esplorazione e ricerca scientifica ai poli - Anno Polare Internazionale

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01.11.2012 Views

Fioretti, Salvi e Mazzoli 2008 Gli Anni Polari Internazionali TERZO ANNO POLARE INTERNAZIONALE: 1957-1958 IL PROMOTORE L’idea di promuovere un terzo Anno Polare Internazionale risale al 1950. Non nasce in Europa, ma in America. Studiando i dati raccolti nel corso del secondo Anno Polare Internazionale, gli scienziati constatarono quanto più rilevanti gli stessi avrebbero potuto essere se fossero stati impiegati gli strumenti di ricerca sviluppati nel corso del secondo conflitto mondiale (impianti radar, razzi e aerei a reazione capaci di raggiungere le alte quote, sonar, sofisticate apparecchiature elettroniche, misuratori della radioattività). Negli ambienti scientifici s’era ormai consolidata l’idea di organizzare gli anni internazionali di ricerca sul modello proposto da Weyprecht ogni cinquant’anni. Il terzo evento si sarebbe dovuto realizzare nel 1982-1983 ma, alla luce delle considerazioni suddette a molti sembrava assurdo che si dovesse attendere tanto per applicare le nuove tecnologie in un piano di ricerca internazionale. L’idea di un’anticipazione dei tempi prese forma nell’aprile del 1950 quando a Washington, i fisici Sidney Chapman, Marcel Nicollet e James A. Van Allen discussero della qualità dei dati raccolti nel corso del secondo Anno Polare Internazionale, il cui studio proprio allora si stava concludendo. Dopo aver passato in rassegna i vantaggi ed i limiti degli Anni Polari Internazionali del 1882–1883 e del 1932–1933, i tre studiosi convennero sull’opportunità di accorciare i tempi per la prossima edizione dell’evento, fissandoli eccezionalmente a 25 anni da quello precedente. A loro favore giocava un motivo contingente: proprio in occasione del 25° anniversario del secondo Anno Polare Internazionale, e quindi nel 1957– 1958, gli astronomi avevano previsto un periodo di attività particolarmente intensa del Sole, che avrebbe offerto le migliori condizioni per lo studio dei fenomeni fisici relativi. Presa la decisione, i tre scienziati non persero tempo e in breve riuscirono a convincere l’ICSU (Consiglio Internazionale delle Unioni Scientifiche), a farsi promotore dell’impresa. Questo, convocati i rappresentanti delle otto principali istituzioni scientifiche mondiali 3 , 3 l’Unione Astronomica Internazionale, L’Unione Geodetico-Geofisica Internazionale, l’Unione Internazionale per la Fisica Pura ed Applicata, l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, l’Unione Geografica Internazionale, Pagina 18 di 29

Fioretti, Salvi e Mazzoli 2008 Gli Anni Polari Internazionali costituì con gli stessi un Comitato Speciale presieduto dallo scienziato inglese Sydney Chapman, che alla fine sarà il vero realizzatore dell’evento. A livello mondiale fu deciso che le ricerche si sarebbero svolte dal 1 luglio 1957 al 31 dicembre 1958, e quindi per un periodo di un anno e mezzo. Le stazioni geofisiche attive avrebbero formato una rete per monitorare l’intera superficie terrestre, in particolare la zona compresa tra i meridiani 75°W, 10°E e 140°W, la fascia equatoriale e le due calotte polari, con un occhio di riguardo all’Antartide, dove sarebbero state attivate ben 57 stazioni. LA STORIA Dal punto di vista organizzativo il terzo Anno Polare fu il più complesso, non solo per la vastità degli obiettivi scientifici che coinvolgevano il globo intero ma anche per la situazione politica internazionale. Siamo alla fine di una guerra mondiale devastante (come lo sono tutte le guerre!), nel bel mezzo della crisi tra Cina e Taiwan e in pieno clima di guerra fredda con USA e URSS contrapposte nella gara alla conquista dello Spazio. Da un lato, in America, ci si chiedeva se fosse opportuno “invitare” gli scienziati del blocco sovietico a partecipare; dall’altro, una volta invitati, gli scienziati sovietici faticavano ad accettare la “trasparenza” e l’impegno di condividere i dati che erano alla base dell’adesione al progetto internazionale (Korsmo, 2007). Il progetto di inviare satelliti nello spazio per osservare la Terra fu tra quelli in cui questo atteggiamento emerse in modo lampante. Nell’ottobre 1957, proprio mentre era in corso una riunione di coordinamento internazionale, a cui partecipava anche l’URSS, su come e quando inviare i primi satelliti, l’URSS mise in orbita lo Sputnik senza che nessuno dei partecipanti alla riunione ne fosse avvertito (Korsmo, 2007). Nell’Anno Geofisico Internazionale furono coinvolte 67 Nazioni e quasi 80.000 persone e furono installate 8.000 stazioni di osservazione. l’Unione Internazionale per la Radio Scientifica, l’Unione Internazionale per le Scienze Biologiche e il Comitato Consultivo Internazionale delle Comunicazioni Radio. Pagina 19 di 29

Fioretti, Salvi e Mazzoli 2008 Gli Anni Polari Internazionali<br />

costituì con gli stessi un Comitato Speciale presieduto dallo scienziato inglese Sydney<br />

Chapman, che alla fine sarà il vero realizzatore dell’evento.<br />

A livello mondiale fu deciso che le ricerche si sarebbero svolte dal 1 luglio 1957 al 31<br />

dicembre 1958, e quindi per un periodo di un anno e mezzo. Le stazioni geofisiche attive<br />

avrebbero formato una rete per monitorare l’intera superficie terrestre, in particolare la<br />

zona compresa tra i meridiani 75°W, 10°E e 140°W, la fascia equatoriale e le due calotte<br />

polari, con un occhio di riguardo all’Antartide, dove sarebbero state attivate ben 57<br />

stazioni.<br />

LA STORIA<br />

Dal punto di vista organizzativo il terzo <strong>Anno</strong> <strong>Polare</strong> fu il più complesso, non solo per la<br />

vastità degli obiettivi scientifici che coinvolgevano il globo intero ma anche per la<br />

situazione <strong>poli</strong>tica internazionale. Siamo alla fine di una guerra mondiale devastante<br />

(come lo sono tutte le guerre!), nel bel mezzo della crisi tra Cina e T<strong>ai</strong>wan e in pieno clima<br />

di guerra fredda con USA e URSS contrapposte nella gara alla conquista dello Spazio. Da un<br />

lato, in America, ci si chiedeva se fosse opportuno “invitare” gli scienziati del blocco<br />

sovietico a partecipare; dall’altro, una volta invitati, gli scienziati sovietici faticavano ad<br />

accettare la “trasparenza” e l’impegno di condividere i dati che erano alla base<br />

dell’adesione al progetto internazionale (Korsmo, 2007).<br />

Il progetto di inviare satelliti nello spazio per osservare la Terra fu tra quelli in cui questo<br />

atteggiamento emerse in modo lampante. Nell’ottobre 1957, proprio mentre era in corso<br />

una riunione di coordinamento internazionale, a cui partecipava anche l’URSS, su come e<br />

quando inviare i primi satelliti, l’URSS mise in orbita lo Sputnik senza che nessuno dei<br />

partecipanti alla riunione ne fosse avvertito (Korsmo, 2007).<br />

Nell’<strong>Anno</strong> Geofisico <strong>Internazionale</strong> furono coinvolte 67 Nazioni e quasi 80.000 persone e<br />

furono installate 8.000 stazioni di osservazione.<br />

l’Unione <strong>Internazionale</strong> per la Radio Scientifica, l’Unione <strong>Internazionale</strong> per le Scienze Biologiche e il<br />

Comitato Consultivo <strong>Internazionale</strong> delle Comunicazioni Radio.<br />

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