conversione, per la nostra<br />

purificazione; desideriamo che il Salvatore non sia<br />

costretto ancora una volta a scendere in un mondo<br />

più sporco e marcio della stalla in cui nacque venti<br />

secoli fa. Desideriamo stringerci a Lui per soffiargli<br />

addosso un po’ del nostro alito, forse un po’ affannato,<br />

ma segno di una vita che non si ferma, non<br />

si compiace, non si bea di ciò di cui c’è solo da<br />

vergognarsi.<br />

Desideriamo vivere un Natale di Cristi, di gente<br />

magari un po’ distratta, ma consapevole del dono<br />

In memoria di Guido Priori<br />

Assiduo frequentatore di Montecampione sin dalle<br />

sue origini, per 35 anni ha passato le sue vacanze sia<br />

invernali che estive in compagnia dei numerosi amici<br />

<strong>montecampione</strong>si, in particolare sulle piste da sci e sul<br />

campo di bocce.<br />

Sono stati momenti veramente felici, trascorsi con la<br />

famiglia e tanti cari amici.<br />

Lascia dentro di noi un grande vuoto che solo i ricordi<br />

potranno colmare.<br />

A Guido, che ci ha lasciati il 7 <strong>novembre</strong>, l’ultimo sentito<br />

saluto dalla collettività di Montecampione.<br />

Il saluto ai cari amici che ci hanno lasciato, viene pubblicato su richiesta dei famigliari.<br />

L’ULTIMO SET DI UGO GANDELLINI,<br />

nostro storico residente<br />

Ugo Gandellini, tennista dai capelli d’argento, se ne è andato lasciando un mare di ricordi.<br />

Nato a Ponte Caffaro il 9 aprile del 1911, Gandellini è sicuramente stato uno dei nostri più<br />

rappresentativi campioni della racchetta.<br />

Quando fu colpito dal virus del tennis Gandellini aveva già 18 anni; un anno dopo, si era<br />

nel 1930, aveva già vinto il suo primo torneo e due anni più tardi una ventina di vittorie lo<br />

proiettavano in seconda categoria. Una salita interrotta solamente dallo scoppio della seconda<br />

Guerra mondiale. Alla fine delle ostilità, dopo aver combattuto sui fronti di Francia, Grecia e<br />

Albania, Ugo Gandellini rispolverava la sua vecchia racchetta per inanellare una lunghissima<br />

collana di successi, che gli permettono di rimanere ininterrottamente nella serie cadetta degli anni<br />

Trenta fino al 1968.<br />

Tutti lo ricordiamo anche sui campi di Montecampione a dare spettacolo come atleta dall’indomabile spirito che, con una<br />

racchetta di legno, sapeva disegnare intelligenti trame di gioco nelle quali finivano implacabilmente intrappolati quotati<br />

avversari.<br />

Ci mancherà.<br />

che ci è stato fatto di una figliolanza non meritata.<br />

Desideriamo soprattutto vivere un Natale per i<br />

poveri Cristi, allungando lo sguardo oltre le vetrine<br />

luccicanti di luce artificiale, per scorgere un’umanità<br />

reale, che guarda verso di noi.<br />

dal Consorziato<br />

Emilio Caperdoni<br />

Antologia poetica<br />

“SCRUTANDO L’INFINITO<br />

AL DI LÀ DELL’ORIZZONTE<br />

HO ABBRACCIATO L’IMMENSITÀ”<br />

Nella presentazione delle liriche e delle prose hanno scritto:<br />

Che sia davvero un buon Natale, fratelli: un Natale<br />

buono, per i buoni, che renda buoni. Buon Natale!<br />

Don Guido<br />

La Prof.ssa Renata Lollo: (Università Cattolica di Milano)<br />

Nella lirica di Emilio Caperdoni si sente, pur nell’inevitabile solitudine una fiducia nel comunicare che rende più sopportabile l’impatto con i problemi<br />

del mondo esterno, con la cronaca non solo aggressiva e traumatica nei fatti, ma portatrice di accelerazioni culturali capaci di compromettere<br />

antiche MONTECAMPIONE<br />

persuasioni ed e<strong>qui</strong>libri faticosi. È forse questo l’aspetto più sotterraneo ma più resistente della raccolta delle liriche: il comunicare sentimenti<br />

normali dallo sbigottimento alla gioia, dalla certezza alla paura. Sembrerebbe così facile essere felice quando si può credere nei sentimenti<br />

e nei legami, invece non lo è, ma a Caperdoni sembra importante comunicare il desiderio che lo sia.<br />

Il Prof. Francesco Solitario: (Università degli Studi di Siena)<br />

Il vivere, nella poesia di Caperdoni, è il vero protagonista. Egli guarda, osserva, riflette, sente le “emozioni che ardono”, e subito urge in lui il<br />

“desiderio di poetarle” che poi non è altro che il desiderio, forte ed “ardente” di comunicare, di far sapere, di esprimere per finire in una apoteosi<br />

d’amore e di speranza nel ricordare la figura di Giovanni Paolo II e il suo grido “Non abbiate paura”, indirizzata sia alla società ed alle nazioni,<br />

che all’individuo ed alla famiglia. E scorrono, in versi dolcissimi, le immagini, toccanti, care a tutti, di quelle pagine di Vangelo che sulla bara del<br />

Pontefice il vento sfoglia, come la vita sfoglia i nostri destini al vento dell’esistenza.<br />

Emilio Caperdoni nasce a Casalpusterlengo (Lodi) il 24 giugno 1930. Sposato, tre figli e quattro nipoti. Dal 1955 esercita la libera professione di<br />

geometra e di perito del Tribunale di Lodi. È membro del “Lion Club International” di Codogno-Casalpusterlengo e del Salotto Letterario della città<br />

di Lodi. Ha pubblicato anche un libro di memorie su Casalpusterlengo “Un adolescente ricorda” - Prometheus - Milano 1996.<br />

Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali ed internazionali di poesia conseguendo numerosi premi e riconoscimenti.<br />

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