Pulci, MORGANTE - Liber Liber

Pulci, MORGANTE - Liber Liber Pulci, MORGANTE - Liber Liber

omero.humnet.unipi.it
from omero.humnet.unipi.it More from this publisher
04.09.2014 Views

sì che a me par, per quel ch'io intendo e veggio, che s'apparecchi quel ch'io dico e peggio. 140. Quel che Gan con Marsilio abbi trattato non so, ch'io non v'avea la mente volta: credo ch'e' sia quel ch'egli è sempre stato: però questa fatica mi sia tolta; e so ch'un seggio è per lui preparato, e s'io ho la sua vita ben raccolta, piangerà le sue colpe in sempiterno tosto l'anima trista nello inferno. - 141. Diceva Malagigi: - Tu m'hai detto un punto che mi tien tutto confuso: che il Figliuol tutto non sappi in effetto. Io non intendo il tuo parlar qui chiuso. - Disse Astarotte: - Tu non hai ben letto la Bibbia, e parmi con essa poco uso: che, interrogato del gran dì, il Figliuolo disse che il Padre lo sapeva solo. 142. Or nota, Malagigi, se tu vuoi ch'io dica pur la mia diffinizione, e domanda i teologi tuoi, poi: voi dite: “in una essenzia tre persone”, ovvero “una sustanzia”, e così noi: “un atto puro sanza admistïone”; però che questo di necessitate convien che sia Quel che tutti adorate: 143. un motor donde ogni moto deriva, un ordin donde ogni ordin sia construtto, una caüsa a tutte primitiva, un poter donde ogni poter vien tutto, un foco donde ogni splendor s'avviva, un principio onde ogni principio è indutto, un saper donde ogni sapere è dato, un bene donde ogni bene è causato. 144. Questo è quel Padre e quel Monarca antico c'ha fatto tutto e può tutto sapere, e non può preterir l'ordin ch'io dico, ché 'l cielo e 'l mondo vedresti cadere. Or, s'io non son, com'io solea già, amico, non posso in quello specchio più vedere dove apparisce or forse i vostri guai; benché il futuro io nol sapessi mai. 564

145. E se Lucifer l'avessi saputo, e' non avea tanta presunzïone, e non sarebbe nel centro caduto per voler la sua sede in Aquilone; ma non aveva ogni cosa veduto, onde e' seguì la nostra dannazione; e perché il primo lui fu in questa pecca, caduto è il primo lui nella Giudecca. 146. E non aremo invan tentati tanti che tutti son felicitati in Cielo, se non che, come io dico, tutti quanti agli occhi della mente abbiamo un velo; e non arebbe il gran Santo de' Santi Satàn, come voi dite nel Vangelo, tentato, e poi portato in sul pinnacolo insin che pur cognobbe il suo miracolo. 147. E perché tutto fa perfettamente e tutto ha circunscritto e terminato e ciò che fece gli è sempre presente perché e' fu con giustizia essaminato, nota che mai questo Signor si pente; e s'alcun dice che e' s'è rimutato, dico che il falso qui pel ver si stima, ché così era nell'ordine prima. 148. Dimmi - rispose Malagigi - ancora, ché tu mi par' qualche angelo discreto: se quel primo Motor ch'ognuno adora cognosceva il mal vostro in suo segreto e vedeva presente il punto e l'ora, e' par che e' sia qui ingiusto il suo decreto, e la sua carità qui non sarebbe, perché creati e dannati v'arebbe 149. e presciti imperfetti e con peccati; e tu di' ch'Egli è giusto e tanto pio, e non c'è spazio a esservi emendati: e' par che partigian si mostri Iddio degli angioli che son lassù restati, che cognobbon il ver dal falso e 'l rio e se il fine era o tristo o salutifero, e non seguiron, come voi, Lucifero. - 150. Crucciossi come un diavol Astaròt, poi disse: - E' non amòe più Miccael che Lucifer quel giusto Sabaòt, 565

145. E se Lucifer l'avessi saputo,<br />

e' non avea tanta presunzïone,<br />

e non sarebbe nel centro caduto<br />

per voler la sua sede in Aquilone;<br />

ma non aveva ogni cosa veduto,<br />

onde e' seguì la nostra dannazione;<br />

e perché il primo lui fu in questa pecca,<br />

caduto è il primo lui nella Giudecca.<br />

146. E non aremo invan tentati tanti<br />

che tutti son felicitati in Cielo,<br />

se non che, come io dico, tutti quanti<br />

agli occhi della mente abbiamo un velo;<br />

e non arebbe il gran Santo de' Santi<br />

Satàn, come voi dite nel Vangelo,<br />

tentato, e poi portato in sul pinnacolo<br />

insin che pur cognobbe il suo miracolo.<br />

147. E perché tutto fa perfettamente<br />

e tutto ha circunscritto e terminato<br />

e ciò che fece gli è sempre presente<br />

perché e' fu con giustizia essaminato,<br />

nota che mai questo Signor si pente;<br />

e s'alcun dice che e' s'è rimutato,<br />

dico che il falso qui pel ver si stima,<br />

ché così era nell'ordine prima.<br />

148. Dimmi - rispose Malagigi - ancora,<br />

ché tu mi par' qualche angelo discreto:<br />

se quel primo Motor ch'ognuno adora<br />

cognosceva il mal vostro in suo segreto<br />

e vedeva presente il punto e l'ora,<br />

e' par che e' sia qui ingiusto il suo decreto,<br />

e la sua carità qui non sarebbe,<br />

perché creati e dannati v'arebbe<br />

149. e presciti imperfetti e con peccati;<br />

e tu di' ch'Egli è giusto e tanto pio,<br />

e non c'è spazio a esservi emendati:<br />

e' par che partigian si mostri Iddio<br />

degli angioli che son lassù restati,<br />

che cognobbon il ver dal falso e 'l rio<br />

e se il fine era o tristo o salutifero,<br />

e non seguiron, come voi, Lucifero. -<br />

150. Crucciossi come un diavol Astaròt,<br />

poi disse: - E' non amòe più Miccael<br />

che Lucifer quel giusto Sabaòt,<br />

565

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!