Verbale nr. 13 - Seduta del 18 dicembre 2012

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Trascrizione della registrazione della discussione e degli interventi relativi alla deliberazione n. 87 del 18.12.2012: «Approvazione regolamento di polizia urbana». SINDACO: Siccome anche questo regolamento, l'approvazione al regolamento di polizia urbana è già passato per la Commissione, votiamo e siamo a posto. Allora, battute a parte, scusate ma qualche volta magari si può anche tentare di sdrammatizzare. Di tempo ne perdiamo molto. Apro la discussione su questo argomento che so ci sarà e quindi chiedo scusa. ASSESSORE CARLI: Buonasera. Volevo riassumere un po' l'excursus di quello che è stato il procedimento per arrivare alla discussione del regolamento in cui si è arrivati. Dopo le fasi impegnative di studio, di ricerche, di confronto con altre realtà similari alla nostra compagine sociale e territoriale, il nuovo regolamento di polizia urbana ha assunto l’attuale struttura ad opera preponderante del responsabile del servizio. E' uno strumento più rispondente rispetto alla precedente versione alle specifiche realtà del momento e all’evoluzione che queste hanno subito negli ultimi anni. Fa sembrare la prima lettura ridondante di articoli, di riferimento specifici e di prescrizioni riconducibili a norme già esistenti ma questa sua peculiarità ne facilita l'applicazione pratica e lascia un minimo di margine aleatorio alla sua interpretazione. L'impianto delle norme è stato condiviso, salvo minime variazioni attinenti alle singole realtà, da tutti i Comuni sottoscrittori dell'attuale convenzione, fatto questo che uniforma l'opera degli agenti nei diversi ambiti operativi. L'iter nella Commissione statuti e regolamenti è stato alquanto difficile per il vivace, acceso e, talvolta, debordante confronto non sull'intero insieme delle regole ma sull'accettazione di alcuni articoli, in particolar modo quelli attinenti al gioco del calcio nelle aree verdi. Le varie argomentazioni addotte, seppur certi aspetti pratici condivisibili, non davano tuttavia una risposta esaustiva ed univoca alla globalità delle situazioni ipotizzabili, inficiando in tal modo la collegialità ai consensi. Per questi motivi la Giunta, in una prima fase e, successivamente, i componenti della maggioranza, esaminate attentamente tutti una serie di fattori in modo preponderante quelli negativi per la liberalizzazione del gioco del calcio sine partis conditione, hanno univocamente deciso l'uso delle aree verdi per la pratica di questo sport solo per i ragazzi di età non superiore ai 10 anni. E' implicito che tale divieto si intende tassativo per le partite organizzate ma non interdice ai genitori o ad altre persone adulte la possibilità di qualche palleggio coi figli di minore età o con i bambini alle loro cure affidate. Sono altresì convinto che il gioco del calcio, lo sport più popolare del nostro paese, rivesta un ruolo importante di aggregazione, di sana competizione e di svago salutare per tutti, in particolar modo per i giovani, ma che tale attività ricreativa nella particolare fattispecie del suo svolgimento non diventi motivo di disagio o di danno o nei confronti di chicchessia. Verbale n. 13 del Consiglio comunale del 18.12.2012 - 20 -
A tale proposito, mutuando un concetto tratto da uno scritto di Luigi Veronelli, esprimo la mia convinzione che il rispetto degli altrui diritti e delle altrui libertà costituisca l'unico e vero mezzo per garantire e preservare l'individuale libertà di ciascuno. Grazie. CONSIGLIERE GHIOTTO: Devo dire che la speranza è sempre l'ultima a morire perché l'Assessore quando ha fatto la presentazione ha detto bene che, guardando il regolamento che era stato approvato nel 96, non è che si discosti di molto. Sapete anche che questo regolamento è stato ritirato per tre volte perché dei punti in discussione, i primi erano stati i parcheggi che poi sono stati inseriti, noi abbiamo visto e abbiamo accettato ben volentieri la situazione dei parcheggi, perché abbiamo detto se la polizia urbana vede un parcheggio chiuso o questo ha la convenzione per poterlo chiudere oppure non lo può fare. E lì abbiamo visto che la norma generale va bene. Poi c'era un altro punto che secondo me era talmente stupidotto nella valutazione che non capisco il motivo per cui uno metta la limitazione. Ma sapete perché? Vedete oggi giorno chi si interessa non tanto di politica ma si interessa della cronaca politica e di tutti gli eventi che succedono ogni giorno, in Italia siamo un paese che si differenzia dappertutto, siamo quelli che vogliamo integrare tutti e nello stesso tempo siamo quelli che vogliono proibire con norme stupide che non servono a niente per il semplice fatto che specialmente all'età di 16 anni non si differenzia da quelli da 18 o 21, perché è problematico porre fine a 16 anni e noi facciamo in maniera che ci sia una ribellione. Prima parlavamo, anzi ha citato il Sindaco la faccenda della Germania. Noi dobbiamo imparare come paese, come comunità, che specialmente i giovani tanti decantati ultimamente ma il giovane deve essere convinto che qualcosa non va bene. Allora come il sottoscritto va piano deve subire i dossi perché c'è il deficiente che corre troppo allora lì dobbiamo proibire e limitare la velocità. Dobbiamo continuamente subire, perché? Perché non abbiamo il buoncostume che bisogna introdurre un metro anche italiano, che la convinzione è la miglior cosa. Il proibire oggi giorno, ma tutti lo dicono, dal primo partito all'ultimo, da destra a sinistra, il proibire è la cosa peggiore perché la proibizione significa che il ragazzo o l'adulto si ribelli perché non c'è una base di convinzione. Su questa cosa che si differenzia rispetto a prima sull'argomento dei campi da calcio, ho una montagna di carte fatte ancora 3-4 anni fa, perché non è nuovo il problema, non è nuovo! Fatte dal signor Garziero: ho qua un popò di lettere che sono intercorse. Noi, oltre a proibire, oggi diciamo che come Amministrazione, una maggioranza non il sottoscritto, non siamo stati, non siete stati, sbaglio a dire perché voglio essere coinvolto? No in questo caso mi tiro indietro. Non siete stati capaci di fare giustizia a livello privatistico. Noi per quanto diciamo qua, all'epoca il signore Garziero si lamentava del documento perché l'art. 34 di allora diceva che il gioco del pallone, fatta eccezione per le aree a ciò esplicitamente destinate dall'Amministrazione. L'Amministrazione non aveva esplicitato le aree. Nel momento in cui le esplicitiamo questa volta, non capisco perché si debba aggiungere per il gioco del pallone nei parchi appositamente attrezzati indicati: 16 anni. Se uno mi dice che la motivazione principale è che bisogna stare molto attenti perché nel momento in cui ci sono anche i ragazzini che frequentano le aree verdi una pallonata fa male, anzi è pericolosa, mi dovete anche dire la differenza, guardate che abbasso l'età, di un dodicenne e di un ventenne, la differenza che passa se un ragazzino di 5-6 anni passa e prende una pallonata. Piuttosto accetto che uno mi dica, abbiamo scelto le aree, bisogna attrezzarle apposta. Verbale n. 13 del Consiglio comunale del 18.12.2012 - 21 -
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