Più semplicità . à facile con UniCredit. Bilancio 2009 - UniCredit Group
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L’attività di <strong>con</strong>trollo dei rischi viene altresì svolta periodicamente da <strong>UniCredit</strong> Audit S.p.A. per verificare:<br />
- l’adeguatezza e la funzionalità del processo finanziario;<br />
- il rispetto delle regole e dei criteri deliberati in materia di gestione del rischio;<br />
- il corretto svolgimento delle attività e dei <strong>con</strong>trolli predisposti a presidio dei rischi;<br />
- l’eventuale presenza di criticità da rimuovere prontamente.<br />
A.2.2 Aspetti metodologici<br />
Il sistema di asset & liability management utilizzato dalla Banca ha la finalità di misurare la sua esposizione al rischio tasso di interesse strutturale.<br />
Periodicamente viene stimata l’esposizione al rischio tasso di interesse se<strong>con</strong>do l’approccio degli utili correnti, in un’ottica di breve periodo, e se<strong>con</strong>do<br />
l’approccio del valore e<strong>con</strong>omico del patrimonio netto, in un’ottica di medio-lungo periodo utilizzando uno scenario di variazione dei tassi di +/- 100<br />
basis points.<br />
A.2.2.1 Aspetti metodologici - Approccio utili correnti<br />
L’approccio basato sugli utili correnti (gap analysis) prevede la stima degli impatti, su base deterministica, sulle poste attive e passive risk-sensitive<br />
(<strong>con</strong> scadenza pari alla data di repricing all’interno di determinati bucket temporali) della Banca a seguito di una variazione dei tassi di interesse. Le<br />
metodologie utilizzate sono quelle del “gap incrementale”, del “beta gap incrementale” e dello “shifted beta gap”.<br />
L’esposizione della Banca ad una variazione di tasso di +/- 100 basis points è misurata, come sopra detto, <strong>con</strong>siderando la data di repricing delle<br />
poste dell’attivo e del passivo sensibili ai tassi di interesse. Inoltre, la Banca applica un modello di “riposizionamento” delle poste “a vista” del passivo,<br />
il quale prevede che la liquidità raccolta presso la clientela sotto forma di <strong>con</strong>ti correnti, possa essere distribuita, attraverso l’utilizzo di un modello<br />
e<strong>con</strong>ometrico, in un arco temporale di dieci anni. Le poste a vista attive invece vengono mantenute nella fascia “a vista”. Alla data del 31.12.<strong>2009</strong>,<br />
l’impatto di una siffatta struttura dell’attivo e del passivo sul margine di interesse riferito all’arco temporale di un anno (utili correnti), è stimata in<br />
+211,6 milioni in caso di shock a +100 basis point, e in -280,1 milioni in caso di shock a –100 basis point.<br />
Occorre sottolineare il fatto che una porzione elevata di raccolta clientela (in <strong>con</strong>ti correnti) ha un tasso di remunerazione di livello molto basso, e<br />
pertanto non potrebbe assorbire completamente l’intero shock di -100 basis point. Pertanto le variazioni del margine di interesse atteso a 12 mesi<br />
sono asimmetriche rispetto agli shock +/-100 basis point.<br />
A.2.2.2 Aspetti metodologici - Approccio del valore e<strong>con</strong>omico del patrimonio netto<br />
L’approccio basato sul valore e<strong>con</strong>omico del patrimonio netto (duration gap e sensitivity analysis) prevede la stima degli impatti sul valore di mercato<br />
del patrimonio netto a seguito di una variazione pari a +/-100 basis point e anche a +200 basis point, dei tassi di interesse.<br />
Una variazione ipotetica dei tassi di interesse pari a +200 basis point genera un impatto positivo sul valore e<strong>con</strong>omico della Banca. Tale<br />
risultato è la <strong>con</strong>seguenza di un portafoglio bancario caratterizzato da un ammontare di attività fruttifere a tasso fisso inferiore rispetto alle<br />
poste passive onerose a tasso fisso. La diversificata spalmatura nei bucket temporali (periodi di riprezzamento dei tassi) delle poste a vista<br />
attive e passive (si veda il precedente punto A.2.2.1), unita all’effettiva composizione del portafoglio bancario, genera una duration gap negativa<br />
(duration dell’attivo inferiore alla duration del passivo) spiegando così l’impatto positivo sul valore e<strong>con</strong>omico. L’impatto di una variazione di<br />
+200 basis point è pari a 343,6 milioni. I risultati <strong>con</strong> una variazione di +100 basis point sono uguali a 175,5 milioni, mentre nel caso di una<br />
variazione di -100 basis point sono di -180,4 milioni.<br />
A.2.2.3 Aspetti metodologici - Approccio del valore e<strong>con</strong>omico mediante l’utilizzo del VaR.<br />
Oltre all’approccio deterministico dello shock di +200 basis point (o +/- 100 basis point) descritto nel paragrafo precedente e derivante dalla<br />
regolamentazione dettata dal Comitato di Basilea, in capo al pillar II (disciplina dei requisiti prudenziali), <strong>UniCredit</strong> Banca affianca una misurazione delle<br />
variazioni del valore e<strong>con</strong>omico del patrimonio ottenuta mediante l’utilizzo di un modello di VaR.<br />
Il Comitato Esecutivo della Banca stabilisce un determinato livello di accettazione del rischio di tasso di interesse “limite” entro il quale deve essere<br />
<strong>con</strong>tenuta la massima perdita potenziale misurata in termini di Value at Risk sul banking book.<br />
La massima perdita potenziale è misurata in termini di VaR, ossia massima perdita che al 99% di probabilità ci si attende possa scaturire da<br />
un portafoglio, sulla base delle variazioni dei prezzi sensibili alle variazioni dei tassi di interesse e <strong>con</strong> riferimento ad un holding period di un<br />
giorno. In altre parole, il VaR è determinato dalla sensibilità del valore delle poste attive e passive alle variazioni di un basis point dei tassi di<br />
interesse (sensitivity), moltiplicata per la volatilità osservata, su una serie storica di 250 osservazioni, dei tassi di mercato, eliminando l’ultimo<br />
percentile.<br />
La scelta di mantenere il calcolo del VaR su un orizzonte temporale di un giorno, <strong>con</strong>sente un <strong>con</strong>trollo più puntuale del rischio.<br />
L’attività svolta ha <strong>con</strong>sentito la costante verifica dell’evoluzione, nonché la predisposizione delle proposte da sottoporre al Comitato ALM (Asset<br />
Liability Management) per la definizione e la <strong>con</strong>seguente attuazione, se ritenuto necessario, degli interventi finalizzati alla sterilizzazione del rischio in<br />
modo equilibrato.<br />
<strong>UniCredit</strong> Banca · <strong>Bilancio</strong> <strong>2009</strong> 209