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Vederea<br />
©<br />
IL<br />
N. 45 APRILE <strong>2013</strong><br />
UMBERTO ALLEMANDI & C.<br />
Roma<br />
GIORNALE DELL’ARTE<br />
Massimo Giannoni, «Biblioteca Magliabechiana», <strong>2013</strong>, 130x180 cm (part.) in mostra dal 18 aprile presso la Galleria Russo (via Alibert, 20) a cura di Lea Mattarella<br />
TUTTA L’ARTE DA VEDERE IN APRILE
Tappeto rosso<br />
Pio Monti: «Io e Gino De Dominicis,<br />
nati nelle Marche e maleducati a Roma»<br />
Warhol, Albers e la neoavanguardia internazionale raccontati<br />
dall’inventore di una galleria come forma di ironia<br />
Marchigiano, 72 anni, Pio Monti è il gallerista<br />
più alto (metri 1,94) e più giocoso<br />
di Roma. Da quando aprì Artestudio<br />
nel ’69 nella sua Macerata, alla Galleria<br />
Pio Monti, dal ’74 in varie sedi di Roma (e<br />
ora in piazza Mattei, davanti alla Fontana<br />
delle Tartarughe), mostre, progetti editoriali,<br />
eventi in galleria hanno recato con sé sempre<br />
il vento della sapiente ironia. E così<br />
l’esercito di artisti passati per la sua galleria<br />
(Boetti, Buren, LeWitt, Vautier, Kosuth,<br />
Kounellis, Mochetti, Ontani, Alviani,<br />
Prini, De Dominicis, Chiari,<br />
Merz, Pisani, Mattiacci, De Maria,<br />
Cucchi, Lim, Spalletti, Vitone,<br />
Nunzio, Levini, Iaria, Di Fabio,<br />
Cannistrà ecc.) hanno dovuto tutti<br />
felicemente sottostare alle direttive<br />
di un mestiere vissuto come<br />
fosse un gioco di parole.<br />
Sul «Corriere della Sera» è apparsa recentemente una<br />
pubblicità a piena pagina della sua galleria costituita dall’elenco<br />
degli artisti con cui ha lavorato, sotto la scritta<br />
«Piografia». La sua biografia sono i «suoi» artisti?<br />
Io con gli artisti ho avuto sempre una grande complicità,<br />
un’intesa profonda. Con Gino De Dominicis c’è stata amicizia<br />
fraterna, convivenza nella stessa casa, viaggi, sostegno<br />
materiale e tanto, tanto lavoro. Pensi che quando parlava<br />
con me di entropia, diceva «entro-pio». Così io due anni<br />
fa ho scritto un libro di ricordi dal titolo «P’io e Gino».<br />
Che cosa vi accomunava, oltre a un’idea di vita come gioco<br />
serio?<br />
<strong>Il</strong> fatto di essere nati nelle Marche e maleducati a Roma,<br />
per prima cosa. Poi alcune profetiche coincidenze: lui che<br />
lavora sull’immortalità e io che, prima di diventare gallerista,<br />
faccio il rappresentante di creme contro l’invecchiamento.<br />
Una volta scrisse la parola «immortalità» su<br />
un mio diploma di campione di salto in alto, perché diceva<br />
che mentre superavo l’asticella ero uscito dalla situazione<br />
coercitiva della gravità. Ho ospitato in galleria sue<br />
otto mostre (mentre i galleristi che intendono occuparsi<br />
oggi delle sue autentiche ne hanno fatta una), ma le più<br />
belle sono le due mostre identiche che ha voluto fare da<br />
me a esattamente un anno di distanza, nel ’76-’77, per<br />
dare la sensazione che il tempo si fosse fermato.<br />
Mi racconti altri incontri importanti.<br />
Quando andai a trovare Josef Albers nel 1970 a New Haven<br />
per un lavoro che svolgemmo assieme, mi chiese di<br />
portargli l’acqua santa da San Pietro. Mi disse che prima<br />
di ogni opera d’arte faceva la comunione per purificare<br />
la mente. Ma Andy Warhol mi stupì ancora di più. Accompagnandolo<br />
in un viaggio nelle Marche vide un cartello<br />
Nelle sedi<br />
istituzionali<br />
Soulages XXI secolo<br />
In mostra una pittura catrame su vetro del 1948<br />
di Soulages, accanto a un’ampia selezione (circa<br />
70) di dipinti su tela e su carta datati a partire<br />
dal 2000, e selezionati dall’artista con i due<br />
curatori Eric de Chassey e Sylvie Ramond, direttrice<br />
del Museo di Belle Arti di Lione, città<br />
da cui la mostra arriva.<br />
Accademia di Francia a Roma - Villa<br />
Medici<br />
fino al 16 giugno; viale Trinità dei Monti<br />
1; tel. 06 67611; www.villamedici.it;<br />
orario: ma-do 10.45-13/14-19<br />
5 /****/••••/ mappa: 3<br />
ILLART<br />
Gli artisti in mostra sono accomunati dalla nascita<br />
nelle Isole Baleari, o dal particolare legame<br />
con esse. In mostra, con la cura di Gudi Moragues,<br />
opere di Erwin Bechtold, Ñaco Fabré,<br />
Robert Ferrer i Martorell, Pep Llambías e Guillem<br />
Nadal.<br />
Accademia Reale di Spagna a Roma<br />
dal 3 aprile all’8 maggio; piazza San Pietro<br />
in Montorio 3; tel. 06 5812806;<br />
www.raer.it; orario: ma-do 10-13 / 16-19<br />
5 /*/•••/ mappa: 13<br />
Jason Dodge - Martino<br />
Gamper<br />
Sono in mostra, grazie alla collaborazione con<br />
la galleria Franco Noero di Torino, opere di Jason<br />
Dodge e Martino Gamper.<br />
American Academy in Rome<br />
fino al 29 aprile; via Angelo Masina 5;<br />
tel. 06 58461; www.aarome.org<br />
5 /***/•••/ mappa: F<br />
Emiliano Esposto<br />
Banca Sistema, proseguendo nel suo intento di<br />
promozione di giovani artisti, ospita la personale<br />
del pittore Emiliano Esposto (Roma,<br />
1979). In mostra una selezione di dipinti realizzati<br />
tra il 2010 e il 2012.<br />
Banca Sistema<br />
fino al 28 maggio; piazzale delle Belle<br />
Arti 8; tel. 02 802801<br />
5 /***/•••/ mappa: 8<br />
Etty Bruni.<br />
Paesaggi fantastici n. 2<br />
La mostra di Etty Bruni, accompagnata dalla<br />
stradale che indicava Loreto, e lui: «Si fermi,<br />
a Loreto ci sono tre Lorenzo Lotto, voglio<br />
vederli!».<br />
Sono ancora possibili oggi incontri del genere?<br />
Le confesso che una parte di me non capisce<br />
i giovani artisti di oggi, ma sarà per<br />
mio difetto, io sono solo un mercante<br />
privo di sentimenti delicati,<br />
quindi largo ai giovani!<br />
Mi arrivano 50 e-mail al<br />
giorno di giovani che vorrebbero<br />
esporre da me, le<br />
leggo tutte, ma continuo<br />
a non capirli. Sa, dopo le<br />
Neoavanguardie e dopo la<br />
Transavanguardia, ora siamo<br />
in una fase di avanguardia<br />
in trance…<br />
Lei ha tre figli …<br />
Sì, Tre-monti, anche se non mi intendo di finanza.<br />
Non si intende di finanza, ma l’arte non è solo la spiritualità<br />
di Albers.<br />
E infatti io ho due siti: uno, quello raffinato, è www.piomonti.com,<br />
l’altro, più materiale, è www.vucumpra.com<br />
In galleria da lei c’è un pianoforte a coda che lei ama suonare<br />
quando non c’è nessuno.<br />
Io vengo dalla terra di Leopardi, anche io ogni tanto ho<br />
sentimenti delicati. Anzi, la galleria ha sede proprio nel<br />
palazzo dove abitò Leopardi nel suo unico soggiorno romano.<br />
Quando suono il pianoforte capita che la gente fuori<br />
si fermi e si metta in ascolto, perché la musica ferma<br />
il movimento. La musica va ancora più in profondità dell’arte.<br />
De Dominicis mi chiedeva sempre di suonare Edith<br />
Piaf e Satie.<br />
Prossime mostre in galleria?<br />
In aprile ho la mostra «E quindi uscimmo a riveder le stelle»,<br />
con opere di Chia, Prini, Iaria, Lisanti, Vitone e Dalí<br />
che hanno a soggetto le stelle. Ogni riferimento alla politica,<br />
se c’è, è puramente casuale. D’altronde, in una recente<br />
pubblicità sulla mia galleria, uscita quando venne<br />
varato il governo Monti, ho scritto «Per fortuna che c’è<br />
Monti», io intendevo me, altri avranno inteso altro, non<br />
importa.<br />
Dove nasce la sua concezione ludica della vita e dell’arte?<br />
Non ho capito quello che mi ha detto, ma mentre parlava<br />
ho visto una stella.<br />
Guglielmo Gigliotti<br />
presentazione di Sigfrido Oliva e organizzata e<br />
curata da Giovanna Foresio e dall’Associazione<br />
l’Anello, presenta circa trenta opere, acrilici<br />
e tecniche miste di piccole e grandi dimensioni,<br />
realizzati nel corso degli ultimi due anni<br />
e ispirati nei titoli alle musiche di Ludovico<br />
Einaudi.<br />
Biblioteca Angelica - Galleria Angelica<br />
dal 4 al 13 aprile; piazza di Sant’Agostino<br />
11; tel. 06 68408049; www.biblioangelica.it;<br />
orario: lu 10-16.30;<br />
ma-sa 12-19<br />
5 /*/•••/ mappa: 6<br />
Non sono solo nuvolette<br />
La mostra è dedicata al fumetto d’autore e, in<br />
particolare, a Guido Crepax, Hugo Pratt, Andrea<br />
Pazienza, Francesco Tullio Altan, Tiziano<br />
Sclavi.<br />
Biblioteca Nazionale Centrale<br />
fino all’11 maggio<br />
Gaspar van Wittel.<br />
I disegni<br />
Per la prima volta esposti, nel loro insieme, i<br />
cinquantadue disegni, di proprietà della Biblioteca<br />
Nazionale Centrale di Roma, di Gaspar van<br />
Wittel (1653-1736) acquistati nel 1893 dall’allora<br />
direttore della Biblioteca, Domenico Gnoli.<br />
Biblioteca Nazionale Centrale<br />
dal 17 aprile al 13 luglio; viale Castro<br />
Pretorio 105; tel. 06 49891; www.<br />
bncrm.librari.beniculturali.it<br />
4 /***/•••/ mappa: E<br />
Danièle Sulewic - Tonino<br />
Conte<br />
Le opere di Tonino Conte, regista, scrittore e<br />
fondatore del Teatro della Tosse, e di Danièle<br />
Sulewic, scenografa, costumista e ceramista,<br />
accompagnano lo spettatore in un viaggio attraverso<br />
la storia del Teatro della Tosse. In mostra<br />
collage, parole, costumi, oggetti e foto di<br />
scena.<br />
Casa dei Teatri<br />
fino al 21 aprile; villa Doria Pamphilj,<br />
largo 3 Giugno 1849; tel. 06 45430968 |<br />
06 0608; www.teatrodiroma.net; orario:<br />
ma-do 10-17<br />
11 /***/•••/ mappa: FM<br />
IL GIORNALE DELL’ARTE<br />
Società editrice<br />
Umberto Allemandi & C. spa,<br />
via Mancini 8, 10131 Torino,<br />
tel. 011.8199111<br />
fax 011.8193090<br />
allemandi@allemandi.com<br />
Direttore responsabile<br />
Umberto Allemandi<br />
Vicedirettore<br />
Franco Fanelli<br />
Caporedattore<br />
Barbara Antonetto<br />
Corrispondenti da Roma<br />
Federico Castelli Gattinara<br />
Francesca Romana Morelli<br />
Impaginazione<br />
Elisa Bussi<br />
Direzione commerciale<br />
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Stampa<br />
Centro Stampa Quotidiani S.p.A.,<br />
Erbusco (Bs)<br />
I voti delle mostre<br />
Successo<br />
****Grande successo ***Successo<br />
**Accoglienza positiva *Aspettativa positiva<br />
Qualità<br />
•••• Extra (da non perdere)<br />
••• Raccomandabile •• Interessante<br />
• Da scoprire<br />
Tipologia di mostra<br />
1 Antiquariato 2 Archeologia<br />
3 Architettura 4 Arte antica<br />
5 Arte contemporanea 6 Arte etnica<br />
7 Arte moderna 8 Arte Orientale<br />
9 Arti decorative 10 Design<br />
11 Miscellanea 12 Storia<br />
13 Fotografia<br />
Vederea<br />
2<br />
Roma<br />
è una testata edita<br />
dalla Società editrice<br />
Umberto Allemandi & C.<br />
nell’ambito della linea di periodici<br />
«Vedere a...»<br />
Curatore<br />
Paolo Serafini<br />
Coordinamento<br />
Rossella Meucci Reale<br />
rossella.reale@allemandi.com<br />
Mostre e musei<br />
Guglielmo Gigliotti<br />
guglielmo.gigliotti@allemandi.com<br />
In redazione a Roma<br />
Arianna Antoniutti<br />
gda.roma@allemandi.com<br />
06.32651314, via Tacito 23 - 00193 Roma<br />
Hanno collaborato<br />
Margherita Criscuolo, Brigida Mascitti,<br />
Flavia Matitti, Roberta Petronio,<br />
Paola Ugolini<br />
Coordinamento redazionale<br />
Lina Ocarino<br />
Pubblicità<br />
Gabriele Marra, Mariangela Parrillo<br />
335.1719600<br />
Sommario<br />
3 Marco Tirelli all’Istituto nazionale<br />
per la grafica<br />
3 La donazione Hertz a Palazzo<br />
Barberini<br />
3 «Costantino 313 d.C.» al Colosseo<br />
4 Vasco Bendini al Macro<br />
4 Pierre Soulages a Villa Medici<br />
4 Louise Nevelson alla Fondazione<br />
Roma Museo<br />
5 Helmut Newton a Palazzo delle<br />
Esposizioni<br />
5 «White&Whit» al Museo Bilotti<br />
6 Massimo Giannoni alla Galleria Russo<br />
6 Elvio Chiricozzi da De Crescenzo<br />
& Viesti<br />
7 «Legami e corrispondenze» alla Gam<br />
8 «Dire quasi la stessa cosa» da Label<br />
201<br />
8 Danilo Bucchi da Emmeotto<br />
9 Howard Hodgkin da Gagosian<br />
9 Antonello Viola a <strong>Il</strong> segno<br />
10 Marilù Eustachio a La Nuova Pesa<br />
11 «Private» allo Studio Geddes<br />
11 Daniel Libeskind da Ermanno Tedeschi<br />
12 Gerold Miller da Giacomo Guidi<br />
13 Rob Sherwood da Federica Schiavo<br />
14 «È l’arte bellezza…» a Villa Carpegna<br />
IL GIORNALE NON RISPONDE DELL’AUTENTICITÀ DELLE ATTRIBUZIONI DELLE OPERE RIPRO-<br />
DOTTE, IN PARTICOLARE DEL CONTENUTO DELLE INSERZIONI PUBBLICITARIE. LE OPINIONI<br />
ESPRESSE NEGLI ARTICOLI FIRMATI E LE DICHIARAZIONI RIFERITE DAL GIORNALE IMPEGNA-<br />
NO ESCLUSIVAMENTE<br />
I RISPETTIVI AUTORI. SI CONSIGLIA DI VERIFICARE TELEFONICAMENTE GLI ORARI DELLE MA-<br />
NIFESTAZIONI.<br />
Roma città scattata.<br />
Fotografie e video<br />
di Christoph Brech<br />
<strong>Il</strong> fotografo tedesco Christoph Brech<br />
(Schweinfurt, 1964) ha realizzato a Roma, nel<br />
corso dell’anno passato, una serie di fotografie<br />
pensate appositamente per questa mostra.<br />
Gli scatti romani, tutti di grande formato, sono<br />
accostati a un video e al «diario fotografico»<br />
dell’artista (pubblicato da Wienand Verlag<br />
Köln nel 2009) nonché da alcuni scatti realizzati<br />
in Vaticano nel 2009.<br />
Casa di Goethe<br />
fino all’8 settembre; via del Corso 18<br />
(piazza del Popolo); tel. 06 32650412;<br />
www.casadigoethe.it; orario: ma-do<br />
10-18<br />
5 /***/•••/ mappa: 2<br />
15 artisti di due<br />
generazioni.<br />
Anni Trenta (GAT) - anni<br />
Quaranta (GAQ)<br />
Le due generazioni cui fa riferimento il titolo<br />
della mostra si riferiscono alle suddivisioni<br />
temporali su cui Giorgio Di Genova ha strutturato<br />
la sua «Storia dell’arte Italiana del 900»<br />
in dieci volumi. Afferma Di Genova: «Convinto<br />
che il confronto sia utile a far comprendere<br />
l’essenza dell’arte contemporanea, ho voluto<br />
riunire nella presente mostra 7 artisti nati<br />
negli anni Trenta e 8 nati negli anni Quaranta,<br />
generazioni che, nonostante l’individuale<br />
parcellizzazione espressiva, hanno diversi sostrati<br />
che le connotano». Per la GAT sono in<br />
mostra: Renato Fascetti, Antonio Fiore, Alba<br />
Gonzales, Luigi Mazzella, Fernando Rea,<br />
Francesco Varlotta, Mariangelo Zappitelli, per<br />
la GAQ: Corrado Bonicatti, Antonella Cappuccio,<br />
Franco Cilia, Gabriella Di Trani, Vittorio<br />
Fava, Franco Paletta, Renata Rampazzi, Edoardo<br />
Stramacchia. <strong>Il</strong> 18 aprile, alle ore 17,<br />
presso la sala Convegni, Giorgio Di Genova<br />
presenterà la sua «Storia dell’arte Italiana del<br />
900». La cura dell’esposizione è di Riccardo<br />
Tartaglia con testo critico di Di Genova.<br />
CASC-Banca d’Italia<br />
dal 12 al 22 aprile; via del Mandrione<br />
190; tel. 06 4884234; www.tartagliaarte.com;<br />
orario: lu-ve 10.30-18,30; sa<br />
15-18.30<br />
5 /*/•••/ mappa: FM<br />
www.allemandi.com<br />
Brueghel. Meraviglie<br />
dell’arte fiamminga<br />
Partendo dalle opere di Pieter Brueghel il Vecchio,<br />
la mostra indaga i percorsi artistici di<br />
una stirpe di pittori fiamminghi che ha attraversato<br />
e segnato l’arte del Seicento. In esposizione,<br />
con la cura di Sergio Gaddi e Doron<br />
J. Lurie, oltre cento opere, tra cui alcune mai<br />
prima esposte in Italia come «I sette atti di<br />
pietà» (1616-18 ca) di Pieter Brueghel il<br />
Giovane.<br />
Chiostro del Bramante<br />
fino al 2 giugno<br />
Mario Ceppi<br />
La Caffetteria del Chiostro del Bramante ospita<br />
«Stolen Dance» personale del fotografo<br />
Mario Ceppi.<br />
Chiostro del Bramante<br />
fino al 21 aprile; via della Pace; tel. 06<br />
68809035; chiostrodelbramante.it;<br />
orario: lu-ve 10-20, sa-do 10-21<br />
5 /***/•••/ mappa: 5<br />
Costantino 313 d.C.<br />
La mostra dedicata all’imperatore Costantino,<br />
che giunge a Roma dopo la tappa milanese<br />
presso Palazzo Reale di Milano, si arricchisce<br />
di una sezione interamente dedicata a Roma,<br />
curata da Mariarosaria Barbera, soprintendente<br />
per i beni archeologici di Roma. La<br />
mostra, curata da Gemma Sena Chiesa e Paolo<br />
Biscottini, ricorda l’anniversario dell’Editto<br />
di Milano del 313 d.c., con cui Costantino<br />
dichiarò il Cristianesimo «religio licita». Oltre<br />
centosessanta reperti provenienti da tutta<br />
Europa illustrano storia e arte del tempo in<br />
cui il Cristianesimo divenne unica religione<br />
dell’Impero.<br />
Colosseo<br />
dall’11 aprile al 15 settembre; piazza<br />
del Colosseo 1; tel. 06 39967700;<br />
www.il-colosseo.it<br />
2 /*/•••/ mappa: G<br />
Cubisti. Cubismo<br />
In mostra opere dei protagonisti del Cubismo<br />
come Georges Braque, Pablo Picasso, Blaise<br />
Cendrars, Albert Gleizes, Francis Picabia.<br />
Complesso del Vittoriano<br />
fino al 23 giugno
3<br />
Nelle sedi istituzionali<br />
Le mostre<br />
Alessandra Zorzi.<br />
<strong>Il</strong> matto, la morte<br />
e il diavolo<br />
La Sala del Giubileo ospita la personale della<br />
pittrice Alessandra Zorzi. In mostra, con la cura<br />
di Claudio Strinati, circa 30 circa tra oli,<br />
disegni, acquerelli, arazzi digitali e videoproiezioni.<br />
Complesso del Vittoriano<br />
fino al 14 aprile; via San Pietro in Carcere;<br />
tel. 06 6780664<br />
5 /****/••••/ mappa: 11<br />
Santa Caterina<br />
A Santa Caterina Benincasa sono dedicate tre<br />
serate, ospitate presso il salone monumentale<br />
della Biblioteca Casanatense e la sagrestia della<br />
Basilica di Santa Maria sopra Minerva. Questo<br />
il programma: «La rappresentazione di santa<br />
Caterina da Siena» (rappresentazione sacra),<br />
venerdì 19 aprile ore 20.30, salone monumentale<br />
– Biblioteca Casanatense; replica: sabato<br />
20 aprile ore 20.30, sagrestia della Basilica di<br />
Santa Maria sopra Minerva; »Caterina da Siena...<br />
una donna inCanto» (lettura delle lettere<br />
della santa e brani di musica classica), domenica<br />
21 aprile ore 20.30, Basilica S. Maria Sopra<br />
Minerva.<br />
Complesso di Santa Maria sopra<br />
Minerva<br />
dal 19 al 21 aprile; piazza della Minerva<br />
42<br />
11 /*/•••/ mappa: 2<br />
Donne tra passione<br />
e ragione<br />
Cinzia Folcarelli cura la collettiva a cui prendono<br />
parte le artiste Albalaura Arcello, Paola Marzano,<br />
Lina Passalacqua, Roberta Pugno e Antonella<br />
Ricci.<br />
eCampus<br />
fino al 15 aprile; via del Tritone 169; tel.<br />
06 69940111<br />
5 /***/•••/ mappa: 3<br />
Seb Patane.<br />
The Foreigners stand still<br />
La Fondazione Giuliani presenta la prima mostra<br />
personale a Roma dell’artista Seb Patane,<br />
nato nel 1970 a Catania e da anni residente a<br />
Londra. Patane raccoglie e riscopre immagini<br />
e materiali riferendosi alla storia e alla politica<br />
per creare opere bidimensionali, installazioni e<br />
un video inedito.<br />
Fondazione Giuliani<br />
dal 20 aprile al 19 luglio; via Gustavo<br />
Bianchi 1; tel. 06 80690399; www.fondazionegiuliani.org<br />
5 /*/•••/ mappa: FM<br />
Louise Nevelson<br />
La retrospettiva, curata da Bruno Corà e realizzata<br />
con il patrocinio dell’Ambasciata americana<br />
e in collaborazione con la Nevelson Foundation<br />
di Filadelfia e la Fondazione Marconi di<br />
Milano, presenta oltre 70 opere della scultrice<br />
americana di origine russa Louise Berliawsky<br />
Nevelson (Pereyaslav-Kiev, 1899; New York,<br />
1988). In catalogo testi di Bruno Corà, Thierry<br />
Dufrêne, Thomas Deecke, Aldo Iori e una conversazione<br />
con Giorgio Marconi, presidente<br />
della Fondazione Marconi, che ha diffuso in Italia<br />
l’opera della Nevelson.<br />
Fondazione Roma Museo - Palazzo<br />
Sciarra<br />
dal 16 aprile al 21 luglio; via Marco Minghetti<br />
22; tel. 06 39967888; www.fondazioneromamuseo.it<br />
5 /****/••••/ mappa: 7<br />
Athena Nike: la vittoria<br />
della dea. Marmi greci<br />
del V e IV secolo a.C.<br />
della Fondazione Sorgente<br />
Group<br />
La mostra, costituita da pezzi archeologici di<br />
proprietà della Fondazione Sorgente, ruota intorno<br />
all’Athena Nike in marmo pario del V secolo<br />
a.C. La statua è stata ricostruita «virtualmente»<br />
in 3D grazie a proiezioni tridimensionali<br />
realizzati dalla Mizar di Paco Lanciano.<br />
Fondazione Sorgente Group - Spazio<br />
Espositivo Tritone<br />
fino al 3 agosto; via del Tritone 132<br />
2 /***/•••/ mappa: 8<br />
Legami e corrispondenze.<br />
Immagini e parole<br />
attraverso il ’900 romano<br />
La mostra, a cura di Federica Pirani, Gloria Raimondi,<br />
Maria Catalano, è rivolta al tema dei «legami<br />
e corrispondenze» tra arte figurativa e let-<br />
Enrichetta innamorata<br />
dell’Italia<br />
La Biblioteca Hertziana,<br />
che lo scorso<br />
febbraio, dopo i<br />
restauri, ha riaperto<br />
la sua sede a Palazzo<br />
Zuccari in via<br />
Gregoriana, ricorda<br />
quest’anno il<br />
centenario della<br />
sua fondazione. Biblioteca<br />
e istituto di<br />
ricerca tra i più prestigiosi,<br />
forte dei<br />
suoi 295mila volumi<br />
e 800mila immagini<br />
possedute dalla<br />
fototeca, l’Hertziana<br />
nacque per<br />
L’«Annunciazione» di Filippo Lippi,<br />
una delle opere donate da Enrichetta Hertz<br />
volontà della collezionista tedesca Enrichetta Hertz che in Palazzo<br />
Zuccari, dal 1904, ebbe la propria residenza. Alla sua<br />
morte, avvenuta nel 1913, la mecenate lasciò il Palazzo alla<br />
società Kaiser Wilhelm (oggi Max Planck), al fine di creare<br />
un istituto di ricerca di storia dell’arte italiana, con biblioteca<br />
e fototeca «accessibili agli studiosi di tutte le nazioni».<br />
Nel medesimo anno, ulteriore lascito «verso il paese che io<br />
tengo in sì alta stima», come recita il titolo dell’esposizione<br />
che celebra proprio quel prezioso atto, fu la donazione allo<br />
Stato italiano della sua collezione di 43 dipinti, principalmente<br />
di epoca rinascimentale. La collezione passò alla Galleria<br />
Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, le cui sale ospitano<br />
per la prima volta in maniera unitaria tutti i dipinti che<br />
costituiscono la raccolta. Alcuni di essi, come la straordinaria<br />
«Annunciazione» di Filippo Lippi e la «Madonna con Bambino»<br />
di Giulio Romano sono parte integrante del percorso<br />
museale, altri, abitualmente conservati nei depositi, trovano<br />
ora collocazione, rispettando ambito e cronologia degli autori,<br />
negli ambienti del museo.<br />
Arianna Antoniutti<br />
«Segno del mio amore verso il paese che io tengo in sì alta stima».<br />
La donazione di Enrichetta Hertz 1913-<strong>2013</strong>, fino al 23 giugno<br />
Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini, via delle Quattro<br />
Fontane 13, tel. 06 4824184, www.galleriaborghese.it/barberini/it<br />
Orario: ma-do 8.30-19<br />
teratura. Circa 100 opere, tra dipinti e sculture,<br />
di cui 85 lavori appartenenti alla collezione permanente<br />
della Gam, e altri provenienti dal Sistema<br />
Musei Civici o da collezioni private, sono<br />
organizzate in sei sezioni tematiche, ciascuna<br />
dedicata a un autore italiano del Novecento:<br />
Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti,<br />
Massimo Bontempelli, Luigi Pirandello,<br />
Giuseppe Ungaretti, Alberto Moravia. La sezione<br />
su Moravia prevede inoltre la mostra «Dalla<br />
finestra ti vedo» di Francesco Vaccaro, a cura<br />
di Federica Pirani, Gloria Raimondi, Claudio<br />
Libero Pisano, con la collaborazione di Nour<br />
Melehi. In essa, attraverso alcuni video girati in<br />
Casa Moravia, l’artista ha inteso realizzare un<br />
ritratto contemporaneo dello scrittore, ricostruendone<br />
lo sguardo più intimo. Una settima<br />
sezione ricorda infine i «Luoghi d’incontro» tra<br />
intellettuali: gallerie, spazi espositivi privati, o<br />
luoghi insoliti come pensioni, botteghe, negozi,<br />
caffè e trattorie.<br />
Galleria d’Arte Moderna di Roma<br />
Capitale<br />
fino al 29 settembre; via Francesco Crispi<br />
24; tel. 06 0608; www.museiincomuneroma.it<br />
7 /****/••••/ mappa: C<br />
Segno del mio amore<br />
verso il paese che<br />
io tengo in sì alta stima.<br />
Enrichetta Hertz<br />
1913-<strong>2013</strong><br />
Nel 1913 la collezionista tedesca Enrichetta<br />
Hertz lasciò in eredità alla Galleria Nazionale<br />
d’Arte Antica 43 dipinti di autori italiani, di<br />
epoca rinascimentale e di scuola veneta e toscana.<br />
L’esposizione che ricorda quell’importante<br />
lascito, oltre a evidenziare nel percorso<br />
di visita le tele donate dalla Hertz, ha offerto<br />
l’occasione di una revisione conservativa delle<br />
opere stesse.<br />
Galleria Nazionale d’Arte Antica di<br />
Palazzo Barberini<br />
fino al 23 giugno; via delle Quattro Fontane<br />
13; tel. 06 4824184; www.galleriaborghese.it;<br />
orario: ma-do 9-19<br />
4 /****/••••/ mappa: 8<br />
Arte in Giappone<br />
1868-1945<br />
La mostra, organizzata in occasione del cinquantesimo<br />
anniversario della nascita dell’Istituto<br />
Giapponese di Cultura di Roma, con la collaborazione<br />
della Japan Foundation, propone<br />
un’ampia panoramica dell’arte giapponese del<br />
Novecento. L’arco di tempo preso in esame va<br />
dalla restaurazione dell’Imperatore Meiji, nel<br />
1868, alla fine della seconda guerra mondiale.<br />
Le opere esposte sono, complessivamente, 110<br />
dipinti e 60 opere d’arte applicata provenienti<br />
dai più importanti musei e collezioni private<br />
giapponesi.<br />
GNAM - Galleria Nazionale d’Arte<br />
Moderna<br />
fino al 5 maggio<br />
<strong>Il</strong> fascino discreto<br />
dell’oggetto 1912-1950.<br />
La natura morta dalla<br />
collezione permanente<br />
della Gnam<br />
Centocinquanta tra dipinti, disegni e stampe,<br />
databili tra il 1910 e il 1950 e raccolti intorno<br />
al tema della natura morta, sono stati selezionati<br />
fra le raccolte della Gnam, per dare vita a<br />
un’esposizione che, accanto a nomi come De<br />
Chirico, Manzù, Morandi, de Pisis, Pirandello,<br />
presenta anche artisti meno noti dell’arte italiana<br />
del Novecento. La cura è di Massimo Mininni<br />
con la collaborazione di Flaminia Valentini<br />
e Stefano Marson.<br />
GNAM - Galleria Nazionale d’Arte<br />
Moderna<br />
fino al 2 giugno<br />
Valerio Rocco Orlando.<br />
The Reverse Grand Tour<br />
La mostra di Valerio Rocco Orlando (Milano,<br />
1978) presso la Gnam è il prodotto di un progetto<br />
svolto nell’arco di un anno, un anno in cui<br />
l’artista ha potuto entrare in contatto con le realtà<br />
culturali delle accademie straniere presenti<br />
a Roma. Grazie a una residenza itinerante,<br />
Rocco Orlando ha realizzato una videoinstallazione<br />
in cui gli artisti stranieri raccontano il proprio<br />
punto di vista in prima persona, mentre<br />
una serie di fotografie con vedute degli interni<br />
degli studi rovesciano il concetto tradizionale<br />
di camera con vista. La cura è di Ludovico Pratesi<br />
e Angelandreina Rorro.<br />
GNAM - Galleria Nazionale d’Arte<br />
Moderna<br />
fino al 28 aprile<br />
Sean Scully.<br />
Change and horizontals<br />
Di Sean Scully, pittore nato a Dublino nel 1945,<br />
la Gnam propone una selezione di opere su carta.<br />
La mostra giunge a Roma dal Drawing Center<br />
di New York, e raccoglie opere in acrilico,<br />
nastro adesivo e grafite realizzate tra il 1974 e<br />
il 1975, tre acquerelli eseguiti da Scully nel<br />
2005 durante il suo soggiorno romano a Villa<br />
Massimo, e sessanta pagine di notebook. La<br />
cura è di Joanna Kleinberg, Brett Littman con<br />
la collaborazione di Peter Benson Miller.<br />
GNAM - Galleria Nazionale d’Arte<br />
Moderna<br />
fino al 9 giugno; via delle Belle Arti 131;<br />
tel. 06 322981; www.gnam.beniculturali.it;<br />
orario: ma-do 8,30-19,30<br />
5 /****/••••/ mappa: B<br />
Ulli Lust<br />
La mostra espone 25 tavole originali tratte dalla<br />
graphic novel di Ulli Lust dal titolo «Troppo<br />
non è mai abbastanza». Inoltre esposte alcune<br />
illustrazioni libere e una serie di ritratti che la<br />
Lust ha realizzato durante i giorni della sua residenza<br />
in Italia.<br />
Goethe Institut<br />
fino al 27 aprile; via Savoia 15; tel. 06<br />
84400541; www.goethe.de<br />
5 /***/•••/ mappa: D<br />
Ceramica contemporanea<br />
giapponese in Italia.<br />
Premio Faenza<br />
La mostra è organizzata in occasione del Concorso<br />
internazionale dell’arte ceramica - Premio<br />
Faenza. In esposizione, con la cura di Claudia<br />
Casali, direttore del Museo Internazionale<br />
delle Ceramiche di Faenza, opere di artisti giapponesi<br />
contemporanei realizzate dagli anni<br />
Sessanta a oggi.<br />
Istituto Giapponese di Cultura<br />
fino al 25 maggio; via Gramsci 74; tel.<br />
06 3224794; www.jfroma.it<br />
5 /***/•••/ mappa: B<br />
Livio Ceschin.<br />
<strong>Il</strong> gioco serio dell’incisione<br />
<strong>Il</strong> Museo Didattico dell’Ing ospita la personale<br />
dell’artista Livio Ceschin (Pieve di Soligo,<br />
1962). Esposte circa 60 opere grafiche dell’incisore<br />
veneto raccolte intorno ai temi del paesaggio,<br />
del ritratto e del confronto con l’opera<br />
dei grandi maestri storici. Inoltre presenti in mostra<br />
fotografie e altro materiale grafico che testimoniano<br />
le fasi di lavorazione delle incisioni.<br />
Istituto Nazionale per la Grafica -<br />
Calcografia<br />
dal 19 aprile al 30 giugno; via della Stamperia<br />
6; tel. 06 69980230; www.grafica.beniculturali.it<br />
5 /*/•••/ mappa: 7<br />
Marco Tirelli.<br />
Immaginario<br />
Con la cura di Ludovico Pratesi sono esposte<br />
circa 500 opere grafiche di Marco Tirelli, che<br />
ripercorrono il processo creativo del suo lavoro.<br />
Esposti anche una serie di «diari» inediti<br />
degli ultimi anni.<br />
Istituto Nazionale per la Grafica -<br />
Palazzo Poli<br />
fino al 5 maggio; via Poli 54; tel. 06<br />
69980242; www.grafica.arti.beniculturali.it<br />
5 /****/••••/ mappa: 7<br />
Vasco Bendini 1966-1967<br />
<strong>Il</strong> 27 febbraio, giorno dell’inaugurazione della<br />
mostra, Vasco Bendini, uno dei padri dell’informale<br />
in Italia compie novantun anni. La mostra,<br />
curata da Gabriele Simongini, si concentra<br />
su due anni del percorso pittorico dell’artista:<br />
il 1966 e il 1967, periodo breve ma intensissimo<br />
in cui egli realizza »Oggetti e processi»,<br />
per citare il titolo dell’esposizione del 1968,<br />
curata da Giulio Carlo Argan e Maurizio Calvesi,<br />
all’In/Arch di Roma. Così Scrive Simongini<br />
sulla tecnica e sulla riflessione poetica di Bendini:<br />
«Porta avanti – con una coerenza non priva<br />
di ludica ironia – una riflessione purificatrice<br />
sui mezzi, sugli strumenti e sulle potenzialità<br />
della pittura, messi a nudo in molte opere<br />
di quel periodo: la tela, il telaio, i guanti di plastica,<br />
le spatole». Tra le opere in mostra: «Come<br />
è» (1966), «Ombre prime» (1966) «Icona»<br />
(1966), il dittico «La mano», il trittico «Le mani<br />
di Vasco» (1967) e «Cabina solare» (1967).<br />
Riguardo a quest’ultima opera, nota l’artista: «<strong>Il</strong><br />
visitatore viene chiamato a compiere un’esperienza<br />
psicologica in grado di dargli sensazioni,<br />
emozioni, sorprese, piacere, che implica<br />
uno spostamento del tipo tradizionale della<br />
fruizione-contemplazione a quello nuovo della<br />
fruizione-azione».<br />
MACRO<br />
fino al 5 maggio<br />
Foto di gruppo.<br />
Galleria Pieroni, Zerynthia,<br />
RAM. 1975-<strong>2013</strong><br />
Stefano Chiodi cura l’esposizione dedicata all’attività<br />
intrapresa, dal 1975 a oggi, da Mario<br />
Pieroni e Dora Stiefelmeier. Partendo dalle iniziative<br />
promosse dalla galleria Pieroni, per poi<br />
passare alle sue successive trasformazioni negli<br />
spazi e nei progetti Zerynhtia e Radio Arte<br />
Mobile (Ram), e attraverso una scelta di opere<br />
esemplificative e una selezione di centinaia<br />
di documenti (fotografie, pubblicazioni, registrazioni<br />
audio, video e memorabilia), la mostra<br />
fa il punto sia sull’attività della galleria sia<br />
sul clima storico e artistico degli anni presi in<br />
considerazione.<br />
Tirelli, le carte del mondo<br />
Fino al 5 maggio<br />
una mostra all’Istituto<br />
Nazionale per<br />
la Grafica scandaglia,<br />
nella persona<br />
di Marco Tirelli,<br />
processi e modalità<br />
della creazione<br />
estetica. Per la cura<br />
di Ludovico Pratesi,<br />
dell’artista romano<br />
verrà dispiegato,<br />
lungo le pareti<br />
di tre ampie sale<br />
espositive, un flusso<br />
continuo di disegni,<br />
appunti, impressioni<br />
e studi,<br />
che costituiscono Una delle carte di Marco Tirelli in mostra<br />
la materia prima<br />
della pittura di Tirelli. Forme, particolari figurativi, suggestioni<br />
astratte, aggregati segnici di varia natura rappresentano<br />
infatti l’humus di confronto riflessivo da cui scaturisce<br />
l’opera. Per la prima volta è in mostra quindi l’archivio di<br />
idee che costituisce la pre-opera, il magazzino di sguardi da<br />
cui fiorirà la visione. È così che Piranesi, l’artista più rappresentato<br />
nelle collezioni dell’Istituto nazionale per la grafica,<br />
assurge a nume tutelare di una mostra: è, infatti, artista tra<br />
i più amati da Marco Tirelli, che vede reificato nella sua opera<br />
incisoria il tentativo di trovare una sintesi tra modello classico<br />
e sua conformazione in frammento e rovina: «Piranesi<br />
è un artista tragico» dichiara Tirelli, «perché consapevole<br />
che della perfezione non si potesse fare altro che catalogarne<br />
brandelli, attraversati dal tempo e dalla dissoluzione».<br />
Guglielmo Gigliotti<br />
Marco Tirelli. Immaginario, fino al 5 maggio<br />
Istituto Nazionale per la Grafica, via Poli 54, tel. 06 69980230,<br />
www.grafica.beniculturali.it<br />
Orario: ma-do 10-19<br />
L’impero dei cristiani<br />
Dopo aver sconfitto Massenzio<br />
nella battaglia di Ponte Milvio,<br />
avvenuta nel 312 d.C.,<br />
Costantino divenne unico<br />
sovrano dell’Impero romano.<br />
L’anno seguente<br />
l’Imperatore, ribadendo<br />
l’editto del 311 di<br />
Galerio, promulgò un<br />
rescritto noto come<br />
Editto di Milano, con<br />
cui veniva riconosciuta<br />
piena libertà<br />
di culto: «Noi abbiamo<br />
risolto di accordare<br />
ai Cristiani e a tutti gli altri la libertà<br />
di seguire la religione Un elmo che gemmato ciascuno<br />
crede, affinché la divinità che sta in cielo, qualunque essa<br />
sia, a noi e a tutti i nostri sudditi dia pace e prosperità». Anche<br />
il Cristianesimo divenne dunque «regio licita» ma, grazie<br />
soprattutto all’impulso costantiniano, da religione privata<br />
iniziò ad attestarsi come fede pubblica e ufficiale, per divenire<br />
infine nel 380, sotto Teodosio, unica religione di stato.<br />
La mostra, che celebra l’anniversario dell’editto del 313,<br />
giunge a Roma dopo la sede di Palazzo Reale a Milano e si arricchisce<br />
di una sezione, curata da Mariarosaria Barbera, soprintendente<br />
per i beni archeologici di Roma, dedicata alla<br />
città capitolina. Oltre centosessanta reperti, sculture, monete,<br />
gioielli, rilievi, illustrano la dimensione religiosa a Roma e<br />
nell’impero, e la coesistenza della fede cristiana con il paganesimo<br />
e con i culti misterici come il Mitraismo. Tra le novità<br />
della sezione romana, la scoperta di nuovi ambienti del Sessorium,<br />
la sede imperiale nell’area di Santa Croce in Gerusalemme,<br />
residenza di Elena, madre di Costantino. Grande spazio<br />
è infine riservato in mostra alle terme, alle basiliche e ai<br />
mausolei fatti erigere da Costantino a Roma, qui riprodotti in<br />
computer grafica. La cura dell’esposizione è di Gemma Sena<br />
Chiesa e Paolo Biscottini.<br />
Arianna Antoniutti<br />
Costantino 313 d.C., dal 11 aprile al 15 settembre<br />
Colosseo, piazza del Colosseo 1, tel. 06 39967700, www.coopculture.it<br />
Orario: lu-do dalle 8.30 a un’ora prima del tramonto<br />
© MILICA DUKIC’
Le mostre<br />
L’arte povera del pittore<br />
Bendini<br />
«Come è», installazione del 1966 di Vasco Bendini<br />
Chiude il 5 maggio una mostra di Vasco Bendini, inaugurata il<br />
27 febbraio, giorno del suo 91esimo compleanno. L’esposizione,<br />
curata da Gabriele Simongini, non presenta tuttavia la produzione<br />
recente dell’artista, svolta secondo le canoniche modalità<br />
di pittura informale soffiata sulla tela, che da 60 anni<br />
caratterizzano l’arte di Bendini, ma un intervallo extra-pittorico<br />
di segno oggettuale e performativo: gli anni 1966-67. Cinque<br />
opere-installazioni di quegli anni sono state riunite dal curatore<br />
per portare alla conoscenza delle ultime generazioni<br />
una stagione poco nota del pittore, presentata nel 1968, presso<br />
l’In/arch di Roma con testi di Giulio Carlo Argan e Maurizio<br />
Calvesi («Oggetti e processi» il titolo del suo testo). Tornando<br />
alla pittura dopo questo affaccio nei territori dell’arte povera,<br />
dell’arte concettuale e partecipata, Bendini si rese conto di<br />
non averla mai abbandonata del tutto: la pittura era stata esplorata<br />
solo nella sua strumentazione oggettiva, scomposta negli<br />
elementi del telaio, della tela, dei guanti, delle spatole, si<br />
era aperta a una fruizione non più solo passiva e contemplativa,<br />
ma attiva e dialogica, si era spalancata allo spazio attraversabile.<br />
La mostra è un omaggio a un artista che è recentemente<br />
tornato a vivere a Roma, dopo avervi abitato dal 1973<br />
al 1999. Poi la scelta di Parma. E, infine, il ritorno alla sua seconda<br />
città, dopo Bologna, dove è nato nel 1922.<br />
Guglielmo Gigliotti<br />
Vasco Bendini. 1966-1967, fino al 5 maggio<br />
Macro, via Nizza 138, tel. 06 671070400, www.museomacro.org<br />
Orario: ma-do 11-19, sa 11-22<br />
Tutti i colori del nero<br />
Cercare la luce nel nero,<br />
lavorando la tela<br />
con pennelli e pezzi di<br />
legno. A 93 anni, Pierre<br />
Soulages continua a<br />
indagare le vie della<br />
pittura astratta. Villa<br />
Medici gli dedica la prima<br />
importante personale<br />
realizzata in Italia:<br />
«Soulages XXI secolo»,<br />
aperta fino al 16<br />
giugno, riunisce alcuni<br />
lavori recenti del pittore<br />
francese che negli<br />
anni Cinquanta dialogò<br />
Un inchiostro su carta del 2003<br />
di Pierre Soulages<br />
con Rothko e Fontana. In mostra più di venti opere realizzate<br />
dal Duemila in poi, su tela e su carta; un unico quadro storico<br />
(dipinto a catrame su vetro e risalente agli anni Quaranta) e<br />
un unicum dal punto di vista dell’allestimento, ossia una tela<br />
interamente bianca, per la prima volta esposta non appaiata,<br />
come a formare un dittico, ma isolata. «Soulages era molto<br />
stressato e sotto pressione all’idea che la esponessimo da sola»,<br />
ha raccontato il direttore di Villa Medici, Éric De Chassey,<br />
durante l’inaugurazione a marzo, presenti il pittore e sua moglie<br />
Colette. La mostra è infatti dominata dal nero, il non colore<br />
che ha accompagnato il lavoro di Soulages per tutta la vita.<br />
Molto interessante il documentario di Agnès Varda, posto<br />
all’inizio del percorso di visita, in cui l’artista si racconta senza<br />
sovrastrutture. «Ogni quadro è un’esperienza specifica»<br />
continua De Chassey «sia per il pittore sia per chi guarda. La<br />
materia pittorica è trattata con pennelli e pezzi di legno per<br />
rendere la superficie sia opaca sia brillante. Lui sperimenta,<br />
lavora per terra, e non sa mai quale sarà il risultato finale».<br />
Margherita Criscuolo<br />
Soulages XXI secolo, fino al 16 giugno<br />
Accademia di Francia a Roma – Villa Medici, viale Trinità dei Monti 1,<br />
tel. 066761 311, www.villamedici.it<br />
Orario: ma-do 10.30-12.30 /14-17.30<br />
© GEORGES PONCET<br />
MACRO<br />
fino al 5 maggio<br />
Sam Durant<br />
Bartolomeo Pietromarchi cura la personale di<br />
Sam Durant, artista nato a Seattle nel 1961 e<br />
attivo a Los Angeles. I temi sociali e politici<br />
che contraddistingono la sua opera sono ben<br />
evidenziati dai lavori esposti, soprattutto da<br />
quelli più recenti, rivolti al movimento anarchico<br />
italiano della fine del XIX secolo. In questo<br />
nucleo tematico si segnala la serie di busti<br />
incompiuti di anarchici livornesi «Propaganda<br />
of the Deed» (2011), posti davanti a<br />
drappi neri e accompagnati da contenitori<br />
esplosivi con incise loro citazioni. In mostra,<br />
inoltre, disegni di grandi dimensioni come Pastoral<br />
Scene, provenienti da collezioni private<br />
italiane e realizzati tra il 2001 e il 2004, e alcuni<br />
progetti inediti pensati appositamente per<br />
il museo.<br />
MACRO<br />
dal 23 aprile all’1 settembre<br />
Hidetoshi Nagasawa.<br />
Ombra verde<br />
La mostra, patrocinata dell’Ambasciata del<br />
Giappone in Italia e realizzata con il sostegno<br />
della Fondazione Italia Giappone, è dedicata<br />
all’artista giapponese Hidetoshi Nagasawa,<br />
nato in Manciuria nel 1940 e stabilmente in Italia<br />
dal 1967. In mostra sette grandi gruppi plastici,<br />
in marmo, legno e metallo, di cui alcuni<br />
mai esposti in Italia e un’opera inedita. I lavori<br />
presentati, tra cui «Iride» (1993), «Voluta»<br />
(1993), «Ombra verde» (2000), «Yugao Jole»<br />
(2005-<strong>2013</strong>), «Tate no me» (2007), «Selinunte<br />
Dormiveglia» (2009), rivelano il profondo<br />
legame tra Nagasawa e la città capitolina. La<br />
cura è di Bruno Corà e Aldo Iori.<br />
MACRO<br />
dal 23 aprile all’1 settembre; via Nizza<br />
138, angolo via Cagliari; tel. 06<br />
671070400; www.macro.roma.museum;<br />
orario: ma-do 11-22<br />
5 /****/••••/ mappa: C<br />
Enel Contemporanea.<br />
Doug e Mike Starn.<br />
Big Bambú<br />
L’enorme struttura in bambù, circa 25 metri di<br />
altezza, costruita dagli artisti americani, fratelli<br />
gemelli, Doug e Mike Starn, è l’opera ospitata<br />
dal Macro per la sesta edizione di Enel<br />
Contemporanea, edizione speciale per i cinquant’anni<br />
dell’azienda. La cura è di Francesco<br />
Bonami.<br />
MACRO Testaccio<br />
fino al 31 dicembre<br />
Extra Large<br />
Mostra interamente dedicata a opere e installazioni<br />
di grandi dimensioni, provenienti da importanti<br />
collezioni italiane. Tra i numerosi artisti<br />
in mostra: Micol Assaël, Pedro Cabrita Reis,<br />
Anna Franceschini, Avish Khebrehzadeh, Pietro<br />
Roccasalva, Jeff Wall.<br />
MACRO Testaccio<br />
fino all’11 maggio; piazza Orazio Giustiniani<br />
4; tel. 06 67107040; www.museomacro.org<br />
5 /***/•••/ mappa: FM<br />
Proiezioni. Installazioni<br />
dalle collezioni del MAXXI<br />
Arte<br />
La Galleria 3 ospita lavori di artisti dalle collezioni<br />
del museo, Haluk Akakçe, Francis Alÿs,<br />
Kutlug Ataman, Massimo Bartolini, Olafur<br />
Eliasson, Lara Favaretto, Tony Oursler, Thomas<br />
Saraceno, selezionati in base a strumenti<br />
espressivi quali suono, immagini in movimento,<br />
elettricità, meccanica. La cura è di Monia<br />
Trombetta.<br />
MaXXI - Museo Nazionale delle arti<br />
del XXI secolo<br />
fino al 5 maggio<br />
5 /***/•••/ mappa: FM<br />
Alighiero Boetti a Roma<br />
La storia di «Alì Ghiero, il beduino in transito,<br />
accampato accanto al Pantheon» è la storia di<br />
un artista nomade, Alighiero Boetti, e di una città,<br />
Roma, raccontata attraverso trenta opere, alcune<br />
di esse inedite o raramente esposte.<br />
Aspetto particolarmente indagato dall’esposizione<br />
è il rapporto di Alighiero Boetti con<br />
l’Oriente, senza tralasciare l’interconnessione<br />
dell’artista con l’opera di altri autori come Francesco<br />
Clemente e Luigi Ontani, di cui verranno<br />
esposti una serie di lavori esemplificativi<br />
della temperie culturale degli anni Settanta. La<br />
cura è di Luigia Lonardelli.<br />
MaXXI - Museo Nazionale delle arti<br />
del XXI secolo<br />
fino al 6 ottobre<br />
Energy. Architettura<br />
del petrolio e post petrolio<br />
Curata da Pippo Ciorra, la mostra è una riflessione<br />
sul tema dell’influenza dell’energia nella<br />
configurazione dello spazio fisico abitato. Tre<br />
mostre in una per raccontare sessant’anni di<br />
storia, attraverso il tema dell’impatto dell’energia<br />
sull’architettura e il paesaggio, dal boom del<br />
petrolio alle energie rinnovabili. In mostra più<br />
di 80 disegni, progetti storici e fotografie.<br />
MaXXI - Museo Nazionale delle arti<br />
del XXI secolo<br />
fino al 29 settembre<br />
Fiona Tan. Inventory<br />
In esposizione tre importanti opere video dell’artista,<br />
«Correction», «Disorient» e «Cloud<br />
Island», più il suo ultimo lavoro «Inventory»<br />
in prima mondiale e una scelta di incisioni di<br />
Giovanni Battista Piranesi in dialogo con l’architettura<br />
di Zaha Hadid e fonte di ispirazione<br />
per «Correction».<br />
MaXXI - Museo Nazionale delle arti<br />
del XXI secolo<br />
fino all’8 settembre<br />
Luigi Ghirri.<br />
Pensare per immagini<br />
Una grande antologica composta da 300 lavori<br />
tra fotografie, libri d’artista, cartoline illustrate<br />
e cataloghi raccontano la vita e il lavoro del<br />
fotografo emiliano Luigi Ghirri. L’esposizione è<br />
realizzata in collaborazione con il Comune di<br />
Reggio Emilia, la città dove Ghirri ha vissuto e<br />
alla quale ha lasciato il proprio archivio. Particolare<br />
attenzione è rivolta in mostra ai vintage<br />
prints stampati direttamente dall’autore. La cura<br />
è di Francesca Fabiani, Laura Gasparini, Giuliano<br />
Sergio.<br />
MaXXI - Museo Nazionale delle arti<br />
del XXI secolo<br />
dal 24 aprile al 28 ottobre<br />
TAV Bologna-Milano<br />
Fotografia, ricerca<br />
e territorio<br />
Gli scatti realizzati da dieci fotografi documentano<br />
i lavori per l’alta velocità sulla tratta Bologna-Milano.<br />
La cura è di Francesca Fabiani e<br />
William Guerrieri, per un progetto d’indagine<br />
dell’associazione Linea di Confine per la Fotografia<br />
Contemporanea.<br />
MaXXI - Museo Nazionale delle arti<br />
del XXI secolo<br />
fino al 21 aprile; via Guido Reni 4 A;<br />
tel. 06 39967350; www.fondazionemaxxi.it;<br />
orario: ma-me-ve-do 11-19;<br />
gi-sa 11-22<br />
11 /*]**/••••/ mappa: FM<br />
Maria Luisa Gaetani.<br />
Save Syria<br />
Le fotografie realizzate da Maria Luisa Gaetani<br />
mostrano la popolazione e l’antica storia della<br />
Siria, ricordando le drammatiche vicende attuali<br />
del paese. La mostra è accompagnata da<br />
un testo di Achille Bonito Oliva.<br />
Mercati di Traiano - Museo dei Fori<br />
Imperiali<br />
dal 10 al 28 aprile<br />
Marcello Mondazzi.<br />
Frammenti del tempo<br />
Metacrilato, policarbonato e perspex sono i<br />
materiali di cui si serve Marcello Mondazzi per<br />
realizzare anfore, ciotole, cesti, dall’aspetto di<br />
antichi manufatti. Queste sculture di grandi dimensioni<br />
trovano ora perfetta cornice, in dialogo<br />
con l’arte e l’architettura del passato, nei<br />
Mercati di Traiano.<br />
Mercati di Traiano - Museo dei Fori<br />
Imperiali<br />
fino al 9 giugno; via IV Novembre 94; tel.<br />
06 0608; www.mercatiditraiano.it<br />
5 /***/•••/ mappa: 11<br />
L’Età dell’Equilibrio<br />
L’esposizione, curata da Eugenio La Rocca e<br />
Claudio Parisi Presicce, parte del progetto<br />
quinquennale «I giorni di Roma», racconta gli<br />
ottant’anni che vanno dal 98 al 180 d.C.: un periodo<br />
di stabilità politica che vide una produzione<br />
artistica di qualità elevatissima. In mostra<br />
opere come il Fauno in rosso antico e la statua<br />
di Centauro anziano.<br />
Musei Capitolini<br />
fino al 5 maggio<br />
Tiffany & Gallé<br />
e i maestri dell’Art<br />
Nouveau nella collezione<br />
del Museo di Arti<br />
Applicate di Budapest<br />
In mostra oltre 100 oggetti d’arte del periodo<br />
che va dall’Esposizione Universale di Parigi del<br />
1889 alla Prima Esposizione Internazionale<br />
d’Arte Decorativa Moderna di Torino del 1911,<br />
in prevalenza oggetti d’ornamento in vetro e ceramica,<br />
gioielli e tessuti realizzati da Louis<br />
Comfort Tiffany, Emile Gallé, i fratelli Daum,<br />
József Rónai Rippl, Otto Eckmann e la manifattura<br />
Zsolnay.<br />
Musei Capitolini<br />
fino al 28 aprile; piazza del Campidoglio<br />
1; tel. 06 67102475; www.museicapitolini.org;<br />
orario: ma-do 9-20<br />
9 /****/••••/ mappa: 11<br />
White&White nel dialogo<br />
tra Corea e Italia<br />
Vittoria Biasi si occupa, da molti anni, del tema<br />
della monocromia bianca. In questa occa-<br />
sione espositiva, affiancata da Hyung-Min<br />
Chung, direttrice del National Museum of Contemporary<br />
Art della Corea, ha selezionato opere<br />
significative del Novecento, tra Corea e Italia,<br />
come recita il titolo della mostra, dando vita<br />
a una «riflessione su due distanti culture che<br />
s’incontrano sul pensiero e sui linguaggi del<br />
bianco». Tra gli artisti presenti: Licia Galizia/Michelangelo<br />
Lupone, Dae-Hun Kwon,<br />
Fabrizio Corneli, Min-Ha Yang, Nam June Paik.<br />
Museo Carlo Bilotti - Aranciera di Villa<br />
Borghese<br />
fino al 2 giugno; viale Fiorello La Guardia;<br />
tel. 06 0608; www.museocarlobilotti.it;<br />
orario: ma-do 9-19<br />
5 /***/•••/ mappa: B<br />
Tutti De Sica<br />
L’esposizione è dedicata al grande regista e attore<br />
Vittorio De Sica e ne ripercorre la carriera<br />
cinematografica attraverso fotografie, manifesti,<br />
oggetti, abiti di scena, sequenze di film e<br />
apparizioni televisive.<br />
Museo dell’Ara Pacis<br />
fino al 7 aprile; lungotevere in Augusta,<br />
angolo via Tomacelli; tel. 06 0608;<br />
www.arapacis.it; orario: ma-do 9 – 19<br />
5 /***/•••/ mappa: 2<br />
Letterio Scalia e Roma<br />
La retrospettiva, curata da Silvana Bonfili, responsabile<br />
del Museo e da Francesca Romana<br />
Morelli, autrice del catalogo ragionato di Scalia<br />
(De Luca Editore), documenta l’opera di un<br />
artista molto moderno, avendo operato tra pittura<br />
e illustrazione di pubblicità, manifesti di<br />
film prodotti da case cinematografiche come la<br />
Paramount, e copertine per letteratura pulp.<br />
Museo di Roma in Trastevere<br />
fino al 5 maggio<br />
Francesco Zizola.<br />
Uno sguardo inadeguato<br />
<strong>Il</strong> forte impegno civile del fotografo Francesco<br />
Zizola (Roma, 1962) è al centro dell’esposizione,<br />
curata da Deanna Richardson e prodotta da<br />
10b Photography, allestita presso il Museo di<br />
Roma in Trastevere. La mostra raccoglie una<br />
selezione di fotografie realizzate da Zizola nel<br />
Legno scabro<br />
Nelle sedi istituzionali<br />
4<br />
corso dell’ultimo decennio.<br />
Museo di Roma in Trastevere<br />
fino al 28 aprile; piazza Sant’Egidio 1/b;<br />
tel. 06 0608; www.museodiromaintrastevere.it;<br />
orario: ma-do 10-20<br />
13 /***/•••/ mappa: 13<br />
Giuliano Giuman.<br />
Virus Vitreum<br />
Ventitré opere, per la maggior parte inedite e di<br />
recente realizzazione, illustrano la produzione<br />
di Giuliano Giuman dedicata al vetro. Antesignano<br />
della ricerca con tale materiale, Giuman<br />
vi fa confluire i presupposti concettuali del suo<br />
lavoro, uniti a una grande perizia tecnica. Tra le<br />
opere esposte «Polifemo», «Chiodo», «Carovana»,<br />
«Volare senza ali» e «Narciso».<br />
Museo di Villa Torlonia - Casina delle<br />
Civette<br />
fino al 28 aprile; via Nomentana 70; tel.<br />
060608; www.museivillatorlonia.it;<br />
orario: ma-do 9-17,30<br />
5 /***/•••/ mappa: FM<br />
Andrea Fogli. Ogni cosa<br />
Andrea Fogli (Roma 1959) espone, con la cura<br />
di Claudia Terenzi, sculture, grandi carte a<br />
carboncino e dipinti, opere recenti e tutte legate<br />
dal comune filo della riflessione poetica.<br />
Museo di Villa Torlonia - Casino dei<br />
Principi<br />
fino al 7 aprile; via Nomentana 70;<br />
www.museivillatorlonia.it; orario: mado<br />
9-17.30, dopo il 28/03 ma-do 9-19<br />
5 /****/••••/ mappa: C<br />
Hannu Palosuo.<br />
Memoria Obliterata<br />
La personale dell’artista finlandese Hannu Palosuo<br />
(Helsinki, 1966) si concentra sulla sua<br />
produzione più recente. Con la cura di Marco<br />
Ancora sono esposte tele in cui si confondono<br />
fiori, lampade, figure umane in una suggestiva<br />
mescolanza.<br />
Museo Hendrik Christian Andersen<br />
fino al 26 maggio; via Pasquale Stanislao<br />
Mancini 20; tel. 06 3219089;<br />
www.museoandersen.beniculturali.it<br />
5 /***/•••/ mappa: B<br />
«Ancient Secrets II», un’opera del 1964 di Louise Nevelson<br />
L’esposizione dedicata a Louise Nevelson attraversa e definisce,<br />
dalle prime opere in terracotta degli anni Trenta, in cui<br />
già prendeva corpo un’energica volontà di governare la struttura<br />
plastica, sino agli ultimi lavori degli anni Ottanta, una ricerca<br />
formale tra le più interessanti della scultura del Novecento.<br />
Nata Louise Berliawsky a Pereyaslav (Kiev) nel 1899,<br />
e giunta a New York nel 1905, la Nevelson (dal cognome del<br />
primo marito) pervenne intorno al 1950 all’elaborazione di<br />
grandi strutture in legno dipinto di bianco o di nero opaco.<br />
Monumentali ed enigmatiche nel loro accumulo di oggetti, in<br />
esse si sommano numerose suggestioni che vanno dall’objet<br />
trouvé all’assemblage, componendo una meditata riflessione<br />
sullo spazio. A cura di Bruno Corà l’esposizione, realizzata<br />
con il patrocinio dell’Ambasciata americana, in collaborazione<br />
con la Nevelson Foundation di Filadelfia e la Fondazione<br />
Marconi di Milano, offre al pubblico la visione di circa settanta<br />
opere, proveniente da istituzioni quali il Louisiana Museum<br />
of Modern Art di Humlebæk in Danimarca, il Centre National<br />
des arts plastiques in Francia e la Pace Gallery di New York.<br />
In mostra, inoltre, scatti realizzati da fotografi come Pedro E.<br />
Guerrero e Robert Mapplethorpe, che ritraggono l’artista, dal<br />
volto severo e asciutto, tanto simile alle superfici scabre delle<br />
sue sculture, nel suo studio. In catalogo, un saggio del curatore,<br />
testi di Thierry Dufrêne, Thomas Deecke, Aldo Iori e<br />
una conversazione con Giorgio Marconi, presidente della Fondazione<br />
Marconi.<br />
Arianna Antoniutti<br />
Louise Nevelson, dal 16 aprile al 21 luglio<br />
Fondazione Roma Museo - Palazzo Sciarra, via Marco Minghetti 22,<br />
tel. 06 697645599, www.fondazioneromamuseo.it<br />
Orario: lu-do 10-20<br />
© FONDAZIONE MARCONI, MILANO
5<br />
Nelle sedi istituzionali<br />
Le mostre<br />
Grandi nudi al Palaexpo<br />
<strong>Il</strong> ritratto di Andy Warhol<br />
colto nella stessa posizione<br />
di una statua della<br />
Madonna fotografata in<br />
una chiesa toscana e la<br />
foto di Nastassja Kinski<br />
che abbraccia una bambola<br />
dalle sembianze di<br />
Marlene Dietrich sono<br />
solo due delle 180 immagini<br />
presenti nella<br />
mostra dedicata a Helmut<br />
Newton: «White Women,<br />
Sleepless Nights,<br />
«Autoritratto con la moglie e le<br />
modelle», uno scatto di Newton del<br />
1981<br />
Big Nudes». <strong>Il</strong> progetto espositivo raccoglie le immagini dei<br />
primi tre libri di fashion photography pubblicati alla fine degli<br />
anni ’70: «White Women» (1976), volume leggendario che<br />
porta il nudo all’interno del mondo della moda e che crea delle<br />
immagini così sorprendenti e provocanti da rivoluzionare lo<br />
stesso concetto di fotografia di moda, testimonianza della trasformazione<br />
del ruolo della donna nella società occidentale;<br />
«Sleepless Nights» (1978) che trasforma le immagini femminili<br />
da foto di moda a ritratti, e da ritratti a reportage da scena<br />
del crimine. Ma è con «Big Nudes» (1981) che arriva a<br />
inaugurare una nuova dimensione fotografica, quella delle gigantografie.<br />
Newton stesso definisce la storia che vuole raccontare<br />
al suo pubblico: la realtà analizzata tocca un’ambiguità<br />
di fondo in cui erotismo e morte non sono che due aspetti<br />
della stessa ricerca. In sequenza, l’uno accanto all’altro, gli<br />
scatti realizzati per varie committenze con quelli realizzati liberamente<br />
per se stesso creano una narrazione in cui la ricerca<br />
dello stile e la scoperta del gesto elegante sottendono l’esistenza<br />
di una realtà ulteriore, di una vicenda che sta allo spettatore<br />
stesso interpretare.<br />
Brigida Mascitti<br />
Helmut Newton. White Women, Sleepless Nights, Big Nudes, fino al 21<br />
luglio<br />
Palazzo delle Esposizioni, via Nazionale 194, tel. 06 39967500,<br />
www.palazzoesposizioni.it<br />
Orario: do-ma-me-gio 10-20; ve-sa: 10-22.30<br />
Felice Giani<br />
Otto grandi disegni acquerellati di Felice Giani,<br />
di proprietà del Museo e parte di una più<br />
ampia serie di vedute dedicate da Giani alla residenza<br />
francese del conte Antonio Aldini, segretario<br />
di stato del Regno d’Italia, sono ora in<br />
mostra a seguito del ritrovamento sul mercato<br />
antiquario romano di una serie di cimeli, tra i<br />
quali alcuni documenti e un ritratto del conte<br />
Aldini.<br />
Museo Napoleonico<br />
fino al 30 giugno; piazza di Ponte Umberto<br />
I; tel. 060608; www.museonapoleonico.it;<br />
orario: ma-do 9-19<br />
4 /***/•••/ mappa: 5<br />
Lucilla Catania.<br />
Stareeandare<br />
Lucilla Catania coniuga, attraverso le sue sculture,<br />
la tradizione (lo stare) e l’innovazione (l’andare).<br />
<strong>Il</strong> progetto espositivo ideato da Luca Barreca<br />
e Roberto Gramiccia ricapitola il percorso<br />
artistico dell’artista dagli anni ‘80 ad oggi, nelle<br />
due sedi espositive del Mnao e di Palazzetto<br />
Venezia. Presso il Mnao sono esposte, per<br />
la cura di Francesco di Gennaro, Paola D’Amore<br />
e Gabriella Manna, 14 sculture in marmo,<br />
pietra e terracotta riferibili a un arco cronologico<br />
che va dagli anni ’90 al <strong>2013</strong>.<br />
Museo Nazionale d’arte Orientale<br />
Giuseppe Tucci<br />
fino al 16 maggio; via Merulana 248; tel.<br />
06 46974850; www.museorientale.beniculturali.it;<br />
orario: ma-me-ve 9-14,<br />
gio-sa-do 9-19.30<br />
5 /****/••••/ mappa: E<br />
<strong>Il</strong> cammino di Pietro<br />
Nell’Anno della Fede la mostra ripercorre la<br />
storia della cristianità dal IV fino al XX secolo<br />
con opere di autori quali Lorenzo Veneziano,<br />
Vitale da Bologna, Marco Basaiti, Garofalo,<br />
Jan Brueghel, Giorgio Vasari, Georges de<br />
La Tour, Guercino, Gerard van Honthorst, Dirk<br />
Van Baburen, Luca Giordano, Mattia Preti,<br />
Guido Reni, Vasilij Dmitrievic Polenov, Eugène<br />
Burnand.<br />
Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo<br />
fino all’1 maggio; lungotevere Castello<br />
50; tel. 06 6819111; www.castelsantangelo.com;<br />
orario: ma-do 9-19<br />
11 /***/•••/ mappa: 5<br />
Lucilla Catania.<br />
Stareeandare<br />
Con il Museo Nazionale d’Arte Orientale G. Tucci,<br />
il Palazzetto Venezia ospita una mostra dedicata<br />
alle sculture di Lucilla Catania. Seguendo<br />
un progetto espositivo di Luca Barreca e Roberto<br />
Gramiccia, sono qui visibili, con la cura<br />
di Anna Imponente, cinque sculture («Voluta»,<br />
«Occhio», «Delfino», «Goccia», «Atmosferica»),<br />
della metà degli anni ’80.<br />
Palazzetto Venezia - Giardino degli<br />
Aranci<br />
fino al 23 maggio; piazza San Marco 49<br />
5 /**]*/••••/ mappa: 11<br />
Empire State.<br />
Arte e New York oggi<br />
Venticinque artisti newyorkesi, appartenenti a<br />
generazioni diverse, analizzano il ruolo della<br />
città di New York in relazione all’arte contemporanea.<br />
Pittura, scultura, fotografia, video e<br />
installazioni di Michele Abeles, Uri Aran, Darren<br />
Bader, Antoine Catala e altri, sono in mostra<br />
con la cura di Norman Rosenthal e Alex<br />
Gartenfeld. In catalogo, oltre ai contributi dei<br />
curatori, saggi di Tom McDonough, John Miller<br />
e Eileen Myles, Bruce Hainley, Hans Ulrich<br />
Obrist, Tina Kukielski e un saggio per immagini<br />
di Matt Keegan.<br />
Palazzo delle Esposizioni<br />
dal 23 aprile al 21 luglio<br />
Helmut Newton.<br />
White Women, Sleepless<br />
Nights, Big Nudes<br />
<strong>Il</strong> titolo dell’esposizione riprende i titoli dei primi<br />
tre libri di Helmut Newton pubblicati alla fine<br />
degli anni Settanta. Le foto qui in mostra,<br />
duecento scatti, sono difatti le stesse immagini<br />
che compaiono in quelle pubblicazioni. La<br />
mostra dedicata al grande fotografo tedesco<br />
giunge a Roma dopo le tappe al Museum of Fine<br />
Arts di Houston e il Museum für Fotografie<br />
di Berlino.<br />
Palazzo delle Esposizioni<br />
fino al 21 luglio; via Nazionale 194; tel.<br />
06 68301087; www.palazzoesposizioni.it;<br />
orario: do-gio 10-20; ve-sa 10-<br />
22.30<br />
13 /****/••••/ mappa: 8<br />
<strong>Il</strong> segreto del movimento<br />
In mostra una selezione di automi, prodotti da<br />
artisti Italiani e internazionali, parte della collezione<br />
del Modern Automata Museum di Castelletto<br />
di Vezzano (Montopoli di Sabina, Rieti).<br />
Le piccole sculture meccaniche, realizzate in<br />
carta, legno o metallo, sono messe in movimento<br />
attraverso una manovella.<br />
Sala Santa Rita<br />
dal 5 aprile al 3 maggio; via Montanara<br />
Bianca Corea in bianca Italia<br />
Al Museo Bilotti la<br />
mostra «White&White<br />
nel dialogo tra Corea<br />
e Italia» propone<br />
una riflessione su<br />
due distanti culture<br />
che si incontrano sul<br />
pensiero e sui linguaggi<br />
del bianco.<br />
Curata da Vittoria<br />
Biasi, critica e storica<br />
dell’arte che da<br />
anni conduce un’approfondita<br />
ricerca attorno<br />
alla monocromia<br />
bianca del Novecento,<br />
e da Hyung-<br />
Min Chung, direttrice<br />
del National Museum<br />
of Contemporary Art<br />
of Korea, la rassegna<br />
«Senza Spazio», scultura del 2009<br />
di In-Kyum Kim<br />
mette a confronto i lavori di ventisei artisti italiani e coreani<br />
in una ricognizione sul bianco che evidenzia affinità, corrispondenze<br />
e dissonanze tra le varie poetiche. Così la creatività<br />
emergente italiana, rappresentata dai lavori di Carlo<br />
Bernardini, Fabrizio Corneli, Paolo di Capua, Emanuela Fiorelli,<br />
Licia Galizia, Franco Ionda, Michelangelo Lupone, Cristiana<br />
Palandri, Paolo Radi e Stato Di Famiglia dialoga con<br />
le opere di Insu Choi, Man-Lin Choi, Chang-Sup Chung,<br />
Kwang-Ho Jeong, In-Kyum Kim, Shin <strong>Il</strong> Kim, San-Keum Koh,<br />
Bohnchang Koo, Dongwan Kook, Dae Hun Kwon, Young-Woo<br />
Kwon, Oan Kyu, Dong-Youb Lee, Seo-Bo Park e Min-Ha Yang.<br />
Alla figura di Nam June Paik, pioniere della videoarte internazionale,<br />
la mostra affida il compito simbolico di raccordare<br />
i vari universi del bianco.<br />
Flavia Matitti<br />
White&White nel dialogo tra Corea e Italia, fino al 2 giugno<br />
Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese, viale Fiorello La Guardia,<br />
tel. 060608, www.museocarlobilotti.it<br />
Orario: ma-ve 10-16; sa-do 10-19<br />
LaStellina ArteContemporanea<br />
Presenta<br />
G<br />
G<br />
Son of the South<br />
P<br />
R<br />
Gianfranco Grosso vs Paul Russotto<br />
Testo critico di Alan Jones<br />
Mercoledì 8 Maggio ore 19,00<br />
La mostra prosegue fino al 9 giugno<br />
LaStellina ArteContemporanea<br />
Via Braccio da Montone 93-Roma<br />
3342906204 lastellina05@gmail.com<br />
www.LaStellinaArteContemporanea.com<br />
orari galleria lun-ven 17,30-20,00
Le mostre<br />
Nelle sedi istituzionali<br />
6<br />
Librerie delle meraviglie<br />
Librerie e biblioteche,<br />
borse d’affari,<br />
piazze e grandi vedute<br />
sulle città: sono i<br />
soggetti prediletti da<br />
Massimo Giannoni,<br />
le cui opere sono<br />
esposte alla Galleria<br />
Russo dal 18 aprile.<br />
La mostra curata da<br />
Lea Mattarella riunisce<br />
25 oli su tela di<br />
piccole, medie e<br />
grandi dimensioni,<br />
tutti inediti, realizzati<br />
tra il 2011 e il <strong>2013</strong>. La sua poetica si arricchisce di<br />
nuovi soggetti: una «wunderkammer» (camera delle meraviglie)<br />
che dimostra come l’artista tragga ispirazione dal passato<br />
per rileggere il presente. Nella storia dell’arte, ha raccontato<br />
Giannoni, non si può prescindere da «Caravaggio,<br />
con i suoi neri pieni e i rossi cinabro e, sempre nel ’600,<br />
Mattia Preti; Rembrandt con le sue ossessioni per la materia;<br />
Picasso e l’onnipotente vitalità; le affascinanti periferie<br />
di città del periodo prefuturista di Boccioni e Balla; Morandi<br />
e la sua ossessiva ripetitività; la semplice genialità di Domenico<br />
Gnoli, fino ai fin troppo acclamati Richter e Kiefer».<br />
E se la «wunderkammer» si può considerare lo stadio embrionale<br />
del concetto di museo, Giannoni dedica alla raffigurazione<br />
delle bacheche di zoologia della Specola (Museo<br />
di storia naturale di Firenze) altre tre opere. «Sono rimasto<br />
affascinato dai corridoi pieni di animali illuminati da luci<br />
artificiali», ha spiegato, «il concetto di fondo è sempre<br />
l’accumulo». La mostra anticipa una collettiva a maggio,<br />
nella libreria degli Uffizi di Firenze, e una personale nel Palazzo<br />
dei giureconsulti di Milano, che sarà presentata il 28<br />
giugno.<br />
Margherita Criscuolo<br />
Massimo Giannoni, fino al 16 maggio<br />
Galleria Russo, via Alibert 20, tel. 06 6789949, www.galleriarusso.com<br />
Orario: lu 16.30-19.30; ma-sa 10-19.30<br />
8; tel. 06 67105568; www.salasantarita.culturaroma.it<br />
11 /***/•••/ mappa: 15<br />
Tiziano<br />
Con la cura di Giovanni C.F. Villa sono in mostra<br />
straordinarie tele di Tiziano Vecelio (Pieve<br />
di Cadore 1485 circa-Venezia 1576) come «<strong>Il</strong><br />
Concerto» e la «Bella» di Palazzo Pitti, la «Flora»<br />
degli Uffizi, la «Pala Gozzi» di Ancona, la<br />
«Danae» di Capodimonte, il «Carlo V con il<br />
cane» e l’«Autoritratto» del Prado o lo «Scorticamento<br />
di Marsia» di Kromeriz.<br />
Scuderie del Quirinale<br />
«La Specola», opera del <strong>2013</strong> di Massimo<br />
Giannoni<br />
fino al 16 giugno; via XXIV Maggio 16;<br />
tel. 06 39967500; www.scuderiequirinale.it;<br />
orario: do-gi 10-20; ve-sa 10-<br />
22.30<br />
4 /****/••••/ mappa: 11<br />
A Theatre Cycle.<br />
Nomas Foundation<br />
al Teatro Valle Occupato<br />
La Nomas Foundation, in collaborazione con il<br />
Teatro Valle Occupato, propone un ciclo di interventi<br />
in cui si confrontano e si sovrappongono<br />
i codici dell’arte figurativa e quelli del teatro.<br />
Questi gli artisti coinvolti nell’arco di tre<br />
mesi e in tre eventi dal vivo e due laboratori:<br />
Karina Bisch, Luigi Coppola & Marzia Migliora,<br />
Keren Cytter, Linda Fregni Nagler, Anja Kirschner<br />
& David Panos, Laurent Montaron, Tino<br />
Sehgal, Marinella Senatore, Marcella Vanzo,<br />
Ulla von Brandenburg, Clemens von Wedemeyer<br />
& Maya Schweizer. La cura è di Cecilia<br />
Canziani e <strong>Il</strong>aria Gianni.<br />
Teatro Valle<br />
fino al 31 maggio; www.teatrovalleoccupato.it<br />
5 /***/•••/ mappa: 11<br />
Marco Delogu.<br />
Ritratti di Ritratti<br />
<strong>Il</strong> Tempio di Romolo, edificato da Massenzio<br />
nel Foro romano per ricordare il proprio figlio<br />
scomparso in giovane età, ospita dieci fotografie<br />
di Marco Delogu. I volti ritratti sono quelli<br />
di imperatori, letterati e filosofi immortalati dalla<br />
statuaria romana: Cicerone, Epicuro, Ganimede,<br />
Pitagora, Omero, Salonina, Caracalla,<br />
Alessandro Severo e Traiano Decio. L’allestimento<br />
è di Fabio Fornasari.<br />
Tempio di Romolo<br />
fino al 5 maggio; foro Romano<br />
13 /***/•••/ mappa: G<br />
Paolo Delle Monache -<br />
Benoit Felici.<br />
Non – finito, Infinito<br />
Le sculture in bronzo di Paolo Delle Monache<br />
sono affiancate dal cortometraggio «Unfinished<br />
Italy» di Benoit Felici proiettato sull’antica<br />
muratura di una delle monumentali aule delle<br />
Terme di Diocleziano. <strong>Il</strong> volume (Electa)<br />
«Non-finito, Infinito» si avvale della prefazione<br />
dell’antropologo francese Marc Augé, che<br />
con il suo libro Rovine e macerie ha ispirato in<br />
particolare il lavoro di Paolo Delle Monache.<br />
Ancora, il volume contiene un testo di Marco<br />
Meneguzzo.<br />
Terme di Diocleziano<br />
fino al 30 giugno<br />
Vespasiano e la scuola<br />
La mostra didattica multimediale presenta il risultato<br />
di due anni di collaborazione tra dieci<br />
scuole del Lazio e dell’Umbria, i docenti di Sapienza-Università<br />
di Roma, dell’Istituto di Storia<br />
Antica e gli archeologi della Soprintendenza<br />
Speciale per i Beni Archeologici di Roma. I<br />
materiali in esposizione, realizzati dagli studenti,<br />
sono dedicati alla figura di Vespasiano in occasione<br />
delle celebrazioni del bimillenario della<br />
nascita dell’imperatore.<br />
Terme di Diocleziano<br />
fino al 26 maggio; piazza Della Repubblica;<br />
tel. 06 4880530<br />
2 /***/•••/ mappa: E<br />
Tülay Gürses.<br />
I colori dell’opera<br />
Mesnevi di Rumi su tela<br />
L’artista turca Tülay Gürses illustra con la sua<br />
pittura i versi del «Mesnevi», l’opera in 6 volumi<br />
e 25mila versi di Jalal al-Din Muhammad<br />
Rumi, il poeta mistico vissuto nel XIII secolo e<br />
morto a Konya nel 1273, fondatore della confraternita<br />
Sufi dei Dervisci Rotanti.<br />
Turchia - Ufficio culturale<br />
e informazioni<br />
fino al 19 aprile; piazza della Repubblica,<br />
55/56; tel. 064871190; www.turchia.it;<br />
orario: lu-ve 9-17<br />
5 /***/•••/ mappa: E<br />
Ardea e Manzù<br />
attraverso la fotografia<br />
di Roberto Galasso<br />
Oltre cinquanta fotografie, organizzate in quattro<br />
sezioni (Gli affetti, L’atelier, La raccolta, <strong>Il</strong> territorio),<br />
raccontano Manzù e la sua arte attraverso<br />
gli occhi del fotografo Roberto Galasso.<br />
La mostra è curata da Marcella Cossu e Silvana<br />
Freddo.<br />
Raccolta Manzù<br />
fino al 30 aprile; Ardea, via Laurentina<br />
km. 32; tel. 06 9135022; www.museomanzu.beniculturali.it;<br />
orario: lu 14-<br />
19, ma-do 9-19<br />
13 /***/•••/ mappa: FM<br />
Marguerite Yourcenar.<br />
Adriano, l’antichità<br />
immaginata<br />
<strong>Il</strong> nome della scrittrice franco-belga Marguerite<br />
Yourcenar (1903-87), è indissolubilmente<br />
legato al romanzo Memorie di Adriano, e ora la<br />
Villa dell’imperatore ospita un’esposizione dedicata<br />
alla scrittrice ripercorrendo le fasi della<br />
creazione del suo celebre libro. In mostra carteggi,<br />
fotografie d’epoca, sculture e incisioni<br />
che documentano l’approfondito lavoro di studio<br />
che ha preceduto e accompagnato la nascita<br />
dell’opera, pubblicata a Parigi nel 1951.<br />
Villa Adriana<br />
fino al 3 novembre; Tivoli; tel. 0774<br />
382733<br />
11 /****/••••/ mappa: FM<br />
Nelle sedi<br />
private<br />
Romeo<br />
Lo street artist Romeo espone recenti lavori realizzati<br />
per la personale dal titolo «Clausura».<br />
999Contemporary<br />
dal 6 aprile al 30 maggio; via Volta 48;<br />
www.999gallery.com<br />
5 /*/•••/ mappa: FM<br />
Stefano Giogli.<br />
Small Italy - Fake<br />
Acta International e LuminUp presentano la<br />
personale del fotografo Stefano Giogli: gli scatti<br />
in mostra sono stati realizzati a Rimini all’interno<br />
del parco tematico Italia in Miniatura, giocando<br />
sulla contrapposizione tra vero e falso,<br />
reale e ideale.<br />
Acta International<br />
fino al 17 maggio; via Panisperna, 83<br />
13 /***/•••/ mappa: 13<br />
Veronica Botticelli.<br />
Sono tutto quello che vedo<br />
Tele, lamiere e carte, sono queste le superfici<br />
su cui Veronica Botticelli traccia il proprio<br />
segno pittorico, a un tempo poetico e vigoro-<br />
Disegnare l’infinito<br />
Seguendo la suggestione<br />
dei versi di<br />
Cesare Pavese: «Ritroverai<br />
le nubi / e il<br />
canneto, e le voci /<br />
come un’ombra di<br />
luna. / Ritroverai<br />
parole / oltre la vita<br />
breve / e notturna<br />
dei giochi, / oltre<br />
l’infanzia accesa»,<br />
uniti alla voce della<br />
poetessa Mariangela<br />
Gualtieri, Elvio<br />
Chiricozzi ha realizzato,<br />
per la galleria<br />
L’opera di Chiricozzi allestita in galleria<br />
De Crescenzo & Viesti, un lavoro di grandi dimensioni (4x2,50<br />
m) in cui la materia evanescente e incorporea delle nubi occupa<br />
interamente, con segni realizzati a grafite, la superficie<br />
della tela. L’impermanenza della natura, il suo continuo<br />
frammentarsi e ricomporsi in forme incessantemente mutevoli,<br />
è resa dall’artista con la consueta sensibilità e levità di<br />
tratto con cui, da anni, si dedica alla definizione delle intangibili<br />
traiettorie aeree degli stormi d’uccelli. <strong>Il</strong> grande disegno,<br />
solcato da linee minutissime che solo a distanza si ricompongono<br />
nell’occhio del riguardante, invita al tempo lungo<br />
della meditazione e della contemplazione perché, come<br />
afferma l’artista: «tutto accade nello spazio tra la tela e la<br />
panca posta di fronte a essa». La cura è di Alberto Dambruoso<br />
e Marco Tonelli.<br />
Arianna Antoniutti<br />
Elvio Chiricozzi. Ritroverai le nubi, fino al 10 maggio<br />
De Crescenzo & Viesti, via Ferdinando di Savoia, 2, tel. 06 95226414,<br />
www.decrescenzoeviesti.com<br />
Orario: ma-ve 11-13/16-19; sa 11-13<br />
so, delineando i contorni di oggetti come<br />
macchine, biciclette e divani. Così Botticelli<br />
definisce la propria pittura: «Lo spazio della<br />
mia pittura è uno spazio mentale. È il dialogo<br />
che io instauro con ricordi, tracce, musica,<br />
colori e passaggi che mi hanno interessato<br />
nella vita. <strong>Il</strong> pubblico c’è o se n’è appena<br />
andato. Io sono lì, nello sfondo, sempre.<br />
A luci un po’ spente. A dire in ogni caso e malgrado<br />
tutto». La cura dell’esposizione è di<br />
Giorgia Calò.<br />
Anna Marra Contemporanea<br />
dal 16 aprile al 23 maggio; via Sant’Angelo<br />
in Pescheria, 32; www.annamarracontemporanea.it<br />
5 /*/•••/ mappa: G<br />
Alberto Parres.<br />
<strong>Il</strong> Suono del re<br />
Con la cura di Giuseppe Ussani d’Escobar, il<br />
pittore Alberto Parres, nato a Tangeri nel 1953,<br />
espone una selezione di sue recenti opere, di<br />
medie e grandi dimensioni.<br />
Anteprima d’arte contemporanea<br />
fino al 21 aprile; piazza Mazzini, 27,<br />
Scala A, terzo piano; tel. 06 5454545;<br />
www.anteprimadartecontemporanea.it<br />
5 /***/•••/ mappa: A<br />
Alessio Deli<br />
RvB Arts, con la sua politica di «Accessible<br />
Art», presenta le opere di Alessio Deli, sculture<br />
realizzate con la resina e il metallo, la plastica<br />
e il legno riciclati, nelle due sedi di via delle<br />
Zoccolette e via Giulia.<br />
Antiquariato Valligiano<br />
fino all’11 maggio; via Giulia, 193; tel.<br />
06 6869505<br />
5 /***/•••/ mappa: 2
7<br />
Nelle sedi private<br />
Le mostre<br />
Christophe Bourguedieu<br />
In mostra lavori del fotografo francese Christophe<br />
Bourguedieu realizzati nell’arco degli ultimi<br />
dieci anni, come le serie «Tavastia»,<br />
«Eden», «Les Passagers» e «La Montagne».<br />
Bloo Gallery<br />
fino al 13 aprile; via Tiburtina,149; tel.<br />
06 93374150; www.bloogallery.it<br />
13 /***/•••/ mappa: 5<br />
Elena Giustozzi.<br />
Tranches de Vie<br />
La pittrice Elena Giustozzi (Civitanova Marche,<br />
1983) espone alcune tele recenti. La cura è di<br />
Paola Ballesi.<br />
Centro Luigi Di Sarro<br />
dal 19 aprile all’11 maggio; via Paolo<br />
Emilio, 28; tel. 06 3243513; orario: masa<br />
17-20<br />
5 /*/•••/ mappa: FM<br />
Gianni Politi.<br />
From the studio<br />
(Nightrider)<br />
<strong>Il</strong> «viaggiatore notturno» del titolo è lo stesso<br />
artista, Gianni Politi che, seguendo la suggestione<br />
di un ritratto del 1770 del pittore Gaetano<br />
Gandolfi, cerca di ricomporre il ricordo<br />
del volto paterno. In mostra una selezione di<br />
oli su tela.<br />
CO2 contemporary art<br />
fino al 30 aprile; via Piave, 66; tel. 06<br />
45471209; www.co2gallery.com; orario:<br />
lu-sa 11-19<br />
5 /***/•••/ mappa: C<br />
NOW art before the future.<br />
NOW#1_segno / forma /<br />
colore<br />
La rassegna d’arte, ideata da Claudio Crescentini<br />
e Massimo Domenicucci, prevede per l’anno<br />
<strong>2013</strong> quattro appuntamenti espositivi dedicati<br />
ai linguaggi dell’arte contemporanea. La<br />
prima mostra vede esposte opere di Enzo Cucchi,<br />
Carlo Lorenzetti, Marco Lodola, Michele<br />
Fiore, Tarcisio Pingitore, Alessandro Di Cola,<br />
Yayoi Kusama e Michael Sailstorfer.<br />
DAI Studio Architettura e Ingegneria<br />
dal 19 aprile al 26 maggio; viale Trastevere<br />
143; tel. 347.1006230<br />
5 /*/•••/ mappa: G<br />
Elvio Chiricozzi.<br />
Ritroverai le nubi<br />
Seguendo la suggestione tracciata dai versi<br />
della poetessa Mariangela Gualtieri e di Cesare<br />
Pavese, («Ritroverai le nubi / e il canneto, e<br />
le voci / come un’ombra di luna. / Ritroverai parole<br />
/ oltre la vita breve / e notturna dei giochi,<br />
/ oltre l’infanzia accesa»), con la consueta sensibilità<br />
e levità di tratto, Elvio Chiricozzi espone<br />
un lavoro di grandi dimensioni realizzato con<br />
la tecnica a grafite su tela, con cui l’artista ci<br />
rammenta la poetica e spiazzante mutevolezza<br />
della natura. La cura è di Alberto Dambruoso e<br />
Marco Tonelli.<br />
De Crescenzo & Viesti<br />
fino al 10 maggio; via Ferdinando di Savoia<br />
2; tel. 06 9522641414; www.decrescenzoeviesti.com;<br />
orario: lu-sa 11-<br />
13/16-19.30<br />
5 /***/•••/ mappa: 2<br />
Concrete. Simon d’Exéa<br />
Per la sua prima mostra personale, il fotografo<br />
Simon d’Exéa (Parigi 1983, vive e lavora a Roma)<br />
espone quattordici opere con cui mette a<br />
fuoco dettagli di architetture moderne e contemporanee.<br />
Doozo<br />
fino al 12 maggio; via Palermo 51; tel.<br />
06 4815655; www.doozo.it; orario: mave<br />
11-22, sa 11-16<br />
5 /***/•••/ mappa: 8<br />
Salvatore Giunta,<br />
Clara Janes, Carla Vasio.<br />
Ombre<br />
L’ombra, nelle sue declinazioni, viene indagata<br />
da tre artisti: Giunta, in dieci acrilici su carta,<br />
affronta la presenza inconsistente dell’ombra,<br />
tema che Clara Janes e Carla Vasio esplorano<br />
in forma di poesia. Presentazione di Nicoletta<br />
Cardano.<br />
Edizioni Empiria<br />
dal 9 al 20 aprile; via Baccina, 79; tel.<br />
06 69940850<br />
5 /*/•••/ mappa: E<br />
Danilo Bucchi<br />
La mostra, curata da Gianluca Marziani, si concentra<br />
intorno a tre nodi tematici: la scultura, il<br />
cerchio, le bambole.<br />
Emmeotto<br />
dal 18 aprile all’1 giugno; palazzo Taverna,<br />
via di Monte Giordano 36; tel. 06<br />
68301127; www.emmeotto.net; orario:<br />
ma-sa 11-14/15-20<br />
5 /*/•••/ mappa: 10<br />
Daniel Libeskind. Never<br />
Say the Eye is Rigid<br />
La mostra è dedicata all’architetto Daniel Libeskind,<br />
nato in Polonia nel 1946 e divenuto cittadino<br />
americano nel 1965. In mostra i disegni<br />
che hanno generato alcune delle sue opere architettoniche<br />
più famose. Dopo la tappa romana,<br />
l’esposizione, grazie al contributo della Mapei,<br />
si sposterà nelle altre sedi della Ermanno<br />
Tedeschi Gallery: prima a Milano, poi a Torino<br />
e infine in Israele, presso la Ermanno Tedeschi<br />
Gallery di Tel Aviv.<br />
Ermanno Tedeschi Gallery<br />
fino al 30 aprile; via del Portico d’Ottavia<br />
7; tel. 06 45551063; www.etgallery.it;<br />
orario: lu-ve 10-13/15-19<br />
3 /***/•••/ mappa: 14<br />
Alis/Filliol.<br />
Spaces-Non Spaces<br />
Primo appuntamento del ciclo, dedicato al concetto<br />
del non-luogo, secondo la concezione di<br />
Marc Augé, ideato da Benedetta Carpi De Resmini<br />
per Ex Elettrofonica. Alis/Filliol, alias Davide<br />
Gennarino e Andrea Respino, duo nato a<br />
Torino nel 2007, la cui ricerca ruota attorno alla<br />
scultura in un processo elementare di decostruzione<br />
e costruzione della forma, aprono,<br />
con la loro personale, il progetto espositivo.<br />
Ex Elettrofonica<br />
fino al 15 maggio; vicolo Sant’Onofrio<br />
10-11; tel. 06 64760163; www.exelettrofonica.com;<br />
orario: ma-ve 16-20<br />
5 /***/•••/ mappa: D<br />
Marc Shoul. Brakpan<br />
Extraspazio ospita la prima personale italiana<br />
del fotografo sudafricano Marc Shoul (Port Elizabeth,<br />
1975). In mostra foto, in un asciutto<br />
bianco e nero, che ritraggono la vita quotidiana<br />
della città di Brakpan, vicina a Johannesburg<br />
dove Shoul vive e lavora.<br />
Extraspazio<br />
fino al 19 aprile; via San Francesco di<br />
Sales 16/a; tel. 06 68210655; www.extraspazio.it;<br />
orario: ma-sa 15.30-19.30<br />
5 /***/•••/ mappa: D<br />
Rob Sherwood.<br />
How much does the earth<br />
weigh?<br />
«How much does the earth weigh?» è il titolo<br />
della seconda personale di Rob Sherwood a<br />
Roma, presso la Galleria Federica Schiavo. L’artista<br />
inglese continua la sua indagine sulla<br />
composizione creativa all’interno di una struttura<br />
predefinita: la griglia. <strong>Il</strong> titolo della mostra<br />
nasce dal semplice inserimento, su un motore<br />
di ricerca, della formula interrogativa inglese<br />
«how much does», traducibile come «quanto»,<br />
e che ha restituito, come primo risultato,<br />
una domanda completata automaticamente dagli<br />
algoritmi dello stesso motore di ricerca.<br />
Federica Schiavo Gallery<br />
fino all’11 maggio; piazza Montevecchio<br />
16; tel. 06 45432028; www.federicaschiavo.com;<br />
orario: ma-sa 12-19<br />
5 /***/•••/ mappa: FM<br />
Collettiva<br />
In mostra, con la cura di Fausto Fiume, opere<br />
di Accardi, Boetti, Perilli, Fioroni, Prampolini,<br />
Chia, Pizzi Cannella e altri.<br />
Fidia Arte Moderna<br />
dall’1 al 30 aprile; via Angelo Brunetti<br />
49; tel. 06 3612051; www.artefidia.com<br />
5 /*/•••/ mappa: 2<br />
Stefano Baroni - Giovanna<br />
Biondi<br />
Fino al 6 aprile la galleria ospita la personale<br />
«Animula» di Stefano Baroni, otto fotografie di<br />
grande e medio formato. I testi che accompagnano<br />
la mostra sono di Rosetta Loy, Giorgio<br />
Novecento con la penna<br />
e il pennello<br />
L’installazione di Francesco Vaccaro dedicata a Moravia<br />
© CLAUDIO ABATE<br />
«Legami e corrispondenze. Immagini e parole attraverso il<br />
’900 romano» è una mostra aperta fino al 29 settembre alla<br />
Galleria d’arte moderna e contemporanea di Roma Capitale,<br />
che prende a oggetto personalità, luoghi, eventi e produzione<br />
della cultura a Roma nel periodo 1900-1960. I curatori,<br />
Federica Pirani, Gloria Raimondi e Maria Catalano,<br />
hanno inteso mettere sotto la lente d’ingrandimento il rapporto<br />
tra scrittori e artisti, in un percorso di un centinaio di<br />
opere, scandito in sei sezioni, quanti sono gli scrittori messi<br />
a fuoco: Gabriele D’Annunzio, Filippo Tommaso Marinetti,<br />
Massimo Bontempelli, Luigi Pirandello, Giuseppe Ungaretti,<br />
Alberto Moravia. Per ciascuno di essi è stato ricostruito l’ambiente<br />
relazionale e produttivo, mediante documentazione di<br />
pubblicazioni e riviste (e offerta di strumenti multimediali di<br />
ricerca da effettuarsi con «schermo a contatto»), ma soprattutto<br />
con la presentazione di opere di pittori e scultori di cui<br />
hanno scritto o con i quali erano in sintonia. Coleman e Sartorio<br />
sono così abbinati a D’Annunzio, Dottori e Prampolini<br />
inquadrati con Marinetti, Bontempelli con Donghi e Casorati,<br />
Ungaretti avvicinato a Scipione e Mafai, Moravia presentato<br />
con opere, tra altri, di Ceroli e Schifano. La sezione di<br />
Moravia è peraltro arricchita da un’appendice di interventi<br />
installativi del 45enne Francesco Vaccaro, articolati in una<br />
distesa di parallelepipedi lignei contenenti ritratti di scrittori<br />
del ’900 e da proiezioni di foto e video che «illustrano»<br />
l’ultima abitazione di Moravia, attraverso gli occhi dello stesso<br />
scrittore. «Dalla finestra ti vedo» (questo il titolo dell’operazione,<br />
curata da Federica Pirani, Gloria Raimondi e Claudio<br />
Libero Pisano) presenta infatti le visuali che aveva Moravia<br />
dalle finestre della sua abitazione, verso il Tevere e verso<br />
il quartiere Prati. Fotografie si soffermano invece sulla<br />
spalliera lisa dall’uso dell’ultimo letto dell’autore de «Gli indifferenti».<br />
Guglielmo Gigliotti<br />
Legami e corrispondenze. Immagini e parole attraverso il ’900 romano,<br />
fino al 29 settembre<br />
Galleria d’arte moderna di Roma Capitale, via Francesco Crispi 24, tel.<br />
060608, www.galleriaartemodernaroma.it<br />
Orario ma-do 10-18
Le mostre<br />
8<br />
Nelle sedi private<br />
Parole mutanti<br />
Una collettiva da Label201,<br />
curata da<br />
Elena Giulia Abbiatici<br />
e Valentina G. Levy,<br />
prende lo spunto,<br />
oltre che il titolo, dalla<br />
raccolta di saggi di<br />
Umberto Eco «Dire<br />
quasi la stessa cosa»,<br />
con lo scopo di<br />
riflettere sulla comprensione<br />
corretta di<br />
una parola scritta e<br />
la decodificazione di<br />
questo «segno» passibile<br />
d’interpretazioni<br />
infinite. A trattare<br />
anche della ritualità<br />
dello scrivere,<br />
che trova esempi dalla<br />
filosofia al cinema,<br />
Un particolare di «Fine a se stesso»<br />
di Afterall<br />
sono, dal 16 aprile al 23 maggio, il canadese Carl Trahan, il<br />
norvegese Øystein Wyller Odden, il duo partenopeo Afterall,<br />
tutti impegnati a indagare sulle problematiche legate alla scrittura<br />
e alla sua comunicazione. Per tre giorni Trahan partirà<br />
dalla parola «bouleversement» per creare un diagramma ad<br />
albero, dove scriverà sinonimi della parola originaria, cercando<br />
di tradurli in italiano. Rinvenuta una lettera scritta nel 1975<br />
sotto dettatura di una donna analfabeta che vive a New York<br />
e indirizzata a un’altra analfabeta nell’hinterland napoletano,<br />
gli Afterall (i fratelli Enzo e Silvia Viola Esposito) riscriveranno<br />
il testo fino a renderlo incomprensibile. Odden, infine, mostrerà<br />
il frutto di un’azione compiuta nell’intimità dello studio,<br />
dove, su uno stesso foglio ha sovrapposto con l’uso di una<br />
macchina per scrivere quello che gli era capitato di scrivere<br />
nel corso della sua formazione.<br />
Francesca Romana Morelli<br />
Dire quasi la stessa cosa, dal 16 aprile al 23 maggio<br />
Label201, via Portuense 201, press@label201.co, www.label201.com<br />
Orario: lu-ve 16.30-19.30<br />
Amitrano, Giosetta Fioroni, Diego Mormorio,<br />
Eileen Romano, Massimo Vitali. A seguire, dal<br />
19 aprile, la mostra di Giovanna Biondi «Trilogia.<br />
Venezia - Pisa - Roma», con testi di Corrado<br />
Augias, Marco Filippeschi, Italo Zannier.<br />
Fondaco. Arte e Architettura<br />
fino al 3 maggio; via degli Zingari 37;<br />
tel. 06 4873050<br />
5 /***/•••/ mappa: G<br />
Ghitta Carell<br />
La mostra raccoglie oltre 150 scatti realizzati<br />
dalla fotografa ungherese Ghitta Carell (1899-<br />
1972), autrice, tra gli anni Trenta e Cinquanta,<br />
di eleganti ritratti fotografici. <strong>Il</strong> percorso dell’esposizione,<br />
curata da Diego Mormorio, si<br />
snoda attraverso gli spazi del Pastificio Cerere:<br />
alcuni scatti sono esposti nel silos del grano,<br />
oggi spazio espositivo della Fondazione<br />
Pastificio Cerere, i ritratti di ecclesiastici nella<br />
Galleria Pino Casagrande, i soggetti femminili<br />
presso il ristorante Pastificio San Lorenzo, e le<br />
restanti opere presso lo Spazio Cerere.<br />
Fondazione Pastificio Cerere<br />
dal 18 aprile al 17 maggio; via degli Ausoni<br />
7; tel. 06 45422960; www.pastificiocerere.com;<br />
orario: lu-ve 15-19<br />
13 /*/•••/ mappa: FM<br />
Alessandro Palmigiani.<br />
Toglietemi tutto,<br />
ma lasciatemi l’Estasi<br />
<strong>Il</strong> titolo della nuova mostra di Alessandro Palmigiani<br />
è un verso della poetessa Emily Dickinson.<br />
In esposizione immagini fotografiche,<br />
presentate con la cura di Rosetta Gozzini, in cui<br />
la dimensione poetica dell’artista emerge con<br />
un taglio »realistico visionario: «Osservando<br />
l’opera di Palmigiani ci si può sentire smarriti,<br />
la mente ha difficoltà a riconoscere quello che<br />
le appare dinanzi, scatta così la necessità di individuare<br />
un altro reale, quello legato ai pensieri,<br />
alle emozioni e soprattutto alla ricerca di<br />
spazi interiori congiunti a ipotetici universi paralleli».<br />
Frammenti d’Arte<br />
dal 9 aprile al 3 maggio; via Paola 23;<br />
tel. 06 93571441; www.fdaproject.com<br />
5 /*/•••/ mappa: 9<br />
John Henry Newton -<br />
Yonatan Vinitsky.<br />
Speed Corner Poster 40<br />
Fino al 6 aprile la galleria ospita «Maximum<br />
quality for everyday», personale di John Henry<br />
Newton. A seguire, Frutta ospiterà a rotazione<br />
progetti espositivi di gallerie di diverse città<br />
europee. <strong>Il</strong> primo appuntamento è la personale<br />
di Yonatan Vinitsky, dall’11 al 25 aprile, in<br />
collaborazione con la Limoncello di Londra.<br />
Frutta<br />
fino al 25 aprile; via della Vetrina 9;<br />
tel. 06 68210988<br />
5 /***/•••/ mappa: 2<br />
Arte: Affari, Lavoro<br />
o Perditempo<br />
La mostra presenta video, disegni e installazioni<br />
degli artisti Nemanja Cvijanović, Deimantas<br />
Narkevicus, Cesare Pietroiusti, Fokus G., ABS<br />
G., Vlado Martek, Société Réaliste, per una riflessione<br />
sul ruolo dell’artista e sulla funzione<br />
dell’arte nella nostra epoca. Durante l’opening<br />
Cesare Pietroiusti eseguirà una performance.<br />
Furini Arte Contemporanea<br />
dal 10 aprile al 31 maggio; via Giulia 8;<br />
tel. 06 68307443; www.furiniartecontemporanea.it;<br />
orario: me-ve 13-19, sa<br />
15-19<br />
5 /*/•••/ mappa: 13<br />
Howard Hodgkin.<br />
New Paintings<br />
Howard Hodgkin (Londra, 1932) espone a Roma<br />
una selezione di lavori recenti, contraddistinti<br />
da pennellate corpose che giungono a invadere<br />
le cornici. Scrive Alberto Fiz nel saggio<br />
in catalogo: «La sua indagine assorbe il tempo<br />
e, nello stesso tempo, ritrova la linea diacronica<br />
della pittura che può contemplare Piero della<br />
Francesca e Turner; Constable e Cézanne;<br />
Vuillard e De Kooning: l’opera d’arte s’irradia<br />
lentamente e partecipa a un grande rito collettivo<br />
dove la memoria citazionista ripercorre i<br />
sentieri della rappresentazione, così come ha<br />
fatto per la natura appercepita. Siamo in presenza<br />
di oggetti significanti, di forme ansiose che<br />
nascono da un processo di consapevolezza».<br />
Gagosian Gallery<br />
fino al 4 maggio; via Francesco Crispi<br />
16; tel. 06 42086498; www.gagosian.com;<br />
orario: ma-sa 10.30-19<br />
5 /***/•••/ mappa: 7<br />
Giulio Ciampi. Steel Novo<br />
Giulio Ciampi presenta le sue opere-sperimentazioni<br />
in acciaio accompagnate dal catalogo<br />
«Steel Novo» con testi di Isabella Bossi Fedrigotti,<br />
Philippe Daverio e Gabriele Simongini.<br />
Galleria 20 Artspace<br />
dal 18 aprile al 18 maggio; via XX Settembre<br />
122; tel. 06 4824334; www.20artspace.it<br />
5 /*/•••/ mappa: C<br />
Alluminio e bambole<br />
Danilo Bucchi torna a Roma, da<br />
Emmeotto, con una personale<br />
curata da Gianluca Marziani.<br />
La mostra è esemplificativa<br />
della varietà e della molteplicità<br />
dell’ultima produzione del<br />
giovane artista romano, incentrata<br />
su tre temi fondanti: la pittura,<br />
col segno fluido delle siringhe che<br />
sostituiscono il pennello; le «bambole»,<br />
come soggetto privilegiato di un corpo<br />
dal sapore teatrale e la scultura, come<br />
novità che si aggiunge per ampliare<br />
la visuale linguistica. <strong>Il</strong> tutto attraverso<br />
l’utilizzo di tre materiali: l’alluminio,<br />
la carta e tela. L’artista trasforma<br />
il mondo reale in tanti altri mondi<br />
concentrici e immersivi, galleggianti<br />
e cosmici, evocativi e riconoscibili,<br />
in cui si mescolano le varie<br />
anime d’autore, caricate di cinema<br />
e fumetto, moda e design,<br />
letteratura e tecnologia.<br />
«Man in charge», scultura<br />
di Danilo Bucchi<br />
La prima scultura firmata Bucchi è un autoritratto in alluminio<br />
a tre dimensioni in cui l’artista si racconta attraverso la<br />
postura, l’abbigliamento, il cappello, dove il dettaglio diventa<br />
chiave denotativa e connotativa. Le bambole melanconiche,<br />
dagli occhi imponenti, dai volti beckettiani da teatro muto<br />
che ci fissano mentre rivelano la loro ammaliante sensualità,<br />
incarnano il lato «femminile» di una pittura al contempo<br />
fortemente emotiva e ludica. Infine il segno nero e continuo<br />
del cerchio sulle tele come «mattone elaborativo», la cui<br />
rotazione segnica diventa un intrico di figura, massa e racconto,<br />
una sorta di perimetro organico che sviluppa la fisicità<br />
in «negativo» attraverso il bianco piatto del fondale.<br />
Brigida Mascitti<br />
Danilo Bucchi, dal 18 aprile al 1° giugno<br />
Emmeotto Living Gallery, Palazzo Taverna, via di Monte Giordano 36,<br />
tel. 06 68301127, www.emmeotto.net<br />
Orario: ma-sa 10.30-13.30 / 14.30-19.30
9<br />
Nelle sedi private<br />
Le mostre<br />
Citazioni vibranti<br />
Pennellate corpose<br />
che invadono<br />
le cornici<br />
e colori vibranti<br />
contraddistinguono<br />
l’arte<br />
di Howard<br />
Hodgkin, al<br />
quale la Gagosian<br />
Gallery dedica<br />
una mostra<br />
di lavori recenti,<br />
visitabile<br />
fino al 4 maggio.<br />
«Non credo<br />
«Moss», opera del 2011-12 di Howard Hodgkin<br />
si possa dipingere con leggerezza, è un’attività che prendo<br />
molto sul serio», ha dichiarato l’artista britannico con alle<br />
spalle un lungo percorso di mostre in musei internazionali,<br />
dal MoMA alla Tate Britain, al Reina Sofía. Difatti, la qualità<br />
apparentemente casuale e travolgente dei suoi dipinti<br />
contraddice un lungo processo di esecuzione, che può durare<br />
anni. Scrive Alberto Fiz nel saggio in catalogo: «La sua<br />
indagine assorbe il tempo e, nello stesso tempo, ritrova la<br />
linea diacronica della pittura che può contemplare Piero della<br />
Francesca e Turner; Constable e Cézanne; Vuillard e De<br />
Kooning: l’opera d’arte s’irradia lentamente e partecipa a<br />
un grande rito collettivo dove la memoria citazionista ripercorre<br />
i sentieri della rappresentazione, così come ha fatto<br />
per la natura appercepita. Siamo in presenza di oggetti significanti,<br />
di forme ansiose che nascono da un processo di<br />
consapevolezza». Tramite i titoli delle opere, l’artista dà un<br />
nome alle tracce vibranti delle sue esperienze. «Su superfici<br />
accidentali e diseguali, frastagliate e imperfette – spiega<br />
Fiz - Hodgkin trasmette i propri segni pittorici infinitamente<br />
ricchi di suggestioni e di vibrazioni dove appare, come<br />
un miraggio, l’immagine proposta dai suoi titoli incisivi<br />
e concreti».<br />
Margherita Criscuolo<br />
© HOWARD HODGKIN / FOTO PRUDENCE CUMING ASSOCIATES /<br />
COURTESY GAGOSIAN GALLERY<br />
Wood, Glass & Paper<br />
Legno, vetro e carta sono i materiali che fungono<br />
da filo conduttore dell’esposizione. In<br />
mostra tavoli, sedie, lampade, librerie, tappeti<br />
e altri elementi d’arredamento realizzati da artisti<br />
che abitualmente collaborano con la galleria:<br />
Andrea Anastasio, Alighiero Boetti, Franco<br />
Dellerba, Sol LeWitt, Neal Jones, Luigi Ontani,<br />
Tristano di Robilant, Annie Ratti, David Tremlett,<br />
Richard Tuttle e Orsina Sforza.<br />
Galleria Alessandra Bonomo<br />
fino al 31 maggio; via del Gesù 62; tel.<br />
06 69925858; www.bonomogallery.<br />
com; orario: lu-ve 15-19<br />
5 /***/•••/ mappa: 10<br />
Collezione di galleria<br />
Tra le proposte della galleria, sono in mostra<br />
lavori di Alexander Jakhnagiev, Marco Tamburro,<br />
Minya Mikic, Ana Maria Laurent, Sandro<br />
Trotti, Sigfrido Oliva, Achir, Otello Scatolini, Lino<br />
Tardia, Germano Paolini, Giosetta Fioroni,<br />
Ennio Calabria.<br />
Galleria della Tartaruga<br />
dall’1 al 30 aprile; via Sistina 85A; tel.<br />
06 6788956; www.galleriadellatartaruga.com<br />
5 /*/•••/ mappa: 3<br />
Progetto MM 2012<br />
<strong>Il</strong> Primo Progetto Mixed Media, a cura di Carlo<br />
Gallerati e Noemi Pittaluga, prevede, nella<br />
seconda sala della Galleria Gallerati, le videoproiezione<br />
di artisti quali Roberto Adani, Barbara<br />
Calcei, Davide Canepa, Gianluca Caputi,<br />
Adriano Coschiera, Riccardo D’Amico, Lella De<br />
Marchi, Dario Di Lernia, Annalisa Di Meo, Simona<br />
Morgantini.<br />
Galleria Gallerati<br />
fino al 8 novembre<br />
Gianfranco Gallucci.<br />
RomaCONTRO.<br />
Immagini dalla Città<br />
La personale di Gianfranco Gallucci è dedicata<br />
alle contrapposizioni e contraddizioni<br />
della città di Roma. La mostra si compone di<br />
due serie differenti di scatti: »Sleeping by the<br />
roadside» e «ROMApolaroids», che mettono<br />
a confronto la realtà più nascosta degli emarginati<br />
e quella più conosciuta della Roma<br />
quotidiana. La cura è di Serena Silvestrini.<br />
Galleria Gallerati<br />
fino al 16 aprile<br />
Anna Di Prospero. With you<br />
Per la sua prima personale Anna Di Prospero<br />
espone un ciclo di scatti in cui si autoritrae accanto<br />
a persone a lei care.<br />
Galleria Gallerati<br />
dal 18 aprile al 29 maggio; via Apuania<br />
55; tel. 06 44258243; www.galleriagallerati.it;<br />
orario: lu-ve 17-19<br />
5 /*/•••/ mappa: FM<br />
Carlo Venturi<br />
Scultore e stimato incisore, Carlo Venturi qui<br />
presenta una serie di sculture in cui è ben evidente<br />
lo spirito surreale che caratterizza la sua<br />
arte. Testo di Carlo Fabrizio Carli.<br />
Galleria Incontro d’Arte<br />
fino al 15 aprile; via del Vantaggio 17/a;<br />
tel. 06 3612267<br />
5 /***/•••/ mappa: 2<br />
Marco Barozzi.<br />
People of Rome<br />
Roma e i suoi abitanti sono i protagonisti delle<br />
immagini presentate da Marco Barozzi, dodici<br />
lavori di stampa fotografica in copia unica<br />
e non riproducibili, realizzati mediante la tecnica<br />
delle esposizioni multiple e stampati da<br />
negativo 6x6 al lith ai sali d’argento. La cura è<br />
di Alessandra Forastieri.<br />
Galleria Local/Push<br />
fino al 13 aprile; via Giulia 107<br />
5 /***/•••/ mappa: 5<br />
Nina Fischer & Maroan<br />
el Sani<br />
Per la loro seconda personale presso la galleria<br />
romana, il due tedesco formato da Nina Fischer<br />
& Maroan el Sani presenta una videoinstallazione<br />
che racconta la vita in Giappone dopo<br />
l’11 marzo 2011, data dello tsunami che ha<br />
colpito la nazione.<br />
Galleria Marie-Laure Fleisch<br />
fino al 20 aprile; vicolo Sforza Cesarini<br />
3A; tel. 06 68891936; www.galleriamlf.com<br />
5 /***/•••/ mappa: 5<br />
Vasco Bendini, Lorenzo<br />
Guerrini, Sandro Sanna.<br />
Origine<br />
Attraverso il lavoro di tre astrattisti di differenti<br />
generazioni, Vasco Bendini, Lorenzo Guerrini e<br />
Sandro Sanna, Tiziana D’Acchille e Gabriele Simongini,<br />
curatori dell’esposizione, propongono<br />
una riflessione sul tema dell’astrazione.<br />
Galleria Porta Latina<br />
fino al 20 aprile; via Latina 15a<br />
5 /***/•••/ mappa: 9<br />
Howard Hodgkin. New Paintings, fino al 4 maggio<br />
Gagosian Gallery, via Francesco Crispi 16, tel. 0642086498,<br />
www.gagosian.com<br />
Orario: ma-sa 10.30-19<br />
Carte aperte come l’aria<br />
«<strong>Il</strong> mio sogno è<br />
dipingere nell’aria<br />
con la leggerezza<br />
dell’aria».<br />
Sono<br />
parole del pittore<br />
romano Antonello<br />
Viola,<br />
alla sua seconda<br />
personale<br />
alla Galleria <strong>Il</strong><br />
Segno. L’artista<br />
presenta lavori<br />
recentissimi:<br />
circa una cinquantina<br />
di oli<br />
su carta, una<br />
sola tela e una<br />
decina di dipinti<br />
su vetro. Le<br />
Un’opera di Antonello Viola in mostra<br />
a <strong>Il</strong> segno<br />
carte, esclusivamente di due formati, sono dipinte con preziosi<br />
pigmenti a olio, quando rossi, quando neri, blu o bianchi,<br />
secondo andamenti di colore stratificato all’interno di<br />
rettangoli monocromi. Talvolta sono anche dorate «a foglia».<br />
Le opere sono circoscritte da leggeri e precari «confini» segnati<br />
a pastello, per una delimitazione che intende «aprire»<br />
e non chiudere, ma secondo una chiara visione delle cose:<br />
di qui il titolo «Aperto con fine». L’esposizione si offre anche<br />
come opportunità di riflessione sul senso profondo della pittura<br />
oggi, sui «perché» più che sui «come» dell’essere pittore,<br />
nel contesto di una società in crisi. Su questi temi la<br />
galleria ospiterà a metà maggio una tavola rotonda. La mostra<br />
è a cura di Guglielmo Gigliotti. In catalogo anche un testo<br />
di Claudia Cieri Via.<br />
Flavia Matitti<br />
Antonello Viola. Aperto con fine, dall’ 11 aprile al 19 luglio<br />
Galleria <strong>Il</strong> Segno, via Capo le Case 4, tel. 06 6791387,<br />
www.galleriailsegno.com<br />
Orario: lu 17-19.30; ma-ve 10.30-13/17-19.30; sa 17-19.30
Le mostre<br />
HANNO IN TESTA<br />
L’arte contemporanea è antica e universale<br />
L’arte di Lucilla Catania riceve l’omaggio di due<br />
mostre in due musei pubblici romani, per dialogare<br />
con l’antico. Diciannove sculture dagli esordi<br />
dei primi anni Ottanta ai giorni nostri, verranno<br />
inserite nei contesti plurisecolari rappresentati<br />
dalle opere del Museo Nazionale Orientale<br />
«Giuseppe Tucci» e del Lapidarium sito nel cortile rinascimentale<br />
di Palazzetto Venezia (appendice di Palazzo Venezia), sede<br />
della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici<br />
del Lazio. Ideate da Luca Barreca e Roberto Gramiccia,<br />
le mostre sono curate da Francesco di Gennaro, Paola<br />
D’Amore e Gabriella Manna, per la parte del Mnao, e da Anna<br />
Imponente, per la parte di Palazzetto Venezia. Al Mnao la<br />
mostra di 14 sculture è aperta fino al 16 maggio, mentre la<br />
mostra di Palazzetto Venezia è visitabile fino al 23 maggio.<br />
«Stareeandare» è il titolo di entrambe le mostre. Stare e andare<br />
dove?<br />
Con «Stareeandare» intendo «stare» sui binari della storia della<br />
scultura, rivendicare un’appartenenza, non pretendere che<br />
l’arte nasca dal nulla, ma poi anche «andare» avanti su quei<br />
binari, procedere, nel presente, nel futuro. I binari sono sempre<br />
quelli, non si prescinde dal passato, anzi, passato, presente<br />
e futuro sono un’unica ruota, antico e contemporaneo sono<br />
filosoficamente alla pari.<br />
È questo il motivo per cui ha deciso di confrontarsi con la millenaria<br />
arte del Museo d’arte orientale?<br />
L’arte arcaica è universale. Più si va indietro nel tempo e più<br />
quella primarietà ci è vicina. Forse perché sono linguaggi e<br />
morfologie molto sedimentati nei numerosi passaggi storici fino<br />
a noi. Al Mnao, dieci lavori sono collocati nelle tre sale del<br />
museo che vengono inaugurate<br />
nell’occasione, e<br />
quattro lungo il percorso<br />
della collezione: sono lavori<br />
fatti appositamente<br />
per tentare un rapporto,<br />
una sintonia, con opere e<br />
manufatti antichissimi.<br />
Per il cortile rinascimentale<br />
di Palazzetto Venezia<br />
ho scelto invece cinque<br />
terrecotte degli anni Ottanta,<br />
per creare un contrasto<br />
cromatico con il<br />
bianco del travertino, ma<br />
anche con la regolarità<br />
dei colonnati.<br />
Lucilla Catania<br />
Una scultura di Lucilla Catania in<br />
mostra al Mnao<br />
Lei è scultrice di opere in pietra. Che cosa stiamo perdendo<br />
nella rinuncia alla manualità dell’esecuzione artistica?<br />
Stiamo perdendo un piacere fondamentale: il piacere della materia.<br />
Per rinunciare alla materia bisogna avere un pensiero fortissimo<br />
che possa giustificare questa rinuncia, un pensiero alla<br />
Paolini, per fare un esempio. Altrimenti l’opzioni per l’immaterialità<br />
è solo una perdita. Noi siamo fondamentalmente corpo.<br />
Si può ipotizzare un ritorno generalizzato al corpo della<br />
scultura?<br />
Non escludo in futuro un recupero generalizzato di questo linguaggio.<br />
<strong>Il</strong> corpo della scultura ha ancora molto da dire. I giochi<br />
non sono per nulla chiusi.<br />
Guglielmo Gigliotti<br />
A casa di Marilù<br />
10<br />
Nelle sedi private<br />
Una sala della personale di Marilù Eustachio alla Nuova Pesa<br />
La casa è per Marilù Eustachio «la mia pelle, il mio rifugio, il<br />
mio silenzio»; la galleria, al contrario, è «il luogo della verifica,<br />
del difficile confronto». Per la personale presso la Nuova<br />
Pesa l’artista, nata a Merano nel 1934, ha unito le due differenti<br />
dimensioni, trasferendo in galleria oggetti e opere d’arte<br />
contenuti nella propria abitazione e nel proprio studio. La<br />
selezione compiuta sull’accumulo di oggetti, libri, tele, fotografie,<br />
ha originato un’armonia distillata e rarefatta, in cui piccole<br />
installazioni, disegni e acquerelli si combinano in delicato<br />
equilibrio. L’incontro ad angolo di due pareti accoglie, ad<br />
esempio, una ritmica composizione nata da questo «processo<br />
lento di stratificazioni», come scrive in catalogo Daniela<br />
Lancioni, in cui si allacciano figure evanescenti, volti fantasmatici,<br />
piccoli paesaggi creati con tocchi minuti e frammentati.<br />
<strong>Il</strong> 23 aprile la galleria ospita, alle ore 19, la «Grande Asta<br />
per i Martedì Critici» che tornano a Roma, al Chiostro del Bramante,<br />
dal 9 aprile, ore 20, con Gianni Dessì.<br />
Arianna Antoniutti<br />
Marilù Eustachio. Di luogo in luogo. Trasferimenti, fino al 19 aprile<br />
La Nuova Pesa. Centro per l’Arte Contemporanea, via del Corso 530,<br />
tel. 06 3610892, www.nuovapesa.it<br />
Orario: lu-ve 10-13/15.30-19<br />
Tra Ottocento e Novecento<br />
Tra gli artisti selezionati dalla galleria per questa<br />
esposizione figurano: F. Anivitti, O. Carlandi,<br />
A. Carosi, G. Carosi, D. Colao, G. De Chirico.<br />
Sarà inoltre presentato un olio su tela di<br />
Domenico Morelli, studio preparatorio per<br />
«Torquato Tasso legge la Gerusalemme Liberata<br />
a Eleonora d’Este» conservato presso la<br />
Gnam di Roma.<br />
Galleria Ricerca d’Arte<br />
fino al 20 aprile; via di Monserrato 121<br />
a; tel. 06 6893728; orario: ma-sa 10.30-<br />
13 / 16.30-20<br />
7 /***/•••/ mappa: 9<br />
Massimo Giannoni<br />
La mostra curata da Lea Mattarella riunisce 25<br />
oli su tela di piccole, medie e grandi dimensioni,<br />
tutti inediti, realizzati tra il 2011 e il <strong>2013</strong> da<br />
Massimo Giannoni. Ai temi consueti come librerie<br />
e biblioteche, borse d’affari, piazze e<br />
grandi vedute sulle città, si aggiunge ora una<br />
«Wunderkammer» in cui si mescolano suggestioni<br />
del passato utili per rileggere il presente.<br />
La mostra anticipa l’antologica dell’artista<br />
che verrà presentata il prossimo 28 giugno<br />
presso Palazzo dei Giureconsulti a Milano.<br />
Galleria Russo<br />
dal 18 aprile al 16 maggio; via Alibert<br />
20; tel. 06 6789949; www.galleriarusso.com;<br />
orario: lu 16.30-19.30; ma-sa<br />
10-13 / 16.30-19.30<br />
5 /*/•••/ mappa: 3<br />
Charles Avery<br />
Nella mostra precedente, sempre ospitata da<br />
S.A.L.E.S., l’artista scozzese Charles Avery aveva<br />
immaginato un’isola e i suoi singolari abitanti.<br />
Ora espone una serie di nuove opere sempre<br />
incentrate sul progetto Islanders: un grande disegno<br />
raffigurante il molo dell’isola, disegni, di<br />
formato minore, raffiguranti dettagli della vita intorno<br />
al molo, e le sculture Hat Sculptures.
11<br />
Nelle sedi private<br />
<strong>Il</strong> teatro delle non mostre<br />
Un’opera di Giuseppe Pietroniro, artista ideatore del ciclo di mostre<br />
allo Studio Geddes<br />
Otto giovani artisti e una non galleria. <strong>Il</strong> progetto espositivo<br />
«Private», ideato da Giuseppe Pietroniro, consiste in una serie<br />
di mostre concepite come riscrittura soggettiva di un vano<br />
che lo Studio Geddes, ex Studio Sotis, mette a disposizione<br />
della più libera inventiva. Ha iniziato Luca Trevisani, in<br />
aprile continua Andrea Salvino, a settembre Pietroniro, seguito<br />
da Luca Vitone, Olaf Nicolai, Simone Berti, Flavio Favelli<br />
e Yto Barrada. Mai come in questo caso, l’abusato anglismo<br />
«site specific» è da adottare con cognizione di causa:<br />
lo Studio di Silvia Geddes, usualmente non aperto al pubblico,<br />
si fa palestra di una nuova possibilità di relazione tra<br />
attori del cosiddetto «sistema dell’arte», a partire dall’ideazione<br />
affidata a un artista (in previsione di una rinnovata centralità<br />
di pensiero che questa figura si appronta a recuperare)<br />
per arrivare all’offerta di un grande ambiente, privo di<br />
porte e finestre, da interpretare con opere proprie o altrui,<br />
oggetti trovati o segni inventati, «affinché diventi la rappresentazione<br />
tangibile di una personale idea di spazio, sia esso<br />
spazio vitale, mentale, o domestico», come recita la presentazione.<br />
Quanto ne risulta non costituirà opera conchiusa<br />
in sé, ma opportunità di incontro e scambio tra operatori<br />
del mondo dell’arte, a partire dalla programmata partecipazione<br />
di Luca Lo Pinto, in forma di cartolina inviata a ogni<br />
artista ed esposta con le sue opere.<br />
Guglielmo Gigliotti<br />
Galleria S.A.L.E.S.<br />
dal 12 aprile al 31 maggio; via dei Querceti<br />
4/5; tel. 06 77591122; www.galleriasales.it;<br />
orario: ma-sa 15.30-19.30<br />
5 /*/•••/ mappa: H<br />
Antoni Tàpies<br />
Le opere esposte comprese tra gli anni 1960 e<br />
2006, ben esemplificano la varietà di tecniche<br />
e materiali adoperati dall’artista catalano Antoni<br />
Tàpies (Barcellona, 1923-2012): carta, cartone,<br />
inchiostri, pittura acrilica, frottage, collage<br />
e tempera.<br />
Gallerja<br />
fino al 25 maggio; via della Lupa 24; tel.<br />
06 68801662; www.gallerja.it<br />
5 /***/•••/ mappa: 6<br />
Gerold Miller. Set<br />
L’artista tedesco Gerold Miller (Berlino,1961)<br />
espone, con la cura di Laura Cherubini, opere<br />
in cui si mescolano e confondono disegno, pittura,<br />
scultura e architettura: «Le sue installazioni<br />
dette “Anlagen” sono costruite in alluminio<br />
e lacca o smalto industriale. Non definiscono<br />
un’immagine, ma piuttosto un confine, tra<br />
scultura e pittura, tra spazio interno ed esterno.<br />
Tutte le opere di Gerold Miller (...) si configurano<br />
come oggetto, stabiliscono uno spazio<br />
attivo». In catalogo un testo della curatrice.<br />
Giacomo Guidi Arte Contemporanea<br />
dal 12 aprile al 21 maggio; palazzo Sforza<br />
Cesarini; corso Vittorio Emanuele II<br />
282/284; tel. 06 68801038; www.giacomoguidi.it;<br />
orario: ma-sa 16-20<br />
5 /*/•••/ mappa: D<br />
Matt Marello<br />
L’artista americano Matt Marello espone dipinti<br />
e disegni di recente produzione, «capricci<br />
pseudoiconografici per una inesistente religione»,<br />
tra Kitsch, Espressionismo e Graffiti art.<br />
<strong>Il</strong> Ponte Contemporanea<br />
fino al 4 maggio; via di Panico, 55-59;<br />
tel. 06 68801351; www.ilpontecontemporanea.com;<br />
orario: lu-sa 12-20<br />
5 /***/•••/ mappa: 13<br />
Antonello Viola.<br />
Aperto con fine<br />
Cinquanta carte e una decina di vetri illlustrano<br />
la più recente produzione di Antonello Viola.<br />
Le opere insistono su una pittura stratificata<br />
e d’assetto monocromo, inscritta in rettangoli<br />
di concentrata densità, fino a una riduzione<br />
dell’opera-oggetto ai minimi termini materiali.<br />
La cura è di Guglielmo Gigliotti, in catalogo testi<br />
del curatore e di Claudia Ceri Via. La mostra<br />
si offre anche come opportunità di riflessione,<br />
nello scambio con altri compagni di fruizione e<br />
umana condivisione, sul senso profondo della<br />
pittura oggi, sui «perché», più che sui «come»,<br />
dell’essere pittore, nel contesto di una società<br />
in crisi, ma nella certezza che l’arte non conosce<br />
crisi. Su questo tema, la galleria ospiterà, a<br />
metà maggio, una tavola rotonda.<br />
<strong>Il</strong> segno<br />
dall’11 aprile al 19 luglio; via Capo le<br />
Case 4; tel. 06 6791387; www.galleriailsegno.com;<br />
orario: lu 17.00-19.30;<br />
ma-ve 10.30-13.00 / 17.00-19.30<br />
5 /*/•••/ mappa: 7<br />
Francesco Zizola<br />
In contemporanea col Museo di Roma in Trastevere,<br />
la galleria <strong>Il</strong>ex propone una personale<br />
del fotografo Francesco Zizola (Roma, 1962).<br />
In mostra stampe vintage baritate e pigment<br />
prints.<br />
ILEX Exhibitions space<br />
dal 9 aprile al 15 maggio; via in Piscinula<br />
21; tel. 333 3047434; orario: lu-ve<br />
10 - 13.30<br />
13 /*/•••/ mappa: G<br />
Marilù Eustachio.<br />
Di luogo in luogo.<br />
Trasferimenti<br />
Per la mostra a La Nuova Pesa, Marilù Eustachio<br />
ha sottratto al «paesaggio» della sua abitazione<br />
un materiale vario e multiforme: oli, disegni,<br />
fotografie, sculture e collage, realizzati<br />
nell’arco degli ultimi anni. «Sfilate dalla trama<br />
e dall’ordito del suo habitat, queste opere sono<br />
accostate in mostra rispettando, almeno in<br />
parte, le loro affinità: la serie “astratta” delle tavolozze,<br />
i ritratti (Proust e Benjamin), alcuni<br />
paesaggi a tratto, le teste e le altre visioni con<br />
i segni a china che delimitano e irradiano le<br />
campiture dell’acquarello». In catalogo testi<br />
dell’artista e di Daniela Lancioni.<br />
La Nuova Pesa<br />
fino al 19 aprile<br />
Grande Asta<br />
per i Martedì critici<br />
<strong>Il</strong> 23 aprile, alle 19, presso la galleria La Nuova<br />
Pesa, si svolgerà un’asta a sostegno dei<br />
«Martedì critici», incontri curati da Alberto<br />
Dambruoso e Marco Tonelli (che da aprile sarà<br />
sostituito da Guglielmo Gigliotti). Le opere<br />
in mostra domenica 20 e lunedì 21 dalle 11 al-<br />
Private. Progetto di otto mostre, dal 13 aprile a marzo 2014<br />
Studio Geddes, via del Babuino 125, tel. 06 6781463, info@silviageddes.it<br />
Orario: lu-ve 10-13/16-20<br />
La centralità del disegno<br />
<strong>Il</strong> progetto di Libeskind per il Museo Ebraico di Berlino<br />
Daniel Libeskind arriva a Roma con il peso di una contemporaneità<br />
globalizzata, mondiale, enorme e lungimirante, quasi<br />
in contrasto con il luogo dove è approdato: via del Portico d’Ottavia,<br />
il centro del Ghetto, il centro dell’antichità dell’Urbe. Un<br />
contrasto incisivo, uno strappo netto, ricucito grazie a quella<br />
forza che l’uomo sa conferire alla linea che genera un disegno,<br />
prima come ora, dall’antichità a oggi. Libeskind considera<br />
il disegnare un atto che «sblocca ricordi e visioni e che conduce<br />
alla vera arte». Una passione la sua, coltivata fin dall’infanzia<br />
in modo «ossessivo» e sapientemente sostenuta dalla<br />
madre. Dal progetto più «intimo» dedicato al Museo Ebraico<br />
di Berlino all’irruenza e maestosità visionaria del masterplan<br />
del World Trade Center, sono cinquantadue i disegni in mostra<br />
che documentano la sua attività riconosciuta a livello mondiale.<br />
La sua poetica parte dall’idea rinascimentale per la quale<br />
«il disegno è fine a se stesso, è il vero cuore, la linfa dell’architettura».<br />
Senza timore di guardare al passato.<br />
Rossella Reale<br />
Daniel Libeskind. Never Say the Eye is Rigid. Architectural Drawings,<br />
fino al 30 aprile<br />
Ermanno Tedeschi Gallery, via del Portico d’Ottavia 7, tel. 06 45551063,<br />
www.etgallery.it<br />
Orario: lu-ve 10-13/15-19
Le mostre<br />
1 2<br />
3<br />
4<br />
C<br />
A<br />
B<br />
12<br />
Nelle sedi private<br />
Prati<br />
Parioli Nomentano<br />
5<br />
6<br />
7<br />
8<br />
D<br />
E<br />
9<br />
10 11<br />
12<br />
Città del<br />
Vaticano<br />
Centro storico<br />
Esquilino<br />
F G H<br />
13<br />
14 15<br />
16<br />
Portuense<br />
Trastevere<br />
Aventino<br />
le 19 sono, tra altri, di Renato Mambor, Luca<br />
Maria Patella, Sergio Lombardo, Maurizio Mochetti,<br />
Giosetta Fioroni, Luigi Ontani, Giovanni<br />
Albanese, Vittorio Messina, Piero Pizzi Cannella,<br />
H.H. Lim, Pietro Ruffo, Giuseppe Gallo,<br />
Pietro Fortuna, Matteo Montani, Andrea Aquilanti,<br />
Flavio Favelli, Gianni Dessì, Gregorio Botta,<br />
Paolo Canevari, Felice Levini, Alberto Di Fabio,<br />
Maurizio Cannavacciuolo, Goldiechiari,<br />
Arcangelo Sassolino, Stefano Di Stasio, Giancarlo<br />
Limoni, Andrea Fogli, Luana Perilli, Maurizio<br />
Donzelli, Mauro Di Silvestre, Giuseppe<br />
Salvatori, Jack Sal, Giacinto Occhionero, Antonello<br />
Viola, Giancarlo Neri e Gianfranco Gorgoni.<br />
In asta, inoltre, un’opera donata da Fabio<br />
Sargentini. Dal 9 aprile i «Martedì critici» tornano<br />
al Chiostro del Bramante con Gianni Dessì,<br />
ore 20.<br />
La Nuova Pesa<br />
23 aprile; via Del Corso 530; tel. 06-<br />
3610892; orario: lu-ve 10.30-13/15.30-<br />
19<br />
5 /***/•••/ mappa: B<br />
Dire quasi la stessa cosa<br />
Prendendo spunto dal libro Dire quasi la stessa<br />
cosa di Umberto Eco, gli artisti Carl Trahan,<br />
Afterall e Øystein Wyller Odden riflettono sulla<br />
difficoltà di comprensione della parola scritta e<br />
sulla possibilità di errore nel processo di decodificazione<br />
del segno.<br />
Label 201<br />
dal 16 aprile al 23 maggio; via Portuense<br />
201; www.label201.com<br />
5 /***/•••/ mappa: F<br />
G G - Son of the South -<br />
P R - Gianfranco Grosso<br />
vs Paul Russotto<br />
La galleria cambia il proprio nome in LaStellina<br />
ArteContemporanea e si prepara ad ospitare<br />
nei suoi spazi, dall’8 maggio al 9 giugno, la<br />
mostra «G G - Son of the South - P R - Gianfranco<br />
Grosso vs Paul Russotto». Testo critico<br />
di Alan Jones. Vernissage mercoledì 8 maggio<br />
ore 19.<br />
LaStellina ArteContemporanea<br />
dall’8 maggio al 9 giugno; via Braccio<br />
da Montone, 93; tel. 334 2906204;<br />
www.LaStellina-ArteContemporanea.com;<br />
orario: lu-ve 17.30-20<br />
5 /*/•••/ mappa: FM<br />
Manfredi Beninati.<br />
<strong>Il</strong> Sei Novembre del<br />
Duemilatrentanove<br />
I nuovi lavori dell’artista palermitano Manfredi<br />
Beninati sono intrisi di memorie infantili che<br />
traspaiono dalle forme vaghe e indistinte e dai<br />
colori fluidi.<br />
Lorcan O’Neill<br />
fino al 15 aprile; via Orti D’Alibert 1E;<br />
tel. 06 68892980; www.lorcanoneill.<br />
com; orario: lu-ve 12-20, sa 14-20<br />
5 /***/•••/ mappa: D<br />
Elia Cantori. E=mc 2<br />
Le opere di Elia Cantori (Ancona, 1984), esposte<br />
con la cura di Gino Pisapia, si raccolgono<br />
intorno ai principi espressi dalla formula E=mc 2 .<br />
La trasformazione della materia attraverso la<br />
formalizzazione dell’energia è espressa dall’artista<br />
attraverso la fotografia e la scultura.<br />
Lu Mi Project<br />
fino al 24 maggio; palazzo Montoro, via<br />
di Montoro 8; tel. 331 2264176<br />
5 /***/•••/ mappa: 5<br />
Kostis Velonis. Grammary<br />
of Puppetry<br />
L’artista greco Kostis Velonis espone il proprio<br />
sguardo filosofico sul mondo del teatro attraverso<br />
disegni, stampe fotografiche e sculture.<br />
Monitor<br />
fino al 4 maggio; via Sforza Cesarini<br />
43/a-44; tel. 06 39378024; www.monitoronline.org<br />
5 /***/•••/ mappa: 9<br />
Angela Pellicanò.<br />
La pagina dei giochi<br />
L’esercizio della memoria è il tema della mostra<br />
di Angela Pellicanò che, per questa personale<br />
curata da Jasper Wolf, ha tratto spunto da riviste<br />
del periodo compreso tra il 1936 e il 1945.<br />
In catalogo testi del curatore, di Valentina Moncada<br />
e di Emmanuele F.M. Emanuele.<br />
Monogramma Arte Contemporanea<br />
fino al 13 aprile; via Margutta 57; tel.<br />
06 32650297; www.monogramma.it;<br />
orario: lu-sa 10-13 / 16-19.30<br />
5 /***/•••/ mappa: 2<br />
Alfonso Fratteggiani<br />
Bianchi. Qua Coloris<br />
Naturam Declarat<br />
La mostra, curata da Ursula Hawlitschka, raccoglie<br />
23 lavori di varie dimensioni, compresi<br />
dittici e trittici, di Alfonso Fratteggiani Bianchi.<br />
Montoro 12<br />
fino al 27 aprile; via di Montoro 12; tel.<br />
06 68308500; www.montoro12.it<br />
5 /***/•••/ mappa: 13<br />
Che cos’è un quadro?<br />
«Set 104», opera del <strong>2013</strong> di Gerold<br />
Miller<br />
Che cos’è un quadro?<br />
E una scultura? Hanno<br />
ancora senso queste<br />
definizioni di genere<br />
quando la ricerca<br />
di un artista supera<br />
i meri concetti di<br />
forma e di materia<br />
per includere nella<br />
rappresentazione il<br />
concetto del tutto? <strong>Il</strong><br />
tedesco Gerold Miller<br />
(1961) espone per la<br />
prima volta a Roma,<br />
nella mostra «Set»,<br />
la sua serie di lavori<br />
che si pongono in bilico<br />
tra pittura, scultura<br />
e architettura. In<br />
essi esprime una non<br />
figurazione geometrica<br />
e minimale, in cui l’opera è il frutto di una studiata sovrapposizione<br />
seriale di superfici di colore monocrome. L’opera<br />
di Miller è una filiazione dell’arte minimale e concreta, con<br />
una sensibilità per una componente «relazionale» che si completa<br />
nel rapporto con lo spazio che la ospita, da quello vuoto<br />
e assoluto della galleria o del museo a quello vissuto di un’abitazione<br />
privata. La frontalità dei suoi lavori riflette la frenetica<br />
cultura visiva bidimensionale che ci bombarda quotidianamente.<br />
Dichiara Miller: «Penso che lo spazio piatto sia la maniera<br />
corretta per riflettere su questa nostra epoca, dominata<br />
dall’eccesso d’informazione e di immagini; ecco perché per me<br />
è importante elaborare quella sottile linea in cui la dimensione<br />
scultorea tridimensionale si trasforma in superficie».<br />
Paola Ugolini<br />
Gerold Miller. Set, dal 12 aprile al 21 maggio<br />
Giacomo Guidi Arte Contemporanea, Corso Vittorio Emanuele II 282/284,<br />
tel 06 68801038, www.giacomoguidi.it<br />
Orario: ma-sa 11-13/15.30-19.30<br />
<strong>Il</strong> peso della mia luce<br />
La galleria inaugura la sua attività espositiva<br />
con una ricognizione, in due distinti episodi,<br />
intorno a una generazione di giovani artisti tutti<br />
operanti a Roma oggi. <strong>Il</strong> primo appuntamento<br />
è con Diego Miguel Mirabella, Leonardo Petrucci,<br />
Serj, il secondo, a partire dal 24 maggio,<br />
è con le opere di Josè Angelino, Alessandro<br />
Dandini De Sylva, Alessandro Vizzini.<br />
Operativa Arte Contemporanea<br />
dal 19 aprile al 15 giugno; via del Consolato<br />
10; tel. 06 64760339; www.operativa-arte.com;<br />
orario: ma-sa 16.30-<br />
19.30<br />
5 /*/•••/ mappa: 5<br />
Alvin Curran, Maurizio<br />
Mochetti, Alfredo Pirri.<br />
Intese<br />
Mentre il museo Macro dedica un’esposizione<br />
alla storia della galleria, Ram presenta il nuovo<br />
appuntamento con il ciclo espositivo »Camere».<br />
Alvin Curran, Maurizio Mochetti e Alfredo<br />
Pirri sono presenti non solo con le proprie<br />
installazioni inedite, ma con dialoghi che<br />
sottolineano le «intese» intellettuali e artistiche<br />
che intercorrono tra gli autori. I testi che accompagnano<br />
la mostra sono la trascrizione di<br />
alcuni estratti delle conversazioni registrate per<br />
Ram Live. I dialoghi integrali, Alvin Curran con
13<br />
Nelle sedi private<br />
Le mostre<br />
<strong>Il</strong> peso degli algoritmi<br />
Un’opera del 2012-<strong>2013</strong><br />
di Rob Sherwood<br />
«How much does the earth<br />
weigh?» è il titolo della seconda<br />
personale di Rob<br />
Sherwood a Roma, presso<br />
la Galleria Federica Schiavo.<br />
L’artista inglese continua<br />
la sua indagine sulla<br />
composizione creativa all’interno<br />
di una struttura<br />
predefinita: la griglia. <strong>Il</strong> titolo<br />
della mostra nasce dal<br />
semplice inserimento, su<br />
un motore di ricerca, della<br />
formula interrogativa inglese<br />
«how much does»,<br />
traducibile come «quanto»,<br />
e che ha restituito, come<br />
primo risultato, una domanda completata automaticamente<br />
dagli algoritmi dello stesso motore di ricerca. Grande è l’interesse<br />
di Sherwood per il lavoro artistico in relazione alla tecnologia,<br />
specie quando si utilizzano strutture di sistema che<br />
possono limitare l’autonomia. Sebbene l’artista descriva i propri<br />
quadri come caratterizzati da una fixed resolution, un’unità<br />
geometrica standard di ripartizione della superficie pittorica,<br />
Sherwood afferma che le sue immagini, come quelle digitali,<br />
possiedono una quota di informazioni e un senso di movimento<br />
che è cruciale. Nel nuovo ciclo di dipinti la scala dei<br />
lavori è ridotta in modo considerevole: le piccole opere su tavola,<br />
dipinte a olio, vernice spray, smalti e lacche, sembrano<br />
studi correlati ai grandi dipinti su tela, e le raffinate intonazioni<br />
delle opere della serie «Her eyes on», ciascuna delle quali<br />
retroilluminata dall’uso dell’oro, suggeriscono un desiderio<br />
di fermarsi e toccare con mano, fare proprio, quel che generalmente<br />
è fugace ed effimero.<br />
Brigida Mascitti<br />
Rob Sherwood. How much does the earth weigh?, fino all’11 maggio<br />
Federica Schiavo Gallery, piazza di Montevecchio 16, tel. 06 45432028,<br />
www.federicaschiavo.com<br />
Orario: ma-sa 12-19<br />
COURTESY FEDERICA SCHIAVO GALLERY<br />
HANNO SCELTO<br />
Paola Capata<br />
Gallerista<br />
Bizhan Bassiri<br />
Artista<br />
Claudia Palma<br />
Direttore Archivio<br />
della Gnam<br />
La mostra L’artista <strong>Il</strong> libro <strong>Il</strong> museo <strong>Il</strong> dopo<br />
mostra<br />
«Jimmie Durham.<br />
Streets of Rome<br />
and Other Stories»,<br />
Macro, Roma<br />
Giulio Paolini, da<br />
Giacomo Guidi Arte<br />
Contemporanea<br />
«Tutti De Sica».<br />
Imperdibile se si<br />
ama il cinema<br />
Susan Levenstein, Maurizio Mochetti con Gaia<br />
Scaramella e Alfredo Pirri con Valentina Valentini,<br />
sono ascoltabili su Ram Live: http://live.radioartemobile.it.<br />
Ram Radioartemobile<br />
fino al 27 aprile; via Conte Verde 15; tel.<br />
06 44704249; www.radioartemobile.it;<br />
orario: ma-sa 16.30-19.30<br />
5 /***/•••/ mappa: 3<br />
Gino Marotta<br />
Jannis Kounellis<br />
Alberto Burri, il suo<br />
«Grande rosso»,<br />
che abbiamo qui in<br />
galleria, mi<br />
emoziona da<br />
trent’anni ogni<br />
volta che ci passo<br />
davanti<br />
Alessio Deli<br />
RvB Arts, con la sua politica di «accessible art»,<br />
presenta le opere di Alessio Deli, sculture realizzate<br />
con la resina e il metallo, la plastica e il<br />
legno riciclati, nelle due sedi di via delle Zoccolette<br />
e via Giulia.<br />
RvB Arts<br />
fino all’11 maggio; via delle Zoccolette<br />
28<br />
5 /***/•••/<br />
Bartolomeo<br />
Pietromarchi,<br />
«Italia in opera. La<br />
nostra identità<br />
attraverso le arti<br />
visive»<br />
«La malinconia»,<br />
a cura di Roberto<br />
Gigliucci<br />
«Noi che ci<br />
vogliamo così<br />
bene», di Marcela<br />
Serrano<br />
La Galleria<br />
Nazionale d’Arte<br />
Moderna<br />
La Galleria<br />
Borghese<br />
La Galleria<br />
Nazionale d’Arte<br />
Moderna, of course<br />
Exodus<br />
Intorno ai temi dell’esodo, del nomadismo,<br />
dell’esilio e della diaspora, la curatrice dell’esposizione<br />
Emanuela Termine ha selezionato<br />
i lavori di Sara Basta, Elena Bellantoni,<br />
Laura Cionci, Mariana Ferratto, Dunia<br />
Mauro.<br />
Sala 1<br />
fino al 13 aprile; piazza di Porta San Giovanni<br />
10; tel. 06 7008691; www.salauno.com;<br />
orario: ma-sa 16.30-19.30, do<br />
11-13<br />
5 /***/•••/ mappa: FM<br />
Le cene organizzate<br />
da alcuni<br />
collezionisti romani<br />
che aprono con<br />
grande generosità<br />
le loro case al<br />
mondo dell’arte<br />
A casa di Simona<br />
Marchini<br />
L’antica fabbrica<br />
Said a<br />
San Lorenzo:<br />
cioccolato per<br />
sempre!<br />
La persona<br />
Giulia Ingrao. Come<br />
sopravvivere fino<br />
agli 80 anni in<br />
questa città e<br />
mantenere uno<br />
spirito vitale<br />
Bruno Corà<br />
<strong>Il</strong> direttore<br />
d’orchestra Antonio<br />
Pappano. Un<br />
grandissimo<br />
«comunicatore<br />
musicale»<br />
Concorso Roma<br />
FotoFestival<br />
La Scuola Romana di Fotografia promuove il<br />
concorso Roma FotoFestival. Possono partecipare<br />
giovani, dilettanti e professionisti, in<br />
palio un montepremi complessivo pari a<br />
15mila euro in denaro e in borse di studio per<br />
corsi di fotografia e di cinema di vario livello<br />
presso la Scuola Romana di Fotografia e Cinema.<br />
La manifestazione e la premiazione si<br />
terranno dall’11 al 18 settembre.<br />
Scuola Romana di Fotografia<br />
fino al 31 maggio; via degli Ausoni, 76;<br />
tel. 06 49774808; www.scuolaromanadifotografia.it<br />
13 /***/•••/ mappa: FM
RICCARDO ANTINIANI - EIDON<br />
Le mostre<br />
Colti in flagrante<br />
1<br />
1. L’Ercole e le mimose. Gnam, 8 marzo.<br />
Ecco alcune delle vincitrici di «Arte: Sostantivo<br />
Femminile» premiate da Angelo<br />
Bucarelli e Maddalena Santeroni per<br />
A3M, e dalla soprintendente Maria Vittoria<br />
Marini Clarelli. Da sin. Beatrice Bordone<br />
Bulgari, Sandra Petrignani, Maimouna,<br />
Francesca Pini, Anna Coliva.<br />
4<br />
4. Vento del profondo Est. È già primavera<br />
inoltrata per Mehriban Aliyeva (al centro),<br />
first lady dell’Azerbaigian, e per sua<br />
figlia Leila al debutto italiano come artista,<br />
accolte dal presidente della Fondazione<br />
MaXXI Giovanna Melandri in via<br />
Guido Reni. Sarà per l’emozione di aver<br />
portato nello Spazio D del MaXXI la mostra<br />
manifesto «Fly to Baku».<br />
Peter Uhlmann<br />
La mostra di Peter Uhlmann, curata da Lucrezia<br />
De Domizio Durini e Massimo Riposati, unisce<br />
molteplici linguaggi artistici. Le poesie di<br />
Uhlmann, le sue fotografie e i disegni, si sommano<br />
per dare vita a «una esauriente visione<br />
della vita, del pensiero e dell’opera» dell’artista.<br />
Accompagna la mostra il volume di Lucrezia<br />
De Domizio Durini (Edizioni Carte Segrete),<br />
con l’introduzione di Massimo Riposati e il saggio<br />
di Pilar Parcerisas.<br />
Spazio Cerere<br />
fino al 20 maggio; via degli Ausoni 3<br />
5 /***/•••/ mappa: FM<br />
Aldo Chaparro<br />
Neon, installazioni, sculture, presentate con la<br />
cura di Guillaume Maitre e Paulo Pérez Mouríz<br />
e con il patrocinio dell’Ambasciata del Messico,<br />
illustrano la produzione dell’artista Aldo<br />
Chaparro, nato in Perù nel 1965.<br />
Spazio Nuovo Contemporary Art<br />
fino al 4 maggio; via d’Ascanio 20; tel.<br />
06 89572855; www.spazionuovo.net<br />
13 /***/•••/ mappa: 6<br />
Private. Progetto<br />
di otto mostre.<br />
Luca Trevisani<br />
<strong>Il</strong> progetto espositivo, ideato da Giuseppe Pietroniro<br />
per lo spazio di Silvia Geddes, prevede<br />
la successione di otto mostre personali, volte<br />
a interpretare l’ambiente con elementi artistici<br />
prelevati dalla realtà o dal proprio mondo<br />
espressivo. <strong>Il</strong> primo appuntamento è con Luca<br />
Trevisani, seguiranno Andrea Salvino, Giuseppe<br />
Pietroniro, Luca Vitone, Olaf Nicolai, Simone<br />
Berti, Flavio Favelli, Yto Barrada, con la partecipazione<br />
di Luca Lo Pinto.<br />
Studio Geddes<br />
© RAFFAELE FAZIOLI STUDIO<br />
2<br />
2. Visioni in 3D. Lo Spazio Espositivo Tritone<br />
celebra l’Athena Nike ricostruendo<br />
profilo e scenario con un gioco di proiezioni<br />
tridimensionali firmate da Paco Lanciano.<br />
L’idea è di Paola Mainetti (a sin.), vicepresidente<br />
della Fondazione Sorgente<br />
Group, qui in ottima compagnia della scenografa<br />
da Oscar Francesca Lo Schiavo<br />
Ferretti.<br />
© MATTEO MIGNANI<br />
5<br />
5. Quando l’arte scalda. In una serata fredda,<br />
il coraggio di organizzare un vernissage<br />
all’aperto nel cortile della casa di produzione<br />
Think Cattleya. L’archeologia industriale<br />
fa da sfondo ai lavori dell’artista romana<br />
Rä Di Martino, colta in flagrante insieme<br />
ai collezionisti Stefano e Raffaella<br />
Sciarretta, produttori dell’evento «Screening»<br />
con la Fondazione Nomas.<br />
fino al 20 dicembre; via del Babuino<br />
125; tel. 06 6781463<br />
5 /***/•••/ mappa: 3<br />
Nicola Carrino<br />
La prima personale di Nicola Carrino presso lo<br />
Studio Casagrande si compone di dieci rilievi,<br />
i cosiddetti «Costruttivi, Decostruttivi, Ricostruttivi»<br />
(1973-<strong>2013</strong>), in ferro e acciaio inox,<br />
della scultura «Cubo 1» (1969), in alluminio<br />
verniciato bianco, e di tavole fotografiche che<br />
documentano azioni trasformative e progetti urbani<br />
realizzati dagli anni ’70 a oggi. L’esposizione<br />
è accompagnata da testimonianze scritte<br />
dallo stesso artista.<br />
Studio Pino Casagrande<br />
fino al 12 aprile; via degli Ausoni 7/a;<br />
tel. 06 4463480; orario: lu-ve 17-20<br />
5 /***/•••/ mappa: FM<br />
Tris Vonna-Michell.<br />
Pebble Dash<br />
L’artista inglese Tris Vonna-Michell presenta<br />
due lavori in cui si sovrappongono tecnologie<br />
d’epoca e proiezioni di diapositive: le installazioni<br />
«Capitol Complex» e «Ulterior Vistas»,<br />
composte dall’elaborazione e scomposizione di<br />
testi, fotografie e oggetti.<br />
T293<br />
fino al 4 maggio; via G.M. Crescimbeni<br />
11; www.t293.it<br />
5 /***/•••/ mappa: 9<br />
Lacey Bibiana Mills.<br />
Bella Figura<br />
Lacey Bibiana Mills, studentessa del Master in<br />
Belle Arti presso la Temple University, presenta<br />
i suoi lavori in cui si fondono l’incisione, il<br />
disegno, la scultura e la fotografia.<br />
Temple University Gallery<br />
dal 9 al 12 aprile; lungotevere A. da Brescia<br />
15; tel. 06 3202808; orario: lu-ve<br />
10-19<br />
5 /*/•••/ mappa: B<br />
Dominik Lang.<br />
Missing Parts<br />
La personale dell’artista ceco Dominik Lang<br />
(Praga, 1980) inaugura i nuovi spazi della galleria,<br />
trasferitasi in via Francesco Negri. Lang<br />
ha appositamente realizzato per la galleria una<br />
grande scultura che ne coinvolge entrambi i<br />
piani espositivi. Un’altra installazione, composta<br />
di sculture, collage e disegni, completa<br />
l’esposizione curata da Lýdia Pribisová.<br />
The Gallery Apart<br />
fino all’11 maggio; via Francesco Negri<br />
43; tel. 06 68809863; www.thegalleryapart.it<br />
5 /***/•••/ mappa: 9<br />
Simone Massi<br />
La galleria si sposta in un palazzo antico di via<br />
della Barchetta e inaugura la nuova sede con la<br />
mostra di Simone Massi.<br />
Tricromia<br />
fino al 24 aprile; via della Barchetta 13;<br />
tel. 06 6896970; www.tricromia.com;<br />
orario: ma-sa 10-19,30; do 11-14<br />
5 /***/•••/ mappa: 5<br />
a cura di Roberta Petronio<br />
3<br />
3. Astrattismo très charmant. Villa Medici<br />
accoglie con il consueto stile, in prima<br />
fila il direttore dell’Accademia di Francia<br />
Eric de Chassey, il maestro Pierre Soulages,<br />
arrivato a Roma con la moglie Colette<br />
e un carico di opere «total noire». Per<br />
la serie: novanta anni ben spesi al servizio<br />
dell’arte, e dell’estetica.<br />
6<br />
6. Viva il collage! Non sono certo rimasti<br />
sulla soglia gli ospiti di Giacomo Guidi (al<br />
centro), a decine nella galleria di corso<br />
Vittorio Emanuele II per la preview della<br />
mostra di Giulio Paolini. Tra i visitatori che<br />
hanno scoperto in fondo alla scala le installazioni<br />
site specific, c’erano il curatore<br />
Ludovico Pratesi (a sin.) e l’artista Marco<br />
Tirelli.<br />
Luca Trevisani<br />
Per la sua prima personale presso la galleria<br />
Valentina Bonomo, Luca Trevisani (Verona,<br />
1979) espone alcuni lavori di recente produzione<br />
che evidenziano la sua capacità di «giocare»<br />
e interagire con i materiali,. La cura è di<br />
Claudia Gioia.<br />
Valentina Bonomo Roma<br />
fino al 30 aprile; via del Portico d’Ottavia<br />
13; tel. 06 6832766; www.galleriabonomo.com;<br />
orario: ma-ve 11-13/<br />
15-19<br />
5 /***/•••/ mappa: 14<br />
Christian Guémy (C215).<br />
Mea Culpa<br />
Dopo Miss Tic, la galleria presenta nuovamente<br />
i lavori di un esponente della Street art. Ora<br />
è la volta di C215, pseudonimo del francese<br />
Christian Guémy. In occasione della mostra,<br />
Guémy realizzerà degli interventi urbani a Roma,<br />
in collaborazione con NUfactory. La cura è<br />
di Giuseppe Ottavianelli, con un testo critico di<br />
<strong>Il</strong>aria Goglia.<br />
Wunderkammern<br />
fino al 24 maggio; via Gabrio Serbelloni<br />
124; tel. 3498112973 | 3425176871;<br />
www.wunderkammern.net<br />
5 /***/•••/ mappa: 12<br />
Marco Maria Giuseppe<br />
Scifo. Habitat<br />
Marco Maria Giuseppe Scifo torna a esporre da<br />
Z2o con un nuovo progetto dedicato allo spazio<br />
e alla natura. Gli interventi Globo pentacisdodecaedro,<br />
MonsGibel, Habitat - Molecolare<br />
e In Nubibus sono accompagnati da un testo<br />
di Antonello Tolve.<br />
z2o Galleria l Sara Zanin<br />
fino all’11 maggio; via della Vetrina 21;<br />
tel. 06 70452261; www.z2ogalleria.it;<br />
orario: lu - sa 14.30 - 19.30<br />
5 /***/•••/ mappa: 5<br />
Giulia Napoleone.<br />
Misura della memoria<br />
In mostra lavori a olio su tela eseguiti da Giulia<br />
Napoleone nel 2012. L’esposizione è accompagnata<br />
da un testo di Agnese Miralli.<br />
Galleria Miralli<br />
Gli Stati generali<br />
delle riviste d’arte<br />
fino al 24 maggio; Viterbo, palazzo Chigi,<br />
via Chigi 15; tel. 0761 340820 | 349<br />
0968679; www.galleriamiralli.com<br />
5 /***/•••/ mappa: FM<br />
La Transavanguardia<br />
tra Lüpertz e Paladino.<br />
Opere nella Collezione<br />
Würth<br />
In mostra sessanta lavori, tra dipinti e sculture,<br />
di Mimmo Paladino e Markus Lüpertz, lavori<br />
provenienti dalla collezione di Reinhold<br />
Würth. La mostra è accompagnata da un testo<br />
critico di Achille Bonito Oliva, teorizzatore del<br />
movimento della Transavanguardia di cui Paladino<br />
è esponente. Sulla scorta di notevoli affinità<br />
fra i lavori degli artisti della Transavanguardia<br />
e alcuni autori tedeschi, tra i quali lo<br />
stesso Lüpertz, nel 1982 Bonito Oliva curò, in<br />
Italia, l’esposizione »La Transavanguardia tedesca».<br />
La presente mostra è occasione per<br />
analizzare tali affinità e punti di tangenza.<br />
Art Forum Würth Capena<br />
14<br />
Nelle sedi private<br />
Villa Carpegna, sede della Fondazione La Quadriennale di Roma<br />
<strong>Il</strong> 19 e il 20 aprile, a Villa Carpegna, sede de La Quadriennale,<br />
si terranno gli Stati generali dell’informazione artistica.<br />
Direttori di testate, critici d’arte e artisti discuteranno di<br />
mutamenti e persistenze delle riviste d’arte, in relazione alle<br />
trasformazioni tecnologiche e ai cambiamenti linguistici e<br />
culturali dell’ultimo decennio. <strong>Il</strong> 19 aprile alle 18 ne parleranno,<br />
in una tavola rotonda moderata da Marco Senaldi, i<br />
fondatori-direttori di «Flash Art» e «<strong>Il</strong> <strong>Giornale</strong> dell’Arte»,<br />
Giancarlo Politi e Umberto Allemandi, il conduttore tv Philippe<br />
Daverio, la conduttrice radio Elena De Drago, l’imprenditore<br />
Franco Debenedetti, Massimiliano Tonelli, direttore di<br />
«Artribune» e Roberto Pisoni, direttore di Sky arte. <strong>Il</strong> 20 aprile,<br />
dalle 10 alle 17, tre tavole rotonde incentreranno analisi<br />
e confronti sulla materia duttile e mobile delle riviste di ultima<br />
generazione: «Exibart», «Mousse», «Kaleidoscope»,<br />
«Nero», «Cura magazine», «undo.net», «Drome», «Agma»,<br />
«Insideart», «Boiler Corporation», «ffw_mag». Un proprio<br />
spazio avrà Let’s Art, libreria d’arte contemporanea che da<br />
due anni, in via del Pellegrino a Roma, incarna un nuovo modo<br />
di incontrare l’editoria del contemporaneo. Quali prospettive<br />
per il giornalismo culturale di domani? La risposta è solo<br />
nel web? E come stanno cambiando i lettori? Se ne parlerà<br />
nella due giorni di arte e informazione a Villa Carpegna.<br />
Guglielmo Gigliotti<br />
È l’arte bellezza… e tu non puoi farci niente, 19-20 aprile<br />
La Quadriennale di Roma, Villa Carpegna, piazza di Villa Carpegna, tel.<br />
06 9774531, www.quadri.site90.net<br />
Orario: lu-gio 9-13.30/14.30-17.30; ve 9-13.30/14.30-17.00<br />
fino al 15 febbraio 2014; Capena, viale<br />
della Buona Fortuna 2; tel. 06<br />
90103800; www.artforumwuerth.it;<br />
orario: lu-sa 10-17<br />
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Stefano Abbiati.<br />
<strong>Il</strong> terzo<br />
Italo Bergantini cura la personale di Stefano Abbiati<br />
incentrata sul tema dell’invisibile. Trenta<br />
dipinti, alcuni all’apparenza grigi altri costruiti<br />
su pochi essenziali colori, vibrano di riflessi accesi:<br />
«Attraverso la pittura, sulle curve delle setole<br />
che trascinano materia sulla tavola, ad ogni<br />
suo gesto e ad ogni nostro sguardo si ricompone<br />
un panorama emotivo che ci ricongiunge<br />
al prima e al dopo nel “terzo” presente».<br />
Romberg arte contemporanea<br />
fino al 12 maggio; Latina - Torre Baccari,<br />
viale Le Corbusier 39; tel. 0773<br />
604788 | 334 7105049; www.romberg.it;<br />
orario: ma-sa 14-19.30<br />
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