Rapporto annuale 2007 - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario ...

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IRFMN insorgenza di insufficienza renale acuta, NGAL (neutrophil gelatinase-associated lipocalin), è stato indicato come uno dei più affidabili ed efficaci. In modelli animali di ischemia renale nel ratto e nel topo sono stati evidenziati importanti aumenti delle concentrazioni urinarie di NGAL, e studi recenti hanno dimostrato che la misura dei livelli di NGAL è un efficace indicatore di insufficienza renale acuta anche nell’uomo. Infatti, in uno studio in bambini sottoposti a bypass cardiopolmonare è stato riscontrato un marcato aumento di livelli sierici ed urinari di NGAL due ore dopo l’intervento in soggetti che avevano sviluppato insufficienza renale. Questi dati indicano che la determinazione dei livelli urinari e/o sierici di NGAL può rappresentare un indicatore sensibile, specifico e soprattutto precoce di insorgenza di insufficienza reale acuta. Tuttavia, la conferma di questa osservazione non si è ancora avuta in pazienti con neoplasie sottoposti a trattamento con cisplatino. A tale scopo abbiamo intrapreso uno studio in 46 pazienti con tumore solido per verificare l’attendibilità come indicatore precoce di insorgenza di danno renale della misurazione dell’aumento delle concentrazioni urinarie e/o sieriche di NGAL, valutate con metodo ELISA, immediatamente dopo l’inizio della terapia antitumorale con cisplatino. Lo studio, che è tuttora in corso, si prefigge di valutare anche, grazie all’utilizzo di analisi statistica con curve ROC, l’accuratezza della misura di concentrazioni urinarie e/o sieriche di NGAL nel predire il danno renale; di definire un livello soglia sia nelle urine che nel siero, che possa predire l’insorgenza del danno renale; di studiare la possibile correlazione tra i livelli di NGAL ed il grado di insufficienza renale determinati come picco ella concentrazione sierica di creatinina o come valore nadir di velocità di filtrazione glomerulare stimato con l’equazione di Calvert. Confronto fra metodiche analitiche diverse per la misurazione di albumina nelle urine La soglia di escrezione urinaria di albumina (UAE) di 20 g/min è stata definita come valore limite sopra cui si definisce la presenza di albuminuria perché il 95% dei soggetti ha velocità di escrezione al di sotto di questo limite. Tuttavia il rischio di eventi cardiovascolari e di progressione verso una nefropatia conclamata è risultato essere elevato anche in soggetti la cui escrezione di albumina era al di sotto del valore soglia ma fra i 10 e i 20 g/min, ovvero in quello che si definisce come intervallo di valori “high normal”. Inoltre, l’evidenza dell’esistenza di una relazione continua tra UAE e fattori di rischio indicata da dati epidemiologici, suggerisce l’inadeguatezza del concetto di valore soglia per definire l’albuminuria. L’attendibilità e la sensibilità della metodica di dosaggio utilizzata per determinare l’albumina urinaria rivestono quindi un ruolo di primaria importanza nel monitoraggio dei pazienti. I metodi immunochimici sono le tecniche di dosaggio più comunemente utilizzate per la valutazione dell’albumuria e recentemente è stato dimostrato che la molecola intatta di albumina non viene rilevata è presente nelle urine in due forme distinte, una definita immunoreattiva e l’altra non-immunoreattiva, ma solo la prima può essere rilevata dai metodi immunochimici comunemente utilizzati. La valutazione dell’albumina in cromatografia liquida ad alte prestazioni è in grado di ovviare a questo problema determinando non solo la forma immunoreattiva, ma entrambe le forme contemporaneamente. D’altro canto, i metodi cromatografici per la determinazione di albumina non sono comunemente disponibili in laboratorio per l’analisi di routine di questa proteina nelle urine. Recentemente sono stati ottimizzati altri metodi immunochimici che utilizzano strumenti portatili automatizzati molto più facili da usare e che sono in grado di produrre risultati molto rapidamente e che, sia a grazie alla semplicità di utilizzo che al costo ridotto per singolo test, sono divenuti degli ottimi candidati per essere impiegati nei programmi di prevenzione nei paesi in via di sviluppo. Abbiamo condotto uno studio per comparare le prestazioni di metodi analitici differenti nel determinare la concentrazione urinaria di albumina in pazienti diabetici. Abbiamo confrontato le misurazioni di albumina ottenute con tecnica nefelometrica e cromatografica, ed inoltre abbiamo valutato la corrispondenza tra i valori di albuminuria determinati in nefelometria con 305 RAPPORTO ATTIVITA’ 2007

IRFMN quelli ottenuti con HemoCue 201, uno strumento portatile automatizzato, che determina l’albumina mediante metodica turbidimetrica altamente specifica. Lo studio di comparazione ha indicato che il metodo nefelometrico sottostima i risultati rispetto al metodo cromatografico, in particolare per livelli di escrezione di albumina inferiori a 50 g/min. L’analisi dei dati ha dimostrato che vi è un’alta correlazione tra i valori misurati con la metodica nefelometrica convenzionale e con HemoCue 201. Analizzando i dati con il metodo di Bland e Altman si è potuto stabilire che l’accordo tra i risultati ottenuti con le due metodiche sussisteva in tutto l’intervallo di linearità dello strumento HemoCue 201 g/mL), che la differenza media delle determinazioni effettuate con le due metodiche era di soli 3.2g/mL anche se si poteva evidenziare una tendenza alla sovrastima dei valori di albumina da parte di Hemocue 201 all’aumentare delle concentrazioni. Analisi di Ficoll con metodica HPLC per la determinazione della clearance frazionata in modelli animali La valutazione della clearance frazionata di Ficoll derivatizzato con FITC è uno strumento attendibile ed ottimale per determinare le proprietà di selettività della barriera capillare glomerulare in modelli animali. A tal scopo, abbiamo utilizzato per la misurazione di FITC- Ficoll una metodica in cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC) sviluppata in laboratorio. La tecnica cromatografica si è dimostrata semplice ed affidabile e prevede l’iniezione di soli 5 l di matrice biologica (plasma o urina) in una colonna ad esclusione sterica TSK G4000 PWXL seguita dalla quantificazione di FITC-Ficoll mediante rivelatore a fluorescenza. L’affidabilità, la precisione e la rapidità della metodica cromatografica utilizzata per la determinazione della clearance frazionata di FITC-Ficoll permette di valutare in modo accurato la clearance frazionata di FITC-Ficoll per raggi fino a circa 80 Angstrom. La velocità di manipolazione del campione e la specificità del dosaggio hanno permesso il suo utilizzo in uno studio condotto in ratti sottoposti a riduzione chirurgica della massa renale per determinare l’effetto di statine a diverse dosi e in associazione con ACE inibitori sull’emodinamica renale, sulle proprietà di permselettività della parete capillare glomerulare e sulla funzione tubulare. I risultati ottenuti hanno dimostrato che il metodo cromatografico sviluppato può essere considerato come la tecnica di riferimento per le determinazioni di routine delle proprietà di selettività della barriera capillare glomerulare in modelli animali. Applicabilità di 13 modelli di predizione della funzione renale (GFR) in pazienti con diabete di tipo 2 Circa il 25% - 40% dei pazienti diabetici è affetta da nefropatia diabetica ed il diabete stesso rappresenta la maggiore causa di insufficienza renale cronica. La valutazione velocità di filtrazione glomerulare riveste quindi un’importanza cruciale in questi pazienti, tuttavia la misurazione del GFR determinando la clearance renale dell’inulina o quella plasmatica di mezzi di contrasto risulta essere laboriosa e difficile da attuare nella pratica clinica. Anche la clearance della creatinina non rappresenta uno strumento affidabile a causa sia del metabolismo variabile che della secrezione tubulare di tale sostanza endogena. Per evitare questi problemi, come alternativa sono state sviluppate numerose formule per stimare la funzione renale utilizzando semplici parametri biochimici o dati demografici e antropometrici. Nonostante l’utilizzo diffuso di queste formule, non è stata ancora valutata la bontà di tali modelli nello stimare la funzione renale in pazienti con diabete di tipo 2. In 279 pazienti normoalbuminurici e in 134 soggetti microalbuminurici arruolati nello studio BENEDICT e nello studio DEMAND abbiamo comparato con il nostro standard di riferimento - la misura della clearance plasmatica dello ioexolo - i valori ottenuti con 13 equazioni predittive di GFR. 306 RAPPORTO ATTIVITA’ 2007

IRFMN<br />

quelli ottenuti con HemoCue 201, uno strumento portatile automatizzato, che determina<br />

l’albumina me<strong>di</strong>ante meto<strong>di</strong>ca turbi<strong>di</strong>metrica altamente specifica.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o <strong>di</strong> comparazione ha in<strong>di</strong>cato che il metodo nefelometrico sottostima i risultati rispetto<br />

al metodo cromatografico, in particolare per livelli <strong>di</strong> escrezione <strong>di</strong> albumina inferiori a 50<br />

g/min. L’analisi dei dati ha <strong>di</strong>mostrato che vi è un’alta correlazione tra i valori misurati con la<br />

meto<strong>di</strong>ca nefelometrica convenzionale e con HemoCue 201. Analizzando i dati con il metodo <strong>di</strong><br />

Bland e Altman si è potuto stabilire che l’accordo tra i risultati ottenuti con le due meto<strong>di</strong>che<br />

sussisteva in tutto l’intervallo <strong>di</strong> linearità dello strumento HemoCue 201 g/mL), che la<br />

<strong>di</strong>fferenza me<strong>di</strong>a delle determinazioni effettuate con le due meto<strong>di</strong>che era <strong>di</strong> soli 3.2g/mL<br />

anche se si poteva evidenziare una tendenza alla sovrastima dei valori <strong>di</strong> albumina da parte <strong>di</strong><br />

Hemocue 201 all’aumentare delle concentrazioni.<br />

Analisi <strong>di</strong> Ficoll con meto<strong>di</strong>ca HPLC per la determinazione della clearance<br />

frazionata in modelli animali<br />

La valutazione della clearance frazionata <strong>di</strong> Ficoll derivatizzato con FITC è uno strumento<br />

atten<strong>di</strong>bile ed ottimale per determinare le proprietà <strong>di</strong> selettività della barriera capillare<br />

glomerulare in modelli animali. A tal scopo, abbiamo utilizzato per la misurazione <strong>di</strong> FITC-<br />

Ficoll una meto<strong>di</strong>ca in cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC) sviluppata in<br />

laboratorio.<br />

La tecnica cromatografica si è <strong>di</strong>mostrata semplice ed affidabile e prevede l’iniezione <strong>di</strong> soli 5<br />

l <strong>di</strong> matrice biologica (plasma o urina) in una colonna ad esclusione sterica TSK G4000<br />

PWXL seguita dalla quantificazione <strong>di</strong> FITC-Ficoll me<strong>di</strong>ante rivelatore a fluorescenza.<br />

L’affidabilità, la precisione e la rapi<strong>di</strong>tà della meto<strong>di</strong>ca cromatografica utilizzata per la<br />

determinazione della clearance frazionata <strong>di</strong> FITC-Ficoll permette <strong>di</strong> valutare in modo accurato<br />

la clearance frazionata <strong>di</strong> FITC-Ficoll per raggi fino a circa 80 Angstrom.<br />

La velocità <strong>di</strong> manipolazione del campione e la specificità del dosaggio hanno permesso il suo<br />

utilizzo in uno stu<strong>di</strong>o condotto in ratti sottoposti a riduzione chirurgica della massa renale per<br />

determinare l’effetto <strong>di</strong> statine a <strong>di</strong>verse dosi e in associazione con ACE inibitori<br />

sull’emo<strong>di</strong>namica renale, sulle proprietà <strong>di</strong> permselettività della parete capillare glomerulare e<br />

sulla funzione tubulare.<br />

I risultati ottenuti hanno <strong>di</strong>mostrato che il metodo cromatografico sviluppato può essere<br />

considerato come la tecnica <strong>di</strong> riferimento per le determinazioni <strong>di</strong> routine delle proprietà <strong>di</strong><br />

selettività della barriera capillare glomerulare in modelli animali.<br />

Applicabilità <strong>di</strong> 13 modelli <strong>di</strong> pre<strong>di</strong>zione della funzione renale (GFR) in<br />

pazienti con <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> tipo 2<br />

Circa il 25% - 40% dei pazienti <strong>di</strong>abetici è affetta da nefropatia <strong>di</strong>abetica ed il <strong>di</strong>abete stesso<br />

rappresenta la maggiore causa <strong>di</strong> insufficienza renale cronica. La valutazione velocità <strong>di</strong><br />

filtrazione glomerulare riveste quin<strong>di</strong> un’importanza cruciale in questi pazienti, tuttavia la<br />

misurazione del GFR determinando la clearance renale dell’inulina o quella plasmatica <strong>di</strong> mezzi<br />

<strong>di</strong> contrasto risulta essere laboriosa e <strong>di</strong>fficile da attuare nella pratica clinica. Anche la clearance<br />

della creatinina non rappresenta uno strumento affidabile a causa sia del metabolismo variabile<br />

che della secrezione tubulare <strong>di</strong> tale sostanza endogena. Per evitare questi problemi, come<br />

alternativa sono state sviluppate numerose formule per stimare la funzione renale utilizzando<br />

semplici parametri biochimici o dati demografici e antropometrici. Nonostante l’utilizzo <strong>di</strong>ffuso<br />

<strong>di</strong> queste formule, non è stata ancora valutata la bontà <strong>di</strong> tali modelli nello stimare la funzione<br />

renale in pazienti con <strong>di</strong>abete <strong>di</strong> tipo 2. In 279 pazienti normoalbuminurici e in 134 soggetti<br />

microalbuminurici arruolati nello stu<strong>di</strong>o BENEDICT e nello stu<strong>di</strong>o DEMAND abbiamo<br />

comparato con il nostro standard <strong>di</strong> riferimento - la misura della clearance plasmatica dello<br />

ioexolo - i valori ottenuti con 13 equazioni pre<strong>di</strong>ttive <strong>di</strong> GFR.<br />

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