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26 TAVOLE DA MARE<br />
Di questa rinnovata cultura gastronomica, mescolanza “fusion” di tendenza e<br />
tradizioni, abbiamo parlato con Gino Angelini, chef romagnolo da anni ambasciatore<br />
oltreoceano della gastronomia tricolore. Predicatore di una cucina che<br />
non rinuncia a rinnovarsi ma rimane autentica e sobria, focalizzata sui prodotti<br />
del territorio, lo chef incarna il punto fermo su quella linea d’ombra che<br />
divide, a tavola, tradizione e innovazione, glamour e semplicità.<br />
“Quello che mi manca sulla west coast è il nostro pesce dell’Adriatico...”,<br />
attacca con un filo di malinconia Gino Angelini, raggiunto al telefono all’altro<br />
capo dell’oceano nella sua bella casa di Los Angeles. La città dove oggi lo chef<br />
ha aperto la sua “Osteria di pesce”, tutta italiana, dopo aver imperversato per<br />
quasi 15 anni al Rex e al Vincenti, i locali più trend della metropoli californiana<br />
consacrati allo star sistem holliwoodiano.<br />
Angelini, lei oggi è un mito fuori dagli schemi. Vista anche la sua esperienza<br />
in terra americana, come giudica l’evoluzione della ristorazione<br />
Piatti di mare fra tradizione e innovazione accompagnati da bollicine di champagne. Sopra lo chef Gino Angelini
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