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ISTITUZIONI<br />
RICONFIGURAZIONE NORMATIVA DELL’ENTE ORDINE MAURIZIANO<br />
Un libro di Giuseppe D’Angelo nella Collana Scientifica, Università degli Studi di Salerno (Rubbettino Ed.)<br />
Giuseppe D’Angelo ha pubblicato il volume:<br />
La riconfigurazione normativa dell'ente<br />
ordine mauriziano di Torino tra<br />
riordino strutturale e riconversione funzionale.<br />
Diritto ecclesiastico. Garanzie<br />
costituzionali, legislazione di emergenza.<br />
Sulla scorta degli svolgimenti, normativi<br />
e giurisprudenziali, frattanto intervenuti,<br />
il volume sottopone ad un’approfondita<br />
ed articolata analisi di ordine giuridico il<br />
complesso intervento di riforma dell’Ente<br />
Ordine Mauriziano di Torino messo in<br />
campo dal decreto legge n. 277-<br />
/2004,successivamente convertito, con<br />
modificazioni dalla legge n. 4 del 2005, al<br />
dichiarato fine di indagarne il più profondo<br />
significato ei risvolti di sistema e, per<br />
tale via, verificare la sussistenza di un<br />
rapporto di continuità tra l’attuale riconfigurazione<br />
normativa dell’ente e la formale<br />
dichiarazione di permanenza in vita di<br />
cui alla disposizione XIV transitoria e<br />
finale della Costituzione (per la quale,<br />
appunto, «l’Ordine Mauriziano è conservato<br />
come ente ospedaliero e funziona nei<br />
modi stabiliti dalla legge»).<br />
Fondando su un’interpretazione ampia<br />
della lettera della norma, ovvero su una<br />
sua più decisa ricollocazione nel più ampio<br />
quadro di riferimento normativo -<br />
costituzionale, l’accento è così posto, in<br />
particolare, sulla specificità - anzitutto<br />
finalistica - dell’ente oggetto della relativa<br />
garanzia: proprio la sostanziale svalutazione<br />
della peculiare caratterizzazione<br />
dello stesso ente - a sua volta da riguardare<br />
quale riflesso della sua perdurante rilevanza<br />
ecclesiasticistica - e, quindi, la<br />
mancata percezione delle conseguenze<br />
che dovrebbero diversamente farsene<br />
derivare costituisce invero, ad avviso<br />
dell’autore, l’elemento di maggiore rilievo<br />
cui ricondurre alcune delle più rilevanti<br />
criticità dell’intervento riformatore.<br />
Una vicenda così complessa e densa di<br />
implicazioni quale quella che ha coinvolto,<br />
più decisamente a partire dai primi<br />
anni del 2000, l’ente pubblico ospedaliero<br />
«Ordine Mauriziano» di Torino si presta<br />
naturalmente a plurime chiavi di lettura.<br />
Una prima opzione interpretativa può<br />
essere intesa alla ricerca delle responsabilità,<br />
quantomeno di ordine politico, che<br />
hanno portato sull’orlo del baratro, prima,<br />
ed al sostanziale dissolvimento, poi, una<br />
realtà che affonda le proprie radici nella<br />
plurisecolare e gloriosa storia dell’Ordine<br />
dei Santi Maurizio e Lazzaro e, parallelamente,<br />
a tentare di dare conto della inspiegabile<br />
«completa passività della comunità<br />
piemontese di fronte alla demolizione,<br />
iniziata all’alba<br />
del 2000 e poi perseguita<br />
con sistematicità dalla<br />
giunta regionale […]»,<br />
per segnalare i pericoli<br />
insiti nel facile prodursi,<br />
in simile contesto, di<br />
fenomeni bassamente<br />
speculativi, una diversa<br />
dimensione prospettica,<br />
ci si può<br />
proporre di indagarne<br />
i risvolti giuridici<br />
e più nello specifico<br />
di analizzare la<br />
nuova veste assunta<br />
dall’Ordine<br />
Mauriziano, come<br />
conseguenza all’intervento<br />
di riforma cui prelude il<br />
decreto legge n. 277 del 2004, successivamente<br />
convertito in legge, con modificazioni<br />
dalla legge n. 4 del 2005.<br />
Ciò, com’è noto, significa anzitutto predisporsi<br />
a dare conto di due distinte realtà<br />
giuridiche, pur (ancora) correlate, e della<br />
natura delle rispettive interrelazioni: l’ente-azienda<br />
ospedaliera Ordine Mauriziano,<br />
da un lato, e la Fondazione Ordine<br />
Mauriziano, dall’altro. E, quindi, a verificare<br />
in che rapporto la normativa di riforma,<br />
complessivamente considerata, si pone<br />
riguardo alla disposizione XIV transitoria<br />
e finale della Costituzione che, com’è<br />
altrettanto noto, reca un’apposita<br />
garanzia di permanenza in vita a favore<br />
dello stesso Ordine Mauriziano.<br />
Il presente studio intende appunto collocarsi<br />
in tale ultima dimensione investigativa,<br />
riprendendo esiti di una precedente<br />
indagine, di cui quindi costituisce, per<br />
così dire, ideale prosecuzione ma che qui<br />
mi propongo di mettere a punto e, soprattutto,<br />
sottoporre a verifica, per testarne la<br />
tenuta alla luce dello svolgersi ulteriore<br />
degli eventi e delle novità, normative e<br />
giurisprudenziali, frattanto intervenute.<br />
L’entrata in vigore della legge n. 222 del<br />
29 novembre 2007, di conversione del<br />
decreto legge del 1° ottobre 2007, n. 159<br />
- che (art. 30) prevede il commissariamento<br />
della Fondazione Ordine Mauriziano,<br />
con conseguente nomina del nuovo<br />
commissario, cui sono attribuite le attività<br />
di gestione e liquidazione «nel rispetto<br />
dei valori storico - culturali e secondo le<br />
norme del citato decreto-legge n. 277<br />
del 2004» - prelude invero<br />
ad una nuova fase<br />
dello svolgimento<br />
della vicenda dell’Ente,<br />
più concretamente<br />
destinata al tentativo di<br />
ripianare il notevole deficit<br />
accumulato nel corso<br />
degli anni, provvedendo al<br />
pagamento dei numerosi<br />
ed ingenti debiti frattanto<br />
prodottisi.<br />
Un lavoro, evidentemente,<br />
tutt’altro che agevole, destinato<br />
a scontare indubbie<br />
(forse insormontabili) difficoltà<br />
e resistenze, anche di ordine<br />
giuridico.<br />
Prova ne sia il fatto che la stessa<br />
Corte costituzionale sia stata nuovamente3<br />
(ed inutilmente) chiamata a pronunciarsi<br />
sulla legittimità costituzionale<br />
di quelle disposizioni relative al soddisfacimento<br />
delle posizioni debitorie dell’ente<br />
(rispettivamente, gli artt. 1, comma<br />
1349, della legge 27 dicembre 2006, n.<br />
296, recante “Disposizioni per la formazione<br />
del bilancio annuale e pluriennale<br />
dello Stato – legge finanziaria 2007” e<br />
30, comma 3, del citato decreto legge 1<br />
ottobre 2007, n. 159, recante “Interventi<br />
urgenti in materia economico - finanziaria,<br />
per lo sviluppo e l’equità sociale”,<br />
convertito in legge, dalla già ricordata<br />
legge 29 novembre 2007, n. 222) che,<br />
nell’ottica del remittente, si assumevano<br />
violare gli artt. 2, 3, 24, 41, 102, 108 e<br />
113 Cost.<br />
Ben potrebbe ritenersi, d’altra parte, che<br />
la decisione di sottoporre a commissariamento<br />
la Fondazione Ordine Mauriziano<br />
e di stabilire una specifica procedura di<br />
soddisfacimento delle posizioni debitorie<br />
dell’ente, ritagliata sulla falsariga della<br />
liquidazione coatta amministrativa, piuttosto<br />
che intesa a mettere ordine nella<br />
tempistica degli interventi volti al suo<br />
risanamento - recuperando un dato di<br />
comune esperienza per cui sarebbe oppor-<br />
(Continua a pagina 45)<br />
pagina 44 - numero 241, Maggio 2010 TRICOLORE www.tricolore-italia.com