Mauro Marchetti - CNR Sassari - Università degli Studi di Sassari

Porto Torres: proposte per una nuova Chimica sostenibile
Mauro Marchetti
Istituto di Chimica Biomolecolare - Area della Ricerca del CNR
Trav. La Crucca, 3 – Li Punti – Sassari
E-mail: mauro@ss.cnr.it

La rappresentazione sociale non sempre positiva della chimica, della
sua industria e purtroppo sempre più spesso dei suoi prodotti
condiziona in varia misura ogni comunicazione fra industria chimica
e vasti settori della società.
Superare questo pregiudizio è una condizione indispensabile per
riavviare un dialogo costruttivo con le istituzioni e il pubblico,
trovando aree di intesa che accreditino la chimica come motore
dell’economia, della tecnologia e del progresso. Occorre, dunque,
potenziare la comunicazione su ciò che la chimica fa e su come lo fa.

La NUOVA CHIMICA
Green Chemistry viene definita come:
-invenzione, progettazione e applicazione di processi e
prodotti chimici per ridurre o eliminare l’uso e la
generazione di sostanze pericolose;
-approccio alla sintesi, processi ed uso di prodotti
chimici che riducano i rischi per l’uomo e l’ambiente

I temi di ricerca tipici della chimica verde possono essere così
schematizzati:
natura alternativa dei composti di partenza;
natura alternativa dei reagenti e delle trasformazioni;
natura alternativa dei solventi;
natura alternativa dei prodotti di reazione;
natura alternativa dei catalizzatori.

La domanda fondamentale è:
“La Chimica nella nostra Regione è
apportatrice di guai o piuttosto è in grado
di produrre reddito e proporre interessanti
soluzioni ai numerosi problemi del mondo
produttivo dell’Isola?”

La Sardegna possiede una posizione geografica invidiabile,
al centro del mediterraneo, che le consente di fare da
sponda tra paesi in via di sviluppo e paesi avanzati.
Sull’Isola sono presenti insediamenti industriali perfettamente
funzionanti forniti di tutti i servizi necessari (energia,
depurazione, porti industriali, ecc.) ed è presente una
“cultura della chimica” dovuta ai 40 anni di
industrializzazione.

Gli impianti industriali possono essere riconvertiti per
l’ottenimento di prodotti di filiera ad alto valore
aggiunto, per i quali i costi di trasporto non incidono in
modo significativo.
La condizione isolana dovrebbe consentire al governo di
concedere una sorta di porto franco per le produzioni
energetiche diminuendo in modo significativo i costi.

CHE FARE
CONCRETAMENTE ??

E’ molto difficile esprimere dei pareri se non si è esattamente
a conoscenza delle vere intenzioni degli attori attualmente
presenti sullo scenario della chimica del Nord-Sardegna, così
come è difficile ipotizzare una tendenza di mercato in un
periodo di manifesta crisi come l’attuale.
Nonostante questo e con le dovute cautele possiamo provare a
formulare alcune ipotesi, che hanno una valenza puramente
indicativa.

Verticalizzazione delle filiere esistenti
a) verifiche di fattibilità tecnica di creazione di maggior valore
aggiunto sulle produzioni chimiche esistenti mediante la
valorizzazione degli attuali intermedi;
b) indagini di mercato per verificare la domanda dei prodotti
individuati;
c) verifica di fattibilità economica delle nuove produzioni integrate su
quelle esistenti;
d) scouting di imprese di carattere regionale, nazionale ed
internazionale che potrebbero essere interessate ad investire in nuove
attività produttive della chimica;
e) marketing territoriale per l’attrazione di nuove attività industriali
nelle aree infrastrutturate ad alta vocazione nel comparto chimico.

Ambiente e sicurezza
5) 1) individuazione delle BAT per i risparmi energetici (focus
orizzontale
3)
valutazione
progettazione
driving
sulla valutazione
di un
force
sistema
(censimento
dell’incidenza
continuo
delle
di
dei
monitoraggio
attività produttive
costi energetici
integrato
e
sulla
sostenibilità
per
filiere
l’acquisizione
tecnologiche
delle
di
attività
dati
fonte
relativi
di possibili
produttive
ad inquinanti
inquinamenti)
ed individuazione
in aria ed
e
in
pressure
acqua,
delle
tecnologie
completo
(quantificazione
e tecniche
di integrazione
delle emissioni in aria, acqua e suolo delle
diverse unità di processo) in grado
con
di delle consentire
i dati meteoclimatici,
attivitàun dell’industria risparmio energetico);
in grado di
telecontrollare siti remoti e di generare idonee segnalazioni
chimica
verso
a
Porto Torres;
6)
Enti
valutazione
preposti
di
all’intervento
possibili studi
in caso
di “process
di preallarme
integration”,
o di allarme
mediante
per
l’impiego
il superamento di software
delle soglie applicativi
di emissione della
consentite;
pinch technology per la
riduzione 2) individuazione dei consumi BAT idrici (Best eAvailable dei consumi Techniques) energetici ambientali a livelloaldi
stabilimenti/siti;
4)
fine
individuazione
di valutare i margini
delle BAT
di miglioramento
per il risparmio
per
di
il contenimento
acqua (focus
7)
orizzontale
delle emissioni
valutazione
su
procedure
tecnologie
dei processi
delle
e
produttivi;
tecniche
industrie
per
per
il contenimento
la gestione delle
dei
emergenze
consumi idrici
e delle
dei
problematiche
diversi processi/siti
ambientali
produttivi);
al fine di valutarne i
margini di miglioramento per la riduzione dei rischi per la salute dei
lavoratori e delle popolazioni, nonché per la riduzione delle pressioni
ambientali.

POSSIBILI PRODUZIONI DI FILIERA
Produzione di polimeri ad alto valore aggiunto legata all’intermedio
fenolo e ai derivati di cracking degli idrocarburi liquidi
RESINE EPOSSIDICHE
Metilmetacrilati Polimeri (PMMA)
POLICARBONATI
Metiletilchetone (MEK)

Per quanto riguarda l’esistente si possono trarre alcune
indicazioni: è possibile sfruttare gli impianti di cracking e di
produzione del fenolo con investimenti che conducano ad un
sostanziale upgrading delle correnti C3, C4 e C5+ per prodotti o
intermedi di prodotti al alto valore aggiunto.
Un discorso a parte meritano gli impianti di produzione del cloro
che costituiscono il cardine di filiere già esistenti e produttive, che
attualmente costituiscono l’unico piano industriale presente e
dovrebbero essere istallati e incentivati con una vendita a prezzo
politico dell’energia elettrica.

INNOVAZIONE
Sviluppo nuove filiere
Chimica fine
Chimica verde

Per quanto riguarda la Chimica fine si può ipotizzare
l’insediamento di nuovi impianti flessibili multipurpose in grado
di preparare intermedi ed ausiliari chimici per l’industria
manifatturiera tipica del “Made in Italy” (pellami e tessile), che
richiede sempre più un’innovazione nei formulati
tradizionalmente utilizzati, a causa della forte concorrenza estera
e dei nuovi regolamentei europei (REACH).
Per l’ausiliaristica e la chimica degli intermedi si potrebbe
ipotizzare l’insediamento di industrie di piccola dimensione con
impianti dedicati alla produzione di intermedi per la preparazione
di farmaci generici e di componenti sintetici o naturali per la
cosmetica.

Inoltre si potrebbero ipotizzare investimenti nel settore
delle energie alternative sfruttando biomasse e rifiuti,
utilizzando tecnologie sostenibuli come ad esempio
impianti basati sulla torcia al plasma, che oltre a
produrre energia e “Chemicals” da fonti rinnovabili
potrebbero dare un contributo significativo nelle
necessarie bonifiche dell’area di Porto Torres.
Si potrebbero affiancare tali impianti di dissociazione
molecolare ad impianti ad alta efficienza di
trasformazione del Syn-Gas in etanolo o ad impianti
di coltivazione di alghe in grado di fornire bio-diesel
e/o biomassa addizionale assorbendo la CO 2 .

DUE ESEMPI DI NEW-ENERGY

COSKATA, STATI UNITI
Coskata process has the potential to yield over
100 gallons of ethanol per ton of dry
carbonaceous input material

COMUNE DI VENEZIA, ITALIA
Prevede una centrale ad alghe a emissioni zero basata sulla tecnologia
della torcia al plasma.
Produrrà 40 MW di energia elettrica.
Investimento di circa 190-200 milioni di euro.
Il progetto si inserisce nell'ambito della strategia per la realizzazione di
piani energetici da fonti rinnovabili:
riduzione dei costi energetici
riduzione delle emissioni di CO 2 .
In contemporanea è anche stata avviata la progettazione di un parco
fotovoltaico per una potenza complessiva di 32MW

La torcia al plasma consente la dissociazione molecolare di
qualsiasi tipo di sostanza carboniosa compreso i rifiuti tossici
industriali in Syngas con emissioni molto vicine allo zero
Il gas produrrà energia elettrica (motore o turbina) lo scarico,
ricco di CO 2 verrà assorbito dalla coltivazione delle alghe.
Saranno piazzati centinaia di tubi di plastica trasparente ripieni
di diatomee monocellulari, nelle aree industriali dismesse.
Questo costituirà il serbatoio di materia prima per la
produzione di energia attraverso l’estrazione di oli per
biodiesel e per mezzo della gassificazione con torcia al
plasma.

GRAZIE PER L’ATTENZIONE