AMMINISTRARE Immobili - Anaci
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ITALIA dA SCoPRIRE<br />
ma piramidale all’interno dei quali vi sono statue di santi. Le<br />
quattro sezioni laterali della facciata sono fornite di finestre<br />
arcuate, bifore e trifore, divise da colonnette e da oculi inseriti<br />
in cornici quadrate. Il compartimento centrale, di dimensioni<br />
maggiori rispetto agli altri due, è formato da un arco sorretto<br />
da due colonne e coperto da un terrazzino di marmo bianco<br />
sul quale è collocata la statua di San Giovanni Battista, patrono<br />
della città.<br />
Al centro troneggia uno splendido rosone in marmo e vetrate<br />
policrome, composto da 16 antelli di circa 135 cm per 55 cm<br />
di larghezza, ciascuno è inquadrato da una larga cornice a formelle<br />
traforate, in marmo bianco, contenenti volti senili, fiori<br />
e teste di animali.<br />
Ogni formella è incorniciata da una fila di rosette. L’insieme di<br />
questo comparto centrale dà la sensazione di un pizzo riccamente<br />
elaborato.<br />
Nel 1550 Giuseppe Arcimboldi dipinge, con Giuseppe Meda,<br />
la testata del transetto meridionale con l’Albero della vita: l’immenso<br />
affresco, raffigura un albero, forse un melo, su fondo<br />
oro; sul tronco si trova Cristo in croce con la Vergine a sinistra,<br />
San Giovanni Evangelista a destra e Adamo al centro. Infine, su<br />
ogni ramo è rappresentato uno dei dodici re di Israele.<br />
Nel 1600 comincia la costruzione del campanile su progetto<br />
del Pellegrino Tibaldi: un’opera colossale di ben 81 metri di<br />
altezza realizzata in quasi quarant’anni. Con il passaggio del<br />
feudo di Monza ai conti Durini viene avviata una nuova campagna<br />
di decorazione pittorica che culmina con gli affreschi del<br />
Legnanino avviati nel 1690.<br />
ARENgARIO<br />
L’Arengario costituisce il più importante monumento civile<br />
della città ed è il simbolo dell’autonomia comunale. Fu infatti<br />
costruito nella seconda metà del 1200 quale sede del governo<br />
cittadino e collocato nel nucleo centrale e vitale della città in<br />
contrapposizione urbanistica al Duomo.<br />
Il suo nome deriva dal germanico hari-hriggs e significa circolo<br />
dell’esercito, ossia anello, in quanto i membri dell’assemblea<br />
cittadina si sedevano in cerchio. Oggi è sede di mostre.<br />
L’antico palazzo municipale ha caratteristiche architettoniche<br />
tipiche dell’età gotica e delle città dell’Italia settentrionale ed è<br />
caratterizzato da un balcone esterno usato per “arringare” il<br />
popolo e affiancato da una torre campanaria in cotto, quadrata,<br />
merlata, e cuspidata.<br />
E’ realizzato in pietra di serizzo concia nella zona adibita a por-<br />
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<strong>AMMINISTRARE</strong> <strong>Immobili</strong><br />
L’Arengario<br />
ticato, e in cotto nel resto dell’edificio.<br />
Si tratta di un corpo di fabbrica di due piani fuori terra, “ad<br />
aula”, costituito da un grande porticato al piano terra, delimitato<br />
da due campate di pilastroni in pietra sormontati da archi<br />
a sesto acuto in cotto, ornati con tarsie di marmo bianco. Tale<br />
spazio veniva utilizzato per il mercato.<br />
VILLA REALE<br />
Nel 1777 l’Imperatrice Maria Teresa d’Austria ordinò la costruzione<br />
di una dimora estiva per il figlio Ferdinando I, Governatore<br />
della Lombardia. L’incarico fu affidato al Piermarini che<br />
aveva già collaborato alla costruzione della Reggia di Caserta<br />
ed espresse in questa villa tutto il suo linguaggio architettonico,<br />
ribadendo il carattere di razionalità e colta raffinatezza<br />
neoclassica fatta di linearità e semplicità stilistica, evidenziata<br />
già dalla facciata principale.<br />
L’interno è composto da una serie infinita di stanze tutte collegate<br />
tra loro (600).<br />
Gli ambienti sono sfarzosi e impreziositi da stucchi, sete, affreschi,<br />
boiserie, camini e vasche da bagno in marmo, porte e<br />
lunette con sculture lignee, fregi, pavimenti in marmi pregiati o<br />
in legno intarsiato, alcuni disegnati da Maggiolini; imponente<br />
è lo scalone d’onore. n<br />
Villa Reale