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IL CAMALEONTE - Liceo Ginnasio Statale «Raimondo Franchetti

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6<br />

News dal <strong>Franchetti</strong><br />

ne si stanno facendo sentire: la palestra piccola del pianterreno<br />

infatti non è assolutamente sufficiente per due classi (a<br />

cui si dovrebbe /teoricamente/ aggiungere una classe del<br />

<strong>Liceo</strong> Artistico). E quando si è cercato di permettere ad<br />

almeno due classi di fare palestra sgomberando l'Aula Magna,<br />

questa è stata dichiarata inagibile dai Vigili del Fuoco a<br />

causa del parquet non ignifugo; di conseguenza, è stata<br />

chiusa anche questa, per permettere l'effettuazione dei lavori<br />

necessari. A tutte le carenze appena descritte che un edificio<br />

costruito settant'anni fa sta dimostrando (pardon, la<br />

palestra era nuova) bisogna aggiungere la mancanza di tende<br />

che con il ritorno dell'estate sta tornando pericolosamente a<br />

pesare; a ciò si uniscono problemi minori, quali il pericoloso<br />

stato di degrado degli antiscivolo sulle scale oppure lo<br />

scrostamento della vernice sui muri (anche se questo è evidentemente<br />

un male endemico della scuola pubblica), sui<br />

quali vengono inviati continuamente dalla Presidenza richieste<br />

di finanziamenti che però non arrivano.<br />

Quello che allora io chiedo, come studente, è il diritto a<br />

studiare in una scuola adeguata, in cui ad ogni acquazzone i<br />

bidelli non debbano disseminare secchi per tutta l'Aula<br />

Magna oppure un ragazzo non debba essere portato in ospedale<br />

con una scheggia di venti centimetri in corpo. Chiedo<br />

che non venga messa questa grande ipoteca sulle teste dei<br />

giovani, con il sempre più spietato taglio dei fondi all'edilizia<br />

scolastica, perché i soldi ci sono, ma non sono impiegati<br />

come dovrebbero. Chiedo di poter trascorrere questi anni<br />

in sicurezza e che ci vengano date delle risposte soddisfacenti;<br />

e che per il profitto di sconosciuti non si vengano a trascurare<br />

norme fondamentali così da mettere in pericolo<br />

l'incolumità fisica. Chiedo soprattutto, però, che ci vengano<br />

date finalmente delle risposte chiare, che ai “piani alti” della<br />

Provincia non ci si nasconda dietro un silenzio colpevole,<br />

ma si venga in prima persona a toccare con mano la situazione<br />

in cui noi studiamo, perché la scuola è la base su cui<br />

noi costruiamo il nostro futuro. Come cittadino di domani<br />

voglio, pretendo, esigo che ci venga dato ascolto e che non<br />

si ostenti una tranquillità che non si ha, perché è per questo<br />

modo di affrontare le difficoltà se adesso, e non voglio<br />

parlare del domani, ci troviamo in mezzo a una crisi globale,<br />

e non solo economica. Forse l'arricchimento personale è<br />

più importante dell'integrità fisica di una persona, fosse<br />

anche il primo sciagurato che passa?<br />

Una giornata in Viale<br />

Trastevere<br />

Come certamente saprete, la classe IV A recentemente è stata<br />

invitata a Roma, presso il Quirinale, per partecipare alle commemorazioni<br />

della Shoah nell’ambito della Giornata della Memoria,<br />

dal momento che alcuni studenti avevano girato un cortometraggio<br />

che poi è stato scelto come vincitore del concorso indetto<br />

dal Ministero dell’Istruzione. Ecco un resoconto del viaggio.<br />

“Avete venti minuti per portare i bagagli nelle vostre camere,<br />

rinfrescarvi, cambiarvi ed essere di nuovo in pullman!”,<br />

ci apostrofa la professoressa Rosada appena arrivati nella<br />

hall dell’albergo. Di corsa, recuperiamo le chiavi delle stanze,<br />

saliamo al nostro piano, molliamo le borse, ci infiliamo<br />

camicia e giacca e scendiamo. Il pullman ci mette un bel po’<br />

a raggiungere la zona di Trastevere, nel traffico notoriamente<br />

caotico della capitale. A un certo punto si ferma, e noi<br />

proseguiamo a piedi verso il Ministero della Pubblica Istruzione,<br />

prima tappa di una “vacanza romana” molto speciale.<br />

Siamo stati invitati a partecipare alle celebrazioni per la<br />

dodicesima Giornata della Memoria. Oggi saremo ricevuti<br />

al Ministero, dove, secondo il programma, pranzeremo e<br />

assisteremo alla premiazione dei progetti vincitori della X<br />

edizione del concorso “I giovani ricordano la Shoah”; nel<br />

pomeriggio andremo al Vittoriano a visitare la mostra sui<br />

ghetti ebraici in Polonia.<br />

Domani sarà la volta -e che volta!- del Quirinale. Qui riceveremo,<br />

dalle mani del Presidente della Repubblica Italiana<br />

Giorgio Napolitano, il premio che la nostra classe ha vinto.<br />

Primi fra tutte le classi delle scuole superiori di secondo<br />

grado che hanno partecipato!<br />

Il Ministero è proprio come lo immaginavo: un palazzo imponente,<br />

solenne, con rampe, scalinate, e poi saloni, corridoi.<br />

In uno di questi alcuni operai stanno montando dei<br />

pannelli di cartone su cui è rappresentato il simbolo<br />

dell’evento, un albero. Mi fermo ad osservarlo: l’albero è<br />

rigoglioso, frondoso, ma le sue radici si fondono con del<br />

filo spinato: lo stesso filo spinato dei campi di concentramento.<br />

Noi siamo la chioma, e la nostra forza trae nutrimento<br />

anche dalle cose più atroci che sono accadute nel<br />

passato, un passato recente, che dobbiamo ricordare e che<br />

abbiamo l’obbligo di tramandare. Ritroviamo la medesima<br />

immagine stampata sulla borsa di tela che ci viene consegnata<br />

da alcuni funzionari del Ministero come dono da parte<br />

delle Comunità Ebraiche Italiane e del Ministero stesso.<br />

Nella borsa troviamo tre libri: un fumetto, lo “storico”<br />

Maus; poi Storia di una vita, l’autobiografia di Aharon Appelfeld<br />

che racconta di come, ancora bambino, vagava solo<br />

per i boschi cercando di scappare dalla guerra; infine Parole<br />

Chiare, una descrizione dei luoghi della memoria in Italia.<br />

Uno degli ultimi capitoli del libro è scritto da Marco Rossi<br />

Doria, il sottosegretario che fra poco incontreremo.<br />

Intanto approfittiamo del buffet offerto dal ministero e<br />

preparato dagli studenti di una scuola alberghiera di Roma,

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