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Tricolore n.257 - Tricolore Italia

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ISTITUZIONI<br />

DRESDA, PRIMO POLO MUSEALE TEDESCO DOPO BERLINO<br />

L’Albertinum è il famoso museo delle belle arti riaperto nella “Firenze dell’Elba”<br />

The Splendour of Dresden. Così era intitolata<br />

una mostra organizzata a Washington<br />

nel 1978 e che registrò oltre 600.000<br />

visitatori. All’epoca le opere esposte del<br />

barocco di Dresda sembrarono una sorta<br />

di messaggio proveniente da un mondo<br />

sconosciuto al di là della Cortina di ferro.<br />

La meravigliosa città d’arte, con i suoi<br />

immensi tesori, le costruzioni festose e la<br />

pittoresca posizione dell’Elba, era quasi<br />

dimenticata. Eppure Dresda era stata per<br />

secoli un’attrazione per i turisti alla ricerca<br />

dell’arte e della cultura. Quando nel<br />

1945 la città venne in larga parte distrutta<br />

nessuno avrebbe potuto immaginare che<br />

un giorno sarebbe potuta ritornare nuovamente<br />

allo splendore dei vecchi tempi.<br />

Così la sorpresa fu ancora più grande<br />

quando nel mondo dell’arte occidentale<br />

giunse la notizia della mostra Splendour<br />

of Dresden. Ma ci sarebbero voluti ancora<br />

dei decenni prima che la città ritrovasse<br />

lo spirito di un tempo.<br />

Oggi Dresda è tornata alla grande sulla<br />

scena internazionale con un offerta di<br />

musei unica nel suo genere che richiama<br />

visitatori da tutto il mondo. Le Collezioni<br />

statali d’arte di Dresda, con i loro 450<br />

anni, sono la più antica e, dopo Berlino,<br />

per grandezza il secondo polo museale di<br />

tutta la Germania. Gli stessi abitanti di<br />

Dresda sono sopraffatti dal fascino dell’-<br />

Albertinum, riaperto nel giugno 2010. Le<br />

collezioni del museo includono opere che<br />

spaziano da Caspar David Friedrich a<br />

Otto Dix, da Fidia a Rodin, come anche<br />

testimonianze dell’arte contemporanea da<br />

Hermann Glöckner a Neo Rauch.<br />

Nell’Albertinum l’architetto Volker Staab<br />

non ha soltanto costruito un “deposito<br />

fluttuante” di capolavori ma anche ha<br />

arricchito lo stabile con cortile interno<br />

dotandolo di una meravigliosa copertura.<br />

Lo stesso è stato fatto nel Castello rinascimentale<br />

di Dresda dall’architetto Peter<br />

Kulka che ha costruito su uno dei cortili<br />

una cupola trasparente a nido d’ape.<br />

Kulka, nato a Dresda, ha curato anche<br />

l’organizzazione di una eccezionale collezione<br />

presentata nel 2010 per la prima<br />

volta al pubblico: Türkische Cammer. In<br />

una magica penombra due tende ottomane<br />

di rappresentanza del XVII secolo<br />

sovrastano il pubblico meravigliato. Armi<br />

riccamente decorate, selle e tessuti sfarzosi<br />

sono stati riuniti in una delle maggiori<br />

collezioni di questo genere all’infuori<br />

dalla Turchia. Questi tesori si possono<br />

ricondurre soprattutto alla passione da<br />

collezionisti e alle pompose aspirazioni<br />

dei principi elettori tra il XVI e il XIX<br />

secolo di mettere in mostra un potere magnificente.<br />

Fu soprattutto Federico Augusto<br />

I (1670-1733) ad avere una particolare<br />

predilezione per l’esotico e soprattutto<br />

una passione per la porcellana. Oggi tutte<br />

queste ricchezze sono racchiuse nella<br />

Porzellansammlung da poco riallestita dal<br />

designer newyorkese Peter Marino.<br />

L’orafo di corte del Principe elettore realizzò<br />

anche luminosi gioielli, come ad<br />

esempio il “Trono del grande mogol Aureng<br />

Zeb”, opera particolarissima con 132<br />

figurine e miniature guarnite di gioielli.<br />

Questo capolavoro oggi si trova nel Grünes<br />

Gewölbe.<br />

Perle, avorio, smeraldi, coralli, rubini e<br />

diamanti si ricongiungono nello Splendour<br />

of Dresden addirittura in due parti<br />

del Castello. Oltre al Neues Grünes Gewölbe<br />

dal 2006 si può visitare dal vivo<br />

anche l’autentico tesoro della Sassonia.<br />

Su mensole dorate rifulgono nel massimo<br />

splendore ampie decorazioni che si riflettono<br />

negli specchi alle pareti. Soltanto per<br />

vedere questo vale la pena un viaggio a<br />

Dresda. La Madonna Sistina è il capolavoro<br />

realizzato nel 1513 da Raffaello,<br />

giunto a Dresda nel 1754 ed oggi esposto<br />

nella galleria degli Alte Meister.<br />

Alla fama di Dresda ha contribuito anche<br />

il pittore Bernardo Bellotto, detto Canaletto.<br />

Le sue vedute della città, ricche di<br />

dettagli e di luce, sono ancora attuali. Chi<br />

fa una passeggiata e attraversa il Ponte<br />

Augusto può rivivere l’emozione della<br />

famosa Veduta di Canaletto del 1748.<br />

Come se il tempo si fosse fermato, sullo<br />

storico “skyline”, si delinea probabilmente<br />

il più grande capitale della città: un’architettura<br />

riuscita incorporata in un paesaggio<br />

armonioso. La visione dei Principi<br />

elettori di Dresda dello Splendour of Dresden<br />

funziona ancora oggi.<br />

pagina 39 - numero 257, Maggio 2011 TRICOLORE www.tricolore-italia.com

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