25.09.2014 Views

SR™ MCP Sistema Protesico - Small Bone Innovations

SR™ MCP Sistema Protesico - Small Bone Innovations

SR™ MCP Sistema Protesico - Small Bone Innovations

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

TECNICA CHIRURGICA<br />

SR <strong>MCP</strong><br />

<strong>Sistema</strong> <strong>Protesico</strong>


SR <strong>MCP</strong> <strong>Sistema</strong> <strong>Protesico</strong><br />

TECNICA CHIRURGICA<br />

CONTENUTO<br />

Introduzione<br />

Valutazione preoperatoria ed anatomia 1<br />

Procedura chirurgica<br />

1. Opzioni di incisioni 2<br />

2. Esposizione della capsula 2<br />

3. Sinoviectomia dorsale 2<br />

4. Resezione della testa metacarpale 3<br />

5. Resezione della base della falange prossimale 3<br />

6. Preparazione delle componenti di prova 4<br />

7. Introduzione delle componenti di prova 5<br />

8. Riduzione di prova e posizionamento delle 5<br />

componenti definitiv<br />

9. Posizionamento dell’impianto definitivo 6<br />

10. Chiusura e centralizzazione 6<br />

11. Trattamento postoperatorio iniziale 7<br />

12. Riabilitazione 7<br />

Revisione o rimozione della protesi <strong>MCP</strong> 8<br />

Procedura di trasposizione crociata degli intrinseci 8<br />

Indicazioni e controindicazioni 9<br />

Avvertenze e precauzioni 9


Valuzatione preoperatoria ed anatomia<br />

Annotare l’ampiezza dell’escursione articolare (ROM) di<br />

tutte le articolazioni della mano, polso ed altre articolazioni<br />

significative. Le deformità statiche, forza prensile e forza di<br />

presa di ogni singolo dito sono da valutare ed annotare.<br />

L’esame radiologico comprende una proiezione A/P, una<br />

laterale e proiezione particolari a seconda dei casi, da valutare<br />

prima dell’intervento ed ai controlli a distanza. Lucidi<br />

con ingrandimento del 3% sono disponibili. I controlli a distanza<br />

dovrebbero comprendere la verifica dei parametri<br />

sopra esposti oltre ad una valutazione del posizionamento,<br />

allineamento, adeguatezza del mantello di cemento ed evidenze<br />

di mobilizzazioni o affondamenti ed osteolisi.<br />

La valutazione di una eventuale sublussazione palmare<br />

della metacarpo-falangea, deviazione ulnare, contrattura<br />

dei muscoli intrinseci ulnari, deviazioni del tendine estrinseco<br />

estensore, deformità a boutonniere o a collo di cigno,<br />

e sublussazione dei flessori dovrebbero essere annotate.<br />

Tipica deformità reumatoide<br />

Normale<br />

Normale<br />

Tipica deformità reumatoide<br />

1


SR <strong>MCP</strong> <strong>Sistema</strong> <strong>Protesico</strong><br />

PROCEDURA CHIRURGICA<br />

FIG. 1<br />

1<br />

Incisioni<br />

Con laccio alla radice dell’arto ed idonea anestesia, si effettua<br />

l’incisione. Si raccomandano due possibilità (FIG. 1):<br />

A: si effettua un’incisione curvilinea sul dorso dell’articolazione<br />

metacarpofalangea se è coinvolto un solo dito,<br />

B: oppure utilizzando una incisione trasversale sul dorso<br />

delle articolazioni metacarpofalangee se vi sono più<br />

dita coinvolte.<br />

La dissezione è approfondita attraverso il tessuto sottocutaneo<br />

fino ad esporre i tendini estensori. Si segnala di<br />

retrarre cautamente la cute prossimalmente e distalmente<br />

l’incisione per evitare le vene che corrono tra le teste<br />

metacarpali.<br />

FIG. 2<br />

Capsula dorsale<br />

distesa<br />

2<br />

Esposizione della capsula<br />

Se il tendine estensore è ben centrato, lo si apre lungo il<br />

solco centrale ed i due lembi sono divaricati dalla capsula<br />

sottostante (FIG. 2). Nei casi di artrite reumatoide<br />

l’ipertrofia della sinoviale può aver deviato ulnarmente il<br />

tendine estensore ed aver obliterato la bendelletta sagittale<br />

radiale. Normalmente è possibile isolare le bendellette<br />

sagittali dalla capsula e tenerle in modo da poterle<br />

imbricare sul tendine estensore centrandolo sull’articolazione<br />

durante la ricostruzione.<br />

Tendine estensore e<br />

bendelletta sagittale<br />

ulnare<br />

Legamenti<br />

collaterali<br />

lassi<br />

Bandelletta sagittale<br />

radiale<br />

3<br />

Sinoviectomia dorsale<br />

La capsula viene quindi incisa longitudinalmente per<br />

esporre l’articolazione (FIG. 3). Si esegue una sinoviectomia<br />

dorsale. Secondo necessità, vengono conservati i<br />

legamenti collaterali, se l’articolazione può essere ridotta<br />

completamente. In caso contrario, potrebbe essere necessario<br />

rilasciare parzialmente o completamente uno od<br />

entrambi i legamenti collaterali dalla loro inserzione<br />

tuberositaria. I capi dei collaterali rilasciati debbono<br />

essere mantenuti con una sutura per la loro successiva<br />

reinserzione sulle tuberosità.<br />

FIG. 3<br />

Livelli di<br />

resezione<br />

articolare<br />

2 SR <strong>MCP</strong> <strong>Sistema</strong> <strong>Protesico</strong>


4<br />

Resezione della testa metacarpale<br />

La testa metacarpale è rimossa prima con un taglio a sega<br />

verticale distalmente ai legamenti collaterali: Una seconda<br />

resezione a circa 45° da prossimale a volare rimuove il<br />

rimanente della testa metacarpale (FIG. 4A e 4B).<br />

E’ necessario preservare l’integrità legamentosa il più<br />

possibile.<br />

FIG. 4A<br />

FIG. 4B<br />

5<br />

Resezione della base della falange prossimale<br />

Si rimuove la base della falange prossimale in strato sottile<br />

(FIG. 5). Questo permette di conservare il più possibile<br />

le inserzioni dei legamenti collaterali. Una marcata<br />

contrattura della capsula ulnare potrebbe necessitare un<br />

distacco del legamento collaterale ulnare per garantire<br />

l’allineamento del dito al metacarpo.<br />

FIG. 5<br />

3


6<br />

Preparazione delle componenti di prova<br />

Si introduce un punteruolo nell’ aspetto dorsale del<br />

canale intramidollare del metacarpo(FIG. 6A). A ciò segue<br />

uso sequenziale delle raspe fino ad ottenimento di una<br />

sede adeguata. Nel caso dell’indice e medio la<br />

preparazione intramidollare deve essere leggermente<br />

spostata ulnarmente (FIG. 6B). Questo determina un<br />

miglior braccio di leva per il tendine intirinseco radiale ed<br />

i tendini estrinseci affinché compensino la tendenza alla<br />

deviazione ulnare. La medesima procedure viene eseguita<br />

a livello della falange prossimale (FIG. 6C).<br />

FIG. 6A<br />

Lesina<br />

Articolazione rimossa<br />

FIG. 6B<br />

Raspa<br />

FIG. 6C<br />

4 SR <strong>MCP</strong> <strong>Sistema</strong> <strong>Protesico</strong>


7<br />

Posizionamento della componente di prova<br />

Un impattatore con superficie concava aiuta nell’inserzione<br />

e posizionamento ottimale della componente di<br />

prova prossimale (FIG. 7A). L’apice della protesi deve<br />

superare la metà del metacarpo. Si consiglia di evitare di<br />

impattare con strumenti metallici in quanto si possono<br />

danneggiare le superfici articolari delle componenti di<br />

prova.<br />

Un impattatore convesso viene fornito per aiutare nell’inserzione<br />

e nel posizionamento della componente di<br />

prova distale (FIG. 7B). Una volta posizionate le componenti<br />

di prova, controllare la giusta dimensione e<br />

posizione ottenute, oltre alla verifica con amplificatore di<br />

brillanza.<br />

FIG. 7A<br />

FIG. 7B<br />

8<br />

Riduzione di prova e preparazione delle componenti<br />

definitive<br />

L’articolazione è ridotta con la componente metacarpale<br />

e falangea in posizione. Si controlla la posizione statica, la<br />

facilità del movimento passivo, l’escursione articolare fino<br />

all’estensione completa e la stabilità. In casi con articolazioni<br />

multiple, si controlla l’allineamento comparativo<br />

delle dita con le prove in posizione. Piccoli aggiustamenti<br />

potrebbero essere necessari per correggere tensioni dei<br />

tessuti molli o muscolari, e per assicurare un’escursione<br />

articolare completa.<br />

Se precedentemente è stato necessario un rilasciamento<br />

dei legamenti collaterali, si praticano due fori attraverso la<br />

tuberosità della testa metacarpale residua sul versante<br />

dorso-laterale e dorso-mediale per reinserire o imbricare i<br />

Si applicano suture (Mersilene /Ticron 4.0) per ricostruire i<br />

collaterali.<br />

FIG. 8<br />

Quando il chirurgo è soddisfatto del risultato della prova,<br />

i componenti di prova sono rimossi utilizzando l’estrattore<br />

fornito con la strumentazione.<br />

5


9<br />

Posizionamento dell’impianto definitivo<br />

Il canale intramidollare è quindi irrigato con soluzione fisiologica,<br />

poi con una soluzione allo 0,5% di neomicina. I<br />

canali intramidollari sono poi asciugati. Sia la protesi<br />

metacarpale che quella falangea sono rimosse dalle loro<br />

confezioni sterili e controllate. Si inietta polimetilmetacrilato<br />

(PMMA) in stato liquido attraverso un cateterino<br />

#14 in plastica collegato ad una siringa da 10cc.<br />

(FIG. 9).<br />

FIG. 9<br />

Si impianta prima la componente distale. Si deve porre<br />

attenzione a posizionare le componenti nella corretta<br />

assialità e rotazione. Sono forniti impattatori in plastica<br />

convesso e concavo per facilitare il posizionamento.<br />

Evitare di impattare le componenti con attrezzi metallici<br />

che, compromettendo la finitura della superficie,<br />

potrebbe accelerare il consumo della protesi.<br />

L’articolazione è quindi estesa e controllata in amplificazione<br />

di brillanza prima dell’indurimento del cemento.<br />

Si consiglia di cementare un dito alla volta se il posizionamento<br />

è difficile. Se si devono protesizzare più articolazioni<br />

potrebbe essere più facile posizionare tutte<br />

insieme le componenti distali ed in seguito quelle prossimali.<br />

Dopo l’indurimento del cemento, si controlla l’articolarità<br />

passiva per verificare che l’arco di movimento non<br />

sia impedito dal posizionamento dei componenti. Se non<br />

vi sono problemi si tendono o si reinseriscono i legamenti<br />

collaterali alla tuberosità della testa metacarpale.<br />

FIG. 10A<br />

FIG. 10B<br />

Legamento collaterale<br />

radiale riteso<br />

10<br />

Chiusura e centralizzazione<br />

Dopo la fissazione della protesi si chiude la capsula. La<br />

centralizzazione del tendine estensore e l’embricazione<br />

delle bendellette radiali sagittali è spesso necessaria nelle<br />

mani reumatoidi e si effettua attraverso una adeguata<br />

chiusura del sistema retinacolare del tendine estensore. In<br />

casi di moderata o severa deviazione ulnare del tendine<br />

estensore si può effettuare una sutura “a cappotto” oltre<br />

che una trasposizione incrociata degli intrinseci. Una<br />

riparazione in tensione del legamento collaterale radiale<br />

aiuta a riallineare l’apparato estensore (vedi FIG.A,Pagina<br />

8).<br />

Si reinserisce il legamento collaterale radiale all’osso<br />

metacarpale (FIG. 10A). Riallineare correttamente il dito<br />

prima di tendere le suture. Con il dito leggermente ipercorretto,<br />

embricate la bendelletta sagittale radiale sul tendine<br />

estensore (FIG. 10B). Completare la chiusura dell’articolazione<br />

fissando la bendelletta sagittale radiale all’apparato<br />

estensore (FIG. 10C).<br />

FIG. 10C<br />

6 SR <strong>MCP</strong> <strong>Sistema</strong> <strong>Protesico</strong>


11<br />

Trattamento postoperatorio iniziale<br />

Il trattamento posturale postoperatorio è importante e<br />

consiste nel mantenere le articolazioni metacarpofalangee<br />

in lieve flessione e le articolazioni interfalangee<br />

prossimali in circa 45° di flessione. Se precedentemente<br />

l’intervento vi era deviazione ulnare delle dita, o questa<br />

appare dopo la chiusura, è necessario porre le dita in circa<br />

5°-10° di deviazione radiale. Questi posizionamenti<br />

devono essere mantenuti durante l’applicazione di un<br />

bendaggio compressivo (FIG. 11).<br />

Qualora si sia notata una tendenza “a cadere” del quarto e<br />

quinto metacarpale, l’innarcatura metacarpale eccessiva<br />

deve essere corretta con un supporto. La medicazione è<br />

rimossa nel giro di 2-4 giorni e viene applicato un tutore<br />

dinamico per gli esercizi durante il giorno. Un tutore statico<br />

per il riposo e la notte capace di mantenere le dita nella<br />

posizione voluta è da usare durante gli altri periodi per 4-<br />

6 settimane.<br />

FIG. 11<br />

Appoggio di<br />

sostegno per la<br />

flessione della<br />

interfalangea<br />

prossimale<br />

Appongio per spostare dorsalmente<br />

le falangi prossimali<br />

Appoggio per dare<br />

controspinta<br />

Appoggio per dare<br />

controspinta<br />

Sostegno palmare<br />

per il polso<br />

12<br />

Riabilitazione<br />

Il periodo di riabilitazione iniziale trae grande beneficio<br />

dalla supervisione del fisiatra e del terapista della mano.<br />

La fabbricazione dei tutori dinamici e statici richiede<br />

conoscenze approfondite per ottenere una calzata corretta<br />

ed anche per dare istruzioni sull’uso corretto(FIG. 12).<br />

Le prime due settimane è meglio effettuare uno o due<br />

controlli quotidiani seguiti da valutazioni ripetute ai vari<br />

controlli successivi programmati.<br />

I controlli successivi devono includere valutazioni sull’arco<br />

di movimento (ROM) per tutte le articolazioni della<br />

mano, gomito ed altre articolazioni significative.<br />

Deformità statiche, forza prensile della mano e delle singole<br />

dita debbono essere valutate ed annotate. L’esame<br />

radiologico comprende le proiezioni A/P, laterale e<br />

proiezioni particolari qualora indicate ai controlli programmati.<br />

Eventuali sublussazioni palmari delle articolazioni<br />

metacarpofalangee, deviazioni ulnari, dislocazioni<br />

dell’apparato estensore estrinseco, deformità a bottoniera<br />

o a collo di cigno, e dislocazioni dei tendini flessori<br />

devono essere individuale ed annotate.<br />

FIG. 12<br />

Filo in acciaio<br />

Supporto in filo<br />

di ferro per le<br />

pulegge<br />

Pulegge in polietilene<br />

Elastici tensionatori<br />

Cinghie in Velcro<br />

Occhielli<br />

Tutore a guscio in<br />

termoplastica<br />

Disporre la ranella in<br />

modo da regolare la<br />

tensione radiale<br />

TUTORE DINAMICO A<br />

BASSO PROFILO<br />

Si oppone alla tendenza a sublussazioni<br />

palmari e ulnari<br />

Fionde in similpelle<br />

7


Revisione o rimozione delle protesi<br />

<strong>MCP</strong><br />

Qualora la protesi SR <strong>MCP</strong> dovesse mobilizzarsi, lussarsi,<br />

subire un’infezione, o qualsiasi altra complicazione che<br />

dovesse rendere necessaria la sua rimozione, la procedura<br />

prevede la rimozione in condizioni di sterilità, presenza<br />

del laccio emostatico ed anestesia adeguata. Si utilizza<br />

l’incisione precedente dorsale (rettilinea o curvilinea). Si<br />

scollano i lembi cutanei fino ad esporre completamente<br />

l’apparato estensore. Il tendine estensore è inciso longitudinalmente<br />

sul margine radiale dalla base della falange<br />

basale fino alla testa e collo del metacarpo. Le bendellette<br />

sagittali sono ribaltate dalla capsula (se possibile). La capsula<br />

articolare è incisa longitudinalmente esponendo gli<br />

impianti. Potrebbe essere necessario detendere i legamenti<br />

collaterali per rag- giungere gli impianti. Si rimuove<br />

prima la componente metacarpale. Si possono utilizzare<br />

piccoli scalpelli da 1-2mm. per staccare la protesi ed il<br />

cemento endocanalare. Potrebbe anche essere necessaria<br />

una osteotomia lineare del metacarpo per rimuovere<br />

l’impianto. Si può utilizzare una minifresa ad alta velocità<br />

per rimuovere il cemento dalla parte dorsale della componente<br />

prossimale. Anche la componente falangea può<br />

essere sottominata con la minifresa. I componenti<br />

falangei possono quindi essere battuti fuori dal canale o<br />

essere rimossi con un osteotomo.<br />

Il recupero dell’articolazione si ottiene con interposizione<br />

dei tessuti molli della placca volare oppure con spaziatore<br />

articolare in silicone (se non vi è infezione). La<br />

ricostruzione dei legamenti collaterali e la centralizzazione<br />

dell’apparato estensore deve essere effettuata<br />

nelle procedure di revisione nello stesso modo dell’intervento<br />

primario. Le procedure postoperatorie non<br />

differiscono da quelle già descritte per la procedura<br />

protesica.<br />

Procedura di trasposizione crociata<br />

degli intrinseci<br />

Trasposizioni crociate degli intrinseci sono spesso utili<br />

nella correzione della deviazione ulnare. Nella mani<br />

reumatoidi con contratture capsulari ulnari può rendersi<br />

necessario detendere l’intrinseco ulnare e tutto o in parte<br />

il legamento collaterale ulnare, specie se vi è una deformità<br />

a collo di cigno (FIG. A).<br />

La detensione dalla metà della falange prossimale della<br />

inserzione della bendelletta laterale dell’intrinseco ulnare<br />

permette la trasposizione sull’aspetto radiale del dito vicino<br />

quando si completa il bilanciamento dei tessuti molli<br />

(FIG. B).<br />

FIG. A<br />

Legamento collaterale<br />

radiale tensionato<br />

FIG. B<br />

Rilascio della bendelletta<br />

laterale ulnare<br />

Trasposizione del<br />

primo interosseo<br />

palmare al legamento<br />

collaterale<br />

radiale del terzo<br />

dito<br />

Deviazione<br />

ulnare con<br />

contrazione<br />

dei tessuti<br />

molli ulnari<br />

Riallineamento<br />

dei tendini<br />

estensori e<br />

flessori<br />

8 SR <strong>MCP</strong> <strong>Sistema</strong> <strong>Protesico</strong>


INDICAZIONI<br />

> Paziente che necessita una revisione di protesi <strong>MCP</strong><br />

fallita o<br />

> Paziente che chiede di utilizzare la mano in condizioni<br />

di carico, il che preclude la possibilità di utilizzare<br />

un impianto alternativo nella mano<br />

osteoartrosica e nell’articolazione artrosica postraumatica<br />

CONTROINDICAZIONI<br />

> Stati in cui l’osso, il muscolo, i tendini, o i tessuti molli<br />

adiacenti sono affetti da malattia, infezione, o in caso di<br />

precedente impianto,e non sono in grado di fornire<br />

sostegno o fissazione alla protesi.<br />

> Infezione.<br />

> Immaturità scheletrica.<br />

AVVERTENZE e PRECAUZIONI<br />

Informazioni e consigli ai pazient (vedi anche avvertenze)<br />

Oltre alle informazioni relative al paziente nei capitoli avvertenze ed avventi avversi si dovrebbero<br />

dare le seguenti notizie al paziente:<br />

> Benché l’aspettativa di durata di una protesi articolare sia difficile da valutare, essa ha<br />

comunque un limite. Le componenti sono fatte di materiale estraneo, posto nell’organismo<br />

per la potenziale restaurazione dell’articolarità o per ridurre il dolore. Purtroppo, a causa dei<br />

molteplici fattori biologici, meccanici e fisicochimici che influiscono su questi prodotti, non<br />

ci si può aspettare che le componenti sopportino il livello di attività e carico dell’osso sano<br />

per un periodo illimitato di tempo.<br />

> Eventi avversi di questi prodotti potrebbero rendere necessario un reintervento, revisione o<br />

artrodesi dell’articolazione in questione.<br />

Precauzioni<br />

> Non ri-sterilizzare. L’impianto è fornito sterile in confezione indenne. Se l’impianto o la confezione<br />

appare danneggiata, se la data di scadenza è stata superata o se vi sia qualsiasi dubbio<br />

sulla sterilità, l’impianto non deve essere utilizzato.<br />

> Una preparazione meticolosa dell’impianto e la giusta selezione della dimensione giusta<br />

della componenti aumentano la possibilità di ottenere un risultato ottimale.<br />

> L’impianto deve essere estratto dalla confezione solo dopo che la sede nell’osso sia stata<br />

completata e la misura definita.<br />

> Gli impianti devono essere manipolati senza l’uso di strumenti anche smussi per evitare di<br />

graffiare, incidere o indentare le componenti.<br />

Avvertenze (vedi informazioni e consigli ai pazienti)<br />

> I pazienti dovrebbero essere resi edotti dell’aumento di possibilità di fallimento dell’impianto<br />

qualora si richiedessero eccessive prestazioni dalla protesi. Carichi intensi, eccessi<br />

di particolarità ed instabilità articolare potrebbero portare ad un consumo eccessivo ed<br />

eventuale fallimenti per mobilizzazione, frattura o lussazione dell’impianto.<br />

Attenzione<br />

La legge Federale (Stati Uniti) limita la vendita, distribuzione ed uso di questi impianti solamente su prescrizione<br />

medica.<br />

Impianto a scopi umanitari<br />

La protesi SR <strong>MCP</strong> per dito della <strong>Small</strong> <strong>Bone</strong> <strong>Innovations</strong> è autorizzata dalla Legge Federale per l’uso nell’artroplastica<br />

quando:<br />

> il paziente necessita di revisione di una protesi metacarpofalangea fallita oppure<br />

> il paziente chiede di utilizzare la mano in condizioni di carico, il che preclude la possibilità di utilizzare un<br />

impianto alternativo nella mano osteoartrosica e nell’articolazione artrosica postraumatica.<br />

L’efficacia di questo impianto in questa utilizzazione non è stata dimostrata.<br />

Intracath is a trademark of Becton Dickinson.<br />

MicroAire® is a registered trademark of MicroAire® Surgical Instruments.<br />

9


<strong>Small</strong> <strong>Bone</strong> <strong>Innovations</strong>, Inc.<br />

SBi Customer Service: (800) 778-8837<br />

1380 South Pennsylvania Ave.<br />

Morrisville, PA 19067<br />

Fax (866) SBi-0002<br />

Technical Support: (866) SBi-TIPS<br />

<strong>Small</strong> <strong>Bone</strong> <strong>Innovations</strong> International<br />

ZA Les Bruyères - BP 28<br />

01960 Péronnas, France<br />

Tel: +33 (0) 474 21 58 19<br />

Fax: +33 (0) 474 21 43 12<br />

info-intl@totalsmallbone.com<br />

www.totalsmallbone.com<br />

MKT-10710IT Rev. A 04/09<br />

Copyright 2009, <strong>Small</strong> <strong>Bone</strong> <strong>Innovations</strong>, Inc.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!