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INTERNAZIONALE<br />
AUGURI, ARGENTINA!<br />
Il prossimo 25 maggio, l’Argentina commemorerà<br />
il bicentenario degli eventi che<br />
segnarono l’inizio dell’epopea per ottenere<br />
la libertà e l’indipendenza. A Buenos<br />
Aires, scenario naturale delle celebrazioni,<br />
la comunità italiana deve aver un ruolo<br />
di protagonista non soltanto nel ricordo<br />
della storia ma anche come la più numerosa<br />
tra le collettività straniere residenti<br />
nel Paese.<br />
Un secolo fa... Il 1910 fu un anno chiave<br />
per l’Argentina, che si accingeva a celebrare<br />
il Centenario della sua emancipazione,<br />
in un clima di generale ottimismo,<br />
nel quale la società mostrava una certa<br />
quota di orgoglio per il fatto di far parte<br />
di un paese prospero e generoso, che destava<br />
grande curiosità nel mondo e che<br />
attraeva milioni di immigranti che arrivavano<br />
al porto di Buenos Aires con l’illusione<br />
di "fare l’America".<br />
Una società che si vantava della sua capitale<br />
cosmopolita, arricchita dal contributo<br />
di collettività come l’italiana e la spagnola.<br />
Metropoli che si accingeva ad inaugurare<br />
monumenti regalati dai diversi paesi<br />
attraverso le rispettive comunità, come<br />
nel caso dell’italiana, allora unita, generosa<br />
e impegnata, che aveva in suo seno<br />
filantropi che organizzavano raccolte<br />
popolari, che iniziavano con il loro importante<br />
contributo personale, come quella<br />
fatta per regalare a Buenos Aires il<br />
monumento a Cristoforo Colombo e persino<br />
alla città di Roma, il Faro del Gianicolo,<br />
che i romani ringraziarono inviando<br />
una copia della famosa "Lupa Capitolina".<br />
Due opere unite da strano destino. Il<br />
monumento a Colombo fu nei fatti espropriato<br />
dall’accesso pubblico dall’attuale<br />
governo argentino, che costruì una cancellata<br />
intorno alla piazza in cui si trova,<br />
dietro alla "Casa Rosada", con divieto di<br />
accesso.<br />
Questa comunità era anche spinta dal<br />
geste generoso di Re Umberto I anni prima<br />
e dell'entusiasmo dell'allora Re Vittorio<br />
Emanuele III.<br />
La Lupa, messa in una piazza di Buenos<br />
Aires, abbandonata al suo destino e all’arbitrio<br />
"dei soliti ignoti", fu prima vittima<br />
del furto della targa allusiva e poi delle<br />
figure di Romolo e Remo, fatto che un<br />
giornale locale ha rispecchiato con un<br />
suggestivo titolo: "La Lupa non ha più<br />
nessuno da allattare". "La única verdad,<br />
es la realidad" (Aristóteles)<br />
Oggi, il clima sociale ed economico è<br />
lontano dall’euforia e dall’ottimismo di<br />
un secolo fa. Tuttavia la Farnesina non<br />
può limitarsi a indicare alla rete diplomatica<br />
nell’America Latina, di "partecipare<br />
con entusiasmo" alle celebrazioni del<br />
Bicentenario dei vari Paesi dell’area, senza<br />
un progetto valido ed i fondi che permetterebbero<br />
di attuarli.<br />
Per fortuna ci sono alcune iniziative già<br />
concretizzate, quali il restauro del Faro di<br />
Palazzo Barolo, edificio emblematico<br />
della città di Buenos Aires, disegnato da<br />
un architetto italiano ispirandosi alla Divina<br />
Commedia. Altre sono in cantiere,<br />
tra i quali un grande concerto nel prossimo<br />
novembre e la visita dell’orchestra del<br />
Teatro alla Scala di Milano.<br />
Inoltre, c'è il progetto di collocare una<br />
targa in ricordo del bicentenario, in una<br />
piazza della città, nonché un grande pranzo<br />
popolare, una regata e una serie di<br />
conferenze; una settimana dedicata alla<br />
cultura italiana e un festival che la Regione<br />
Basilicata. ma manca un evento all'altezza<br />
dalla commemorazione.<br />
Per esempio gli spagnoli restaurarono un<br />
antico palazzo, che diventerà la sede<br />
del Centro Cultural de España en Buenos<br />
Aires, e ristrutturano il "Teatro Nacional<br />
Cervantes" di Buenos Aires, per il governo<br />
di S.M. il Re Juan Carlos I si è impegnato<br />
a finanziare il 50% dell'importo<br />
(circa 14 milioni di euro, dei quali già<br />
consegnati 300mila per la prima tappa di<br />
progettazione).<br />
Al di là delle celebrazioni della Semana<br />
de mayo, il Bicentenario sarà celebrato<br />
durante tutto l’anno. Il 29 agosto si celebra<br />
in Argentina la "Giornata dell’albero"<br />
e c'è un progetto di offrire alberi italiani a<br />
tutte le città argentine, piantare un albero<br />
italiano nei giardini della sede diplomatica<br />
e chiedere ai nuovi cittadini,(circa 700<br />
mila in tutta l’Argentina) di piantare un<br />
albero, come richiesto dalla legge Rutelli,<br />
che a partire dal 1992 impone "l'obbligo<br />
per il comune di residenza di porre a dimora<br />
un albero per ogni neonato".<br />
pagina 41 - numero 241, Maggio 2010 TRICOLORE www.tricolore-italia.com