Il Franchetti dÃ i numeri. Bilancio sociale del Liceo Classico ...

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iNTRODUZIONE␣ 2␣ Il lento e non ancora del tutto compiuto processo che da ormai più di un decennio sta conducendo la scuola italiana verso la piena autonomia funzionale, in asse con il principio di sussidiarietà cui si ispira l’Unione europea stessa (Trattato di Maastricht, 1992), richiede che ogni singolo Istituto, divenuto artefice della sua identità, compia lo sforzo di illustrare in modo trasparente presupposti, modalità e risultati della propria azione educativa. Soprattutto in una fase in cui, a fronte dell’assottigliamento dei contributi statali, l’istruzione risulta costretta a impiegare in misura sempre maggiore – piaccia o no – risorse economiche provenienti da soggetti privati (in primo luogo le famiglie degli studenti), la rendicontazione, concetto ben presente già nella cultura democratica classica, prima ancora che in quella anglosassone di epoca moderna, risulta perciò una prassi ispirata a principi di trasparenza e buona amministrazione. Tali sono i presupposti dello sforzo compiuto dal Liceo ‘Franchetti’ per la stesura di un bilancio che abbracci non solo aspetti di carattere economico, ma miri altresì a illustrare un po’ tutte le attività realizzate dall’Istituto, nell’ottica di renderne conto a coloro che dalla sua azione sono in qualche forma toccati (i cd. stakeholders del lessico anglosassone, meglio indicati come ‘portatori di interesse’): in primo luogo gli studenti e le loro famiglie, ma poi anche l’intero territorio cui la scuola fa riferimento, vale a dire istituzioni locali (Comune, Provincia, Regione), enti ed associazioni che in qualche misura si attendono una ‘ricaduta’ dell’azione educativa sul proprio operare, ma anche quegli Atenei universitari cui si rivolgeranno un giorno i nostri studenti per proseguire i loro studi. Un bilancio ‘sociale’, perciò, rivolto a quella societas di cui la scuola è parte integrante e al servizio della quale si pone quotidianamente nell’ottica di una sua crescita in senso globale. L’opuscolo che qui presentiamo ambisce a essere uno strumento agile con cui il ‘Franchetti’ si presenta al territorio, offrendo nello stesso tempo un’immagine di sé esaustiva, ma anche volutamente autentica e trasparente: proprio perché corollario essenziale del bilancio sociale di una scuola dev’essere l’individuazione di aspetti critici del proprio operato, nell’ottica di trovare le soluzioni più adatte per il loro superamento. Per cominciare questa che si auspica diventi una pratica con cadenza annuale, abbiamo scelto alcuni ambiti su cui focalizzare l’attenzione: prima di tutto quello degli studenti, in modo da fotografarne il profilo medio quanto a estrazione sociale e familiare. Abbiamo quindi preso in esame l’attività didattica, distinguendo fra gli obiettivi che gli studenti sono stati in grado di raggiungere (il cd. successo formativo) e l’incisività della nostra azione, tanto nel campo del recupero delle carenze quanto in quello degli approfondimenti rispetto all’impianto curricolare (l’efficacia didattica). Sono quindi stati considerati l’ambito organizzativogestionale e quello del personale impiegato (docente e ausiliario, tecnico e amministrativo); è stato infine preso in esame l’aspetto più squisitamente
3␣ amministrativo-contabile. I dati statistici hanno sempre un aspetto arido e poco consono alla descrizione di realtà complesse come quelle della scuola: certo, una scuola è molto più dei dati che ad essa si riferiscono. Senza tali elementi oggettivi, tuttavia, la difficile evoluzione che il ‘Franchetti’, come tutta la realtà dell’istruzione in Italia, è chiamato a compiere – quella di difendere la propria centralità nell’esercizio della funzione educativa delle nuove generazioni – difficilmente potrà realizzarsi. Auspichiamo che i nuovi studenti e le loro famiglie apprezzino lo sforzo compiuto dal loro Istituto e lo leggano come un segno di vitalità che, se correttamente interpretato, non mancherà di produrre risultati positivi.
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