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Rapporto annuale 2007 - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario ...

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IRFMN<br />

Sterzi R, Toso V, Guidetti D, Provinciali L, Consoli D, Leone M A, Beghi E<br />

Indagine epidemiologica italiana su "La neurologia nell'emergenza-urgenza": il Progetto NEU<br />

Neurol Sci <strong>2007</strong> ; 28 : S1-S36<br />

ATTIVITA' DI RICERCA<br />

Laboratorio <strong>di</strong> Biologia delle Malattie Neurodegenerative<br />

Malattia <strong>di</strong> Alzheimer: stu<strong>di</strong> genetici e clinici<br />

In collaborazione con <strong>di</strong>versi centri neurologici ed il laboratorio <strong>di</strong> Neuropsichiatria Geriatrica è<br />

stata creata una banca <strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> sangue, da cui si estrae il DNA, <strong>di</strong> pazienti Alzheimer<br />

(AD) in forma spora<strong>di</strong>ca (SAD) o familiare (FAD) o con demenza <strong>di</strong> tipo vascolare,<br />

<strong>di</strong>agnosticati secondo criteri riconosciuti a livello internazionale. Dal 2005 è iniziata anche la<br />

raccolta <strong>di</strong> campioni <strong>di</strong> sangue <strong>di</strong> soggetti con demenza fronto-temporale Gli stu<strong>di</strong> genetici sono<br />

finalizzati all'identificazione <strong>di</strong> fattori causali nelle forma familiari o fattori <strong>di</strong> rischio nelle<br />

forma spora<strong>di</strong>che. In entrambe le popolazioni sono stati effettuati stu<strong>di</strong> su geni che co<strong>di</strong>ficano<br />

per proteine, coinvolte nella fisiopatologia <strong>di</strong> AD. Nei fibroblasti provenienti dai pazienti e<br />

coltivati in vitro vengono analizzati fattori potenzialmente coinvolti nella patogenesi della<br />

malattia. E’ inoltre proseguito lo screening dei campioni FAD per i geni che co<strong>di</strong>ficano per<br />

presenilina 1 e 2 (PS-1 e PS-2) e APP, i tre geni identificati fino ad ora con mutazioni missenso<br />

associate ad AD.<br />

In collaborazione con il laboratorio <strong>di</strong> Neuropsichiatria Geriatrica e quello della Infiammazione<br />

e Malattie del Sistema Nervoso è stato messo a punto un protocollo per lo stu<strong>di</strong>o in soggetti<br />

Alzheimer della capacità delle eparine a basso peso molecolare <strong>di</strong> influenzare i livelli plasmatici<br />

e liquorali. Lo stu<strong>di</strong>o è propedeutico ad un trial clinico che valuti l’efficacia <strong>di</strong> questi farmaci<br />

nella Malattia <strong>di</strong> Alzheimer<br />

Malattia <strong>di</strong> Alzheimer: stu<strong>di</strong> preclinici<br />

L'accumulo <strong>di</strong> beta proteina (Aβ ) nel parenchima cerebrale e sulle pareti vascolari è il<br />

fenomeno patologico più precoce in AD, ad esso numerosi stu<strong>di</strong> hanno attribuito un ruolo<br />

causale nello sviluppo della malattia. L'eliminazione <strong>di</strong> Aβ è <strong>di</strong>ventata quin<strong>di</strong> un obiettivo<br />

terapeutico fortemente perseguito attraverso molteplici approcci: gli interventi a livello degli<br />

enzimi <strong>di</strong> sintesi e <strong>di</strong> degradazione del peptide, quelli in grado <strong>di</strong> regolare l'espressione del<br />

precursore o il suo metabolismo ecc. Nel laboratorio da <strong>di</strong>versi anni si persegue l'idea <strong>di</strong> poter<br />

aggre<strong>di</strong>re i depositi <strong>di</strong> Aβ attraverso un intervento <strong>di</strong>retto <strong>di</strong> tipo anti-amiloidogenic sugli<br />

aggregati, capace <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>rne la formazione o <strong>di</strong> eliminarli una volta formati. Gli stu<strong>di</strong><br />

sperimentali hanno messo in luce il potenziale ruolo curativo <strong>di</strong> queste molecole che dovrà ora<br />

essere testato in ambito clinico. In collaborazione con il Dipartimento <strong>di</strong> Biochimica e<br />

Farmacologia Molecolare, nel 2006 sono state testate nuove molecole capaci <strong>di</strong> legare gli<br />

aggregati <strong>di</strong> amiloide, con la doppia finalità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare molecole anti-demenza e possibili<br />

markers <strong>di</strong>agnostici. Utilizzando modelli in vitro e in vivo si stanno inoltre stu<strong>di</strong>ando approcci<br />

<strong>di</strong> vario tipo, capaci <strong>di</strong> ridurre la produzione <strong>di</strong> beta amiloide sia agendo <strong>di</strong>rettamente<br />

sull’enzima <strong>di</strong> sintesi, beta secretasi, sia attraverso la modulazione delle chinasi <strong>di</strong> tipo JNK.<br />

Quest’ultimo meccanismo è anche stu<strong>di</strong>ato per il suo possibile ruolo nella neuroprotezione utile<br />

a comprendere e a intervenire nella patogenesi <strong>di</strong> AD e <strong>di</strong> altre malattie neurodegenerative<br />

Genetica dell’invecchiamento<br />

In collaborazione con il Laboratorio <strong>di</strong> Neuropsichiatria Geriatrica per lo stu<strong>di</strong>o Monzino e con<br />

il dr. Maurizo Gallucci dell’associazione ARGel <strong>di</strong> Treviso per lo stu<strong>di</strong>o Trelong, abbiamo<br />

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RAPPORTO ATTIVITA’ <strong>2007</strong>

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