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Più semplicità. È facile con UniCredit. Bilancio 2009 - UniCredit Group

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Informativa su anatocismo e strumenti finanziari<br />

Anatocismo<br />

Dopo la sentenza del 2004 delle Sezioni Unite della Cassazione in materia di anatocismo, che nulla ha aggiunto rispetto alle precedenti<br />

pronunce della Suprema Corte del 1999, nel corso del <strong>2009</strong> si è mantenuto rilevante il numero dei reclami e delle nuove cause. Si è proseguito<br />

<strong>con</strong> gli opportuni accantonamenti a presido del <strong>con</strong>tenzioso.<br />

Cirio<br />

Il flusso delle cause si è sostanzialmente interrotto; risultano pendenti solo 6 giudizi.<br />

Parmalat<br />

Neppure in questa atipica e complessa vicenda, che ha colpito gli interessi tanto delle Banche quanto dei possessori di bond emessi dalle<br />

società di quel gruppo, si sono registrati significativi incrementi; il trend dell’anno <strong>2009</strong> <strong>con</strong>ferma anzi che anche questo fenomeno appare in<br />

esaurimento. Va ricordato che a suo tempo i clienti titolari di bond Parmalat furono assistiti per inserirsi gratuitamente nel passivo delle<br />

procedure aperte avanti al Tribunale. Il valore complessivo delle cause e dei reclami pendenti appare in termini assoluti <strong>con</strong>tenuto. Le cause<br />

sono comunque presidiate da coerenti accantonamenti.<br />

Argentina<br />

La vicenda nata alla fine del 2001 ha vissuto i suoi momenti di maggiore impatto, per cause e reclami, nel triennio 2005/2007. Infatti nei primi<br />

mesi del 2005 la Repubblica Argentina ha lanciato una OPS relativamente ai bond emessi: i termini dell’offerta sono stati <strong>con</strong>siderati dagli<br />

obbligazionisti penalizzanti, per cui un <strong>con</strong>sistente numero di investitori ha preferito non aderire all’offerta e rivolgere reclami alle banche nella<br />

speranza di ottenere un rimborso maggiore. Nel corso del <strong>2009</strong> il flusso di reclami e cause <strong>con</strong>ferma il rallentamento anche se il fenomeno non<br />

risulta ancora completamente esaurito. Le cause sono comunque presidate da coerenti accanonamenti.<br />

Lehman Brothers<br />

Il fenomeno sorto col dissesto nel settembre 2008 del gruppo bancario-finanziario statunitense riguarda la Banca in relazione a due tipologie di<br />

prodotto/servizio:<br />

• quella <strong>con</strong>cernente essenzialmente la raccolta ordini/negoziazione dei bond Lehman<br />

• quella riguardante il collocamento/distribuzione di polizze assicurative index-linked Cnp, <strong>con</strong> sottostanti titoli Lehman.<br />

Negli ultimi due mesi del 2008 e nel <strong>2009</strong> sono pervenuti numerosi reclami mentre per le cause riguardanti la prima tipologia al momento il<br />

fenomeno resta irrilevante.<br />

Sempre per quanto <strong>con</strong>cerne la prima tipologia la Banca, dopo avere comunicato ai propri clienti la disponibilità a prestare assistenza legale<br />

gratuita per insinuare i crediti al passivo delle eventuali procedure <strong>con</strong>corsuali, ha <strong>con</strong>seguentemente <strong>con</strong>ferito l’incarico allo studio<br />

internazionale Allen & Overy.<br />

Avendo la Corte Fallimentare Statunitense (in relazione ai titoli emessi o garantiti dalla capogruppo Lehman Brothers Holdings Inc. - tra i quali<br />

quelli della società olandese Lehman Treasury Co. BV, emittente di numerose obbligazioni detenute dalla clientela Retail) <strong>con</strong>sentito la<br />

presentazione di istanze di ammissione al passivo cumulative entro il termine del 2 novembre <strong>2009</strong>, la Banca ha tempestivamente depositato<br />

l’insinuazione nell’interesse dei clienti, portatori di detti titoli, che non hanno dichiarato di non essere interessati all’iniziativa. Sono<br />

attualmente in corso le procedure di accertamento della situazione debitoria e creditoria della società. Per quanto riguarda l’insinuazione al<br />

passivo della società olandese Lehman Treasury Co. BV, lo studio Allen&Overy prevede che le attività dovrebbero iniziare nella se<strong>con</strong>da metà<br />

del 2010.<br />

Quanto alla se<strong>con</strong>da tipologia la Capogruppo ha ritenuto opportuno che il Gruppo <strong>UniCredit</strong> <strong>con</strong>tribuisse all’attuazione dell’iniziativa messa in<br />

atto da CNP <strong>UniCredit</strong> Vita (partecipata da <strong>UniCredit</strong> al 38,799% del capitale, mentre gli altri azionisti sono CNP Assurances <strong>con</strong> il 57,5% e<br />

Cardif Assicurazioni <strong>con</strong> il 3,701%) a favore dei clienti che hanno acquistato, attraverso le banche appartenenti al Gruppo <strong>UniCredit</strong>, prodotti<br />

index-linked collegati a titoli Lehman Brothers.<br />

A seguito dell’accordo tra <strong>UniCredit</strong> e CNP Assurances, nel novembre 2008 il Consiglio di Amministrazione di CNP <strong>UniCredit</strong> Vita ha<br />

approvato iniziative di customer care offrendo ai clienti due alternative:<br />

• trasformazione dei prodotti index-linked in essere, collegati a strumenti finanziari Lehman Brothers, <strong>con</strong> nuove polizze assicurative, garantite<br />

da CNP <strong>UniCredit</strong> Vita, che <strong>con</strong>sentano al cliente di recuperare il capitale investito al netto delle cedole già percepite;<br />

• rimborso immediato del 50% del premio versato, <strong>con</strong> mantenimento in capo ai beneficiari delle polizze, il cui valore ovviamente sarà<br />

<strong>con</strong>nesso a quanto verrà liquidato in relazione ai sottostanti strumenti finanziari Lehman Brothers.<br />

Il Gruppo <strong>UniCredit</strong>, in <strong>con</strong>siderazione dell’importanza dell’iniziativa di customer care sulla propria rete distributiva, ha deciso di <strong>con</strong>tribuire<br />

<strong>con</strong> un importo di 70 milioni di euro agli oneri e<strong>con</strong>omici derivanti dall’iniziativa in argomento, di cui euro 32.684.000 a carico della Banca<br />

nell’esercizio 2008.<br />

Poiché il citato accordo prevede che nessun altro onere gravi sulla Banca a seguito di eventuali azioni promosse da clienti insoddisfatti delle<br />

proposte della Compagnia, ma solo un obbligo di assistenza nei <strong>con</strong>tenziosi, nessun diretto rischio e<strong>con</strong>omico ulteriore grava – per questa<br />

tipologia – sulla nostra Banca.<br />

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