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Tricolore n.241 - Tricolore Italia

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ORDINI<br />

L’ORDINE DI SANTO STEFANO PAPA E MARTIRE - IV<br />

Quando, con motuproprio del 20 gennaio<br />

del 1750, si decise la soppressione della<br />

squadra delle galere stefaniane, si provvide,<br />

di lì a pochi mesi, anche a promulgare<br />

un nuovo regolamento per il servizio militare<br />

per mare dei Cavalieri dell'Ordine.<br />

Il tirocinio venne eseguito sui tre vascelli<br />

a vela che sostituirono le galere, sotto il<br />

comando di abili comandanti, non Cavalieri<br />

più anziani stavolta, ma ufficiali inglesi<br />

pratici delle nuove imbarcazioni.<br />

Gli stefaniani infatti non avevano sufficienti<br />

conoscenze tecniche per poter ricoprire<br />

incarichi gerarchicamente rilevanti a<br />

bordo e si riducevano ad un ruolo subordinato,<br />

riservando a John F.E. Acton il<br />

titolo di comandante, nominando Lutton e<br />

Wäller come secondo e terzo capitano,<br />

mentre per i luogotenenti vennero reclutate<br />

guardie marine francesi e inglesi.<br />

Ai carovanisti si riservava, tutt’al più, il<br />

ruolo di aiutanti del capitano o del comandante<br />

di vascello ed il loro salario fu<br />

il più basso tra tutti quelli degli ufficiali<br />

superiori.<br />

Tra le disposizioni più significative vi era<br />

l’obbligo per tutti i carovanisti, il cui numero<br />

era lasciato di volta in volta a discrezione<br />

del Granduca e Gran Maestro,<br />

ad assistere a speciali corsi di nautica ed<br />

idrografia, impartiti da istruttori a bordo<br />

assunti a spese del Sovrano, e a lezioni<br />

pratiche impartite dai cannonieri e dagli<br />

ufficiali della guarnigione. In tal modo si<br />

sperava, nel giro di alcuni anni, di formare<br />

un certo numero di soggetti con conoscenze<br />

tecniche sufficienti a poter condurre<br />

e capitanare quei vascelli.<br />

Particolare attenzione era riservata alle<br />

misure disciplinari tese ad assicurare che<br />

gli stefaniani portassero il dovuto rispetto<br />

al capitano ed agli altri ufficiali, nel timore<br />

che l’estrema eterogeneità degli equipaggi<br />

fosse causa di conflitti e pericolose<br />

competizioni.<br />

Nel giugno si provvide alla pubblicazione<br />

di una serie di regolamenti<br />

generali per assicurare il<br />

miglior servizio a bordo.<br />

Ci si soffermi, in particolare, sulle<br />

istruzioni impartite al primo capitano<br />

di vascello ed ai carovanisti.<br />

Oltre a dichiararne esplicitamente<br />

l’impegno alla sicurezza delle<br />

coste marittime del granducato ed<br />

alla difesa dai pirati, si davano<br />

indicazioni precise quanto a quella<br />

specifica spedizione.<br />

Il primo capitano di ciascun vascello<br />

sarebbe stato uno stefaniano, però,<br />

qualora non se ne fossero trovati di abbastanza<br />

abili o edotti di nautica, gli si sarebbe<br />

affiancato un capitano di nave, dal<br />

quale, di fatto, sarebbe rimasto dipendente.<br />

Pur restando al Cavaliere tutti i primi o-<br />

nori, tanto a bordo che a terra, sarebbe<br />

stato l’altro capitano a regolare e disporre<br />

riguardo a «la navigazione, la manovra, la<br />

partenza e generalmente tutte le cose riguardanti<br />

il servizio», insomma si dotava<br />

quest’ultimo di ogni autorità di comando,<br />

sia sull’equipaggio che sulla guarnigione,<br />

dal momento della partenza fino a quello<br />

del successivo ormeggio.<br />

Le iniziative per incrementare le conoscenze<br />

dei membri della Religione in ambito<br />

marittimo e permetterne l’aggiornamento<br />

si susseguirono, nel tentativo di<br />

conciliare l’esigenza della formazione di<br />

nuovi quadri per la marina toscana con la<br />

sopravvivenza dell’Ordine cavalleresco.<br />

Di fatto però, col passare degli anni, erano<br />

sempre meno i Cavalieri disposti a<br />

sottoporsi al servizio nautico attivo e la<br />

loro motivazione lasciava davvero molto<br />

a desiderare.<br />

Così, nel luglio del 1765, oltre a sanzionare<br />

l'obbligo per tutti i Cavalieri militi<br />

per giustizia di effettuare il tirocinio della<br />

PRINCIPI E GRAN MAESTRI<br />

Si è svolta nel Palazzo Magistrale del Sovrano Militare Ordine di Malta a Roma<br />

la visita di S.A.R. il Principe Carlo di Borbone delle Due Sicilie, Duca di Castro,<br />

accompagnato dalle più alte cariche dell’-<br />

Ordine Costantiniano, che ha decorato<br />

dell’Insigne Real Ordine di San Gennaro<br />

e del Collare del Sacro Militare Ordine<br />

Costantiniano di S. Giorgio il 79° Principe<br />

e Gran Maestro S.A.E. Fra’ Matthew<br />

Festing, alla presenza dell’intero Sovrano<br />

Consiglio dell’Ordine di Malta.<br />

Bandiera delle galee della flotta stefaniana<br />

Carovana sulle navi granducali da guerra,<br />

si istituì un più moderno corpo di tecnici<br />

navigatori, quello delle Guardie marine,<br />

il cui regolamento venne emanato nell'anno<br />

successivo. Si trattava di selezionare<br />

una decina di giovani abili e intenzionati<br />

a dedicarsi all'arte nautica, rampolli di<br />

nobili famiglie da indirizzare alla carriera<br />

di ufficiali delle navi della Marina militare<br />

granducale.<br />

I prescelti si sarebbero imbarcati agli ordini<br />

del comandante e si sarebbero dedicati<br />

quotidianamente allo studio di pilotaggio,<br />

idrografia, nautica di altura e matematiche<br />

nautiche, all'esercizio delle<br />

armi e del cannone, alla manovra delle<br />

vele e all'apprendimento della lingua francese<br />

ed inglese, indispensabili per poter<br />

interagire con ciurme e marinai provenienti<br />

da altre parti d'Europa.<br />

Tali attività dovevano essere approfondite<br />

anche a terra, durante i mesi invernali,<br />

dedicandosi allo studio delle fortificazioni<br />

e delle scienze tattiche.<br />

I giovani più meritevoli avrebbero potuto<br />

aspirare al manto stefaniano o ad assurgere<br />

al rango di ufficiale di mare.<br />

L'istituzione non riscosse troppo successo,<br />

anzi, dal momento della sua creazione<br />

al settembre 1818 si contarono solo 30<br />

guardie marine.<br />

pagina 19 - numero 241, Maggio 2010 TRICOLORE www.tricolore-italia.com

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