esplorazione e ricerca scientifica ai poli - Anno Polare Internazionale

esplorazione e ricerca scientifica ai poli - Anno Polare Internazionale esplorazione e ricerca scientifica ai poli - Anno Polare Internazionale

annopolare.it
from annopolare.it More from this publisher
01.11.2012 Views

Fioretti, Salvi e Mazzoli 2008 Gli Anni Polari Internazionali LA PARTECIPAZIONE ITALIANA L’Italia partecipò all’Anno Geofisico Internazionale con attività di misura in Italia, ma non contribuì al terzo Anno Polare. Il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) provvide a nominare nel 1954 una Commissione presieduta inizialmente dal geofisico Giovanni Silva e dal 1957 dal geodeta Paolo Doré dell’Università di Bologna 4 . Era composta da una quindicina di membri, in modo da annoverare un esperto per ogni campo oggetto d’indagine dell’IGY. Alla fine la Commissione riuscì a coinvolgere nel progetto 90 fra stazioni meteorologiche, osservatori astronomici ed altri centri di ricerca nazionali, interessanti 12 delle 15 sezioni nelle quali erano stati suddivisi i lavori del IGY. Fino agli anni ’60 l’interesse dell’Italia per le ricerche polari fu scarso. Ci furono partecipazioni individuali di scienziati a spedizioni di altri, o spedizioni “private”, ma mai niente di ufficiale a livello di nazione. Franco Faggioni, tenente colonnello della Marina italiana, fu ospite dei neozelandesi alla base Scott nell’ambito di un programma di ricerche di sismologia e fisica dell’atmosfera e fu il primo italiano a trascorrere la notte polare in Antartide. Nel 1960-61 un gruppo composto da un geochimico del CNR e da tre tecnici del CNEN (Comitato Nazionale per l’Energia Nucleare) prelevò carote di ghiaccio nella piattaforma fluttuante al largo della Terra della Regina Maud, ospite della spedizione antartica belga. Nel 1962 il celebre geologo Ardito Desio mise piede in Antartide. Nei suoi ricordi lamenterà che si trattò di una sorta di “viaggio organizzato” dagli Statunitensi più che una spedizione degna del suo nome. Nel libro “ Sulle vie della sete dei ghiacci e dell’oro”, Desio ricorda le sue impressioni dell’arrivo in Antartide come: “da un lato la gioia di avere finalmente realizzato un’aspirazione che aveva tenuti imbrigliati i miei pensieri per tanto tempo, dall’altro la delusione per essere arrivato al Polo come passeggero di una specie di linea aerea, anziché lungo una rotta da me progettata e percorsa con mezzi terrestri”. I RISULTATI Visto il numero degli Stati coinvolti, i mezzi impiegati, il numero di ricercatori e la quantità di osservatori attivati, l’Anno Geofisico – e terzo Anno Polare – si rivelò la più proficua impresa scientifica della storia dell’Umanità. 4 http://www.esa.int/esapub/hsr/HSR_30.pdf Pagina 20 di 29

Fioretti, Salvi e Mazzoli 2008 Gli Anni Polari Internazionali Tra i risultati scientifici più rilevanti sono da ricordare: - il lancio dei primi satelliti artificiali (fra cui lo Sputnik, messo in orbita dai Sovietici, immagine a sinistra), che avrebbero inaugurato l’era dell’osservazione della Terra dallo Spazio, permettendo fra l’altro una maggiore conoscenza delle calotte polari; Pagina 21 di 29 - la scoperta, da parte dei satelliti Explorer, di due fasce di intensissime radiazioni circondanti la Terra all’incirca all’altezza dell’equatore, a distanze variabili dai 2.000 ai 12.000 Km dalla superficie terrestre, causate da particelle cariche bloccate nello spazio dal campo magnetico terrestre, alle quali venne dato il nome di “fasce di Van Allen”. - l’analisi della densità dei raggi cosmici, variabile in rapporto alla latitudine; - la misura del campo magnetico del Sole, risultato superiore di almeno 8.000 volte a quello terrestre;

Fioretti, Salvi e Mazzoli 2008 Gli Anni Polari Internazionali<br />

Tra i risultati scientifici più rilevanti sono da ricordare:<br />

- il lancio dei primi satelliti artificiali (fra cui lo Sputnik,<br />

messo in orbita d<strong>ai</strong> Sovietici, immagine a sinistra), che<br />

avrebbero inaugurato l’era dell’osservazione della Terra<br />

dallo Spazio, permettendo fra l’altro una maggiore<br />

conoscenza delle calotte polari;<br />

Pagina 21 di 29<br />

- la scoperta, da parte dei satelliti Explorer,<br />

di due fasce di intensissime radiazioni<br />

circondanti la Terra all’incirca all’altezza<br />

dell’equatore, a distanze variabili d<strong>ai</strong> 2.000<br />

<strong>ai</strong> 12.000 Km dalla superficie terrestre,<br />

causate da particelle cariche bloccate nello<br />

spazio dal campo magnetico terrestre, alle<br />

quali venne dato il nome di “fasce di Van<br />

Allen”.<br />

- l’analisi della densità dei raggi cosmici, variabile in rapporto alla latitudine;<br />

- la misura del campo magnetico del Sole, risultato superiore di almeno 8.000 volte a quello<br />

terrestre;

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!