IL PRINCIPE SERGIO A NAPOLI Primapagina Nella chiesa di S. Giuseppe Confessore, S. Messa presieduta dal Vescovo Emerito di Pozzuoli, seguita da una conferenza sulla S. Sindone della Prof. Emanuela Marinelli, alla presenza di numerosi dirigenti del'AIRH, del Presidente del Circolo "La Staffa", di membri del Comitato "Tutela del Patrimonio e delle Tradizioni Napoletane". pagina 2 - numero 257, Maggio 2011 TRICOLORE www.tricolore-italia.com
PRIMAPAGINA LA SACRA SINDONE AL CENTRO DELLA VISITA DEL NIPOTE DEL RE Da mesi, pensando alla sua nuova visita nel capoluogo partenopeo, S.A.R. il Principe Sergio di Jugoslavia aveva auspicato di pregare nella chiesa napoletana di S. Giuseppe Confessore, che fa parte della diocesi di Pozzuoli (una parte della città partenopea non è inclusa nell’arcidiocesi di Napoli). Il Principe è stato accolto con affetto dal Parroco, Don Marco Mascia, e da numerosi fedeli per questa cerimonia organizzata dall'Associazione Internazionale Regina Elena Onlus e presieduta dal Vescovo Emerito di Pozzuoli, S.E.R. Mons. Silvio Padovin, e concelebrata da quattro sacerdoti. Al termine del Sacro Rito, nel teatro parrocchiale, strapieno, si è tenuta una conferenza sulla Sacra Sindone da parte dalla Prof. Emanuela Marinelli, studiosa ed esperta del Sacro Lino, che ha percorso la storia della Sindone dalla morte di Cristo fino ai giorni nostri. Continuando, come in un giallo che sembra non finire mai, ad indagare su questo lino lungo quattro metri e 36 centimetri e largo un metro e dieci, sul quale appare un’immagine d’origine (su questo tutti concordano) misteriosa. Ora, archiviata la bufala del C14, si riparte da quanto le varie discipline della scienza avevano già accertato: il lenzuolo non è un dipinto ed Deposizione di una corona d’alloro al monumento a Re Vittorio Emanuele II ha avvolto un uomo flagellato, coronato di spine, crocefisso con chiodi e trapassato da una lancia al costato; ci sono tracce di sangue (gruppo AB) e di siero; di aloe e mirra, sostanze usate all’epoca per la sepoltura; di pollini mediorientali e di un tipo di carbonato di calcio simile a quello trovato nelle grotte di Gerusalemme. E ancora: all’uomo avvolto in questo telo erano state messe, sugli occhi, due monete (anche questa, un’usanza ebraica del tempo); una di queste monete è riconoscibile, e si tratta di un «dilepton lituus», coniato sotto Ponzio Pilato tra il 29 e il 32 dopo Cristo. Tracce, indizi che dopo l’esperimento di Kouznetsov riprendono consistenza. “Si tenta”, ha detto la Prof. Marinelli, “di mettere in gioco la fede rispolverando tesi vecchie e già smentite da anni. Tutti i medici che hanno esaminato la Sindone si dicono certi che in quel lenzuolo fu avvolto un morto. E poi anche Herbst, Kersten e Gruber, come già fecero i professori del radiocarbonio, si rifiutarono di rispondere al quesito di sempre: com’è rimasta impressa quell’immagine? Certo non con il semplice contatto del corpo con il lenzuolo: se così fosse, ci sarebbero macchie dove il corpo toccava il telo, e nulla dove in contatto non c’era. E invece nella Sindone sono riprodotti anche i "chiaroscuri", le parti del corpo che non potevano toccare il lenzuolo. L’immagine è completa, come quella di una fotografia, ed è tridimensionale. E’ come, insomma, se fosse stata proiettata. L’unica ipotesi plausibile avanzata finora dalla scienza è quella di una pioggia di radiazioni, dovuta a una grande luce. La risurrezione? Si forse proprio La Sacra Sindone grazie alla Risurrezione abbiano la S. Sindone”. La relatrice, che ha appassionato il folto pubblico, ha ricordato anche il legato testamentario di Re Umberto II al Santo Padre, dopo quasi cinque secoli di proprietà del sacro lino da parte di Casa Savoia. La donazione fu perfezionata con l’atto firmato a Berna nel 1984 da S.A.R. il Principe di Napoli Vittorio Emanuele, in occasione dell’incontro con S.S. Giovanni Paolo II presso la Nunziatura in Svizzera. Molto gradita al pubblico è stata la lettura della lettera indirizzata al Presidente dell'Associazione Internazionale Regina Elena da parte di Mons. Giuseppe Ghiberti, Presidente della Commissione Diocesana per la Sindone di Torino: “Gentilissimo e caro Principe, vengo a conoscenza (…) della conferenza sulla Santa Sindone che l’AIRH organizza a Pozzuoli sabato prossimo. La notizia mi dà tanta gioia, conoscendo l’amore che la Sua Persona, in sintonia con le tradizioni secolari della Sua Casa, nutre per il santo Lenzuolo custodito nella nostra Cattedrale. Certo un ricordo di Famiglia tanto prezioso rende la componente affettiva di questo sentimento particolarmente vibrante, ma so che assieme ad esso è presente in Lei e nei membri dell’AIRH una convinzione di fede che li porta a considerare nella Sindone la presenza di un testimone unico dell’amore del nostro dolce Redentore. Tale convinzione suscita e guida le varie iniziative delle quali Loro sono origine o partecipi attivi. Questa consapevolezza è fonte di conforto per quanti si impegnano in quell’“apostolato sindonico” a cui la Chiesa sente il dovere di dedicarsi: e Chiesa sono non solo i Pastori ma anche tutti i credenti che sentono propri gli interessi del “Regno”. Voglia gradire, Caro Principe, l’augurio più sentito per la buona riuscita di questo convegno e voglia porgere affettuosi saluti a tutti i Partecipanti”. pagina 3 - numero 257, Maggio 2011 TRICOLORE www.tricolore-italia.com