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IL MENSILE DI AREZZO<br />
AL SERVIZIO DEI CITTADINI<br />
anno 1 numero 01 / maggio 08<br />
ANCHE NOI<br />
FACCIAMO LA STORIA
SOMMARIO<br />
PRIMO PIANO<br />
p.4 Come si vive con 1.100 euro al mese<br />
p.6 Il lavoro: un bene per tutti<br />
p.7 Il cambiamento: la sfida<br />
p.8 Pochi sol<strong>di</strong>, molta angoscia<br />
p.9 “Poveri ricchi”<br />
EDITORIALE<br />
anno 1 numero 01 / maggio 2008<br />
Direttore responsabile<br />
Enrico Gori<br />
Coor<strong>di</strong>namento E<strong>di</strong>toriale<br />
Clau<strong>di</strong>o Repek<br />
Redazione:<br />
Cecilia Agostini / <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Pierluigi Amorini / Asl 8<br />
Antonella Bacciarelli / <strong>Comune</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Marco Caneschi / <strong>Comune</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Giacomo Cherici / Aisa spa<br />
Antonella Di Tommaso / Fraternita dei Laici<br />
Francesco Falsini / Atam<br />
Elisabetta Giudrinetti / Fiera Antiquaria<br />
Marzia Sandroni / Afm<br />
Martina Nun<strong>di</strong>ni / Beta<br />
Gabriele Mecheri / Koinè<br />
AREZZO<br />
p.10 Una città migliore al servizio <strong>di</strong> tutti<br />
p.12 PUM, che bella mobilità<br />
p.13 Torniamo in piazza<br />
p.16 <strong>Arezzo</strong> <strong>di</strong>gita Play<br />
p.19 Dai coriandoli al libro<br />
SALUTE<br />
p.20 No al lavoro pericoloso e a termine … <strong>di</strong> vita<br />
p.22 Vacanze e viaggi in salute<br />
p.23 Consigli da portare in giro<br />
COOPERAZIONE SOCIALE<br />
p. 26 Quando l’impresa <strong>di</strong>venta il motore dello sviluppo<br />
p. 28 Il bilancio sociale? Una vera vocazione<br />
p. 30 La galassia del sistema<br />
ENERGIA<br />
p.32 Metano: da Eta a Estra<br />
p.33 Coingas non balla da sola<br />
EDUCAZIONE ALLA SALUTE<br />
p.34 Farmaci da conoscere<br />
p.35 Leggere il “bugiar<strong>di</strong>no”<br />
FRATERNITA DEI LAICI<br />
p.36 Fraternita dei Laici: se la storia incontra l’impresa<br />
p.38 Una nuova gestione<br />
p.39 Gli Annali Aretini<br />
IGIENE URBANA<br />
p.40 Meno rifiuti, più energia: la strategia <strong>di</strong> Aisa<br />
p.42 Conti sani, tariffe stabili<br />
p.43 Esperienza da export<br />
Comunicazione<br />
pubblica e sociale<br />
a servizio<br />
dei citta<strong>di</strong>ni<br />
Comunicazione sociale, comunicazione pubblica: le matrici<br />
<strong>di</strong> questo nuovo mensile. Termini tecnici e proviamo quin<strong>di</strong><br />
a semplificare: comunicazione per il citta<strong>di</strong>no.<br />
Non è un caso che la cooperazione sociale si sia rivolta<br />
all’insieme dei soggetti pubblici che sono il naturale punto<br />
<strong>di</strong> riferimento delle persone e delle famiglie. In primo luogo<br />
il <strong>Comune</strong> e poi le aziende che entrano nelle case <strong>di</strong> tutti:<br />
acqua ed energia. O che si occupano della salute. O che<br />
lavorano perché tutti si possa vivere in una città pulita. O<br />
che ci si possa muovere liberamente: con il mezzo pubblico<br />
(scelta migliore) e con quello privato. E poi soggetti che si<br />
occupano della casa e dei problemi sociali. Infine, associazioni<br />
ed enti che lavorano per la promozione della città, della sua<br />
storia e della sua cultura.<br />
Un progetto e<strong>di</strong>toriale, questo, che vuol essere semplicemente<br />
un piccolo tassello aggiuntivo al quadro della moderna e<br />
professionale comunicazione che viene già offerta dai me<strong>di</strong>a<br />
operanti sul nostro territorio.<br />
Un progetto che punta ad informare le famiglie in maniera<br />
<strong>di</strong>retta dei servizi e delle opportunità che vengono messe a<br />
loro <strong>di</strong>sposizione dalla cooperazione sociale e dal sistema<br />
degli enti e delle aziende pubbliche.<br />
E che tenta <strong>di</strong> fare anche qualcosa <strong>di</strong> più e cioè valorizzare le<br />
persone e le storie che lo meritano. In questo primo numero<br />
abbiamo scelto la famiglia <strong>di</strong> un operaio ed abbiamo provato<br />
a raccontare come si vive con poco più <strong>di</strong> 1.000 euro al mese,<br />
chiedendo pareri e commenti.<br />
Grafica<br />
Stu<strong>di</strong>o: Settore8.it<br />
ASSOCIAZIONISMO<br />
p.44 Servizio civile: Arciutile<br />
p.46 Volontariato? Cesvot<br />
Nei prossimi numeri racconteremo altre storie. Ed illustreremo<br />
altri servizi. Saremo con voi per 10 numeri all’anno.<br />
Stampa<br />
Nuova Cesat coop / Firenze<br />
ACQUA<br />
p.48 Beviamo dal rubinetto<br />
p.49 Come ti lavoro l’acqua<br />
p.50 “Sorgente” Montedoglio<br />
E<strong>di</strong>tore:<br />
consorzio Isola che non c’è<br />
via Arno, 11<br />
52100 <strong>Arezzo</strong><br />
tel. 0575 900309 - Fax 0575 911103<br />
OPEN SOURCE<br />
p.52 Bye Bill, welcome Linux<br />
COMMERCIO<br />
p.54 La campagna in città<br />
IL MONDO AD AREZZO<br />
p.55 Tutti i colori della musica<br />
PARCHEGGI<br />
p.56 La nuova gestione del parcheggio Eden<br />
Registrazione Tribunale<br />
Tribunale <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
N° 7/08 del 16/04/2008<br />
FIERA ANTIQUARIA<br />
p.58 Buon compleanno, Fiera<br />
p.59 “I prossimi 40 anni”<br />
CASA<br />
p.62 La casa dove non si è soli<br />
2 3
PRIMO PIANO<br />
“Come si vive con 1.100<br />
euro al mese”<br />
La storia <strong>di</strong> un operaio della Uno A Erre. 1 red<strong>di</strong>to, 4 figli. “Lo stress non<br />
viene dal tanto ma dal poco lavoro”<br />
“La fatica del lavoro non mi fa paura. Quello che mi<br />
angoscia è la possibilità <strong>di</strong> perderlo, questo lavoro”. Per<br />
Alessandro Bucaletti il “posto” non è un puntino sulle<br />
statistiche economiche. E’ il perno su cui si regge la sua<br />
famiglia. Ha il viso della moglie Laura e dei figli: Serena che<br />
si prepara alla maturità classica; Alessandra che frequenta<br />
la prima liceo linguistico; Simone che quest’anno avrà la<br />
licenza me<strong>di</strong>a; Daniele che ha iniziato le scuole me<strong>di</strong>e e<br />
che sogna <strong>di</strong> giocare al calcio.<br />
1.100 euro al mese per la vita ed i sogni <strong>di</strong> questa famiglia.<br />
Pochi. In realtà ancora meno perchè 300 se li prende la<br />
banca per il mutuo della casa. Laura ha smesso da tempo<br />
<strong>di</strong> lavorare: “con quattro figli era un problema”. Ed i<br />
figli fanno la loro parte: “sono in gamba, stu<strong>di</strong>ano bene<br />
e non sprecano”. La famiglia paga tutti i conti e tutte le<br />
bollette, anche se spesso in ritardo. “Mettere da parte<br />
qualcosa è un problema perché è già <strong>di</strong>fficile arrivare alla<br />
fine del mese. Le spese sono ridotte al minimo e quasi<br />
tutto è destinato ai figli. Lo stipen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un operaio orafo<br />
è veramente basso, ad<strong>di</strong>rittura minore <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> un<br />
metalmeccanico. Per chiunque <strong>di</strong> noi la vita è veramente<br />
complicata e <strong>di</strong>fficile. Per noi e per le nostre famiglie”.<br />
In questa casa la crisi economica, i bassi salari, la per<strong>di</strong>ta<br />
del potere d’acquisto non sono temi da <strong>di</strong>battito televisivo<br />
ma incidono pesantemente nella vita quoti<strong>di</strong>ana. E la<br />
famiglia li affronta unita.<br />
Alessandro Bucaletti è abituato ai gran<strong>di</strong> nuclei: “eravamo<br />
9 tra sorelle e fratelli. Due li ho perduti. Quello più<br />
grande è in pensione. Gli altri fanno i mestieri più<br />
<strong>di</strong>versi: infermiera, operaia, ragioniere. Ed i gemelli il<br />
pizzaiolo e il fornaio”. Ed è abituato al lavoro, quello<br />
duro: “dopo il <strong>di</strong>ploma ho iniziato in una piccola azienda<br />
che imbottigliava vino e che poi ha chiuso. Ha fatto altri<br />
lavori: qualcuno a termine, qualcuno in nero. Alla fine,<br />
nel 1991, sono entrato in Uno A Erre”. Prima ai laminati,<br />
poi alle fe<strong>di</strong>, quin<strong>di</strong> alla contabilità metalli”.<br />
La crisi cominciava a dare i primi segnali ma Alessandro<br />
Bucaletti non lo sapeva: “c’era tanto lavoro e si faticava<br />
molto. La sera tornavo a casa alle 8 ma non mi sentivo<br />
stanco, nemmeno a luglio quando il caldo in fabbrica era<br />
pesante. Sapevo che la mattina dopo sarei tornato al mio<br />
posto e che quel mese come quelli successivi avrei avuto<br />
il mio stipen<strong>di</strong>o. Anche in fabbrica si stava bene: eravamo<br />
contenti e non c’erano inimicizie tra noi. Tra colleghi si<br />
faceva anche una cena al mese”.<br />
La crisi ha colpito i conti della Uno A Erre ma anche i<br />
sentimenti ed i rapporti tra i lavoratori: “il rischio è che<br />
adesso ognuno pensi per sé. C’è la cassa integrazione ed<br />
il sabato apriamo con paura la cassetta della posta: ci<br />
potrebbe essere la lettera che ci fa restare a casa da lunedì.<br />
La solidarietà si è allentata perché la paura è un sentimento<br />
più forte. Le cene, adesso, sono una volta all’anno. E lo<br />
stress non viene dal tanto lavoro ma dal poco lavoro”.<br />
1.100 euro al mese sono un problema ma non avere<br />
nemmeno questi sarebbe un dramma. “Noi, comunque,<br />
an<strong>di</strong>amo avanti con la speranza che la crisi venga superata”.<br />
Alessandro e Laura trasmettono la forza e la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> chi<br />
lavora e crede nella famiglia. Serena, Alessandra, Simone<br />
e Daniele fanno la loro parte. In questa casa non si<br />
lamenta nessuno. Si lavora e si stu<strong>di</strong>a con molti sacrifici.<br />
La storia, quella lontana dai riflettori, la fanno famiglie<br />
come questa. (cr)<br />
4 5
PRIMO PIANO<br />
Il lavoro: un bene per tutti<br />
PRIMO PIANO<br />
Il cambiamento: la sfida<br />
Messaggio del Vescovo <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>-Cortona-Sansepolcro<br />
Gianluca Zucchi: “la accettiamo”. La scelta della Uno A Erre <strong>di</strong> rimanere nel<br />
territorio aretino e <strong>di</strong> far fronte alla crisi del settore ed Collezione alla globalizzazione<br />
Venere<br />
«Il lavoro è sempre più incerto». «I salari sono troppo bassi<br />
e non riusciamo ad arrivare alla fine del mese in famiglia».<br />
«L’azienda <strong>di</strong> cui sono titolare fa fatica». Sono queste le<br />
espressioni che sento ogni volta che entro in una azienda, parlo<br />
con un impren<strong>di</strong>tore o mi confronto con i rappresentanti<br />
dei lavoratori. In questi primi quattro anni <strong>di</strong> visita pastorale<br />
nelle parrocchie della <strong>di</strong>ocesi, ho potuto comprendere come<br />
la crisi che investe il mondo della produzione e del lavoro<br />
nella nostra zona sia strutturale. Il momento che si sta<br />
attraversando è estremamente delicato.<br />
Le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> numerose aziende, il ricorso sempre più<br />
frequente agli ammortizzatori sociali, l’eccessiva flessibilità<br />
che rischia <strong>di</strong> trasformarsi in precariato preoccupano<br />
l’intera comunità ecclesiale che spesso <strong>di</strong>venta uno dei<br />
pochi punti <strong>di</strong> riferimento per le famiglie che devono fare<br />
i conti con la sciagura della <strong>di</strong>soccupazione e gli stipen<strong>di</strong><br />
con un esiguo potere d’acquisto. Dal momento che il lavoro<br />
è un bene per tutti e va garantito, la capacità progettuale<br />
<strong>di</strong> una società proiettata verso il futuro si misura anche<br />
e soprattutto sulla base delle prospettive <strong>di</strong> impiego che<br />
essa è in grado <strong>di</strong> offrire. Pertanto la «piena occupazione»<br />
e un’equa retribuzione sono obiettivi doverosi per ogni<br />
or<strong>di</strong>namento orientato alla giustizia e al bene comune.<br />
Il lavoro rappresenta una <strong>di</strong>mensione fondamentale<br />
dell’esistenza umana: con esso l’uomo partecipa all’opera<br />
della creazione ma anche della redenzione. In questa<br />
prospettiva, il lavoro può essere considerato come un<br />
mezzo <strong>di</strong> santificazione e un’animazione delle realtà<br />
terrene nello Spirito <strong>di</strong> Cristo.<br />
Va, poi, sottolineato come il lavoro acquisti il suo<br />
pieno significato se viene riscoperto il valore della festa<br />
e del riposo, restituendo alla domenica il suo carattere<br />
relazionale. Infatti, la festa è sempre festa della comunità<br />
ed esprime la gioia e la ricchezza dell’incontro e della<br />
con<strong>di</strong>visione. Ecco perché il vero soggetto della festa<br />
non può essere l’«io» consumistico, ma siamo «noi» con<br />
il carico <strong>di</strong> legami e l’investimento <strong>di</strong> affettività che la<br />
vita comunitaria comporta. In una <strong>di</strong>namica relazionale<br />
la domenica sarà santificata guardando alla famiglia e<br />
agli amici, rivolgendo l’attenzione a chi soffre ed è solo,<br />
de<strong>di</strong>candosi a quanto favorisce la crescita interiore.<br />
Gualtiero Bassetti<br />
Vescovo <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>-Cortona-Sansepolcro<br />
La grave crisi che dal 2003 ha colpito il settore orafo si è<br />
sovrapposta alle complessità dei mercati globalizzati e alle<br />
turbolenze che ne sono conseguite: sempre più <strong>di</strong>ffusamente<br />
fra gli operatori economici e anche nelle istituzioni<br />
prevalgono, così come nella nostra comunità lavorativa,<br />
stati <strong>di</strong> intensità emotiva che, attivati da istinti fisiologici,<br />
quali timore, apprensione e preoccupazione, sfociano, per le<br />
<strong>di</strong>fficoltà del vivere quoti<strong>di</strong>ano, in manifestazioni <strong>di</strong> “paura”.<br />
Ebbene confesso con estrema franchezza che dal 2003,<br />
quando a 33 anni ho deciso <strong>di</strong> impegnarmi in prima<br />
persona nella gestione industriale <strong>di</strong> Unoaerre, molte volte<br />
ho provato paura: da un lato per il carico <strong>di</strong> responsabilità<br />
assunte <strong>di</strong> fronte alla mia famiglia e ai nostri collaboratori,<br />
dopo due generazioni <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori orafi che hanno fatto<br />
<strong>di</strong> Unoaerre un complesso unico e prestigioso, dall’altro per<br />
la sfida globale che mi attendeva in un momento che aveva<br />
già evidenziato la caduta dei consumi e gli effetti <strong>di</strong> agenti<br />
esterni al settore orafo sui quali gli impren<strong>di</strong>tori non hanno<br />
la possibilità <strong>di</strong> intervenire - abnorme incremento del prezzo<br />
dell’oro, sfavorevole andamento del cambio Euro/dollaro,<br />
restrizioni al cre<strong>di</strong>to-.<br />
Alcuni, anche nella nostra comunità lavorativa, reagiscono<br />
alla paura con meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, anche corporativi, <strong>di</strong><br />
fronte alle minacce che giornalmente ci investono.<br />
Nel mio caso ho cercato <strong>di</strong> percepire e <strong>di</strong> vivere la paura come<br />
stimolo e valore positivo per attivare la sfida al confronto e<br />
al cambiamento: attuare cambiamenti è ormai la costante <strong>di</strong><br />
ogni impresa in tempi <strong>di</strong> globalizzazione economica.<br />
Il cambiamento ha un suo valore intrinseco <strong>di</strong> apertura e<br />
rigenerazione: nella mia esperienza lavorativa le decisioni<br />
per attuare cambiamenti, per quanto pianificati e analizzati,<br />
sono spesso anche il frutto spontaneo della propensione<br />
personale verso il nuovo, della tensione e dell’accettazione<br />
della sfida per il nuovo, da affrontare giornalmente con molto<br />
impegno, coraggio e determinazione: proprio per questo mi<br />
piace ricordare chi, seppur in tempi lontani e ancora non<br />
globalizzati, amava <strong>di</strong>re ai suoi allievi: “ciò che dobbiamo<br />
imparare a fare lo impariamo facendolo” (Aristotele).<br />
I sistemi economici attuali richiedono costantemente nuove<br />
organizzazioni aziendali, sempre più mutevoli e flessibili,<br />
spingendo l’impren<strong>di</strong>tore ad assumere scelte rapide e talvolta<br />
coraggiose. UnoAerre ha accettato la sfida del cambiamento<br />
in un mercato globale e in grave crisi strutturale con la<br />
scelta <strong>di</strong> mantenere sul territorio della nostra provincia le<br />
con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> operatività del gruppo attraverso la costruzione<br />
<strong>di</strong> un nuovo polo produttivo a San Zeno con cospicui<br />
investimenti in impianti e macchinari.<br />
L’auspicio è che ogni soggetto attivo nella nostra comunità<br />
concorra, con lo stesso spirito <strong>di</strong> cambiamento, a sviluppare un<br />
clima favorevole all’impresa e al management che la sostiene.<br />
Gianluca Zucchi<br />
Amministratore Delegato Uno A Erre<br />
Monsignor Gualtiero Bassetti<br />
Monsignor Gualtiero Bassetti è nato a Marra<strong>di</strong>, il paese <strong>di</strong> Dino Campana, in provincia <strong>di</strong><br />
Firenze, il 7 aprile 1942. Or<strong>di</strong>nato sacerdote il 29 giugno 1966, è stato rettore del seminario<br />
minore e maggiore <strong>di</strong> Firenze e vicario generale della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Firenze. Consacrato vescovo<br />
l’8 settembre 1994, ha guidato la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Massa Marittima-Piombino prima <strong>di</strong> giungere<br />
ad <strong>Arezzo</strong>. E’ stato nominato vescovo della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>-Cortona-Sansepolcro il 21<br />
novembre 1998 e ha fatto il suo ingresso in <strong>di</strong>ocesi nei giorni della Novena della Madonna<br />
del Conforto, nel febbraio 1999. Nel 2003 ha iniziato la visita pastorale nelle 245 parrocchie<br />
della <strong>di</strong>ocesi che si concluderà fra quattro anni. Da tempo è visitatore apostolico dei seminari<br />
d’Italia e nelle scorse settimane il Papa, Benedetto XVI, lo ha nominato anche membro del<br />
Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.<br />
Gianluca Zucchi<br />
Nato a Firenze nel 1970 e laureato in Giurisprudenza all’Università <strong>di</strong> Bologna, è stato<br />
Amministratore Delegato <strong>di</strong> Pulinova dal 1994 al 2002. Dal 2002 ad oggi Consigliere<br />
<strong>di</strong> Amministrazione. E’ Amministratore delegato <strong>di</strong> Zeta 4 Srl dal 1996; Presidente del<br />
Gruppo Giovani Impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> Confindustria <strong>Arezzo</strong> dal luglio 2004 al maggio 2005,<br />
Amministratore Delegato del Gruppo UNO A ERRE Italia Spa dal 2002 e Consigliere<br />
<strong>di</strong> Amministrazione SAICO Spa dal 2001<br />
6 7
PRIMO PIANO<br />
Pochi sol<strong>di</strong>, molta angoscia<br />
PRIMO PIANO<br />
“Poveri ricchi”<br />
La classe operaia non va più in Para<strong>di</strong>so. Una parte scivola nel Purgatorio della<br />
cassa integrazione con la paura dell’Inferno della mobilità e del licenziamento<br />
Il Penna <strong>di</strong>aloga con il Bucche. Riflessione <strong>di</strong> un comico che ricorda il passato<br />
in fabbrica<br />
“Bucaletti è uno <strong>di</strong> noi. Uno dei tanti operai che vivono<br />
con pochi sol<strong>di</strong> e molta angoscia”. Rossano Fontani è<br />
un rappresentante della Rsu della Uno A Erre. “Nelle<br />
scorse settimane abbiamo proseguito la trattativa per<br />
il contratto nazionale della categoria. Dopo un lungo<br />
confronto, la controparte ha aumentato la sua offerta<br />
economica annua: da 127 a 128 euro all’anno. E stiamo<br />
parlando <strong>di</strong> un contratto fermo al 2006”.<br />
Se la paga del metalmeccanico è bassa, quella dell’orafo<br />
lo è ancora <strong>di</strong> più. “E la crisi del settore – aggiunge<br />
Fontani – rende praticamente impossibile recuperi<br />
salariali a livello aziendale. E la Uno A Erre, in questo<br />
senso, non riesce a fare eccezione”.<br />
I lavoratori della Uno A Erre, tra<strong>di</strong>zionale ed ormai<br />
storico nucleo operaio aretino, sono preoccupati: “c’è<br />
cassa integrazione speciale da 3 anni, oltre 50 addetti<br />
sono adesso a casa ed il lavoro non è molto”.<br />
La Rsu ed i sindacati <strong>di</strong> categoria si confrontano<br />
costantemente con la Direzione aziendale. “Ognuno<br />
è chiamato a fare la sua parte per trovare soluzioni che<br />
garantiscano sviluppo industriale e <strong>di</strong>fesa dell’occupazione<br />
– commenta Fontani. I lavoratori stanno facendo la loro, il<br />
<strong>Comune</strong> sta affrontando il problema delle aree. Invitiamo<br />
anche l’azienda ad una riflessione, nell’ambito delle sue<br />
strategie, ad una riflessione sugli assetti <strong>di</strong>rigenziali.<br />
L’aggiornamento del Piano industriale ha prodotto una<br />
<strong>di</strong>versa organizzazione interna che richiede manager in<br />
grado non solo <strong>di</strong> sostenere le in<strong>di</strong>cazioni della proprietà<br />
ma anche <strong>di</strong> rappresentare, per i lavoratori ed i sindacati,<br />
garanzia certa dell’applicazione degli accor<strong>di</strong> firmati”.<br />
Rossano Fontani<br />
Delegato RSU Uno A Erre<br />
Vorrei evitare, come spesso mi accade, <strong>di</strong> sentirmi<br />
obbligato a <strong>di</strong>re cazzate, battute o a fare della satira, tanto<br />
più che potrei parafrasare il fatto che la redazione mi<br />
abbia chiesto <strong>di</strong> scrivere un articolo non superiore alle<br />
2000 battute, immagino che in gergo giornalistico voglia<br />
<strong>di</strong>re “ battute della tastiera”.<br />
Crisi: è ormai la parola più pronunciata nella conversazione<br />
quoti<strong>di</strong>ana. “Oggi siamo tutti un po’ più poveri” sta<br />
<strong>di</strong>ventando il luogo comune più frequente nelle chiacchiere<br />
degli italiani tanto da minacciare il primato <strong>di</strong> “non esiste<br />
più la mezza stagione”.<br />
Voglio usare anch’io un luogo comune e <strong>di</strong>re che “la<br />
povertà non è più quella <strong>di</strong> una volta” quella vera, fatta<br />
<strong>di</strong> privazioni autentiche, quella rappresentata da Totò,<br />
da Edoardo, da De Sica, quando povera era la stragrande<br />
maggioranza della gente.<br />
Sia ben chiaro, la crisi c’è ed è evidente ma è l’uso che si fa<br />
<strong>di</strong> questa parola, la leggerezza e il modo strumentale con<br />
la quale si evoca che mi fa irritare.<br />
Ho l’impressione che oggi la povertà, quella vera, è ancor più<br />
forte perché si vive in completa solitu<strong>di</strong>ne; alla privazione<br />
materiale si aggiunge la frustrazione psicologica.<br />
La confusione è totale. Questo d’altronde è un mondo<br />
dove nulla è più riconoscibile; dove gli operai votano a<br />
destra e gli impren<strong>di</strong>tori a sinistra; dove nelle campagne<br />
elettorali al posto degli inni ci sono i brani arrangiati <strong>di</strong><br />
Disco-music; dove il Sindacato in fabbrica contratta i<br />
licenziamenti limitandosi <strong>di</strong> fatto al ruolo <strong>di</strong> liquidatore<br />
dei lavoratori; dove (come nel caso della Uno A Erre)<br />
i <strong>di</strong>pendenti si fanno usare come merce <strong>di</strong> scambio<br />
dell’azienda.<br />
La cosa strana, che poi strana non è, è che <strong>di</strong> fronte alle<br />
<strong>di</strong>fficoltà economiche, coloro che s’ incazzano <strong>di</strong> più sono<br />
quelli che hanno <strong>di</strong> più, sono loro oggi quelli che vanno<br />
in piazza a protestare contro lo stato tiranno.<br />
Quelli che tirano la cigna veramente, con 1.200 euro al<br />
mese, 2 figli col mutuo a carico, non solo non protestano,<br />
ma hanno fiducia nel futuro. Sì, perché sono abituati<br />
a farsi bastare quello che hanno, educano i figli anche<br />
a saper rinunciare, lottano tutti i giorni perché sanno<br />
che con la volontà, il sentimento e la consapevolezza della<br />
propria intelligenza, come <strong>di</strong>ce Veltroni, “si può fare”.<br />
Conosco bene Alessandro Bucaletti (il Bucche); ho<br />
lavorato assieme a lui per quasi due anni. Compagno<br />
intelligente, onesto e leale. Quando c’era da sostenere<br />
una riven<strong>di</strong>cazione sindacale giusta non si tirava mai<br />
in<strong>di</strong>etro nonostante le ore <strong>di</strong> sciopero pesassero sul suo<br />
stipen<strong>di</strong>o più che su quello <strong>di</strong> tanti altri lavoratori.<br />
Vorrei dare un consiglio ad Alessandro: se per strada<br />
incontri un povero Cristo con i vestiti firmati, gli<br />
occhialoni scuri, i capelli impomatati, l’abbronzatura<br />
color merda, e ti vomita addosso la sua <strong>di</strong>sperazione<br />
perchè non riesce a sostenere il leasing del gippone, non<br />
farti prendere dalla rabbia. Ricordati la vecchia regola<br />
(che lui voleva applicare agli altri) secondo cui se uno<br />
ha fame non dargli il pesce ma insegnagli a pescare. Ciao<br />
Bucche<br />
In fede…<br />
Santi Cherubini<br />
(ex operaio Uno A Erre)<br />
8 9
COMUNE<br />
Una città migliore al<br />
servizio <strong>di</strong> tutti<br />
Le risposte sociali ed i servizi alla persona. Ma anche le opere pubbliche per<br />
cambiare <strong>Arezzo</strong> e rendere più facile la mobilità nel rispetto dell’ambiente<br />
L’unità <strong>di</strong> misura <strong>di</strong> un’amministrazione comunale è<br />
spesso il mattone. Accompagnato dall’asfalto. Quin<strong>di</strong><br />
tanti cantieri e tante strade equivalgono a buoni risultati.<br />
“Un’equazione così semplice non è la nostra – commenta<br />
Giuseppe Fanfani, Sindaco <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Abbiamo messo al<br />
centro della nostra azione la persona e quin<strong>di</strong> i servizi.<br />
Per i bambini, per gli anziani, per i concitta<strong>di</strong>ni che per<br />
varie ragioni sono più fragili. Questo non vuol <strong>di</strong>re,<br />
però, non toccare la città. I criteri che stiamo utilizzando<br />
nelle nostre scelte sono semplici: rispettare l’ambiente,<br />
risolvere i problemi, rispondere alle esigenze prioritarie<br />
dei citta<strong>di</strong>ni. Il presupposto, che ci rende <strong>di</strong>versi rispetto<br />
ad altre esperienze che hanno avuto esiti negativi per<br />
<strong>Arezzo</strong>, è il rispetto degli interessi generali della nostra<br />
comunità”.<br />
Or<strong>di</strong>naria amministrazione e progettualità: binomio<br />
inelu<strong>di</strong>bile. “La città è la casa <strong>di</strong> tutti – commenta il<br />
Sindaco Fanfani. E ognuno <strong>di</strong> noi tiene pulita, sicura<br />
e possibilmente bella la sua casa. La manutenzione e<br />
la sicurezza, per un’Amministrazione Comunale, sono<br />
quin<strong>di</strong> autentiche priorità. Sono i primi gra<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> una<br />
lunga scala che porta alla qualificazione progressiva<br />
della città, delle periferie, delle frazioni. E questa scala<br />
la possiamo salire con progetti che siano il frutto anche<br />
delle energie migliori <strong>di</strong> una comunità: la progettazione<br />
partecipata <strong>di</strong> piazza Sant’Agostino è stata un’esperienza<br />
innovativa ed utile”.<br />
Nella sua prima fase <strong>di</strong> attività, l’Amministrazione<br />
Fanfani ha investito oltre 5 milioni <strong>di</strong> euro. Adesso ha<br />
molti cantieri aperti. Tra gli altri piazza Grande, piazza<br />
Guido Monaco e, in collaborazione con la Provincia,<br />
si prepara a mettere mano alla Fortezza ed al nuovo<br />
campo scuola.<br />
“Sono investimenti che denotano la volontà <strong>di</strong><br />
rivitalizzare il centro storico e <strong>di</strong> mantenere un equilibrio<br />
tra centro e periferie. Questa amministrazione ha infatti<br />
investito come mai in passato nelle frazioni e questo in<br />
“Il progetto <strong>di</strong> una nuova città per<br />
favorire lo sviluppo economico.<br />
I servizi per le famiglie, la<br />
sicurezza e le opere pubbliche. La<br />
riqualificazione del centro storico,<br />
delle periferie e delle frazioni”<br />
Giuseppe Fanfani<br />
Sindaco <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
accordo e collaborazione con le Circoscrizioni”.<br />
Strade, piazze, nuove opere pubbliche richiedono<br />
una <strong>di</strong>versa possibilità, per le persone e per le cose, <strong>di</strong><br />
muoversi. “Non a caso – conclude il Sindaco Fanfani –<br />
anche in questo caso abbiamo fatto una scelta innovativa<br />
e cioè il Piano Urbano della Mobilità. Le definizioni<br />
burocratiche sono sempre complesse ma stavolta lo<br />
sono anche gli obiettivi. Noi puntiamo a tutelare<br />
l’ambiente, flui<strong>di</strong>ficare il traffico, valorizzare il trasporto<br />
pubblico locale, minimizzare l’uso privato dell’auto,<br />
ridurre la congestione delle aree urbane. Rappresenta<br />
il superamento dei tra<strong>di</strong>zionali Piani del Traffico ed è<br />
quin<strong>di</strong> un “progetto <strong>di</strong> sistema” destinato ad integrarsi<br />
con le scelte urbanistiche dell’Amministrazione<br />
comunale. Un elemento chiave del Piano sarà il sistema<br />
dei parcheggi intorno alla città”.<br />
10 11
AREZZO<br />
PUM, che bella mobilità<br />
Il primo Piano Urbano della Mobilità. Banchetti: “per migliorare la vita facilitando<br />
gli spostamenti delle persone e delle merci”. Un progetto che <strong>di</strong>venta realtà<br />
AREZZO<br />
Torniamo in piazza<br />
Dringoli: “il Piano degli investimenti del <strong>Comune</strong> punta allo sviluppo sostenibile del<br />
territorio”. Fortezza, piazza Grande, piazza Guido Monaco, Olmo, campo scuola<br />
Le sigle legate alla mobilità hanno quasi sempre valenza<br />
negativa: limiti, <strong>di</strong>vieti, infrazioni, multe. “Con il PUM<br />
– annuncia l’assessore alla mobilità, Roberto Banchetti –<br />
vogliamo introdurre ed affermare un significato finalmente<br />
positivo e cioè quello <strong>di</strong> uno strumento per migliorare la<br />
vita dei citta<strong>di</strong>ni, facilitando gli spostamenti per il lavoro,<br />
lo stu<strong>di</strong>o, il tempo libero”.<br />
Gli obiettivi del primo Piano Urbano della Mobilità del<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>? “Sono il sod<strong>di</strong>sfacimento dei bisogni<br />
<strong>di</strong> mobilità della popolazione, tutelando allo stesso<br />
tempo la qualità ambientale, l’aumento della sicurezza<br />
della circolazione stradale, la valorizzazione del trasporto<br />
pubblico, la riduzione dei fenomeni <strong>di</strong> congestione<br />
dell’area urbana”.<br />
Per quanto riguarda la mobilità stradale i problemi<br />
principali sono rappresentati dalla proliferazione degli<br />
spostamenti sul mezzo privato e dall’utilizzo <strong>di</strong> una rete<br />
viaria nella quale confluiscono oltre al traffico locale anche<br />
i flussi <strong>di</strong> attraversamento senza la necessaria separazione<br />
tra trasporto delle persone e delle merci, tra mezzi leggeri<br />
e mezzi pesanti. Lo standard <strong>di</strong> accessibilità della città<br />
<strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> offerto dal sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettrici presenta un<br />
livello <strong>di</strong> servizio oramai insufficiente. Il PUM intende<br />
“<strong>di</strong>segnare” il sistema <strong>di</strong> viabilità più adatto ai bisogni<br />
attuali ed a quelli preve<strong>di</strong>bili.<br />
Centrale è la questione dei parcheggi: “il nostro obiettivo –<br />
afferma Banchetti – è aumentare la dotazione complessiva<br />
che è attualmente <strong>di</strong> circa 9.000 posti ed allo stesso<br />
tempo ridurre l’occupazione della sede stradale dalla sosta<br />
e destinarla alla qualificazione dell’arredo urbano per una<br />
migliore vivibilità e la realizzazione <strong>di</strong> piste ciclabili e <strong>di</strong><br />
corsie preferenziali per rapi<strong>di</strong> servizi navetta. E questo<br />
nel quadro del rilancio del trasporto pubblico locale<br />
con la definizione <strong>di</strong> nuove linee che rispondano meglio<br />
ai mutamenti della realtà urbana già attuati e futuri,<br />
soprattutto in vista della gara per l’affidamento dei servizi<br />
prevista per il 2010”.<br />
“Trasporto pubblico,<br />
piste ciclabili e parcheggi”<br />
Due le <strong>di</strong>rettrici del Piano dei lavori pubblici del<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>: la prima punta all’adeguamento del<br />
sistema infrastrutturale della città, la seconda alla sua<br />
riqualificazione secondo una visione unitaria che interessi<br />
centro storico e frazioni.<br />
“Il piano – commenta l’assessore Franco Dringoli - riflette<br />
un’idea <strong>di</strong> città e <strong>di</strong> sviluppo sostenibile del territorio e sarà<br />
adeguato alla definizione del Regolamento urbanistico, del<br />
piano della mobilità e il piano energetico comunale”.<br />
Sono previsti numerosi lavori nelle periferie e nelle frazioni<br />
per rispondere alle domande <strong>di</strong> servizi, infrastrutture,<br />
strutture sociali, spazi ver<strong>di</strong>. Gli stanziamenti a favore<br />
delle circoscrizioni per opere e manutenzione sono stati<br />
incrementati del 40%. Nel centro storico prende corpo<br />
un piano <strong>di</strong> progettazione integrata che unisce il recupero<br />
strutturale <strong>di</strong> spazi importanti con un rilancio delle<br />
funzioni <strong>di</strong> tipo economico, sociale, culturale. In questo<br />
contesto vanno letti gli interventi su piazze e luoghi<br />
importanti quali Piazza Guido Monaco, Piazza Grande,<br />
Piazza S. Agostino, mentre con il regolamento urbanistico<br />
inizierà l’iter <strong>di</strong> riprogettazione <strong>di</strong> aree importanti quali<br />
l’area ex Caserme. In questo contesto <strong>di</strong> riqualificazione<br />
integrata vanno inseriti il recupero dell’immobile della<br />
ex Bastanzetti con destinazione a Casa dell’Energia, il<br />
rilancio <strong>di</strong> spazi importanti per la cultura e l’arte quali la<br />
sala Sant’Ignazio e la sala della ex Corte <strong>di</strong> Assise.<br />
Piazza Grande<br />
Ripavimentazione e nuove attività<br />
Un progetto per la riqualificazione <strong>di</strong> una delle<br />
storiche piazze della città a cui si vuol ridare<br />
l’originaria bellezza architettonica e artistica ma<br />
anche valorizzarla come centro <strong>di</strong> aggregazione<br />
sociale e culturale. L’investimento complessivo<br />
per il progetto <strong>di</strong> recupero è <strong>di</strong> 1.440.000 euro<br />
sud<strong>di</strong>visi in tre lotti rispettivamente <strong>di</strong> 660.000 il<br />
primo, 240.000 il secondo e 540.000 il terzo.<br />
Le opere previste nel progetto, che saranno<br />
realizzate entro maggio 2009, riguardano il<br />
restauro della pavimentazione della piazza e la<br />
ripavimentazione delle vie <strong>di</strong> accesso connesse,<br />
come via Seteria e via Vasari e consistono nel<br />
rifacimento dei materiali lapidei e in laterizio e<br />
nel rinnovo dei sottoservizi. La progettazione è<br />
stata articolata in tre lotti funzionali, a seconda<br />
della zona d’intervento. I lavori verranno sospesi<br />
alla fine <strong>di</strong> maggio per consentire lo svolgimento<br />
delle due e<strong>di</strong>zioni della Giostra del Saracino e<br />
riprenderanno a metà settembre con l’intervento<br />
sulla parte centrale della piazza.<br />
12 13
AREZZO<br />
Occhi puntati poi su mura citta<strong>di</strong>ne e Fortezza Me<strong>di</strong>cea:<br />
per questa, l’amministrazione ha in progetto sia interventi<br />
strutturali che iniziative <strong>di</strong> rivitalizzazione funzionale per<br />
trasformarla in nuovo punto <strong>di</strong> riferimento per attività<br />
culturali, per il tempo libero e <strong>di</strong> rilevanza economica.<br />
Il piano triennale delle opere pubbliche in<strong>di</strong>vidua, inoltre,<br />
altri obiettivi importanti <strong>di</strong> carattere strategico per la<br />
città, come la ridefinizione dell’asse Baldaccio - Rossellino<br />
- Bastanzetti - Caserma Cadorna, dove possono trovarsi<br />
importanti risposte per nuovi servizi pubblici, aree <strong>di</strong><br />
sosta, attività culturali, e il miglioramento delle principali<br />
<strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> accesso al centro citta<strong>di</strong>no, quali Via Vittorio<br />
Veneto, Via Marco Perennio e il quartiere <strong>di</strong> Pescaiola.<br />
Altri interventi sono previsti in materia <strong>di</strong> infrastrutture<br />
viarie, rete <strong>di</strong> parcheggi, nuove piste ciclabili. E <strong>di</strong> strutture<br />
al servizio delle attività sportive e sociali.<br />
La Fortezza<br />
Quasi 4 milioni <strong>di</strong> euro per restituire ad<br />
<strong>Arezzo</strong> la sua storia<br />
La Fortezza, completata nel 1540, ha una<br />
struttura <strong>di</strong> forma pentagonale con cinque<br />
bastioni ed una parte centrale dove negli<br />
anni ‘60 fu costruito un serbatoio idrico a<br />
servizio della città ancora attivo e due antiche<br />
costruzioni, una casa colonica e un’altra piccola<br />
abitazione costruita dal Fossombroni nello<br />
spigolo del Bastione della Spina.<br />
Per la sua risistemazione complessiva ci sono tre<br />
progetti che l’Amministrazione comunale conta<br />
<strong>di</strong> realizzare entro il 2010. Il primo riguarda<br />
il restauro del corridoio d’ingresso e degli<br />
ambienti collegati, la sistemazione dell’accesso<br />
alla zona aperta, la messa in sicurezza dei<br />
camminamenti <strong>di</strong> ronda e l’illuminazione.<br />
L’investimento per questi primi interventi è <strong>di</strong><br />
1 milione <strong>di</strong> euro finanziati per il 70% dal<br />
<strong>Comune</strong> e per il restante 30% della Società<br />
Arcus <strong>di</strong> Roma che si occupa, per il Ministero,<br />
della valorizzazione dei beni culturali. L’inizio<br />
dei lavori è previsto per l’autunno 2008.<br />
Il secondo progetto è quello <strong>di</strong> maggior rilievo<br />
finanziario e <strong>di</strong> maggiore complessità tecnica<br />
e riguarda il restauro ed il consolidamento<br />
del paramento murario della fortezza. La<br />
progettazione definitiva ed esecutiva sarà<br />
sviluppata nel corso del 2008 e l’ inizio dei<br />
lavori è previsto per i primi mesi del 2009.<br />
Il costo complessivo è <strong>di</strong> 2 milioni e mezzo<br />
<strong>di</strong> euro coperti per una parte dal contribuito<br />
<strong>di</strong> 1.700.000 della Fondazione Cassa <strong>di</strong><br />
Risparmio <strong>di</strong> Firenze.<br />
L’ultimo progetto riguarda il recupero e la<br />
gestione degli ambienti esistenti all’interno<br />
della Fortezza in particolare dei vani interni<br />
al Bastione della Spina, della ex Casa del<br />
Giar<strong>di</strong>niere e della Casina Fossombroni che<br />
avranno una destinazione utile al rilancio <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong>. Sono infine in fase <strong>di</strong> elaborazione<br />
ulteriori progetti che interesseranno il<br />
camminamento pedonale attorno alle mura<br />
con piccole aree <strong>di</strong> sosta per i visitatori. Si<br />
prevede anche la riapertura della Porta del<br />
Soccorso e <strong>di</strong> altri importanti ambienti.<br />
Piazza Guido Monaco<br />
Torna il cuore della città<br />
Si concluderà a fine anno la risistemazione <strong>di</strong> piazza Guido Monaco. Il progetto rientra<br />
in quello più ampio <strong>di</strong> miglioramento della qualità e della fruibilità degli spazi pubblici e<br />
quin<strong>di</strong> alla valorizzazione della città avendo cura <strong>di</strong> tutte le sue componenti sia dal punto<br />
<strong>di</strong> vista estetico, funzionale e sociale. Con il progetto la piazza, sotto il profilo urbanistico,<br />
mantiene le proprie potenzialità e significati conservando il ruolo <strong>di</strong> cerniera tra la stazione,<br />
il centro storico e la città contemporanea. L’ investimento complessivo, articolato in due<br />
lotti per la piazza e per l’anello esterno, è <strong>di</strong> 1.438.000 euro, necessari a ripristinare la<br />
funzionalità della piazza attraverso un attento riequilibrio delle varie funzioni in un ambito<br />
<strong>di</strong> “sostenibilità” misurato su quelle che erano le prerogative dell’impianto ottocentesco.<br />
Piazza Guido Monaco sarà anche destinata alla realizzazione <strong>di</strong> attività culturali, formative ed<br />
espositive <strong>di</strong> varia natura valorizzandone la funzione pedonale e <strong>di</strong> aggregazione.<br />
Rotatoria <strong>di</strong> Olmo<br />
Per combattere le code, per facilitare i rapporti con le vallate<br />
Si concluderanno entro il 2008 i lavori della rotatoria <strong>di</strong> Olmo con un investimento<br />
economico <strong>di</strong> oltre 1 milione <strong>di</strong> euro finanziato congiuntamente da Provincia e <strong>Comune</strong><br />
con la compartecipazione ai costi <strong>di</strong> realizzazione anche da parte dell’Anas, in qualità <strong>di</strong><br />
gestore della viabilità E/78. La rotatoria avrà un raggio <strong>di</strong> 23,50 metri ed un anello viario <strong>di</strong><br />
9,50 metri. All’interno ci sarà un’aiuola sistemata a verde, sufficientemente alta per impe<strong>di</strong>re<br />
l’abbagliamento dei fari. La viabilità sarà trasformata in modo ra<strong>di</strong>cale per garantire al traffico<br />
veicolare una circolazione in sicurezza da e verso tutte le destinazioni. In particolare il tratto<br />
della Sr 73 in <strong>di</strong>rezione Siena avrà, per un tratto <strong>di</strong> 100 metri, un’ulteriore corsia a ridosso<br />
della rotatoria. Quello in <strong>di</strong>rezione Sansepolcro subirà un allargamento nel tratto tra la<br />
rotatoria e l’innesto della strada per Sargiano, con un aumento delle corsie oltre che con una<br />
<strong>di</strong>versa <strong>di</strong>stribuzione dei flussi <strong>di</strong> traffico. Il tratto della regionale 71 in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Perugia<br />
non subirà alcun ampliamento rispetto a quanto già realizzato dalla Provincia. Infine il tratto<br />
<strong>di</strong> via Romana subirà una ri<strong>di</strong>stribuzione delle corsie e dei flussi <strong>di</strong> traffico nella zona <strong>di</strong> fronte<br />
al bar ed al ristorante e verrà ampliato nella parte che lo collega alla rotatoria per permettere<br />
un inserimento in essa.<br />
Il nuovo campo scuola<br />
8 corsie e gra<strong>di</strong>nate da 1.800 posti<br />
Un investimento complessivo <strong>di</strong> 5.705.000 euro <strong>di</strong> cui 3.955.000 finanziati dal <strong>Comune</strong> e<br />
1.750.000 dalla Provincia per un’opera necessaria per la città e per dare risposta a tutti coloro<br />
che amano praticare attività sportive.<br />
Si tratta <strong>di</strong> una nuova struttura destinata alle attività per l’atletica leggera che sostituirà l’attuale<br />
campo scuola <strong>di</strong> via Fiorentina e che verrà realizzata in località “I Fabbrini” all’interno della<br />
“Cittadella dello Sport”.<br />
Il progetto prevede la costruzione <strong>di</strong> un campo dotato <strong>di</strong> 8 corsie per le gare <strong>di</strong> atletica su pista<br />
(corsa, salto ad ostacoli e marcia) e l’ installazione <strong>di</strong> pedane per le specialità dei lanci e dei salti.<br />
Inoltre, nel fronte principale dove sono previsti tutti gli arrivi delle prove <strong>di</strong> corsa e dei salti,<br />
verrà costruita una tribuna in cemento armato, parzialmente coperta, della lunghezza <strong>di</strong> circa<br />
108 metri che avrà una capienza <strong>di</strong> 1.220 posti. Sotto le gra<strong>di</strong>nate è prevista la realizzazione<br />
<strong>di</strong> locali destinati a spogliatoi (atleti, giu<strong>di</strong>ci, istruttori, personale) ed una palestra per attività<br />
<strong>di</strong> preriscaldamento, l’ambulatorio me<strong>di</strong>co, l’ ufficio stampa, il bar, i magazzini ed i servizi<br />
igienici. Verrà inoltre realizzato un “pistino” coperto con 4 corsie specifico per l’allenamento<br />
nel periodo invernale. Altro intervento riguarderà la sistemazione del resede esterno da<br />
destinarsi a parcheggio e a zona verde a <strong>di</strong>sposizione anche degli atleti.<br />
14 15
PLAY<br />
<strong>Arezzo</strong> <strong>di</strong>gita Play<br />
Ed ecco la musica <strong>di</strong> Ben Harper, Subsonica ed il teatro <strong>di</strong> Peter Brook.<br />
La seconda e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> Art Festival a fine luglio<br />
Sulla scia del successo ottenuto lo scorso anno, oltre<br />
50.000 presenze nei quattro giorni <strong>di</strong> festival, PLAY<br />
<strong>Arezzo</strong> Art Festival si prepara alla seconda e<strong>di</strong>zione<br />
che si terrà dal 24 al 27 luglio ’08. Quattro giorni in<br />
cui musica, teatro, letteratura e new me<strong>di</strong>a troveranno<br />
spazio nel cartellone del festival aretino organizzato<br />
da <strong>Comune</strong> e Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, Regione Toscana,<br />
Associazione Buesin e Metamusic. PLAY <strong>Arezzo</strong> Art<br />
Festival conferma così la propria caratteristica <strong>di</strong> evento<br />
multi<strong>di</strong>sciplinare e trasversale, aperto all’ esplorazione<br />
<strong>di</strong> tutte le forme espressive contemporanee nazionali<br />
ed internazionali.<br />
Quattro giorni in cui il centro storico <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> sarà il<br />
cuore pulsante: la molteplicità della proposta artistica<br />
che trova nelle piazze della città l’ideale e suggestivo<br />
palcoscenico per le esibizioni <strong>di</strong> Ben Harper & The<br />
Innocent Criminals, Subsonica, Peter Brook...<br />
Un cast che sarà completato da molti altri nomi noti<br />
della letteratura, del cinema e ancora della musica<br />
e del teatro. Gran<strong>di</strong> ospiti <strong>di</strong> richiamo nazionale ed<br />
internazionale del mondo dell’arte che verranno<br />
affiancati dalle migliori proposte artistiche dei giovani<br />
artisti emergenti. Quest’ultimi sempre più “ospiti <strong>di</strong><br />
riguardo” del festival per i quali è stato appositamente<br />
pensato il progetto PLAY Campus, un’iniziativa<br />
articolata e composita che, pur comprendendo i<br />
tra<strong>di</strong>zionali concorsi per artisti emergenti, si sviluppa<br />
in un progetto più completo: un percorso <strong>di</strong> formazione<br />
in cui i “docenti” saranno professionisti del settore, star<br />
del mondo della musica, del teatro, della letteratura,<br />
della video art e che comprenderà anche l’esame<br />
finale... l’esibizione al festival 2008.<br />
Un’intera città in festival! PLAY <strong>Arezzo</strong> Art Festival<br />
prosegue nel suo intento <strong>di</strong> far vivere il fulcro della città,<br />
il suo centro, valorizzandone gli elementi simbolici e<br />
architettonici che rendono <strong>Arezzo</strong> unica agli occhi <strong>di</strong><br />
tutti.<br />
Dal 24 al 27 luglio ’08 sarà <strong>di</strong> nuovo PLAY <strong>Arezzo</strong><br />
Art Festival : un lungo viaggio tra musica, teatro,<br />
letteratura e new me<strong>di</strong>a.<br />
Per Informazioni:<br />
www.playarezzo.it<br />
Tel. 0573 994659 - Tel. 800 013156<br />
Il festival è realizzato in collaborazione con:<br />
Officine della Cultura - Rete Teatrale Aretina –<br />
Libera Accademia del Teatro - Scuola <strong>di</strong> Narrazioni<br />
“Arturo Ban<strong>di</strong>ni” <strong>di</strong> Nausika - Associazione Dischi<br />
Volanti - Circolo da Palestrina - Associazione<br />
“Naviganti. Teatro e altre <strong>di</strong>fficoltà”<br />
Non solo musica<br />
“Dalla musica al teatro, dalla letteratura ai nuovi me<strong>di</strong>a. Il<br />
nostro obiettivo è portare ad <strong>Arezzo</strong> elementi <strong>di</strong> eccellenza<br />
che rendano il nostro festival uno dei maggior eventi<br />
culturali in Toscana e quin<strong>di</strong> in Italia, commenta Camillo<br />
Brezzi, assessore alla cultura del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Nella<br />
prima e<strong>di</strong>zione ci siamo riusciti e centreremo l’obiettivo<br />
anche quest’anno. La qualità è un elemento che giu<strong>di</strong>chiamo<br />
fondamentale ed irrinunciabile. Sempre ma tanto più alla luce<br />
dei risultati del 2007. La capacità <strong>di</strong> unire linguaggi culturali<br />
<strong>di</strong>versi e <strong>di</strong> dare spazio e <strong>di</strong>gnità ad ognuno <strong>di</strong> essi, è la vera<br />
essenza <strong>di</strong> Play. Anche quest’anno, ad esempio, non solo un<br />
concerto del livello <strong>di</strong> Ben Harper ma anche uno spettacolo<br />
teatrale con un regista del calibro <strong>di</strong> Peter Brook”.<br />
Un festival unico<br />
“Play è un festival multi<strong>di</strong>sciplinare e per questo unico.<br />
Non solo: è anche un percorso che si è <strong>di</strong>mostrato in grado<br />
<strong>di</strong> coinvolgere le realtà culturali locali, commenta l’Assessore<br />
comunale alle politiche giovanili, Lucia De Robertis. Play<br />
ha messo a loro <strong>di</strong>sposizione non solo un “palcoscenico” ma<br />
la possibilità <strong>di</strong> inserirsi in un circuito regionale e nazionale.<br />
Ecco quin<strong>di</strong> i concorsi per gruppi teatrali e per musicisti<br />
emergenti. Nonché la selezione italiana per videoclip<br />
musicali ed il concorso letterario nazionale. Non è quin<strong>di</strong><br />
un caso che questo Festival ha visto e continuerà a vedere<br />
protagoniste le principali associazioni aretine impegnate<br />
nei settori della musica e del teatro: le abbiamo volute<br />
come reali coprotagoniste <strong>di</strong> questa rassegna che abbiamo<br />
promosso insieme all’Amministrazione provinciale con<br />
l’organizzazione <strong>di</strong> Blues In e Metamusic”.<br />
16 17
CARNEVALE<br />
SETTORE PULIZIE<br />
Il settore PULIZIE <strong>di</strong> Beta ha maturato le propria esperienza in vari<br />
ambiti operativi, quali uffici, stabilimenti e strutture sanitarie.<br />
Viene effettuato un costante controllo del personale impiegato, oltre<br />
che l’utilizzo <strong>di</strong> moderne attrezzature. Un’elastica gestione degli<br />
operatori permette a Beta <strong>di</strong> garantire anche interventi <strong>di</strong> emergenza<br />
mantenendo rapi<strong>di</strong>tà e ottimi risultati.<br />
Le pulizie e i trattamenti riguardano qualsiasi superficie; gli interventi<br />
possono essere effettuati anche con l’ausilio <strong>di</strong> macchine industriali.<br />
Offriamo ai nostri clienti interventi personalizzati in base alle effettive<br />
e peculiari esigenze che si presentano, una consulenza e assistenza<br />
costante, piena <strong>di</strong>sponibilità a sod<strong>di</strong>sfare il cliente.<br />
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Preventivi GRATUITI<br />
via Arno, 11 - 52100 <strong>Arezzo</strong><br />
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beta@coopbeta.it - www.coopbeta.it<br />
Dai coriandoli al libro<br />
I 40 anni del Carnevale dell’Orciolaia nel libro <strong>di</strong> Alessandro Bin<strong>di</strong>. La storia ed il<br />
futuro della storica manifestazione aretina giunta al vertice del settore<br />
Ha 40 anni ma è sempre un bambino. Si <strong>di</strong>verte e fa<br />
<strong>di</strong>vertire ed ora racconta anche la sua storia. “L’Orciolaia,<br />
il carnevale aretino” è il volume <strong>di</strong> Alessandro Bin<strong>di</strong> con<br />
oltre 1000 immagini per festeggiare i quattro decenni<br />
della manifestazione.<br />
Attraverso la ricerca storico-fotografica, l’autore ha fissato<br />
date e ricor<strong>di</strong> per trasmettere al lettore lo spirito con cui è<br />
iniziato nel lontano 1967 il carnevale dell’Orciolaia.<br />
Leggendo il volume si comprende il clima in cui è nato:<br />
le <strong>di</strong>fficoltà economiche, i fred<strong>di</strong> capannoni e le tecniche<br />
elementari <strong>di</strong> costruzione sono gli elementi che hanno<br />
caratterizzato le prime e<strong>di</strong>zioni. Le fotografie riprodotte<br />
testimoniano lo sviluppo delle tecniche decorative e <strong>di</strong><br />
costruzione e le sempre maggiori <strong>di</strong>mensioni dei carri<br />
allegorici la cui evoluzione ha permesso negli anni al<br />
carnevale aretino <strong>di</strong> affermarsi in campo nazionale.<br />
Le bellissime immagini permettono anche <strong>di</strong> ricordare<br />
numerosi concitta<strong>di</strong>ni che nel passato sono stati gli artefici<br />
dei corsi mascherati.<br />
Beta si occupa da anni <strong>di</strong> manutenzione <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong>, parchi<br />
e giar<strong>di</strong>ni, per conto <strong>di</strong> Amministrazioni Pubbliche e privati in<br />
tutto il territorio della provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />
Beta provvede alla progettazione, realizzazione, cura e<br />
manutenzione <strong>di</strong> aree pubbliche e private, <strong>di</strong> piccole e gran<strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>mensioni, ponendo attenzione alle esigenze della clientela.<br />
I servizi che offriamo:<br />
- Progettazione e realizzazione <strong>di</strong> parchi e giar<strong>di</strong>ni<br />
- Piantagione <strong>di</strong> piante<br />
- Allestimenti <strong>di</strong> aiuole<br />
- Sfalcio e decespugliamento <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> e scarpate<br />
- Manutenzione sentieri montani<br />
- Potature siepi e Potature ad alto fusto con piattaforma aerea<br />
- Diserbo erbe infestanti<br />
SETTORE VERDE<br />
I testi e le immagini parlano e testimoniano oltre all’estro,<br />
alla capacità e alla solidarietà dei volontari del Comitato,<br />
anche l’affetto che la comunità aretina nutre per la grande<br />
festa del carnevale aretino dell’Orciolaia.<br />
Un carnevale storico quello dell’Orciolaia, nato dalla<br />
creatività e dalla fantasia e cresciuto grazie ad un<br />
grande spirito <strong>di</strong> solidarietà; oggi il “carnevale dei<br />
ragazzi dell’Orciolaia” è <strong>di</strong>ventato il “carnevale aretino<br />
dell’Orciolaia” ed è un punto <strong>di</strong> riferimento per i bambini<br />
e per le famiglie aretine.<br />
“Il libro – sottolinea Giuseppe Marconi, leader storico<br />
della manifestazione – testimonia la storia della nostra<br />
iniziativa ma anche la sua “voglia” <strong>di</strong> avere un futuro<br />
sempre più importante, tale da collocarlo tra i maggiori<br />
carnevali italiani”. “Festeggiamo i 40 ma già pensiamo agli<br />
80 anni – conclude Gianfrancesco Chiericoni, Presidente<br />
del Comitato. Stiamo lavorando non solo perché questa<br />
tra<strong>di</strong>zione continui ma soprattutto perché i giovani si<br />
avvicinino al carnevale. Abbiamo un grande patrimonio<br />
non solo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità ma anche <strong>di</strong> competenze e<br />
professionalità che non inten<strong>di</strong>amo assolutamente<br />
<strong>di</strong>sperdere ma anzi trasmettere alle nuove generazioni”.<br />
“Le immagini dei carri e dei<br />
volontari che li hanno realizzati.<br />
Dal bianco e nero al colore<br />
pensando ai prossimi 40 anni”<br />
18 19
SALUTE<br />
No al lavoro pericoloso<br />
e a termine...<strong>di</strong> vita<br />
Stabile, retribuito, regolare ma, soprattutto, sicuro. La situazione locale degli infortuni sul lavoro nella provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Le iniziative della ASL 8<br />
Diminuiscono negli anni, ma non si riesce ad eliminarli. Sono<br />
gli infortuni sul lavoro. Nella nostra provincia assistiamo<br />
ad una forte <strong>di</strong>minuzione progressiva, sia <strong>di</strong> quelli lievi,<br />
che <strong>di</strong> quelli più gravi, compreso quelli mortali. Cresce la<br />
consapevolezza, la coscienza del valore della sicurezza sia da<br />
parte delle aziende che dei lavoratori. Cresce l’attività svolta<br />
dagli enti, sia sotto il profilo repressivo e <strong>di</strong> controllo, che <strong>di</strong><br />
prevenzione, l’unica arma capace <strong>di</strong> ridurre questo fenomeno.<br />
Cresce anche l’attenzione alle malattie professionali, specie<br />
oggi che ci sono gli strumenti vali<strong>di</strong> per conoscerle .<br />
Un infortunio è un infortunio. Che avvenga in fabbrica,<br />
mentre si è alla guida <strong>di</strong> un camion dell’azienda o mentre,<br />
magari per hobby, si lavora con il trattore nel proprio campo,<br />
sempre infortunio rimane. E nella nostra provincia quelli<br />
più gravi avvengono proprio mentre si lavora in proprio,<br />
per hobby. Vittime principali i pensionati che si de<strong>di</strong>cano<br />
all’agricoltura. Basta vedere i dati degli ultimi anni: nel 2005<br />
ci sono stati 14 decessi sul lavoro, <strong>di</strong> cui sette <strong>di</strong>pendenti, 4<br />
pensionati, due coltivatori <strong>di</strong>retti e un titolare d’impresa; 12<br />
i morti nel 2006, <strong>di</strong> cui 5 <strong>di</strong>pendenti, un titolare d’impresa<br />
e 7 fra hobbisti e pensionati; due i morti sul lavoro nel<br />
2007, entrambi pensionati. Numeri che vanno interpretati.<br />
L’analisi che ne ricava il Dipartimento della Prevenzione<br />
della Ausl, sottolinea una tendenziale <strong>di</strong>minuzione degli<br />
infortuni, compreso quelli mortali. Prevalgono gli infortuni<br />
Grafico 1 - Ruolo del comportamento nel determinare gli<br />
incidenti<br />
“Soggetti a rischio: i pensionati<br />
in agricoltura. E poi i lavoratori <strong>di</strong><br />
e<strong>di</strong>lizia, servizi e metalmeccanica”<br />
La prevenzione, i progetti della Asl 8<br />
Il protocollo per il miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute nei luoghi <strong>di</strong> lavoro siglato con Associazione Industriali,<br />
INAIL e Sindacati.<br />
Alle Aziende sanitarie sono demandate una serie <strong>di</strong> responsabilità e funzioni. Ma oltre ai compiti specifici, è da evidenziare<br />
come il problema sia oggi affrontato in una ottica <strong>di</strong> collaborazione e concertazione, fra enti e categorie economiche e<br />
sociali. Una strategia che ha portato alla firma <strong>di</strong> un protocollo ufficiale per il miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute e<br />
sicurezza nei luoghi <strong>di</strong> lavoro, fra la Direzione dell’Azienda USL 8, l’Associazione Industriali, l’INAIL, CGIL, CISL e UIL.<br />
I dati evidenziano che oltre l’80% degli infortuni (grafico 1) è determinato da comportamenti inadeguati, piuttosto che da<br />
con<strong>di</strong>zioni strutturali carenti o da <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale non <strong>di</strong>sponibili.<br />
Le ragioni che concorrono a determinare i comportamenti inadeguati sono in estrema sintesi due:<br />
1) carenze <strong>di</strong> conoscenze (non so come mi sia richiesto <strong>di</strong> agire in determinate circostanze);<br />
2) carenze <strong>di</strong> motivazione, (non voglio agire come mi è richiesto in determinate circostanze).<br />
L’obiettivo del protocollo è <strong>di</strong> sostenere le aziende in un percorso <strong>di</strong> miglioramento della gestione ed organizzazione della<br />
salute e sicurezza finalizzato alla riduzione degli infortuni e delle malattie professionali, agendo in modo particolare sulle<br />
carenze sopra evidenziate. Una operazione complessa, soprattutto in considerazione delle <strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>o piccole delle<br />
aziende che caratterizzano la nostra realtà produttiva. Basta pensare che sulle 30.976 imprese della nostra provincia, solo 642<br />
hanno più <strong>di</strong> 10 addetti e quin<strong>di</strong> un’organizzazione del lavoro più strutturata. Fino a 9 <strong>di</strong>pendenti si contano 30.334 aziende,<br />
ma ci sono ad<strong>di</strong>rittura 16.717 <strong>di</strong>tte con il solo titolare-lavoratore.<br />
in E<strong>di</strong>lizia, Servizi, Metalmeccanica ed Agricoltura con un<br />
incremento del numero <strong>di</strong> infortuni a carico dei lavoratori<br />
extracomunitari.<br />
Rispetto alle cause, le macchine passano come “responsabilità”<br />
dal primo al sesto posto; infine prevalgono i mezzi <strong>di</strong> trasporto<br />
e sollevamento, le sostanze ed i materiali, l’ambiente <strong>di</strong> lavoro.<br />
Se ne ricava che se sotto il profilo della sicurezza passiva (le<br />
macchine) si è fatto molto, grazie anche a normative sempre<br />
più stringenti, è l’organizzazione del lavoro nel suo insieme<br />
ad essere ancora deficitaria. (pla)<br />
20 21
SALUTE<br />
Vacanze e viaggi in salute<br />
SALUTE<br />
Consigli da portare in giro<br />
Essere previdenti per essere sicuri<br />
Se avete bisogno <strong>di</strong> qualunque vaccinazione o <strong>di</strong><br />
me<strong>di</strong>cinali, recatevi dal vostro me<strong>di</strong>co almeno 4 - 6<br />
settimane prima del viaggio. Ciò darà ai vaccini il tempo<br />
<strong>di</strong> funzionare in modo che siate protetti durante tutta<br />
la vacanza. E’ buona norma preparare anche un “kit<br />
“ (ve<strong>di</strong> scheda) per fronteggiare eventuali problemi <strong>di</strong><br />
salute durante il viaggio.<br />
Le precauzioni da osservare, i servizi<br />
della Usl 8 ed i consigli per l’uso<br />
Prima <strong>di</strong> partire è necessario documentarsi sulla<br />
situazione sanitaria che si può trovare nel Paese <strong>di</strong><br />
destinazione, soprattutto se è obbligatorio vaccinarsi<br />
contro specifiche malattie o se è necessario eseguire la<br />
profilassi contro la malaria. Molte informazioni possono<br />
essere reperite nel sito web del Ministero della Salute<br />
(www.ministerosalute.it). Scegliendo una destinazione è<br />
possibile conoscere:<br />
a. i rischi causati da varie malattie e i consigli su come<br />
evitarle;<br />
b. gli avvisi speciali circa l’insorgere <strong>di</strong> epidemie o <strong>di</strong><br />
altre malattie in quella nazione;<br />
c. le vaccinazioni ed i farmaci ad effetto preventivo<br />
(profilassi) necessarie.<br />
Gli uffici della usl, oltre a fornire tutte le informazioni<br />
sulla situazione sanitaria del Paese da visitare e sulle<br />
precauzioni da usare, fanno anche una valutazione “su<br />
misura” delle vaccinazioni da consigliare e sui farmaci da<br />
prendere: anche in questo caso il turista “fai da te” può<br />
andare incontro a rischi aggiuntivi.<br />
Sono 1.060 gli aretini che nel 2007 sono passati<br />
dall’ambulatorio per i viaggiatori internazionali.<br />
Importante: alcuni paesi richiedono <strong>di</strong> presentare un<br />
certificato che afferma che siete stati vaccinati contro la<br />
febbre gialla prima che possiate entrarvi.<br />
Questo viene rilasciato esclusivamente in ambulatori<br />
della Usl (ve<strong>di</strong> tabella) e deve essere fatto almeno 10<br />
giorni prima del viaggio.<br />
L’anno passato sono stati 309 gli aretini che ne hanno<br />
usufruito. E anche se volete portare all’estero con voi<br />
un amico a quattro zampe dovete seguire delle precise<br />
regole (ve<strong>di</strong> scheda).<br />
Le precauzioni da osservare, i servizi<br />
della Usl 8 ed i consigli per l’uso<br />
Tutti pronti? Fra un mese scatta il periodo delle vacanze.<br />
Sole, mare, sport, ognuno la vive a modo suo. L’importante<br />
è partire preparati per affrontare al meglio eventuali<br />
inconvenienti, soprattutto se si viaggia all’estero! Viaggi<br />
che possono esporci a <strong>di</strong>versi rischi, tra i quali quello <strong>di</strong><br />
ammalarsi <strong>di</strong> malattie assenti o molto rare in Italia. Basta<br />
pensare che un turista su quattro torna a casa con problemi<br />
<strong>di</strong> salute: dalla comune <strong>di</strong>arrea, a patologie ben più gravi.<br />
Una adeguata informazione sulle norme da osservare prima,<br />
durante e dopo il viaggio rappresenta quin<strong>di</strong> la migliore<br />
polizza assicurativa per evitare problemi durante il soggiorno,<br />
ma soprattutto spiacevoli conseguenze al ritorno.<br />
C’è Paese e Paese<br />
Non è vero che tutto il “mondo è Paese”. In Italia abbiamo<br />
un sistema sanitario nazionale che garantisce gratuitamente<br />
ospedali, trasferimenti e cure. Nei Paesi della Comunità<br />
Europea e in Svizzera, con la “Tessera Sanitaria” inviata<br />
dal Ministero della Salute (sostituisce i vecchi Modelli<br />
E111) vengono garantiti gli stessi servizi previsti per i<br />
citta<strong>di</strong>ni residenti. Negli altri Paesi, la situazione è molto<br />
più articolata, in funzione della presenza <strong>di</strong> apposite<br />
convenzioni con l’Italia o meno, ed è pertanto necessario<br />
informarsi nel dettaglio presso il Distretto Sanitario <strong>di</strong><br />
Via Guadagnoli (orario: lunedì e giovedì mattina dalle<br />
ore 09.00 alle 12.00 e giovedì pomeriggio dalle 15.00 alle<br />
17.00 - telefono: 0575.254810-254817).<br />
Buon viaggio e … in salute. (pla)<br />
Ambulatori per i viaggiatori internazionali<br />
L’ambulatorio per i viaggiatori internazionali si trova nella struttura <strong>di</strong> Igiene Pubblica (Dipartimento della Prevenzione)<br />
presso l’ospedale San Donato. Riceve il pubblico dalle 10,00 alle 12,00 dei giorni lunedì, martedì, giovedì e sabato. Risponde<br />
al numero telefonico 0575.255967 tutti i giorni feriali dalle 09,00 alle 13,00.<br />
Il centro è abilitato anche per la vaccinazione contro la febbre gialla. E’ consigliabile telefonare per avere un appuntamento.<br />
Bisogna rivolgersi all’ambulatorio 6-8 settimane prima della partenza.<br />
Kit per la salute del viaggiatore<br />
Il vostro kit dovrebbe comprendere: i me<strong>di</strong>cinali personali che state assumendo in quel periodo, con le copie delle prescrizioni<br />
ove è bene sia in<strong>di</strong>cato il nome generico del farmaco e non solo quello commerciale e le modalità <strong>di</strong> assunzione dello stesso;<br />
gli antimalarici se vi recate in zone endemiche; farmaci anti<strong>di</strong>arroici come la loperamide; farmaci antibiotici per la <strong>di</strong>arrea<br />
(ad es. la ciprofloxacina); antistaminici; farmaci per chinetosi (mal d’auto, nave, etc); un blando lassativo; un sonnifero; un<br />
buon antidolorifico (paracetamolo, aspirina, nimesulide, etc); antiaci<strong>di</strong>; un antitosse, meglio se con espettorante; una crema<br />
antifungina e antibiotica; un corticosteroideo o anche dell’adrenalina iniettabile se siete fortemente allergici; una crema per<br />
evitare le scottature; dei cerotti.<br />
In viaggio con Fido<br />
Regole <strong>di</strong>verse da Paese a Paese e, in alcuni casi (Inghilterra e Svezia, ad esempio), è necessario iniziare a muoversi almeno sei<br />
mesi prima. All’interno della Comunità Europea, viene richiesta l’iscrizione all’anagrafe veterinaria, l’identificazione tramite<br />
microchip, la vaccinazione contro la rabbia (fatta almeno 21 giorni prima della partenza e da non oltre un anno), il passaporto<br />
(cani, gatti e furetti). Anche in questo caso, il consiglio è quello <strong>di</strong> rivolgersi in tempo utile al Servizio Veterinario della Ausl<br />
8, in Viale Citta<strong>di</strong>ni 33, nei giorni dal marte<strong>di</strong> al sabato, dalle ore 11,30 alle 13,00.<br />
Per informazioni, tel e fax: 0575.254972 - 255972<br />
Altri consigli utili<br />
Informarsi sui regolamenti delle varie compagnie aeree, marittime e ferroviarie. Nel caso <strong>di</strong> cani per l’accompagnamento<br />
dei non vedenti, sono previste delle facilitazioni. In ogni caso, sebbene si tratti <strong>di</strong> animali accettati ovunque, è preferibile<br />
segnalarne la presenza al momento della prenotazione del viaggio. Non <strong>di</strong>menticate per i cani <strong>di</strong> avere al seguito guinzaglio,<br />
museruola e il kit per raccogliere gli escrementi. Per i gatti l’apposita gabbia.<br />
22 23
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oppure contattare la redazione al numero 0575.900309<br />
24
COOPERAZIONE SOCIALE<br />
Impresa motore dello<br />
Il bilancio sociale <strong>di</strong> Koinè, cooperativa <strong>di</strong> tipo A impegnata nella progettazione<br />
sviluppo sociale<br />
e gestione <strong>di</strong> servizi per le persone nel rispetto dei <strong>di</strong>ritti dei soci che lavorano<br />
Il bilancio sociale è una carta d’identità molto particolare,<br />
capace <strong>di</strong> far leggere il cuore <strong>di</strong> un’impresa ben al <strong>di</strong> là dei<br />
semplici numeri. “Il nostro esprime quello che siamo – afferma<br />
la Presidente <strong>di</strong> Koinè, Grazia Faltoni. E cioè una cooperativa<br />
sociale <strong>di</strong> tipo A che è anche un “aggregato” <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza<br />
attiva. Ci occupiamo <strong>di</strong> progettazione e gestione <strong>di</strong> servizi<br />
sociali ed educativi, ricerca sociale, ricerca sullo sviluppo<br />
economico a livello locale. In 13 anni <strong>di</strong> attività, abbiamo<br />
tentato <strong>di</strong> interpretare il nostro essere impresa sociale agendo<br />
come promotore <strong>di</strong> sviluppo sociale a livello locale”.<br />
E per far questo, Koinè ha operato alcune scelte ben precise.<br />
“Non abbiamo voluto essere un ‘appaltificio’ ma un’impresa<br />
sociale capace <strong>di</strong> progettare, creare servizi innovativi, costruire<br />
legami con tutti i soggetti sociali attivi nella comunità<br />
locale”. Attenzione, quin<strong>di</strong>, a tutte le persone: “abbiamo<br />
attribuito centralità al rispetto delle regole, verso i soci,<br />
verso i <strong>di</strong>pendenti, verso la committenza, verso gli utenti e<br />
le comunità locali. Per onorare questo principio – afferma la<br />
Presidente Faltoni - Koinè ha sempre applicato integralmente<br />
il contratto <strong>di</strong> lavoro, fatto fronte a tutti i propri obblighi<br />
verso gli istituti previdenziali ed assicurativi, rispettato i<br />
fornitori, assunto e rispettato precise regole interne <strong>di</strong> tutela<br />
e salvaguar<strong>di</strong>a dei <strong>di</strong>ritti del personale”.<br />
L’ottenimento della certificazione etica SA8000 nel 2001,<br />
Tutti i numeri<br />
10,5 milioni <strong>di</strong> fatturato<br />
430 addetti a tempo pieno<br />
65 servizi ed attività gestite<br />
1.500 utenti me<strong>di</strong>o giorno<br />
prima impresa sociale italiana ad aver conseguito questo<br />
riconoscimento, fornisce solo in parte la misura <strong>di</strong> un impegno<br />
capace <strong>di</strong> coniugare efficacia, efficienza, partecipazione<br />
dei soci alla gestione, democrazia interna. “Abbiamo poi<br />
tentato, con buoni risultati e tanta fatica – precisa Grazia<br />
Faltoni - <strong>di</strong> assumere una identità professionale e culturale<br />
specifica, respingendo la prospettiva <strong>di</strong> cedere manodopera<br />
alla Pubblica Amministrazione e la deriva della azienda<br />
“conto terzista“. In questo quadro, Koinè ha sempre dato<br />
grande importanza alla formazione ed all’aggiornamento<br />
professionale del personale e, per un altro verso, alle attività<br />
<strong>di</strong> ricerca, co-progettazione e progettazione sociale”.<br />
“Una cooperativa capace<br />
<strong>di</strong> progettare, creare servizi<br />
innovativi, costruire legami con<br />
tutti i soggetti sociali attivi nella<br />
comunità locale.”<br />
Lo sforzo per costruire qualità ha portato Koinè, già dal<br />
2002, ad ottenere la certificazione Uni En Iso 9001:2000<br />
Vision per la progettazione e la valutazione <strong>di</strong> tutta la gamma<br />
dei servizi sociali e ad avviare il processo che, entro la fine <strong>di</strong><br />
questo anno, dovrebbe portare la cooperativa ad ottenere la<br />
certificazione <strong>di</strong> qualità della gestione delle RSA e dei servizi<br />
residenziali per anziani, che rappresentano la <strong>di</strong>visione più<br />
consistente e storica della cooperativa.<br />
“Capacità impren<strong>di</strong>toriale, cultura, etica, <strong>di</strong>ritti dei lavoratori”<br />
Koiné è ormai legittimamente e giustamente considerata una delle cooperative più <strong>di</strong>namiche ed efficaci<br />
nel panorama della cooperazione italiana ed il fatto che sia in Toscana è un duplice motivo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione.<br />
E’ una cooperativa che <strong>di</strong>mostra capacità impren<strong>di</strong>toriale e proiezione sul mercato ma anche cultura <strong>di</strong> una<br />
forte etica. Un altro elemento importante è quello della democrazia interna, c’è molta attenzione ai <strong>di</strong>ritti dei<br />
lavoratori e dei soci lavoratori, ma anche alla partecipazione e alla vita sociale.<br />
Le cooperative sono forme <strong>di</strong> impresa che hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> riuscire più, prima e meglio <strong>di</strong> altri a tradurre<br />
in mercato, settori che non avevano “mercato”; rappresentano una risposta al bisogno pubblico perché hanno<br />
un atteggiamento non speculativo, una visione <strong>di</strong> insieme, una flessibilità ed un’architettura che si sono rivelati<br />
ingre<strong>di</strong>enti più agevoli per i processi <strong>di</strong> privatizzazione. Si tratterebbe <strong>di</strong> estendere queste proprietà anche ad<br />
altri ambiti della vita e dei servizi pubblici.<br />
Inoltre il lavoratore attraverso la vita cooperativa si misura non solo con la <strong>di</strong>mensione professionale, ma anche con<br />
quella impren<strong>di</strong>toriale perchè è chiamato ad interessarsi dell’organizzazione dell’impresa, dei processi decisionali ed<br />
è quin<strong>di</strong> un lavoratore “protagonista”, che innalza la qualità del suo lavoro e della sua <strong>di</strong>mensione anche civica.<br />
Giovanni Doddoli<br />
Presidente Legacoop Toscana<br />
26 27
COOPERAZIONE SOCIALE<br />
Il bilancio sociale? Una<br />
Oltre le cifre, il cuore <strong>di</strong> una cooperativa che mette al centro l’uomo e non il<br />
vera vocazione<br />
profitto. Quello <strong>di</strong> Koinè premiato da anni tra i migliori bilanci sociali italiani<br />
“Il primo <strong>di</strong>ritto del lettore è non leggere”. Paolo Peruzzi,<br />
Direttore <strong>di</strong> Koinè, è consapevole che un bilancio sociale<br />
è materia dura e cita Daniel Pennac per indurre il bisogno<br />
<strong>di</strong> fare il contrario. E cioè a comprendere il valore <strong>di</strong> un<br />
documento particolarmente complesso ma in grado <strong>di</strong> far<br />
capire, fino in fondo, cosa sia Koinè, le sue attività e, come<br />
<strong>di</strong>cono gli esperti, la sua mission.<br />
Il bilancio sociale, per questa cooperativa sociale, è una<br />
sorta <strong>di</strong> vocazione: quello del 2004 è stato premiato quale<br />
migliore in Italia nel vasto mondo della cooperazione e<br />
quelli del 2003 e 2005 sono “arrivati” al secondo posto.<br />
“I soci <strong>di</strong> Koinè – sottolinea Peruzzi - credono in un’ economia<br />
solidale e partecipata che abbia al suo centro l’uomo ed i suoi<br />
bisogni fondamentali e non il profitto in<strong>di</strong>viduale. I nostri<br />
scopi? Molti. Ecco i principali: incentivare al suo interno<br />
forme <strong>di</strong> democrazia partecipata, mirate a garantire ai soci<br />
spazi concreti <strong>di</strong> partecipazione al processo decisionale; creare<br />
opportunità <strong>di</strong> lavoro qualificato; salvaguardare la continuità<br />
occupazionale dei soci”.<br />
Le aree <strong>di</strong> attività sono molte e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura: servizi<br />
socio educativi, interventi <strong>di</strong> prevenzione del <strong>di</strong>sagio,<br />
attività socio assistenziali e <strong>di</strong> riabilitazione, <strong>di</strong> inserimento<br />
sociale e lavorativo finalizzati a promuovere il benessere<br />
degli in<strong>di</strong>vidui e a prevenire, ridurre e, quando possibile,<br />
eliminare il rischio <strong>di</strong> emarginazione delle persone anziane,<br />
<strong>di</strong>sabili o esposte ad esclusione.<br />
“Per garantire la qualità dei servizi – precisa Peruzzi - Koinè<br />
investe risorse economiche ed umane in attività <strong>di</strong> ricerca<br />
sociale, <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> aggiornamento professionale<br />
mirate a valorizzare le competenze dei soci, dei <strong>di</strong>pendenti<br />
e dei volontari”.<br />
Per garantire la partecipazione democratica alla gestione<br />
dell’impresa, la crescita culturale dei soci e della<br />
comunità all’interno della quale opera, ecco le strategie<br />
<strong>di</strong> informazione, <strong>di</strong> formazione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione dei saperi e<br />
promozione delle attività svolte.<br />
“L’obiettivo finale <strong>di</strong> Koiné - conclude il Direttore Paolo<br />
Peruzzi - è <strong>di</strong> promuovere lo sviluppo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong><br />
relazioni sociali e <strong>di</strong> una cultura con<strong>di</strong>visa che assumano<br />
il senso del primato <strong>di</strong> ogni singola persona sulle logiche<br />
del profitto; il senso concreto del primato dell’interesse<br />
collettivo e della comunità su quello in<strong>di</strong>viduale; la necessità<br />
<strong>di</strong> coniugare senso dei <strong>di</strong>ritti e senso dei doveri nella etica<br />
pubblica ed in quella, soggettiva, <strong>di</strong> ogni persona ed infine<br />
l’opportunità <strong>di</strong> considerare il vantaggio che consegue ad<br />
affrontare assieme i problemi comuni”.<br />
Quel che conta è il capitale umano<br />
“il bilancio del 2004 è stato<br />
premiato quale migliore in Italia nel<br />
vasto mondo della cooperazione<br />
e quelli del 2003 e 2005 sono<br />
“arrivati” al secondo posto.”<br />
Il capitale principale? Quello umano. La cooperativa, come società <strong>di</strong> persone, è tanto più in salute e<br />
competitiva quanto più riesce a valorizzare il proprio “capitale umano”, assicurando ai soci ed ai <strong>di</strong>pendenti<br />
continuità occupazionale, garanzia e certezza dei <strong>di</strong>ritti contrattuali, azioni <strong>di</strong> aggiornamento e formazione,<br />
tutela della salute e della prevenzione e protezione dagli infortuni, coinvolgimento nelle scelte.<br />
E’ grazie a queste scelte <strong>di</strong> politica aziendale che Koiné ha potuto limitare allo stretto in<strong>di</strong>spensabile<br />
il ricorso a contratti atipici. Le azioni per la valorizzazione e la promozione delle risorse umane sono<br />
importanti per la qualità dei servizi e per quella delle relazioni interne alla cooperativa, che ha tassi <strong>di</strong><br />
turn over in uscita bassissimi.<br />
Delle oltre 400 persone occupate in Koinè, il 92% sono donne e quasi il 40% hanno meno <strong>di</strong> 35 anni.<br />
Sul totale dei <strong>di</strong>pendenti a tempo indeterminato, i soci sono quasi il 90% a conferma della grande<br />
partecipazione dei lavoratori alla gestione ed al rischio d’impresa.<br />
28 29
COOPERAZIONE SOCIALE<br />
La galassia Koinè<br />
Il sistema <strong>di</strong> organizzazioni no profit: Cooperative sociali, agenzia formativa,<br />
centro <strong>di</strong> ricerca, polisportiva, associazioni culturali e <strong>di</strong> promozione sociale<br />
soci<br />
lavoratori<br />
La figura che segue visualizza, in forma grafica, le <strong>di</strong>verse<br />
categorie <strong>di</strong> stakeholders Koinè:<br />
Un elemento <strong>di</strong> caratterizzazione <strong>di</strong> Koinè è rappresentato<br />
dall’impegno profuso nella costruzione e nello sviluppo<br />
<strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> organizzazioni non profit autonome ma<br />
organicamente legate alla cooperativa. Hanno scopi specifici,<br />
si avvalgono del sostegno tecnico, economico e professionale<br />
<strong>di</strong> Koinè ed impegnano nella gestione moltissimi soci della<br />
Cooperativa.<br />
Le organizzazioni che compongono il “sistema Koinè”, sono:<br />
la cooperativa sociale <strong>di</strong> tipo b, BETA, che persegue lo scopo<br />
<strong>di</strong> inserire nel mondo del lavoro <strong>di</strong>sabili, svantaggiati e<br />
soggetti esposti a rischio <strong>di</strong> esclusione sociale (maggiori info<br />
su www.coopbeta.it);<br />
l’agenzia formativa ELECTRA Aps, che opera nel campo<br />
della formazione professionale e dell’aggiornamento nei<br />
settori sociali, socio educativi e della assistenza che ha acquisito<br />
la certificazione <strong>di</strong> qualità per la progettazione, la gestione<br />
e la valutazione <strong>di</strong> attività formative e <strong>di</strong> orientamento nel<br />
2005. (maggiori info su www.apselectra.it);<br />
il centro <strong>di</strong> ricerca sociale CITTA’ NUOVE Aps, che opera<br />
nel campo della ricerca sociale e della consulenza sulla<br />
qualità e la responsabilità sociale, agendo, in particolare,<br />
nell’accompagnamento alla certificazione etica ed alla adozione<br />
Le attività, i servizi, gli utenti<br />
<strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> social responsabilità onlus e cooperative sociali;<br />
la polisportiva DINAMO GAMBASSI, che persegue lo<br />
scopo <strong>di</strong> promuovere la cultura della inclusione sociale<br />
e della lotta alla emarginazione me<strong>di</strong>ante la pratica dello<br />
sport amatoriale e dell’avviamento allo sport <strong>di</strong> soggetti<br />
esposti a rischio <strong>di</strong> esclusione sociale; l’associazione culturale<br />
CONTROLUCE, che persegue lo scopo <strong>di</strong> promuovere<br />
l’abilitazione e l’inclusione sociale <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabili psico fisici<br />
e soggetti esposti a rischio <strong>di</strong> emarginazione me<strong>di</strong>ante la<br />
pratica del teatro e della drammatizzazione;<br />
l’associazione <strong>di</strong> promozione sociale LA VALLE, che opera<br />
nella montagna castiglionese e nella Val<strong>di</strong>chiana aretina<br />
ponendo in essere servizi <strong>di</strong> trasporto speciale per <strong>di</strong>sabili<br />
ed anziani in modo da ridurre il rischio <strong>di</strong> istituzionalizzazione<br />
<strong>di</strong> persone non autonome e che vivono in contesti poco<br />
serviti da mezzi pubblici;<br />
l’associazione <strong>di</strong> promozione sociale EDUCATORI<br />
FAMILIARI, che opera in tutta la provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e<br />
si occupa specificatamente della promozione dei servizi<br />
all’infanzia in ambito domiciliare e <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> baby sitting<br />
(maggiori info su www.educatorifamiliari.it).<br />
1 Servizi che la cooperativa ha in gestione per conto <strong>di</strong> Enti Locali ed USL 60<br />
Servizi autorizzati ed autonomamente avviati dalla Cooperativa 21<br />
2 Utenti giornalieri me<strong>di</strong> dei servizi gestiti da Koiné 1400<br />
Ve<strong>di</strong> nelle pagine successive tabelle 7 e 8<br />
3 Principali attività <strong>di</strong> progettazione avviate, proseguite o chiuse nel 2006 7<br />
a<br />
b<br />
c<br />
d<br />
e<br />
f<br />
La casa <strong>di</strong> Pinocchio, comunità alloggio per <strong>di</strong>sabili, Ente Cassa CRF,ammesso<br />
CasAmica, residence sociale per anziani fragili, Loro Ciuffenna, in attivazione<br />
VIS, sistema <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> impatto delle politiche sociali, prosieguo 2 fase<br />
Project financing Ni<strong>di</strong> nel verde a Roma, ATI Nuove Risposte, aggiu<strong>di</strong>cato,attiv<br />
Margherita, acquisto sede per nido accre<strong>di</strong>tato Cortona, attivato<br />
Per i vecchi tutto è troppo, Cesvot, in corso, attivato e in completamento<br />
4 Servizi attivati o incrementati me<strong>di</strong>ante le attività <strong>di</strong> progettazione 1<br />
1 Nuovo Nido Margherita Cortona<br />
committenti<br />
1 Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
2 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
3 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> M.S.Savino<br />
4 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Montevarchi<br />
5 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> San Giovanni Valdarno<br />
6 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castelfranco<br />
7 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Cavriglia<br />
8 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Terranuova Bracciolini<br />
9 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Bucine<br />
10 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Loro Ciuffenna<br />
11 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Laterina<br />
12 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Figline<br />
13 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castiglion Fiorentino<br />
14 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Cortona<br />
15 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Marciano<br />
16 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Lucignano<br />
17 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Bibbiena<br />
18 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Stia<br />
19 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Pratovecchio<br />
20 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Sinalunga<br />
21 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Cetona<br />
22 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Chianciano<br />
23 Usl 8 <strong>Arezzo</strong><br />
24 Asp Montevarchi<br />
25 Asp San Giovanni Valdarno<br />
26 Istituto Cesalpino<br />
27 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Roma<br />
28 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castel San Niccolò<br />
OSL<br />
74 Cgil Cisl Uil<br />
Provinciali<br />
strutture<br />
del sistema Koinè<br />
55 Beta coop sociale <strong>di</strong> tipo B<br />
56 Electra APS<br />
57 Controluce Aps<br />
58 La Valle Aps<br />
59 Polisportiva Gambassi Aps<br />
60 Isola che non c'è Consorzio<br />
61 Educatori Familiari Aps<br />
forze politiche<br />
76 Segreteria tecnica Zona aretina<br />
77 Segreteria tecnica Zona Valdarno<br />
78 Segreteria tecnica Zona Val<strong>di</strong>chiana<br />
79 Conferenza Sindaci <strong>Arezzo</strong><br />
80 Conferenza Sindaci Valdarno aretino<br />
81 Conferenza Sindaci Val<strong>di</strong>chiana<br />
82 Regione Toscana<br />
83 Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
<strong>di</strong>pendenti<br />
soci<br />
volontari<br />
soggetti<br />
della rete<br />
sociale<br />
legacoop<br />
stato<br />
37 Inps<br />
38 Inail<br />
39 Stato e<br />
Agenzia Entrate<br />
comunità<br />
locali<br />
84 Zona Socio Sanitario<br />
Zona Aretina<br />
85 Zona Socio Sanitario<br />
Zona Valdarno aretino<br />
86 Zona Socio Sanitario<br />
Zona Val<strong>di</strong>chiana aretina<br />
87 Zona Socio Sanitario<br />
Zona Casentino<br />
88 Zona Socio Sanitario<br />
Zona Val<strong>di</strong>chiana senese<br />
89 Zona Socio Sanitario<br />
Zona Valdarno fiorentino<br />
persone che<br />
chiedono lavoro<br />
organismi<br />
economia<br />
sociale<br />
75 Anna Lindh<br />
Associazione<br />
<strong>di</strong>pendenti<br />
utenti<br />
finanziatori<br />
34 MPS<br />
35 Coopfond<br />
36 CCFS<br />
partners<br />
produttivi<br />
40 Pan<br />
41 Fism <strong>Arezzo</strong><br />
42 Snell Habitat<br />
43 Arci <strong>Arezzo</strong><br />
44 Arci Valdarno<br />
45 Ucodep<br />
46 Progetto 5<br />
47 Comars<br />
generazioni<br />
future<br />
organismi<br />
utenza<br />
università<br />
centri<br />
<strong>di</strong> ricerca<br />
71 Università degli<br />
Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Siena<br />
72 Università degli<br />
Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />
73 Università degli<br />
Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pisa<br />
fornitori<br />
29 Banca Popolare Etruria<br />
30 Monte Paschi <strong>di</strong> Siena<br />
31 CRF<br />
32 Banca Etica<br />
33 Unipol<br />
organismi<br />
impren<strong>di</strong>toria<br />
62 Consorzio 45<br />
63 Fi<strong>di</strong>coop Toscana<br />
64 CCFS<br />
65 Consorzio Pegaso<br />
66 Legacoop<br />
67 Legacoopsociali<br />
68 Arcst<br />
69 CTL Legacoop <strong>Arezzo</strong><br />
70 Forum Terzo Settore<br />
30 31
ENERGIA<br />
Metano: da Eta a Estra<br />
E nasce la seconda azienda toscana del settore. A giugno arriverà la bolletta<br />
della nuova Società. Per i clienti garanzia <strong>di</strong> continuità e qualità del servizio<br />
ENERGIA<br />
Coingas non balla da sola<br />
E procede sulla strada dell’integrazione con altre aziende toscane del settore<br />
energetico. Nuova società interamente pubblica con Prato e Siena<br />
Eta 3 entra in Estra, la nuova società <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta del<br />
metano costituita insieme a IntesaCom e ConsiaGas.<br />
Una società, seconda in Toscana e che si appresta a<br />
ricoprire una delle prime posizioni nella regione.<br />
“Le tre aziende hanno saputo cogliere il cambiamento e<br />
coniugare l’anima pubblica con il mercato – commenta<br />
il Presidente <strong>di</strong> Eta 3, Alberto Ciolfi. Funzionano, sono<br />
competitive, non sono inquinate dalle alchimie della<br />
finanza creativa, fanno occupazione, sono aziende del<br />
territorio e sul territorio. Ed hanno anche dei manager<br />
capaci che sanno trovare il giusto equilibrio tra spirito <strong>di</strong><br />
servizio ed efficienza. Questo il clima in cui nasce Estra,<br />
con la consapevolezza che aggregandosi si affrontano<br />
meglio le sfide del mercato aperto in un rapporto forte e<br />
solido con il territorio”.<br />
Fondamentale è il rapporto con E<strong>di</strong>son, partner privato<br />
in Eta 3. “Estra ha già pensato al futuro imme<strong>di</strong>ato e<br />
prossimo assicurandosi un accordo pluriennale con<br />
E<strong>di</strong>son sul versante dell’approvvigionamento – ricorda<br />
Alberto Ciolfi. La joint-venture con E<strong>di</strong>son ci porta nel<br />
breve periodo a poter beneficiare del metano dell’unico<br />
rigassificatore che entrerà in funzione fra poco in Italia al<br />
largo <strong>di</strong> Rovigo e, nel me<strong>di</strong>o periodo, a poter fruire del<br />
gas algerino, considerato che il primo partner italiano<br />
della società <strong>di</strong> Stato algerina, la Sonatrach, nel consorzio<br />
GALSI è proprio E<strong>di</strong>son. Penso che questo elemento sia<br />
molto importante e va <strong>di</strong> pari passo con l’ingresso <strong>di</strong><br />
Eta3 in Estra: la nuova Società potrà infatti beneficiare<br />
della presenza in Eta 3 <strong>di</strong> questo importante operatore<br />
industriale, impegnato nei prossimi anni in importanti<br />
investimenti che permetteranno <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificare gli<br />
approvvigionamenti nazionali <strong>di</strong> gas naturale”.<br />
La scelta fatta da Coingas 7 anni fa <strong>di</strong> una joint venture<br />
con E<strong>di</strong>son si è <strong>di</strong>mostrata quin<strong>di</strong> vincente e l’ esperienza<br />
ha un’ulteriore valorizzazione e una “proiezione”<br />
regionale in quanto fatta in qualche modo propria dalle<br />
altre aziende pubbliche toscane.<br />
Aggregarsi in Estra è solo il primo passo per can<strong>di</strong>darsi a<br />
<strong>di</strong>ventare il nodo strategico della Toscana, collegato con<br />
il resto dell’Italia perchè “solo noi in Toscana – sottolinea<br />
il Presidente Ciolfi - abbiamo le caratteristiche societarie<br />
e proprietarie per partecipare a questo progetto. La<br />
Toscana può essere presente in questo grande progetto<br />
nazionale solo con noi (e il Galsi ne è il primo concreto<br />
esempio)”.<br />
L’operazione ha ottenuto il consenso dei lavoratori con<br />
le assemblee che hanno approvato l’accordo <strong>di</strong> fusione.<br />
E la partecipazione ad Estra è un’ulteriore proiezione <strong>di</strong><br />
Eta 3 fuori dalla provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />
Ciolfi si sofferma poi sul tema dell’approvvigionamento<br />
del gas: “occorre fare i rigassificatori, nuovi metanodotti<br />
ed aumentare la capacità <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> quelli esistenti.<br />
Aumentare cioè l’offerta, altrimenti la concorrenza non<br />
c’è, ed il prezzo finale del metano non <strong>di</strong>minuirà mai. Da<br />
parte nostra, l’aggregazione fra le tre società <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
<strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, Prato e Siena dovrà portare a situazioni ed<br />
assetti societari in cui l’economia cosiddetta <strong>di</strong> scala si<br />
riflette sul cliente finale”.<br />
Estra è solo il primo passo verso il più ambizioso progetto<br />
<strong>di</strong> integrazione tra Coingas, Consiag <strong>di</strong> Prato ed Intesa<br />
<strong>di</strong> Siena per creare una “newco” che avrà il capitale<br />
totalmente pubblico. Il nuovo soggetto dovrà essere<br />
propulsore <strong>di</strong> nuova crescita nel campo dell’energia. Tra<br />
le ipotesi possibili per la crescita abbiamo allo stu<strong>di</strong>o<br />
anche la possibilità della quotazione in Borsa, su cui<br />
andrà verificato il consenso dei 99 comuni-soci della<br />
futura “newco”.<br />
Vogliamo svolgere, infine, un ruolo importante anche<br />
nel settore delle energie rinnovabili, <strong>di</strong>ventando uno<br />
dei principali soggetti realizzatori del Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo<br />
Energetico Regionale (PIER) soprattutto nelle province<br />
<strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, Prato e Siena.<br />
E’ un progetto ambizioso che stiamo avviando in queste<br />
settimane in stretta collaborazione e raccordo con le<br />
Organizzazioni Sindacali territoriali, <strong>di</strong> categoria e le<br />
Rappresentanze Sindacali <strong>di</strong> Coingas, Consiag e Intesa.<br />
32 33
EDUCAZIONE ALLA SALUTE<br />
EDUCAZIONE ALLA SALUTE<br />
Farmaci da conoscere<br />
L’importanza <strong>di</strong> leggere le istruzioni e <strong>di</strong> farne un uso consapevole<br />
Leggere il “bugiar<strong>di</strong>no”<br />
Ve<strong>di</strong>amo come è composto ed il significato delle voci principali<br />
Quante volte usciti dalla farmacia abbiamo aperto con<br />
<strong>di</strong>ffidenza la scatola dei me<strong>di</strong>cinali incerti se gettare nel<br />
cestino il contenuto o inghiottire più pillole insieme<br />
nella speranza <strong>di</strong> trovare la panacea dei nostri mali…<br />
ma qual’è l’atteggiamento più corretto <strong>di</strong> fronte alle<br />
pastiglie dai mille colori?<br />
“Occorre un uso consapevole, commenta la Presidente <strong>di</strong><br />
Afm, Marzia Sandroni. Dobbiamo tener presente infatti che<br />
il farmaco può avere sia un’azione benefica che un’azione<br />
nociva: nel primo caso prende il nome <strong>di</strong> me<strong>di</strong>camento,<br />
nel secondo caso è detto veleno o tossico”.<br />
Fondamentale è la dose: farmaci a dosi elevate possono<br />
<strong>di</strong>ventare veleni e veleni assunti in dosi appropriate<br />
possono svolgere un’azione terapeutica. Non solo,<br />
perché un farmaco sia efficace occorre che sia adatto alla<br />
patologia, che la terapia sia corretta, che si conoscano le<br />
conseguenze <strong>di</strong> eventuali interazioni con altri farmaci,<br />
che la conservazione sia stata corretta. Ma che cos’è<br />
un farmaco? Un farmaco è una sostanza naturale o<br />
prodotta in laboratorio capace <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare una o più<br />
funzioni nell’organismo umano, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> prevenire,<br />
<strong>di</strong>agnosticare o curare malattie.<br />
Foglietto illustrativo<br />
Ogni volta che stiamo per assumere un farmaco<br />
dobbiamo leggere il foglietto illustrativo, il documento<br />
in cui la casa farmaceutica è tenuta a riportare le<br />
informazioni che servono al paziente per usare al meglio<br />
il prodotto e per sapere come comportarsi durante<br />
il trattamento (Legge 541 del 1992). Purtroppo,<br />
soprattutto in Italia, i foglietti illustrativi riportano<br />
una serie sterminata <strong>di</strong> informazioni redatte con un<br />
linguaggio ancora troppo tecnico e poco comprensibile.<br />
Con un termine più ironico questo documento, che<br />
troviamo minuziosamente ripiegato in ogni confezione,<br />
è anche detto “bugiar<strong>di</strong>no”. L’etimologia <strong>di</strong> questo<br />
termine deriva, secondo l’Accademia della Crusca o dal<br />
“bugiardo”, una locan<strong>di</strong>na esposta fuori dalle e<strong>di</strong>cole<br />
nel senese o da “bugiardello” com’era definito dagli<br />
antifascisti il giornale «Il Telegrafo» che si <strong>di</strong>ceva essere<br />
proprietà della famiglia Ciano. Molto probabilmente<br />
l’entrata <strong>di</strong> questo termine è comunque da collegare ai<br />
gran<strong>di</strong> pregi che le case farmaceutiche enfatizzavano nei<br />
bugiar<strong>di</strong>ni dove invece sorvolavano eventuali <strong>di</strong>fetti ed<br />
effetti indesiderati.<br />
Conservazione e scadenza<br />
I farmaci devono essere conservati dove i bambini piccoli<br />
non possono arrivare.<br />
Devono essere riposti:<br />
• In un contenitore chiuso, in ogni caso al riparo della<br />
luce<br />
• In ambiente fresco - la temperatura non deve superare<br />
i 30° - e asciutto. Per questo è utile eliminare il batuffolo<br />
<strong>di</strong> cotone presente in alcune confezioni <strong>di</strong> compresse che<br />
trattiene l’umi<strong>di</strong>tà. In genere quin<strong>di</strong> è meglio evitare il<br />
bagno e la cucina.<br />
• Alla temperatura in<strong>di</strong>cata sulla scatola e non in frigo se<br />
non espressamente richiesto.<br />
Cosa comporta l’utilizzo <strong>di</strong> un farmaco scaduto?<br />
Un farmaco scaduto nell’ipotesi migliore <strong>di</strong>minuisce la<br />
sua efficacia, nella peggiore, per degradazione chimica,<br />
può <strong>di</strong>ventare tossico. Se nella maggior parte dei casi la<br />
riduzione dell’effetto non ha conseguenze, questa può<br />
comportare dei problemi seri per quei pazienti affetti<br />
da patologie acute o croniche per le quali l’efficacia del<br />
farmaco è in<strong>di</strong>spensabile per il controllo della malattia. Tra<br />
le me<strong>di</strong>cine più sensibili ad alterazioni è bene ricordare:<br />
gli antiepilettici, i nitroderivati, gli anticoagulanti orali,<br />
gli antiaritmici, i <strong>di</strong>gitalici, la teofillina e derivati, i<br />
contraccettivi orali, i preparati per la tiroide e l’insulina.<br />
Denominazione della specialità me<strong>di</strong>cinale: è un nome <strong>di</strong><br />
fantasia (marchio registrato) o il nome dell’azienda produttrice<br />
seguito dalla denominazione comune internazionale<br />
raccomandata dall’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale della Sanità.<br />
I farmaci generici, a <strong>di</strong>fferenza delle specialità me<strong>di</strong>cinali,<br />
non riportano il marchio ma sono commercializzati con il<br />
nome comune del principio attivo o con la sua abbreviazione<br />
eventualmente seguito dal nome dell’azienda produttrice.<br />
Composizione: in<strong>di</strong>ca quali sostanze e in che quantità<br />
compongono il farmaco.<br />
Forma farmaceutica: in<strong>di</strong>ca l’aspetto del farmaco, chiarisce<br />
se si tratta <strong>di</strong> compresse, supposte fiale, pomate e quante ne<br />
sono contenute nella confezione.<br />
Categoria farmacoterapeutica e tipo <strong>di</strong> attività: è la classe<br />
<strong>di</strong> appartenenza e descrive il tipo <strong>di</strong> attività che svolge ad<br />
esempio, antibiotica, antinfiammatoria, decongestionante...<br />
In<strong>di</strong>cazioni terapeutiche: in<strong>di</strong>ca le malattie o le situazioni<br />
per le quali dovrebbe essere usato il farmaco.<br />
Controin<strong>di</strong>cazioni: sono le circostanze o le con<strong>di</strong>zioni del<br />
paziente per cui non è consigliata l’assunzione <strong>di</strong> un farmaco.<br />
In particolare, sono riportati i casi in cui il farmaco non<br />
deve mai essere assunto ed i casi in cui il farmaco può essere<br />
assunto, solo dopo aver consultato il me<strong>di</strong>co.<br />
Opportune precauzioni <strong>di</strong> impiego: sono le informazioni<br />
che è opportuno conoscere prima <strong>di</strong> assumere il farmaco per<br />
evitare errori e per ottenere dal farmaco il massimo beneficio.<br />
Spesso sono riportati i possibili effetti sulla capacità <strong>di</strong> guidare<br />
ed eventuali alterazioni dello stato <strong>di</strong> vigilanza, ossia se il<br />
farmaco <strong>di</strong>a sonnolenza o riduca i tempi normali <strong>di</strong> reazione<br />
rispetto a situazioni improvvise.<br />
Interazioni con altri me<strong>di</strong>cinali e interazioni d’altro<br />
genere: questa voce in<strong>di</strong>ca se e quando si possono verificare<br />
interazioni in seguito a somministrazione del farmaco con<br />
altri me<strong>di</strong>cinali. È bene ricordare che cibo, bevande, alcool<br />
e alcuni prodotti naturali possono interferire con l’effetto<br />
dei farmaci.<br />
Avvertenze speciali: tengono conto <strong>di</strong> particolari categorie<br />
<strong>di</strong> utilizzatori, come i bambini, le donne in gravidanza e gli<br />
anziani. Nel caso in cui queste informazioni non fossero<br />
riportate, sarebbe opportuno rivolgersi al proprio me<strong>di</strong>co.<br />
Posologia: in<strong>di</strong>ca quanto farmaco assumere, quante volte<br />
durante la giornata e in quali momenti. Informa inoltre<br />
sull’assunzione, ossia la via <strong>di</strong> somministrazione e su cosa fare<br />
se si <strong>di</strong>mentica <strong>di</strong> prendere una dose.<br />
Modalità <strong>di</strong> intervento in caso <strong>di</strong> dose eccessiva: descrive i<br />
sintomi e come comportarsi nel caso in cui il paziente avesse<br />
assunto una dose eccessiva.<br />
Effetti indesiderati: più comunemente chiamati effetti<br />
collaterali. La loro descrizione può talvolta spaventare.<br />
Prima <strong>di</strong> “arrendersi”, è meglio chiedere chiarimenti al<br />
me<strong>di</strong>co o al farmacista, almeno quando si assume il farmaco<br />
per la prima volta.<br />
34 35
FRATERNITA DEI LAICI<br />
Fraternita dei Laici, se la<br />
Svolta manageriale alla Fraternita dei Laici: produzione <strong>di</strong> vino +30%, senza<br />
storia incontra l’impresa<br />
<strong>di</strong>menticare olio e grano. Ed un pensiero, anche, alle biomasse<br />
Olio e vino, ma anche grano duro e tenero, orzo, mais,<br />
girasole e mele. Non sono gli elementi <strong>di</strong> una copiosa<br />
cornucopia, ma gli ottimi frutti prodotti nelle due aziende<br />
agricole <strong>di</strong> proprietà della Fraternita dei Laici, Fattoria<br />
Ninci nel comune <strong>di</strong> Civitella della Chiana e Fattoria<br />
Occhini nell’agro <strong>di</strong> Castiglion Fibocchi.<br />
Il settore agricolo è da sempre per la Fraternita una voce<br />
importante <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to. I risultati ottenuti in questi ultimi<br />
due anni evidenziano come è possibile, anche in aziende<br />
storiche, applicare una gestione moderna ed integrata.<br />
Questo Magistrato, infatti, fin da subito ha voluto dare<br />
una impronta manageriale ed i risultati non si sono fatti<br />
Fraternita dei Laici<br />
Via Ricasoli, 8 – AREZZO<br />
Tel e Fax 0575.24694 – 0575.26849<br />
www.fraternitadeilaici.it<br />
info@fraternitadeilaici.it<br />
attendere. Proprio a seguito <strong>di</strong> questo nuovo in<strong>di</strong>rizzo,<br />
l’incremento maggiore lo si è registrato nel settore<br />
enologico, che nel 2007 ha ottenuto un incremento del<br />
30%. Se nel passato una parte dell’uva veniva venduta<br />
a terzi, oggi, la scelta del Magistrato è stata quella<br />
<strong>di</strong> vinificare e imbottigliare in proprio, ma anche <strong>di</strong><br />
commercializzare <strong>di</strong>rettamente il prodotto aprendo un<br />
punto ven<strong>di</strong>ta “Tenute <strong>di</strong> Fraternita” in una delle strade<br />
del centro città turisticamente più frequentate. Così come<br />
<strong>di</strong> partecipare a importanti fiere del settore quali il Salone<br />
del Vino <strong>di</strong> Torino e il Vinitaly <strong>di</strong> Verona.<br />
In questa ottica <strong>di</strong> cambiamento gestionale un aspetto<br />
determinante è anche stato il rinnovo degli impianti<br />
<strong>di</strong> produzione, con la scelta <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>mora cloni<br />
migliorativi <strong>di</strong> Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Questo<br />
ha significato poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un’ottima materia prima<br />
utile ai fini della vinificazione <strong>di</strong> tre ottimi vini dalle<br />
caratteristiche peculiari, legati al territorio e alle sue<br />
tra<strong>di</strong>zioni e contrad<strong>di</strong>stinti da criteri <strong>di</strong> elevata qualità e<br />
pregio. Priore Chianti Docg 2006 e Questua Igt 2006<br />
hanno già conquistato un posto fra i vini <strong>di</strong> qualità e, anche<br />
l’ultimo nato Tenute <strong>di</strong> Fraternita Chianti Superiore, che<br />
è stato presentato per la prima volta proprio alla recente<br />
kermesse veronese, ha avuto buoni riconoscimenti.<br />
A fronte <strong>di</strong> questi incoraggianti risultati si è ritenuto<br />
utile fare un ulteriore passo in avanti con l’avvio della<br />
ristrutturazione del fabbricato, sede dell’attuale cantina<br />
denominata “Palazzina” ubicata nella fattoria Ninci a<br />
Civitella della Chiana. L’intervento, una volta terminato,<br />
permetterà alle aziende <strong>di</strong> vinificare in proprio la totale<br />
PUNTO VENDITA<br />
Tenute <strong>di</strong> Fraternita<br />
Via Cesalpino, 44 – AREZZO<br />
Tel 0575.1822944<br />
www.fraternitadeilaici.it<br />
tenute@fraternitadeilaici.it<br />
produzione delle uve.<br />
Altro prodotto <strong>di</strong> punta è l’olio. La superficie impiegata<br />
per la coltivazione dell’olivo è <strong>di</strong> 25 ettari. Anche in<br />
questo settore si sono avviati interventi <strong>di</strong> risistemazione<br />
e potenziamento al fine <strong>di</strong> avere una produzione sempre<br />
più significativa perché <strong>di</strong> qualità lo è già vista la sempre<br />
maggiore richiesta <strong>di</strong> prodotto imbottigliato.<br />
Ma, oltre alla produzione della vite e dell’olivo,<br />
particolare interesse riveste anche il settore cerealicolo che,<br />
recentemente, ha ampliato la superficie <strong>di</strong> coltivazione<br />
arrivando a ben 250 ettari. L’andamento del mercato,<br />
particolarmente favorevole, unitamente alla quantità<br />
e qualità del prodotto, il risultato ottenuto, in termini<br />
<strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, è stato davvero eccellente. Significativa è,<br />
inoltre, la tra<strong>di</strong>zione dei frutteti. In poco più <strong>di</strong> 5 ettari da<br />
tempo si coltivano alcune rinomate varietà quali Golden,<br />
Stayman e Deliziose destinate alla commercializzazione<br />
sia all’ingrosso che al minuto.<br />
In ultimo, ed è <strong>di</strong> questi mesi, la scelta <strong>di</strong> destinare poco<br />
più <strong>di</strong> 5 ettari alla sperimentazione della coltivazione del<br />
pioppo per la produzione <strong>di</strong> biomasse. Un modo nuovo<br />
<strong>di</strong> recuperare terreni incolti, ma anche <strong>di</strong> contribuire in<br />
piccola parte alla promozione del risparmio energetico.<br />
(adt)<br />
36 37
FRATERNITA DEI LAICI<br />
FRATERNITA DEI LAICI<br />
Una nuova gestione<br />
Primo passo: regolarizzare gli “abusivi” <strong>di</strong> terreni ed immobili. L’inventario delle<br />
proprietà per una conduzione <strong>di</strong> qualità che sia efficiente e produttiva<br />
Gli Annali Aretini<br />
Gli stu<strong>di</strong> sulla storia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. I contributi raccolti dalla Fraternita in una collana<br />
giunta con successo al suo quin<strong>di</strong>cesimo anno <strong>di</strong> pubblicazione<br />
La Fraternita dei Laici possiede un ingente patrimonio agricolo-immobiliare<br />
ma le proprietà non sono state mai ricostruite<br />
e quin<strong>di</strong> gestite sistematicamente e organicamente.<br />
Ma ora, per la prima volta, si sta provvedendo ad una<br />
ricognizione organica <strong>di</strong> un segmento importante per la<br />
vita dell’Ente. “L’obiettivo - sottolinea il Primo Rettore,<br />
Gerardo Vettese - è quello <strong>di</strong> arrivare, prima possibile, ad<br />
una moderna ed aggiornata gestione del patrimonio. Questa<br />
forma <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no si rende in<strong>di</strong>spensabile e rappresenta<br />
un passo essenziale verso una conduzione efficiente ed<br />
integrata, che permetta alla Fraternita dei Laici <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre<br />
<strong>di</strong> un inventario che sia strumento <strong>di</strong> garanzia, ma anche<br />
strumento <strong>di</strong> gestione finanziaria e patrimoniale in termini<br />
<strong>di</strong> qualità, economicità e produttività”.<br />
La ricognizione interessa oltre 1000 ettari <strong>di</strong> proprietà in<br />
gran parte costituita da terreni agricoli e boschi, ma anche<br />
<strong>di</strong> significative proprietà immobiliari <strong>di</strong> pregio, situati<br />
nei comuni <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, Castiglion Fiorentino, Monte San<br />
Savino e Civitella della Chiana. I nostri uffici, prosegue<br />
il Primo Rettore, stanno invitando gli interessati, che si<br />
trovano in posizioni anomale, a regolarizzarsi stipulando<br />
con l’Ente regolari contratti <strong>di</strong> affitto.<br />
“Questa iniziativa, oltre ad essere fondamentale nonché<br />
impegnativa per gli aspetti sopra ricordati - conclude il Primo<br />
Rettore - si rende in<strong>di</strong>spensabile per poter ottemperare nei<br />
fatti alle <strong>di</strong>sposizioni dei lasciti testamentari, che hanno<br />
permesso dal 1262 ad oggi, <strong>di</strong> costituire e gestire un così<br />
ingente nonché red<strong>di</strong>tizio patrimonio”.<br />
La Fraternita dei Laici pubblica gli Annali Aretini, a cadenza<br />
annuale, dal 1993. La rivista de<strong>di</strong>cata ad argomenti <strong>di</strong><br />
storia, in particolare aretina, costituisce un fondamentale<br />
strumento <strong>di</strong> ricerca.<br />
Il volume si apre con un saggio <strong>di</strong> Maria Gatto, nota<br />
archeologa che presenta la Rassegna degli stu<strong>di</strong> sul<br />
patrimonio della conca aretina nell’età della pietra.<br />
In linea con il primo saggio lo stu<strong>di</strong>o del professor Alberto<br />
Fatucchi che mette in evidenza l’equivoco sorto nel<br />
me<strong>di</strong>oevo in merito al significato del toponimo basilica nel<br />
territorio aretino nei rapporti fra Longobar<strong>di</strong> e Bizantini.<br />
Di estremo interesse il lavoro <strong>di</strong> Elisa Boffa che ripercorre<br />
le vicende che portarono nel 1674 all’apertura <strong>di</strong> una<br />
tipografia sotto le Logge Vasari. A seguire il saggio dello<br />
storico Roberto G. Salvatori sull’Amministrazione della<br />
città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> dai Lorena all’Unità d’Italia (1750-1865).<br />
Mentre lo stu<strong>di</strong>o del me<strong>di</strong>co aretino, Italo Farnetani,<br />
evidenzia come la Fraternita abbia contribuito, istituendo l’<br />
“alunnato Sabatini”, con decreto del Granduca del 4 marzo<br />
1830 alla nascita della moderna me<strong>di</strong>cina aretina.<br />
“Stu<strong>di</strong>o sulle fonti. Labour history e relazioni industriali<br />
nelle carte dell’archivio storico del comune <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
(1900-1960)” è il titolo del saggio <strong>di</strong> Giorgio Sacchetti<br />
che, attraverso la lettura delle carte dell’Archivio storico del<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, approfon<strong>di</strong>sce la questione del lavoro<br />
nonché le relazioni fra la nascente industria locale e l’ente<br />
municipio.<br />
La prima parte, infine, si chiude con lo scritto <strong>di</strong> Renzo<br />
Sabbatini dal titolo “Su una recente e<strong>di</strong>zione della Storia<br />
Fiorentina <strong>di</strong> Benedetto Varchi”.<br />
La seconda sezione invece pubblica le relazioni tenute alla<br />
Giornata <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> su “La lavorazione del ferro nell’Appennino<br />
toscano tra me<strong>di</strong>oevo ed età Moderna”, prima e<strong>di</strong>zione<br />
dei “Colloqui <strong>di</strong> Raggiolo” svoltasi il 24 settembre 2005<br />
e organizzati dalla Facoltà <strong>di</strong> Lettere dell’Università <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong> in collaborazione con l’associazione culturale<br />
“Brigata <strong>di</strong> Raggiolo” e si apre con una introduzione <strong>di</strong><br />
Andrea Barlucchi nella quale l’autore presenta gli interventi<br />
che, seppur <strong>di</strong>versi l’uno dall’altro, hanno un unico filo<br />
conduttore che è dato dall’attenzione per i mo<strong>di</strong> e i ritmi<br />
con cui si è <strong>di</strong>spiegata l’attività <strong>di</strong> lavorazione del ferro nelle<br />
vallate appenniniche toscane. (adt)<br />
“Un importante strumento <strong>di</strong><br />
ricerca sulla storia del territorio.<br />
Dal ferro nel Me<strong>di</strong>o Evo alla<br />
moderna industria”<br />
38 39
IGIENE URBANA<br />
Meno rifiuti, più energia:<br />
La prevenzione dei rifiuti, le <strong>di</strong>rettive comunitarie e la legge regionale<br />
la strategia <strong>di</strong> Aisa<br />
Le tappe del lungo percorso dei rifiuti e la loro gestione<br />
Ridurre i rifiuti: questa la priorità che Aisa, l’azienda<br />
<strong>di</strong> igiene urbana, sottopone all’attenzione dei citta<strong>di</strong>ni.<br />
Questo è anche quanto prevede la nuova <strong>di</strong>rettiva europea<br />
e la Legge Regionale 61 del novembre dello scorso anno.<br />
E’ fondamentale che ognuno abbia presente perlomeno<br />
le normative <strong>di</strong> riferimento e quin<strong>di</strong> un quadro della<br />
situazione.<br />
Iniziamo dall’ultima revisione della <strong>di</strong>rettiva quadro sui<br />
rifiuti del Parlamento Europeo.<br />
Questa interviene con una prima forte in<strong>di</strong>cazione sulla<br />
“riduzione” della massa complessiva dei rifiuti. L’Unione<br />
Europea inserisce programmi <strong>di</strong> riduzione che gli stati<br />
membri dovranno attuare. La produzione dei rifiuti<br />
dovrà essere stabilizzata entro il 2012 ai valori del 2008.<br />
La legge regionale 61 del 2007 recepisce il concetto <strong>di</strong><br />
riduzione in quelle che sono le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rilascio delle<br />
autorizzazioni per le me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />
e nei capitolati degli appalti pubblici. Viene escluso, ad<br />
esempio, l’uso <strong>di</strong> piatti e stoviglie a perdere in molte<br />
mense pubbliche; in altri casi è reso obbligatorio l’uso<br />
<strong>di</strong> manufatti riciclati. Alle gran<strong>di</strong> e me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong><br />
ven<strong>di</strong>ta viene richiesto un bilancio ambientale, come<br />
requisito obbligatorio, che <strong>di</strong>mostra la capacità <strong>di</strong> ridurre<br />
al minimo e smaltire i propri rifiuti.<br />
La <strong>di</strong>rettiva UE pone al primo punto la riduzione dei rifiuti.<br />
A seguire troviamo il “recupero <strong>di</strong> materia”, il “recupero<br />
<strong>di</strong> energia” e lo “smaltimento finale”. Relativamente al<br />
recupero <strong>di</strong> materia occorre fare molta chiarezza: non<br />
parole povere si parla <strong>di</strong> incenerimento con recupero<br />
<strong>di</strong> energia quando “l’energia prodotta è superiore a<br />
quella impiegata” e quando esso “sostituisce altre risorse<br />
impiegate per assolvere a quella specifica funzione”, se<br />
vengono anche “<strong>di</strong>minuiti gli impatti globali impiegando<br />
i rifiuti come sostituti <strong>di</strong> risorse”.<br />
La <strong>di</strong>scarica viene vista come ultimo anello del sistema<br />
integrato, in quanto comporta maggiori impatti<br />
ambientali, e non rappresenta alcun vantaggio come<br />
recupero <strong>di</strong> risorse dal rifiuto.<br />
La gerarchia in<strong>di</strong>cata dalla UE è dunque chiara: riduzione<br />
dei rifiuti, recupero <strong>di</strong> materia, recupero <strong>di</strong> energia e<br />
<strong>di</strong>scarica come ultima ratio. Nel prossimo numero<br />
affronteremo il tema del recupero <strong>di</strong> materia nel nostro<br />
<strong>Comune</strong>. (gc)<br />
“La riduzione della quantità dei<br />
rifiuti, il recupero <strong>di</strong> energia e lo<br />
smaltimento finale. La priorità è la<br />
raccolta <strong>di</strong>fferenziata”<br />
si parla <strong>di</strong> riciclo “tout court”, ma <strong>di</strong> riciclo quando è<br />
l’alternativa migliore da un punto <strong>di</strong> vista ecologico. La<br />
raccolta <strong>di</strong>fferenziata <strong>di</strong>venta così recupero <strong>di</strong> materia.<br />
L’UE precisa che il riciclaggio è quella operazione tramite<br />
la quale le sostanze presenti nei rifiuti vengono incorporate<br />
in nuovi materiali o prodotti utilizzabili per una vera<br />
funzione. E’ introdotto il concetto <strong>di</strong> “funzione” <strong>di</strong> un<br />
materiale o prodotto realizzato con sostanza riciclata. Il<br />
“recupero <strong>di</strong> energia” non è previsto come operazione<br />
<strong>di</strong> riciclaggio. In ogni caso l’UE stabilisce in modo<br />
chiaro che il rifiuto, se non riciclabile come alternativa<br />
migliore, piuttosto <strong>di</strong> andare in <strong>di</strong>scarica, deve essere<br />
trattato termicamente, solo quando il recupero <strong>di</strong> energia<br />
è superiore a quella necessaria al trattamento stesso. In<br />
40 41
IGIENE URBANA<br />
IGIENE URBANA<br />
Conti sani, tariffe stabili<br />
I bilanci <strong>di</strong> Aisa <strong>di</strong>ventano positivi. Riduzione dei costi e nuovi investimenti. Il<br />
potenziamento della raccolta <strong>di</strong>fferenziata. Il progetto per la “risorseria”<br />
Esperienza da export<br />
Il progetto “Desurbal”: comune, Aisa, Ucodep e la città francese <strong>di</strong> Lille insieme<br />
per una migliore gestione dei rifiuti<br />
Ad<strong>di</strong>o ai conti in rosso: dopo molti anni il bilancio Aisa<br />
è tornato in utile nel 2007. “La cifra è <strong>di</strong> 381.000 euro<br />
– commenta il Presidente Walter Rossi – ma l’elemento<br />
fondamentale è come abbiamo raggiunto questo obiettivo.<br />
E cioè <strong>di</strong>minuendo i costi ma garantendo il servizio e<br />
tagliando gli oneri finanziari ma attivando le procedure per<br />
nuovi investimenti”.<br />
La riduzione dei costi <strong>di</strong> gestione ha toccato l’intera<br />
azienda. “E siamo ovviamente partiti dal vertice e cioè dal<br />
Consiglio d’amministrazione i cui componenti si sono<br />
ridotti da 9 a 3. Abbiamo quin<strong>di</strong> drasticamente ridotto le<br />
consulenze esterne in ogni attività e per le gare abbiamo<br />
applicato criteri che ci consentissero <strong>di</strong> avere una bacino <strong>di</strong><br />
riferimento più ampio. Quin<strong>di</strong> maggiore concorrenza con<br />
un risultato positivo per Aisa: la <strong>di</strong>minuzione delle spese”. I<br />
risparmi non hanno intaccato qualità e quantità dei servizi.<br />
“L’investimento programmato è stato <strong>di</strong> 5 milioni <strong>di</strong> euro.<br />
Una cifra che consentirà, tra l’altro, <strong>di</strong> procedere anche ad<br />
un graduale ma consistente rinnovo del parco automezzi<br />
nonché alle realizzazioni della stazione ecologica, della<br />
nuova sede e degli interventi <strong>di</strong> miglioramento dell’area<br />
compostaggio a San Zeno. Investimenti e gestione<br />
or<strong>di</strong>naria hanno visto l’applicazione <strong>di</strong> metodologie che<br />
hanno consentito ad Aisa <strong>di</strong> risparmiare, in un solo anno,<br />
130.000 euro <strong>di</strong> oneri finanziari e questo pur in presenza<br />
dell’aumento del costo del denaro”.<br />
E le famiglie e le imprese? “L’intera comunità ha tratto e<br />
trarrà vantaggio da questi risultati aziendali, commenta<br />
Walter Rossi. Intanto gli aumenti sono stati contenuti ai soli<br />
livelli dell’inflazione ma i risparmi ottenuti in una <strong>di</strong>versa<br />
gestione aziendale ci consentiranno adesso <strong>di</strong> non far gravare<br />
sulle bollette gli oneri derivanti dai minori benefici statali<br />
per l’energia elettrica prodotta. Siamo <strong>di</strong> fronte ad un taglio<br />
<strong>di</strong> 700.000 euro in soli tre mesi. Una “stangata” che avrebbe<br />
potuto riflettersi sugli utenti. Così non è stato”.<br />
I prossimi impegni dell’azienda sono adesso relativi al<br />
potenziamento dei servizi, in modo particolare la raccolta<br />
<strong>di</strong>fferenziata dell’organico, rispondendo alle in<strong>di</strong>cazioni<br />
delle amministrazioni comunali, a partire da quella <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong>. “Tutti i risparmi ed i minori costi – conclude Rossi<br />
– si tradurranno in benefici per la comunità. Obiettivo <strong>di</strong><br />
Aisa è <strong>di</strong> non avere né profitti né per<strong>di</strong>te ma <strong>di</strong> dare risposte<br />
ai citta<strong>di</strong>ni nel rispetto dell’ambiente”.<br />
Questa è cooperazione decentrata. Le amministrazione<br />
locali <strong>di</strong> Europa e Latino-America s’incontrano per<br />
rafforzare lo scambio <strong>di</strong> esperienze in tem <strong>di</strong> gestione<br />
ambientale e comunicazione. A rappresentare il vecchio<br />
continente, insieme alla città francese <strong>di</strong> Lille, c’è proprio<br />
<strong>Arezzo</strong> che partecipa in qualità <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>natore del<br />
progetto “Desurbal”. Il progetto, selezionato e approvato<br />
dall’Unione Europea attraverso uno specifico bando<br />
<strong>di</strong> gara, articolato in due fasi, è <strong>di</strong>retto a realizzare in 6<br />
città sudamericane attività per migliorare l’impatto della<br />
gestione dei rifiuti soli<strong>di</strong> urbani in termini <strong>di</strong> riduzione<br />
dei costi e rispetto per l’ambiente. <strong>Arezzo</strong> mette dunque<br />
in campo la sua esperienza in questo ambito, maturata<br />
nell’azienda Aisa, per migliorare la qualità della vita<br />
riducendo l’immissione <strong>di</strong> rifiuti nelle <strong>di</strong>scariche e<br />
ottimizzando i sistemi <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata nelle città<br />
<strong>di</strong> Surco (Perù), Cuenca (Ecuador), General Pico e Tres<br />
de Febrero (Argentina), Arica (Cile). L’organizzazione<br />
aretina Ucodep facilita le attività e le relazioni fra i vari<br />
soggetti coinvolti vista la sua esperienza <strong>di</strong> lavoro nel<br />
continente latinoamericano. Uno scambio <strong>di</strong> esperienze<br />
che l’assessore alle politiche comunitarie del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong> Alessandro Caporali ha promosso con una trasferta<br />
nella città peruviana <strong>di</strong> Surco dove ha tenuto una serie<br />
<strong>di</strong> incontri con i funzionari dell’amministrazione locale<br />
an<strong>di</strong>na per <strong>di</strong>ffondere la conoscenza delle pratiche virtuose<br />
<strong>di</strong> gestione domestica dei rifiuti. È il terzo seminario<br />
internazionale pensato nel quadro <strong>di</strong> “Desurbal” insieme<br />
a quelli <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e Lille. La città del Perù non è stata<br />
scelta a caso visto che sta già sperimentando un’iniziativa<br />
considerata innovativa a livello continentale sul riciclaggio.<br />
Ma anche gli altri 5 centri del Sudamerica cercheranno<br />
<strong>di</strong> raggiungere standard elevati attraverso l’acquisto <strong>di</strong><br />
cassonetti e altre attrezzature per il miglioramento della<br />
raccolta <strong>di</strong>fferenziata e il compostaggio dei rifiuti organici.<br />
Attenzione ovviamente focalizzata non solo sugli<br />
operatori tecnici e amministrativi ma anche sui citta<strong>di</strong>ni<br />
affinché colgano quanto sia importante un limitato<br />
impatto ambientale delle varie pratiche <strong>di</strong> gestione del<br />
ciclo. Verranno dunque organizzate campagne specifiche<br />
e un evento con il coinvolgimento delle scuole in ciascuna<br />
città coinvolta. Ad <strong>Arezzo</strong> poi, grazie ad Aisa, sarà allestita<br />
una mostra permanente sull’uso e il riciclaggio dei rifiuti.<br />
(mc)<br />
42 43
ASSOCIAZIONISMO<br />
Servizio civile: Arciutile<br />
Dal 2002 più <strong>di</strong> 200 volontari hanno svolto 12 mesi <strong>di</strong> servizio in progetti<br />
promossi da Arci Servizio Civile per la crescita personale e professionale<br />
Arci Servizio Civile <strong>Arezzo</strong> è un’Associazione <strong>di</strong><br />
Promozione Sociale che ha come finalità la promozione<br />
della cultura e delle esperienze <strong>di</strong> servizio civile. Come<br />
associazione <strong>di</strong> associazioni, valorizza una vasta rete <strong>di</strong><br />
soggetti a livello locale. Fanno parte <strong>di</strong> ASC <strong>Arezzo</strong><br />
Legambiente, ARCI <strong>Arezzo</strong>, UISP, Ucodep, Associazione<br />
Amici <strong>di</strong> Francesca, Cooperativa Koinè, ApS Electra,<br />
Cooperativa Albero del Pane, Associazione Amici <strong>di</strong><br />
Francesca, Fondazione <strong>Arezzo</strong> Wave Italia.<br />
ASC <strong>Arezzo</strong>, attraverso Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Partenariato, ha<br />
legami anche con 9 Enti Locali della Provincia, per i<br />
quali offre servizi <strong>di</strong> progettazione e inserimento in<br />
servizio <strong>di</strong> volontari. associazioni locali e nazionali.<br />
Dal 2002 sono più <strong>di</strong> 200 i volontari che hanno svolto<br />
12 mesi <strong>di</strong> servizio civile in progetti promossi e realizzati<br />
da Arci Servizio Civile.<br />
“La Legge 64 del 2001 – ricorda la responsabile<br />
Laura Vichi - ha istituito il Servizio Civile Volontario<br />
gestito dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile<br />
(UNSC). Aperto a ragazzi e ragazze, è un modo per<br />
impegnarsi in <strong>di</strong>fesa della patria attraverso meto<strong>di</strong> non<br />
violenti e promuovendo la <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> valori comuni, la<br />
partecipazione democratica, la crescita personale e<br />
professionale dei giovani. 12 sono i mesi <strong>di</strong> durata del<br />
servizio e 1400 le ore annuali da svolgere <strong>di</strong>stribuite<br />
su 5 o 6 giorni settimanali. I volontari possono inoltre<br />
I progetti<br />
Arci Servizio Civile <strong>Arezzo</strong> offre la possibilità <strong>di</strong> svolgere<br />
il servizio civile in <strong>di</strong>versi settori <strong>di</strong> impiego:<br />
• assistenza alla persona (anziani, <strong>di</strong>sabili, minori)<br />
• valorizzazione dei beni culturali<br />
• ecologia e ambiente<br />
• commercio equo e solidale<br />
• promozione della legalità, dell’intercultura e<br />
dell’aggregazione sociale.<br />
• creatività giovanile<br />
Le attività dei singoli progetti vengono svolte sia nel<br />
territorio della città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> che in altre zone della<br />
provincia: Valtiberina, Casentino, Val<strong>di</strong>chiana.<br />
Come fare domanda?<br />
Chi vuole svolgere il servizio civile deve presentare<br />
apposita domanda, redatta su moduli reperibili sia presso<br />
la nostra sede, sia nei siti www.arciserviziociivle.it o<br />
www.serviziocivile.it. La domanda può essere presentata<br />
solo nel periodo <strong>di</strong> apertura, da parte dell’UNSC, del<br />
Bando <strong>di</strong> selezione.<br />
I requisiti richiesti dal bando sono:<br />
• Età tra i 18 e i 28 anni (28 non compiuti alla data<br />
<strong>di</strong> presentazione della domanda)<br />
• Citta<strong>di</strong>nanza italiana<br />
• Diritti civili e politici<br />
• Assenza <strong>di</strong> condanne per delitti non colposi<br />
me<strong>di</strong>ante violenza contro persone o delitti<br />
riguardanti l’appartenenza a gruppi eversivi o <strong>di</strong><br />
criminalità organizzata<br />
• Idoneità fisica al progetto <strong>di</strong> servizio civile<br />
(certificata dal me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> famiglia)<br />
usufruire <strong>di</strong> 20 giorni <strong>di</strong> permesso e <strong>di</strong> 15 per malattia<br />
certificata. Il compenso mensile che spetta al volontario,<br />
erogato dall’UNSC me<strong>di</strong>ante accre<strong>di</strong>tamento su libretto<br />
postale nominativo, è <strong>di</strong> 433,80 euro mensili. Il Servizio<br />
Civile precede inoltre 42 ore <strong>di</strong> formazione generale<br />
che fanno parte integrante dei progetti e alcuni progetti<br />
sono anche riconosciuti dalle Università come cre<strong>di</strong>ti<br />
formativi”.<br />
Al termine del servizio l’UNSC rilascia, a richiesta, un<br />
attestato <strong>di</strong> espletamento del servizio civile.<br />
Info<br />
Arci Servizio Civile <strong>Arezzo</strong>, Corso Italia<br />
205, 52100 <strong>Arezzo</strong><br />
www.arciserviziocivile.it<br />
arezzo@arciserviziocivile.it<br />
Tel. 0575302198 - Fax 0575295376<br />
44 45
VOLONTARIATO<br />
Volontariato? Cesvot<br />
L’attività del Centro ad <strong>Arezzo</strong>. Consulenza e assistenza alle associazioni,<br />
supporto per progetti speciali, gestione delle iniziative<br />
G O C C I A D O P O G O C C I A S I F A I L M A R E<br />
Una citta<strong>di</strong>nanza attiva e responsabile, attenta alla<br />
partecipazione e aperta alla cultura della solidarietà:<br />
questo è l’obiettivo del Cesvot, Centro Servizi<br />
Volontariato Toscana che anche ad <strong>Arezzo</strong> ha la sua<br />
delegazione guidata dal presidente Adelmo Agnolucci.<br />
Il Cesvot opera dal 1997 e attualmente è gestito da<br />
22 associazioni <strong>di</strong> volontariato a valenza regionale.<br />
Offre servizi <strong>di</strong> formazione, consulenza, assistenza<br />
alla progettazione e svolge attività <strong>di</strong> ricerca,<br />
documentazione, promozione e informazione a favore<br />
delle oltre 2.500 associazioni <strong>di</strong> volontariato presenti nel<br />
territorio toscano.<br />
“<strong>Arezzo</strong> – ricorda Adelmo Agnolucci – è una delle 11<br />
delegazioni <strong>di</strong> tutto il territorio regionale. Il nostro<br />
scopo è quello <strong>di</strong> sostenere e qualificare l’attività <strong>di</strong><br />
volontariato e lo facciamo attraverso il rapporto costante<br />
con le organizzazioni che nel territorio si occupano <strong>di</strong><br />
questo settore sostenendo le iniziative e ricercando una<br />
fattiva collaborazione con gli Enti locali”.<br />
Nello specifico il Cesvot offre servizi <strong>di</strong> consulenza e<br />
assistenza alle associazioni, <strong>di</strong> supporto per progetti<br />
speciali, <strong>di</strong> gestione delle iniziative <strong>di</strong> delegazione e<br />
dei rapporti con gli operatori <strong>di</strong> enti pubblici e privati<br />
insieme anche alla promozione e <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong><br />
materiale informativo.<br />
Dal 2004 il Cesvot ha ottenuto anche la certificazione<br />
<strong>di</strong> qualità per le attività <strong>di</strong> “progettazione ed erogazione<br />
<strong>di</strong> attività <strong>di</strong> formazione continua e superiore finanziata<br />
e non, rivolta ad associazioni <strong>di</strong> volontariato, volontari,<br />
aspiranti volontari, <strong>di</strong>soccupati, inoccupati e occupati”.<br />
“Dal 2006, nell’ottica <strong>di</strong> un continuo miglioramento<br />
– prosegue Agnolucci – abbiamo deciso <strong>di</strong> estendere<br />
il sistema <strong>di</strong> qualità alle attività e<strong>di</strong>toriali, e anche in<br />
questo lavoro abbiamo ottenuto il marchio <strong>di</strong> qualità<br />
alla “progettazione e realizzazione dei servizi e<strong>di</strong>toriali<br />
per le pubblicazioni <strong>di</strong> Cesvot” .<br />
Quattro sono i prodotti e<strong>di</strong>toriali <strong>di</strong> livello regionale<br />
interessati: i due perio<strong>di</strong>ci Quaderni e Briciole, il<br />
mensile Plurali - supplemento del settimanale dell’Anci<br />
Regionale Aut&Aut, e il perio<strong>di</strong>co on-line News.<br />
Per ottenere questa certificazione il Cesvot ha costruito<br />
un Sistema Gestione Qualità che, oltre ai cosiddetti<br />
“processi primari” come la progettazione e realizzazione<br />
delle attività formative e delle pubblicazioni perio<strong>di</strong>che,<br />
comprende anche una serie <strong>di</strong> processi gestionali e <strong>di</strong><br />
supporto riguardanti tutta la struttura del Cesvot.<br />
“L’obiettivo – conclude Agnolucci - è <strong>di</strong> offrire servizi<br />
<strong>di</strong> qualità per i citta<strong>di</strong>ni del nostro territorio e <strong>di</strong><br />
sostenere le associazioni <strong>di</strong> volontariato che de<strong>di</strong>cano<br />
tanto impegno ed energia ai bisogni <strong>di</strong> coloro che, per<br />
vari motivi, hanno meno “voce”. (ab)<br />
Sapevate che se un rubinetto perde una goccia d’acqua ogni 5 secon<strong>di</strong>, in un anno ne avrà buttati 2.000 litri?<br />
Grazie ad una politica sistematica <strong>di</strong> lotta alle per<strong>di</strong>te sulla rete idrica, nell’ultimo anno abbiamo recuperato più <strong>di</strong> un milione<br />
<strong>di</strong> metri cubi d’acqua, pari al consumo <strong>di</strong> circa 7.000 famiglie. Anche questo, per noi, è prendersi cura dell’acqua.<br />
“Ha ottenuto la certificazione<br />
<strong>di</strong> qualità per le sue attività<br />
<strong>di</strong> formazione.”<br />
46
ACQUA<br />
ACQUA<br />
Beviamo dal rubinetto<br />
Aumentano le famiglie che rinunciano all’acqua in bottiglia.<br />
Nuove Acque investe 15 milioni per migliorare quella che entra nelle case<br />
Come ti lavoro l’acqua<br />
Il funzionamento del potabilizzatore <strong>di</strong> Poggio Cuculo che serve gli abitanti<br />
della città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Moderne tecnologie e assoluta sicurezza per i citta<strong>di</strong>ni<br />
“La qualità dell’acqua è sempre stata la nostra priorità<br />
– commenta Paolo Ricci, Presidente <strong>di</strong> Nuove Acque.<br />
Una risposta ai citta<strong>di</strong>ni per quanto riguarda l’acqua<br />
potabile, una risposta all’ambiente sul versante della<br />
depurazione”.<br />
Ecco i dati. Nel 2000, cioè all’inizio dell’attività della<br />
Società, le analisi effettuate dalla Asl accertarono 98<br />
casi <strong>di</strong> non conformità ai parametri <strong>di</strong> legge. I casi sono<br />
progressivamente crollati fino ad una <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong><br />
oltre il 600%. “Questo non è avvenuto per caso, tanto<br />
più che i controlli della Asl sono ovviamente aumentati<br />
– ricorda Ricci. Abbiamo investito oltre 15 milioni<br />
<strong>di</strong> euro per migliorare la qualità dell’acqua che arriva<br />
ai rubinetti. E che lo sforzo abbia prodotto risultati<br />
importanti, lo <strong>di</strong>mostrano non solo i controlli della Asl<br />
ma anche la trasformazione delle abitu<strong>di</strong>ni quoti<strong>di</strong>ane<br />
delle famiglie: quelle che bevono l’acqua del rubinetto<br />
ed hanno smesso <strong>di</strong> acquistarla in bottiglia, sono passate<br />
dal 23,4% al 31,5%. Questa scelta determina anche<br />
positivi riflessi ambientali per la mancata <strong>di</strong>spersione dei<br />
contenitori <strong>di</strong> plastica”.<br />
Il consumo <strong>di</strong> acqua in bottiglia rimane molto elevato.<br />
L’Italia secondo il Pacific Institure (World’s water data)<br />
è il primo Paese al mondo per consumo pro capite <strong>di</strong><br />
acqua imbottigliata (184 litri pro capite, quasi 8 volte il<br />
consumo me<strong>di</strong>o mon<strong>di</strong>ale, che è pari a 24 litri a testa).<br />
Al secondo posto il Messico (169 litri) e Emirati Arabi<br />
(164 litri). Negli Stati Uniti il consumo rispetto al nostro<br />
Paese è la metà (91 litri a testa). I Paesi dove l’acqua in<br />
bottiglia si beve <strong>di</strong> meno sono il Vietnam (3 litri), Cuba<br />
(2,8) e Sud Africa (2,4).<br />
In me<strong>di</strong>a in Europa si bevono 97 litri <strong>di</strong> acqua minerale<br />
all’anno, mentre in Africa/Oceania/Me<strong>di</strong>o Oriente il<br />
consumo si abbassa a 4 litri a testa. Sempre secondo il<br />
Pacific Institute tra il 1999 e il 2004 il trend <strong>di</strong> crescita<br />
dell’utilizzo dell’acqua in bottiglia nel nostro Paese è<br />
stato del 18,7%, mentre a livello mon<strong>di</strong>ale l’incremento<br />
me<strong>di</strong>o negli stessi anni è stato del 47,5%.<br />
<strong>Arezzo</strong>, quin<strong>di</strong>, va in controtendenza proprio grazie<br />
alla qualità Acqua del rubinetto vuol <strong>di</strong>re acqua buona.<br />
Quin<strong>di</strong> da bere.<br />
L’acqua che arriva da Montedoglio non è, però,<br />
assolutamente la stessa che poi giunge ai rubinetti<br />
degli aretini. Le acque che i tecnici chiamano “grezze”<br />
subiscono complessi processi <strong>di</strong> trattamento all’interno<br />
degli impianti <strong>di</strong> potabilizzazione, in modo particolare<br />
<strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Poggio Cuculo che serve la città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />
Come funziona il potabilizzatore <strong>di</strong> Poggio Cuculo?<br />
La prima fase è quella della pre-ozonizzazione:<br />
all’acqua viene aggiunto ozono, una forma <strong>di</strong> ossigeno<br />
particolarmente forte ed ossidante, che ha il compito <strong>di</strong><br />
rendere le sostanze indesiderabili presenti nell’acqua più<br />
<strong>di</strong>sponibili ai trattamenti successivi.<br />
La seconda fase è la chiariflocculazione: tutto ciò <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>sperso e non in soluzione che è presente nell’acqua,<br />
viene rimosso ed allontanato sotto forma <strong>di</strong> fanghi. In<br />
questo modo l’acqua <strong>di</strong>venta più chiara.<br />
La terza fase è quella della post-ozonizzazione e qui<br />
si ripete il proce<strong>di</strong>mento della prima: si attua una<br />
fortissima azione ossidante sui microorganismi e le<br />
sostanze indesiderate residue, facilitandone i successivi<br />
trattamenti.<br />
Infine la filtrazione sul carbone che ha il compito <strong>di</strong><br />
trattenere sostanze <strong>di</strong>sciolte in microquantità che possono<br />
anche dare all’acqua odori e sapori indesiderabili.<br />
A questo punto l’acqua sarebbe pronta per finire nel<br />
bicchiere. Ma c’è un problema: dal potabilizzatore deve<br />
giungere nelle case attraverso un viaggio che può essere<br />
<strong>di</strong> pochi ma anche <strong>di</strong> molti chilometri. E per prepararla<br />
a questo viaggio, l’acqua subisce un ultimo trattamento<br />
con biossido <strong>di</strong> cloro, un gas che non lascia sapore e che<br />
garantisce la sicurezza dell’acqua durante il suo viaggio<br />
fino ai rubinetti <strong>di</strong> casa.<br />
48 49
ACQUA<br />
“Sorgente” Montedoglio<br />
Convenzione tra Ente Irriguo Umbro Toscano, Aato 4 e Nuove Acque.<br />
Garantiti fino a 30 milioni <strong>di</strong> metri cubi dall’invaso delle acque del Tevere<br />
12 milioni <strong>di</strong> metri cubi oggi, 30 milioni <strong>di</strong> metri cubi<br />
in futuro. Aato 4 e Nuove Acque si sono garantite la<br />
risorsa idrica grazie ad una convenzione con l’Ente<br />
Irriguo Umbro Toscano. L’acqua è quella dell’invaso <strong>di</strong><br />
Montedoglio, peraltro già utilizzata nel territorio dell’Ato<br />
4. “Si tratta <strong>di</strong> un riconoscimento anche formale – precisa<br />
Dario Casini, Presidente dell’Autorità <strong>di</strong> Ambito. E’<br />
una convenzione che chiarisce, anche in rapporto alla<br />
Regione Umbria, l’utilizzazione dell’acqua del Tevere da<br />
un impianto, appunto quello <strong>di</strong> Montedoglio, che è nel<br />
nostro territorio. Ed alla convenzione si è giunti dopo un<br />
costante confronto del quale, nel corso delle assemblee<br />
dell’Aato, sono stati puntualmente informati i Sindaci”.<br />
La seconda firma in calce alla convenzione è quella <strong>di</strong><br />
Paolo Ricci, oggi Presidente <strong>di</strong> Nuove Acque ma che<br />
nel 1998, in qualità <strong>di</strong> Sindaco <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, aveva firmato<br />
la prima convenzione con l’allora Ente Irrigazione.<br />
“Adesso – commenta Ricci – regolamentiamo in maniera<br />
definitiva l’utilizzazione dell’acqua <strong>di</strong> Montedoglio fino<br />
ad un livello massimo, nei prossimi anni, <strong>di</strong> 30 milioni <strong>di</strong><br />
metri cubi. Nuove Acque ha così un <strong>di</strong>versificato sistema<br />
<strong>di</strong> approvvigionamento rappresentato da Tevere, Arno,<br />
sorgenti e pozzi”.<br />
Terza firma è quella <strong>di</strong> Diego Zurli, Direttore dell’Ente<br />
Irriguo Umbro Toscano: “è una convenzione che nasce<br />
dal buon lavoro condotto negli anni passati e dalla volontà<br />
<strong>di</strong> dare una seria risposta al problema della <strong>di</strong>sponibilità<br />
<strong>di</strong> acqua per usi idropotabili. Non <strong>di</strong>mentichiamo che<br />
quest’anno la piovosità è stata del 40% inferiore a quella<br />
dell’anno precedente. Ed un calo analogo si era registrato<br />
anche l’anno prima. Siamo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> fronte ad una<br />
situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà”.<br />
AERRE è un mensile al servizio dei citta<strong>di</strong>ni<br />
che viene <strong>di</strong>stribuito gratuitamente alle<br />
famiglie del comune <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Per acquistare spazi<br />
promozionali su AERRE<br />
potete contattare la<br />
nostra redazione<br />
Via Arno 11<br />
52100 <strong>Arezzo</strong><br />
Tel. 0575.900309<br />
Fax. 0575.911103<br />
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50 51
OPEN SOURCE<br />
Bye Bill, welcome Linux<br />
Department of<br />
Communication’s Health and Wellness<br />
Promoting just quality services<br />
preserve from banality<br />
Dai programmi Microsoft al software del pinguino. La svolta del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
per la qualificazione del personale e la valorizzazione delle imprese locali.<br />
Open Source: il software che viene <strong>di</strong>stribuito insieme al<br />
co<strong>di</strong>ce e non solo in forma eseguibile come accade <strong>di</strong> norma<br />
con i software cosiddetti proprietari. Questo consente<br />
<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare e personalizzare il software open source<br />
senza avere un rapporto monopolistico con il produttore.<br />
“Dato che <strong>di</strong> norma sono <strong>di</strong>stribuiti liberamente (sotto<br />
licenza GPL), si pensi ad esempio al sistema operativo<br />
Linux, si capisce come siano uno strumento che ben<br />
si adatta alle necessità <strong>di</strong> un <strong>Comune</strong> come <strong>Arezzo</strong> –<br />
commenta Ilario Nocentini, assessore all’innovazione<br />
tecnologica. Il vantaggio principale è nell’impiego delle<br />
risorse economiche. Se l’utilizzo <strong>di</strong> software proprietario<br />
comporta un pagamento <strong>di</strong> una licenza, l’utilizzo <strong>di</strong> open<br />
source permette <strong>di</strong> utilizzare le stesse risorse per formare<br />
e quin<strong>di</strong> valorizzare i <strong>di</strong>pendenti, nonché per migliorare i<br />
software investendo sul mercato locale”.<br />
La migrazione a software libero ed Open Source <strong>di</strong> tutti i<br />
computer comunali è un’occasione <strong>di</strong> sviluppo importante<br />
per il territorio.<br />
“Per vedere gli effetti positivi bisogna ragionare nel<br />
me<strong>di</strong>o periodo, perché altrimenti si rischia <strong>di</strong> cadere nell’<br />
equivoco che il software open source e libero non costi<br />
nulla – afferma l’assessore all’innovazione tecnologica. Nel<br />
momento in cui il comune comincerà a migrare i propri<br />
computer a Linux e ad Open Office, dovrà investire una<br />
cifra stimabile intorno agli 80.000 euro per supportare<br />
l’operazione. Ma questi sol<strong>di</strong> non verranno spesi in<br />
improduttive (per il territorio) licenze, ma per formare<br />
e valorizzare i <strong>di</strong>pendenti comunali (il personale è a mio<br />
avviso la risorsa più importante dell’ente) e per ricercare<br />
un partner locale che possa accompagnare il <strong>Comune</strong> nella<br />
migrazione. Una volta poi che la migrazione sarà effettuata<br />
non ci sarà bisogno <strong>di</strong> acquistare licenze. Infine il <strong>Comune</strong><br />
potrà fare da volano innescando nell’aretino un processo<br />
a catena; qualche azienda si specializzerà in software open<br />
per rispondere ai bisogni dell’amministrazione comunale,<br />
quin<strong>di</strong> altre realtà migreranno verso Linux, creando un<br />
circolo innovativo e benefico anche in senso economico<br />
per l’economia locale”. (ab)<br />
“La migrazione ad open source<br />
<strong>di</strong> tutti i computer del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />
<strong>Arezzo</strong> è anche occasione<br />
<strong>di</strong> sviluppo del territorio.”<br />
Tux, la mascotte del kernel Linux.<br />
Stu<strong>di</strong>o grafico Settore8 srl<br />
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52 53
COMMERCIO<br />
IL MONDO AD AREZZO<br />
La campagna in città<br />
Il “Mercatale” <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Ducci: “un progetto per la promozione, la conoscenza e la<br />
valorizzazione delle produzioni <strong>di</strong> qualità del territorio”. Ogni mese a Sant’Agostino<br />
Tutti i colori della musica<br />
L’Orchestra multietnica aretina. Aurora Rossi: “la musica è un linguaggio<br />
universale per avvicinare le persone e le culture”. Obiettivo: una band nazionale<br />
La campagna torna in città ed i coltivatori tornano<br />
a guardare in faccia i consumatori. E’ cominciato il<br />
“Mercatale Campagna Aperta”, promosso da <strong>Comune</strong><br />
e Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, Camera <strong>di</strong> Commercio, Lega<br />
Ambiente e associazioni degli agricoltori. E’ un<br />
appuntamento che si tiene ogni sabato concomitante<br />
con la Fiera Antiquaria in piazza Sant’Agostino e che<br />
mette a <strong>di</strong>sposizione dei consumatori le qualità locali<br />
riproponendo l’abitu<strong>di</strong>ne dell’incontro, del commercio<br />
e dell’acquisto del bene alimentare, sia agricolo che<br />
artigianale in un mercato pubblico.<br />
Molti gli obiettivi del Mercatale. Li ricorda l’assessore<br />
alle attività produttive del <strong>Comune</strong> Piero Ducci. “La<br />
conoscenza delle produzioni locali biologiche e <strong>di</strong> qualità,<br />
l’incontro tra produttori e consumatori, la collaborazione<br />
tra gli enti pubblici ed i soggetti privati dell’agricoltura e<br />
dell’artigianato, la sperimentazione <strong>di</strong> forme innovative<br />
<strong>di</strong> gestione, attraverso la con<strong>di</strong>visione degli obiettivi e<br />
l’autorganizzazione da parte dei produttori”.<br />
Il “Mercatale Campagna Aperta” infatti, oltre ad essere<br />
un mercato dei produttori biologici e <strong>di</strong> qualità delle<br />
terre aretine, è anche un progetto per la promozione, la<br />
conoscenza e la valorizzazione economica delle produzioni<br />
<strong>di</strong> qualità del territorio.<br />
“Raccogliamo l’ere<strong>di</strong>tà del Mercato biologico <strong>di</strong> piazza<br />
Sant’Agostino e la rilanciamo per rispondere alle esigenze<br />
dei consumatori e dei produttori – prosegue l’assessore<br />
Piero Ducci. Gli addetti ai lavori parlano <strong>di</strong> “filiera corta”,<br />
cioè della riduzione dei passaggi dei prodotti dalla terra alla<br />
tavola. Il “Mercatale” rappresenta quin<strong>di</strong> un importante<br />
sostegno al consumo delle produzioni biologiche e <strong>di</strong><br />
qualità del territorio aretino”.<br />
Ogni e<strong>di</strong>zione del “il Mercatale Campagna Aperta”<br />
sarà caratterizzata, oltre che dagli spazi espositivi<br />
per la presentazione e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti agricoli e<br />
dell’artigianato agroalimentare, dalla presenza espositiva<br />
<strong>di</strong> realtà istituzionali e associative e da uno spazio de<strong>di</strong>cato<br />
alle degustazioni, con piatti legati alla stagionalità e<br />
al territorio. Previste anche iniziative <strong>di</strong> incontro e<br />
conoscenza a favore dei consumatori, iniziative <strong>di</strong>dattiche<br />
e ricreative e animazioni. (ab)<br />
Nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> sono ormai l’8% i citta<strong>di</strong>ni<br />
migranti che vivono in modo stabile nel territorio. Ogni<br />
aspetto della nostra vita è accompagnato dalla presenza<br />
<strong>di</strong> persone che hanno vissuto una parte importante<br />
della loro vita in un altro paese, oppure da bambini e<br />
da ragazzi che sono nati qui ma che vengono ancora<br />
considerati stranieri.<br />
La qualità della vita dei citta<strong>di</strong>ni, il loro benessere, si<br />
misura anche dagli interventi che le istituzioni mettono<br />
in atto al fine <strong>di</strong> favorire l’incontro, la conoscenza e la<br />
<strong>di</strong>minuzione del livello <strong>di</strong> paura e <strong>di</strong> insicurezza sociale.<br />
L’Assessorato alle Politiche <strong>di</strong> Integrazione ha proprio<br />
questo obiettivo, promuovere iniziative che migliorino<br />
il livello <strong>di</strong> integrazione e che facilitino la conoscenza e<br />
lo scambio per consolidare la presenza <strong>di</strong> una comunità<br />
multietnica nel territorio aretino.<br />
Una delle iniziative per l’integrazione è quella<br />
dell’Orchestra Popolare Multietnica Aretina, su iniziativa<br />
del <strong>Comune</strong> e delle Officine della Cultura, “perché<br />
la musica è un linguaggio universale e un importante<br />
strumento <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong> integrazione per<br />
avvicinare le persone e le culture”, precisa l’Assessore<br />
all’Integrazione Aurora Rossi.<br />
L’esor<strong>di</strong>o dell’Orchestra, lo scorso 8 agosto ha riscosso un<br />
grande successo e ha premiato l’impegno <strong>di</strong> tutti coloro<br />
che hanno creduto in questo progetto, nato dall’idea<br />
<strong>di</strong> servirsi della musica per unire espressioni musicali e<br />
culturali <strong>di</strong>verse.<br />
“Abbiamo contribuito a realizzare un’ulteriore percorso<br />
<strong>di</strong> integrazione nella nostra città – conclude Aurora<br />
Rossi – e siamo particolarmente sod<strong>di</strong>sfatti dei risultati:<br />
le svariate esibizioni fatte dall’Orchestra Multietnica<br />
Aretina anche nel territorio provinciale e a Firenze<br />
hanno riscosso un gran<strong>di</strong>ssimo successo <strong>di</strong> pubblico<br />
e <strong>di</strong> apprezzamento per un repertorio fatto da una<br />
pluralità e mescolanza <strong>di</strong> ritmi e <strong>di</strong> suoni contagiosi, che<br />
continueremo a sentire con estremo piacere”. Oggi stiamo<br />
cercando <strong>di</strong> creare una rete tra le Orchestre multietniche<br />
<strong>di</strong> altre città italiane per promuovere a livello nazionale<br />
iniziative che, rivolte ai giovani e agli adulti, possano<br />
davvero farci riflettere sulla realtà multietnica del nostro<br />
Paese. (ab)<br />
54 55
PARCHEGGI<br />
La nuova gestione del<br />
parcheggio Eden<br />
Il Presidente <strong>di</strong> Atam, Falsini: “<strong>di</strong> facile fruizione ed in linea con le tecnologie<br />
presenti ad oggi nel mercato”<br />
Nuovo impianto per la gestione automatizzata del<br />
parcheggio Eden. “Questo investimento – afferma il<br />
Presidente <strong>di</strong> Atam, Francesco Falsini - è il frutto <strong>di</strong> una<br />
politica aziendale volta ad offrire un servizio migliore, <strong>di</strong><br />
facile fruizione ed in linea con le tecnologie presenti ad<br />
oggi nel mercato”.<br />
Il parcheggio è stato dotato <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong> videosorveglianza<br />
a circuito chiuso e la registrazione è effettuata dall’Azienda<br />
stessa per fini <strong>di</strong> sicurezza e tutela del patrimonio<br />
aziendale.<br />
La struttura è gestita con un sistema automatico funzionante<br />
con biglietti <strong>di</strong> sosta breve muniti <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce a barre, carte<br />
prepagate e carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to.<br />
Anche per l’anno 2008 la tariffa è <strong>di</strong> euro 1,20 per ogni ora<br />
o frazione. La frazione <strong>di</strong> ora scatta dopo il 10° minuto.<br />
Il parcheggio è a pagamento dalle ore 7.30 fino alle ore<br />
20.30 <strong>di</strong> tutti i giorni feriali e della prima domenica <strong>di</strong> ogni<br />
mese, in occasione della Fiera Antiquaria.<br />
Nella fascia oraria dalle 20.30 alle 7.30, e in tutti i giorni festivi,<br />
le barriere del parcheggio, aperto a titolo gratuito, rimarranno<br />
comunque chiuse, semplificando la riscossione della sosta oltre<br />
le 20,30 grazie all’impiego <strong>di</strong> due casse automatiche.<br />
Come entrare<br />
Il cliente può accedere al parcheggio nei seguenti<br />
mo<strong>di</strong>:<br />
1. premendo il pulsante verde della postazione <strong>di</strong><br />
ingresso e ritirando il biglietto <strong>di</strong> sosta breve;<br />
2. inserendo la carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to nel lettore della<br />
postazione <strong>di</strong> ingresso;<br />
3. accostando la carta prepagata al lettore della<br />
postazione <strong>di</strong> ingresso;<br />
Dal momento dell’ingresso il cliente ha un margine<br />
<strong>di</strong> 10 minuti entro i quali può uscire dal parcheggio<br />
gratuitamente.<br />
Al momento dell’ingresso e dell’uscita il<br />
sistema provvede al riconoscimento della targa<br />
dell’autovettura associando in tal modo quest’ultima<br />
al biglietto emesso o alle carte elettroniche.<br />
Come uscire<br />
Il cliente può uscire dal parcheggio nei seguenti<br />
mo<strong>di</strong>:<br />
1. inserendo il biglietto <strong>di</strong> sosta breve,<br />
regolarmente pagato, nel lettore della<br />
postazione <strong>di</strong> uscita;<br />
2. inserendo la carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to nel lettore della<br />
postazione <strong>di</strong> uscita;<br />
3. accostando la carta prepagata al lettore della<br />
postazione <strong>di</strong> uscita;<br />
E’ previsto un margine <strong>di</strong> 10 minuti tra il momento<br />
del pagamento e l’uscita.<br />
Durante la fascia gratuita è comunque necessario<br />
validare il biglietto alle casse automatiche prima <strong>di</strong><br />
uscire dal parcheggio.<br />
Lo smarrimento del biglietto <strong>di</strong> ingresso comporta il<br />
pagamento <strong>di</strong> una cifra forfetaria <strong>di</strong> euro 15,60, pari<br />
all’intera giornata <strong>di</strong> sosta (7.30 – 20.30).<br />
Il parcheggio non è custo<strong>di</strong>to per cui l’Azienda<br />
non è responsabile e non può essere chiamata a<br />
rispondere nell’eventualità <strong>di</strong> furto del veicolo o <strong>di</strong><br />
oggetti lasciati all’interno o <strong>di</strong> danneggiamenti al<br />
veicolo causati da terzi.<br />
Il pagamento della sosta<br />
Può essere effettuato nei seguenti mo<strong>di</strong>:<br />
1. se il cliente è in possesso del biglietto <strong>di</strong> sosta<br />
breve, alle casse automatiche;<br />
2. se il cliente è in possesso <strong>di</strong> carte elettroniche:<br />
a) alle casse automatiche;<br />
b) <strong>di</strong>rettamente presso le postazioni <strong>di</strong> uscita.<br />
Le casse automatiche accettano banconote da 5,00 -<br />
10,00 - 20,00 euro e monete da 0,05 - 0,10 - 0,20<br />
- 0,50 - 1,00 - 2,00 euro. La cassa automatica rende<br />
il resto in monete.<br />
In caso <strong>di</strong> casse scariche o fuori servizio il sistema<br />
rilascia un documento <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to che il cliente<br />
deve presentare agli uffici aziendali per ottenerne il<br />
controvalore.<br />
Le casse automatiche e le postazioni <strong>di</strong> ingresso e <strong>di</strong><br />
uscita sono dotate <strong>di</strong> collegamento con l’operatore<br />
tramite impianto citofonico o connessione telefonica<br />
in caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> assistenza da parte dell’utente.<br />
A tale chiamata risponde il personale Atam o<br />
l’Istituto Metronotte Città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />
La carta prepagata è una key card ricaricabile fino<br />
ad un massimo <strong>di</strong> € 50 con cre<strong>di</strong>to a scalare munita<br />
<strong>di</strong> chip interno che consente l’ingresso e l’uscita dal<br />
parcheggio semplicemente sfiorando il lettore posto<br />
nelle postazioni con la sbarra.<br />
L’acquisto deve essere effettuato presso la cassa<br />
presi<strong>di</strong>ata quando è presente un operatore. La ricarica<br />
può essere effettuata presso le casse automatiche,<br />
semplicemente appoggiando la carta nell’apposito<br />
lettore per tutta la durata della transazione seguendo<br />
le istruzioni visualizzate.<br />
56 57
FIERA ANTIQUARIA<br />
FIERA ANTIQUARIA<br />
Buon compleanno, Fiera<br />
Le iniziative per il quarantesimo anniversario della Fiera Antiquaria per eccellenza<br />
in Italia. Il futuro nel ricordo <strong>di</strong> Ivan Bruschi, fondatore della manifestazione.<br />
“I prossimi 40 anni”<br />
Nicchi annuncia i progetti dell’Associazione Fiera Antiquaria. La collaborazione<br />
scientifica <strong>di</strong> Antonio Paolucci nelle iniziative programmate nel 2008.<br />
La Fiera Antiquaria <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> – la più antica e la più<br />
grande fiera italiana all’aperto del settore - ha assunto nei<br />
quaranta anni della sua storia un ruolo importante nel<br />
mercato antiquario nazionale e nella città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. E si<br />
prepara a vivere un grande appuntamento: la celebrazione<br />
dei suoi quaranta anni.<br />
Un appuntamento che interessa e coinvolge gli operatori<br />
del settore, gli acquirenti, i turisti e non ultimo la città<br />
– <strong>Arezzo</strong> – che la ospita, per geniale intuizione <strong>di</strong> Ivan<br />
Bruschi, dal giugno 1968.<br />
Dal 2 giugno 1968 <strong>di</strong>fatti, ogni prima domenica del<br />
mese (e sabato precedente), le vie del centro storico con<br />
epicentro piazza Grande si riempiono <strong>di</strong> operatori (circa<br />
cinquecento) che, provenienti da tutte le regioni, offrono<br />
i loro prodotti artistici, <strong>di</strong> varia epoca, mescolati tra loro<br />
in modo perfino <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato, lasciando al visitatore il<br />
piacere della scoperta, così come volle lo stesso Bruschi.<br />
Quarant’anni <strong>di</strong> storia italiana hanno, quin<strong>di</strong>, attraversato<br />
la Fiera stessa ed i suoi operatori.<br />
Hanno percorso le strade <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> tendenze, mode,<br />
gran<strong>di</strong> capolavori, gran<strong>di</strong> passioni, turisti, collezionisti,<br />
antiquari, operatori culturali, uomini d’affari ed un<br />
numero incalcolabile <strong>di</strong> operazioni commerciali. Il<br />
mercato italiano ha avuto ed ha nell’Antiquaria un<br />
punto <strong>di</strong> riferimento fondamentale. Nonostante la non<br />
in<strong>di</strong>fferente concorrenza <strong>di</strong> altre fiere del settore, presenti<br />
in altre città, la Fiera Antiquaria <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> rimane – per<br />
espressa ammissione altrui – la più importante, la più<br />
vitale e la più preziosa.<br />
Oggi l’associazione Fiera Antiquaria si prepara<br />
all’appuntamento dell’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> giugno, che sigla<br />
quaranta anni della sua storia, con un’immagine rinnovata,<br />
con l’attuazione <strong>di</strong> un programma promozionale e con<br />
un fitto calendario <strong>di</strong> eventi capace <strong>di</strong> attrarre ancora con<br />
entusiasmo visitatori, turisti, operatori e tutti coloro che<br />
amano trascorrere alcune ore passeggiando tra le vie del<br />
centro storico, curiosando tra le migliaia e migliaia <strong>di</strong><br />
proposte che – ad ogni e<strong>di</strong>zione – la Fiera propone. (eg)<br />
L’associazione Fiera Antiquaria è nata per volontà del<br />
sindaco Paolo Ricci, sollecitato da varie associazioni <strong>di</strong><br />
categoria, con uno statuto del 27 giugno 1997, in cui<br />
vennero attribuiti all’associazione i compiti e le finalità<br />
da raggiungere, ovvero la promozione dell’immagine<br />
della Fiera Antiquaria, favorendo il collegamento della<br />
manifestazione con le realtà economiche citta<strong>di</strong>ne.<br />
Dalla sua nascita ad oggi ha avuto alla guida cinque<br />
presidenti: Edoardo Fani (1997-1999), Francesco Marri<br />
(1999-2000), Marco Ungarelli (2000-2006), Paola Refice<br />
(2006) e Paolo Nicchi, ultimo presidente dal marzo 2007.<br />
Paolo Nicchi, aretino doc, 52 anni, un lungo passato da<br />
amministratore negli anni ’80 e ’90, ha vissuto la nascita<br />
dell’associazione Fiera Antiquaria come vicesindaco del<br />
comune <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e – <strong>di</strong>eci anni più tar<strong>di</strong> – per incarico<br />
del sindaco Fanfani, si è trovato nelle vesti <strong>di</strong> presidente <strong>di</strong><br />
quella stessa associazione.<br />
Avrebbe mai pensato <strong>di</strong> trovarsi un giorno a presiedere<br />
questa associazione?<br />
La risposta è retorica: ovviamente, no. Ma sono davvero molto<br />
lieto <strong>di</strong> questo incarico perché mi ha portato a conoscere il<br />
mondo dell’antiquariato da una prospettiva <strong>di</strong>versa, certamente<br />
interessante: quella del mondo degli operatori.<br />
Che caratteristiche ha questo mondo?<br />
Non è un mondo: sono tanti mon<strong>di</strong>. Ognuno con una propria<br />
peculiarità, con una visione delle cose assolutamente soggettiva,<br />
però uniti nel nome della Fiera Antiquaria <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />
L’Antiquaria, al pari <strong>di</strong> altre realtà, sente <strong>di</strong> dover fare i conti<br />
con il mondo che cambia, ed ha oggi una straor<strong>di</strong>naria<br />
opportunità, rappresentata dal suo Quarantennale.<br />
Questa celebrazione che abbiamo impostato su due<br />
percorsi (il primo legato alla promozione nazionale ed<br />
internazionale con la compagnia aerea Ryanair ed il secondo<br />
teso a fare analisi e proposte <strong>di</strong> riorganizzazione della Fiera<br />
stessa)– e che avrà il suo momento clou nelle e<strong>di</strong>zioni estive<br />
– prevede anche un convegno che ci permetterà <strong>di</strong> riflettere<br />
sulla attuale situazione italiana delle fiere e dei mercati<br />
antiquari e da lì proveremo a lanciare anche dei forti<br />
messaggi <strong>di</strong> cambiamento normativo. Insomma, quello<br />
che si profila, nel prossimo giugno, sotto la presidenza<br />
autorevole del professor Antonio Paolucci, è un convegno<br />
dalle caratteristiche costituenti.<br />
Quaranta anni fa Ivan Bruschi inventò la Fiera<br />
Antiquaria, oggi lei prova a cambiare le regole…<br />
Quaranta anni fa il mondo non era solo più semplice,<br />
viaggiava anche ad un’altra velocità.<br />
Oggi, pensando al futuro, a ciò che potrebbe essere la Fiera<br />
non nei prossimi quaranta anni, ma anche nei prossimi <strong>di</strong>eci,<br />
dobbiamo tutti assieme - operatori, antiquari, restauratori,<br />
forze economiche, forze dell’or<strong>di</strong>ne, amministratori e<br />
politici… - fare un salto <strong>di</strong> qualità lungimirante e saper<br />
‘creare’ la Fiera Antiquaria del futuro, una Fiera che sia<br />
comunque capace <strong>di</strong> coniugare due caratteristiche essenziali:<br />
qualità e rispetto delle regole. (eg)<br />
58 59
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60 61
CASA<br />
La casa dove non si è soli<br />
Alloggi realizzati da <strong>Arezzo</strong> Casa in via Concini: con il <strong>Comune</strong> nasce il “portierato<br />
sociale” per 21 famiglie <strong>di</strong> anziani. Una giovane coppia per il loro sostegno<br />
Una nuova esperienza in città: si tratta del “portierato sociale”<br />
attivato negli alloggi <strong>di</strong> via Concini realizzate da <strong>Arezzo</strong><br />
Casa e consegnati a 21 famiglie <strong>di</strong> anziani. I “portieri” sono<br />
una giovane coppia scelta attraverso un bando comunale<br />
che vive in una delle abitazioni e rappresenta un sostegno<br />
ed una presenza costante per rispondere ai bisogni degli<br />
anziani.<br />
“Insieme agli assessorati alla casa ed ai servizi sociali del<br />
<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> – afferma il Direttore <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />
Casa, Franco Lani – abbiamo in<strong>di</strong>viduato questa <strong>di</strong>versa<br />
modalità <strong>di</strong> gestione dei 21 appartamenti <strong>di</strong> via Concini.<br />
I finanziamenti statali per la loro realizzazione erano<br />
infatti finalizzati ad un’utenza anziana e questa specifica<br />
destinazione ci ha stimolato ad intraprendere l’esperienza<br />
innovativa del “portierato sociale” ma anche <strong>di</strong> uno spazio<br />
comune destinato a svariate attività”.<br />
Molte sono le attività quoti<strong>di</strong>ane: giocare a carte, guardare<br />
insieme la tv, leggere, <strong>di</strong>scutere, ascoltare musica e altro<br />
ancora. Con questa formula si vuol dare l’occasione per una<br />
maggiore integrazione e socializzazione tra gli abitanti, ma<br />
anche metterli in contatto con le varie realtà del quartiere.<br />
No alla solitu<strong>di</strong>ne quin<strong>di</strong> ma anche risposte pratiche ai<br />
bisogni più semplici con interventi elementari <strong>di</strong> protezione<br />
ed assistenza come fare la spesa, andare in farmacia, andare<br />
alla posta a pagare le bollette e altro ancora.<br />
“Sostenere e garantire <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> vita alle persona anziane -<br />
conclude Franco Lani – non significa solo consegnare loro<br />
le chiavi <strong>di</strong> un appartamento ma trovare meccanismi <strong>di</strong><br />
sostegno e <strong>di</strong> vicinanza proprio quando l’inserimento in un<br />
nuovo ambiente rischia <strong>di</strong> farli sentire maggiormente soli.<br />
Un sentimento, la solitu<strong>di</strong>ne, che deriva da molte cause<br />
legate sia alla <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> vita che all’invecchiamento fisico.<br />
Abbiamo cercato <strong>di</strong> “aiutare” quella che ritengo essere<br />
l’aspirazione principale degli anziani: vivere il più possibile<br />
in autonomia nel proprio alloggio ed avere la possibilità <strong>di</strong><br />
mantenere rapporti sociali”.<br />
Ed ecco quin<strong>di</strong> il “portierato sociale” che garantisce la sua<br />
presenza in determinate ore del giorno ed è reperibile<br />
anche <strong>di</strong> notte per eventuali urgenze, ma che si fa carico<br />
anche <strong>di</strong> accompagnare e supportare gli anziani durante le<br />
visite me<strong>di</strong>che esterne e il <strong>di</strong>sbrigo <strong>di</strong> pratiche burocratiche<br />
e commissioni varie, situazioni in cui maggiormente<br />
possono trovarsi in <strong>di</strong>fficoltà.<br />
62 63
Aut. n° C1/3171/2008<br />
5x1000<br />
il 5x1000<br />
alla solidarietà<br />
x Anna<br />
x Luigi<br />
x Giorgia<br />
x Giulia<br />
x Antonio<br />
x Mario<br />
x Stefania<br />
x Enzo<br />
cos’è il<br />
5x1000<br />
tutti i contribuenti (sia lavoratori che<br />
pensionati) potranno devolvere ad una<br />
cooperativa sociale il 5 per mille dell’IRPEF,<br />
oltre che destinare l’8 per mille ad una<br />
Istituzione religiosa.<br />
come si fa a<br />
donare il 5x1000<br />
Per destinare a Koiné il Vostro 5 per<br />
mille dovrete compiere operazioni<br />
semplicissime: si tratterà <strong>di</strong> firmare la<br />
specifica casellina nel modello 730, Unico o<br />
CUD che riguarda l’opzione “5 per mille”<br />
in<strong>di</strong>cando a fianco il co<strong>di</strong>ce fiscale <strong>di</strong> Koiné<br />
che è 01421910512.<br />
fac-simile del<br />
modello 730