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Rapporto annuale 2007 - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario ...

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IRFMN<br />

arti superiori, in particolare della zona laterale degli arti superiori, è un pratico e idoneo<br />

strumento per la previsione del numero totale <strong>di</strong> nevi nei bambini.<br />

Fattori <strong>di</strong> rischio per tipi istologici e se<strong>di</strong> anatomiche <strong>di</strong> carcinoma<br />

cutaneo baso-cellulare<br />

Poiché i <strong>di</strong>versi sottotipi clinico-patologici e se<strong>di</strong> anatomiche <strong>di</strong> carcinoma baso-cellulare<br />

(BCC) possono avere caratteristiche e meccanismi <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong>fferenti, abbiamo analizzato i<br />

dati <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o caso-controllo italiano che includeva 528 soggetti con BCC, e 512 controlli. Il<br />

rischio <strong>di</strong> BCC nodulare (OR=1,53), ma non superficiale (OR=0,71), era aumentato per i<br />

soggetti con esposizione occupazionale al sole. Per quanto riguarda la sede anatomica del BCC,<br />

i rischi corrispondenti erano 1,46 per testa/collo e 0,74 per il tronco. Sono emerse associazioni<br />

<strong>di</strong>rette con esposizione solare nel tempo libero, colore degli occhi, capelli rossi, numero <strong>di</strong><br />

ustioni solari e giovane età al loro primo episo<strong>di</strong>o, con alcune <strong>di</strong>fferenze nei rischi tra <strong>di</strong>versi<br />

istotipi e se<strong>di</strong> anatomiche. Di conseguenza, questo stu<strong>di</strong>o ha confermato il ruolo delle<br />

esposizioni solari (intermittenti) e delle caratteristiche fenotipiche come fattori <strong>di</strong> rischio per il<br />

BCC, e ha suggerito alcune <strong>di</strong>fferenze eziologiche tra gli istotipi nodulare e superficiale e tra<br />

se<strong>di</strong> anatomiche testa/collo e tronco.<br />

Fattori antropometrici e melanoma maligno<br />

Parecchi stu<strong>di</strong> hanno analizzato l’effetto <strong>di</strong> vari fattori antropometrici sul rischio <strong>di</strong> melanoma<br />

maligno. Poiché i risultati sono controversi, abbiamo analizzato uno stu<strong>di</strong>o caso-controllo<br />

condotto in Italia fra il 1992 e il 1994 su 542 pazienti con melanoma e 538 controlli. Gli OR per<br />

il quartile più alto verso il più basso erano 2,06 per il peso, 1,16 per l’altezza, 1,90 per il BMI e<br />

1,87 per la superficie corporea. Aggiustando mutuamente per BMI e superficie corporea nel<br />

modello, gli OR erano 1,55 per BMI e 1,41 per superficie corporea. I risultati confermano che<br />

l’obesità aumenta il rischio <strong>di</strong> melanoma. Inoltre, la superficie corporea è associata con il rischio<br />

<strong>di</strong> melanoma. In termini <strong>di</strong> rischio attribuibile della popolazione, il sovrappeso e l’obesità<br />

spiegherebbero il 31% dei casi <strong>di</strong> melanoma in questa popolazione italiana.<br />

Numero <strong>di</strong> nevi e melanoma maligno<br />

Nello stesso stu<strong>di</strong>o caso-controllo, abbiamo analizzato l’associazione fra il numero <strong>di</strong> nevi in<br />

una specifica sede anatomica e il rischio <strong>di</strong> melanoma nella stessa sede. I casi ed i controlli sono<br />

stati esaminati da dermatologi addestrati che hanno contato il numero <strong>di</strong> nevi melanocitici. Gli<br />

OR <strong>di</strong> melanoma per il terzile più alto rispetto al più basso del numero <strong>di</strong> nevi nella<br />

corrispondente sede era 1,4 per la faccia e il collo, 2,3 per il tronco anteriore, 4,9 per il tronco<br />

posteriore, 2,9 per gli arti superiori e 5,0 per gli arti inferiori. In un’analisi “caso-caso”,<br />

confrontando i casi <strong>di</strong> melanoma in una specifica sede e i casi <strong>di</strong> melanoma in tutte le altre se<strong>di</strong>,<br />

un eccesso <strong>di</strong> rischio è stato trovato solo per il tronco posteriore, con un RR <strong>di</strong> 2,1 per il terzile<br />

più alto <strong>di</strong> numero <strong>di</strong> nevi rispetto al più basso. I nostri dati non sostengono l’ipotesi <strong>di</strong> un<br />

effetto specifico dei nevi in ogni singola sede anatomica.<br />

Sviluppo del sito web BPCO.CARE,<br />

Questo in<strong>di</strong>ce è stato realizzato dal Laboratorio <strong>di</strong> Informatica Me<strong>di</strong>ca per raccogliere,<br />

classificare e commentare i migliori siti web <strong>di</strong>sponibili sulla rete sulla broncopneumopatia<br />

cronica ostruttiva (BPCO). Oltre a in<strong>di</strong>care le specifiche peculiarità in termini <strong>di</strong> contenuti<br />

offerti, per ciascun sito web è segnalato l’eventuale uso <strong>di</strong> strumenti web 2.0 come i podcast, i<br />

feed RSS, i blog, i webcats, i webinar. Una sezione del sito è de<strong>di</strong>cata poi alla segnalazione (e<br />

alla possibile attivazione) <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> podcasting tra quelli <strong>di</strong>sponibili in rete nell’area della<br />

BPCO e della pneumologia. Lo sviluppo del sito web (<strong>di</strong>sponibile all’in<strong>di</strong>rizzo<br />

http://www.bpcocare.it) ha visto la collaborazione del Dipartimento <strong>di</strong> Ricerca Car<strong>di</strong>ovascolare<br />

dell’<strong>Istituto</strong> <strong>Mario</strong> Negri.<br />

198<br />

RAPPORTO ATTIVITA’ <strong>2007</strong>

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