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numero1_LOW - Comune di Arezzo

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IL MENSILE DI AREZZO<br />

AL SERVIZIO DEI CITTADINI<br />

anno 1 numero 01 / maggio 08<br />

ANCHE NOI<br />

FACCIAMO LA STORIA


SOMMARIO<br />

PRIMO PIANO<br />

p.4 Come si vive con 1.100 euro al mese<br />

p.6 Il lavoro: un bene per tutti<br />

p.7 Il cambiamento: la sfida<br />

p.8 Pochi sol<strong>di</strong>, molta angoscia<br />

p.9 “Poveri ricchi”<br />

EDITORIALE<br />

anno 1 numero 01 / maggio 2008<br />

Direttore responsabile<br />

Enrico Gori<br />

Coor<strong>di</strong>namento E<strong>di</strong>toriale<br />

Clau<strong>di</strong>o Repek<br />

Redazione:<br />

Cecilia Agostini / <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

Pierluigi Amorini / Asl 8<br />

Antonella Bacciarelli / <strong>Comune</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

Marco Caneschi / <strong>Comune</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

Giacomo Cherici / Aisa spa<br />

Antonella Di Tommaso / Fraternita dei Laici<br />

Francesco Falsini / Atam<br />

Elisabetta Giudrinetti / Fiera Antiquaria<br />

Marzia Sandroni / Afm<br />

Martina Nun<strong>di</strong>ni / Beta<br />

Gabriele Mecheri / Koinè<br />

AREZZO<br />

p.10 Una città migliore al servizio <strong>di</strong> tutti<br />

p.12 PUM, che bella mobilità<br />

p.13 Torniamo in piazza<br />

p.16 <strong>Arezzo</strong> <strong>di</strong>gita Play<br />

p.19 Dai coriandoli al libro<br />

SALUTE<br />

p.20 No al lavoro pericoloso e a termine … <strong>di</strong> vita<br />

p.22 Vacanze e viaggi in salute<br />

p.23 Consigli da portare in giro<br />

COOPERAZIONE SOCIALE<br />

p. 26 Quando l’impresa <strong>di</strong>venta il motore dello sviluppo<br />

p. 28 Il bilancio sociale? Una vera vocazione<br />

p. 30 La galassia del sistema<br />

ENERGIA<br />

p.32 Metano: da Eta a Estra<br />

p.33 Coingas non balla da sola<br />

EDUCAZIONE ALLA SALUTE<br />

p.34 Farmaci da conoscere<br />

p.35 Leggere il “bugiar<strong>di</strong>no”<br />

FRATERNITA DEI LAICI<br />

p.36 Fraternita dei Laici: se la storia incontra l’impresa<br />

p.38 Una nuova gestione<br />

p.39 Gli Annali Aretini<br />

IGIENE URBANA<br />

p.40 Meno rifiuti, più energia: la strategia <strong>di</strong> Aisa<br />

p.42 Conti sani, tariffe stabili<br />

p.43 Esperienza da export<br />

Comunicazione<br />

pubblica e sociale<br />

a servizio<br />

dei citta<strong>di</strong>ni<br />

Comunicazione sociale, comunicazione pubblica: le matrici<br />

<strong>di</strong> questo nuovo mensile. Termini tecnici e proviamo quin<strong>di</strong><br />

a semplificare: comunicazione per il citta<strong>di</strong>no.<br />

Non è un caso che la cooperazione sociale si sia rivolta<br />

all’insieme dei soggetti pubblici che sono il naturale punto<br />

<strong>di</strong> riferimento delle persone e delle famiglie. In primo luogo<br />

il <strong>Comune</strong> e poi le aziende che entrano nelle case <strong>di</strong> tutti:<br />

acqua ed energia. O che si occupano della salute. O che<br />

lavorano perché tutti si possa vivere in una città pulita. O<br />

che ci si possa muovere liberamente: con il mezzo pubblico<br />

(scelta migliore) e con quello privato. E poi soggetti che si<br />

occupano della casa e dei problemi sociali. Infine, associazioni<br />

ed enti che lavorano per la promozione della città, della sua<br />

storia e della sua cultura.<br />

Un progetto e<strong>di</strong>toriale, questo, che vuol essere semplicemente<br />

un piccolo tassello aggiuntivo al quadro della moderna e<br />

professionale comunicazione che viene già offerta dai me<strong>di</strong>a<br />

operanti sul nostro territorio.<br />

Un progetto che punta ad informare le famiglie in maniera<br />

<strong>di</strong>retta dei servizi e delle opportunità che vengono messe a<br />

loro <strong>di</strong>sposizione dalla cooperazione sociale e dal sistema<br />

degli enti e delle aziende pubbliche.<br />

E che tenta <strong>di</strong> fare anche qualcosa <strong>di</strong> più e cioè valorizzare le<br />

persone e le storie che lo meritano. In questo primo numero<br />

abbiamo scelto la famiglia <strong>di</strong> un operaio ed abbiamo provato<br />

a raccontare come si vive con poco più <strong>di</strong> 1.000 euro al mese,<br />

chiedendo pareri e commenti.<br />

Grafica<br />

Stu<strong>di</strong>o: Settore8.it<br />

ASSOCIAZIONISMO<br />

p.44 Servizio civile: Arciutile<br />

p.46 Volontariato? Cesvot<br />

Nei prossimi numeri racconteremo altre storie. Ed illustreremo<br />

altri servizi. Saremo con voi per 10 numeri all’anno.<br />

Stampa<br />

Nuova Cesat coop / Firenze<br />

ACQUA<br />

p.48 Beviamo dal rubinetto<br />

p.49 Come ti lavoro l’acqua<br />

p.50 “Sorgente” Montedoglio<br />

E<strong>di</strong>tore:<br />

consorzio Isola che non c’è<br />

via Arno, 11<br />

52100 <strong>Arezzo</strong><br />

tel. 0575 900309 - Fax 0575 911103<br />

OPEN SOURCE<br />

p.52 Bye Bill, welcome Linux<br />

COMMERCIO<br />

p.54 La campagna in città<br />

IL MONDO AD AREZZO<br />

p.55 Tutti i colori della musica<br />

PARCHEGGI<br />

p.56 La nuova gestione del parcheggio Eden<br />

Registrazione Tribunale<br />

Tribunale <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

N° 7/08 del 16/04/2008<br />

FIERA ANTIQUARIA<br />

p.58 Buon compleanno, Fiera<br />

p.59 “I prossimi 40 anni”<br />

CASA<br />

p.62 La casa dove non si è soli<br />

2 3


PRIMO PIANO<br />

“Come si vive con 1.100<br />

euro al mese”<br />

La storia <strong>di</strong> un operaio della Uno A Erre. 1 red<strong>di</strong>to, 4 figli. “Lo stress non<br />

viene dal tanto ma dal poco lavoro”<br />

“La fatica del lavoro non mi fa paura. Quello che mi<br />

angoscia è la possibilità <strong>di</strong> perderlo, questo lavoro”. Per<br />

Alessandro Bucaletti il “posto” non è un puntino sulle<br />

statistiche economiche. E’ il perno su cui si regge la sua<br />

famiglia. Ha il viso della moglie Laura e dei figli: Serena che<br />

si prepara alla maturità classica; Alessandra che frequenta<br />

la prima liceo linguistico; Simone che quest’anno avrà la<br />

licenza me<strong>di</strong>a; Daniele che ha iniziato le scuole me<strong>di</strong>e e<br />

che sogna <strong>di</strong> giocare al calcio.<br />

1.100 euro al mese per la vita ed i sogni <strong>di</strong> questa famiglia.<br />

Pochi. In realtà ancora meno perchè 300 se li prende la<br />

banca per il mutuo della casa. Laura ha smesso da tempo<br />

<strong>di</strong> lavorare: “con quattro figli era un problema”. Ed i<br />

figli fanno la loro parte: “sono in gamba, stu<strong>di</strong>ano bene<br />

e non sprecano”. La famiglia paga tutti i conti e tutte le<br />

bollette, anche se spesso in ritardo. “Mettere da parte<br />

qualcosa è un problema perché è già <strong>di</strong>fficile arrivare alla<br />

fine del mese. Le spese sono ridotte al minimo e quasi<br />

tutto è destinato ai figli. Lo stipen<strong>di</strong>o <strong>di</strong> un operaio orafo<br />

è veramente basso, ad<strong>di</strong>rittura minore <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> un<br />

metalmeccanico. Per chiunque <strong>di</strong> noi la vita è veramente<br />

complicata e <strong>di</strong>fficile. Per noi e per le nostre famiglie”.<br />

In questa casa la crisi economica, i bassi salari, la per<strong>di</strong>ta<br />

del potere d’acquisto non sono temi da <strong>di</strong>battito televisivo<br />

ma incidono pesantemente nella vita quoti<strong>di</strong>ana. E la<br />

famiglia li affronta unita.<br />

Alessandro Bucaletti è abituato ai gran<strong>di</strong> nuclei: “eravamo<br />

9 tra sorelle e fratelli. Due li ho perduti. Quello più<br />

grande è in pensione. Gli altri fanno i mestieri più<br />

<strong>di</strong>versi: infermiera, operaia, ragioniere. Ed i gemelli il<br />

pizzaiolo e il fornaio”. Ed è abituato al lavoro, quello<br />

duro: “dopo il <strong>di</strong>ploma ho iniziato in una piccola azienda<br />

che imbottigliava vino e che poi ha chiuso. Ha fatto altri<br />

lavori: qualcuno a termine, qualcuno in nero. Alla fine,<br />

nel 1991, sono entrato in Uno A Erre”. Prima ai laminati,<br />

poi alle fe<strong>di</strong>, quin<strong>di</strong> alla contabilità metalli”.<br />

La crisi cominciava a dare i primi segnali ma Alessandro<br />

Bucaletti non lo sapeva: “c’era tanto lavoro e si faticava<br />

molto. La sera tornavo a casa alle 8 ma non mi sentivo<br />

stanco, nemmeno a luglio quando il caldo in fabbrica era<br />

pesante. Sapevo che la mattina dopo sarei tornato al mio<br />

posto e che quel mese come quelli successivi avrei avuto<br />

il mio stipen<strong>di</strong>o. Anche in fabbrica si stava bene: eravamo<br />

contenti e non c’erano inimicizie tra noi. Tra colleghi si<br />

faceva anche una cena al mese”.<br />

La crisi ha colpito i conti della Uno A Erre ma anche i<br />

sentimenti ed i rapporti tra i lavoratori: “il rischio è che<br />

adesso ognuno pensi per sé. C’è la cassa integrazione ed<br />

il sabato apriamo con paura la cassetta della posta: ci<br />

potrebbe essere la lettera che ci fa restare a casa da lunedì.<br />

La solidarietà si è allentata perché la paura è un sentimento<br />

più forte. Le cene, adesso, sono una volta all’anno. E lo<br />

stress non viene dal tanto lavoro ma dal poco lavoro”.<br />

1.100 euro al mese sono un problema ma non avere<br />

nemmeno questi sarebbe un dramma. “Noi, comunque,<br />

an<strong>di</strong>amo avanti con la speranza che la crisi venga superata”.<br />

Alessandro e Laura trasmettono la forza e la <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> chi<br />

lavora e crede nella famiglia. Serena, Alessandra, Simone<br />

e Daniele fanno la loro parte. In questa casa non si<br />

lamenta nessuno. Si lavora e si stu<strong>di</strong>a con molti sacrifici.<br />

La storia, quella lontana dai riflettori, la fanno famiglie<br />

come questa. (cr)<br />

4 5


PRIMO PIANO<br />

Il lavoro: un bene per tutti<br />

PRIMO PIANO<br />

Il cambiamento: la sfida<br />

Messaggio del Vescovo <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>-Cortona-Sansepolcro<br />

Gianluca Zucchi: “la accettiamo”. La scelta della Uno A Erre <strong>di</strong> rimanere nel<br />

territorio aretino e <strong>di</strong> far fronte alla crisi del settore ed Collezione alla globalizzazione<br />

Venere<br />

«Il lavoro è sempre più incerto». «I salari sono troppo bassi<br />

e non riusciamo ad arrivare alla fine del mese in famiglia».<br />

«L’azienda <strong>di</strong> cui sono titolare fa fatica». Sono queste le<br />

espressioni che sento ogni volta che entro in una azienda, parlo<br />

con un impren<strong>di</strong>tore o mi confronto con i rappresentanti<br />

dei lavoratori. In questi primi quattro anni <strong>di</strong> visita pastorale<br />

nelle parrocchie della <strong>di</strong>ocesi, ho potuto comprendere come<br />

la crisi che investe il mondo della produzione e del lavoro<br />

nella nostra zona sia strutturale. Il momento che si sta<br />

attraversando è estremamente delicato.<br />

Le <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> numerose aziende, il ricorso sempre più<br />

frequente agli ammortizzatori sociali, l’eccessiva flessibilità<br />

che rischia <strong>di</strong> trasformarsi in precariato preoccupano<br />

l’intera comunità ecclesiale che spesso <strong>di</strong>venta uno dei<br />

pochi punti <strong>di</strong> riferimento per le famiglie che devono fare<br />

i conti con la sciagura della <strong>di</strong>soccupazione e gli stipen<strong>di</strong><br />

con un esiguo potere d’acquisto. Dal momento che il lavoro<br />

è un bene per tutti e va garantito, la capacità progettuale<br />

<strong>di</strong> una società proiettata verso il futuro si misura anche<br />

e soprattutto sulla base delle prospettive <strong>di</strong> impiego che<br />

essa è in grado <strong>di</strong> offrire. Pertanto la «piena occupazione»<br />

e un’equa retribuzione sono obiettivi doverosi per ogni<br />

or<strong>di</strong>namento orientato alla giustizia e al bene comune.<br />

Il lavoro rappresenta una <strong>di</strong>mensione fondamentale<br />

dell’esistenza umana: con esso l’uomo partecipa all’opera<br />

della creazione ma anche della redenzione. In questa<br />

prospettiva, il lavoro può essere considerato come un<br />

mezzo <strong>di</strong> santificazione e un’animazione delle realtà<br />

terrene nello Spirito <strong>di</strong> Cristo.<br />

Va, poi, sottolineato come il lavoro acquisti il suo<br />

pieno significato se viene riscoperto il valore della festa<br />

e del riposo, restituendo alla domenica il suo carattere<br />

relazionale. Infatti, la festa è sempre festa della comunità<br />

ed esprime la gioia e la ricchezza dell’incontro e della<br />

con<strong>di</strong>visione. Ecco perché il vero soggetto della festa<br />

non può essere l’«io» consumistico, ma siamo «noi» con<br />

il carico <strong>di</strong> legami e l’investimento <strong>di</strong> affettività che la<br />

vita comunitaria comporta. In una <strong>di</strong>namica relazionale<br />

la domenica sarà santificata guardando alla famiglia e<br />

agli amici, rivolgendo l’attenzione a chi soffre ed è solo,<br />

de<strong>di</strong>candosi a quanto favorisce la crescita interiore.<br />

Gualtiero Bassetti<br />

Vescovo <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>-Cortona-Sansepolcro<br />

La grave crisi che dal 2003 ha colpito il settore orafo si è<br />

sovrapposta alle complessità dei mercati globalizzati e alle<br />

turbolenze che ne sono conseguite: sempre più <strong>di</strong>ffusamente<br />

fra gli operatori economici e anche nelle istituzioni<br />

prevalgono, così come nella nostra comunità lavorativa,<br />

stati <strong>di</strong> intensità emotiva che, attivati da istinti fisiologici,<br />

quali timore, apprensione e preoccupazione, sfociano, per le<br />

<strong>di</strong>fficoltà del vivere quoti<strong>di</strong>ano, in manifestazioni <strong>di</strong> “paura”.<br />

Ebbene confesso con estrema franchezza che dal 2003,<br />

quando a 33 anni ho deciso <strong>di</strong> impegnarmi in prima<br />

persona nella gestione industriale <strong>di</strong> Unoaerre, molte volte<br />

ho provato paura: da un lato per il carico <strong>di</strong> responsabilità<br />

assunte <strong>di</strong> fronte alla mia famiglia e ai nostri collaboratori,<br />

dopo due generazioni <strong>di</strong> impren<strong>di</strong>tori orafi che hanno fatto<br />

<strong>di</strong> Unoaerre un complesso unico e prestigioso, dall’altro per<br />

la sfida globale che mi attendeva in un momento che aveva<br />

già evidenziato la caduta dei consumi e gli effetti <strong>di</strong> agenti<br />

esterni al settore orafo sui quali gli impren<strong>di</strong>tori non hanno<br />

la possibilità <strong>di</strong> intervenire - abnorme incremento del prezzo<br />

dell’oro, sfavorevole andamento del cambio Euro/dollaro,<br />

restrizioni al cre<strong>di</strong>to-.<br />

Alcuni, anche nella nostra comunità lavorativa, reagiscono<br />

alla paura con meccanismi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa, anche corporativi, <strong>di</strong><br />

fronte alle minacce che giornalmente ci investono.<br />

Nel mio caso ho cercato <strong>di</strong> percepire e <strong>di</strong> vivere la paura come<br />

stimolo e valore positivo per attivare la sfida al confronto e<br />

al cambiamento: attuare cambiamenti è ormai la costante <strong>di</strong><br />

ogni impresa in tempi <strong>di</strong> globalizzazione economica.<br />

Il cambiamento ha un suo valore intrinseco <strong>di</strong> apertura e<br />

rigenerazione: nella mia esperienza lavorativa le decisioni<br />

per attuare cambiamenti, per quanto pianificati e analizzati,<br />

sono spesso anche il frutto spontaneo della propensione<br />

personale verso il nuovo, della tensione e dell’accettazione<br />

della sfida per il nuovo, da affrontare giornalmente con molto<br />

impegno, coraggio e determinazione: proprio per questo mi<br />

piace ricordare chi, seppur in tempi lontani e ancora non<br />

globalizzati, amava <strong>di</strong>re ai suoi allievi: “ciò che dobbiamo<br />

imparare a fare lo impariamo facendolo” (Aristotele).<br />

I sistemi economici attuali richiedono costantemente nuove<br />

organizzazioni aziendali, sempre più mutevoli e flessibili,<br />

spingendo l’impren<strong>di</strong>tore ad assumere scelte rapide e talvolta<br />

coraggiose. UnoAerre ha accettato la sfida del cambiamento<br />

in un mercato globale e in grave crisi strutturale con la<br />

scelta <strong>di</strong> mantenere sul territorio della nostra provincia le<br />

con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> operatività del gruppo attraverso la costruzione<br />

<strong>di</strong> un nuovo polo produttivo a San Zeno con cospicui<br />

investimenti in impianti e macchinari.<br />

L’auspicio è che ogni soggetto attivo nella nostra comunità<br />

concorra, con lo stesso spirito <strong>di</strong> cambiamento, a sviluppare un<br />

clima favorevole all’impresa e al management che la sostiene.<br />

Gianluca Zucchi<br />

Amministratore Delegato Uno A Erre<br />

Monsignor Gualtiero Bassetti<br />

Monsignor Gualtiero Bassetti è nato a Marra<strong>di</strong>, il paese <strong>di</strong> Dino Campana, in provincia <strong>di</strong><br />

Firenze, il 7 aprile 1942. Or<strong>di</strong>nato sacerdote il 29 giugno 1966, è stato rettore del seminario<br />

minore e maggiore <strong>di</strong> Firenze e vicario generale della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Firenze. Consacrato vescovo<br />

l’8 settembre 1994, ha guidato la <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> Massa Marittima-Piombino prima <strong>di</strong> giungere<br />

ad <strong>Arezzo</strong>. E’ stato nominato vescovo della <strong>di</strong>ocesi <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>-Cortona-Sansepolcro il 21<br />

novembre 1998 e ha fatto il suo ingresso in <strong>di</strong>ocesi nei giorni della Novena della Madonna<br />

del Conforto, nel febbraio 1999. Nel 2003 ha iniziato la visita pastorale nelle 245 parrocchie<br />

della <strong>di</strong>ocesi che si concluderà fra quattro anni. Da tempo è visitatore apostolico dei seminari<br />

d’Italia e nelle scorse settimane il Papa, Benedetto XVI, lo ha nominato anche membro del<br />

Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani.<br />

Gianluca Zucchi<br />

Nato a Firenze nel 1970 e laureato in Giurisprudenza all’Università <strong>di</strong> Bologna, è stato<br />

Amministratore Delegato <strong>di</strong> Pulinova dal 1994 al 2002. Dal 2002 ad oggi Consigliere<br />

<strong>di</strong> Amministrazione. E’ Amministratore delegato <strong>di</strong> Zeta 4 Srl dal 1996; Presidente del<br />

Gruppo Giovani Impren<strong>di</strong>tori <strong>di</strong> Confindustria <strong>Arezzo</strong> dal luglio 2004 al maggio 2005,<br />

Amministratore Delegato del Gruppo UNO A ERRE Italia Spa dal 2002 e Consigliere<br />

<strong>di</strong> Amministrazione SAICO Spa dal 2001<br />

6 7


PRIMO PIANO<br />

Pochi sol<strong>di</strong>, molta angoscia<br />

PRIMO PIANO<br />

“Poveri ricchi”<br />

La classe operaia non va più in Para<strong>di</strong>so. Una parte scivola nel Purgatorio della<br />

cassa integrazione con la paura dell’Inferno della mobilità e del licenziamento<br />

Il Penna <strong>di</strong>aloga con il Bucche. Riflessione <strong>di</strong> un comico che ricorda il passato<br />

in fabbrica<br />

“Bucaletti è uno <strong>di</strong> noi. Uno dei tanti operai che vivono<br />

con pochi sol<strong>di</strong> e molta angoscia”. Rossano Fontani è<br />

un rappresentante della Rsu della Uno A Erre. “Nelle<br />

scorse settimane abbiamo proseguito la trattativa per<br />

il contratto nazionale della categoria. Dopo un lungo<br />

confronto, la controparte ha aumentato la sua offerta<br />

economica annua: da 127 a 128 euro all’anno. E stiamo<br />

parlando <strong>di</strong> un contratto fermo al 2006”.<br />

Se la paga del metalmeccanico è bassa, quella dell’orafo<br />

lo è ancora <strong>di</strong> più. “E la crisi del settore – aggiunge<br />

Fontani – rende praticamente impossibile recuperi<br />

salariali a livello aziendale. E la Uno A Erre, in questo<br />

senso, non riesce a fare eccezione”.<br />

I lavoratori della Uno A Erre, tra<strong>di</strong>zionale ed ormai<br />

storico nucleo operaio aretino, sono preoccupati: “c’è<br />

cassa integrazione speciale da 3 anni, oltre 50 addetti<br />

sono adesso a casa ed il lavoro non è molto”.<br />

La Rsu ed i sindacati <strong>di</strong> categoria si confrontano<br />

costantemente con la Direzione aziendale. “Ognuno<br />

è chiamato a fare la sua parte per trovare soluzioni che<br />

garantiscano sviluppo industriale e <strong>di</strong>fesa dell’occupazione<br />

– commenta Fontani. I lavoratori stanno facendo la loro, il<br />

<strong>Comune</strong> sta affrontando il problema delle aree. Invitiamo<br />

anche l’azienda ad una riflessione, nell’ambito delle sue<br />

strategie, ad una riflessione sugli assetti <strong>di</strong>rigenziali.<br />

L’aggiornamento del Piano industriale ha prodotto una<br />

<strong>di</strong>versa organizzazione interna che richiede manager in<br />

grado non solo <strong>di</strong> sostenere le in<strong>di</strong>cazioni della proprietà<br />

ma anche <strong>di</strong> rappresentare, per i lavoratori ed i sindacati,<br />

garanzia certa dell’applicazione degli accor<strong>di</strong> firmati”.<br />

Rossano Fontani<br />

Delegato RSU Uno A Erre<br />

Vorrei evitare, come spesso mi accade, <strong>di</strong> sentirmi<br />

obbligato a <strong>di</strong>re cazzate, battute o a fare della satira, tanto<br />

più che potrei parafrasare il fatto che la redazione mi<br />

abbia chiesto <strong>di</strong> scrivere un articolo non superiore alle<br />

2000 battute, immagino che in gergo giornalistico voglia<br />

<strong>di</strong>re “ battute della tastiera”.<br />

Crisi: è ormai la parola più pronunciata nella conversazione<br />

quoti<strong>di</strong>ana. “Oggi siamo tutti un po’ più poveri” sta<br />

<strong>di</strong>ventando il luogo comune più frequente nelle chiacchiere<br />

degli italiani tanto da minacciare il primato <strong>di</strong> “non esiste<br />

più la mezza stagione”.<br />

Voglio usare anch’io un luogo comune e <strong>di</strong>re che “la<br />

povertà non è più quella <strong>di</strong> una volta” quella vera, fatta<br />

<strong>di</strong> privazioni autentiche, quella rappresentata da Totò,<br />

da Edoardo, da De Sica, quando povera era la stragrande<br />

maggioranza della gente.<br />

Sia ben chiaro, la crisi c’è ed è evidente ma è l’uso che si fa<br />

<strong>di</strong> questa parola, la leggerezza e il modo strumentale con<br />

la quale si evoca che mi fa irritare.<br />

Ho l’impressione che oggi la povertà, quella vera, è ancor più<br />

forte perché si vive in completa solitu<strong>di</strong>ne; alla privazione<br />

materiale si aggiunge la frustrazione psicologica.<br />

La confusione è totale. Questo d’altronde è un mondo<br />

dove nulla è più riconoscibile; dove gli operai votano a<br />

destra e gli impren<strong>di</strong>tori a sinistra; dove nelle campagne<br />

elettorali al posto degli inni ci sono i brani arrangiati <strong>di</strong><br />

Disco-music; dove il Sindacato in fabbrica contratta i<br />

licenziamenti limitandosi <strong>di</strong> fatto al ruolo <strong>di</strong> liquidatore<br />

dei lavoratori; dove (come nel caso della Uno A Erre)<br />

i <strong>di</strong>pendenti si fanno usare come merce <strong>di</strong> scambio<br />

dell’azienda.<br />

La cosa strana, che poi strana non è, è che <strong>di</strong> fronte alle<br />

<strong>di</strong>fficoltà economiche, coloro che s’ incazzano <strong>di</strong> più sono<br />

quelli che hanno <strong>di</strong> più, sono loro oggi quelli che vanno<br />

in piazza a protestare contro lo stato tiranno.<br />

Quelli che tirano la cigna veramente, con 1.200 euro al<br />

mese, 2 figli col mutuo a carico, non solo non protestano,<br />

ma hanno fiducia nel futuro. Sì, perché sono abituati<br />

a farsi bastare quello che hanno, educano i figli anche<br />

a saper rinunciare, lottano tutti i giorni perché sanno<br />

che con la volontà, il sentimento e la consapevolezza della<br />

propria intelligenza, come <strong>di</strong>ce Veltroni, “si può fare”.<br />

Conosco bene Alessandro Bucaletti (il Bucche); ho<br />

lavorato assieme a lui per quasi due anni. Compagno<br />

intelligente, onesto e leale. Quando c’era da sostenere<br />

una riven<strong>di</strong>cazione sindacale giusta non si tirava mai<br />

in<strong>di</strong>etro nonostante le ore <strong>di</strong> sciopero pesassero sul suo<br />

stipen<strong>di</strong>o più che su quello <strong>di</strong> tanti altri lavoratori.<br />

Vorrei dare un consiglio ad Alessandro: se per strada<br />

incontri un povero Cristo con i vestiti firmati, gli<br />

occhialoni scuri, i capelli impomatati, l’abbronzatura<br />

color merda, e ti vomita addosso la sua <strong>di</strong>sperazione<br />

perchè non riesce a sostenere il leasing del gippone, non<br />

farti prendere dalla rabbia. Ricordati la vecchia regola<br />

(che lui voleva applicare agli altri) secondo cui se uno<br />

ha fame non dargli il pesce ma insegnagli a pescare. Ciao<br />

Bucche<br />

In fede…<br />

Santi Cherubini<br />

(ex operaio Uno A Erre)<br />

8 9


COMUNE<br />

Una città migliore al<br />

servizio <strong>di</strong> tutti<br />

Le risposte sociali ed i servizi alla persona. Ma anche le opere pubbliche per<br />

cambiare <strong>Arezzo</strong> e rendere più facile la mobilità nel rispetto dell’ambiente<br />

L’unità <strong>di</strong> misura <strong>di</strong> un’amministrazione comunale è<br />

spesso il mattone. Accompagnato dall’asfalto. Quin<strong>di</strong><br />

tanti cantieri e tante strade equivalgono a buoni risultati.<br />

“Un’equazione così semplice non è la nostra – commenta<br />

Giuseppe Fanfani, Sindaco <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Abbiamo messo al<br />

centro della nostra azione la persona e quin<strong>di</strong> i servizi.<br />

Per i bambini, per gli anziani, per i concitta<strong>di</strong>ni che per<br />

varie ragioni sono più fragili. Questo non vuol <strong>di</strong>re,<br />

però, non toccare la città. I criteri che stiamo utilizzando<br />

nelle nostre scelte sono semplici: rispettare l’ambiente,<br />

risolvere i problemi, rispondere alle esigenze prioritarie<br />

dei citta<strong>di</strong>ni. Il presupposto, che ci rende <strong>di</strong>versi rispetto<br />

ad altre esperienze che hanno avuto esiti negativi per<br />

<strong>Arezzo</strong>, è il rispetto degli interessi generali della nostra<br />

comunità”.<br />

Or<strong>di</strong>naria amministrazione e progettualità: binomio<br />

inelu<strong>di</strong>bile. “La città è la casa <strong>di</strong> tutti – commenta il<br />

Sindaco Fanfani. E ognuno <strong>di</strong> noi tiene pulita, sicura<br />

e possibilmente bella la sua casa. La manutenzione e<br />

la sicurezza, per un’Amministrazione Comunale, sono<br />

quin<strong>di</strong> autentiche priorità. Sono i primi gra<strong>di</strong>ni <strong>di</strong> una<br />

lunga scala che porta alla qualificazione progressiva<br />

della città, delle periferie, delle frazioni. E questa scala<br />

la possiamo salire con progetti che siano il frutto anche<br />

delle energie migliori <strong>di</strong> una comunità: la progettazione<br />

partecipata <strong>di</strong> piazza Sant’Agostino è stata un’esperienza<br />

innovativa ed utile”.<br />

Nella sua prima fase <strong>di</strong> attività, l’Amministrazione<br />

Fanfani ha investito oltre 5 milioni <strong>di</strong> euro. Adesso ha<br />

molti cantieri aperti. Tra gli altri piazza Grande, piazza<br />

Guido Monaco e, in collaborazione con la Provincia,<br />

si prepara a mettere mano alla Fortezza ed al nuovo<br />

campo scuola.<br />

“Sono investimenti che denotano la volontà <strong>di</strong><br />

rivitalizzare il centro storico e <strong>di</strong> mantenere un equilibrio<br />

tra centro e periferie. Questa amministrazione ha infatti<br />

investito come mai in passato nelle frazioni e questo in<br />

“Il progetto <strong>di</strong> una nuova città per<br />

favorire lo sviluppo economico.<br />

I servizi per le famiglie, la<br />

sicurezza e le opere pubbliche. La<br />

riqualificazione del centro storico,<br />

delle periferie e delle frazioni”<br />

Giuseppe Fanfani<br />

Sindaco <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

accordo e collaborazione con le Circoscrizioni”.<br />

Strade, piazze, nuove opere pubbliche richiedono<br />

una <strong>di</strong>versa possibilità, per le persone e per le cose, <strong>di</strong><br />

muoversi. “Non a caso – conclude il Sindaco Fanfani –<br />

anche in questo caso abbiamo fatto una scelta innovativa<br />

e cioè il Piano Urbano della Mobilità. Le definizioni<br />

burocratiche sono sempre complesse ma stavolta lo<br />

sono anche gli obiettivi. Noi puntiamo a tutelare<br />

l’ambiente, flui<strong>di</strong>ficare il traffico, valorizzare il trasporto<br />

pubblico locale, minimizzare l’uso privato dell’auto,<br />

ridurre la congestione delle aree urbane. Rappresenta<br />

il superamento dei tra<strong>di</strong>zionali Piani del Traffico ed è<br />

quin<strong>di</strong> un “progetto <strong>di</strong> sistema” destinato ad integrarsi<br />

con le scelte urbanistiche dell’Amministrazione<br />

comunale. Un elemento chiave del Piano sarà il sistema<br />

dei parcheggi intorno alla città”.<br />

10 11


AREZZO<br />

PUM, che bella mobilità<br />

Il primo Piano Urbano della Mobilità. Banchetti: “per migliorare la vita facilitando<br />

gli spostamenti delle persone e delle merci”. Un progetto che <strong>di</strong>venta realtà<br />

AREZZO<br />

Torniamo in piazza<br />

Dringoli: “il Piano degli investimenti del <strong>Comune</strong> punta allo sviluppo sostenibile del<br />

territorio”. Fortezza, piazza Grande, piazza Guido Monaco, Olmo, campo scuola<br />

Le sigle legate alla mobilità hanno quasi sempre valenza<br />

negativa: limiti, <strong>di</strong>vieti, infrazioni, multe. “Con il PUM<br />

– annuncia l’assessore alla mobilità, Roberto Banchetti –<br />

vogliamo introdurre ed affermare un significato finalmente<br />

positivo e cioè quello <strong>di</strong> uno strumento per migliorare la<br />

vita dei citta<strong>di</strong>ni, facilitando gli spostamenti per il lavoro,<br />

lo stu<strong>di</strong>o, il tempo libero”.<br />

Gli obiettivi del primo Piano Urbano della Mobilità del<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>? “Sono il sod<strong>di</strong>sfacimento dei bisogni<br />

<strong>di</strong> mobilità della popolazione, tutelando allo stesso<br />

tempo la qualità ambientale, l’aumento della sicurezza<br />

della circolazione stradale, la valorizzazione del trasporto<br />

pubblico, la riduzione dei fenomeni <strong>di</strong> congestione<br />

dell’area urbana”.<br />

Per quanto riguarda la mobilità stradale i problemi<br />

principali sono rappresentati dalla proliferazione degli<br />

spostamenti sul mezzo privato e dall’utilizzo <strong>di</strong> una rete<br />

viaria nella quale confluiscono oltre al traffico locale anche<br />

i flussi <strong>di</strong> attraversamento senza la necessaria separazione<br />

tra trasporto delle persone e delle merci, tra mezzi leggeri<br />

e mezzi pesanti. Lo standard <strong>di</strong> accessibilità della città<br />

<strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> offerto dal sistema <strong>di</strong> <strong>di</strong>rettrici presenta un<br />

livello <strong>di</strong> servizio oramai insufficiente. Il PUM intende<br />

“<strong>di</strong>segnare” il sistema <strong>di</strong> viabilità più adatto ai bisogni<br />

attuali ed a quelli preve<strong>di</strong>bili.<br />

Centrale è la questione dei parcheggi: “il nostro obiettivo –<br />

afferma Banchetti – è aumentare la dotazione complessiva<br />

che è attualmente <strong>di</strong> circa 9.000 posti ed allo stesso<br />

tempo ridurre l’occupazione della sede stradale dalla sosta<br />

e destinarla alla qualificazione dell’arredo urbano per una<br />

migliore vivibilità e la realizzazione <strong>di</strong> piste ciclabili e <strong>di</strong><br />

corsie preferenziali per rapi<strong>di</strong> servizi navetta. E questo<br />

nel quadro del rilancio del trasporto pubblico locale<br />

con la definizione <strong>di</strong> nuove linee che rispondano meglio<br />

ai mutamenti della realtà urbana già attuati e futuri,<br />

soprattutto in vista della gara per l’affidamento dei servizi<br />

prevista per il 2010”.<br />

“Trasporto pubblico,<br />

piste ciclabili e parcheggi”<br />

Due le <strong>di</strong>rettrici del Piano dei lavori pubblici del<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>: la prima punta all’adeguamento del<br />

sistema infrastrutturale della città, la seconda alla sua<br />

riqualificazione secondo una visione unitaria che interessi<br />

centro storico e frazioni.<br />

“Il piano – commenta l’assessore Franco Dringoli - riflette<br />

un’idea <strong>di</strong> città e <strong>di</strong> sviluppo sostenibile del territorio e sarà<br />

adeguato alla definizione del Regolamento urbanistico, del<br />

piano della mobilità e il piano energetico comunale”.<br />

Sono previsti numerosi lavori nelle periferie e nelle frazioni<br />

per rispondere alle domande <strong>di</strong> servizi, infrastrutture,<br />

strutture sociali, spazi ver<strong>di</strong>. Gli stanziamenti a favore<br />

delle circoscrizioni per opere e manutenzione sono stati<br />

incrementati del 40%. Nel centro storico prende corpo<br />

un piano <strong>di</strong> progettazione integrata che unisce il recupero<br />

strutturale <strong>di</strong> spazi importanti con un rilancio delle<br />

funzioni <strong>di</strong> tipo economico, sociale, culturale. In questo<br />

contesto vanno letti gli interventi su piazze e luoghi<br />

importanti quali Piazza Guido Monaco, Piazza Grande,<br />

Piazza S. Agostino, mentre con il regolamento urbanistico<br />

inizierà l’iter <strong>di</strong> riprogettazione <strong>di</strong> aree importanti quali<br />

l’area ex Caserme. In questo contesto <strong>di</strong> riqualificazione<br />

integrata vanno inseriti il recupero dell’immobile della<br />

ex Bastanzetti con destinazione a Casa dell’Energia, il<br />

rilancio <strong>di</strong> spazi importanti per la cultura e l’arte quali la<br />

sala Sant’Ignazio e la sala della ex Corte <strong>di</strong> Assise.<br />

Piazza Grande<br />

Ripavimentazione e nuove attività<br />

Un progetto per la riqualificazione <strong>di</strong> una delle<br />

storiche piazze della città a cui si vuol ridare<br />

l’originaria bellezza architettonica e artistica ma<br />

anche valorizzarla come centro <strong>di</strong> aggregazione<br />

sociale e culturale. L’investimento complessivo<br />

per il progetto <strong>di</strong> recupero è <strong>di</strong> 1.440.000 euro<br />

sud<strong>di</strong>visi in tre lotti rispettivamente <strong>di</strong> 660.000 il<br />

primo, 240.000 il secondo e 540.000 il terzo.<br />

Le opere previste nel progetto, che saranno<br />

realizzate entro maggio 2009, riguardano il<br />

restauro della pavimentazione della piazza e la<br />

ripavimentazione delle vie <strong>di</strong> accesso connesse,<br />

come via Seteria e via Vasari e consistono nel<br />

rifacimento dei materiali lapidei e in laterizio e<br />

nel rinnovo dei sottoservizi. La progettazione è<br />

stata articolata in tre lotti funzionali, a seconda<br />

della zona d’intervento. I lavori verranno sospesi<br />

alla fine <strong>di</strong> maggio per consentire lo svolgimento<br />

delle due e<strong>di</strong>zioni della Giostra del Saracino e<br />

riprenderanno a metà settembre con l’intervento<br />

sulla parte centrale della piazza.<br />

12 13


AREZZO<br />

Occhi puntati poi su mura citta<strong>di</strong>ne e Fortezza Me<strong>di</strong>cea:<br />

per questa, l’amministrazione ha in progetto sia interventi<br />

strutturali che iniziative <strong>di</strong> rivitalizzazione funzionale per<br />

trasformarla in nuovo punto <strong>di</strong> riferimento per attività<br />

culturali, per il tempo libero e <strong>di</strong> rilevanza economica.<br />

Il piano triennale delle opere pubbliche in<strong>di</strong>vidua, inoltre,<br />

altri obiettivi importanti <strong>di</strong> carattere strategico per la<br />

città, come la ridefinizione dell’asse Baldaccio - Rossellino<br />

- Bastanzetti - Caserma Cadorna, dove possono trovarsi<br />

importanti risposte per nuovi servizi pubblici, aree <strong>di</strong><br />

sosta, attività culturali, e il miglioramento delle principali<br />

<strong>di</strong>rettrici <strong>di</strong> accesso al centro citta<strong>di</strong>no, quali Via Vittorio<br />

Veneto, Via Marco Perennio e il quartiere <strong>di</strong> Pescaiola.<br />

Altri interventi sono previsti in materia <strong>di</strong> infrastrutture<br />

viarie, rete <strong>di</strong> parcheggi, nuove piste ciclabili. E <strong>di</strong> strutture<br />

al servizio delle attività sportive e sociali.<br />

La Fortezza<br />

Quasi 4 milioni <strong>di</strong> euro per restituire ad<br />

<strong>Arezzo</strong> la sua storia<br />

La Fortezza, completata nel 1540, ha una<br />

struttura <strong>di</strong> forma pentagonale con cinque<br />

bastioni ed una parte centrale dove negli<br />

anni ‘60 fu costruito un serbatoio idrico a<br />

servizio della città ancora attivo e due antiche<br />

costruzioni, una casa colonica e un’altra piccola<br />

abitazione costruita dal Fossombroni nello<br />

spigolo del Bastione della Spina.<br />

Per la sua risistemazione complessiva ci sono tre<br />

progetti che l’Amministrazione comunale conta<br />

<strong>di</strong> realizzare entro il 2010. Il primo riguarda<br />

il restauro del corridoio d’ingresso e degli<br />

ambienti collegati, la sistemazione dell’accesso<br />

alla zona aperta, la messa in sicurezza dei<br />

camminamenti <strong>di</strong> ronda e l’illuminazione.<br />

L’investimento per questi primi interventi è <strong>di</strong><br />

1 milione <strong>di</strong> euro finanziati per il 70% dal<br />

<strong>Comune</strong> e per il restante 30% della Società<br />

Arcus <strong>di</strong> Roma che si occupa, per il Ministero,<br />

della valorizzazione dei beni culturali. L’inizio<br />

dei lavori è previsto per l’autunno 2008.<br />

Il secondo progetto è quello <strong>di</strong> maggior rilievo<br />

finanziario e <strong>di</strong> maggiore complessità tecnica<br />

e riguarda il restauro ed il consolidamento<br />

del paramento murario della fortezza. La<br />

progettazione definitiva ed esecutiva sarà<br />

sviluppata nel corso del 2008 e l’ inizio dei<br />

lavori è previsto per i primi mesi del 2009.<br />

Il costo complessivo è <strong>di</strong> 2 milioni e mezzo<br />

<strong>di</strong> euro coperti per una parte dal contribuito<br />

<strong>di</strong> 1.700.000 della Fondazione Cassa <strong>di</strong><br />

Risparmio <strong>di</strong> Firenze.<br />

L’ultimo progetto riguarda il recupero e la<br />

gestione degli ambienti esistenti all’interno<br />

della Fortezza in particolare dei vani interni<br />

al Bastione della Spina, della ex Casa del<br />

Giar<strong>di</strong>niere e della Casina Fossombroni che<br />

avranno una destinazione utile al rilancio <strong>di</strong><br />

<strong>Arezzo</strong>. Sono infine in fase <strong>di</strong> elaborazione<br />

ulteriori progetti che interesseranno il<br />

camminamento pedonale attorno alle mura<br />

con piccole aree <strong>di</strong> sosta per i visitatori. Si<br />

prevede anche la riapertura della Porta del<br />

Soccorso e <strong>di</strong> altri importanti ambienti.<br />

Piazza Guido Monaco<br />

Torna il cuore della città<br />

Si concluderà a fine anno la risistemazione <strong>di</strong> piazza Guido Monaco. Il progetto rientra<br />

in quello più ampio <strong>di</strong> miglioramento della qualità e della fruibilità degli spazi pubblici e<br />

quin<strong>di</strong> alla valorizzazione della città avendo cura <strong>di</strong> tutte le sue componenti sia dal punto<br />

<strong>di</strong> vista estetico, funzionale e sociale. Con il progetto la piazza, sotto il profilo urbanistico,<br />

mantiene le proprie potenzialità e significati conservando il ruolo <strong>di</strong> cerniera tra la stazione,<br />

il centro storico e la città contemporanea. L’ investimento complessivo, articolato in due<br />

lotti per la piazza e per l’anello esterno, è <strong>di</strong> 1.438.000 euro, necessari a ripristinare la<br />

funzionalità della piazza attraverso un attento riequilibrio delle varie funzioni in un ambito<br />

<strong>di</strong> “sostenibilità” misurato su quelle che erano le prerogative dell’impianto ottocentesco.<br />

Piazza Guido Monaco sarà anche destinata alla realizzazione <strong>di</strong> attività culturali, formative ed<br />

espositive <strong>di</strong> varia natura valorizzandone la funzione pedonale e <strong>di</strong> aggregazione.<br />

Rotatoria <strong>di</strong> Olmo<br />

Per combattere le code, per facilitare i rapporti con le vallate<br />

Si concluderanno entro il 2008 i lavori della rotatoria <strong>di</strong> Olmo con un investimento<br />

economico <strong>di</strong> oltre 1 milione <strong>di</strong> euro finanziato congiuntamente da Provincia e <strong>Comune</strong><br />

con la compartecipazione ai costi <strong>di</strong> realizzazione anche da parte dell’Anas, in qualità <strong>di</strong><br />

gestore della viabilità E/78. La rotatoria avrà un raggio <strong>di</strong> 23,50 metri ed un anello viario <strong>di</strong><br />

9,50 metri. All’interno ci sarà un’aiuola sistemata a verde, sufficientemente alta per impe<strong>di</strong>re<br />

l’abbagliamento dei fari. La viabilità sarà trasformata in modo ra<strong>di</strong>cale per garantire al traffico<br />

veicolare una circolazione in sicurezza da e verso tutte le destinazioni. In particolare il tratto<br />

della Sr 73 in <strong>di</strong>rezione Siena avrà, per un tratto <strong>di</strong> 100 metri, un’ulteriore corsia a ridosso<br />

della rotatoria. Quello in <strong>di</strong>rezione Sansepolcro subirà un allargamento nel tratto tra la<br />

rotatoria e l’innesto della strada per Sargiano, con un aumento delle corsie oltre che con una<br />

<strong>di</strong>versa <strong>di</strong>stribuzione dei flussi <strong>di</strong> traffico. Il tratto della regionale 71 in <strong>di</strong>rezione <strong>di</strong> Perugia<br />

non subirà alcun ampliamento rispetto a quanto già realizzato dalla Provincia. Infine il tratto<br />

<strong>di</strong> via Romana subirà una ri<strong>di</strong>stribuzione delle corsie e dei flussi <strong>di</strong> traffico nella zona <strong>di</strong> fronte<br />

al bar ed al ristorante e verrà ampliato nella parte che lo collega alla rotatoria per permettere<br />

un inserimento in essa.<br />

Il nuovo campo scuola<br />

8 corsie e gra<strong>di</strong>nate da 1.800 posti<br />

Un investimento complessivo <strong>di</strong> 5.705.000 euro <strong>di</strong> cui 3.955.000 finanziati dal <strong>Comune</strong> e<br />

1.750.000 dalla Provincia per un’opera necessaria per la città e per dare risposta a tutti coloro<br />

che amano praticare attività sportive.<br />

Si tratta <strong>di</strong> una nuova struttura destinata alle attività per l’atletica leggera che sostituirà l’attuale<br />

campo scuola <strong>di</strong> via Fiorentina e che verrà realizzata in località “I Fabbrini” all’interno della<br />

“Cittadella dello Sport”.<br />

Il progetto prevede la costruzione <strong>di</strong> un campo dotato <strong>di</strong> 8 corsie per le gare <strong>di</strong> atletica su pista<br />

(corsa, salto ad ostacoli e marcia) e l’ installazione <strong>di</strong> pedane per le specialità dei lanci e dei salti.<br />

Inoltre, nel fronte principale dove sono previsti tutti gli arrivi delle prove <strong>di</strong> corsa e dei salti,<br />

verrà costruita una tribuna in cemento armato, parzialmente coperta, della lunghezza <strong>di</strong> circa<br />

108 metri che avrà una capienza <strong>di</strong> 1.220 posti. Sotto le gra<strong>di</strong>nate è prevista la realizzazione<br />

<strong>di</strong> locali destinati a spogliatoi (atleti, giu<strong>di</strong>ci, istruttori, personale) ed una palestra per attività<br />

<strong>di</strong> preriscaldamento, l’ambulatorio me<strong>di</strong>co, l’ ufficio stampa, il bar, i magazzini ed i servizi<br />

igienici. Verrà inoltre realizzato un “pistino” coperto con 4 corsie specifico per l’allenamento<br />

nel periodo invernale. Altro intervento riguarderà la sistemazione del resede esterno da<br />

destinarsi a parcheggio e a zona verde a <strong>di</strong>sposizione anche degli atleti.<br />

14 15


PLAY<br />

<strong>Arezzo</strong> <strong>di</strong>gita Play<br />

Ed ecco la musica <strong>di</strong> Ben Harper, Subsonica ed il teatro <strong>di</strong> Peter Brook.<br />

La seconda e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> Art Festival a fine luglio<br />

Sulla scia del successo ottenuto lo scorso anno, oltre<br />

50.000 presenze nei quattro giorni <strong>di</strong> festival, PLAY<br />

<strong>Arezzo</strong> Art Festival si prepara alla seconda e<strong>di</strong>zione<br />

che si terrà dal 24 al 27 luglio ’08. Quattro giorni in<br />

cui musica, teatro, letteratura e new me<strong>di</strong>a troveranno<br />

spazio nel cartellone del festival aretino organizzato<br />

da <strong>Comune</strong> e Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, Regione Toscana,<br />

Associazione Buesin e Metamusic. PLAY <strong>Arezzo</strong> Art<br />

Festival conferma così la propria caratteristica <strong>di</strong> evento<br />

multi<strong>di</strong>sciplinare e trasversale, aperto all’ esplorazione<br />

<strong>di</strong> tutte le forme espressive contemporanee nazionali<br />

ed internazionali.<br />

Quattro giorni in cui il centro storico <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> sarà il<br />

cuore pulsante: la molteplicità della proposta artistica<br />

che trova nelle piazze della città l’ideale e suggestivo<br />

palcoscenico per le esibizioni <strong>di</strong> Ben Harper & The<br />

Innocent Criminals, Subsonica, Peter Brook...<br />

Un cast che sarà completato da molti altri nomi noti<br />

della letteratura, del cinema e ancora della musica<br />

e del teatro. Gran<strong>di</strong> ospiti <strong>di</strong> richiamo nazionale ed<br />

internazionale del mondo dell’arte che verranno<br />

affiancati dalle migliori proposte artistiche dei giovani<br />

artisti emergenti. Quest’ultimi sempre più “ospiti <strong>di</strong><br />

riguardo” del festival per i quali è stato appositamente<br />

pensato il progetto PLAY Campus, un’iniziativa<br />

articolata e composita che, pur comprendendo i<br />

tra<strong>di</strong>zionali concorsi per artisti emergenti, si sviluppa<br />

in un progetto più completo: un percorso <strong>di</strong> formazione<br />

in cui i “docenti” saranno professionisti del settore, star<br />

del mondo della musica, del teatro, della letteratura,<br />

della video art e che comprenderà anche l’esame<br />

finale... l’esibizione al festival 2008.<br />

Un’intera città in festival! PLAY <strong>Arezzo</strong> Art Festival<br />

prosegue nel suo intento <strong>di</strong> far vivere il fulcro della città,<br />

il suo centro, valorizzandone gli elementi simbolici e<br />

architettonici che rendono <strong>Arezzo</strong> unica agli occhi <strong>di</strong><br />

tutti.<br />

Dal 24 al 27 luglio ’08 sarà <strong>di</strong> nuovo PLAY <strong>Arezzo</strong><br />

Art Festival : un lungo viaggio tra musica, teatro,<br />

letteratura e new me<strong>di</strong>a.<br />

Per Informazioni:<br />

www.playarezzo.it<br />

Tel. 0573 994659 - Tel. 800 013156<br />

Il festival è realizzato in collaborazione con:<br />

Officine della Cultura - Rete Teatrale Aretina –<br />

Libera Accademia del Teatro - Scuola <strong>di</strong> Narrazioni<br />

“Arturo Ban<strong>di</strong>ni” <strong>di</strong> Nausika - Associazione Dischi<br />

Volanti - Circolo da Palestrina - Associazione<br />

“Naviganti. Teatro e altre <strong>di</strong>fficoltà”<br />

Non solo musica<br />

“Dalla musica al teatro, dalla letteratura ai nuovi me<strong>di</strong>a. Il<br />

nostro obiettivo è portare ad <strong>Arezzo</strong> elementi <strong>di</strong> eccellenza<br />

che rendano il nostro festival uno dei maggior eventi<br />

culturali in Toscana e quin<strong>di</strong> in Italia, commenta Camillo<br />

Brezzi, assessore alla cultura del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Nella<br />

prima e<strong>di</strong>zione ci siamo riusciti e centreremo l’obiettivo<br />

anche quest’anno. La qualità è un elemento che giu<strong>di</strong>chiamo<br />

fondamentale ed irrinunciabile. Sempre ma tanto più alla luce<br />

dei risultati del 2007. La capacità <strong>di</strong> unire linguaggi culturali<br />

<strong>di</strong>versi e <strong>di</strong> dare spazio e <strong>di</strong>gnità ad ognuno <strong>di</strong> essi, è la vera<br />

essenza <strong>di</strong> Play. Anche quest’anno, ad esempio, non solo un<br />

concerto del livello <strong>di</strong> Ben Harper ma anche uno spettacolo<br />

teatrale con un regista del calibro <strong>di</strong> Peter Brook”.<br />

Un festival unico<br />

“Play è un festival multi<strong>di</strong>sciplinare e per questo unico.<br />

Non solo: è anche un percorso che si è <strong>di</strong>mostrato in grado<br />

<strong>di</strong> coinvolgere le realtà culturali locali, commenta l’Assessore<br />

comunale alle politiche giovanili, Lucia De Robertis. Play<br />

ha messo a loro <strong>di</strong>sposizione non solo un “palcoscenico” ma<br />

la possibilità <strong>di</strong> inserirsi in un circuito regionale e nazionale.<br />

Ecco quin<strong>di</strong> i concorsi per gruppi teatrali e per musicisti<br />

emergenti. Nonché la selezione italiana per videoclip<br />

musicali ed il concorso letterario nazionale. Non è quin<strong>di</strong><br />

un caso che questo Festival ha visto e continuerà a vedere<br />

protagoniste le principali associazioni aretine impegnate<br />

nei settori della musica e del teatro: le abbiamo volute<br />

come reali coprotagoniste <strong>di</strong> questa rassegna che abbiamo<br />

promosso insieme all’Amministrazione provinciale con<br />

l’organizzazione <strong>di</strong> Blues In e Metamusic”.<br />

16 17


CARNEVALE<br />

SETTORE PULIZIE<br />

Il settore PULIZIE <strong>di</strong> Beta ha maturato le propria esperienza in vari<br />

ambiti operativi, quali uffici, stabilimenti e strutture sanitarie.<br />

Viene effettuato un costante controllo del personale impiegato, oltre<br />

che l’utilizzo <strong>di</strong> moderne attrezzature. Un’elastica gestione degli<br />

operatori permette a Beta <strong>di</strong> garantire anche interventi <strong>di</strong> emergenza<br />

mantenendo rapi<strong>di</strong>tà e ottimi risultati.<br />

Le pulizie e i trattamenti riguardano qualsiasi superficie; gli interventi<br />

possono essere effettuati anche con l’ausilio <strong>di</strong> macchine industriali.<br />

Offriamo ai nostri clienti interventi personalizzati in base alle effettive<br />

e peculiari esigenze che si presentano, una consulenza e assistenza<br />

costante, piena <strong>di</strong>sponibilità a sod<strong>di</strong>sfare il cliente.<br />

contatti:<br />

Preventivi GRATUITI<br />

via Arno, 11 - 52100 <strong>Arezzo</strong><br />

Tel. 0575 900309 - Fax 0575 911103<br />

beta@coopbeta.it - www.coopbeta.it<br />

Dai coriandoli al libro<br />

I 40 anni del Carnevale dell’Orciolaia nel libro <strong>di</strong> Alessandro Bin<strong>di</strong>. La storia ed il<br />

futuro della storica manifestazione aretina giunta al vertice del settore<br />

Ha 40 anni ma è sempre un bambino. Si <strong>di</strong>verte e fa<br />

<strong>di</strong>vertire ed ora racconta anche la sua storia. “L’Orciolaia,<br />

il carnevale aretino” è il volume <strong>di</strong> Alessandro Bin<strong>di</strong> con<br />

oltre 1000 immagini per festeggiare i quattro decenni<br />

della manifestazione.<br />

Attraverso la ricerca storico-fotografica, l’autore ha fissato<br />

date e ricor<strong>di</strong> per trasmettere al lettore lo spirito con cui è<br />

iniziato nel lontano 1967 il carnevale dell’Orciolaia.<br />

Leggendo il volume si comprende il clima in cui è nato:<br />

le <strong>di</strong>fficoltà economiche, i fred<strong>di</strong> capannoni e le tecniche<br />

elementari <strong>di</strong> costruzione sono gli elementi che hanno<br />

caratterizzato le prime e<strong>di</strong>zioni. Le fotografie riprodotte<br />

testimoniano lo sviluppo delle tecniche decorative e <strong>di</strong><br />

costruzione e le sempre maggiori <strong>di</strong>mensioni dei carri<br />

allegorici la cui evoluzione ha permesso negli anni al<br />

carnevale aretino <strong>di</strong> affermarsi in campo nazionale.<br />

Le bellissime immagini permettono anche <strong>di</strong> ricordare<br />

numerosi concitta<strong>di</strong>ni che nel passato sono stati gli artefici<br />

dei corsi mascherati.<br />

Beta si occupa da anni <strong>di</strong> manutenzione <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong>, parchi<br />

e giar<strong>di</strong>ni, per conto <strong>di</strong> Amministrazioni Pubbliche e privati in<br />

tutto il territorio della provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />

Beta provvede alla progettazione, realizzazione, cura e<br />

manutenzione <strong>di</strong> aree pubbliche e private, <strong>di</strong> piccole e gran<strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>mensioni, ponendo attenzione alle esigenze della clientela.<br />

I servizi che offriamo:<br />

- Progettazione e realizzazione <strong>di</strong> parchi e giar<strong>di</strong>ni<br />

- Piantagione <strong>di</strong> piante<br />

- Allestimenti <strong>di</strong> aiuole<br />

- Sfalcio e decespugliamento <strong>di</strong> aree ver<strong>di</strong> e scarpate<br />

- Manutenzione sentieri montani<br />

- Potature siepi e Potature ad alto fusto con piattaforma aerea<br />

- Diserbo erbe infestanti<br />

SETTORE VERDE<br />

I testi e le immagini parlano e testimoniano oltre all’estro,<br />

alla capacità e alla solidarietà dei volontari del Comitato,<br />

anche l’affetto che la comunità aretina nutre per la grande<br />

festa del carnevale aretino dell’Orciolaia.<br />

Un carnevale storico quello dell’Orciolaia, nato dalla<br />

creatività e dalla fantasia e cresciuto grazie ad un<br />

grande spirito <strong>di</strong> solidarietà; oggi il “carnevale dei<br />

ragazzi dell’Orciolaia” è <strong>di</strong>ventato il “carnevale aretino<br />

dell’Orciolaia” ed è un punto <strong>di</strong> riferimento per i bambini<br />

e per le famiglie aretine.<br />

“Il libro – sottolinea Giuseppe Marconi, leader storico<br />

della manifestazione – testimonia la storia della nostra<br />

iniziativa ma anche la sua “voglia” <strong>di</strong> avere un futuro<br />

sempre più importante, tale da collocarlo tra i maggiori<br />

carnevali italiani”. “Festeggiamo i 40 ma già pensiamo agli<br />

80 anni – conclude Gianfrancesco Chiericoni, Presidente<br />

del Comitato. Stiamo lavorando non solo perché questa<br />

tra<strong>di</strong>zione continui ma soprattutto perché i giovani si<br />

avvicinino al carnevale. Abbiamo un grande patrimonio<br />

non solo <strong>di</strong> <strong>di</strong>sponibilità ma anche <strong>di</strong> competenze e<br />

professionalità che non inten<strong>di</strong>amo assolutamente<br />

<strong>di</strong>sperdere ma anzi trasmettere alle nuove generazioni”.<br />

“Le immagini dei carri e dei<br />

volontari che li hanno realizzati.<br />

Dal bianco e nero al colore<br />

pensando ai prossimi 40 anni”<br />

18 19


SALUTE<br />

No al lavoro pericoloso<br />

e a termine...<strong>di</strong> vita<br />

Stabile, retribuito, regolare ma, soprattutto, sicuro. La situazione locale degli infortuni sul lavoro nella provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Le iniziative della ASL 8<br />

Diminuiscono negli anni, ma non si riesce ad eliminarli. Sono<br />

gli infortuni sul lavoro. Nella nostra provincia assistiamo<br />

ad una forte <strong>di</strong>minuzione progressiva, sia <strong>di</strong> quelli lievi,<br />

che <strong>di</strong> quelli più gravi, compreso quelli mortali. Cresce la<br />

consapevolezza, la coscienza del valore della sicurezza sia da<br />

parte delle aziende che dei lavoratori. Cresce l’attività svolta<br />

dagli enti, sia sotto il profilo repressivo e <strong>di</strong> controllo, che <strong>di</strong><br />

prevenzione, l’unica arma capace <strong>di</strong> ridurre questo fenomeno.<br />

Cresce anche l’attenzione alle malattie professionali, specie<br />

oggi che ci sono gli strumenti vali<strong>di</strong> per conoscerle .<br />

Un infortunio è un infortunio. Che avvenga in fabbrica,<br />

mentre si è alla guida <strong>di</strong> un camion dell’azienda o mentre,<br />

magari per hobby, si lavora con il trattore nel proprio campo,<br />

sempre infortunio rimane. E nella nostra provincia quelli<br />

più gravi avvengono proprio mentre si lavora in proprio,<br />

per hobby. Vittime principali i pensionati che si de<strong>di</strong>cano<br />

all’agricoltura. Basta vedere i dati degli ultimi anni: nel 2005<br />

ci sono stati 14 decessi sul lavoro, <strong>di</strong> cui sette <strong>di</strong>pendenti, 4<br />

pensionati, due coltivatori <strong>di</strong>retti e un titolare d’impresa; 12<br />

i morti nel 2006, <strong>di</strong> cui 5 <strong>di</strong>pendenti, un titolare d’impresa<br />

e 7 fra hobbisti e pensionati; due i morti sul lavoro nel<br />

2007, entrambi pensionati. Numeri che vanno interpretati.<br />

L’analisi che ne ricava il Dipartimento della Prevenzione<br />

della Ausl, sottolinea una tendenziale <strong>di</strong>minuzione degli<br />

infortuni, compreso quelli mortali. Prevalgono gli infortuni<br />

Grafico 1 - Ruolo del comportamento nel determinare gli<br />

incidenti<br />

“Soggetti a rischio: i pensionati<br />

in agricoltura. E poi i lavoratori <strong>di</strong><br />

e<strong>di</strong>lizia, servizi e metalmeccanica”<br />

La prevenzione, i progetti della Asl 8<br />

Il protocollo per il miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute nei luoghi <strong>di</strong> lavoro siglato con Associazione Industriali,<br />

INAIL e Sindacati.<br />

Alle Aziende sanitarie sono demandate una serie <strong>di</strong> responsabilità e funzioni. Ma oltre ai compiti specifici, è da evidenziare<br />

come il problema sia oggi affrontato in una ottica <strong>di</strong> collaborazione e concertazione, fra enti e categorie economiche e<br />

sociali. Una strategia che ha portato alla firma <strong>di</strong> un protocollo ufficiale per il miglioramento delle con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> salute e<br />

sicurezza nei luoghi <strong>di</strong> lavoro, fra la Direzione dell’Azienda USL 8, l’Associazione Industriali, l’INAIL, CGIL, CISL e UIL.<br />

I dati evidenziano che oltre l’80% degli infortuni (grafico 1) è determinato da comportamenti inadeguati, piuttosto che da<br />

con<strong>di</strong>zioni strutturali carenti o da <strong>di</strong>spositivi <strong>di</strong> protezione in<strong>di</strong>viduale non <strong>di</strong>sponibili.<br />

Le ragioni che concorrono a determinare i comportamenti inadeguati sono in estrema sintesi due:<br />

1) carenze <strong>di</strong> conoscenze (non so come mi sia richiesto <strong>di</strong> agire in determinate circostanze);<br />

2) carenze <strong>di</strong> motivazione, (non voglio agire come mi è richiesto in determinate circostanze).<br />

L’obiettivo del protocollo è <strong>di</strong> sostenere le aziende in un percorso <strong>di</strong> miglioramento della gestione ed organizzazione della<br />

salute e sicurezza finalizzato alla riduzione degli infortuni e delle malattie professionali, agendo in modo particolare sulle<br />

carenze sopra evidenziate. Una operazione complessa, soprattutto in considerazione delle <strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>o piccole delle<br />

aziende che caratterizzano la nostra realtà produttiva. Basta pensare che sulle 30.976 imprese della nostra provincia, solo 642<br />

hanno più <strong>di</strong> 10 addetti e quin<strong>di</strong> un’organizzazione del lavoro più strutturata. Fino a 9 <strong>di</strong>pendenti si contano 30.334 aziende,<br />

ma ci sono ad<strong>di</strong>rittura 16.717 <strong>di</strong>tte con il solo titolare-lavoratore.<br />

in E<strong>di</strong>lizia, Servizi, Metalmeccanica ed Agricoltura con un<br />

incremento del numero <strong>di</strong> infortuni a carico dei lavoratori<br />

extracomunitari.<br />

Rispetto alle cause, le macchine passano come “responsabilità”<br />

dal primo al sesto posto; infine prevalgono i mezzi <strong>di</strong> trasporto<br />

e sollevamento, le sostanze ed i materiali, l’ambiente <strong>di</strong> lavoro.<br />

Se ne ricava che se sotto il profilo della sicurezza passiva (le<br />

macchine) si è fatto molto, grazie anche a normative sempre<br />

più stringenti, è l’organizzazione del lavoro nel suo insieme<br />

ad essere ancora deficitaria. (pla)<br />

20 21


SALUTE<br />

Vacanze e viaggi in salute<br />

SALUTE<br />

Consigli da portare in giro<br />

Essere previdenti per essere sicuri<br />

Se avete bisogno <strong>di</strong> qualunque vaccinazione o <strong>di</strong><br />

me<strong>di</strong>cinali, recatevi dal vostro me<strong>di</strong>co almeno 4 - 6<br />

settimane prima del viaggio. Ciò darà ai vaccini il tempo<br />

<strong>di</strong> funzionare in modo che siate protetti durante tutta<br />

la vacanza. E’ buona norma preparare anche un “kit<br />

“ (ve<strong>di</strong> scheda) per fronteggiare eventuali problemi <strong>di</strong><br />

salute durante il viaggio.<br />

Le precauzioni da osservare, i servizi<br />

della Usl 8 ed i consigli per l’uso<br />

Prima <strong>di</strong> partire è necessario documentarsi sulla<br />

situazione sanitaria che si può trovare nel Paese <strong>di</strong><br />

destinazione, soprattutto se è obbligatorio vaccinarsi<br />

contro specifiche malattie o se è necessario eseguire la<br />

profilassi contro la malaria. Molte informazioni possono<br />

essere reperite nel sito web del Ministero della Salute<br />

(www.ministerosalute.it). Scegliendo una destinazione è<br />

possibile conoscere:<br />

a. i rischi causati da varie malattie e i consigli su come<br />

evitarle;<br />

b. gli avvisi speciali circa l’insorgere <strong>di</strong> epidemie o <strong>di</strong><br />

altre malattie in quella nazione;<br />

c. le vaccinazioni ed i farmaci ad effetto preventivo<br />

(profilassi) necessarie.<br />

Gli uffici della usl, oltre a fornire tutte le informazioni<br />

sulla situazione sanitaria del Paese da visitare e sulle<br />

precauzioni da usare, fanno anche una valutazione “su<br />

misura” delle vaccinazioni da consigliare e sui farmaci da<br />

prendere: anche in questo caso il turista “fai da te” può<br />

andare incontro a rischi aggiuntivi.<br />

Sono 1.060 gli aretini che nel 2007 sono passati<br />

dall’ambulatorio per i viaggiatori internazionali.<br />

Importante: alcuni paesi richiedono <strong>di</strong> presentare un<br />

certificato che afferma che siete stati vaccinati contro la<br />

febbre gialla prima che possiate entrarvi.<br />

Questo viene rilasciato esclusivamente in ambulatori<br />

della Usl (ve<strong>di</strong> tabella) e deve essere fatto almeno 10<br />

giorni prima del viaggio.<br />

L’anno passato sono stati 309 gli aretini che ne hanno<br />

usufruito. E anche se volete portare all’estero con voi<br />

un amico a quattro zampe dovete seguire delle precise<br />

regole (ve<strong>di</strong> scheda).<br />

Le precauzioni da osservare, i servizi<br />

della Usl 8 ed i consigli per l’uso<br />

Tutti pronti? Fra un mese scatta il periodo delle vacanze.<br />

Sole, mare, sport, ognuno la vive a modo suo. L’importante<br />

è partire preparati per affrontare al meglio eventuali<br />

inconvenienti, soprattutto se si viaggia all’estero! Viaggi<br />

che possono esporci a <strong>di</strong>versi rischi, tra i quali quello <strong>di</strong><br />

ammalarsi <strong>di</strong> malattie assenti o molto rare in Italia. Basta<br />

pensare che un turista su quattro torna a casa con problemi<br />

<strong>di</strong> salute: dalla comune <strong>di</strong>arrea, a patologie ben più gravi.<br />

Una adeguata informazione sulle norme da osservare prima,<br />

durante e dopo il viaggio rappresenta quin<strong>di</strong> la migliore<br />

polizza assicurativa per evitare problemi durante il soggiorno,<br />

ma soprattutto spiacevoli conseguenze al ritorno.<br />

C’è Paese e Paese<br />

Non è vero che tutto il “mondo è Paese”. In Italia abbiamo<br />

un sistema sanitario nazionale che garantisce gratuitamente<br />

ospedali, trasferimenti e cure. Nei Paesi della Comunità<br />

Europea e in Svizzera, con la “Tessera Sanitaria” inviata<br />

dal Ministero della Salute (sostituisce i vecchi Modelli<br />

E111) vengono garantiti gli stessi servizi previsti per i<br />

citta<strong>di</strong>ni residenti. Negli altri Paesi, la situazione è molto<br />

più articolata, in funzione della presenza <strong>di</strong> apposite<br />

convenzioni con l’Italia o meno, ed è pertanto necessario<br />

informarsi nel dettaglio presso il Distretto Sanitario <strong>di</strong><br />

Via Guadagnoli (orario: lunedì e giovedì mattina dalle<br />

ore 09.00 alle 12.00 e giovedì pomeriggio dalle 15.00 alle<br />

17.00 - telefono: 0575.254810-254817).<br />

Buon viaggio e … in salute. (pla)<br />

Ambulatori per i viaggiatori internazionali<br />

L’ambulatorio per i viaggiatori internazionali si trova nella struttura <strong>di</strong> Igiene Pubblica (Dipartimento della Prevenzione)<br />

presso l’ospedale San Donato. Riceve il pubblico dalle 10,00 alle 12,00 dei giorni lunedì, martedì, giovedì e sabato. Risponde<br />

al numero telefonico 0575.255967 tutti i giorni feriali dalle 09,00 alle 13,00.<br />

Il centro è abilitato anche per la vaccinazione contro la febbre gialla. E’ consigliabile telefonare per avere un appuntamento.<br />

Bisogna rivolgersi all’ambulatorio 6-8 settimane prima della partenza.<br />

Kit per la salute del viaggiatore<br />

Il vostro kit dovrebbe comprendere: i me<strong>di</strong>cinali personali che state assumendo in quel periodo, con le copie delle prescrizioni<br />

ove è bene sia in<strong>di</strong>cato il nome generico del farmaco e non solo quello commerciale e le modalità <strong>di</strong> assunzione dello stesso;<br />

gli antimalarici se vi recate in zone endemiche; farmaci anti<strong>di</strong>arroici come la loperamide; farmaci antibiotici per la <strong>di</strong>arrea<br />

(ad es. la ciprofloxacina); antistaminici; farmaci per chinetosi (mal d’auto, nave, etc); un blando lassativo; un sonnifero; un<br />

buon antidolorifico (paracetamolo, aspirina, nimesulide, etc); antiaci<strong>di</strong>; un antitosse, meglio se con espettorante; una crema<br />

antifungina e antibiotica; un corticosteroideo o anche dell’adrenalina iniettabile se siete fortemente allergici; una crema per<br />

evitare le scottature; dei cerotti.<br />

In viaggio con Fido<br />

Regole <strong>di</strong>verse da Paese a Paese e, in alcuni casi (Inghilterra e Svezia, ad esempio), è necessario iniziare a muoversi almeno sei<br />

mesi prima. All’interno della Comunità Europea, viene richiesta l’iscrizione all’anagrafe veterinaria, l’identificazione tramite<br />

microchip, la vaccinazione contro la rabbia (fatta almeno 21 giorni prima della partenza e da non oltre un anno), il passaporto<br />

(cani, gatti e furetti). Anche in questo caso, il consiglio è quello <strong>di</strong> rivolgersi in tempo utile al Servizio Veterinario della Ausl<br />

8, in Viale Citta<strong>di</strong>ni 33, nei giorni dal marte<strong>di</strong> al sabato, dalle ore 11,30 alle 13,00.<br />

Per informazioni, tel e fax: 0575.254972 - 255972<br />

Altri consigli utili<br />

Informarsi sui regolamenti delle varie compagnie aeree, marittime e ferroviarie. Nel caso <strong>di</strong> cani per l’accompagnamento<br />

dei non vedenti, sono previste delle facilitazioni. In ogni caso, sebbene si tratti <strong>di</strong> animali accettati ovunque, è preferibile<br />

segnalarne la presenza al momento della prenotazione del viaggio. Non <strong>di</strong>menticate per i cani <strong>di</strong> avere al seguito guinzaglio,<br />

museruola e il kit per raccogliere gli escrementi. Per i gatti l’apposita gabbia.<br />

22 23


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oppure contattare la redazione al numero 0575.900309<br />

24


COOPERAZIONE SOCIALE<br />

Impresa motore dello<br />

Il bilancio sociale <strong>di</strong> Koinè, cooperativa <strong>di</strong> tipo A impegnata nella progettazione<br />

sviluppo sociale<br />

e gestione <strong>di</strong> servizi per le persone nel rispetto dei <strong>di</strong>ritti dei soci che lavorano<br />

Il bilancio sociale è una carta d’identità molto particolare,<br />

capace <strong>di</strong> far leggere il cuore <strong>di</strong> un’impresa ben al <strong>di</strong> là dei<br />

semplici numeri. “Il nostro esprime quello che siamo – afferma<br />

la Presidente <strong>di</strong> Koinè, Grazia Faltoni. E cioè una cooperativa<br />

sociale <strong>di</strong> tipo A che è anche un “aggregato” <strong>di</strong> citta<strong>di</strong>nanza<br />

attiva. Ci occupiamo <strong>di</strong> progettazione e gestione <strong>di</strong> servizi<br />

sociali ed educativi, ricerca sociale, ricerca sullo sviluppo<br />

economico a livello locale. In 13 anni <strong>di</strong> attività, abbiamo<br />

tentato <strong>di</strong> interpretare il nostro essere impresa sociale agendo<br />

come promotore <strong>di</strong> sviluppo sociale a livello locale”.<br />

E per far questo, Koinè ha operato alcune scelte ben precise.<br />

“Non abbiamo voluto essere un ‘appaltificio’ ma un’impresa<br />

sociale capace <strong>di</strong> progettare, creare servizi innovativi, costruire<br />

legami con tutti i soggetti sociali attivi nella comunità<br />

locale”. Attenzione, quin<strong>di</strong>, a tutte le persone: “abbiamo<br />

attribuito centralità al rispetto delle regole, verso i soci,<br />

verso i <strong>di</strong>pendenti, verso la committenza, verso gli utenti e<br />

le comunità locali. Per onorare questo principio – afferma la<br />

Presidente Faltoni - Koinè ha sempre applicato integralmente<br />

il contratto <strong>di</strong> lavoro, fatto fronte a tutti i propri obblighi<br />

verso gli istituti previdenziali ed assicurativi, rispettato i<br />

fornitori, assunto e rispettato precise regole interne <strong>di</strong> tutela<br />

e salvaguar<strong>di</strong>a dei <strong>di</strong>ritti del personale”.<br />

L’ottenimento della certificazione etica SA8000 nel 2001,<br />

Tutti i numeri<br />

10,5 milioni <strong>di</strong> fatturato<br />

430 addetti a tempo pieno<br />

65 servizi ed attività gestite<br />

1.500 utenti me<strong>di</strong>o giorno<br />

prima impresa sociale italiana ad aver conseguito questo<br />

riconoscimento, fornisce solo in parte la misura <strong>di</strong> un impegno<br />

capace <strong>di</strong> coniugare efficacia, efficienza, partecipazione<br />

dei soci alla gestione, democrazia interna. “Abbiamo poi<br />

tentato, con buoni risultati e tanta fatica – precisa Grazia<br />

Faltoni - <strong>di</strong> assumere una identità professionale e culturale<br />

specifica, respingendo la prospettiva <strong>di</strong> cedere manodopera<br />

alla Pubblica Amministrazione e la deriva della azienda<br />

“conto terzista“. In questo quadro, Koinè ha sempre dato<br />

grande importanza alla formazione ed all’aggiornamento<br />

professionale del personale e, per un altro verso, alle attività<br />

<strong>di</strong> ricerca, co-progettazione e progettazione sociale”.<br />

“Una cooperativa capace<br />

<strong>di</strong> progettare, creare servizi<br />

innovativi, costruire legami con<br />

tutti i soggetti sociali attivi nella<br />

comunità locale.”<br />

Lo sforzo per costruire qualità ha portato Koinè, già dal<br />

2002, ad ottenere la certificazione Uni En Iso 9001:2000<br />

Vision per la progettazione e la valutazione <strong>di</strong> tutta la gamma<br />

dei servizi sociali e ad avviare il processo che, entro la fine <strong>di</strong><br />

questo anno, dovrebbe portare la cooperativa ad ottenere la<br />

certificazione <strong>di</strong> qualità della gestione delle RSA e dei servizi<br />

residenziali per anziani, che rappresentano la <strong>di</strong>visione più<br />

consistente e storica della cooperativa.<br />

“Capacità impren<strong>di</strong>toriale, cultura, etica, <strong>di</strong>ritti dei lavoratori”<br />

Koiné è ormai legittimamente e giustamente considerata una delle cooperative più <strong>di</strong>namiche ed efficaci<br />

nel panorama della cooperazione italiana ed il fatto che sia in Toscana è un duplice motivo <strong>di</strong> sod<strong>di</strong>sfazione.<br />

E’ una cooperativa che <strong>di</strong>mostra capacità impren<strong>di</strong>toriale e proiezione sul mercato ma anche cultura <strong>di</strong> una<br />

forte etica. Un altro elemento importante è quello della democrazia interna, c’è molta attenzione ai <strong>di</strong>ritti dei<br />

lavoratori e dei soci lavoratori, ma anche alla partecipazione e alla vita sociale.<br />

Le cooperative sono forme <strong>di</strong> impresa che hanno <strong>di</strong>mostrato <strong>di</strong> riuscire più, prima e meglio <strong>di</strong> altri a tradurre<br />

in mercato, settori che non avevano “mercato”; rappresentano una risposta al bisogno pubblico perché hanno<br />

un atteggiamento non speculativo, una visione <strong>di</strong> insieme, una flessibilità ed un’architettura che si sono rivelati<br />

ingre<strong>di</strong>enti più agevoli per i processi <strong>di</strong> privatizzazione. Si tratterebbe <strong>di</strong> estendere queste proprietà anche ad<br />

altri ambiti della vita e dei servizi pubblici.<br />

Inoltre il lavoratore attraverso la vita cooperativa si misura non solo con la <strong>di</strong>mensione professionale, ma anche con<br />

quella impren<strong>di</strong>toriale perchè è chiamato ad interessarsi dell’organizzazione dell’impresa, dei processi decisionali ed<br />

è quin<strong>di</strong> un lavoratore “protagonista”, che innalza la qualità del suo lavoro e della sua <strong>di</strong>mensione anche civica.<br />

Giovanni Doddoli<br />

Presidente Legacoop Toscana<br />

26 27


COOPERAZIONE SOCIALE<br />

Il bilancio sociale? Una<br />

Oltre le cifre, il cuore <strong>di</strong> una cooperativa che mette al centro l’uomo e non il<br />

vera vocazione<br />

profitto. Quello <strong>di</strong> Koinè premiato da anni tra i migliori bilanci sociali italiani<br />

“Il primo <strong>di</strong>ritto del lettore è non leggere”. Paolo Peruzzi,<br />

Direttore <strong>di</strong> Koinè, è consapevole che un bilancio sociale<br />

è materia dura e cita Daniel Pennac per indurre il bisogno<br />

<strong>di</strong> fare il contrario. E cioè a comprendere il valore <strong>di</strong> un<br />

documento particolarmente complesso ma in grado <strong>di</strong> far<br />

capire, fino in fondo, cosa sia Koinè, le sue attività e, come<br />

<strong>di</strong>cono gli esperti, la sua mission.<br />

Il bilancio sociale, per questa cooperativa sociale, è una<br />

sorta <strong>di</strong> vocazione: quello del 2004 è stato premiato quale<br />

migliore in Italia nel vasto mondo della cooperazione e<br />

quelli del 2003 e 2005 sono “arrivati” al secondo posto.<br />

“I soci <strong>di</strong> Koinè – sottolinea Peruzzi - credono in un’ economia<br />

solidale e partecipata che abbia al suo centro l’uomo ed i suoi<br />

bisogni fondamentali e non il profitto in<strong>di</strong>viduale. I nostri<br />

scopi? Molti. Ecco i principali: incentivare al suo interno<br />

forme <strong>di</strong> democrazia partecipata, mirate a garantire ai soci<br />

spazi concreti <strong>di</strong> partecipazione al processo decisionale; creare<br />

opportunità <strong>di</strong> lavoro qualificato; salvaguardare la continuità<br />

occupazionale dei soci”.<br />

Le aree <strong>di</strong> attività sono molte e <strong>di</strong> <strong>di</strong>versa natura: servizi<br />

socio educativi, interventi <strong>di</strong> prevenzione del <strong>di</strong>sagio,<br />

attività socio assistenziali e <strong>di</strong> riabilitazione, <strong>di</strong> inserimento<br />

sociale e lavorativo finalizzati a promuovere il benessere<br />

degli in<strong>di</strong>vidui e a prevenire, ridurre e, quando possibile,<br />

eliminare il rischio <strong>di</strong> emarginazione delle persone anziane,<br />

<strong>di</strong>sabili o esposte ad esclusione.<br />

“Per garantire la qualità dei servizi – precisa Peruzzi - Koinè<br />

investe risorse economiche ed umane in attività <strong>di</strong> ricerca<br />

sociale, <strong>di</strong> formazione e <strong>di</strong> aggiornamento professionale<br />

mirate a valorizzare le competenze dei soci, dei <strong>di</strong>pendenti<br />

e dei volontari”.<br />

Per garantire la partecipazione democratica alla gestione<br />

dell’impresa, la crescita culturale dei soci e della<br />

comunità all’interno della quale opera, ecco le strategie<br />

<strong>di</strong> informazione, <strong>di</strong> formazione, <strong>di</strong> <strong>di</strong>ffusione dei saperi e<br />

promozione delle attività svolte.<br />

“L’obiettivo finale <strong>di</strong> Koiné - conclude il Direttore Paolo<br />

Peruzzi - è <strong>di</strong> promuovere lo sviluppo <strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong><br />

relazioni sociali e <strong>di</strong> una cultura con<strong>di</strong>visa che assumano<br />

il senso del primato <strong>di</strong> ogni singola persona sulle logiche<br />

del profitto; il senso concreto del primato dell’interesse<br />

collettivo e della comunità su quello in<strong>di</strong>viduale; la necessità<br />

<strong>di</strong> coniugare senso dei <strong>di</strong>ritti e senso dei doveri nella etica<br />

pubblica ed in quella, soggettiva, <strong>di</strong> ogni persona ed infine<br />

l’opportunità <strong>di</strong> considerare il vantaggio che consegue ad<br />

affrontare assieme i problemi comuni”.<br />

Quel che conta è il capitale umano<br />

“il bilancio del 2004 è stato<br />

premiato quale migliore in Italia nel<br />

vasto mondo della cooperazione<br />

e quelli del 2003 e 2005 sono<br />

“arrivati” al secondo posto.”<br />

Il capitale principale? Quello umano. La cooperativa, come società <strong>di</strong> persone, è tanto più in salute e<br />

competitiva quanto più riesce a valorizzare il proprio “capitale umano”, assicurando ai soci ed ai <strong>di</strong>pendenti<br />

continuità occupazionale, garanzia e certezza dei <strong>di</strong>ritti contrattuali, azioni <strong>di</strong> aggiornamento e formazione,<br />

tutela della salute e della prevenzione e protezione dagli infortuni, coinvolgimento nelle scelte.<br />

E’ grazie a queste scelte <strong>di</strong> politica aziendale che Koiné ha potuto limitare allo stretto in<strong>di</strong>spensabile<br />

il ricorso a contratti atipici. Le azioni per la valorizzazione e la promozione delle risorse umane sono<br />

importanti per la qualità dei servizi e per quella delle relazioni interne alla cooperativa, che ha tassi <strong>di</strong><br />

turn over in uscita bassissimi.<br />

Delle oltre 400 persone occupate in Koinè, il 92% sono donne e quasi il 40% hanno meno <strong>di</strong> 35 anni.<br />

Sul totale dei <strong>di</strong>pendenti a tempo indeterminato, i soci sono quasi il 90% a conferma della grande<br />

partecipazione dei lavoratori alla gestione ed al rischio d’impresa.<br />

28 29


COOPERAZIONE SOCIALE<br />

La galassia Koinè<br />

Il sistema <strong>di</strong> organizzazioni no profit: Cooperative sociali, agenzia formativa,<br />

centro <strong>di</strong> ricerca, polisportiva, associazioni culturali e <strong>di</strong> promozione sociale<br />

soci<br />

lavoratori<br />

La figura che segue visualizza, in forma grafica, le <strong>di</strong>verse<br />

categorie <strong>di</strong> stakeholders Koinè:<br />

Un elemento <strong>di</strong> caratterizzazione <strong>di</strong> Koinè è rappresentato<br />

dall’impegno profuso nella costruzione e nello sviluppo<br />

<strong>di</strong> un sistema <strong>di</strong> organizzazioni non profit autonome ma<br />

organicamente legate alla cooperativa. Hanno scopi specifici,<br />

si avvalgono del sostegno tecnico, economico e professionale<br />

<strong>di</strong> Koinè ed impegnano nella gestione moltissimi soci della<br />

Cooperativa.<br />

Le organizzazioni che compongono il “sistema Koinè”, sono:<br />

la cooperativa sociale <strong>di</strong> tipo b, BETA, che persegue lo scopo<br />

<strong>di</strong> inserire nel mondo del lavoro <strong>di</strong>sabili, svantaggiati e<br />

soggetti esposti a rischio <strong>di</strong> esclusione sociale (maggiori info<br />

su www.coopbeta.it);<br />

l’agenzia formativa ELECTRA Aps, che opera nel campo<br />

della formazione professionale e dell’aggiornamento nei<br />

settori sociali, socio educativi e della assistenza che ha acquisito<br />

la certificazione <strong>di</strong> qualità per la progettazione, la gestione<br />

e la valutazione <strong>di</strong> attività formative e <strong>di</strong> orientamento nel<br />

2005. (maggiori info su www.apselectra.it);<br />

il centro <strong>di</strong> ricerca sociale CITTA’ NUOVE Aps, che opera<br />

nel campo della ricerca sociale e della consulenza sulla<br />

qualità e la responsabilità sociale, agendo, in particolare,<br />

nell’accompagnamento alla certificazione etica ed alla adozione<br />

Le attività, i servizi, gli utenti<br />

<strong>di</strong> sistemi <strong>di</strong> social responsabilità onlus e cooperative sociali;<br />

la polisportiva DINAMO GAMBASSI, che persegue lo<br />

scopo <strong>di</strong> promuovere la cultura della inclusione sociale<br />

e della lotta alla emarginazione me<strong>di</strong>ante la pratica dello<br />

sport amatoriale e dell’avviamento allo sport <strong>di</strong> soggetti<br />

esposti a rischio <strong>di</strong> esclusione sociale; l’associazione culturale<br />

CONTROLUCE, che persegue lo scopo <strong>di</strong> promuovere<br />

l’abilitazione e l’inclusione sociale <strong>di</strong> <strong>di</strong>sabili psico fisici<br />

e soggetti esposti a rischio <strong>di</strong> emarginazione me<strong>di</strong>ante la<br />

pratica del teatro e della drammatizzazione;<br />

l’associazione <strong>di</strong> promozione sociale LA VALLE, che opera<br />

nella montagna castiglionese e nella Val<strong>di</strong>chiana aretina<br />

ponendo in essere servizi <strong>di</strong> trasporto speciale per <strong>di</strong>sabili<br />

ed anziani in modo da ridurre il rischio <strong>di</strong> istituzionalizzazione<br />

<strong>di</strong> persone non autonome e che vivono in contesti poco<br />

serviti da mezzi pubblici;<br />

l’associazione <strong>di</strong> promozione sociale EDUCATORI<br />

FAMILIARI, che opera in tutta la provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e<br />

si occupa specificatamente della promozione dei servizi<br />

all’infanzia in ambito domiciliare e <strong>di</strong> servizi <strong>di</strong> baby sitting<br />

(maggiori info su www.educatorifamiliari.it).<br />

1 Servizi che la cooperativa ha in gestione per conto <strong>di</strong> Enti Locali ed USL 60<br />

Servizi autorizzati ed autonomamente avviati dalla Cooperativa 21<br />

2 Utenti giornalieri me<strong>di</strong> dei servizi gestiti da Koiné 1400<br />

Ve<strong>di</strong> nelle pagine successive tabelle 7 e 8<br />

3 Principali attività <strong>di</strong> progettazione avviate, proseguite o chiuse nel 2006 7<br />

a<br />

b<br />

c<br />

d<br />

e<br />

f<br />

La casa <strong>di</strong> Pinocchio, comunità alloggio per <strong>di</strong>sabili, Ente Cassa CRF,ammesso<br />

CasAmica, residence sociale per anziani fragili, Loro Ciuffenna, in attivazione<br />

VIS, sistema <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong> impatto delle politiche sociali, prosieguo 2 fase<br />

Project financing Ni<strong>di</strong> nel verde a Roma, ATI Nuove Risposte, aggiu<strong>di</strong>cato,attiv<br />

Margherita, acquisto sede per nido accre<strong>di</strong>tato Cortona, attivato<br />

Per i vecchi tutto è troppo, Cesvot, in corso, attivato e in completamento<br />

4 Servizi attivati o incrementati me<strong>di</strong>ante le attività <strong>di</strong> progettazione 1<br />

1 Nuovo Nido Margherita Cortona<br />

committenti<br />

1 Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

2 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

3 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> M.S.Savino<br />

4 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Montevarchi<br />

5 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> San Giovanni Valdarno<br />

6 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castelfranco<br />

7 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Cavriglia<br />

8 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Terranuova Bracciolini<br />

9 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Bucine<br />

10 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Loro Ciuffenna<br />

11 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Laterina<br />

12 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Figline<br />

13 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castiglion Fiorentino<br />

14 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Cortona<br />

15 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Marciano<br />

16 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Lucignano<br />

17 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Bibbiena<br />

18 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Stia<br />

19 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Pratovecchio<br />

20 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Sinalunga<br />

21 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Cetona<br />

22 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Chianciano<br />

23 Usl 8 <strong>Arezzo</strong><br />

24 Asp Montevarchi<br />

25 Asp San Giovanni Valdarno<br />

26 Istituto Cesalpino<br />

27 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Roma<br />

28 <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> Castel San Niccolò<br />

OSL<br />

74 Cgil Cisl Uil<br />

Provinciali<br />

strutture<br />

del sistema Koinè<br />

55 Beta coop sociale <strong>di</strong> tipo B<br />

56 Electra APS<br />

57 Controluce Aps<br />

58 La Valle Aps<br />

59 Polisportiva Gambassi Aps<br />

60 Isola che non c'è Consorzio<br />

61 Educatori Familiari Aps<br />

forze politiche<br />

76 Segreteria tecnica Zona aretina<br />

77 Segreteria tecnica Zona Valdarno<br />

78 Segreteria tecnica Zona Val<strong>di</strong>chiana<br />

79 Conferenza Sindaci <strong>Arezzo</strong><br />

80 Conferenza Sindaci Valdarno aretino<br />

81 Conferenza Sindaci Val<strong>di</strong>chiana<br />

82 Regione Toscana<br />

83 Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

<strong>di</strong>pendenti<br />

soci<br />

volontari<br />

soggetti<br />

della rete<br />

sociale<br />

legacoop<br />

stato<br />

37 Inps<br />

38 Inail<br />

39 Stato e<br />

Agenzia Entrate<br />

comunità<br />

locali<br />

84 Zona Socio Sanitario<br />

Zona Aretina<br />

85 Zona Socio Sanitario<br />

Zona Valdarno aretino<br />

86 Zona Socio Sanitario<br />

Zona Val<strong>di</strong>chiana aretina<br />

87 Zona Socio Sanitario<br />

Zona Casentino<br />

88 Zona Socio Sanitario<br />

Zona Val<strong>di</strong>chiana senese<br />

89 Zona Socio Sanitario<br />

Zona Valdarno fiorentino<br />

persone che<br />

chiedono lavoro<br />

organismi<br />

economia<br />

sociale<br />

75 Anna Lindh<br />

Associazione<br />

<strong>di</strong>pendenti<br />

utenti<br />

finanziatori<br />

34 MPS<br />

35 Coopfond<br />

36 CCFS<br />

partners<br />

produttivi<br />

40 Pan<br />

41 Fism <strong>Arezzo</strong><br />

42 Snell Habitat<br />

43 Arci <strong>Arezzo</strong><br />

44 Arci Valdarno<br />

45 Ucodep<br />

46 Progetto 5<br />

47 Comars<br />

generazioni<br />

future<br />

organismi<br />

utenza<br />

università<br />

centri<br />

<strong>di</strong> ricerca<br />

71 Università degli<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Siena<br />

72 Università degli<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Firenze<br />

73 Università degli<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Pisa<br />

fornitori<br />

29 Banca Popolare Etruria<br />

30 Monte Paschi <strong>di</strong> Siena<br />

31 CRF<br />

32 Banca Etica<br />

33 Unipol<br />

organismi<br />

impren<strong>di</strong>toria<br />

62 Consorzio 45<br />

63 Fi<strong>di</strong>coop Toscana<br />

64 CCFS<br />

65 Consorzio Pegaso<br />

66 Legacoop<br />

67 Legacoopsociali<br />

68 Arcst<br />

69 CTL Legacoop <strong>Arezzo</strong><br />

70 Forum Terzo Settore<br />

30 31


ENERGIA<br />

Metano: da Eta a Estra<br />

E nasce la seconda azienda toscana del settore. A giugno arriverà la bolletta<br />

della nuova Società. Per i clienti garanzia <strong>di</strong> continuità e qualità del servizio<br />

ENERGIA<br />

Coingas non balla da sola<br />

E procede sulla strada dell’integrazione con altre aziende toscane del settore<br />

energetico. Nuova società interamente pubblica con Prato e Siena<br />

Eta 3 entra in Estra, la nuova società <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta del<br />

metano costituita insieme a IntesaCom e ConsiaGas.<br />

Una società, seconda in Toscana e che si appresta a<br />

ricoprire una delle prime posizioni nella regione.<br />

“Le tre aziende hanno saputo cogliere il cambiamento e<br />

coniugare l’anima pubblica con il mercato – commenta<br />

il Presidente <strong>di</strong> Eta 3, Alberto Ciolfi. Funzionano, sono<br />

competitive, non sono inquinate dalle alchimie della<br />

finanza creativa, fanno occupazione, sono aziende del<br />

territorio e sul territorio. Ed hanno anche dei manager<br />

capaci che sanno trovare il giusto equilibrio tra spirito <strong>di</strong><br />

servizio ed efficienza. Questo il clima in cui nasce Estra,<br />

con la consapevolezza che aggregandosi si affrontano<br />

meglio le sfide del mercato aperto in un rapporto forte e<br />

solido con il territorio”.<br />

Fondamentale è il rapporto con E<strong>di</strong>son, partner privato<br />

in Eta 3. “Estra ha già pensato al futuro imme<strong>di</strong>ato e<br />

prossimo assicurandosi un accordo pluriennale con<br />

E<strong>di</strong>son sul versante dell’approvvigionamento – ricorda<br />

Alberto Ciolfi. La joint-venture con E<strong>di</strong>son ci porta nel<br />

breve periodo a poter beneficiare del metano dell’unico<br />

rigassificatore che entrerà in funzione fra poco in Italia al<br />

largo <strong>di</strong> Rovigo e, nel me<strong>di</strong>o periodo, a poter fruire del<br />

gas algerino, considerato che il primo partner italiano<br />

della società <strong>di</strong> Stato algerina, la Sonatrach, nel consorzio<br />

GALSI è proprio E<strong>di</strong>son. Penso che questo elemento sia<br />

molto importante e va <strong>di</strong> pari passo con l’ingresso <strong>di</strong><br />

Eta3 in Estra: la nuova Società potrà infatti beneficiare<br />

della presenza in Eta 3 <strong>di</strong> questo importante operatore<br />

industriale, impegnato nei prossimi anni in importanti<br />

investimenti che permetteranno <strong>di</strong> <strong>di</strong>versificare gli<br />

approvvigionamenti nazionali <strong>di</strong> gas naturale”.<br />

La scelta fatta da Coingas 7 anni fa <strong>di</strong> una joint venture<br />

con E<strong>di</strong>son si è <strong>di</strong>mostrata quin<strong>di</strong> vincente e l’ esperienza<br />

ha un’ulteriore valorizzazione e una “proiezione”<br />

regionale in quanto fatta in qualche modo propria dalle<br />

altre aziende pubbliche toscane.<br />

Aggregarsi in Estra è solo il primo passo per can<strong>di</strong>darsi a<br />

<strong>di</strong>ventare il nodo strategico della Toscana, collegato con<br />

il resto dell’Italia perchè “solo noi in Toscana – sottolinea<br />

il Presidente Ciolfi - abbiamo le caratteristiche societarie<br />

e proprietarie per partecipare a questo progetto. La<br />

Toscana può essere presente in questo grande progetto<br />

nazionale solo con noi (e il Galsi ne è il primo concreto<br />

esempio)”.<br />

L’operazione ha ottenuto il consenso dei lavoratori con<br />

le assemblee che hanno approvato l’accordo <strong>di</strong> fusione.<br />

E la partecipazione ad Estra è un’ulteriore proiezione <strong>di</strong><br />

Eta 3 fuori dalla provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />

Ciolfi si sofferma poi sul tema dell’approvvigionamento<br />

del gas: “occorre fare i rigassificatori, nuovi metanodotti<br />

ed aumentare la capacità <strong>di</strong> trasporto <strong>di</strong> quelli esistenti.<br />

Aumentare cioè l’offerta, altrimenti la concorrenza non<br />

c’è, ed il prezzo finale del metano non <strong>di</strong>minuirà mai. Da<br />

parte nostra, l’aggregazione fra le tre società <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

<strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, Prato e Siena dovrà portare a situazioni ed<br />

assetti societari in cui l’economia cosiddetta <strong>di</strong> scala si<br />

riflette sul cliente finale”.<br />

Estra è solo il primo passo verso il più ambizioso progetto<br />

<strong>di</strong> integrazione tra Coingas, Consiag <strong>di</strong> Prato ed Intesa<br />

<strong>di</strong> Siena per creare una “newco” che avrà il capitale<br />

totalmente pubblico. Il nuovo soggetto dovrà essere<br />

propulsore <strong>di</strong> nuova crescita nel campo dell’energia. Tra<br />

le ipotesi possibili per la crescita abbiamo allo stu<strong>di</strong>o<br />

anche la possibilità della quotazione in Borsa, su cui<br />

andrà verificato il consenso dei 99 comuni-soci della<br />

futura “newco”.<br />

Vogliamo svolgere, infine, un ruolo importante anche<br />

nel settore delle energie rinnovabili, <strong>di</strong>ventando uno<br />

dei principali soggetti realizzatori del Piano <strong>di</strong> In<strong>di</strong>rizzo<br />

Energetico Regionale (PIER) soprattutto nelle province<br />

<strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, Prato e Siena.<br />

E’ un progetto ambizioso che stiamo avviando in queste<br />

settimane in stretta collaborazione e raccordo con le<br />

Organizzazioni Sindacali territoriali, <strong>di</strong> categoria e le<br />

Rappresentanze Sindacali <strong>di</strong> Coingas, Consiag e Intesa.<br />

32 33


EDUCAZIONE ALLA SALUTE<br />

EDUCAZIONE ALLA SALUTE<br />

Farmaci da conoscere<br />

L’importanza <strong>di</strong> leggere le istruzioni e <strong>di</strong> farne un uso consapevole<br />

Leggere il “bugiar<strong>di</strong>no”<br />

Ve<strong>di</strong>amo come è composto ed il significato delle voci principali<br />

Quante volte usciti dalla farmacia abbiamo aperto con<br />

<strong>di</strong>ffidenza la scatola dei me<strong>di</strong>cinali incerti se gettare nel<br />

cestino il contenuto o inghiottire più pillole insieme<br />

nella speranza <strong>di</strong> trovare la panacea dei nostri mali…<br />

ma qual’è l’atteggiamento più corretto <strong>di</strong> fronte alle<br />

pastiglie dai mille colori?<br />

“Occorre un uso consapevole, commenta la Presidente <strong>di</strong><br />

Afm, Marzia Sandroni. Dobbiamo tener presente infatti che<br />

il farmaco può avere sia un’azione benefica che un’azione<br />

nociva: nel primo caso prende il nome <strong>di</strong> me<strong>di</strong>camento,<br />

nel secondo caso è detto veleno o tossico”.<br />

Fondamentale è la dose: farmaci a dosi elevate possono<br />

<strong>di</strong>ventare veleni e veleni assunti in dosi appropriate<br />

possono svolgere un’azione terapeutica. Non solo,<br />

perché un farmaco sia efficace occorre che sia adatto alla<br />

patologia, che la terapia sia corretta, che si conoscano le<br />

conseguenze <strong>di</strong> eventuali interazioni con altri farmaci,<br />

che la conservazione sia stata corretta. Ma che cos’è<br />

un farmaco? Un farmaco è una sostanza naturale o<br />

prodotta in laboratorio capace <strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare una o più<br />

funzioni nell’organismo umano, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> prevenire,<br />

<strong>di</strong>agnosticare o curare malattie.<br />

Foglietto illustrativo<br />

Ogni volta che stiamo per assumere un farmaco<br />

dobbiamo leggere il foglietto illustrativo, il documento<br />

in cui la casa farmaceutica è tenuta a riportare le<br />

informazioni che servono al paziente per usare al meglio<br />

il prodotto e per sapere come comportarsi durante<br />

il trattamento (Legge 541 del 1992). Purtroppo,<br />

soprattutto in Italia, i foglietti illustrativi riportano<br />

una serie sterminata <strong>di</strong> informazioni redatte con un<br />

linguaggio ancora troppo tecnico e poco comprensibile.<br />

Con un termine più ironico questo documento, che<br />

troviamo minuziosamente ripiegato in ogni confezione,<br />

è anche detto “bugiar<strong>di</strong>no”. L’etimologia <strong>di</strong> questo<br />

termine deriva, secondo l’Accademia della Crusca o dal<br />

“bugiardo”, una locan<strong>di</strong>na esposta fuori dalle e<strong>di</strong>cole<br />

nel senese o da “bugiardello” com’era definito dagli<br />

antifascisti il giornale «Il Telegrafo» che si <strong>di</strong>ceva essere<br />

proprietà della famiglia Ciano. Molto probabilmente<br />

l’entrata <strong>di</strong> questo termine è comunque da collegare ai<br />

gran<strong>di</strong> pregi che le case farmaceutiche enfatizzavano nei<br />

bugiar<strong>di</strong>ni dove invece sorvolavano eventuali <strong>di</strong>fetti ed<br />

effetti indesiderati.<br />

Conservazione e scadenza<br />

I farmaci devono essere conservati dove i bambini piccoli<br />

non possono arrivare.<br />

Devono essere riposti:<br />

• In un contenitore chiuso, in ogni caso al riparo della<br />

luce<br />

• In ambiente fresco - la temperatura non deve superare<br />

i 30° - e asciutto. Per questo è utile eliminare il batuffolo<br />

<strong>di</strong> cotone presente in alcune confezioni <strong>di</strong> compresse che<br />

trattiene l’umi<strong>di</strong>tà. In genere quin<strong>di</strong> è meglio evitare il<br />

bagno e la cucina.<br />

• Alla temperatura in<strong>di</strong>cata sulla scatola e non in frigo se<br />

non espressamente richiesto.<br />

Cosa comporta l’utilizzo <strong>di</strong> un farmaco scaduto?<br />

Un farmaco scaduto nell’ipotesi migliore <strong>di</strong>minuisce la<br />

sua efficacia, nella peggiore, per degradazione chimica,<br />

può <strong>di</strong>ventare tossico. Se nella maggior parte dei casi la<br />

riduzione dell’effetto non ha conseguenze, questa può<br />

comportare dei problemi seri per quei pazienti affetti<br />

da patologie acute o croniche per le quali l’efficacia del<br />

farmaco è in<strong>di</strong>spensabile per il controllo della malattia. Tra<br />

le me<strong>di</strong>cine più sensibili ad alterazioni è bene ricordare:<br />

gli antiepilettici, i nitroderivati, gli anticoagulanti orali,<br />

gli antiaritmici, i <strong>di</strong>gitalici, la teofillina e derivati, i<br />

contraccettivi orali, i preparati per la tiroide e l’insulina.<br />

Denominazione della specialità me<strong>di</strong>cinale: è un nome <strong>di</strong><br />

fantasia (marchio registrato) o il nome dell’azienda produttrice<br />

seguito dalla denominazione comune internazionale<br />

raccomandata dall’Organizzazione Mon<strong>di</strong>ale della Sanità.<br />

I farmaci generici, a <strong>di</strong>fferenza delle specialità me<strong>di</strong>cinali,<br />

non riportano il marchio ma sono commercializzati con il<br />

nome comune del principio attivo o con la sua abbreviazione<br />

eventualmente seguito dal nome dell’azienda produttrice.<br />

Composizione: in<strong>di</strong>ca quali sostanze e in che quantità<br />

compongono il farmaco.<br />

Forma farmaceutica: in<strong>di</strong>ca l’aspetto del farmaco, chiarisce<br />

se si tratta <strong>di</strong> compresse, supposte fiale, pomate e quante ne<br />

sono contenute nella confezione.<br />

Categoria farmacoterapeutica e tipo <strong>di</strong> attività: è la classe<br />

<strong>di</strong> appartenenza e descrive il tipo <strong>di</strong> attività che svolge ad<br />

esempio, antibiotica, antinfiammatoria, decongestionante...<br />

In<strong>di</strong>cazioni terapeutiche: in<strong>di</strong>ca le malattie o le situazioni<br />

per le quali dovrebbe essere usato il farmaco.<br />

Controin<strong>di</strong>cazioni: sono le circostanze o le con<strong>di</strong>zioni del<br />

paziente per cui non è consigliata l’assunzione <strong>di</strong> un farmaco.<br />

In particolare, sono riportati i casi in cui il farmaco non<br />

deve mai essere assunto ed i casi in cui il farmaco può essere<br />

assunto, solo dopo aver consultato il me<strong>di</strong>co.<br />

Opportune precauzioni <strong>di</strong> impiego: sono le informazioni<br />

che è opportuno conoscere prima <strong>di</strong> assumere il farmaco per<br />

evitare errori e per ottenere dal farmaco il massimo beneficio.<br />

Spesso sono riportati i possibili effetti sulla capacità <strong>di</strong> guidare<br />

ed eventuali alterazioni dello stato <strong>di</strong> vigilanza, ossia se il<br />

farmaco <strong>di</strong>a sonnolenza o riduca i tempi normali <strong>di</strong> reazione<br />

rispetto a situazioni improvvise.<br />

Interazioni con altri me<strong>di</strong>cinali e interazioni d’altro<br />

genere: questa voce in<strong>di</strong>ca se e quando si possono verificare<br />

interazioni in seguito a somministrazione del farmaco con<br />

altri me<strong>di</strong>cinali. È bene ricordare che cibo, bevande, alcool<br />

e alcuni prodotti naturali possono interferire con l’effetto<br />

dei farmaci.<br />

Avvertenze speciali: tengono conto <strong>di</strong> particolari categorie<br />

<strong>di</strong> utilizzatori, come i bambini, le donne in gravidanza e gli<br />

anziani. Nel caso in cui queste informazioni non fossero<br />

riportate, sarebbe opportuno rivolgersi al proprio me<strong>di</strong>co.<br />

Posologia: in<strong>di</strong>ca quanto farmaco assumere, quante volte<br />

durante la giornata e in quali momenti. Informa inoltre<br />

sull’assunzione, ossia la via <strong>di</strong> somministrazione e su cosa fare<br />

se si <strong>di</strong>mentica <strong>di</strong> prendere una dose.<br />

Modalità <strong>di</strong> intervento in caso <strong>di</strong> dose eccessiva: descrive i<br />

sintomi e come comportarsi nel caso in cui il paziente avesse<br />

assunto una dose eccessiva.<br />

Effetti indesiderati: più comunemente chiamati effetti<br />

collaterali. La loro descrizione può talvolta spaventare.<br />

Prima <strong>di</strong> “arrendersi”, è meglio chiedere chiarimenti al<br />

me<strong>di</strong>co o al farmacista, almeno quando si assume il farmaco<br />

per la prima volta.<br />

34 35


FRATERNITA DEI LAICI<br />

Fraternita dei Laici, se la<br />

Svolta manageriale alla Fraternita dei Laici: produzione <strong>di</strong> vino +30%, senza<br />

storia incontra l’impresa<br />

<strong>di</strong>menticare olio e grano. Ed un pensiero, anche, alle biomasse<br />

Olio e vino, ma anche grano duro e tenero, orzo, mais,<br />

girasole e mele. Non sono gli elementi <strong>di</strong> una copiosa<br />

cornucopia, ma gli ottimi frutti prodotti nelle due aziende<br />

agricole <strong>di</strong> proprietà della Fraternita dei Laici, Fattoria<br />

Ninci nel comune <strong>di</strong> Civitella della Chiana e Fattoria<br />

Occhini nell’agro <strong>di</strong> Castiglion Fibocchi.<br />

Il settore agricolo è da sempre per la Fraternita una voce<br />

importante <strong>di</strong> red<strong>di</strong>to. I risultati ottenuti in questi ultimi<br />

due anni evidenziano come è possibile, anche in aziende<br />

storiche, applicare una gestione moderna ed integrata.<br />

Questo Magistrato, infatti, fin da subito ha voluto dare<br />

una impronta manageriale ed i risultati non si sono fatti<br />

Fraternita dei Laici<br />

Via Ricasoli, 8 – AREZZO<br />

Tel e Fax 0575.24694 – 0575.26849<br />

www.fraternitadeilaici.it<br />

info@fraternitadeilaici.it<br />

attendere. Proprio a seguito <strong>di</strong> questo nuovo in<strong>di</strong>rizzo,<br />

l’incremento maggiore lo si è registrato nel settore<br />

enologico, che nel 2007 ha ottenuto un incremento del<br />

30%. Se nel passato una parte dell’uva veniva venduta<br />

a terzi, oggi, la scelta del Magistrato è stata quella<br />

<strong>di</strong> vinificare e imbottigliare in proprio, ma anche <strong>di</strong><br />

commercializzare <strong>di</strong>rettamente il prodotto aprendo un<br />

punto ven<strong>di</strong>ta “Tenute <strong>di</strong> Fraternita” in una delle strade<br />

del centro città turisticamente più frequentate. Così come<br />

<strong>di</strong> partecipare a importanti fiere del settore quali il Salone<br />

del Vino <strong>di</strong> Torino e il Vinitaly <strong>di</strong> Verona.<br />

In questa ottica <strong>di</strong> cambiamento gestionale un aspetto<br />

determinante è anche stato il rinnovo degli impianti<br />

<strong>di</strong> produzione, con la scelta <strong>di</strong> mettere a <strong>di</strong>mora cloni<br />

migliorativi <strong>di</strong> Sangiovese e Cabernet Sauvignon. Questo<br />

ha significato poter <strong>di</strong>sporre <strong>di</strong> un’ottima materia prima<br />

utile ai fini della vinificazione <strong>di</strong> tre ottimi vini dalle<br />

caratteristiche peculiari, legati al territorio e alle sue<br />

tra<strong>di</strong>zioni e contrad<strong>di</strong>stinti da criteri <strong>di</strong> elevata qualità e<br />

pregio. Priore Chianti Docg 2006 e Questua Igt 2006<br />

hanno già conquistato un posto fra i vini <strong>di</strong> qualità e, anche<br />

l’ultimo nato Tenute <strong>di</strong> Fraternita Chianti Superiore, che<br />

è stato presentato per la prima volta proprio alla recente<br />

kermesse veronese, ha avuto buoni riconoscimenti.<br />

A fronte <strong>di</strong> questi incoraggianti risultati si è ritenuto<br />

utile fare un ulteriore passo in avanti con l’avvio della<br />

ristrutturazione del fabbricato, sede dell’attuale cantina<br />

denominata “Palazzina” ubicata nella fattoria Ninci a<br />

Civitella della Chiana. L’intervento, una volta terminato,<br />

permetterà alle aziende <strong>di</strong> vinificare in proprio la totale<br />

PUNTO VENDITA<br />

Tenute <strong>di</strong> Fraternita<br />

Via Cesalpino, 44 – AREZZO<br />

Tel 0575.1822944<br />

www.fraternitadeilaici.it<br />

tenute@fraternitadeilaici.it<br />

produzione delle uve.<br />

Altro prodotto <strong>di</strong> punta è l’olio. La superficie impiegata<br />

per la coltivazione dell’olivo è <strong>di</strong> 25 ettari. Anche in<br />

questo settore si sono avviati interventi <strong>di</strong> risistemazione<br />

e potenziamento al fine <strong>di</strong> avere una produzione sempre<br />

più significativa perché <strong>di</strong> qualità lo è già vista la sempre<br />

maggiore richiesta <strong>di</strong> prodotto imbottigliato.<br />

Ma, oltre alla produzione della vite e dell’olivo,<br />

particolare interesse riveste anche il settore cerealicolo che,<br />

recentemente, ha ampliato la superficie <strong>di</strong> coltivazione<br />

arrivando a ben 250 ettari. L’andamento del mercato,<br />

particolarmente favorevole, unitamente alla quantità<br />

e qualità del prodotto, il risultato ottenuto, in termini<br />

<strong>di</strong> red<strong>di</strong>to, è stato davvero eccellente. Significativa è,<br />

inoltre, la tra<strong>di</strong>zione dei frutteti. In poco più <strong>di</strong> 5 ettari da<br />

tempo si coltivano alcune rinomate varietà quali Golden,<br />

Stayman e Deliziose destinate alla commercializzazione<br />

sia all’ingrosso che al minuto.<br />

In ultimo, ed è <strong>di</strong> questi mesi, la scelta <strong>di</strong> destinare poco<br />

più <strong>di</strong> 5 ettari alla sperimentazione della coltivazione del<br />

pioppo per la produzione <strong>di</strong> biomasse. Un modo nuovo<br />

<strong>di</strong> recuperare terreni incolti, ma anche <strong>di</strong> contribuire in<br />

piccola parte alla promozione del risparmio energetico.<br />

(adt)<br />

36 37


FRATERNITA DEI LAICI<br />

FRATERNITA DEI LAICI<br />

Una nuova gestione<br />

Primo passo: regolarizzare gli “abusivi” <strong>di</strong> terreni ed immobili. L’inventario delle<br />

proprietà per una conduzione <strong>di</strong> qualità che sia efficiente e produttiva<br />

Gli Annali Aretini<br />

Gli stu<strong>di</strong> sulla storia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. I contributi raccolti dalla Fraternita in una collana<br />

giunta con successo al suo quin<strong>di</strong>cesimo anno <strong>di</strong> pubblicazione<br />

La Fraternita dei Laici possiede un ingente patrimonio agricolo-immobiliare<br />

ma le proprietà non sono state mai ricostruite<br />

e quin<strong>di</strong> gestite sistematicamente e organicamente.<br />

Ma ora, per la prima volta, si sta provvedendo ad una<br />

ricognizione organica <strong>di</strong> un segmento importante per la<br />

vita dell’Ente. “L’obiettivo - sottolinea il Primo Rettore,<br />

Gerardo Vettese - è quello <strong>di</strong> arrivare, prima possibile, ad<br />

una moderna ed aggiornata gestione del patrimonio. Questa<br />

forma <strong>di</strong> rior<strong>di</strong>no si rende in<strong>di</strong>spensabile e rappresenta<br />

un passo essenziale verso una conduzione efficiente ed<br />

integrata, che permetta alla Fraternita dei Laici <strong>di</strong> <strong>di</strong>sporre<br />

<strong>di</strong> un inventario che sia strumento <strong>di</strong> garanzia, ma anche<br />

strumento <strong>di</strong> gestione finanziaria e patrimoniale in termini<br />

<strong>di</strong> qualità, economicità e produttività”.<br />

La ricognizione interessa oltre 1000 ettari <strong>di</strong> proprietà in<br />

gran parte costituita da terreni agricoli e boschi, ma anche<br />

<strong>di</strong> significative proprietà immobiliari <strong>di</strong> pregio, situati<br />

nei comuni <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, Castiglion Fiorentino, Monte San<br />

Savino e Civitella della Chiana. I nostri uffici, prosegue<br />

il Primo Rettore, stanno invitando gli interessati, che si<br />

trovano in posizioni anomale, a regolarizzarsi stipulando<br />

con l’Ente regolari contratti <strong>di</strong> affitto.<br />

“Questa iniziativa, oltre ad essere fondamentale nonché<br />

impegnativa per gli aspetti sopra ricordati - conclude il Primo<br />

Rettore - si rende in<strong>di</strong>spensabile per poter ottemperare nei<br />

fatti alle <strong>di</strong>sposizioni dei lasciti testamentari, che hanno<br />

permesso dal 1262 ad oggi, <strong>di</strong> costituire e gestire un così<br />

ingente nonché red<strong>di</strong>tizio patrimonio”.<br />

La Fraternita dei Laici pubblica gli Annali Aretini, a cadenza<br />

annuale, dal 1993. La rivista de<strong>di</strong>cata ad argomenti <strong>di</strong><br />

storia, in particolare aretina, costituisce un fondamentale<br />

strumento <strong>di</strong> ricerca.<br />

Il volume si apre con un saggio <strong>di</strong> Maria Gatto, nota<br />

archeologa che presenta la Rassegna degli stu<strong>di</strong> sul<br />

patrimonio della conca aretina nell’età della pietra.<br />

In linea con il primo saggio lo stu<strong>di</strong>o del professor Alberto<br />

Fatucchi che mette in evidenza l’equivoco sorto nel<br />

me<strong>di</strong>oevo in merito al significato del toponimo basilica nel<br />

territorio aretino nei rapporti fra Longobar<strong>di</strong> e Bizantini.<br />

Di estremo interesse il lavoro <strong>di</strong> Elisa Boffa che ripercorre<br />

le vicende che portarono nel 1674 all’apertura <strong>di</strong> una<br />

tipografia sotto le Logge Vasari. A seguire il saggio dello<br />

storico Roberto G. Salvatori sull’Amministrazione della<br />

città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> dai Lorena all’Unità d’Italia (1750-1865).<br />

Mentre lo stu<strong>di</strong>o del me<strong>di</strong>co aretino, Italo Farnetani,<br />

evidenzia come la Fraternita abbia contribuito, istituendo l’<br />

“alunnato Sabatini”, con decreto del Granduca del 4 marzo<br />

1830 alla nascita della moderna me<strong>di</strong>cina aretina.<br />

“Stu<strong>di</strong>o sulle fonti. Labour history e relazioni industriali<br />

nelle carte dell’archivio storico del comune <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

(1900-1960)” è il titolo del saggio <strong>di</strong> Giorgio Sacchetti<br />

che, attraverso la lettura delle carte dell’Archivio storico del<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, approfon<strong>di</strong>sce la questione del lavoro<br />

nonché le relazioni fra la nascente industria locale e l’ente<br />

municipio.<br />

La prima parte, infine, si chiude con lo scritto <strong>di</strong> Renzo<br />

Sabbatini dal titolo “Su una recente e<strong>di</strong>zione della Storia<br />

Fiorentina <strong>di</strong> Benedetto Varchi”.<br />

La seconda sezione invece pubblica le relazioni tenute alla<br />

Giornata <strong>di</strong> Stu<strong>di</strong> su “La lavorazione del ferro nell’Appennino<br />

toscano tra me<strong>di</strong>oevo ed età Moderna”, prima e<strong>di</strong>zione<br />

dei “Colloqui <strong>di</strong> Raggiolo” svoltasi il 24 settembre 2005<br />

e organizzati dalla Facoltà <strong>di</strong> Lettere dell’Università <strong>di</strong><br />

<strong>Arezzo</strong> in collaborazione con l’associazione culturale<br />

“Brigata <strong>di</strong> Raggiolo” e si apre con una introduzione <strong>di</strong><br />

Andrea Barlucchi nella quale l’autore presenta gli interventi<br />

che, seppur <strong>di</strong>versi l’uno dall’altro, hanno un unico filo<br />

conduttore che è dato dall’attenzione per i mo<strong>di</strong> e i ritmi<br />

con cui si è <strong>di</strong>spiegata l’attività <strong>di</strong> lavorazione del ferro nelle<br />

vallate appenniniche toscane. (adt)<br />

“Un importante strumento <strong>di</strong><br />

ricerca sulla storia del territorio.<br />

Dal ferro nel Me<strong>di</strong>o Evo alla<br />

moderna industria”<br />

38 39


IGIENE URBANA<br />

Meno rifiuti, più energia:<br />

La prevenzione dei rifiuti, le <strong>di</strong>rettive comunitarie e la legge regionale<br />

la strategia <strong>di</strong> Aisa<br />

Le tappe del lungo percorso dei rifiuti e la loro gestione<br />

Ridurre i rifiuti: questa la priorità che Aisa, l’azienda<br />

<strong>di</strong> igiene urbana, sottopone all’attenzione dei citta<strong>di</strong>ni.<br />

Questo è anche quanto prevede la nuova <strong>di</strong>rettiva europea<br />

e la Legge Regionale 61 del novembre dello scorso anno.<br />

E’ fondamentale che ognuno abbia presente perlomeno<br />

le normative <strong>di</strong> riferimento e quin<strong>di</strong> un quadro della<br />

situazione.<br />

Iniziamo dall’ultima revisione della <strong>di</strong>rettiva quadro sui<br />

rifiuti del Parlamento Europeo.<br />

Questa interviene con una prima forte in<strong>di</strong>cazione sulla<br />

“riduzione” della massa complessiva dei rifiuti. L’Unione<br />

Europea inserisce programmi <strong>di</strong> riduzione che gli stati<br />

membri dovranno attuare. La produzione dei rifiuti<br />

dovrà essere stabilizzata entro il 2012 ai valori del 2008.<br />

La legge regionale 61 del 2007 recepisce il concetto <strong>di</strong><br />

riduzione in quelle che sono le con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> rilascio delle<br />

autorizzazioni per le me<strong>di</strong>e e gran<strong>di</strong> strutture <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta<br />

e nei capitolati degli appalti pubblici. Viene escluso, ad<br />

esempio, l’uso <strong>di</strong> piatti e stoviglie a perdere in molte<br />

mense pubbliche; in altri casi è reso obbligatorio l’uso<br />

<strong>di</strong> manufatti riciclati. Alle gran<strong>di</strong> e me<strong>di</strong>e strutture <strong>di</strong><br />

ven<strong>di</strong>ta viene richiesto un bilancio ambientale, come<br />

requisito obbligatorio, che <strong>di</strong>mostra la capacità <strong>di</strong> ridurre<br />

al minimo e smaltire i propri rifiuti.<br />

La <strong>di</strong>rettiva UE pone al primo punto la riduzione dei rifiuti.<br />

A seguire troviamo il “recupero <strong>di</strong> materia”, il “recupero<br />

<strong>di</strong> energia” e lo “smaltimento finale”. Relativamente al<br />

recupero <strong>di</strong> materia occorre fare molta chiarezza: non<br />

parole povere si parla <strong>di</strong> incenerimento con recupero<br />

<strong>di</strong> energia quando “l’energia prodotta è superiore a<br />

quella impiegata” e quando esso “sostituisce altre risorse<br />

impiegate per assolvere a quella specifica funzione”, se<br />

vengono anche “<strong>di</strong>minuiti gli impatti globali impiegando<br />

i rifiuti come sostituti <strong>di</strong> risorse”.<br />

La <strong>di</strong>scarica viene vista come ultimo anello del sistema<br />

integrato, in quanto comporta maggiori impatti<br />

ambientali, e non rappresenta alcun vantaggio come<br />

recupero <strong>di</strong> risorse dal rifiuto.<br />

La gerarchia in<strong>di</strong>cata dalla UE è dunque chiara: riduzione<br />

dei rifiuti, recupero <strong>di</strong> materia, recupero <strong>di</strong> energia e<br />

<strong>di</strong>scarica come ultima ratio. Nel prossimo numero<br />

affronteremo il tema del recupero <strong>di</strong> materia nel nostro<br />

<strong>Comune</strong>. (gc)<br />

“La riduzione della quantità dei<br />

rifiuti, il recupero <strong>di</strong> energia e lo<br />

smaltimento finale. La priorità è la<br />

raccolta <strong>di</strong>fferenziata”<br />

si parla <strong>di</strong> riciclo “tout court”, ma <strong>di</strong> riciclo quando è<br />

l’alternativa migliore da un punto <strong>di</strong> vista ecologico. La<br />

raccolta <strong>di</strong>fferenziata <strong>di</strong>venta così recupero <strong>di</strong> materia.<br />

L’UE precisa che il riciclaggio è quella operazione tramite<br />

la quale le sostanze presenti nei rifiuti vengono incorporate<br />

in nuovi materiali o prodotti utilizzabili per una vera<br />

funzione. E’ introdotto il concetto <strong>di</strong> “funzione” <strong>di</strong> un<br />

materiale o prodotto realizzato con sostanza riciclata. Il<br />

“recupero <strong>di</strong> energia” non è previsto come operazione<br />

<strong>di</strong> riciclaggio. In ogni caso l’UE stabilisce in modo<br />

chiaro che il rifiuto, se non riciclabile come alternativa<br />

migliore, piuttosto <strong>di</strong> andare in <strong>di</strong>scarica, deve essere<br />

trattato termicamente, solo quando il recupero <strong>di</strong> energia<br />

è superiore a quella necessaria al trattamento stesso. In<br />

40 41


IGIENE URBANA<br />

IGIENE URBANA<br />

Conti sani, tariffe stabili<br />

I bilanci <strong>di</strong> Aisa <strong>di</strong>ventano positivi. Riduzione dei costi e nuovi investimenti. Il<br />

potenziamento della raccolta <strong>di</strong>fferenziata. Il progetto per la “risorseria”<br />

Esperienza da export<br />

Il progetto “Desurbal”: comune, Aisa, Ucodep e la città francese <strong>di</strong> Lille insieme<br />

per una migliore gestione dei rifiuti<br />

Ad<strong>di</strong>o ai conti in rosso: dopo molti anni il bilancio Aisa<br />

è tornato in utile nel 2007. “La cifra è <strong>di</strong> 381.000 euro<br />

– commenta il Presidente Walter Rossi – ma l’elemento<br />

fondamentale è come abbiamo raggiunto questo obiettivo.<br />

E cioè <strong>di</strong>minuendo i costi ma garantendo il servizio e<br />

tagliando gli oneri finanziari ma attivando le procedure per<br />

nuovi investimenti”.<br />

La riduzione dei costi <strong>di</strong> gestione ha toccato l’intera<br />

azienda. “E siamo ovviamente partiti dal vertice e cioè dal<br />

Consiglio d’amministrazione i cui componenti si sono<br />

ridotti da 9 a 3. Abbiamo quin<strong>di</strong> drasticamente ridotto le<br />

consulenze esterne in ogni attività e per le gare abbiamo<br />

applicato criteri che ci consentissero <strong>di</strong> avere una bacino <strong>di</strong><br />

riferimento più ampio. Quin<strong>di</strong> maggiore concorrenza con<br />

un risultato positivo per Aisa: la <strong>di</strong>minuzione delle spese”. I<br />

risparmi non hanno intaccato qualità e quantità dei servizi.<br />

“L’investimento programmato è stato <strong>di</strong> 5 milioni <strong>di</strong> euro.<br />

Una cifra che consentirà, tra l’altro, <strong>di</strong> procedere anche ad<br />

un graduale ma consistente rinnovo del parco automezzi<br />

nonché alle realizzazioni della stazione ecologica, della<br />

nuova sede e degli interventi <strong>di</strong> miglioramento dell’area<br />

compostaggio a San Zeno. Investimenti e gestione<br />

or<strong>di</strong>naria hanno visto l’applicazione <strong>di</strong> metodologie che<br />

hanno consentito ad Aisa <strong>di</strong> risparmiare, in un solo anno,<br />

130.000 euro <strong>di</strong> oneri finanziari e questo pur in presenza<br />

dell’aumento del costo del denaro”.<br />

E le famiglie e le imprese? “L’intera comunità ha tratto e<br />

trarrà vantaggio da questi risultati aziendali, commenta<br />

Walter Rossi. Intanto gli aumenti sono stati contenuti ai soli<br />

livelli dell’inflazione ma i risparmi ottenuti in una <strong>di</strong>versa<br />

gestione aziendale ci consentiranno adesso <strong>di</strong> non far gravare<br />

sulle bollette gli oneri derivanti dai minori benefici statali<br />

per l’energia elettrica prodotta. Siamo <strong>di</strong> fronte ad un taglio<br />

<strong>di</strong> 700.000 euro in soli tre mesi. Una “stangata” che avrebbe<br />

potuto riflettersi sugli utenti. Così non è stato”.<br />

I prossimi impegni dell’azienda sono adesso relativi al<br />

potenziamento dei servizi, in modo particolare la raccolta<br />

<strong>di</strong>fferenziata dell’organico, rispondendo alle in<strong>di</strong>cazioni<br />

delle amministrazioni comunali, a partire da quella <strong>di</strong><br />

<strong>Arezzo</strong>. “Tutti i risparmi ed i minori costi – conclude Rossi<br />

– si tradurranno in benefici per la comunità. Obiettivo <strong>di</strong><br />

Aisa è <strong>di</strong> non avere né profitti né per<strong>di</strong>te ma <strong>di</strong> dare risposte<br />

ai citta<strong>di</strong>ni nel rispetto dell’ambiente”.<br />

Questa è cooperazione decentrata. Le amministrazione<br />

locali <strong>di</strong> Europa e Latino-America s’incontrano per<br />

rafforzare lo scambio <strong>di</strong> esperienze in tem <strong>di</strong> gestione<br />

ambientale e comunicazione. A rappresentare il vecchio<br />

continente, insieme alla città francese <strong>di</strong> Lille, c’è proprio<br />

<strong>Arezzo</strong> che partecipa in qualità <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>natore del<br />

progetto “Desurbal”. Il progetto, selezionato e approvato<br />

dall’Unione Europea attraverso uno specifico bando<br />

<strong>di</strong> gara, articolato in due fasi, è <strong>di</strong>retto a realizzare in 6<br />

città sudamericane attività per migliorare l’impatto della<br />

gestione dei rifiuti soli<strong>di</strong> urbani in termini <strong>di</strong> riduzione<br />

dei costi e rispetto per l’ambiente. <strong>Arezzo</strong> mette dunque<br />

in campo la sua esperienza in questo ambito, maturata<br />

nell’azienda Aisa, per migliorare la qualità della vita<br />

riducendo l’immissione <strong>di</strong> rifiuti nelle <strong>di</strong>scariche e<br />

ottimizzando i sistemi <strong>di</strong> raccolta <strong>di</strong>fferenziata nelle città<br />

<strong>di</strong> Surco (Perù), Cuenca (Ecuador), General Pico e Tres<br />

de Febrero (Argentina), Arica (Cile). L’organizzazione<br />

aretina Ucodep facilita le attività e le relazioni fra i vari<br />

soggetti coinvolti vista la sua esperienza <strong>di</strong> lavoro nel<br />

continente latinoamericano. Uno scambio <strong>di</strong> esperienze<br />

che l’assessore alle politiche comunitarie del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Arezzo</strong> Alessandro Caporali ha promosso con una trasferta<br />

nella città peruviana <strong>di</strong> Surco dove ha tenuto una serie<br />

<strong>di</strong> incontri con i funzionari dell’amministrazione locale<br />

an<strong>di</strong>na per <strong>di</strong>ffondere la conoscenza delle pratiche virtuose<br />

<strong>di</strong> gestione domestica dei rifiuti. È il terzo seminario<br />

internazionale pensato nel quadro <strong>di</strong> “Desurbal” insieme<br />

a quelli <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e Lille. La città del Perù non è stata<br />

scelta a caso visto che sta già sperimentando un’iniziativa<br />

considerata innovativa a livello continentale sul riciclaggio.<br />

Ma anche gli altri 5 centri del Sudamerica cercheranno<br />

<strong>di</strong> raggiungere standard elevati attraverso l’acquisto <strong>di</strong><br />

cassonetti e altre attrezzature per il miglioramento della<br />

raccolta <strong>di</strong>fferenziata e il compostaggio dei rifiuti organici.<br />

Attenzione ovviamente focalizzata non solo sugli<br />

operatori tecnici e amministrativi ma anche sui citta<strong>di</strong>ni<br />

affinché colgano quanto sia importante un limitato<br />

impatto ambientale delle varie pratiche <strong>di</strong> gestione del<br />

ciclo. Verranno dunque organizzate campagne specifiche<br />

e un evento con il coinvolgimento delle scuole in ciascuna<br />

città coinvolta. Ad <strong>Arezzo</strong> poi, grazie ad Aisa, sarà allestita<br />

una mostra permanente sull’uso e il riciclaggio dei rifiuti.<br />

(mc)<br />

42 43


ASSOCIAZIONISMO<br />

Servizio civile: Arciutile<br />

Dal 2002 più <strong>di</strong> 200 volontari hanno svolto 12 mesi <strong>di</strong> servizio in progetti<br />

promossi da Arci Servizio Civile per la crescita personale e professionale<br />

Arci Servizio Civile <strong>Arezzo</strong> è un’Associazione <strong>di</strong><br />

Promozione Sociale che ha come finalità la promozione<br />

della cultura e delle esperienze <strong>di</strong> servizio civile. Come<br />

associazione <strong>di</strong> associazioni, valorizza una vasta rete <strong>di</strong><br />

soggetti a livello locale. Fanno parte <strong>di</strong> ASC <strong>Arezzo</strong><br />

Legambiente, ARCI <strong>Arezzo</strong>, UISP, Ucodep, Associazione<br />

Amici <strong>di</strong> Francesca, Cooperativa Koinè, ApS Electra,<br />

Cooperativa Albero del Pane, Associazione Amici <strong>di</strong><br />

Francesca, Fondazione <strong>Arezzo</strong> Wave Italia.<br />

ASC <strong>Arezzo</strong>, attraverso Accor<strong>di</strong> <strong>di</strong> Partenariato, ha<br />

legami anche con 9 Enti Locali della Provincia, per i<br />

quali offre servizi <strong>di</strong> progettazione e inserimento in<br />

servizio <strong>di</strong> volontari. associazioni locali e nazionali.<br />

Dal 2002 sono più <strong>di</strong> 200 i volontari che hanno svolto<br />

12 mesi <strong>di</strong> servizio civile in progetti promossi e realizzati<br />

da Arci Servizio Civile.<br />

“La Legge 64 del 2001 – ricorda la responsabile<br />

Laura Vichi - ha istituito il Servizio Civile Volontario<br />

gestito dall’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile<br />

(UNSC). Aperto a ragazzi e ragazze, è un modo per<br />

impegnarsi in <strong>di</strong>fesa della patria attraverso meto<strong>di</strong> non<br />

violenti e promuovendo la <strong>di</strong>fesa <strong>di</strong> valori comuni, la<br />

partecipazione democratica, la crescita personale e<br />

professionale dei giovani. 12 sono i mesi <strong>di</strong> durata del<br />

servizio e 1400 le ore annuali da svolgere <strong>di</strong>stribuite<br />

su 5 o 6 giorni settimanali. I volontari possono inoltre<br />

I progetti<br />

Arci Servizio Civile <strong>Arezzo</strong> offre la possibilità <strong>di</strong> svolgere<br />

il servizio civile in <strong>di</strong>versi settori <strong>di</strong> impiego:<br />

• assistenza alla persona (anziani, <strong>di</strong>sabili, minori)<br />

• valorizzazione dei beni culturali<br />

• ecologia e ambiente<br />

• commercio equo e solidale<br />

• promozione della legalità, dell’intercultura e<br />

dell’aggregazione sociale.<br />

• creatività giovanile<br />

Le attività dei singoli progetti vengono svolte sia nel<br />

territorio della città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> che in altre zone della<br />

provincia: Valtiberina, Casentino, Val<strong>di</strong>chiana.<br />

Come fare domanda?<br />

Chi vuole svolgere il servizio civile deve presentare<br />

apposita domanda, redatta su moduli reperibili sia presso<br />

la nostra sede, sia nei siti www.arciserviziociivle.it o<br />

www.serviziocivile.it. La domanda può essere presentata<br />

solo nel periodo <strong>di</strong> apertura, da parte dell’UNSC, del<br />

Bando <strong>di</strong> selezione.<br />

I requisiti richiesti dal bando sono:<br />

• Età tra i 18 e i 28 anni (28 non compiuti alla data<br />

<strong>di</strong> presentazione della domanda)<br />

• Citta<strong>di</strong>nanza italiana<br />

• Diritti civili e politici<br />

• Assenza <strong>di</strong> condanne per delitti non colposi<br />

me<strong>di</strong>ante violenza contro persone o delitti<br />

riguardanti l’appartenenza a gruppi eversivi o <strong>di</strong><br />

criminalità organizzata<br />

• Idoneità fisica al progetto <strong>di</strong> servizio civile<br />

(certificata dal me<strong>di</strong>co <strong>di</strong> famiglia)<br />

usufruire <strong>di</strong> 20 giorni <strong>di</strong> permesso e <strong>di</strong> 15 per malattia<br />

certificata. Il compenso mensile che spetta al volontario,<br />

erogato dall’UNSC me<strong>di</strong>ante accre<strong>di</strong>tamento su libretto<br />

postale nominativo, è <strong>di</strong> 433,80 euro mensili. Il Servizio<br />

Civile precede inoltre 42 ore <strong>di</strong> formazione generale<br />

che fanno parte integrante dei progetti e alcuni progetti<br />

sono anche riconosciuti dalle Università come cre<strong>di</strong>ti<br />

formativi”.<br />

Al termine del servizio l’UNSC rilascia, a richiesta, un<br />

attestato <strong>di</strong> espletamento del servizio civile.<br />

Info<br />

Arci Servizio Civile <strong>Arezzo</strong>, Corso Italia<br />

205, 52100 <strong>Arezzo</strong><br />

www.arciserviziocivile.it<br />

arezzo@arciserviziocivile.it<br />

Tel. 0575302198 - Fax 0575295376<br />

44 45


VOLONTARIATO<br />

Volontariato? Cesvot<br />

L’attività del Centro ad <strong>Arezzo</strong>. Consulenza e assistenza alle associazioni,<br />

supporto per progetti speciali, gestione delle iniziative<br />

G O C C I A D O P O G O C C I A S I F A I L M A R E<br />

Una citta<strong>di</strong>nanza attiva e responsabile, attenta alla<br />

partecipazione e aperta alla cultura della solidarietà:<br />

questo è l’obiettivo del Cesvot, Centro Servizi<br />

Volontariato Toscana che anche ad <strong>Arezzo</strong> ha la sua<br />

delegazione guidata dal presidente Adelmo Agnolucci.<br />

Il Cesvot opera dal 1997 e attualmente è gestito da<br />

22 associazioni <strong>di</strong> volontariato a valenza regionale.<br />

Offre servizi <strong>di</strong> formazione, consulenza, assistenza<br />

alla progettazione e svolge attività <strong>di</strong> ricerca,<br />

documentazione, promozione e informazione a favore<br />

delle oltre 2.500 associazioni <strong>di</strong> volontariato presenti nel<br />

territorio toscano.<br />

“<strong>Arezzo</strong> – ricorda Adelmo Agnolucci – è una delle 11<br />

delegazioni <strong>di</strong> tutto il territorio regionale. Il nostro<br />

scopo è quello <strong>di</strong> sostenere e qualificare l’attività <strong>di</strong><br />

volontariato e lo facciamo attraverso il rapporto costante<br />

con le organizzazioni che nel territorio si occupano <strong>di</strong><br />

questo settore sostenendo le iniziative e ricercando una<br />

fattiva collaborazione con gli Enti locali”.<br />

Nello specifico il Cesvot offre servizi <strong>di</strong> consulenza e<br />

assistenza alle associazioni, <strong>di</strong> supporto per progetti<br />

speciali, <strong>di</strong> gestione delle iniziative <strong>di</strong> delegazione e<br />

dei rapporti con gli operatori <strong>di</strong> enti pubblici e privati<br />

insieme anche alla promozione e <strong>di</strong>vulgazione <strong>di</strong><br />

materiale informativo.<br />

Dal 2004 il Cesvot ha ottenuto anche la certificazione<br />

<strong>di</strong> qualità per le attività <strong>di</strong> “progettazione ed erogazione<br />

<strong>di</strong> attività <strong>di</strong> formazione continua e superiore finanziata<br />

e non, rivolta ad associazioni <strong>di</strong> volontariato, volontari,<br />

aspiranti volontari, <strong>di</strong>soccupati, inoccupati e occupati”.<br />

“Dal 2006, nell’ottica <strong>di</strong> un continuo miglioramento<br />

– prosegue Agnolucci – abbiamo deciso <strong>di</strong> estendere<br />

il sistema <strong>di</strong> qualità alle attività e<strong>di</strong>toriali, e anche in<br />

questo lavoro abbiamo ottenuto il marchio <strong>di</strong> qualità<br />

alla “progettazione e realizzazione dei servizi e<strong>di</strong>toriali<br />

per le pubblicazioni <strong>di</strong> Cesvot” .<br />

Quattro sono i prodotti e<strong>di</strong>toriali <strong>di</strong> livello regionale<br />

interessati: i due perio<strong>di</strong>ci Quaderni e Briciole, il<br />

mensile Plurali - supplemento del settimanale dell’Anci<br />

Regionale Aut&Aut, e il perio<strong>di</strong>co on-line News.<br />

Per ottenere questa certificazione il Cesvot ha costruito<br />

un Sistema Gestione Qualità che, oltre ai cosiddetti<br />

“processi primari” come la progettazione e realizzazione<br />

delle attività formative e delle pubblicazioni perio<strong>di</strong>che,<br />

comprende anche una serie <strong>di</strong> processi gestionali e <strong>di</strong><br />

supporto riguardanti tutta la struttura del Cesvot.<br />

“L’obiettivo – conclude Agnolucci - è <strong>di</strong> offrire servizi<br />

<strong>di</strong> qualità per i citta<strong>di</strong>ni del nostro territorio e <strong>di</strong><br />

sostenere le associazioni <strong>di</strong> volontariato che de<strong>di</strong>cano<br />

tanto impegno ed energia ai bisogni <strong>di</strong> coloro che, per<br />

vari motivi, hanno meno “voce”. (ab)<br />

Sapevate che se un rubinetto perde una goccia d’acqua ogni 5 secon<strong>di</strong>, in un anno ne avrà buttati 2.000 litri?<br />

Grazie ad una politica sistematica <strong>di</strong> lotta alle per<strong>di</strong>te sulla rete idrica, nell’ultimo anno abbiamo recuperato più <strong>di</strong> un milione<br />

<strong>di</strong> metri cubi d’acqua, pari al consumo <strong>di</strong> circa 7.000 famiglie. Anche questo, per noi, è prendersi cura dell’acqua.<br />

“Ha ottenuto la certificazione<br />

<strong>di</strong> qualità per le sue attività<br />

<strong>di</strong> formazione.”<br />

46


ACQUA<br />

ACQUA<br />

Beviamo dal rubinetto<br />

Aumentano le famiglie che rinunciano all’acqua in bottiglia.<br />

Nuove Acque investe 15 milioni per migliorare quella che entra nelle case<br />

Come ti lavoro l’acqua<br />

Il funzionamento del potabilizzatore <strong>di</strong> Poggio Cuculo che serve gli abitanti<br />

della città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Moderne tecnologie e assoluta sicurezza per i citta<strong>di</strong>ni<br />

“La qualità dell’acqua è sempre stata la nostra priorità<br />

– commenta Paolo Ricci, Presidente <strong>di</strong> Nuove Acque.<br />

Una risposta ai citta<strong>di</strong>ni per quanto riguarda l’acqua<br />

potabile, una risposta all’ambiente sul versante della<br />

depurazione”.<br />

Ecco i dati. Nel 2000, cioè all’inizio dell’attività della<br />

Società, le analisi effettuate dalla Asl accertarono 98<br />

casi <strong>di</strong> non conformità ai parametri <strong>di</strong> legge. I casi sono<br />

progressivamente crollati fino ad una <strong>di</strong>minuzione <strong>di</strong><br />

oltre il 600%. “Questo non è avvenuto per caso, tanto<br />

più che i controlli della Asl sono ovviamente aumentati<br />

– ricorda Ricci. Abbiamo investito oltre 15 milioni<br />

<strong>di</strong> euro per migliorare la qualità dell’acqua che arriva<br />

ai rubinetti. E che lo sforzo abbia prodotto risultati<br />

importanti, lo <strong>di</strong>mostrano non solo i controlli della Asl<br />

ma anche la trasformazione delle abitu<strong>di</strong>ni quoti<strong>di</strong>ane<br />

delle famiglie: quelle che bevono l’acqua del rubinetto<br />

ed hanno smesso <strong>di</strong> acquistarla in bottiglia, sono passate<br />

dal 23,4% al 31,5%. Questa scelta determina anche<br />

positivi riflessi ambientali per la mancata <strong>di</strong>spersione dei<br />

contenitori <strong>di</strong> plastica”.<br />

Il consumo <strong>di</strong> acqua in bottiglia rimane molto elevato.<br />

L’Italia secondo il Pacific Institure (World’s water data)<br />

è il primo Paese al mondo per consumo pro capite <strong>di</strong><br />

acqua imbottigliata (184 litri pro capite, quasi 8 volte il<br />

consumo me<strong>di</strong>o mon<strong>di</strong>ale, che è pari a 24 litri a testa).<br />

Al secondo posto il Messico (169 litri) e Emirati Arabi<br />

(164 litri). Negli Stati Uniti il consumo rispetto al nostro<br />

Paese è la metà (91 litri a testa). I Paesi dove l’acqua in<br />

bottiglia si beve <strong>di</strong> meno sono il Vietnam (3 litri), Cuba<br />

(2,8) e Sud Africa (2,4).<br />

In me<strong>di</strong>a in Europa si bevono 97 litri <strong>di</strong> acqua minerale<br />

all’anno, mentre in Africa/Oceania/Me<strong>di</strong>o Oriente il<br />

consumo si abbassa a 4 litri a testa. Sempre secondo il<br />

Pacific Institute tra il 1999 e il 2004 il trend <strong>di</strong> crescita<br />

dell’utilizzo dell’acqua in bottiglia nel nostro Paese è<br />

stato del 18,7%, mentre a livello mon<strong>di</strong>ale l’incremento<br />

me<strong>di</strong>o negli stessi anni è stato del 47,5%.<br />

<strong>Arezzo</strong>, quin<strong>di</strong>, va in controtendenza proprio grazie<br />

alla qualità Acqua del rubinetto vuol <strong>di</strong>re acqua buona.<br />

Quin<strong>di</strong> da bere.<br />

L’acqua che arriva da Montedoglio non è, però,<br />

assolutamente la stessa che poi giunge ai rubinetti<br />

degli aretini. Le acque che i tecnici chiamano “grezze”<br />

subiscono complessi processi <strong>di</strong> trattamento all’interno<br />

degli impianti <strong>di</strong> potabilizzazione, in modo particolare<br />

<strong>di</strong> quello <strong>di</strong> Poggio Cuculo che serve la città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />

Come funziona il potabilizzatore <strong>di</strong> Poggio Cuculo?<br />

La prima fase è quella della pre-ozonizzazione:<br />

all’acqua viene aggiunto ozono, una forma <strong>di</strong> ossigeno<br />

particolarmente forte ed ossidante, che ha il compito <strong>di</strong><br />

rendere le sostanze indesiderabili presenti nell’acqua più<br />

<strong>di</strong>sponibili ai trattamenti successivi.<br />

La seconda fase è la chiariflocculazione: tutto ciò <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>sperso e non in soluzione che è presente nell’acqua,<br />

viene rimosso ed allontanato sotto forma <strong>di</strong> fanghi. In<br />

questo modo l’acqua <strong>di</strong>venta più chiara.<br />

La terza fase è quella della post-ozonizzazione e qui<br />

si ripete il proce<strong>di</strong>mento della prima: si attua una<br />

fortissima azione ossidante sui microorganismi e le<br />

sostanze indesiderate residue, facilitandone i successivi<br />

trattamenti.<br />

Infine la filtrazione sul carbone che ha il compito <strong>di</strong><br />

trattenere sostanze <strong>di</strong>sciolte in microquantità che possono<br />

anche dare all’acqua odori e sapori indesiderabili.<br />

A questo punto l’acqua sarebbe pronta per finire nel<br />

bicchiere. Ma c’è un problema: dal potabilizzatore deve<br />

giungere nelle case attraverso un viaggio che può essere<br />

<strong>di</strong> pochi ma anche <strong>di</strong> molti chilometri. E per prepararla<br />

a questo viaggio, l’acqua subisce un ultimo trattamento<br />

con biossido <strong>di</strong> cloro, un gas che non lascia sapore e che<br />

garantisce la sicurezza dell’acqua durante il suo viaggio<br />

fino ai rubinetti <strong>di</strong> casa.<br />

48 49


ACQUA<br />

“Sorgente” Montedoglio<br />

Convenzione tra Ente Irriguo Umbro Toscano, Aato 4 e Nuove Acque.<br />

Garantiti fino a 30 milioni <strong>di</strong> metri cubi dall’invaso delle acque del Tevere<br />

12 milioni <strong>di</strong> metri cubi oggi, 30 milioni <strong>di</strong> metri cubi<br />

in futuro. Aato 4 e Nuove Acque si sono garantite la<br />

risorsa idrica grazie ad una convenzione con l’Ente<br />

Irriguo Umbro Toscano. L’acqua è quella dell’invaso <strong>di</strong><br />

Montedoglio, peraltro già utilizzata nel territorio dell’Ato<br />

4. “Si tratta <strong>di</strong> un riconoscimento anche formale – precisa<br />

Dario Casini, Presidente dell’Autorità <strong>di</strong> Ambito. E’<br />

una convenzione che chiarisce, anche in rapporto alla<br />

Regione Umbria, l’utilizzazione dell’acqua del Tevere da<br />

un impianto, appunto quello <strong>di</strong> Montedoglio, che è nel<br />

nostro territorio. Ed alla convenzione si è giunti dopo un<br />

costante confronto del quale, nel corso delle assemblee<br />

dell’Aato, sono stati puntualmente informati i Sindaci”.<br />

La seconda firma in calce alla convenzione è quella <strong>di</strong><br />

Paolo Ricci, oggi Presidente <strong>di</strong> Nuove Acque ma che<br />

nel 1998, in qualità <strong>di</strong> Sindaco <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, aveva firmato<br />

la prima convenzione con l’allora Ente Irrigazione.<br />

“Adesso – commenta Ricci – regolamentiamo in maniera<br />

definitiva l’utilizzazione dell’acqua <strong>di</strong> Montedoglio fino<br />

ad un livello massimo, nei prossimi anni, <strong>di</strong> 30 milioni <strong>di</strong><br />

metri cubi. Nuove Acque ha così un <strong>di</strong>versificato sistema<br />

<strong>di</strong> approvvigionamento rappresentato da Tevere, Arno,<br />

sorgenti e pozzi”.<br />

Terza firma è quella <strong>di</strong> Diego Zurli, Direttore dell’Ente<br />

Irriguo Umbro Toscano: “è una convenzione che nasce<br />

dal buon lavoro condotto negli anni passati e dalla volontà<br />

<strong>di</strong> dare una seria risposta al problema della <strong>di</strong>sponibilità<br />

<strong>di</strong> acqua per usi idropotabili. Non <strong>di</strong>mentichiamo che<br />

quest’anno la piovosità è stata del 40% inferiore a quella<br />

dell’anno precedente. Ed un calo analogo si era registrato<br />

anche l’anno prima. Siamo quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> fronte ad una<br />

situazione <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà”.<br />

AERRE è un mensile al servizio dei citta<strong>di</strong>ni<br />

che viene <strong>di</strong>stribuito gratuitamente alle<br />

famiglie del comune <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

Per acquistare spazi<br />

promozionali su AERRE<br />

potete contattare la<br />

nostra redazione<br />

Via Arno 11<br />

52100 <strong>Arezzo</strong><br />

Tel. 0575.900309<br />

Fax. 0575.911103<br />

lele@reteisola.it<br />

50 51


OPEN SOURCE<br />

Bye Bill, welcome Linux<br />

Department of<br />

Communication’s Health and Wellness<br />

Promoting just quality services<br />

preserve from banality<br />

Dai programmi Microsoft al software del pinguino. La svolta del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

per la qualificazione del personale e la valorizzazione delle imprese locali.<br />

Open Source: il software che viene <strong>di</strong>stribuito insieme al<br />

co<strong>di</strong>ce e non solo in forma eseguibile come accade <strong>di</strong> norma<br />

con i software cosiddetti proprietari. Questo consente<br />

<strong>di</strong> mo<strong>di</strong>ficare e personalizzare il software open source<br />

senza avere un rapporto monopolistico con il produttore.<br />

“Dato che <strong>di</strong> norma sono <strong>di</strong>stribuiti liberamente (sotto<br />

licenza GPL), si pensi ad esempio al sistema operativo<br />

Linux, si capisce come siano uno strumento che ben<br />

si adatta alle necessità <strong>di</strong> un <strong>Comune</strong> come <strong>Arezzo</strong> –<br />

commenta Ilario Nocentini, assessore all’innovazione<br />

tecnologica. Il vantaggio principale è nell’impiego delle<br />

risorse economiche. Se l’utilizzo <strong>di</strong> software proprietario<br />

comporta un pagamento <strong>di</strong> una licenza, l’utilizzo <strong>di</strong> open<br />

source permette <strong>di</strong> utilizzare le stesse risorse per formare<br />

e quin<strong>di</strong> valorizzare i <strong>di</strong>pendenti, nonché per migliorare i<br />

software investendo sul mercato locale”.<br />

La migrazione a software libero ed Open Source <strong>di</strong> tutti i<br />

computer comunali è un’occasione <strong>di</strong> sviluppo importante<br />

per il territorio.<br />

“Per vedere gli effetti positivi bisogna ragionare nel<br />

me<strong>di</strong>o periodo, perché altrimenti si rischia <strong>di</strong> cadere nell’<br />

equivoco che il software open source e libero non costi<br />

nulla – afferma l’assessore all’innovazione tecnologica. Nel<br />

momento in cui il comune comincerà a migrare i propri<br />

computer a Linux e ad Open Office, dovrà investire una<br />

cifra stimabile intorno agli 80.000 euro per supportare<br />

l’operazione. Ma questi sol<strong>di</strong> non verranno spesi in<br />

improduttive (per il territorio) licenze, ma per formare<br />

e valorizzare i <strong>di</strong>pendenti comunali (il personale è a mio<br />

avviso la risorsa più importante dell’ente) e per ricercare<br />

un partner locale che possa accompagnare il <strong>Comune</strong> nella<br />

migrazione. Una volta poi che la migrazione sarà effettuata<br />

non ci sarà bisogno <strong>di</strong> acquistare licenze. Infine il <strong>Comune</strong><br />

potrà fare da volano innescando nell’aretino un processo<br />

a catena; qualche azienda si specializzerà in software open<br />

per rispondere ai bisogni dell’amministrazione comunale,<br />

quin<strong>di</strong> altre realtà migreranno verso Linux, creando un<br />

circolo innovativo e benefico anche in senso economico<br />

per l’economia locale”. (ab)<br />

“La migrazione ad open source<br />

<strong>di</strong> tutti i computer del <strong>Comune</strong> <strong>di</strong><br />

<strong>Arezzo</strong> è anche occasione<br />

<strong>di</strong> sviluppo del territorio.”<br />

Tux, la mascotte del kernel Linux.<br />

Stu<strong>di</strong>o grafico Settore8 srl<br />

1° strada Lungarno, 30 - Terranuova Bracciolini (AR) - 52028 - Tel 055 9738001 - info@settore8.it - www.settore8.it<br />

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COMMERCIO<br />

IL MONDO AD AREZZO<br />

La campagna in città<br />

Il “Mercatale” <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. Ducci: “un progetto per la promozione, la conoscenza e la<br />

valorizzazione delle produzioni <strong>di</strong> qualità del territorio”. Ogni mese a Sant’Agostino<br />

Tutti i colori della musica<br />

L’Orchestra multietnica aretina. Aurora Rossi: “la musica è un linguaggio<br />

universale per avvicinare le persone e le culture”. Obiettivo: una band nazionale<br />

La campagna torna in città ed i coltivatori tornano<br />

a guardare in faccia i consumatori. E’ cominciato il<br />

“Mercatale Campagna Aperta”, promosso da <strong>Comune</strong><br />

e Provincia <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>, Camera <strong>di</strong> Commercio, Lega<br />

Ambiente e associazioni degli agricoltori. E’ un<br />

appuntamento che si tiene ogni sabato concomitante<br />

con la Fiera Antiquaria in piazza Sant’Agostino e che<br />

mette a <strong>di</strong>sposizione dei consumatori le qualità locali<br />

riproponendo l’abitu<strong>di</strong>ne dell’incontro, del commercio<br />

e dell’acquisto del bene alimentare, sia agricolo che<br />

artigianale in un mercato pubblico.<br />

Molti gli obiettivi del Mercatale. Li ricorda l’assessore<br />

alle attività produttive del <strong>Comune</strong> Piero Ducci. “La<br />

conoscenza delle produzioni locali biologiche e <strong>di</strong> qualità,<br />

l’incontro tra produttori e consumatori, la collaborazione<br />

tra gli enti pubblici ed i soggetti privati dell’agricoltura e<br />

dell’artigianato, la sperimentazione <strong>di</strong> forme innovative<br />

<strong>di</strong> gestione, attraverso la con<strong>di</strong>visione degli obiettivi e<br />

l’autorganizzazione da parte dei produttori”.<br />

Il “Mercatale Campagna Aperta” infatti, oltre ad essere<br />

un mercato dei produttori biologici e <strong>di</strong> qualità delle<br />

terre aretine, è anche un progetto per la promozione, la<br />

conoscenza e la valorizzazione economica delle produzioni<br />

<strong>di</strong> qualità del territorio.<br />

“Raccogliamo l’ere<strong>di</strong>tà del Mercato biologico <strong>di</strong> piazza<br />

Sant’Agostino e la rilanciamo per rispondere alle esigenze<br />

dei consumatori e dei produttori – prosegue l’assessore<br />

Piero Ducci. Gli addetti ai lavori parlano <strong>di</strong> “filiera corta”,<br />

cioè della riduzione dei passaggi dei prodotti dalla terra alla<br />

tavola. Il “Mercatale” rappresenta quin<strong>di</strong> un importante<br />

sostegno al consumo delle produzioni biologiche e <strong>di</strong><br />

qualità del territorio aretino”.<br />

Ogni e<strong>di</strong>zione del “il Mercatale Campagna Aperta”<br />

sarà caratterizzata, oltre che dagli spazi espositivi<br />

per la presentazione e ven<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotti agricoli e<br />

dell’artigianato agroalimentare, dalla presenza espositiva<br />

<strong>di</strong> realtà istituzionali e associative e da uno spazio de<strong>di</strong>cato<br />

alle degustazioni, con piatti legati alla stagionalità e<br />

al territorio. Previste anche iniziative <strong>di</strong> incontro e<br />

conoscenza a favore dei consumatori, iniziative <strong>di</strong>dattiche<br />

e ricreative e animazioni. (ab)<br />

Nel <strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> sono ormai l’8% i citta<strong>di</strong>ni<br />

migranti che vivono in modo stabile nel territorio. Ogni<br />

aspetto della nostra vita è accompagnato dalla presenza<br />

<strong>di</strong> persone che hanno vissuto una parte importante<br />

della loro vita in un altro paese, oppure da bambini e<br />

da ragazzi che sono nati qui ma che vengono ancora<br />

considerati stranieri.<br />

La qualità della vita dei citta<strong>di</strong>ni, il loro benessere, si<br />

misura anche dagli interventi che le istituzioni mettono<br />

in atto al fine <strong>di</strong> favorire l’incontro, la conoscenza e la<br />

<strong>di</strong>minuzione del livello <strong>di</strong> paura e <strong>di</strong> insicurezza sociale.<br />

L’Assessorato alle Politiche <strong>di</strong> Integrazione ha proprio<br />

questo obiettivo, promuovere iniziative che migliorino<br />

il livello <strong>di</strong> integrazione e che facilitino la conoscenza e<br />

lo scambio per consolidare la presenza <strong>di</strong> una comunità<br />

multietnica nel territorio aretino.<br />

Una delle iniziative per l’integrazione è quella<br />

dell’Orchestra Popolare Multietnica Aretina, su iniziativa<br />

del <strong>Comune</strong> e delle Officine della Cultura, “perché<br />

la musica è un linguaggio universale e un importante<br />

strumento <strong>di</strong> comunicazione e <strong>di</strong> integrazione per<br />

avvicinare le persone e le culture”, precisa l’Assessore<br />

all’Integrazione Aurora Rossi.<br />

L’esor<strong>di</strong>o dell’Orchestra, lo scorso 8 agosto ha riscosso un<br />

grande successo e ha premiato l’impegno <strong>di</strong> tutti coloro<br />

che hanno creduto in questo progetto, nato dall’idea<br />

<strong>di</strong> servirsi della musica per unire espressioni musicali e<br />

culturali <strong>di</strong>verse.<br />

“Abbiamo contribuito a realizzare un’ulteriore percorso<br />

<strong>di</strong> integrazione nella nostra città – conclude Aurora<br />

Rossi – e siamo particolarmente sod<strong>di</strong>sfatti dei risultati:<br />

le svariate esibizioni fatte dall’Orchestra Multietnica<br />

Aretina anche nel territorio provinciale e a Firenze<br />

hanno riscosso un gran<strong>di</strong>ssimo successo <strong>di</strong> pubblico<br />

e <strong>di</strong> apprezzamento per un repertorio fatto da una<br />

pluralità e mescolanza <strong>di</strong> ritmi e <strong>di</strong> suoni contagiosi, che<br />

continueremo a sentire con estremo piacere”. Oggi stiamo<br />

cercando <strong>di</strong> creare una rete tra le Orchestre multietniche<br />

<strong>di</strong> altre città italiane per promuovere a livello nazionale<br />

iniziative che, rivolte ai giovani e agli adulti, possano<br />

davvero farci riflettere sulla realtà multietnica del nostro<br />

Paese. (ab)<br />

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PARCHEGGI<br />

La nuova gestione del<br />

parcheggio Eden<br />

Il Presidente <strong>di</strong> Atam, Falsini: “<strong>di</strong> facile fruizione ed in linea con le tecnologie<br />

presenti ad oggi nel mercato”<br />

Nuovo impianto per la gestione automatizzata del<br />

parcheggio Eden. “Questo investimento – afferma il<br />

Presidente <strong>di</strong> Atam, Francesco Falsini - è il frutto <strong>di</strong> una<br />

politica aziendale volta ad offrire un servizio migliore, <strong>di</strong><br />

facile fruizione ed in linea con le tecnologie presenti ad<br />

oggi nel mercato”.<br />

Il parcheggio è stato dotato <strong>di</strong> impianto <strong>di</strong> videosorveglianza<br />

a circuito chiuso e la registrazione è effettuata dall’Azienda<br />

stessa per fini <strong>di</strong> sicurezza e tutela del patrimonio<br />

aziendale.<br />

La struttura è gestita con un sistema automatico funzionante<br />

con biglietti <strong>di</strong> sosta breve muniti <strong>di</strong> co<strong>di</strong>ce a barre, carte<br />

prepagate e carte <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to.<br />

Anche per l’anno 2008 la tariffa è <strong>di</strong> euro 1,20 per ogni ora<br />

o frazione. La frazione <strong>di</strong> ora scatta dopo il 10° minuto.<br />

Il parcheggio è a pagamento dalle ore 7.30 fino alle ore<br />

20.30 <strong>di</strong> tutti i giorni feriali e della prima domenica <strong>di</strong> ogni<br />

mese, in occasione della Fiera Antiquaria.<br />

Nella fascia oraria dalle 20.30 alle 7.30, e in tutti i giorni festivi,<br />

le barriere del parcheggio, aperto a titolo gratuito, rimarranno<br />

comunque chiuse, semplificando la riscossione della sosta oltre<br />

le 20,30 grazie all’impiego <strong>di</strong> due casse automatiche.<br />

Come entrare<br />

Il cliente può accedere al parcheggio nei seguenti<br />

mo<strong>di</strong>:<br />

1. premendo il pulsante verde della postazione <strong>di</strong><br />

ingresso e ritirando il biglietto <strong>di</strong> sosta breve;<br />

2. inserendo la carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to nel lettore della<br />

postazione <strong>di</strong> ingresso;<br />

3. accostando la carta prepagata al lettore della<br />

postazione <strong>di</strong> ingresso;<br />

Dal momento dell’ingresso il cliente ha un margine<br />

<strong>di</strong> 10 minuti entro i quali può uscire dal parcheggio<br />

gratuitamente.<br />

Al momento dell’ingresso e dell’uscita il<br />

sistema provvede al riconoscimento della targa<br />

dell’autovettura associando in tal modo quest’ultima<br />

al biglietto emesso o alle carte elettroniche.<br />

Come uscire<br />

Il cliente può uscire dal parcheggio nei seguenti<br />

mo<strong>di</strong>:<br />

1. inserendo il biglietto <strong>di</strong> sosta breve,<br />

regolarmente pagato, nel lettore della<br />

postazione <strong>di</strong> uscita;<br />

2. inserendo la carta <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to nel lettore della<br />

postazione <strong>di</strong> uscita;<br />

3. accostando la carta prepagata al lettore della<br />

postazione <strong>di</strong> uscita;<br />

E’ previsto un margine <strong>di</strong> 10 minuti tra il momento<br />

del pagamento e l’uscita.<br />

Durante la fascia gratuita è comunque necessario<br />

validare il biglietto alle casse automatiche prima <strong>di</strong><br />

uscire dal parcheggio.<br />

Lo smarrimento del biglietto <strong>di</strong> ingresso comporta il<br />

pagamento <strong>di</strong> una cifra forfetaria <strong>di</strong> euro 15,60, pari<br />

all’intera giornata <strong>di</strong> sosta (7.30 – 20.30).<br />

Il parcheggio non è custo<strong>di</strong>to per cui l’Azienda<br />

non è responsabile e non può essere chiamata a<br />

rispondere nell’eventualità <strong>di</strong> furto del veicolo o <strong>di</strong><br />

oggetti lasciati all’interno o <strong>di</strong> danneggiamenti al<br />

veicolo causati da terzi.<br />

Il pagamento della sosta<br />

Può essere effettuato nei seguenti mo<strong>di</strong>:<br />

1. se il cliente è in possesso del biglietto <strong>di</strong> sosta<br />

breve, alle casse automatiche;<br />

2. se il cliente è in possesso <strong>di</strong> carte elettroniche:<br />

a) alle casse automatiche;<br />

b) <strong>di</strong>rettamente presso le postazioni <strong>di</strong> uscita.<br />

Le casse automatiche accettano banconote da 5,00 -<br />

10,00 - 20,00 euro e monete da 0,05 - 0,10 - 0,20<br />

- 0,50 - 1,00 - 2,00 euro. La cassa automatica rende<br />

il resto in monete.<br />

In caso <strong>di</strong> casse scariche o fuori servizio il sistema<br />

rilascia un documento <strong>di</strong> cre<strong>di</strong>to che il cliente<br />

deve presentare agli uffici aziendali per ottenerne il<br />

controvalore.<br />

Le casse automatiche e le postazioni <strong>di</strong> ingresso e <strong>di</strong><br />

uscita sono dotate <strong>di</strong> collegamento con l’operatore<br />

tramite impianto citofonico o connessione telefonica<br />

in caso <strong>di</strong> richiesta <strong>di</strong> assistenza da parte dell’utente.<br />

A tale chiamata risponde il personale Atam o<br />

l’Istituto Metronotte Città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />

La carta prepagata è una key card ricaricabile fino<br />

ad un massimo <strong>di</strong> € 50 con cre<strong>di</strong>to a scalare munita<br />

<strong>di</strong> chip interno che consente l’ingresso e l’uscita dal<br />

parcheggio semplicemente sfiorando il lettore posto<br />

nelle postazioni con la sbarra.<br />

L’acquisto deve essere effettuato presso la cassa<br />

presi<strong>di</strong>ata quando è presente un operatore. La ricarica<br />

può essere effettuata presso le casse automatiche,<br />

semplicemente appoggiando la carta nell’apposito<br />

lettore per tutta la durata della transazione seguendo<br />

le istruzioni visualizzate.<br />

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FIERA ANTIQUARIA<br />

FIERA ANTIQUARIA<br />

Buon compleanno, Fiera<br />

Le iniziative per il quarantesimo anniversario della Fiera Antiquaria per eccellenza<br />

in Italia. Il futuro nel ricordo <strong>di</strong> Ivan Bruschi, fondatore della manifestazione.<br />

“I prossimi 40 anni”<br />

Nicchi annuncia i progetti dell’Associazione Fiera Antiquaria. La collaborazione<br />

scientifica <strong>di</strong> Antonio Paolucci nelle iniziative programmate nel 2008.<br />

La Fiera Antiquaria <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> – la più antica e la più<br />

grande fiera italiana all’aperto del settore - ha assunto nei<br />

quaranta anni della sua storia un ruolo importante nel<br />

mercato antiquario nazionale e nella città <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>. E si<br />

prepara a vivere un grande appuntamento: la celebrazione<br />

dei suoi quaranta anni.<br />

Un appuntamento che interessa e coinvolge gli operatori<br />

del settore, gli acquirenti, i turisti e non ultimo la città<br />

– <strong>Arezzo</strong> – che la ospita, per geniale intuizione <strong>di</strong> Ivan<br />

Bruschi, dal giugno 1968.<br />

Dal 2 giugno 1968 <strong>di</strong>fatti, ogni prima domenica del<br />

mese (e sabato precedente), le vie del centro storico con<br />

epicentro piazza Grande si riempiono <strong>di</strong> operatori (circa<br />

cinquecento) che, provenienti da tutte le regioni, offrono<br />

i loro prodotti artistici, <strong>di</strong> varia epoca, mescolati tra loro<br />

in modo perfino <strong>di</strong>sor<strong>di</strong>nato, lasciando al visitatore il<br />

piacere della scoperta, così come volle lo stesso Bruschi.<br />

Quarant’anni <strong>di</strong> storia italiana hanno, quin<strong>di</strong>, attraversato<br />

la Fiera stessa ed i suoi operatori.<br />

Hanno percorso le strade <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> tendenze, mode,<br />

gran<strong>di</strong> capolavori, gran<strong>di</strong> passioni, turisti, collezionisti,<br />

antiquari, operatori culturali, uomini d’affari ed un<br />

numero incalcolabile <strong>di</strong> operazioni commerciali. Il<br />

mercato italiano ha avuto ed ha nell’Antiquaria un<br />

punto <strong>di</strong> riferimento fondamentale. Nonostante la non<br />

in<strong>di</strong>fferente concorrenza <strong>di</strong> altre fiere del settore, presenti<br />

in altre città, la Fiera Antiquaria <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> rimane – per<br />

espressa ammissione altrui – la più importante, la più<br />

vitale e la più preziosa.<br />

Oggi l’associazione Fiera Antiquaria si prepara<br />

all’appuntamento dell’e<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> giugno, che sigla<br />

quaranta anni della sua storia, con un’immagine rinnovata,<br />

con l’attuazione <strong>di</strong> un programma promozionale e con<br />

un fitto calendario <strong>di</strong> eventi capace <strong>di</strong> attrarre ancora con<br />

entusiasmo visitatori, turisti, operatori e tutti coloro che<br />

amano trascorrere alcune ore passeggiando tra le vie del<br />

centro storico, curiosando tra le migliaia e migliaia <strong>di</strong><br />

proposte che – ad ogni e<strong>di</strong>zione – la Fiera propone. (eg)<br />

L’associazione Fiera Antiquaria è nata per volontà del<br />

sindaco Paolo Ricci, sollecitato da varie associazioni <strong>di</strong><br />

categoria, con uno statuto del 27 giugno 1997, in cui<br />

vennero attribuiti all’associazione i compiti e le finalità<br />

da raggiungere, ovvero la promozione dell’immagine<br />

della Fiera Antiquaria, favorendo il collegamento della<br />

manifestazione con le realtà economiche citta<strong>di</strong>ne.<br />

Dalla sua nascita ad oggi ha avuto alla guida cinque<br />

presidenti: Edoardo Fani (1997-1999), Francesco Marri<br />

(1999-2000), Marco Ungarelli (2000-2006), Paola Refice<br />

(2006) e Paolo Nicchi, ultimo presidente dal marzo 2007.<br />

Paolo Nicchi, aretino doc, 52 anni, un lungo passato da<br />

amministratore negli anni ’80 e ’90, ha vissuto la nascita<br />

dell’associazione Fiera Antiquaria come vicesindaco del<br />

comune <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> e – <strong>di</strong>eci anni più tar<strong>di</strong> – per incarico<br />

del sindaco Fanfani, si è trovato nelle vesti <strong>di</strong> presidente <strong>di</strong><br />

quella stessa associazione.<br />

Avrebbe mai pensato <strong>di</strong> trovarsi un giorno a presiedere<br />

questa associazione?<br />

La risposta è retorica: ovviamente, no. Ma sono davvero molto<br />

lieto <strong>di</strong> questo incarico perché mi ha portato a conoscere il<br />

mondo dell’antiquariato da una prospettiva <strong>di</strong>versa, certamente<br />

interessante: quella del mondo degli operatori.<br />

Che caratteristiche ha questo mondo?<br />

Non è un mondo: sono tanti mon<strong>di</strong>. Ognuno con una propria<br />

peculiarità, con una visione delle cose assolutamente soggettiva,<br />

però uniti nel nome della Fiera Antiquaria <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong>.<br />

L’Antiquaria, al pari <strong>di</strong> altre realtà, sente <strong>di</strong> dover fare i conti<br />

con il mondo che cambia, ed ha oggi una straor<strong>di</strong>naria<br />

opportunità, rappresentata dal suo Quarantennale.<br />

Questa celebrazione che abbiamo impostato su due<br />

percorsi (il primo legato alla promozione nazionale ed<br />

internazionale con la compagnia aerea Ryanair ed il secondo<br />

teso a fare analisi e proposte <strong>di</strong> riorganizzazione della Fiera<br />

stessa)– e che avrà il suo momento clou nelle e<strong>di</strong>zioni estive<br />

– prevede anche un convegno che ci permetterà <strong>di</strong> riflettere<br />

sulla attuale situazione italiana delle fiere e dei mercati<br />

antiquari e da lì proveremo a lanciare anche dei forti<br />

messaggi <strong>di</strong> cambiamento normativo. Insomma, quello<br />

che si profila, nel prossimo giugno, sotto la presidenza<br />

autorevole del professor Antonio Paolucci, è un convegno<br />

dalle caratteristiche costituenti.<br />

Quaranta anni fa Ivan Bruschi inventò la Fiera<br />

Antiquaria, oggi lei prova a cambiare le regole…<br />

Quaranta anni fa il mondo non era solo più semplice,<br />

viaggiava anche ad un’altra velocità.<br />

Oggi, pensando al futuro, a ciò che potrebbe essere la Fiera<br />

non nei prossimi quaranta anni, ma anche nei prossimi <strong>di</strong>eci,<br />

dobbiamo tutti assieme - operatori, antiquari, restauratori,<br />

forze economiche, forze dell’or<strong>di</strong>ne, amministratori e<br />

politici… - fare un salto <strong>di</strong> qualità lungimirante e saper<br />

‘creare’ la Fiera Antiquaria del futuro, una Fiera che sia<br />

comunque capace <strong>di</strong> coniugare due caratteristiche essenziali:<br />

qualità e rispetto delle regole. (eg)<br />

58 59


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www.nextopen.it<br />

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CASA<br />

La casa dove non si è soli<br />

Alloggi realizzati da <strong>Arezzo</strong> Casa in via Concini: con il <strong>Comune</strong> nasce il “portierato<br />

sociale” per 21 famiglie <strong>di</strong> anziani. Una giovane coppia per il loro sostegno<br />

Una nuova esperienza in città: si tratta del “portierato sociale”<br />

attivato negli alloggi <strong>di</strong> via Concini realizzate da <strong>Arezzo</strong><br />

Casa e consegnati a 21 famiglie <strong>di</strong> anziani. I “portieri” sono<br />

una giovane coppia scelta attraverso un bando comunale<br />

che vive in una delle abitazioni e rappresenta un sostegno<br />

ed una presenza costante per rispondere ai bisogni degli<br />

anziani.<br />

“Insieme agli assessorati alla casa ed ai servizi sociali del<br />

<strong>Comune</strong> <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong> – afferma il Direttore <strong>di</strong> <strong>Arezzo</strong><br />

Casa, Franco Lani – abbiamo in<strong>di</strong>viduato questa <strong>di</strong>versa<br />

modalità <strong>di</strong> gestione dei 21 appartamenti <strong>di</strong> via Concini.<br />

I finanziamenti statali per la loro realizzazione erano<br />

infatti finalizzati ad un’utenza anziana e questa specifica<br />

destinazione ci ha stimolato ad intraprendere l’esperienza<br />

innovativa del “portierato sociale” ma anche <strong>di</strong> uno spazio<br />

comune destinato a svariate attività”.<br />

Molte sono le attività quoti<strong>di</strong>ane: giocare a carte, guardare<br />

insieme la tv, leggere, <strong>di</strong>scutere, ascoltare musica e altro<br />

ancora. Con questa formula si vuol dare l’occasione per una<br />

maggiore integrazione e socializzazione tra gli abitanti, ma<br />

anche metterli in contatto con le varie realtà del quartiere.<br />

No alla solitu<strong>di</strong>ne quin<strong>di</strong> ma anche risposte pratiche ai<br />

bisogni più semplici con interventi elementari <strong>di</strong> protezione<br />

ed assistenza come fare la spesa, andare in farmacia, andare<br />

alla posta a pagare le bollette e altro ancora.<br />

“Sostenere e garantire <strong>di</strong>gnità <strong>di</strong> vita alle persona anziane -<br />

conclude Franco Lani – non significa solo consegnare loro<br />

le chiavi <strong>di</strong> un appartamento ma trovare meccanismi <strong>di</strong><br />

sostegno e <strong>di</strong> vicinanza proprio quando l’inserimento in un<br />

nuovo ambiente rischia <strong>di</strong> farli sentire maggiormente soli.<br />

Un sentimento, la solitu<strong>di</strong>ne, che deriva da molte cause<br />

legate sia alla <strong>di</strong>versità <strong>di</strong> vita che all’invecchiamento fisico.<br />

Abbiamo cercato <strong>di</strong> “aiutare” quella che ritengo essere<br />

l’aspirazione principale degli anziani: vivere il più possibile<br />

in autonomia nel proprio alloggio ed avere la possibilità <strong>di</strong><br />

mantenere rapporti sociali”.<br />

Ed ecco quin<strong>di</strong> il “portierato sociale” che garantisce la sua<br />

presenza in determinate ore del giorno ed è reperibile<br />

anche <strong>di</strong> notte per eventuali urgenze, ma che si fa carico<br />

anche <strong>di</strong> accompagnare e supportare gli anziani durante le<br />

visite me<strong>di</strong>che esterne e il <strong>di</strong>sbrigo <strong>di</strong> pratiche burocratiche<br />

e commissioni varie, situazioni in cui maggiormente<br />

possono trovarsi in <strong>di</strong>fficoltà.<br />

62 63


Aut. n° C1/3171/2008<br />

5x1000<br />

il 5x1000<br />

alla solidarietà<br />

x Anna<br />

x Luigi<br />

x Giorgia<br />

x Giulia<br />

x Antonio<br />

x Mario<br />

x Stefania<br />

x Enzo<br />

cos’è il<br />

5x1000<br />

tutti i contribuenti (sia lavoratori che<br />

pensionati) potranno devolvere ad una<br />

cooperativa sociale il 5 per mille dell’IRPEF,<br />

oltre che destinare l’8 per mille ad una<br />

Istituzione religiosa.<br />

come si fa a<br />

donare il 5x1000<br />

Per destinare a Koiné il Vostro 5 per<br />

mille dovrete compiere operazioni<br />

semplicissime: si tratterà <strong>di</strong> firmare la<br />

specifica casellina nel modello 730, Unico o<br />

CUD che riguarda l’opzione “5 per mille”<br />

in<strong>di</strong>cando a fianco il co<strong>di</strong>ce fiscale <strong>di</strong> Koiné<br />

che è 01421910512.<br />

fac-simile del<br />

modello 730

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