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Tricolore n.241 - Tricolore Italia

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ISTITUZIONI<br />

MEDAGLIE D’ORO AL VALORE MILITARE DEI BERSAGLIERI<br />

Capitano<br />

Giuseppe Albanese Ruffo<br />

VIII Battaglione Bersaglieri Corazzato<br />

“Comandante di compagnia autoblinde in<br />

operazione esplorativa, trascinava il proprio<br />

reparto con ferma decisone e con<br />

l’esempio a breve distanza dai centri di<br />

resistenza avversari. Fatto segno ad intensa<br />

reazione di artiglieria, armi contro carro<br />

e automatiche, ordinava ai propri plotoni<br />

di prendere posizione al riparo di<br />

dune e proseguiva con la sua sola autoblinda<br />

verso l’avversario per obbligarlo a<br />

rilevare l’ubicazione e la consistenza delle<br />

difese. Colpito da proiettile di artiglieria<br />

che gli uccideva il primo pilota, dispostane<br />

la sostituzione, si portava ancora<br />

avanti. Colpito una seconda volta e ferito<br />

in più parti del corpo, con due morti a<br />

bordo, e la macchina immobilizzata, ordinava<br />

al marconista, egli pure ferito, di<br />

mettersi in salvo e rimaneva solo e deciso<br />

al sacrificio supremo per compiere interamente<br />

la sua missione col riferire per radio<br />

al proprio comandante superiore le<br />

notizie raccolte. Colpito in pieno per la<br />

terza volta immolava alla Patria la sua<br />

giovinezza eroica. Supremo esempio di<br />

coscienza, ardimento e di indomito valore.<br />

Got el Ualeb, 29 maggio 1942”.<br />

Capitano<br />

Sigfrido Burroni<br />

I Battaglione Libico<br />

“Soldato nell’animo, si è offerto in ogni<br />

guerra ed in ciascuna ha raccolto allori e<br />

versato sangue generoso. In Africa Settentrionale<br />

con reparto libico, nel deserto<br />

insidioso e in situazione difficile si eleva<br />

e sublima il suo anelare al bello ed eroico.<br />

Contro forze decisamente soverchianti in<br />

numero e mezzi, si avventa leoninamente,<br />

esempio efficace, simbolo di volontà inflessibile.<br />

Una prima ferita lo incita a<br />

maggior energia, una seconda lo piega;<br />

rifiuta sdegnosamente cure<br />

e intimazioni di resa e mentre<br />

tutto crolla accorre dove<br />

un pugno di superstiti ancora<br />

resiste. Una nuova ferita<br />

lo abbatte. Solo così l’avversario<br />

lo può catturare e,<br />

ammirato, curarne le gravi<br />

ferite che lo onorano. Alam<br />

el Nibeiwa (Egitto), 9 dicembre<br />

1940”.<br />

Tenente<br />

Giacinto Cova<br />

8° Reggimento Bersaglieri<br />

“Comandante di un plotone<br />

bersaglieri motociclisti,<br />

durante aspro combattimento,<br />

incitava i suoi dipendenti, con spirito<br />

sereno, calma e sprezzo del pericolo, ad<br />

opporre la più strenua resistenza all’avversario<br />

che con crescente<br />

violenza di fuoco<br />

reiterava i suoi attacchi.<br />

Nella impari lotta<br />

seguitane, conscio della<br />

gravità della situazione<br />

nemica, sempre più<br />

intensa, mirava a travolgere<br />

i difensori.<br />

Accortosi che l’avversario<br />

sostenuto da carri<br />

armati, era riuscito ad<br />

annientare la resistenza<br />

del suo reparto, già decimato<br />

da gravissime perdite<br />

ed infieriva sui feriti, si<br />

lanciava, con eroico slancio<br />

e spirito di sacrificio,<br />

al contrattacco con i pochi<br />

superstiti.<br />

Nel corpo a corpo seguitone,<br />

sopraffatto dal numero<br />

e dai mezzi, cadeva fulminato,<br />

stringendo nella destra<br />

una bomba che stava<br />

per lanciare.<br />

Fedele al proponimento<br />

manifestato ai suoi bersaglieri<br />

di non arretrare anche<br />

di fronte al più irruente<br />

attacco nemico, chiudeva<br />

nobilmente la sua vita dedita al culto<br />

del dovere e della Patria. Quota 186 -<br />

Ridotta Capuzzo 15 maggio 1941”.<br />

pagina 46 - numero 241, Maggio 2010 TRICOLORE www.tricolore-italia.com

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