qui montecampione nÂ° 2 ottobre - novembre - dicembre 2008

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SCI CLUB 90 La stagione invernale 2008/09 SCI CLUB RONGAI La stagione invernale 2008/09 L o Sci Club 90 Montecampione è già pronto a far vivere al “popolo” di Montecampione un magico inverno. La collaborazione con la Scuola Sci Montecampione ha dato frutti insperati. L’obbiettivo comune di dare la possibilità a centinaia di bambini di iniziare a praticare questo meraviglioso sport è già stato raggiunto. Questi “futuri campioni” proseguiranno in questa stagione la loro crescita seguiti dagli allenatori dello Sci Club 90 e dai maestri della Scuola Sci Montecampione. Con il corso “progetto baby” le prime lezioni sci si possono prendere a partire da 4 anni. Il nostro impegno prosegue con il corso “futuri campioni” che dà la possibilità di crescere con equilibrio prima di iniziare (per chi lo desidera) una vera avventura nella squadra agonistica. Il nostro team è capitanato da Giampi Bendotti coordinato da Laura Tottoli (finalmente una ragazza!!!). I ragazzi e allievi avranno come guida Corrado Bonaldi. La grande novità è la squadra Senior-Master seguita dall’allenatore federale Alberto Marinoni e dal maestro Angelo Lini. Hanno già iniziato gli allenamenti che li porteranno ad essere pronti già ad inizio inverno. Lo Sci Club 90 e la Scuola Sci M.C. si apprestano a regalarvi due splendide serate di spettacoli sulla neve in notturna domenica 4 gennaio e il 24 febbraio 2009 (Carnevale). Oltre alle gare FISI e la Festa Sociale di fine marzo. La nostra sede sarà aperta per accogliervi e darvi a condizioni esclusive, molto privilegiate, tutte le possibilità per sciare a Montecampione. Il presidente Remo Baiguini Lo Sci Club Rongai Pisogne è una associazione sportiva dilletantistica senza scopo di lucro, che si è costituita per avvicinare alla pratica dello sci e di altri sport tante persone, soprattutto bambini e ragazzi. Lo scopo è stato sicuramente raggiunto, oltre ogni più rosea previsione, considerando che il numero degli associati sfiora attualmente i 1500 iscritti provenienti dalle varie Province lombarde. Lo Sci Club Rongai fu fondato nel lontano 1972 da un piccolo gruppo di amici, sette per la precisione, animati da tanta buona volontà e sorretti da un grande entusiasmo e da un forte spirito di altruismo. I soci fondatori erano: Gervasoni Italo, Serioli Enrico, Sorlini Ettore, Faliselli Silvana, Girelli Carlo e gli amatissimi compianti Bellicini Maffeino e Romele Erminio. L’Associazione fu chiamata Rongai, perché in quella località, situata sopra la frazione di Grignaghe in Comune di Pisogne e posta a 1200 mt di altitudine, era stata predisposta una “manovia”, una specie di sciovia la cui corda di traino veniva agganciata a mano. Lo Sci Club svolse la sua attività fino verso la fine degli anni ‘80 e poi si sciolse. Nel 1996 fu rifondato per merito dell’attuale presidente Serioli Enrico, e da allora è continuato a crescere fino a diventare uno degli sci club più importanti della Lombardia. Ormai il Rongai Pisogne è conosciuto in tutta Italia, tanto è vero che è stato scelto, insieme con altri sci club rappresentanti le varie regioni d’Italia, a partecipare alla trasmissione televisiva di Rai Due “Piccoli sciatori crescono”. L’attività dell’associazione si svolge su diversi fronti, con l’organizzazione di manifestazioni e corsi vari. Durante le vacanze di Natale vengono programmati corsi rivolti in particolar modo ai bambini di età compresa tra i 4 ed i 7 anni e questi corsi hanno come fine quello di far apprezzare ai piccoli le gioie dello sci. Le lezioni sono improntate all’insegna del gioco finalizzato all’apprendimento dei fondamentali di questo magnifico sport. Dopo la festa dell’Epifania fino alla metà circa del mese di marzo il martedì pomeriggio ed il sabato mattina sono organizzati corsi per tutti coloro che non sanno sciare ma sono animati da tanta voglia di imparare e per coloro che sanno già sciare ma vogliono perfezionare la loro tecnica di base. Viene organizzato inoltre il corso di preagonistica che si rivolge a due tipologie di ragazzi: a chi sa già sciare e vuole affinare le proprie capacità ed a chi vuole prepararsi ad affrontare l’attività agonistica. L’attività principale, però, è quella che riguarda le varie squadre agonistiche, che sono il top per chi vuole sciare a 360°. Entrare a far parte del team significa sciare tutto l’anno, poiché, oltre alla stagione invernale si ha la possibilità di usufruire, per coloro che lo desiderano, di alcuni periodi estivi da trascorrere sui ghiacciai alpini. Gli iscritti all’agonismo si dividono in varie categorie: Baby, Cuccioli, Ragazzi, Allievi, Giovani e Seniores. Le squadre agonistiche sono allenate da sei maestri, di cui due istruttori nazionali, e durante la stagione in corso sono formate da circa 70 atleti, che partecipano alle gare F.I.S. e F.I.S.I. Per loro la pratica dello sci non è solo un momento ludico e di divertimento ma è anche uno strumento educativo e formativo. Tra i nostri atleti che si sono contraddistinti nella scorsa stagione non possiamo non citare Sabrina Fanchini che con i risultati conseguiti si è guadagnata un posto in Coppa Europa nelle discipline veloci ed Andrea Ravelli che ha conquistato un posto nella squadra C della Nazionale Italiana di sci. Naturalmente anche quest’anno lo Sci club sarà impegnato a Montecampione con l’organizzazione di eventi quali la gimcana di Carnevale, la Coppa Fanchini ed altre manifestazioni in via di definizione con il Consorzio, Vi invitiamo perciò a visitare la nostra sede presso il Condominio Valgrande per ulteriori informazioni. Buon Inverno a tutti. Sci Club Rongai Per informazioni: Tel. / Fax 0364.880776 - Cell. 347.6415251 www.sciclubrongai.it - info@sciclubrongai.it 34 35
NATALE: tempo di cris…ti No, non è un errore di stampa. Lo so, tutti dicono che è tempo di crisi, ma a me la cosa dà un senso di fastidio, misto a misurata compassione. Ma quale crisi!? La crisi dei mercati? La crisi delle banche? La crisi dei portafogli? Ben altre sono le crisi, di questi tempi…! Se solo ci si ricordasse dove e in che modo è nato il Salvatore, ci sarebbe da vergognarsi a riempirsi la bocca di patetici e ipocrite lamentele! La vera crisi, oggi, è quella di chi non riconosce null’altro, nella propria vita, che il conto in banca, o le disponibilità economiche. La crisi è quella dei giovani che non si meravigliano più di nulla, perché hanno già visto e sperimentato tutto; è quella dei genitori che, considerando un fallimento la propria vita – personale e di coppia – fanno di tutto per proteggere i figli da ogni tipo di sacrificio, ipotecandone così la serenità nell’età adulta; è quella di quelle persone di mezza età che vogliono a tutti i costi vivere una giovinezza che nella vera giovinezza hanno sprecato; è quella degli anziani, considerati una zavorra e quindi lasciati soli… I mass media si sono stupiti che il Papa abbia detto che il disastro delle banche a livello mondiale non In ricordo di Margherita D'Ettorre Nessuno muore per davvero finchè vive nel cuore di chi rimane; un nuovo angelo è giunto in paradiso per vegliare su di noi il suo nome è: Margherita” Nel giorno di Ferragosto u.s. la Madonna ha richiamato a se, sottraendola All’ affetto dei suoi figli, del marito, dei Parenti e degli amici tutti, la nostra cara Margherita. Ciao, Margherita, la morte non ti ha rimosso Dai nostri cuori; rimarrai sempre presente tra Di noi. sia una così terribile sciagura; magari hanno ironizzato sul fatto che il Papa vive… come un Papa. “Stolti”, ci direbbe Gesù: “che vale all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la sua anima?” (cfr. Mt 16,26). Il Natale è il tempo della riflessione, della meditazione, più che della “poesia” e delle spese. Mi chiedo quale “poesia” abbia il Natale, per i miliardi di persone, uomini, donne, bambini, a cui manca perfino il necessario. Mi chiedo dove sia la “poesia” in una festa che - statene pur certi - darà a molti solo il motivo di un qualche fastidio in più, perché occorre fare il regalo alla zia impicciona, e preparare pranzi e cene, e poi prenotare la palestra per smaltire il tutto… Chissà dove sta la “poesia” del Natale per quelle persone che anche quest’anno verseranno solo qualche lacrima in più! Noi desideriamo vivere un Natale di Cristi, pregando per la nostra conversione, per la nostra purificazione; desideriamo che il Salvatore non sia costretto ancora una volta a scendere in un mondo più sporco e marcio della stalla in cui nacque venti secoli fa. Desideriamo stringerci a Lui per soffiargli addosso un po’ del nostro alito, forse un po’ affannato, ma segno di una vita che non si ferma, non si compiace, non si bea di ciò di cui c’è solo da vergognarsi. Desideriamo vivere un Natale di Cristi, di gente magari un po’ distratta, ma consapevole del dono In memoria di Guido Priori Assiduo frequentatore di Montecampione sin dalle sue origini, per 35 anni ha passato le sue vacanze sia invernali che estive in compagnia dei numerosi amici montecampionesi, in particolare sulle piste da sci e sul campo di bocce. Sono stati momenti veramente felici, trascorsi con la famiglia e tanti cari amici. Lascia dentro di noi un grande vuoto che solo i ricordi potranno colmare. A Guido, che ci ha lasciati il 7 novembre, l’ultimo sentito saluto dalla collettività di Montecampione. Il saluto ai cari amici che ci hanno lasciato, viene pubblicato su richiesta dei famigliari. L’ULTIMO SET DI UGO GANDELLINI, nostro storico residente Ugo Gandellini, tennista dai capelli d’argento, se ne è andato lasciando un mare di ricordi. Nato a Ponte Caffaro il 9 aprile del 1911, Gandellini è sicuramente stato uno dei nostri più rappresentativi campioni della racchetta. Quando fu colpito dal virus del tennis Gandellini aveva già 18 anni; un anno dopo, si era nel 1930, aveva già vinto il suo primo torneo e due anni più tardi una ventina di vittorie lo proiettavano in seconda categoria. Una salita interrotta solamente dallo scoppio della seconda Guerra mondiale. Alla fine delle ostilità, dopo aver combattuto sui fronti di Francia, Grecia e Albania, Ugo Gandellini rispolverava la sua vecchia racchetta per inanellare una lunghissima collana di successi, che gli permettono di rimanere ininterrottamente nella serie cadetta degli anni Trenta fino al 1968. Tutti lo ricordiamo anche sui campi di Montecampione a dare spettacolo come atleta dall’indomabile spirito che, con una racchetta di legno, sapeva disegnare intelligenti trame di gioco nelle quali finivano implacabilmente intrappolati quotati avversari. Ci mancherà. che ci è stato fatto di una figliolanza non meritata. Desideriamo soprattutto vivere un Natale per i poveri Cristi, allungando lo sguardo oltre le vetrine luccicanti di luce artificiale, per scorgere un’umanità reale, che guarda verso di noi. dal Consorziato Emilio Caperdoni Antologia poetica “SCRUTANDO L’INFINITO AL DI LÀ DELL’ORIZZONTE HO ABBRACCIATO L’IMMENSITÀ” Nella presentazione delle liriche e delle prose hanno scritto: Che sia davvero un buon Natale, fratelli: un Natale buono, per i buoni, che renda buoni. Buon Natale! Don Guido La Prof.ssa Renata Lollo: (Università Cattolica di Milano) Nella lirica di Emilio Caperdoni si sente, pur nell’inevitabile solitudine una fiducia nel comunicare che rende più sopportabile l’impatto con i problemi del mondo esterno, con la cronaca non solo aggressiva e traumatica nei fatti, ma portatrice di accelerazioni culturali capaci di compromettere antiche MONTECAMPIONE persuasioni ed equilibri faticosi. È forse questo l’aspetto più sotterraneo ma più resistente della raccolta delle liriche: il comunicare sentimenti normali dallo sbigottimento alla gioia, dalla certezza alla paura. Sembrerebbe così facile essere felice quando si può credere nei sentimenti e nei legami, invece non lo è, ma a Caperdoni sembra importante comunicare il desiderio che lo sia. Il Prof. Francesco Solitario: (Università degli Studi di Siena) Il vivere, nella poesia di Caperdoni, è il vero protagonista. Egli guarda, osserva, riflette, sente le “emozioni che ardono”, e subito urge in lui il “desiderio di poetarle” che poi non è altro che il desiderio, forte ed “ardente” di comunicare, di far sapere, di esprimere per finire in una apoteosi d’amore e di speranza nel ricordare la figura di Giovanni Paolo II e il suo grido “Non abbiate paura”, indirizzata sia alla società ed alle nazioni, che all’individuo ed alla famiglia. E scorrono, in versi dolcissimi, le immagini, toccanti, care a tutti, di quelle pagine di Vangelo che sulla bara del Pontefice il vento sfoglia, come la vita sfoglia i nostri destini al vento dell’esistenza. Emilio Caperdoni nasce a Casalpusterlengo (Lodi) il 24 giugno 1930. Sposato, tre figli e quattro nipoti. Dal 1955 esercita la libera professione di geometra e di perito del Tribunale di Lodi. È membro del “Lion Club International” di Codogno-Casalpusterlengo e del Salotto Letterario della città di Lodi. Ha pubblicato anche un libro di memorie su Casalpusterlengo “Un adolescente ricorda” - Prometheus - Milano 1996. Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali ed internazionali di poesia conseguendo numerosi premi e riconoscimenti. 36 37
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