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Rapporto annuale 2007 - Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario ...

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IRFMN<br />

per produrre informazioni sull'effetto del canrenone su questi in<strong>di</strong>catori e sulle loro relazioni<br />

con l'outcome dello stu<strong>di</strong>o. Lo stu<strong>di</strong>o non ha <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong>fferenze significative fra canrenone e<br />

placebo per quanto riguarda l’endpoint primario dello stu<strong>di</strong>o, le variazioni del volume<br />

tele<strong>di</strong>astolico del ventricolo sinistro. Invece, il canrenone ha migliorato la funzione sistolica e<br />

ridotto la massa ventricolare rispetto al placebo. La concentrazione plasmatica del BNP, ma non<br />

del PIIINP, è risultata sostanzialmente ridotta nei pazienti randomizzati a canrenone.<br />

PTX3, una nuova pentraxina lunga, è un in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> prognosi car<strong>di</strong>aco<br />

nelle patologie car<strong>di</strong>ovascolari, in<strong>di</strong>pendente dalla proteina C reattiva<br />

PTX3 è una nuova proteina la cui espressione è indotta da citochine nell'endotelio e cellule<br />

mononucleate, la maggior parte muscolari e car<strong>di</strong>ache, mentre la proteina C reattiva (PCR) è<br />

principalmente sintetizzata dal fegato. PTX3 ha mostrato un picco plasmatico intorno alle 7 ore<br />

dopo l'insorgenza dei sintomi dell'infarto e sembra essere un pre<strong>di</strong>ttore in<strong>di</strong>pendente <strong>di</strong> mortalità<br />

a 3 mesi. PTX3 è stata dosata con un metodo ELISA più accurato in 1200 pazienti con<br />

insufficienza car<strong>di</strong>aca sintomatica (GISSI-HF), verrà dosato in circa 350 pazienti con<br />

fibrillazione atriale (GISSI-AF), e in circa 1400 pazienti con scompenso car<strong>di</strong>aco (CandHeart)<br />

per esplorare il suo possibile ruolo in altre patologie car<strong>di</strong>ovascolari. I primi risultati in<strong>di</strong>cano<br />

che PTX3 è associata con <strong>di</strong>verse variabili cliniche in pazienti con insufficienza car<strong>di</strong>aca, in<br />

particolare età avanzata, <strong>di</strong>sfunzione ventricolare, classe funzionale più compromessa, e<br />

presenza <strong>di</strong> comorbi<strong>di</strong>tà quali la fibrillazione atriale e il <strong>di</strong>abete.<br />

Sottoprogetto ecocar<strong>di</strong>ografico e bioumorale dello stu<strong>di</strong>o GISSI-AF<br />

Il trial GISSI sulla fibrillazione atriale (GISSI-AF), valuta l'efficacia del valsartan, un<br />

antagonista recettoriale <strong>di</strong> tipo 1 dell'Angiotensina II, nel prevenire la ricorrenza <strong>di</strong> fibrillazione<br />

atriale in 1400 pazienti. Un sottoprogetto dello stu<strong>di</strong>o GISSI-AF è recentemente in corso per<br />

valutare il potenziale ruolo meccanismi neurormonali e <strong>di</strong> rimodellamento strutturale del cuore<br />

responsabili della ricorrenza e gravità della fibrillazione atriale (FA). In circa 400 pazienti<br />

arruolati nello stu<strong>di</strong>o verranno eseguiti 3 esami ecocar<strong>di</strong>ografici seriati (randomizzazione, 6<br />

mesi e 1 anno) e altrettanti prelievi ematici. Me<strong>di</strong>ante ecocar<strong>di</strong>ografia verranno misurate le<br />

<strong>di</strong>mensioni dell’atrio sinistro e del ventricolo, mentre nel plasma verranno misurati BNP,<br />

troponina T car<strong>di</strong>aca (metodo ad alta sensibilità), endotelina-1 e marcatori dell’infiammazione,<br />

PCR, PTX3. Oltre a fare luce sulla fisiopatologia della FA, l’aritmia più <strong>di</strong>ffusa nel paziente<br />

anziano, questo sottoprogetto si propone <strong>di</strong> spiegare eventuali effetti benefici del farmaco in<br />

stu<strong>di</strong>o. Lo stu<strong>di</strong>o si concluderà nel 2008.<br />

Stu<strong>di</strong>o CandHeart, effetti del candesartan su BNP e funzione ventricolare<br />

sinistra in pazienti con insufficienza car<strong>di</strong>aca sintomatica<br />

Il candesartan, un bloccante dei recettori <strong>di</strong> tipo 1 della angiotensina II, riduce<br />

significativamente la morbi-mortalità nella insufficienza car<strong>di</strong>aca, come <strong>di</strong>mostrato dagli stu<strong>di</strong><br />

CHARM. Il principale obiettivo dello stu<strong>di</strong>o è quello <strong>di</strong> verificare gli effetti del candesartan sui<br />

livelli circolanti <strong>di</strong> BNP in pazienti con scompenso car<strong>di</strong>aco con funzione sistolica ventricolare<br />

depressa o preservata. I pazienti (circa 1400) saranno seguiti per 1 anno. Verranno effettuate<br />

delle determinazioni bioumorali ed ecocar<strong>di</strong>ografiche seriali alla randomizzazione e dopo 3 e 12<br />

mesi (fine dello stu<strong>di</strong>o). Oltre al BNP verranno misurati altri marker <strong>di</strong> prognosi come<br />

l’aldosterone, PCR, PTX3 e la microalbuminuria. Il primo paziente è stato randomizzato nel<br />

<strong>di</strong>cembre 2005. Al 31 <strong>di</strong>cembre <strong>2007</strong>, circa 450 pazienti sono stati randomizzati<br />

Stu<strong>di</strong>o Prono/Supino II, effetti della pronazione prolungata sulla<br />

sopravvivenza nella insufficienza respiratoria acuta grave (ARDS)<br />

Questo stu<strong>di</strong>o è la continuazione del precedente stu<strong>di</strong>o Prono/Supino che aveva <strong>di</strong>mostrato in<br />

304 pazienti con ARDS che la pronazione per 6 ore nei primi 10 giorni migliorava i valori<br />

emogasanalitici, ma non riduceva la mortalità, che per questa patologia si aggira intorno al 50%<br />

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RAPPORTO ATTIVITA’ <strong>2007</strong>

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