Rapporto annuale 2007 - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario ...

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IRFMN caratterizza i liposarcomi mixoidi, sia con quelle causate dall’interazione ospite e tumore modulando processi infiammatori e angiogenetici. Sono in corso studi per ottenere linee cellulari e xenografts di liposarcomi mixoidi che mostrino le stesse alterazioni molecolari che si osservano in clinica. Combinazione tra farmaci naturali di origine marina e altri farmaci antitumorali Si sono ottenute evidenze di effetto sinergico o additivo di ET-743 somministrato in combinazione con diversi altri farmaci antitumorali quali cisplatino, doxorubicina, camptotechine, e inibitori della Telomerasi. Il contenuto di DNA nei tumori umani dell’ovaio: correlazioni con la clinica Sono stati pubblicati risultati controversi sul significato prognostico della aneuploidia del DNA nel carcinoma ovarico avanzato (stadio III o IV). L’unità di Citometria ha riportato uno degli studi più numerosi della letteratura scientifica indicando che l’aneuploidia nel carcinoma ovarico avanzato non è un fattore prognostico indipendente. In un’ampia casistica di tumori dell’ovaio al I e II stadio è stato misurato, mediante citometria a flusso, il contenuto di DNA e la percentuale di cellule nella fase S del ciclo cellulare. Al contrario di quanto osservato negli stadi avanzati, negli stadi precoci di carcinoma ovarico il contenuto di DNA è risultato essere un fattore prognostico: i casi diploidi hanno una minore probabilità di recidivare. Elaborazione di dati del ciclo cellulare e di combinazione di farmaci L’unità di Biofisica è impegnata in studi teorici e metodologici mirati alla valutazione critica delle attuali tecniche di analisi degli effetti farmacologici su popolazioni cellulari eterogenee. Sono stati costruiti diversi algoritmi di calcolo atti a simulare la proliferazione cellulare a differenti livelli di indagine (dalle interazioni molecolari alla crescita dei tumori solidi in vivo) insieme ai processi di misura. Sono in corso collaborazioni con altri gruppi di ricerca, in cui l’unità si occupa del disegno sperimentale e dell’analisi dei dati in studi in vitro di combinazione di farmaci. In questo settore, sono stati sviluppati diversi programmi di calcolo che consentono un’analisi comparativa dei risultati con i più comuni modelli di interazione farmacologica. Analisi della complessità della risposta di popolazioni cellulari al trattamento con farmaci antitumorali Il progetto si propone di stabilire una connessione tra i meccanismi intracellulari di risposta al trattamento farmacologico e le risultanti alterazioni del ciclo cellulare. A partire dagli effetti dei farmaci sulle singole cellule, si perviene a ricostruire la risposta di una popolazione di cellule, così come misurata dalla citometria a flusso o dai test di inibizione della proliferazione e di sopravvivenza. Il modello adottato per l’analisi e l’interpretazione dei risultati sperimentali è ottenuto dalla combinazione di due modelli matematici. Il primo descrive il ciclo cellulare, utilizzando la teoria matematica della dinamica delle popolazioni strutturate per età. Il secondo modello descrive la risposta al trattamento usando parametri distinti (descrittori di effetto), direttamente associati all’arresto, riparo del danno e mortalità in ogni fase del ciclo (G1, S and G2M). Tale approccio consente di ottenere un’interpretazione quantitativa dei risultati sperimentali, superando i limiti degli attuali approcci al problema, inadatti a risolvere la sovrapposizione tra effetti citostatici e citotossici e a stabilire una connessione con i sottostanti eventi collegati alle diverse fasi del ciclo. Applicando la procedura abbiamo dimostrato l’esistenza di una complessa ma biologicamente coerente dipendenza dal tempo e dalla dose di farmaco per ogni descrittore di effetto, in una linea di carcinoma ovarico dopo trattamento con melphalan e doxorubicina. Questi risultati si aggiungono a quelli precedentemente pubblicati su topotecan, cisplatino e taxolo. Alla 33 RAPPORTO ATTIVITA’ 2007

IRFMN conclusione del progetto sarà quindi prodotto un database contenente informazioni sulla risposta al trattamento con un numero ristretto di farmaci, ma ricco di informazioni sulle dipendenze degli effetti dal tempo e dalla dose, che consentirà un’intercomparazione diretta tra i più comuni farmaci utilizzati nel trattamento del carcinoma ovarico. Disregolazione del ciclo cellulare indotta da erlotinib Gli inibitori del recettore dell’Epidermal growth factor (EGFR) sono una delle più promettenti classi di nuovi composti antitumorali, e alcuni di essi, come l’erlotinib, sono già entrati nella pratica clinica. La ricerca su questi composti a oggi si è focalizzata sulle interazioni molecolari di questi composti, trascurando lo studio della dinamica delle perturbazioni del ciclo cellulare e l’uso di tali informazioni nell’ottimizzazione delle terapie, siano esse basate su un singolo farmaco o su combinazioni di più farmaci. L’Unità di Biofisica ha attivato un progetto di studio dettagliato delle dipendenza dal tempo e dalla dose delle perturbazioni del ciclo cellulare indotte dal principale degli inibitori dell’EGFR, l’erlotinib, applicando le metodologie multidisciplinari e gli strumenti di riproduzione al computer del trattamento sviluppati all’interno dell’unità. Ci si aspetta che il riconoscimento e la misura di tali effetti fornirà un importante contributo alla comprensione delle modalità di azione dell’erlotinib da solo ed in combinazione, e dell’origine degli insuccessi del trattamento. Decodificazione degli effetti dei farmaci antitutmorali osservati mediante Time-Lapse Imaging e Citometria a Flusso con un unico modello matematico Scopo del progetto è l’uso combinato di tecniche citofluorimetriche a flusso (analisi di popolazioni cellulari) e di time-lapse imaging (analisi di “lineages” di discendenza di single cellule) per generare dati utili a predire la risposta ai farmaci antitumorali in termini delle due principali azioni: gli effetti citostatici, legati a specifiche perturbazioni del ciclo cellulare, e gli effetti citotossichi, legati ai meccanismi che inducono la morte cellulare. Nel progetto verrà utilizzata una linea cellulare ingegnerizzata a esprimere un gene di fusione tra la ciclina B1 e un marker fluorescente (GFP). In tale linea è possibile seguire l’attraversamento del ciclo cellulare delle cellule mediante microscopia “time-lapse”. L’ipotesi di lavoro è che l’analisi quantitativa dei dati di time-lapse possa essere integrata con le informazioni fornite dalla citometria a flusso, e si possa effettuare un’interpretazione congiunta di entrambi gli esperimenti mediante un comune modello matematico interpretativo del fenomeno, Scopo finale è raggiungere nuovi livelli di comprensione degli effetti farmacologici e la creazione di nuovi strumenti di simulazione da mettere a disposizione della comunità scientifica. Misura delle variazioni del contenuto cellulare di specifiche proteine, durante la progressione nella fase G1, in cellule in crescita esponenziale E’ stato sviluppato un metodo per misurare il contenuto di particolari proteine in singole cellule durante l’attraversamento della fase G1. Nello studio sono stati misurati i livelli di Ciclina E, ma la procedura è applicabile a qualsiasi proteina rilevabile in modo specifico con tecniche di immunoistochimica. La sequenza degli eventi in G1 è misurata in cellule in crescita esponenziale, evitando le problematiche e gli artefatti indotti dalle procedure di sincronizzazione. Il metodo si basa su: i) esposizione delle cellule per pochi minuti a bassissime concentrazioni di bromodeoxyuridina (BrdUrd), seguita da raccolta e fissazione delle cellule a diversi tempi; ii) misura contemporanea del contenuto di DNA, BrdUrd e Ciclina E mediante citometria a flusso multiparametrica; iii) analisi dei dati basata sulla teoria della proliferazione di popolazioni asincrone, con durata della fase variabile. 34 RAPPORTO ATTIVITA’ 2007

IRFMN<br />

conclusione del progetto sarà quin<strong>di</strong> prodotto un database contenente informazioni sulla risposta<br />

al trattamento con un numero ristretto <strong>di</strong> farmaci, ma ricco <strong>di</strong> informazioni sulle <strong>di</strong>pendenze<br />

degli effetti dal tempo e dalla dose, che consentirà un’intercomparazione <strong>di</strong>retta tra i più comuni<br />

farmaci utilizzati nel trattamento del carcinoma ovarico.<br />

Disregolazione del ciclo cellulare indotta da erlotinib<br />

Gli inibitori del recettore dell’Epidermal growth factor (EGFR) sono una delle più promettenti<br />

classi <strong>di</strong> nuovi composti antitumorali, e alcuni <strong>di</strong> essi, come l’erlotinib, sono già entrati nella<br />

pratica clinica. La ricerca su questi composti a oggi si è focalizzata sulle interazioni molecolari<br />

<strong>di</strong> questi composti, trascurando lo stu<strong>di</strong>o della <strong>di</strong>namica delle perturbazioni del ciclo cellulare e<br />

l’uso <strong>di</strong> tali informazioni nell’ottimizzazione delle terapie, siano esse basate su un singolo<br />

farmaco o su combinazioni <strong>di</strong> più farmaci. L’Unità <strong>di</strong> Biofisica ha attivato un progetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o<br />

dettagliato delle <strong>di</strong>pendenza dal tempo e dalla dose delle perturbazioni del ciclo cellulare indotte<br />

dal principale degli inibitori dell’EGFR, l’erlotinib, applicando le metodologie multi<strong>di</strong>sciplinari<br />

e gli strumenti <strong>di</strong> riproduzione al computer del trattamento sviluppati all’interno dell’unità.<br />

Ci si aspetta che il riconoscimento e la misura <strong>di</strong> tali effetti fornirà un importante contributo alla<br />

comprensione delle modalità <strong>di</strong> azione dell’erlotinib da solo ed in combinazione, e dell’origine<br />

degli insuccessi del trattamento.<br />

Deco<strong>di</strong>ficazione degli effetti dei farmaci antitutmorali osservati me<strong>di</strong>ante<br />

Time-Lapse Imaging e Citometria a Flusso con un unico modello<br />

matematico<br />

Scopo del progetto è l’uso combinato <strong>di</strong> tecniche citofluorimetriche a flusso (analisi <strong>di</strong><br />

popolazioni cellulari) e <strong>di</strong> time-lapse imaging (analisi <strong>di</strong> “lineages” <strong>di</strong> <strong>di</strong>scendenza <strong>di</strong> single<br />

cellule) per generare dati utili a pre<strong>di</strong>re la risposta ai farmaci antitumorali in termini delle due<br />

principali azioni: gli effetti citostatici, legati a specifiche perturbazioni del ciclo cellulare, e gli<br />

effetti citotossichi, legati ai meccanismi che inducono la morte cellulare.<br />

Nel progetto verrà utilizzata una linea cellulare ingegnerizzata a esprimere un gene <strong>di</strong> fusione<br />

tra la ciclina B1 e un marker fluorescente (GFP). In tale linea è possibile seguire<br />

l’attraversamento del ciclo cellulare delle cellule me<strong>di</strong>ante microscopia “time-lapse”.<br />

L’ipotesi <strong>di</strong> lavoro è che l’analisi quantitativa dei dati <strong>di</strong> time-lapse possa essere integrata con le<br />

informazioni fornite dalla citometria a flusso, e si possa effettuare un’interpretazione congiunta<br />

<strong>di</strong> entrambi gli esperimenti me<strong>di</strong>ante un comune modello matematico interpretativo del<br />

fenomeno, Scopo finale è raggiungere nuovi livelli <strong>di</strong> comprensione degli effetti farmacologici<br />

e la creazione <strong>di</strong> nuovi strumenti <strong>di</strong> simulazione da mettere a <strong>di</strong>sposizione della comunità<br />

scientifica.<br />

Misura delle variazioni del contenuto cellulare <strong>di</strong> specifiche proteine,<br />

durante la progressione nella fase G1, in cellule in crescita esponenziale<br />

E’ stato sviluppato un metodo per misurare il contenuto <strong>di</strong> particolari proteine in singole cellule<br />

durante l’attraversamento della fase G1. Nello stu<strong>di</strong>o sono stati misurati i livelli <strong>di</strong> Ciclina E, ma<br />

la procedura è applicabile a qualsiasi proteina rilevabile in modo specifico con tecniche <strong>di</strong><br />

immunoistochimica. La sequenza degli eventi in G1 è misurata in cellule in crescita<br />

esponenziale, evitando le problematiche e gli artefatti indotti dalle procedure <strong>di</strong><br />

sincronizzazione.<br />

Il metodo si basa su: i) esposizione delle cellule per pochi minuti a bassissime concentrazioni <strong>di</strong><br />

bromodeoxyuri<strong>di</strong>na (BrdUrd), seguita da raccolta e fissazione delle cellule a <strong>di</strong>versi tempi; ii)<br />

misura contemporanea del contenuto <strong>di</strong> DNA, BrdUrd e Ciclina E me<strong>di</strong>ante citometria a flusso<br />

multiparametrica; iii) analisi dei dati basata sulla teoria della proliferazione <strong>di</strong> popolazioni<br />

asincrone, con durata della fase variabile.<br />

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