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Tricolore n.241 - Tricolore Italia

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CULTURA<br />

FIRENZE: AFFRESCHI DI GIOTTO NELLA CAPPELLA PERUZZI<br />

I raggi ultravioletti hanno rivelato dettagli<br />

finora sconosciuti degli affreschi di Giotto<br />

situati nella Cappella Peruzzi della<br />

Basilica di Santa Croce a Firenze. Sono<br />

dei dipinti che narrano episodi della vita<br />

di S. Giovanni Battista e S. Giovanni E-<br />

vangelista che risalgono al 1320.<br />

I restauratori hanno potuto ammirare volumi,<br />

decorazioni e dettagli di sorprendente<br />

naturalismo, che rendono queste<br />

opere ancor più preziose e ciò potrebbe<br />

rappresentare una pietra miliare negli<br />

studi sul celebre artista. Purtroppo, nel<br />

XVIII secolo gli affreschi sono stati coperti<br />

con calce, nel XIX sono stati riscoperti<br />

dal pittore e restauratore Gaetano<br />

Bianchi, che ha ridipinto le parti danneggiate.<br />

Infine, nel 1958, sono state eliminate<br />

le parti che erano state aggiunte da<br />

Bianchi, il che ha indebolito le figure e ha<br />

fatto sì che si vedessero in modo molto<br />

tenue. Ora, grazie ai raggi ultravioletti, è<br />

possibile contemplarle com'erano in origine.<br />

Si pensa per ora alla digitalizzazione<br />

di queste immagini, che permetterebbe<br />

ai visitatori di godere di una Cappella<br />

virtuale. Si sa poco della vita di Giotto, i<br />

cui dipinti sono caratterizzati dalla rappresentazione<br />

tridimensionale dello<br />

spazio, dal recupero del naturalismo<br />

dell'immagine della figura umana e<br />

dall'introduzione di una dimensione<br />

affettiva.<br />

Nella Basilica gotica di S. Francesco<br />

ad Assisi, l'artista dipinse uno<br />

dei suoi capolavori, le principali<br />

scene della vita del Poverello: la<br />

conversione, l'abbandono dei beni,<br />

un momento di estasi, la canonizzazione...<br />

Giotto passò così dallo stile bizantino<br />

a uno più realistico e innovatore.<br />

Raggiunse il suo massimo splendore in<br />

risposta agli incarichi di Papa Bonifacio<br />

VIII. Seppe rappresentare non solo persone,<br />

cose e paesaggi, ma anche, per la prima<br />

volta, lo stato psicologico dei personaggi<br />

attraverso gli atteggiamenti e le<br />

espressioni del volto.<br />

Il progetto di diagnostica, condotto dal<br />

2007 dalla Getty Foundation di Los Angeles,<br />

in collaborazione con l'Opificio<br />

delle pietre dure cambierà il corso degli<br />

studi giotteschi. Il vero Giotto riemerge,<br />

in quanto il maestro usò la pittura a secco<br />

per superare alcuni limiti propri dell' affresco<br />

adoperando leganti proteici che<br />

non hanno resistito al tempo e che hanno<br />

nascosto fino ad oggi l'immagine complessiva<br />

dell'affresco originale, ritenuto<br />

dai contemporanei il caposaldo fiorentino<br />

del maestro, copiato anche da Masaccio e<br />

Michelangelo. Le nuove tecnologie hanno<br />

permesso di riscoprire i volumi, i volti, i<br />

ricchi panneggi e i decori sontuosi delle<br />

vesti, i modellati, la tridimensionalità dei<br />

dipinti come sono stai realmente creati<br />

dal pittore. Saranno necessari almeno tre<br />

anni per concludere gli esami e pubblicarli<br />

in modo da renderli visibili per tutto gli<br />

studiosi di Giotto nel mondo.<br />

Successivamente, inizieranno i restauri e<br />

solo al termine di essi la cappella tornerà<br />

visibile anche a tutti i visitatori.<br />

PANTHEON DI ROMA<br />

Sono cominciati i lavori per la manutenzione ordinaria della copertura<br />

del celebre monumento romano.<br />

Il Pantheon è avvolto da ponteggi i quali non permetteranno la<br />

vista del monumento per circa un semestre. Il Pantheon, edificato<br />

nel 27 a.C. dal genero di Augusto, Marco Vipsiano Agrippa, fu<br />

decorato da Diogene di Atene. Sul timpano è ancora visibile l’iscrizione<br />

di bronzo originaria su cui si legge M.AGRIPPA L.F.<br />

CON. TERTIUM. FECIT. CIO (Marco Agrippa figlio di Lucio<br />

console per la terza volta edificò). E' il meglio conservato dei<br />

monumenti dell’antica Roma. La sua cupola in muratura è la più<br />

grande della storia dell’architettura e sicuramente l’opera dell’antichità<br />

più copiata. Michelangelo la definiva “Opera degli Angeli”.<br />

Il nome deriva dalla due parole greche: pan, “tutto” e theon<br />

“divino”. Il Pantheon sorge in un sito dove, secondo la leggenda<br />

romana, il fondatore di Roma Romolo, dopo la sua morte, fu preso<br />

da un’aquila e portato in cielo tra gli dei. Distrutto da un incendio nell’anno 80 d.C., il monumento fu restaurato da Domiziano.<br />

Durante il regno dell’Imperatore Traiano subì un nuovo danneggiamento. Adriano lo fece ricostruire completamente nel 118<br />

invertendone l’orientamento e dandogli la forma attuale frutto dell’unione di una perfetta combinazione tra la forma cilindrica,<br />

tipica romana, e lo splendido colonnato esterno d’ispirazione ellenica. L’edificio era preceduto da una piazza con porticati su tre<br />

lati e pavimentata con travertino. Il monumento è formato da un cilindro che sostiene la più grande cupola mai costruita in muratura,<br />

infatti, il suo diametro misura 43,3 metri.<br />

La cupola è decorata da cinque file di cassettoni concentrici che terminano in un’apertura circolare di nove metri di diametro;<br />

ogni 21 giugno alle ore 12 , solstizio d’estate, un raggio di sole attraversa “l’oculus” irradiandosi all’interno del monumento.<br />

L’edificio fu donato nel 608 dall’Imperatore Foca al Papa Bonifacio IV, il quale lo trasformò in chiesa cristiana oggi conosciuta<br />

come Santa Maria ad Martyres ed è l’unico esempio di un tempio pagano riutilizzato per il culto cristiano.<br />

Nel 1878 il Pantheon fu scelto quale sepoltura del primo Re d’<strong>Italia</strong> Vittorio Emanuele II, poi è diventato la sepoltura dei Reali<br />

d'<strong>Italia</strong> con la tumulazione nel 1900 di Umberto I, secondo Re d’<strong>Italia</strong>, e nel 1926 della sua consorte Margherita di Savoia-<br />

Genova, prima Regina d’<strong>Italia</strong>. Tra i numerosi altri sepolti da secoli c'è anche il grande pittore Raffaello Sanzio.<br />

pagina 23 - numero 241, Maggio 2010 TRICOLORE www.tricolore-italia.com

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