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AMMINISTRARE Immobili - Anaci

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Speciale<br />

ni dall’art. 1120 secondo comma, c.c. Tale divieto, infatti, si<br />

estende in via analogica anche alle suddette modificazioni essendo<br />

informato in entrambi i casi alla medesima ratio legis.<br />

* Cassazione 29 marzo 1994, n. 3084<br />

La lesione deve essere permanente (non lo è il fatto di stendere<br />

dei panni sul balcone condominiale).<br />

Pretura di Pisa, 3 maggio 1993<br />

Con riguardo ad un edificio in condominio ancorché dotato di<br />

antenna televisiva centralizzata né l’assemblea dei condomini,<br />

né il regolamento da questa approvato possono vietare l’installazione<br />

di singole antenne ricetrasmittenti sul tetto comune da<br />

parte dei condomini, in quanto in tal modo non vengono disciplinate<br />

le modalità di uso della cosa comune, ma viene ad essere<br />

menomato il diritto di ciascun condominio all’uso della copertura<br />

comune, incidendo sul diritto di proprietà dello stesso.<br />

*Cassazione 03 agosto 1990, n. 7825<br />

Riassumendo in maniera molto sintetica il contenuto di questo<br />

primo gruppo di sentenze, si può affermare che:<br />

1) il decoro risulta dall’insieme delle linee e strutture<br />

ornamentali che costituiscono la nota dominante ed<br />

imprimono alle varie parti dell’edificio ed all’edificio nel<br />

suo insieme una determinata fisionomia ed un particolare<br />

pregio estetico;<br />

2) non è necessario che si tratti di un edificio di particolare<br />

pregio artistico;<br />

3) il pregio estetico è un bene comune immateriale e<br />

quindi è tutelabile solo da parte dei condomini (non di<br />

eventuali terzi);<br />

4) esso è diversamente rilevante a seconda delle condizioni<br />

specifiche del fabbricato (senza riferimento all’ambiente<br />

circostante), anche se la presenza di precedenti<br />

analoghe lesioni di per sé non impedisce la censura su<br />

nuovi pregiudizi al decoro del fabbricato;<br />

5) l’eventuale autorizzazione amministrativa dei lavori<br />

innovativi non impedisce il sindacato di merito sulla lesione<br />

del decoro;<br />

6) la valutazione della lesione comporta un giudizio di<br />

merito ed è quindi demandata al Giudice ordinario e<br />

sottratta alla valutazione di legittimità da parte della<br />

Corte di Cassazione;<br />

7) il pregiudizio è rilevante qualora abbia carattere di<br />

permanenza.<br />

Si dovrebbe quindi desumere che:<br />

a) tutti gli edifici che nascono in seguito ad un progetto ( e quindi<br />

non sono frutto di superfetazioni intervenute a caso) sorgono<br />

dotati di armonia di linee, giacché è impensabile che un progettista<br />

non imprima alla sua creatura una - ancorché semplice<br />

e non particolarmente rilevante sotto il profilo artistico - organizzazione<br />

ragionata ed armonica degli aspetti esteriori e quindi<br />

esteticamente rilevanti. Persino un palazzo con una facciata<br />

semplice su cui si aprono solo finestre, ordinate per piani, ha una<br />

sua specifica fisionomia e quindi un suo decoro. Basti pensare<br />

all’impatto che avrebbe sull’armonia delle linee l’apertura di una<br />

porta finestra o di un balcone o l’applicazione di un condizionatore<br />

sotto una qualsiasi di queste finestre. Analoghe osservazioni<br />

valgono per gli interni del fabbricato ( scale, cortili, ecc.).<br />

298<br />

<strong>AMMINISTRARE</strong> <strong>Immobili</strong><br />

b) proprio, perché ogni fabbricato ha un suo specifico decoro<br />

architettonico, ogni modifica o innovazione permanente costituisce<br />

un’alterazione delle linee estetiche preesistenti e quindi<br />

dovrebbe ritenersi vietata.<br />

QUANDO IL DECORO ARCHITETTONICO ASSUME<br />

RILEVANZA SOTTO IL PROfILO DELLA TUTELA gIURIDICA<br />

Ma la realtà e quindi la realtà giuridica sono più articolate.<br />

L’ordinamento giuridico, riflettendo e regolando tale variegata<br />

realtà, stabilisce un ordine gradato dei diritti e degli interessi<br />

meritevoli di tutela. La tutela del decoro architettonico deve<br />

– quindi – contemperarsi con le facoltà insite nel diritto di proprietà<br />

e con gli altri diritti ed interessi dei cittadini.<br />

Il decoro architettonico assume rilevanza e diviene meritevole<br />

di tutela solo laddove la lesione dello stesso sia economicamente<br />

valutabile e rilevante o non vi siano in concreto altre utilità<br />

derivanti dall’innovazione lesiva del decoro, maggiormente<br />

meritevoli di tutela (ad esempio un’opera volta all’abbattimento<br />

delle barriere architettoniche o il diritto costituzionalmente<br />

garantito all’informazione libera).<br />

Perché vi sia lesione del decoro architettonico non occorre,<br />

dunque, che si tratti di edificio di particolare pregio artistico<br />

ma è necessario che l’edificio abbia una sua fisionomia e che<br />

essa venga turbata nell’armonia delle linee dalla nuova opera o<br />

dalla modifica effettuata. E’ inoltre necessario che non vi sia un<br />

valore utilitario economicamente apprezzabile alternativo alla<br />

perdita di valore impressa all’edificio dalla lesione del decoro<br />

architettonico.<br />

La giurisprudenza ha ben evidenziato tale concetto:<br />

L’alterazione del decoro architettonico dell’edificio in condominio,<br />

vietata dall’art. 1120 c.c., postula un mutamento estetico<br />

implicante un pregiudizio economicamente valutabile; tuttavia<br />

quando la modifica non sia del tutto trascurabile e non abbia<br />

arrecato anche un vantaggio, deve sempre ritenersi insito nel<br />

pregiudizio estetico quello economico, senza necessità di una<br />

espressa motivazione sotto tale profilo tutte le volte in cui non<br />

sia stato espressamente eccepito e provato che la modifica ha<br />

anche arrecato un vantaggio economicamente valutabile.<br />

* Cassazione 6 ottobre 1997, n. 9717<br />

Il decoro architettonico, che, espressamente richiamato dall’art.<br />

1120 c.c., va valutato con riferimento alla linea estetica dell’edificio<br />

indipendentemente dal suo particolare pregio artistico, è<br />

un bene al quale sono direttamente interessati tutti i condomini<br />

ed è suscettibile anche di valutazione economica, in quanto concorre<br />

a determinare il valore sia della proprietà individuale, sia di<br />

quella collettiva delle parti comuni.<br />

* Cassazione 31 luglio 1987, n. 6640<br />

La tutela del decoro architettonico è stata apprestata dal legislatore<br />

in considerazione della diminuzione del valore che la<br />

sua alterazione arreca all’intero edificio e, quindi, anche alle<br />

singole unità immobiliari che lo compongono. Pertanto, il giudice<br />

del merito, per stabilire se in concreto vi sia stata lesione<br />

di tale decoro, oltre ad accertare se esso risulti leso o turbato,<br />

deve anche valutare se tale lesione o turbativa determini o<br />

meno un deprezzamento dell’intero fabbricato, essendo lecito<br />

il mutamento estetico che non cagioni un pregiudizio econo-

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