Rapporto annuale 2007 - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario ...
Rapporto annuale 2007 - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario ... Rapporto annuale 2007 - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario ...
IRFMN il ruolo dell’obesità sul rischio di NHL. Questo studio ha concluso che non esistono prove a supporto dell’ipotesi che l’obesità sia un determinante di tutti i sottotipi di NHL combinati, mentre l’associazione osservata tra obesità severa e NHL-B diffuso a larghe cellule richiede ulteriori ricerche. Uso di dolcificanti artificiali e rischio di cancro Il ruolo dei dolcificanti sul rischio di cancro è stato ampiamente dibattuto durante gli ultimi decenni. Per fornire ulteriori informazioni su saccarina e altri dolcificanti (principalmente aspartame), abbiamo considerato i dati provenienti dalla nostra rete di studi caso-controllo, inclusi i dati sui tumori delle alte vie digerenti e respiratorie, colon, retto, mammella, ovaio, prostata e rene. Gli OR per il consumo di saccarina erano 0,83 per i tumori del cavo orale e faringe, 1,58 per l’esofago, 0,95 per il colon, 0,93 per il retto, 1,55 per la laringe, 1,01 per la mammella, 0,46 per l’ovaio, 0,91 per la prostata e 0,79 per il cancro del rene. Questo lavoro ha indicato l’assenza di associazione fra uso di saccarina, aspartame ed altri dolcificanti artificiali e il rischio di varie neoplasie. Indice e carico glicemico e tumore della tiroide Il rischio di cancro della tiroide è stato associato in studi precedenti con il consumo di cereali raffinati e di alimenti ricchi di amidi, ma l’associazione non era mai stata studiata in termini di indice e carico glicemico. Abbiamo analizzato l’argomento utilizzando i dati di uno studio italiano su 399 casi di cancro della tiroide e 616 soggetti di controllo. Il nostro studio ha indicato che livelli dietetici elevati dell’indice glicemico (OR=1,73) e del carico glicemico (OR=2,17) sono associati al rischio di cancro della tiroide. Storia familiare di neoplasie e tumori dell’apparato uro-genitale La storia di neoplasie uro-genitali nei parenti di primo grado è stata indagata su un totale di 1356 soggetti con tumori della vescica, rene e prostata e 1067 controlli. Gli OR di tumore dell’apparato uro-genitale per i soggetti con almeno un parente di primo grado con tumore alla stessa sede erano 6,1 per la vescica, 2,0 per il rene e 2,0 per il tumore della prostata. Affidabilità delle informazioni sulla storia familiare di tumore L’affidabilità delle informazioni sulla storia familiare di tumore nei parenti di primo grado nei nostri studi caso-controllo ospedalieri sulle neoplasie dell’apparato digerente è stata esaminata re-intervistando in ambito domestico 294 controlli. Abbiamo riportato un livello di accordo soddisfacente tra le due interviste per quanto riguarda le informazioni sulla storia familiare di tutti i tumori e di tumori specifici dell’apparato digerente. Abbiamo rilevato una tendenza sistematica a riportare più frequentemente una storia familiare di cancro nell’ambiente ospedaliero che nell’ambiente domestico. Quindi, i dati sulla storia familiare di tumore forniti dai controlli ospedalieri hanno dimostrato una buona affidabilità. Catrame nelle sigarette e infarto miocardico acuto Studi precedenti hanno fornito informazioni controverse in riferimento al ruolo del tipo di sigarette o della quantità di catrame sul rischio di malattie cardiovascolari. Abbiamo analizzato il problema in tre studi caso-controllo sull’infarto miocardico acuto (AMI) condotti in Italia tra il 1983 e il 2003, includenti 1990 casi con un primo episodio di AMI, e 2521 controlli. Rispetto ai non fumatori, l’OR multivariato era 2,70 per i fumatori di sigarette a basso contenuto di catrame (
IRFMN contenuto. Il nostro studio conferma che nessuna riduzione sostanziale del rischio di AMI è dovuto alla riduzione del contenuto di catrame delle sigarette. Fattori mestruali e riproduttivi e infarto miocardico acuto Abbiamo analizzato l’associazione tra fattori mestruali e riproduttivi e rischio di AMI utilizzando i dati provenienti da tre studi caso-controllo italiani che includevano in totale 609 casi e 1106 controlli. Il rischio di infarto era leggermente aumentato nelle donne che avevano un ciclo mestruale irregolare (OR=1,36) e nelle donne che avevano avuto almeno un figlio (OR=1,45), ma senza una relazione lineare con il numero di figli. L’associazione era molto più forte nelle fumatrici, con un OR di 5,98 per le fumatrici con un ciclo mestruale irregolare rispetto alle non fumatrici con ciclo regolare e un OR di 4,77 nelle fumatrici con figli rispetto alle non fumatrici senza figli. Non vi era invece associazione con lo stato menopausale, l’età al menarca e alla menopausa, l’età al primo e ultimo parto e il numero di aborti. Record linkage per analisi di coorte Nel corso del’anno 2007, nell’ambito del progetto volto a creare uno studio di coorte italiano basato sul record-linkage tra i dati della nostra rete di studi caso-controllo (condotti dal 1982 ad oggi) con i dati provenienti dagli archivi storici della ASL 1 di Milano contenenti varie informazioni tra cui lo stato vitale e la data di decesso dei soggetti, sono proseguite le attività di preparazione dell’archivio informatizzato. Varie fasi del progetto sono state intraprese e completate durante l’anno, tra cui: è terminata l’individuazione dei soggetti reclutati negli studi caso-controllo presso gli archivi storici della ASL, ed è ora disponibile un database che contiene informazioni univoche dei soggetti dalle due fonti, tali da consentire l’unione degli archivi; in parallelo, è terminata la riunificazione dei dati di tutti gli studi caso-controllo in un unico database (partendo dai dati originali e attraverso la creazione di un codebook per ricodificare studi di diverse generazioni e su varie patologie) che contiene le interviste di circa 27.000 soggetti su numerose informazioni. Nel corso dell’anno sono stati ricercati presso svariati archivi sanitari gli individui che non erano stati identificati presso i database dell’ASL Città di Milano. Attualmente, su 18.257 soggetti residenti in Lombardia, sono stati individuati 15.860 (86.9%) soggetti, di cui 7.680 casi (82.2%) e 8.911 controlli (91.8%). Mortalità per tumore del polmone nelle giovani donne europee L’andamento della mortalità per tumore del polmone nelle giovani donne in 6 principali paesi dell’Unione Europea è stato analizzato sulla base dei dati forniti dall’OMS. Nei primi anni 1970, la mortalità per il tumore del polmone nelle giovani donne (età 20-44 anni) era più elevata nel Regno Unito (2,1/100.000). In questo paese, tuttavia, i tassi sono costantemente diminuiti e nel 2000-2004 erano i più bassi di tutti i 6 principali paesi dell’Unione europea (1,2/100.000). Il secondo paese con i tassi più bassi nel periodo 2000-2002 è stato l’Italia, con valori stabili di circa 1,1/100.000 tra il 1970 e il 1994, e di 1,4 successivamente. In Germania e in Polonia, i tassi per tumore del polmone nelle giovani donne sono aumentati da 0,8-1,0/100.000 dei primi anni 1970 a 1,7-1,9 nella metà degli anni 1990 e si sono livellati durante l’ultimo decennio. Incrementi importanti nella mortalità sono stati osservati negli ultimi anni in Francia (da 0,8/100.000 nel 1985-1989 a 2,2 nel 2000-2003) e in Spagna (da 0,8 a 1,7 nel 1985-1989 e nel 2000-2004, rispettivamente). Così, in Francia si è osservato il tasso più alto degli ultimi 3 decenni, e l’aumento maggiore nel corso degli ultimi 2 decenni. Dal momento che le recenti tendenze nei giovani danno informazioni importanti per le tendenze nella mezza età, l’epidemia di tumore del polmone nelle donne si espanderà probabilmente nel sud Europa dagli attuali tassi di 5,0/100.000 in Spagna e 7,7 in Francia a tassi di 20/100.000 nei prossimi 2-3 decenni. Interventi urgenti per ridurre il fumo nelle donne sono perciò necessari. 194 RAPPORTO ATTIVITA’ 2007
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il ruolo dell’obesità sul rischio <strong>di</strong> NHL. Questo stu<strong>di</strong>o ha concluso che non esistono prove a<br />
supporto dell’ipotesi che l’obesità sia un determinante <strong>di</strong> tutti i sottotipi <strong>di</strong> NHL combinati,<br />
mentre l’associazione osservata tra obesità severa e NHL-B <strong>di</strong>ffuso a larghe cellule richiede<br />
ulteriori ricerche.<br />
Uso <strong>di</strong> dolcificanti artificiali e rischio <strong>di</strong> cancro<br />
Il ruolo dei dolcificanti sul rischio <strong>di</strong> cancro è stato ampiamente <strong>di</strong>battuto durante gli ultimi<br />
decenni. Per fornire ulteriori informazioni su saccarina e altri dolcificanti (principalmente<br />
aspartame), abbiamo considerato i dati provenienti dalla nostra rete <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> caso-controllo,<br />
inclusi i dati sui tumori delle alte vie <strong>di</strong>gerenti e respiratorie, colon, retto, mammella, ovaio,<br />
prostata e rene. Gli OR per il consumo <strong>di</strong> saccarina erano 0,83 per i tumori del cavo orale e<br />
faringe, 1,58 per l’esofago, 0,95 per il colon, 0,93 per il retto, 1,55 per la laringe, 1,01 per la<br />
mammella, 0,46 per l’ovaio, 0,91 per la prostata e 0,79 per il cancro del rene. Questo lavoro ha<br />
in<strong>di</strong>cato l’assenza <strong>di</strong> associazione fra uso <strong>di</strong> saccarina, aspartame ed altri dolcificanti artificiali e<br />
il rischio <strong>di</strong> varie neoplasie.<br />
In<strong>di</strong>ce e carico glicemico e tumore della tiroide<br />
Il rischio <strong>di</strong> cancro della tiroide è stato associato in stu<strong>di</strong> precedenti con il consumo <strong>di</strong> cereali<br />
raffinati e <strong>di</strong> alimenti ricchi <strong>di</strong> ami<strong>di</strong>, ma l’associazione non era mai stata stu<strong>di</strong>ata in termini <strong>di</strong><br />
in<strong>di</strong>ce e carico glicemico. Abbiamo analizzato l’argomento utilizzando i dati <strong>di</strong> uno stu<strong>di</strong>o<br />
italiano su 399 casi <strong>di</strong> cancro della tiroide e 616 soggetti <strong>di</strong> controllo. Il nostro stu<strong>di</strong>o ha<br />
in<strong>di</strong>cato che livelli <strong>di</strong>etetici elevati dell’in<strong>di</strong>ce glicemico (OR=1,73) e del carico glicemico<br />
(OR=2,17) sono associati al rischio <strong>di</strong> cancro della tiroide.<br />
Storia familiare <strong>di</strong> neoplasie e tumori dell’apparato uro-genitale<br />
La storia <strong>di</strong> neoplasie uro-genitali nei parenti <strong>di</strong> primo grado è stata indagata su un totale <strong>di</strong><br />
1356 soggetti con tumori della vescica, rene e prostata e 1067 controlli. Gli OR <strong>di</strong> tumore<br />
dell’apparato uro-genitale per i soggetti con almeno un parente <strong>di</strong> primo grado con tumore alla<br />
stessa sede erano 6,1 per la vescica, 2,0 per il rene e 2,0 per il tumore della prostata.<br />
Affidabilità delle informazioni sulla storia familiare <strong>di</strong> tumore<br />
L’affidabilità delle informazioni sulla storia familiare <strong>di</strong> tumore nei parenti <strong>di</strong> primo grado nei<br />
nostri stu<strong>di</strong> caso-controllo ospedalieri sulle neoplasie dell’apparato <strong>di</strong>gerente è stata esaminata<br />
re-intervistando in ambito domestico 294 controlli. Abbiamo riportato un livello <strong>di</strong> accordo<br />
sod<strong>di</strong>sfacente tra le due interviste per quanto riguarda le informazioni sulla storia familiare <strong>di</strong><br />
tutti i tumori e <strong>di</strong> tumori specifici dell’apparato <strong>di</strong>gerente. Abbiamo rilevato una tendenza<br />
sistematica a riportare più frequentemente una storia familiare <strong>di</strong> cancro nell’ambiente<br />
ospedaliero che nell’ambiente domestico. Quin<strong>di</strong>, i dati sulla storia familiare <strong>di</strong> tumore forniti<br />
dai controlli ospedalieri hanno <strong>di</strong>mostrato una buona affidabilità.<br />
Catrame nelle sigarette e infarto miocar<strong>di</strong>co acuto<br />
Stu<strong>di</strong> precedenti hanno fornito informazioni controverse in riferimento al ruolo del tipo <strong>di</strong><br />
sigarette o della quantità <strong>di</strong> catrame sul rischio <strong>di</strong> malattie car<strong>di</strong>ovascolari. Abbiamo analizzato<br />
il problema in tre stu<strong>di</strong> caso-controllo sull’infarto miocar<strong>di</strong>co acuto (AMI) condotti in Italia tra<br />
il 1983 e il 2003, includenti 1990 casi con un primo episo<strong>di</strong>o <strong>di</strong> AMI, e 2521 controlli. Rispetto<br />
ai non fumatori, l’OR multivariato era 2,70 per i fumatori <strong>di</strong> sigarette a basso contenuto <strong>di</strong><br />
catrame (