© Foto Enzo Pelli dificazione del palazzo dello Stato Maggiore della colonia militare, tuttora esistente ma con destinazione diversa, come si vede dal progetto nel suo album di disegni e schizzi già citato (Tav. VIII). In seguito il Pelli progetterà anche costruzioni per committenze private: la casa e i bagni monumentali di M.me Poltaraski a “Afciurino (?)” (Tav. IX ), sicuramente realizzati, come si legge sulla tavola; una casa per M.me Pouskina (Tav. X) e una per un dottor Corsini a “Petroski” (Tav. XI), probabilmente Petrozavodsk in Carelia, a circa 450 chilometri da San Pietroburgo. Per quest’ultima esiste anche uno schizzo sul “Quaderno di appunti e schizzi” citato, alla pag. 14, dove il Pelli disegna lo schema di un armadio e di un sofà. Si sa inoltre da Aldo Crivelli 12 che l’architetto di Aranno lavora anche per il principe Barjatenski. Nel 1829 si trova ancora a San Pietroburgo, dove sembra aver lavorato con Angelo Bottani, come si intuisce dal suo diario di viaggio di ritorno ad Aranno nel mese di settembre (diario che si pubblica in questa rivista). Luigi Pelli ritornerà ancora in Russia, e qui resterà fino al 1832, per rientrare definitivamente ad Aranno, dove riaprirà la scuola di Sopra, il cimitero di Aranno, previsto dall’architetto Pelli nella sua mappa catastale del 1833 e realizzato nel 1861. Sotto, il monumento della sua tomba. © Foto Enzo Pelli 9
disegno chiusa per alcuni anni dopo la morte del fondatore Cipriano Pelli, avvenuta nel 1822 13 . Nel suo paese d’origine si occupa anche di pianificazione e di urbanistica, tanto che nel 1833 disegna un’accuratissima mappa del suo comune, del quale allestirà anche il catasto, di cui si propone la mappa del centro storico (Tav. XII), e progetterà il cimitero (realizzato nel 1861 a pochi mesi dalla sua morte). Un documento che permetterà di effettuare uno studio approfondito e completo dell’urbanistica, dell’agricoltura e della toponomastica del comune di Aranno di inizio ‘800. La sua attività principale di insegnante nella Scuola di disegno, che si protrarrà fino al 1854, però non gli impedì di occuparsi anche di alcune progettazioni nel suo comune e nei comuni vicini. Nel 1837, infatti, il comune di Breno decide di costruire un Oratorio dedicato alla Beata Vergine della Bolla e Luigi Pelli ne cura il disegno e probabilmente anche la direzione dei lavori 14 (Tav. XIII), mentre nel 1843 esegue una perizia per il progetto di restauro della chiesetta di San Bernardo a Cademario e nel 1847 termina la costruzione della prima scuola comunale di Aranno. Nel frattempo (nel 1839) Luigi Pelli viene nominato ingegnere delegato del Governo ticinese. Morirà ad Aranno il 29 dicembre del 1861, mentre la sua eredità artistica sarà raccolta dal figlio Luigi, che continuerà la professione del padre come architetto e pittore. Ringrazio Enzo Pelli per aver fornito materiale prezioso per questo numero di Arte&Storia e per il lavoro di ricerca. Ringrazio Gian Giacomo Carbonetti per la collaborazione e Alessandra Pfister dell’Archivio del Moderno dell’Accademia di architettura di Mendrisio per la consulenza. ( 1 ) Notizie su Luigi Pelli si trovano in: G. Bianchi, Gli artisti ticinesi, Lugano 1900, pp.153-154; M. Guidi, Dizionario degli artisti ticinesi, Roma 1932; A. Crivelli, Artisti ticinesi in Russia. Catalogo critico, collana Artisti ticinesi nel mondo, vol. 1, Locarno 1966; C. Palumbo Fossati. L’architetto militare Domenico Pelli e i Pelli di Aranno, in “Bollettino storico della Svizzera italiana”, Bellinzona, 1972, p. 75; Idem, Aranno e alcuni aspetti della sua emigrazione artistica, Almanacco Malcantonese e della Bassa valle del Vedeggio, Agno 1973, pp. 117-133; B. Croci Maspoli, G. Zappa (a cura di), Le maestranze artistiche malcantonesi in Russia dal XVII al XX secolo, catalogo della mostra (Curio, Museo del Malcantone), 1994. ( 2 ) C. Palumbo Fossati, Aranno e alcuni aspetti della sua emigrazione artistica…, cit., pp. 123-126. ( 3 ) Il disegno è pubblicato in R. Grassi e L. Pedrini Stanga, La formazione accademica. I Pelli di Aranno, un caso emblematico, in R. Chiappini (a cura di), Arte in <strong>Ticino</strong> 1803-2003. La ricerca di un’appartenenza, 1803-1870, Lugano 2001, pp. 76-85, in particolare p. 82. ( 4 ) Quaderno di appunti e schizzi, primo terzo del XIX secolo. 40 fogli di schizzi a matita, inchiostro ferro-gallico e china a penna su carta vergata, 223 x 165, più 6 fogli di appunti di vario argomento e 7 fogli con disegni di foglie di alberi. Il foglio con il monumento e la scritta “Trieste” in basso è il foglio n° 1. Dalla pag. 14 in avanti gli schizzi si riferiscono al periodo di permanenza in Russia del Pelli, in quanto il foglio 14 porta la scritta “Petroschi”, mentre il foglio 24 porta la scritta “Cremilino”. Fondo Famiglia Pelli. ( 5 ) Quaderno di appunti e schizzi..., cit. Lo studio di altare con la scritta “Milano” in alto si trova alla pag. 3, mentre la chiesa neoclassica è a pag. 4. ( 6 ) Album di disegni e schizzi, primo terzo del XIX secolo, 95 fogli, matita, inchiostro ferro-gallico e china a penna su carta vergata, 465 x 315, Fondo Famiglia Pelli. ( 7 ) L. Pelli, Disegno ad acquerello e china, con facciata e sezione, 420 x 610, Fondo Famiglia Pelli. ( 8 ) L. Pelli, Disegno a china, con facciata e planimetrie, 440 x 662, Fondo Famiglia Pelli. Il disegno di Afanasij Grigorevic Grigoriev si trova in: В. И. Балдин, Архитектор Афанасий Григорьевич Григорьев 1782-1868, Стройиздат, Москва 1976, p. 78. ( 9 ) Il disegno è stato pubblicato la prima volta da G. Devincenti, N. Navone, Gli uomini. Schede biografiche degli emigranti malcantonesi in Russia, in B. Croci Maspoli, G. Zappa (a cura di), Le maestranze artistiche malcantonesi in Russia dal XVII al XX secolo…, cit., p. 42. ( 10 ) N. Navone (a cura di), Dalle rive della Neva. Epistolari di tre famiglie di costruttori nella Russia degli zar, Mendrisio 2009, pp. 59-60. Nella lettera il Visconti dice che “[Al] signor Pelli gl’avevo procurato una piazza della Corona, per essere architetto del Governo, nella città d’Astracan, sul mare Caspio, a all’anno, quartiere, legna e candele della Corona, con il viaggio pagato et avendoli scrito a Mosca per quest’affare, per ordine del generale Djounkofski, diretore del departamento del Ministero dell’Interiore, m’ha risposto ch’è troppo lontano, e non sapendo ancora bene la lingua russa sarebbe troppo imbrogliato, ma bensì si racomanda, se mi capitasse un’altra piazza. Il detto signor Pelli è ingagiato per un signore viccino a Mosca, e nell’inverno viene dimorare in detta cità”. ( 11 ) N. Navone, Luigi Pelli, scheda n°240, in N. Navone e L. Tedeschi (a cura di), Dal mito al progetto. La cultura architettonica dei maestri italiani e ticinesi nella Russia neoclassica, vol. II, Mendrisio 2003, p. 739. ( 12 ) A. Crivelli, Artisti ticinesi in Russia…, cit., p. 122. ( 13 ) Le informazioni sulla attività di Luigi Pelli in <strong>Ticino</strong> sono in parte desunte dal lavoro inedito di G.G. Carbonetti, Artisti Pelli, in Il Comune di Aranno, di prossima pubblicazione. ( 13 ) L. Pelli, Disegno a china, 470 x 330. Sul verso, la scritta a china di pugno dell’architetto “Capella Breno”, Fondo Famiglia Pelli. 10