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© Beppe Giardino<br />

<strong>Lavanderia</strong> a <strong>Vapore</strong><br />

il volto nuovo<br />

della danza<br />

Una lavanderia a vapore che ‘balla da sola’ vi sembra impossibile<br />

da immaginare? No, se pensate a quella dell’ex ospedale<br />

psichiatrico di Collegno, divenuta oggi un punto di riferimento<br />

in Piemonte e nel mondo. Attraverso una progettualità<br />

artistico-culturale, ritmica e continua, la struttura nomina la<br />

danza protagonista incontrastata ma diventa anche un<br />

palcoscenico a più facce...<br />

di GLORIA CARDANO<br />

foto ARCHIVIO BALLETTO TEATRO DI TORINO PER LA COMPAGNIA e LAVANDERIA A VAPORE


lavanderia a vapore torino magazine<br />

torino magazine lavanderia a vapore <br />

Loredana Furno in pausa<br />

durante una prova<br />

Al centro: in piedi Giacomo<br />

Soffiantino, Loredana Furno e<br />

Carlo Enrici; seduti Magda Olivero,<br />

Massimo Mila, Sara Acquarone<br />

e Primo Levi<br />

In basso a destra: Loredana Furno<br />

con Massimo Lopez<br />

e Anna Marchesini nella versione<br />

televisiva de ‘I promessi Sposi’<br />

Èun sismografo di tenacia e determinazione,<br />

capace di registrare ogni<br />

movimento e rappresentarlo fedelmente:<br />

la <strong>Lavanderia</strong> a <strong>Vapore</strong> è la<br />

casa del Balletto Teatro di Torino da<br />

4 anni ed è l’unica residenza regionale<br />

in Italia per la danza. L’edificio della<br />

<strong>Lavanderia</strong> nella Certosa Reale di<br />

Collegno porta con sé un importante background storico:<br />

fu concepito e costruito tra il 1870 e il 1875 come<br />

struttura di servizio per il Regio Manicomio dall’ingegnere<br />

Luigi Fenoglio. Il progetto di recupero nasce nel 2004<br />

e, incluso nel più ampio processo di valorizzazione dei<br />

Beni Culturali del Complesso della Certosa Reale, si<br />

avvale di un’azione progressiva e del contributo finanziario<br />

della Regione Piemonte e della Città di Collegno.<br />

© Massimo Pinca<br />

Da circa tre anni è diretta da Loredana Furno – prima<br />

ballerina del Regio di Torino per 15 anni, coreografa,<br />

direttore artistico dell’attuale Balletto Teatro di Torino (Btt),<br />

considerata una delle migliori ‘danzatrici interpreti’ dalla<br />

critica di settore: tra i riconoscimenti il ‘Premio Viotti’<br />

e il ‘Premio Positano’.<br />

Nel ’77 attiva il Btt producendo balletti come ‘Werther’<br />

di Pugnani-Miskovitch, ‘Cleopatra’ di Mancinelli-<br />

Miskovitch, ‘Il noce di Benevento’ di Viganò-Paganini-<br />

Egri e ‘Pulcinella’ di Strawinsky-Gai. Loredana Furno fonda<br />

festival: il 1980 è l’anno di Vignale Danza, che crea<br />

con Gian Mesturino, e il 1983 di quelli internazionali di<br />

Bolzano Danza e di Acqui in Palcoscenico; nel 1991<br />

sempre per la Regione Piemonte fa nascere il Festival<br />

dei Laghi, danza nelle dimore storiche e nei giardini dei<br />

laghi Maggiore e d’Orta. Nel 2005 realizza per il Teatro<br />

Alfieri di Asti ‘AstiDanza’, parallelo dello storico ‘AstiTeatro’<br />

e infine nel 2009 assume la direzione artistica della<br />

<strong>Lavanderia</strong> a <strong>Vapore</strong>.<br />

Il Balletto Teatro di Torino, dopo oltre 30 anni di attività<br />

continuativa, oggi ha come coreografo residente Matteo<br />

Levaggi, che ne ha ridefinito la linea nelle particolari<br />

qualità di movimento e vanta una programmazione<br />

internazionale, un’impronta più contemporanea e collabora<br />

con le più importanti compagnie del mondo. «Il<br />

Btt – formato da 7 danzatori di livello internazionale –<br />

primeggia in qualità grazie anche ai finanziamenti della<br />

Compagnia San Paolo, dello Stato e a quello un po’<br />

‘ballerino’ della Regione Piemonte» catalizza l’attenzione<br />

della critica italiana ed estera con la quale il rapporto<br />

non è sempre facile: «a volte dobbiamo difenderci da<br />

attacchi polemici che inaspriscono un percorso difficile<br />

anche dal punto di vista burocratico» continua la Furno.<br />

La danza è carattere, disciplina, rigore... Riconosciuta<br />

da sempre come arte d’élite, ha avuto con la <strong>Lavanderia</strong><br />

l’occasione di allargare il proprio pubblico con programmi<br />

che garantiscano un sistema interattivo, in un’epoca<br />

in cui non si può più fare a meno del confronto (anche<br />

dopo i fenomeni di show tv, social network...). La danza è<br />

sinonimo di fatica, l’estro e il talento contano ma la formazione<br />

fa il gioco: Levaggi è anche codirettore artistico del<br />

corso di formazione e master, che quest’anno ha chiamato<br />

all’appello ballerini provenienti da tutt’Italia. I due percorsi<br />

di studi – rivolti ad aspiranti professionisti che vivranno<br />

a stretto contatto con maestri ospiti e coreografi di fama<br />

internazionale – arricchiranno il bagaglio artistico nutrendolo<br />

di un linguaggio tecnico ben definito. «Continuiamo<br />

invece ad organizzare i corsi per i bambini nella sede di via<br />

Principessa Clotilde, per non entrare in competizione con<br />

le scuole del territorio di Collegno che anzi vogliamo sostenere…<br />

– racconta Loredana Furno – a Torino manca un<br />

sistema che coordini le numerose iniziative di danza che<br />

sono nate in questi anni sul territorio».<br />

Il 2013 sarà per la <strong>Lavanderia</strong> una stagione piena di eventi:<br />

dopo l’assegnazione all’Ati, formata dall’Associazione<br />

Arte e Danza Teatro Torino, che le ha conferito il riconoscimento<br />

strutturale da parte della Regione Piemonte<br />

e del Comune di Collegno, sono state pianificate diverse<br />

iniziative: ‘Stagione di danza’, in collaborazione con<br />

la Maison de la Danse de Lyon, che ospita ogni anno molte<br />

formazioni internazionali (tra cui quest’anno: Introdans<br />

dall’Olanda, Maria Hassabi da New York e Louise<br />

Lecavalier dal Québec) oltre ad alcune realtà del territorio;<br />

inoltre la <strong>Lavanderia</strong> offre a giovani compagnie una ‘residenza<br />

coreografica’ come avviene per i giovani Nicola<br />

Mascia e Matar Zamir (Italia-Israele) e Rosita Mariani e<br />

Cinzia Severino (Italia). Ancora giovani con il Cannes<br />

Jeunes Ballet (29 novembre 2012) e la serata selezionata<br />

dalla Maison de la Danse (Daniel Linehan | Compagnia<br />

Amala Dianor, Cie Ando Davy Brun).<br />

© Massimo Pinca<br />

© Beppe Giardino<br />

131


© Beppe Giardino<br />

© Massimo Pinca<br />

Di non minore importanza i workshop spesso tenuti dagli<br />

stessi artisti contemporaneamente allo spettacolo ospite<br />

della stagione (quello di Maria Hassabi, coreografa<br />

newyorkese, 7 marzo, e Louise Lecavalier, 14 maggio,<br />

Salvatore Romania, 19 dicembre, e quello con Guillaume<br />

Siard del Ballet Preljocaj).<br />

Anche per questa stagione nello spazio espositivo<br />

curato da Silvia Mira si allestiranno alcune mostre tra<br />

cui ‘Bozzetti e costumi di Eugenio Guglielminetti per la<br />

danza’, con il fondo della Fondazione Guglielminetti di<br />

Asti e Stefania Fersini del Collettivo Nucleo diretto da<br />

Piergiorgio Robino di Torino.<br />

Gli allievi del Master di Formazione saranno gli interpreti<br />

di ‘Alice nel paese delle meraviglie’, in cartellone per<br />

gli spettacoli rivolti alle scuole. E ancora stage, lezioni<br />

aperte e visite guidate.<br />

Alessandro Negro, responsabile della struttura e curatore<br />

eventi, presenta gli spazi: «in una superficie totale<br />

di circa 400 mq, immersa nel parco alberato corre-<br />

© Luigi Amerio<br />

© Massimo Pinca<br />

© Roberto Poli<br />

132 133


© Selene de Rui<br />

© Roberto Poli<br />

© Roberto Poli<br />

Matteo Levaggi, coreografo residente<br />

© Beppe Giardino<br />

© Roberto Poli<br />

dato di viali, la costruzione sorge come spazio unico di<br />

ben 1200 mq». Attualmente è suddivisa in quattro aree,<br />

di cui l’ultima, isolata da una parete divisoria in vetro,<br />

permette la continuità visiva del grande loft da cima a<br />

fondo. È stato l’architetto Antonio Besso Marcheis a<br />

seguire la ristrutturazione, che si è svolta sotto il mandato<br />

di Mercedes Bresso e seguita dall’assessore<br />

Gianni Oliva dal 2004, che ha chiesto la massima versatilità<br />

dello spazio, lasciando intoccati gli elementi decorativi<br />

della fabbrica di fine Ottocento, come gli archi in<br />

mattoni posti sulle vetrate: un vero esempio di recupero<br />

funzionale di edificio.<br />

Nata per diventare uno dei primi spazi in Europa per la<br />

danza, oggi la <strong>Lavanderia</strong> è nota e apprezzata anche<br />

per l’indole camaleontica: di giorno prove e lezioni dei<br />

ballerini, preparazione di allestimenti per eventi, di sera<br />

un palcoscenico dove i danzatori si alternano a pittori,<br />

musicisti, scultori... Un open space dall’alto soffitto<br />

ed ampie vetrate che illuminano il profilo maestoso è<br />

la cornice di mostre, galà ed esposizioni.<br />

Il percorso per il pubblico parte dall’ingresso principale<br />

– zona nord – dedicato all’accoglienza con la biglietteria,<br />

il guardaroba e i servizi, da dove si accede alla<br />

zona espositiva. Nello spazio centrale c’è il ‘Teatro’ che,<br />

con i 224 posti della tribuna mobile telescopica, ospita<br />

le performance (oltre alla danza, meeting, installazioni, congressi...<br />

ultimi nel tempo, la presentazione della nuova<br />

Lancia e la presentazione del numero estivo di Torino<br />

Magazine a cui hanno partecipato numerose persone).<br />

L’excursus procede nella zona sud. Dove un tempo c’erano<br />

le lavanderie, oggi ci sono le sale prove separate da<br />

elementi in vetro fonoassorbente per l’insonorizzazione<br />

e arredate con specchi, sbarre (supporto indispensabile<br />

all’allenamento del danzatore), pavimento harlequin (il<br />

top per i ballerini: fatto di legno elastico, attutisce i salti<br />

e non danneggia i tendini) e camerini per gli artisti.<br />

Recentemente il Comune di Collegno ha voluto proseguire<br />

con i propri fondi la ristrutturazione del piano superiore<br />

della <strong>Lavanderia</strong>, completando così il recupero totale<br />

dell’edificio. La sensibilità e la lungimiranza del sindaco<br />

Silvana Accossato hanno voluto dedicare questo<br />

spazio (400 metri quadrati, due aule, spogliatoi, uffici)<br />

alla formazione. Nuova anche l’iniziativa de ‘La <strong>Lavanderia</strong><br />

dietro le quinte’, per dare la possibilità non solo<br />

di conoscere il luogo ma di assistere alle lezioni della<br />

Compagnia e al lavoro dei tecnici.<br />

La <strong>Lavanderia</strong> è in continuo ‘movimento’. Un luogo da<br />

vivere e che vive. Se Torino facesse parte di un corpo<br />

di ballo sarebbe la prima ballerina e danzerebbe da sola.<br />

Questo grazie a una realtà di casa nostra unica in Italia,<br />

capace di portare talento e disciplina a spasso per<br />

il mondo, anzi a suon di pirouette. I<br />

© Selene de Rui<br />

© Roberto Poli<br />

© Beppe Giardino

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